Come rimuovere MacKeeper manualmente dal Mac

IlMagoDellaMela
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Ciao!!! Sono IlMagoDellaMela ed in questo tutorial ti spiegherò come rimuovere manualmente MacKeeper dal Mac per poter disinstallare questa applicazione che promette di risolvere problemi sul tuo Mac.

Rimuovere manualmente MacKeeper

Per maggiori informazioni su come rimuovere MacKeeper puoi leggere anche l’articolo dettagliato su tutti i modi per poter disinstallare MacKeeper dal Mac.

>>> Come rimuovere MacKeeper dal Mac

>>> Come disinstallare MacKeeper

Rimuovere manualmente MacKeeper

Se l’utilizzo di Malwarebytes non ha rilevato la presenza del fastidioso programma o se comunque hai l’impressione che pur avendo seguito per filo e per segno la procedura per rimuovere MacKeeper che ti ho appena indicato sul tuo Mac ci siano ancora dei residui di quest’ultimo ti invito a mettere in pratica un procedimento alternativo, quella manuale.

  • Per rimuovere MacKeeper manualmente tanto per cominciare premi in un qualsiasi punto della scrivania del Mac
  • clicca poi sulla voce Vai annessa nella parte in alto a sinistra della barra dei menu 
  • poi fai clic sulla voce Applicazioni presente nel menu che ti viene mostrato.
  • Nella nuova finestra che a questo punto andrà ad aprirsi individua l’icona di MacKeeper
  • cliccaci sopra con ila sto sinistro del mouse e
  • continua a tenere premuto
  • trascinala sull’icona di Cestino annessa al Dock
  •  clicca con il tasto destro del mouse su Cestino 
  • scegli la voce Svuota Cestino dal menu che ti viene mostrato.

  • A questo punto premi nuovamente in un qualsiasi punto della scrivania di OS X
  • fai clic sulla voce Vai annessa alla barra dei menu
  • premi e tieni premuto il tasto alt sulla tastiera
  • clicca sulla voce Libreria presente nel menu che ti viene mostrato.
  • Individua ora la cartella Logs ed effettua un doppio clic sinistro del mouse per aprila
  • seleziona i file chiamati MacKeeper.log e MacKeeper.log.signed 
  • spostali sull’icona di Cestino presente sul Dock.
  •  clicca sull’icona di Cestino 
  • scegli la voce Svuota Cestino dal menu che ti viene mostrato.
  • premi sulla voce Vai presente sulla barra dei menu 
  • seleziona la voce Documenti
  • Nella finestra del Finder che a questo punto ti viene mostrata 
  • individua la cartella MacKeeper Backups
  • cliccaci sopra con ila sto sinistro del mouse e
  • continua a tenere premuto
  • trascinala sull’icona di Cestino presente sul Dock
  • clicca ancora una volta con il tasto destro del mouse sull’icona di Cestino
  • scegli la voce Svuota Cestino dal menu visualizzato.
  • sposta nel Cestino i file chiamati 

MacKeeper.affid.pkg.plist

MacKeeper.affid.pkg.bom

MacKeeper.pkg.plist 

MacKeeper.pkg.bom


Per trovare questi file:

  • fai clic sull’icona del Finder presente sul Dock con il tasto destro del mouse, scegli la voce Vai alla cartella…
  • copia ed incolla (uno alla volta) i percorsi riportati di seguito 
  • poi premi sul pulsante Vai.
  • /private/var/db/receipts/com.mackeeper.MacKeeper.affid.pkg.plist
  • /private/var/db/receipts/com.mackeeper.MacKeeper.affid.pkg.bom
  • /private/var/db/receipts/com.mackeeper.MacKeeper.pkg.plist
  • /private/var/db/receipts/com.mackeeper.MacKeeper.pkg.bom

Procedi ora andando ad eliminare il file delle preferenze di MacKeeper.
Per effettuare questa opzione accedi al Launchpad

  • clicca sulla cartella Altro 
  • poi fai clic sull’icona dell’applicazione Terminale.
  • avvia il Terminale accedendo a Spotlight premendo sull’icona a forma di lente di ingrandimento collocata nella parte in alto a destra della barra dei menu
  • digitando terminale nel campo di ricerca che ti viene mostrato a schermo 
  • e facendo clic sul primo risultato
  • quello presente sotto la voce Il migliore
    copia ed incolla il comando 
  • sudo rm /Library/Preferences/.3FAD0F65-FC6E-4889-B975-B96CBF807B78
  • premi il pulsante Invio sulla tastiera 
  • quando richiesto digita la password facente riferimento al tuo account utente su OS 

Verifica poi che non siano rimasti residui di MacKeeper sul tuo Mac nei percorsi indicati di seguito. 

  • Puoi raggiungere il percorso /private/tmp/ 
  • tramite il comando Vai alla cartella… del finder
  • puoi raggiungere la cartella Macintosh HD selezionando la voce Computer 
  • premendo sulla voce Vai annessa alla barra dei menu mentre per accedere alla cartella Libreria 
  • premi sulla voce Vai annessa alla barra dei menu 
  • avendo però cura di preme 
  • continuare a tenere premuto il tasto alt sulla tastiera.
  • /private/tmp/com.mackeeper.MacKeeper.Installer.config
  • Macintosh HD > Library > Application Support > MacKeeper
  • Macintosh HD > Library > LaunchDaemons > com.zeobit.MacKeeper.AntiVirus.plist
  • Macintosh HD > Library > LaunchDaemons > com.zeobit.MacKeeper.plugin.AntiTheft.daemon.plist
  • Libreria > Application Support > MacKeeper Helper
  • Libreria > Caches > com.zeobit.MacKeeper
  • Libreria > Caches > com.zeobit.MacKeeper.Helper
  • Libreria > Caches > com.mackeeper.MacKeeper
  • Libreria > Caches > com.mackeeper.MacKeeper.Helper
  • Libreria > LaunchAgents > com.zeobit.MacKeeper.Helper.plist
  • Libreria > LaunchAgents > com.zeobit.MacKeeper.plugin.Backup.agent.plist
  • Libreria > LaunchAgents > com.mackeeper.MacKeeper.Helper.plist
  • Libreria > Preferences > com.zeobit.MacKeeper.plist
  • Libreria > Preferences > com.zeobit.MacKeeper.Helper.plist
  • Libreria > Preferences > com.mackeeper.MacKeeper.plist
  • Libreria > Preferences > com.mackeeper.MacKeeper.Helper.plist

Per portare definitivamente a termine la procedura mediante cui rimuovere MacKeeper 

  • riavvia il Mac 
  • premendo sull’icona a forma di mela morsicata che si trova nella parte in alto a sinistra della barra dei menu e 
  • poi scegli la voce Riavvia….
  • attendi che OS X venga riavviato e che sia nuovamente pronto all’uso.

Modi migliori per rimuovere MacKeeper dal Mac

Per maggiori informazioni su come rimuovere MacKeeper puoi leggere anche l’articolo dettagliato su tutti i modi per poter disinstallare MacKeeper dal Mac.

>>> Come disinstallare MacKeeper

>>> Come rimuovere MacKeeper dal Mac

Come rimuovere pennetta USB dal Mac

scritto da IlMagoDellaMela

come espellere usb da mac

Ciao!! Sono IlMagoDellaMela ed in questo tutorial ti spiegherò come espellere USB da Mac in modo da espellere in sicurezza una chiavetta / pennetta USB dal Mac, senza rovinarla.

Infatti, se rimuovi una pennetta USB dal tuo computer Mac o Windows senza prima disattivarla, potresti incorrere nel rischio di danneggiarla e quindi di perdere i dati in essa salvati.

Per evitare di rovinare la pennetta USB, sia il sistema operativo Apple (MAC OS) sia il sistema operativo Windows hanno una funzione chiamata rimozione sicura dell’USB.

Come espellere una pennetta USB dal Mac senza danneggiarla

Per evitare che i dati custoditi sulle chiavette USB e sugli hard disk esterni si danneggino dopo una esplulsione non corretta della chiavetta, prima di scollegare fisicamente questo tipo di dispositivi dal computer bisogna espellerli a livello software dal sistema.
Questo vale per Windows ma anche per Mac.

Se non conosci ancora benne il computer Apple e non sai come espellere USB da Mac, non ti preoccupare.
È un’operazione facile, ancora più semplice che su Windows, e che può essere portata a termine in diversi modi, in uno, al massimo due clic.
La procedura, è vero, è leggermente diversa rispetto a quanto occorre fare su PC ma posso assicurarti che è veramente facile.

Per saperne di più sull’argomento Come espellere USB da Mac puoi leggere l’articolo che spiega nel dettaglio Come rimuovere USB da Mac qui sotto:
Come espellere USB da Mac

Espellere una pennetta USB correttamente

Così come accade nel mondo Windows, anche su Mac espellere correttamente chiavette USB ed hard disk collegati al computer costituisce un’operazione fondamentale.
Al contrario di quel che in molti possano pensare, sfilare semplicemente il dispositivo di riferimento dalla presa USB del Mac non è il modo giusto per disconnettere il drive.

Per scollegare a regola d’arte un dispositivo USB collegato al computer bisogna infatti mettere in pratica uno dei sistemi ad hoc elencati di seguito.
In caso contrario, il contenuto del drive potrebbe danneggiarsi irrimediabilmente risultando, di conseguenza, illeggibile.

Questo accade perché non viene dato il tempo al sistema di ultimare la copia dei dati sul dispositivo ritrovandosi,con una serie di file corrotti che risultano completamente inservibili. Per cui, non si tratta semplicemente di un abitudine seguita dai più scrupolosi bensì della prassi!

Ad ogni modo, ogni volta che un drive USB viene scollegato in maniera scorretta dal Mac, nella parte in alto a destra della scrivania compare l’apposito avviso Espulsione disco non corretta indicante, appunto, quanto verificatosi.

Metodi standard per espellere USB da Mac

Come ti dicevo ad inizio guida, di sistemi per poter espellere i drive USB collegati al Mac ce ne sono diversi.
Qui di seguito trovi indicati tutti quelli, per così dire, classici, ovvero che sono previsti direttamente da macOS, che consentono di espellere regolarmente i dispositivi USB e soprattutto che non mettono l’utente in condizione di ricorrere all’uso di strumenti di terze parti.
Per sapere di più continua pure a leggere.

Espellere una pennetta USB dal Finder

Il primo sistema per espellere USB da Mac di cui voglio parlarti prevede l’utilizzo del Finder

  • Per cui, provvedi in primo luogo ad accedere al Finder, appunto
  • fai clic sulla sua icona (quella con la faccina bicolore che sorride) presente sulla barra Dock.
  • Una volta visualizzata la finestra del Finder sulla scrivania
  • individua la sezione Dispositivi nella barra laterale sinistra
  • premi sul simbolo eject collocato accanto al nome del dispositivo da rimuovere.
  • Adesso non ti resta altro da fare se non scollegare il dive USB dal Mac.

In alternativa, puoi espellere i tuoi dispositivi USB collegati al Mac selezionando la voce iMac di [tuo nome] che trovi sempre nella sezione Dispositivi della barra sinistra della finestra del Finder

  • facendo clic destro sull’icona del drive da espellere
  • selezionando poi la voce Espelli [Nome del dispositivo] dal menu che compare.
  • Puoi altresì espellere i drive USB collegati al Mac tramite un’apposita scorciatoia da tastiera.

  • Ti basta selezionare il dispositivo su cui intendi agire dalla barra laterale del Finder ed utilizzare la seguente shortcut:
    cmd + e

Se poi non riesci a vedere la sezione Dispositivi nella barra laterale di sinistra del Finder, è perché ne hai disattivato la visualizzazione.
Per risolvere

premi sulla dicitura Finder nella barra dei menu

  • seleziona Preferenze….
  • Dalla finestra che compare su schermo
  • seleziona la scheda Barra laterale
  • metti un segno di spunta in corrispondenza della dicitura Dischi esterni che trovi sotto la voce Dispositivi.

Dalla scrivania

IMMAGINE QUI 3

Un altro metodo che hai dalla tua per espellere i dispositivi USB collegati al Mac consiste nell’andare ad agire dalla scrivania, richiamando l’apposita voce annessa al menu contestuale. 

  • individua l’icona del drive che vuoi espellere presente sul desktop
  • facci clic destro sopra e
  • scegli, dal menu che appare, la voce Espelli NOME DELLA TUA PENNETTA.

Una volta fatto ciò, potrai espellere regolarmente il dispositivo USB di riferimento collegato al tuo Mac semplicemente estraendo quest’ultimo dal relativo alloggiamento.

Ti faccio notare che anche in tal caso puoi scollegare il dispositivo USB connesso al tuo Mac tramite scorciatoia da tastiera, come visto insieme nel passo precedente.


Ti basta selezionare la relativa icona sulla scrivania ed usare la seguente shortcut:
cmd + e

Se poi non riesci a vedere l’icona del drive sulla scrivania, molto probabilmente è perché ne hai disattivato la visualizzazione.
Per risolvere

  • clicca sulla voce Finder annessa alla barra dei menu
  • scegli Preferenze….
  • Nella finestra apparsa sulla scrivania
  • verifica che risulti selezionata la scheda Generali (in caso contrario provvedi tu)
  • spunta la casella accanto alla voce Dischi esterni in corrispondenza della sezione Mostra questi elementi sulla scrivania:.

Dalla barra Dock

In alternativa al sistema di cui sopra, puoi espellere i drive USB da Mac trascinando la relativa icona sulla barra Dock

Per essere più precisi, quello che devi fare altro non è che fare clic sinistro sull’icona del drive che vuoi disconnettere dal Mac presente sulla scrivania e, continuando a tenere cliccato

trascinare quest’ultima sull’icona eject apparsa sulla barra Dock al posto dell’icona del Cestino.

Successivamente potrai scollegare il dispositivo USB di riferimento attualmente connesso al Mac senza alcun tipo di problema.
Insomma, come puoi notare tu stesso è stato semplicissimo.

Anche in tal caso, se non riesci a vedere l’icona dell’USB sulla scrivania evidentemente è perché ne hai disabilitato la visualizzazione nelle impostazioni del Finder.
Per rimediare, puoi seguire le istruzioni sul da farsi che ho provveduto a fornirti nel passo precedente.

Da Utility Disco

Puoi altresì espellere USB da Mac ricorrendo ad Utility Disco, l’applicazione inclusa “di serie” in macOS grazie alla quale è possibile gestire in maniera completa i supporti esterni collegati al Mac. 

Per servirtene per il tuo scopo, provvedi in primo luogo ad avviare l’app facendo clic sulla sua icona (quella con l’hard disk e lo stetofonendoscopio) annessa alla cartella Altro del Launchpad.

Una volta visualizzata la finestra di Utility Disco sulla scrivania

individua il nome del dispositivo USB che vuoi espellere dalla barra laterale sulla sinistra, in corrispondenza della sezione Esterni

e fai clic sul simbolo eject che ci trovi accanto.


Anche per quel che concerne Utility Disco, ci si può avvalere della già menzionata scorciata da tastiera per espellere i drive USB da Mac.

Per riuscirci, ti basta selezionare il nome del drive dalla barra laterale sinistra di Utility disco ed usare la seguente shortcut:
cmd + e.

Dal Terminale

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Puoi espellere USB da Mac anche agendo da riga di comando, servendoti del Terminale.
In apparenza la cosa può sembrare un tantino più complessa rispetto alle altre metodiche sopra descritte ma in realtà non è così. 

Per procedere in tal modo

provvedi in primo luogo ad aprire il Terminale facendo clic sulla relativa icona (la finestra nera con la riga di codice) che trovi nella cartella Altro del Launchpad.

Una volta visualizzata la finestra del Terminale sulla scrivania, provvedi a richiamare l’elenco delle unità connesse, in modo tale da riuscire a capire con esattezza su quale dispositivo andare ad agire.
Per riuscirci, immetti il seguente comando e poi schiaccia il tasto Invio sulla tastiera del Mac: diskutil list.

  • Dopo aver individuato il nome dell’unità da espellere
  • inserisci il seguente comando nel Terminale:
  • diskutil unmount /dev/diskxsx.
  • Nel digitare il comando sostituisci a diskxsx il valore che trovi in corrispondenza dell’unità di riferimento nella colonna IDENTIFIER, sempre annessa alla finestra del terminale.
  • poi schiaccia il tasto Invio sulla tastiera del computer.

Dopo aver fatto ciò, l’unità USB verrà scollegata dal Mac

e potrai dunque estrarla dalla relativa porta.


A conferma della cosa, visualizzerai anche il messaggio Volume [nome dispositivo USB] on diskxsx unmounted nella finestra del Terminale.
In sostituzione di diskxsx troverai riportato l’identificativo esatto del dispositivo espulso.

Espulsione bloccata e forzata

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Se i file presenti sul drive USB da espellere sono attualmente in uso, macOS ti impedirà di completare l’operazione indicandoti quali sono le applicazioni che occupano i file in questione.

In tal modo, potrai correre ai ripari chiudendo le app che tengono in ostaggio i dati e ripetendo la procedura di espulsione, che a quel punto dovrebbe andare a buon fine.

In altri casi, i drive risultano bloccati e si possono scollegare dal Mac solo in maniera forzata.
Per fare ciò, prova ed espellerli normalmente come abbiamo appena visto insieme nelle righe precedenti e poi clicca sul pulsante relativo all’espulsione forzata che comparirà dopo qualche secondo (il tempo che macOS si renda conto del fatto che il dispositivo è bloccato).

Soluzioni “di terze parti”per espellere USB da Mac

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Un altro modo, forse ancora più comodo, per espellere i drive USB da Mac consiste nell’utilizzare unDock Lite.
Si tratta di una piccola applicazione gratuita

(ma eventualmente disponibile anche in variante a pagamento, con funzionalità aggiuntive) che si posiziona nell’area di notifica di macOS e permette di espellere tutti i drive USB collegati al computer al volo, senza dover compiere nessuno dei passaggi di cui sopra.

Non è fondamentale, ma rende decisamente più semplice la vita a tutti coloro che hanno spesso a che fare con chiavette USB e hard disk esterni da collegare e scollegare dal proprio Mac.

Se ti interessa

  • collegati alla pagina dedicata presente sul Mac App Store Online
  • clicca prima sul pulsante Vedi in Mac App Store
  • e su Ottieni 
  • e Installa l’app, in modo tale da installare l’applicazione sul tuo computer.
  • Se lo hai impostato nelle Preferenze di sistema, ti verrà poi chiesto di digitare la password del tuo ID Apple per avviare il download.
  • Ad installazione completata,
  • avvia unDock Lite facendo
  • clic sulla relativa icona (quella con il simbolo eject) che è stata aggiunta al Launchpad
  • rispondi Yes o No,a seconda se desideri che l’applicazione si avvii automaticamente ad ogni accesso al sistema.
  • Per servirtene
  • clicca poi sulla sua icona nell’area di notifica di macOS
  • e seleziona, dal menu che compre, la voce unDock Now! per effettuare l’espulsone del primo drive USB collegato al computer.

La stessa operazione può essere compiuta anche tramite scorciatoia da tastiera, senza dover passare per l’area di notifica di macOS.
Basta utilizzare la seguente combinazione: Control + Option + Command + Space.

Per saperne di più sull’argomento Come espellere USB da Mac puoi leggere l’articolo che spiega nel dettaglio Come rimuovere USB da Mac qui sotto:
Come espellere USB da Mac

come sincronizzare iphone con mac

come sincronizzare iphone con mac

Conquistato dalla facilità di utilizzo del tuo Mac, hai deciso di acquistare anche un iPhone e ora vorresti qualche delucidazione su come sincronizzare i dati tra il computer e il tuo nuovo telefono.
Beh, nessun problema.
Sappi che si tratta di una procedura di una semplicità disarmante, e io oggi sono qui proprio per illustrartela fin nei minimi dettagli!

Per sincronizzare i dati tra iPhone e Mac puoi usare iTunes, il software multimediale di casa Apple che si trova installato “di serie” su tutti i Mac, oppure iCloud, il servizio di cloud storage, sempre fornito da Apple, che permette di sincronizzare contatti, messaggi, foto, video, musica e tanti altri contenuti online.
Quale scegliere mi domandi?
Beh, io ti consiglio di non rinunciare a nessuna delle due opzioni! Così facendo potrai avere i tuoi file sempre a portata di mano (o sempre a portata di clic) indipendentemente dal dispositivo utilizzato e non sarai vincolato all’utilizzo di iTunes per gestire i tuoi dati.

Coraggio, prenditi cinque minuti di tempo libero, leggi la guida su come sincronizzare iPhone con Mac che sto per proporti e prova a metterla in pratica.
In men che non si dica scoprirai come avere contatti, calendario, foto, video e musica sincronizzati sul telefono e sul computer compiendo il minimo sforzo.
Ti assicuro che ti ci vorrà davvero pochissimo per fare tutto.
Buona lettura e buon divertimento!

Indice

  • Sincronizzare iPhone con Mac tramite iTunes
    • App
    • Musica
    • Film
    • Programmi TV
    • Podcast
    • Libri
    • Suonerie
    • Foto
    • Contatti e calendari
    • Sincronizzare iTunes e iPhone in modalità wireless
    • Copiare file su iPhone senza sincronizzarli con il Mac
  • Sincronizzare iPhone con Mac tramite iCloud

Sincronizzare iPhone con Mac tramite iTunes

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Se vuoi imparare come sincronizzare iPhone con Mac, il primo passo che devi compiere è collegare il telefono al computer (usando il cavo Lightning in dotazione, oppure il cavo Dock qualora usassi ancora un modello di iPhone pari o inferiore al 4S) e attendere l’avvio automatico di iTunes.
Se è la prima volta che colleghi il tuo iPhone al Mac, autorizza la comunicazione tra i due dispositivi premendo prima sul pulsante Autorizza che compare sullo schermo dello smartphone e poi sul pulsante Continua che invece compare sulla scrivania sul Mac.
Se ti viene chiesto di aggiornare il software di sistema (iOS), scegli cosa fare in base alle tue necessità:
nel mio tutorial su come aggiornare iOS trovi tutte le informazioni del caso.

A questo punto, clicca sull’icona dell’iPhone che compare in alto a sinistra nella finestra principale di iTunes e seleziona il nome del tuo “iPhone” (es.
iPhone di Andrea) dal menu che si apre.

Ora dovresti essere davanti a una schermata riepilogativa con tutte le informazioni sul tuo “iPhone” e, sulla sinistra, un menu tramite il quale scegliere i dati da sincronizzare con il Mac: App, Musica, Film, Programmi TV, Podcast, Libri, Suonerie o Foto.
Sempre nella barra laterale di sinistra, in fondo, puoi trovare anche il menu Sul dispositivo che permette di gestire i file che sono presenti sulla memoria di iPhone (o di aggiungerne altri) senza sincronizzarli con il computer.

Se utilizzi macOS 10.15 Catalina o una versione successiva del sistema operativo Apple, puoi seguire le indicazioni riportate di seguito, valide per tutte le versioni precedenti del sistema operativo Apple, ma aprendo il Finder e selezionando l’icona del tuo iPhone dalla barra laterale di sinistra, anziché iTunes (che è stato rimosso dall’OS e “scomposto” in varie applicazioni, come Musica, Podcast, TV e, per l’appunto, il Finder).

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App

La sincronizzazione delle app viene effettuata automaticamente da iTunes ogni volta che l’iPhone viene collegato al Mac.
In realtà però le app non vengono salvate sul computer:
vengono associate al backup di iTunes (e all’ID Apple dell’utente) in modo da poterle ritrovare e scaricare automaticamente dall’App Store in caso di ripristino di iOS.

Selezionando la voce App dalla barra laterale di iTunes, puoi installare o rimuovere le applicazioni dall’iPhone (premendo sull’apposito pulsante che si trova accanto al loro nome) e puoi riorganizzare le icone che si trovano nella home screen di iOS (cliccando sulle anteprime che vedi sulla destra).

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Musica

Se vuoi sincronizzare tutta la musica che hai in iTunes con il tuo iPhone (operazione che richiede una grande quantità di spazio libero sulla memoria dello smartphone), seleziona la voce Musica dalla barra laterale di iTunes, metti il segno di spunta accanto alle voci Sincronizza musicaTutta la libreria musicale e clicca sul pulsante Sincronizza che si trova in basso a destra.

Se invece vuoi sincronizzare solo determinati contenuti con l’iPhone facendo rimanere gli altri solo sul Mac, apponi il segno di spunta accanto alla voce Playlist, artisti, album e generi selezionati, seleziona album, artisti e/o playlist che vuoi copiare su iPhone e clicca sul pulsante Sincronizza per avviare il trasferimento dei dati.

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Se hai attivato il servizio Libreria musicale di iCloud, non puoi gestire liberamente la musica sincronizzata su iPhone in quanto hai un’unica libreria musicale, quella che risiede su iCloud, che viene sincronizzata automaticamente su tutti i tuoi device.

Film

Accedendo alla sezione Film di iTunes (tramite la barra laterale di sinistra del programma), puoi copiare i film che hai scaricato da iTunes Store e tutti i video che hai copiato nella libreria di iTunes sul tuo iPhone.

Se vuoi trasferire su iPhone tutti i film e i video presenti nella libreria di iTunes (operazione che necessita di molto spazio sulla memoria dello smartphone), metti il segno di spunta accanto alle voci Sincronizza film e Includi automaticamente film, seleziona la voce Tutti dal menu a tendina adiacente e clicca sul pulsante Applica (in basso a destra) per avviare il trasferimento dei dati.
In alternativa, espandendo il medesimo menu a tendina, puoi scegliere di sincronizzare con iPhone solo i film più recenti o quelli che non hai visto, in base a vari criteri.

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Per trasferire singoli film e video sull’iPhone lasciando tutti gli altri solo sul computer, metti il segno di spunta solo accanto alla voce Sincronizza film, seleziona le miniature dei file che vuoi copiare sullo smartphone e clicca sul pulsante Applica (in basso a destra) per avviare il trasferimento dei dati.

Programmi TV

Se nella libreria del tuo iTunes sono disponibili anche dei programmi TV, puoi sincronizzare questi ultimi con iPhone selezionando l’apposita voce dalla barra laterale di sinistra di iTunes, mettendo il segno di spunta accanto alla voce Sincronizza programmi TV e selezionando le opzioni desiderate dai menu collocati in basso.

Selezionando i nomi di singoli programmi o puntate, puoi trasferire queste ultime su iPhone lasciando le altre solo sul Mac.
Mettendo il segno di spunta accanto alla voce Includi automaticamente puntate e utilizzando i due menu a tendina adiacenti, invece, puoi fare in modo che su iPhone vengano copiati tutti gli show, solo le puntate non viste o solo le puntate più recenti.

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Podcast

Se ami ascoltare i podcast tramite la app Podcast di Apple (oltre che tramite iTunes), puoi sincronizzare i podcast che hai sul Mac con quelli presenti su iPhone selezionando la voce Podcast dalla barra laterale di iTunes e mettendo il segno di spunta accanto alla voce Sincronizza podcast.

A questo punto devi decidere se selezionare singoli show o puntate da copiare su iPhone, mettendo il segno di spunta accanto ai loro titoli, o se sincronizzare i podcast con il “iPhone” in massa mettendo il segno di spunta accanto alla voce Includi automaticamente puntate e utilizzando i due menu a tendina adiacenti per scegliere i criteri in base ai quali copiare i podcast sul telefono (es.
solo quelli non riprodotti o quelli più recenti).

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A scelta effettuata, clicca sul pulsante Applica che si trova in basso a destra e attendi che i dati vengano trasferiti su iPhone.

Libri

iTunes consente anche di sincronizzare libri con la app di iBooks di iPhone.
Basta selezionare la voce Libri dalla barra laterale di sinistra, mettere il segno di spunta accanto alla voce Sincronizza libri e scegliere se copiare sul “iPhone” tutti i libri o solo i libri selezionati.
Tutto qui!

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Ciò detto, personalmente ti consiglio di utilizzare la app iBooks di macOS e di usare la sua sincronizzazione cloud per trasferire i libri automaticamente su iPhone, iPad e tutti gli altri device Apple connessi al tuo account.

Suonerie

Vorresti sincronizzare con l’iPhone le suonerie che hai scaricato da iTunes Store o che hai creato tu e importato “manualmente” nella libreria i iTunes?
Nulla di più facile.
Seleziona la voce Suonerie dalla barra laterale di iTunes, metti il segno di spunta accanto alla voce Sincronizza suonerie e scegli se sincronizzare tutte le suonerie o solo le suonerie selezionate con iPhone.

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Se non sai come creare suonerie per iPhone e come importarle nella libreria di iTunes, leggi il mio tutorial su come inserire suonerie su iPhone, lì trovi spiegato tutto in dettaglio.

Foto

Per la sincronizzazione delle foto tra iPhone e Mac io consiglio di utilizzare la Libreria foto di iCloud, un servizio cloud di cui ti parlerò in maniera più specifica a breve.
In ogni caso puoi sincronizzare una cartella di foto o l’intera libreria della app Foto con iPhone selezionando la voce Foto dalla barra laterale di iTunes e mettendo il segno di spunta accanto alla voce Sincronizza foto.

A questo punto, puoi decidere se copiare le foto dalla app Foto o da una cartella specifica selezionando l’apposita voce dal menu a tendina Copia foto da e puoi scegliere se sincronizzare tutte le foto o solo gli album selezionati mettendo il segno di spunta accanto a una delle apposite opzioni che compaiono in basso.

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Se hai attivato il servizio Libreria foto di iCloud, non puoi gestire liberamente le foto sincronizzate su iPhone.
La libreria di foto e video diventa unica e viene sincronizzata automaticamente su tutti i device connessi all’ID Apple.

Contatti e calendari

Per contatti e calendari vale lo stesso discorso fatto per le foto:
io consiglio di sincronizzarli con tutti i device Apple tramite iCloud (quindi tramite servizi online), ma se vuoi puoi utilizzare anche iTunes.
Per sincronizzare contatti e calendari tra iPhone e computer con iTunes, seleziona la voce Info dalla barra laterale del programma, metti il segno di spunta accanto alla voce Sincronizza contatti e/o Sincronizza calendari e scegli se sincronizzare tutti i dati o solo quelli selezionati (es.
solo gruppi di contatti o calendari selezionati) apponendo il segno di spunta accanto alle apposite opzioni.

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Se vuoi sovrascrivere le informazioni presenti su iPhone con quelle presenti sul Mac, prima di cliccare su Applica e avviare la sincronizzazione dei dati sul telefono, metti il segno di spunta accanto alle opzioni che si trovano sotto la voce Sostituisci le informazioni in questo iPhone (in fondo alla schermata).

Sincronizzare iTunes e iPhone in modalità wireless

Puoi anche impostare la sincronizzazione dei dati tra iPhone e Mac in modalità wireless in maniera tale che non ci sia più bisogno di connettere fisicamente i due dispositivi.
Per sincronizzare iPhone e Mac in modalità wireless, devi recarti nella scheda Riepilogo di iTunes, mettere il segno di spunta accanto alla voce Sincronizza con iPhone via Wi-Fi e cliccare sul pulsante Applica.

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A questo punto, ti basterà tenere Mac e iPhone connessi alla stessa rete Wi-Fi e potrai sincronizzare il loro contenuto usando iTunes o recandoti in Impostazioni > Generali sul tuo “iPhone” e avviando da lì la sincronizzazione Wi-Fi con iTunes.

Copiare file su iPhone senza sincronizzarli con il Mac

Vorresti copiare musica e video sull’iPhone senza attivarne la sincronizzazione con il Mac, quindi senza che le modifiche apportate su un device vengano applicate anche sull’altro?
Nessun problema.
Seleziona la voce Riepilogo dalla barra laterale di iTunes, scorri la schermata che si apre fino e in fondo, metti il segno di spunta accanto alla voce Gestisci manualmente musica e video e clicca sul pulsante Applica per salvare i cambiamenti.

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Dopodiché recati nella sezione Musica o Film di iTunes selezionando le apposite voci che si trovano nel menu Sul dispositivo (sempre nella barra laterale di sinistra) e trascina i file da copiare su iPhone nella finestra di iTunes.
Questa funzione è disponibile solo se sul proprio account Apple non sono attivi i servizi Libreria foto di iCloud e Libreria musicale di iCloud.

Se vuoi fare l’inverso, e cioè copiare foto e video da iPhone a Mac, apri la app Foto di macOS e utilizza la sua funzione di importazione delle foto.
Per maggiori dettagli a riguardo, leggi la mia guida su come trasferire foto da iPhone a Mac.

Sincronizzare iPhone con Mac tramite iCloud

Come abbondantemente sottolineato in precedenza, ci sono alcuni contenuti, come ad esempio contatti, calendari e foto che è molto più comodo sincronizzare tramite iCloud (quindi tramite Internet) anziché tramite iTunes.

Per attivare la sincronizzazione automatica dei dati presenti sul tuo iPhone con iCloud, recati nel menu Impostazioni del dispositivo (l’icona dell’ingranaggio che si trova in home screen) e assicurati che in cima alla schermata che si apre ci sia il tuo nome.
Se il tuo nome non c’è e, al suo posto, vedi una voce relativa all’account iCloud, premi su quest’ultima ed effettua l’accesso al tuo account iCloud.
Se non hai ancora un account iCloud, puoi crearne uno gratuitamente seguendo le indicazioni che trovi nel mio tutorial su come creare account iCloud.

A questo punto, fai “tap” sul tuo nome presente nel menu Impostazioni di iOS, vai su iCloud e assicurati che le levette relative alla sincronizzazione di contatti, foto, calendari ecc.
siano tutte attive.
Altrimenti attivale tu.

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Ad operazione completata, vai nelle Preferenze di sistema del Mac (l’icona dell’ingranaggio che si trova nella barra Dock), seleziona l’icona iCloud dalla finestra che si apre e assicurati che le levette relative alla sincronizzazione dei dati (contatti, foto, calendari ecc.) siano tutte attive.
Se non sono attive, attivale tu.
Se invece non risulta configurato alcun account iCloud, effettua l’accesso usando l’ID che hai impostato sull’iPhone e attiva le levette per la sincronizzazione dei dati.

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I servizi Libreria foto di iCloud e Libreria musicale di iCloud meritano un discorso a parte, in quanto non sono gratuiti al 100%.

Libreria foto di iCloud permette di archiviare foto e video su iCloud e di sincronizzarli su tutti i device associati al proprio ID Apple.
Ufficialmente è gratis, ma consuma lo spazio di archiviazione su iCloud Drive, quindi per sfruttarlo al meglio occorre sottoscrivere uno dei piani a pagamento di iCloud (a partire da 99 cent/mese per 50GB di storage).
Per attivare un piano a pagamento di iCloud devi andare in Impostazioni > [tuo nome] > iCloud e premere prima sul grafico relativo allo spazio disponibile su iCloud Drive e poi sulla voce Modifica piano di archiviazione.
Per attivare la Libreria foto di iCloud, invece, devi abilitare l’apposita voce nel menu Impostazioni > [tuo nome] > iCloud > Foto di iOS e assicurarti che l’opzione relativa alla Libreria foto di iCloud sia attiva nelle impostazioni della app Foto.

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Libreria musicale di iCloud, invece, è un servizio incluso in Apple Music (il servizio di musica in streaming di casa Apple) che permette di caricare la propria musica preferita su iCloud (compresi i brani che non fanno parte del database di Apple Music) e di ritrovarla sincronizzata su tutti i propri device tramite iTunes (PC/Mac) e la app Musica di iOS.
È gratis, ma Apple Music non lo è (costa 9,99 euro/mese o 99 euro/anno dopo i primi 3 mesi di trial gratuita).
Per Apple Music e la Libreria musicale di iCloud non devi far altro che selezionare le apposite voci dal menu Impostazioni > Musica di iOS e dal menu delle preferenze di iTunes.

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Stesso discorso vale anche per iBooks (il quale consuma lo spazio di archiviazione di iCloud Drive).
Per sincronizzare i libri tra iPhone e Mac tramite iBooks, basta controllare che nelle impostazioni della app sia attivata la sincronizzazione con iCloud e trascinare i propri libri preferiti nella libreria di quest’ultima (o acquistarli da iBooks Store).

Nota: se utilizzi un iPhone equipaggiato con iOS 10.2.x o precedenti, per accedere alle impostazioni di iCloud devi andare nel menu Impostazioni > iCloud.
Per abilitare un piano a pagamento di iCloud, invece, devi andare su Impostazioni > iCloud > Archivio > Acquista più spazio.

come stampare da mac

come stampare da mac

Dopo aver trascorso anni e anni a utilizzare Windows, hai deciso di fare il grande passo:
passare a Mac! Inizialmente è stata dura, molto dura.
Abituarsi alle funzionalità offerte da macOS e alle differenze che il sistema operativo di casa Apple presenta rispetto a quello di Microsoft può richiedere del tempo, ma con il passare dei giorni sei finalmente riuscito ad abituarti.

Tuttavia, se ora sei qui e stai leggendo queste righe, mi pare ben evidente il fatto che, nonostante l’impegno profuso e pur avendo compreso a grandi linee il funzionamento dei computer della “mela morsicata”, c’è qualcosa che non ti è ancora molto chiaro.
Per la precisione, quello che vorresti capire è come fare per stampare da Mac.
Come dici?
Ho indovinato?
Beh, allora mettiti comodo e leggi questa mia guida dedicata all’argomento per schiarirti subito le idee.

Nelle righe successive, trovi, infatti, spiegato quali sono le operazioni preliminari che occorre compiere per riuscire nell’impresa, quali comandi utilizzare e, chiaramente, anche come gestire i processi di stampa.
Posso assicurarti che è tutto molto più semplice di quel che può sembrare.
Sei pronto?
Si?
Grandioso.
Al bando le ciance e passiamo all’azione!

Indice

  • Operazioni preliminari
    • Installare la stampante
    • Configurare la stampante
    • Impostare la stampante di default
  • Stampare da Mac
    • Usando la tastiera
    • Usando la barra dei menu
    • Stampare PDF
    • Stampare fronte-retro
  • Regolare le impostazioni di stampa
  • Gestire i processi di stampa
  • In caso di dubbi o problemi

Operazioni preliminari

Prima di spiegarti come bisogna procedere per riuscire a stampare da Mac, ci sono alcune operazioni preliminari che è indispensabile che tu compia per poter effettuare l’operazione in questione.
Quello a cui mi riferisco è la procedura di installazione e configurazione della stampante in tuo possesso, qualora non avessi già provveduto a farlo:
per saperne di più, continua a leggere.

Installare la stampante

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In primo luogo, devi preoccuparti di installare la tua stampante.
Riuscirci non è complicato.
Tutto quello che devi fare è collegare il dispositivo alla presa elettrica, premere sul pulsante di accensione presente sullo stesso e collegare quest’ultimo alla medesima rete Wi-Fi a cui è connesso il Mac, seguendo le indicazioni sul da farsi che ho provveduto a fornirti nel mio articolo su come collegare stampante Wi-Fi.

Se la stampante in oggetto non supporta la connettività wireless, puoi comunque collegarla al Mac tramite cavo, come ti ho spiegato nel mio post su come collegare una stampante.

Configurare la stampante

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Adesso devi configurare la stampante appena installata sul tuo Mac.
Per fare ciò, clicca sull’icona di Preferenze di sistema (quella con l’ingranaggio) che trovi sulla barra Dock e seleziona l’icona di Stampanti e Scanner nella finestra che si apre.
Pigia, quindi, sul bottone [+] che si trova in basso a sinistra e clicca sul nome della stampante nel menu che si apre. Attendi qualche istante affinché la stampante selezionata venga connessa e configurata per essere usata sul Mac ed è fatta.

Se procedendo così come ti ho appena indicato non riesci a visualizzare il nome della tua stampante, seleziona l’opzione Aggiungi stampante o scanner dal menu visibile previo clic sul bottone [+] e fai clic sul nome della stampante che a questo punto dovresti trovare nella scheda Default.
In seguito, se necessario, modifica il nome, la posizione e la tecnologia usata per la stampa tramite i campi appositi e fai clic sul pulsante Aggiungi.

In alternativa, se la stampante che intendi configurare è collegata tramite Wi-Fi, puoi fare clic sul pulsante [+], selezionare la scheda IP nella finestra che si apre su schermo e digitare l’indizio IP del dispositivo nel campo apposito.
Indica, in seguito, il protocollo da utilizzare e fornisci le altre info richieste, dopodiché fai clic sul pulsante Aggiungi.

Impostare la stampante di default

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Dopo aver configurato la stampante sul tuo Mac, ti suggerisco di impostare quest’ultima come predefinita, in modo tale da non doverla selezionare manualmente ogni volta che avrai bisogno di stampare documenti, pagine Web, e-mail ecc.

Per riuscirci, fai clic destro sul nome della stampante nell’elenco delle periferiche disponibili dopo aver premuto su Stampanti e Scanner in Preferenze di sistema e scegli l’opzione Imposta stampante di default dal menu che si apre.
Tutto qui!

Stampare da Mac

Ora che hai provveduto a installare la stampante e configurare quest’ultima sul tuo Mac, direi che sei finalmente pronto per entrare nel vivo dell’argomento:
andare a scoprire come stampare, in concreto, da macOS.
Ti anticipo subito che l’operazione è fattibile utilizzando un’apposita scorciatoia da tastiera oppure richiamando il comando dedicato annesso alla barra dei menu.

Sempre servendoti dei comandi di cui sopra, puoi anche trasformare i documenti stampabili in file PDF e procedere con la stampa fronte-retro.
Per maggiori info, prosegui pure nella lettura.

Usando la tastiera

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Ti interessa capire come fare per stampare dal tuo Mac utilizzando la scorciatoia da tastiera a cui accennavo?
Allora provvedi innanzitutto ad aprire il documento, il messaggio di posta elettronica, la pagina Web o comunque sia ciò che intendi stampare, dopodiché schiaccia i tasti cmd+p sulla tastiera del computer.

Una volta fatto ciò, vedrai aprirsi la finestra per regolare le impostazioni di stampa e potrai, dunque, procedere facendo clic sul pulsante Stampa, che si trova in basso.
Et voilà!

Nel caso specifico di documenti e immagini, puoi anche effettuare la stampa diretta senza dover prima aprire il documento di riferimento.
Per riuscirci, ti basta selezionare il file e utilizzare la summenzionata scorciatoia da tastiera.

Usando la barra dei menu

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Per stampare invece documenti, pagine Web e quant’altro sfruttando la voce apposita annessa alla barra dei menu, tutto quello che devi fare è portare in primo piano la finestra relativa all’applicazione che contiene ciò che desideri stampare, fare clic sulla voce File in alto a sinistra e scegliere Stampa dal menu che si apre.

In seguito, vedrai aprirsi la finestra per regolare le impostazioni di stampa e potrai procedere andando a fare clic sul pulsante Stampa collocato in basso.
Più facile di così?

Anche in tal caso, solo per quel che concerne documenti e immagini è possibile effettuare la stampa diretta del file senza doverlo prima aprire.
Per riuscirci, seleziona il documento di riferimento, clicca sulla voce File annessa alla barra dei menu e premi sulla voce Stampa.

Stampare PDF

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Avvalendoti dei comandi per effettuare la stampa puoi anche accedere a una speciale funzione che consente di trasformare qualsiasi documento stampabile in un file PDF.
Per essere più precisi, mi riferisco alla stampante virtuale per i PDF, che consente di trasformare qualsiasi contenuto stampabile in un file PDF riproducibile su qualsiasi dispositivo e in qualsiasi applicazione adatta allo scopo.

Per sfruttare tale funzione, non devi far altro che utilizzare il comando per avviare la stampa e selezionare, nella finestra che successivamente si apre su schermo, la voce PDF dal menu in basso a sinistra.
Clicca poi sulla voce Salva come PDF, indica il nome che vuoi assegnare al file, la posizione sul tuo Mac in cui desideri salvarlo e premi sul bottone Salva.

Stampare fronte-retro

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Hai bisogno di stampare un documento fronte-retro?
Se la tua stampante supporta la suddetta funzionalità, non devi far altro che utilizzare il comando per avviare la stampa di un documento e selezionare, nella finestra che si apre sullo schermo, la casella Fronte-retro, collocata immediatamente sotto il menu a tendina Preset.

Qualora la stampante in tuo possesso non supporti la funzionalità in oggetto, puoi comunque mettere in pratica un semplice trucchetto per ottenere un risultato analogo:
stampare prima le pagine pari e successivamente quelle dispari andando a girare “manualmente” i fogli.

Per riuscirci, seleziona l’opzione Gestione carta nel menu annesso alla finestra relativa alla gestione della stampa e scegli l’opzione Solamente pagine dispari dal menu che trovi in corrispondenza della voce Pagine da stampare, dopodiché clicca sul bottone Stampa.

A stampa avvenuta, capovolgi la pila di fogli uscita dalla stampante, reinseriscila nel vano dei fogli bianchi e avvia una nuova stampa scegliendo l’opzione Solamente pagine pari.
Procedendo in tal modo, otterrai il documento completo stampato su tutti e due i lati dei fogli inseriti nella stampante.

Regolare le impostazioni di stampa

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Nei passi precedenti, quando ti ho spiegato come fare per avviare il processo di stampa tramite scorciatoia da tastiera e utilizzando la barra dei menu, ti ho fatto notare che prima di fare clic sul tasto apposito per andare a stampare quanto visualizzato su schermo è possibile regolare le impostazioni di stampa secondo esigenza. La cosa può tornarti particolarmente utile se, per esempio, vuoi stampare un documento in bianco e nero, vuoi stampare solo alcune pagine dello stesso e via discorrendo.
Direi quindi che è il caso di approfondire un’attimo la questione.

Dopo aver impiegato il comando per procedere con la stampa e una volta visualizzata su schermo la finestra relativa alle impostazioni di stampa, puoi, dunque, avvalerti dei menu e delle funzioni disponibili per stampare l’elemento selezionato in base a quelle che sono le tue effettive esigenze e preferenze.

Per la precisione, dal menu a tendina Stampante puoi decidere quale stampante usare (per impostazione predefinita risulta selezionata quella di default), mentre dal menu Preset puoi impostare uno specifico preset di stampa.
Tramite il campo Copie puoi scegliere quante copie stampare dell’elemento selezionato, mentre selezionandola casella Bianco e nero puoi decidere di stampare in bianco e nero.

Se invece hai bisogno di stampare solo determinate pagine del documento di riferimento oppure un’intervallo di pagine, scegli l’opzione che più si adatta alle tue esigenze dal menu a tendina Pagine.

Ulteriori regolazioni possono essere apportate facendo clic sul pulsante Mostra dettagli che sta in basso.
Successivamente, potrai decidere, selezionando le relative caselle, di abilitare la rotazione automatica e di mostrare le eventuali note.
Scegliendo poi l’opzione Scala e impostando una percentuale nel campo adiacente potrai stabilire di quanto scalare il documento in fase di stampa, mentre spuntando la voce Adatta in scala potrai indicare, selezionando le relative opzioni, se stampare il documento nella sua interezza oppure se riempire l’intera pagina.

Per definire, invece, quante copie stampare per pagina, seleziona il numero esatto dal menu a tendina accanto alla voce Copie per pagina.

Se hai bisogno di intervenire sui supporti e sulla qualità di stampa e sul layout oppure se hai necessità di gestire la carta o, ancora, le impostazioni relative alla copertina del documento e il livello delle forniture, seleziona la voce di riferimento dal menu a tendina con il nome dell’applicazione in uso che sta in basso e serviti delle opzioni che ti vengono mostrate di conseguenza.

Tieni comunque presente che alcune voci, opzioni e comandi potrebbero non essere disponibili o potrebbero essere sostituiti da altri a seconda dell’applicazione da cui stai cercando di stampare e del tipo di elemento su cui hai scelto di andare ad agire.

Gestire i processi di stampa

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Dopo aver fatto clic sul pulsante per procedere con la stampa, il processo viene inviato alla coda di stampa e, di conseguenza, alla stampante. Nel frattempo, sulla barra Dock compare l’icona della stampante e, facendoci clic sopra, è possibile visualizzare la finestra relativa ai processi di stampa.

Da quest’ultima puoi visionare l’elenco completo di tutti gli elementi che sono stati mandati in stampa, puoi mettere in pausa tutti i processi di stampa facendo clic sul pulsante Pausa in alto a sinistra e riprenderli premendo sul pulsante Riprendi.

Se vuoi intervenire sui singoli processi, fai clic sul pulsante Pausa che trovi a destra di ciascuno di essi nell’elenco visualizzato.
Per riprenderli, invece, clicca sul bottone con la freccia.
Se poi desideri annullare la stampa di un dato elemento, devi fare clic sul pulsante con la “x” che trovi sempre in sua corrispondenza nell’elenco.

Ti faccio notare che oltre al metodo che ti ho indicato poc’anzi, puoi accedere alla coda di stampa anche facendo clic sull’icona di Preferenze di sistema che si trova sulla barra Dock, premendo su Stampanti e scanner nella finestra che si apre sulla scrivania e facendo clic sul pulsante Apri coda di stampa.

Vuoi visualizzare l’anteprima di uno specifico documento che hai deciso di stampare?
Dalla finestra per la gestione dei processi di stampa è possibile fare anche questo.
Per riuscirci, ti basta fare doppio clic sulla relativa icona nell’elenco.

Tieni altresì presente che sempre mediante la finestra per la gestione dei processi di stampa ti vengono mostrati gli eventuali messaggi di stato relativi alla tua stampante e agli elementi da stampare.
Per esempio, se hai scelto di stampare un documento di testo ma hai dimenticato di accendere la stampante visualizzerai il messaggio La stampante non è connessa, mentre se il livello delle forniture d’inchiostro è in esaurimento apparirà il messaggio Inchiostro stampante quasi esaurito.

In caso di dubbi o problemi

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Hai seguito per filo e per segno le mie istruzioni sul da farsi ma non sei ancora riuscito a stampare dal tuo Mac?
In corso d’opera è sorto qualche problema e non sai come far fronte alla cosa?
Allora fa’ così:
affidati al supporto Apple e vedrai che in un battibaleno riuscirai a risolvere.
Per scoprire come fare, puoi leggere il mio tutorial dedicato in via specifica a come contattare Apple.

Se poi la cosa può esserti d’aiuto nell’immediato, su questa pagina del supporto online di Apple trovi indicate le principali problematiche relative ai processi di stampa da Mac e le relative soluzioni.

come stampare fronte retro mac

IlMagoDellaMela
www.ilmagodellamela.it | www.ilmagodellamela.com

Hai appena acquistato una nuova stampante e hai provveduto a collegarla al tuo Mac, per iniziare a utilizzarla.
Dato che non ti va di sprecare carta, hai pensato bene di mettere in pratica la stampa dei tuoi documenti su entrambe le facciate del foglio.
È sicuramente la scelta giusta per risparmiare carta… il problema, però, è che ci stai provando ma non riesci in alcun modo a capire dove si trova questa funzionalità e quindi vorresti una mano a trovarla.
Beh, tranquillo, ci sono qui io ad aiutarti.

come stampare fronte retro mac

Nella guida di oggi, infatti, ti illustrerò come stampare fronte retro Mac senza che tu debba installare strumenti di terze parti.
Ti indicherò quindi come eseguire quest’operazione sia che la tua stampante supporti questa funzionalità, sia tramite un metodo alternativo valido per qualsiasi stampante.
Inoltre, ti spiegherò come installare e configurare la stampante in modo da non incorrere in alcun inconveniente durante la stampa.

Installazione della stampante

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Installare una stampante su macOS è un’operazione semplicissima:
collega la stampante alla presa elettrica e poi al Mac, tramite cavo USB.
Non appena avrai effettuato questa procedura, il sistema operativo riconoscerà automaticamente la stampante, eseguendo il download da Internet dei driver necessari per il suo corretto funzionamento.
Facile, no?

L’operazione è meno semplice, però, se la stampante è collegata alla rete domestica, tramite cavo Ethernet o Wi-Fi.
In questo caso, se macOS non rileva automaticamente la presenza di questa periferica nella rete, è necessario forzarne l’individuazione.

Per fare ciò, fai clic sull’icona di una mela morsicata che trovi nell’angolo in alto a sinistra dello schermo, nella barra dei menu.
Nel menu contestuale che ti viene mostrato, seleziona la voce Preferenze di sistema e, nella schermata che visualizzi, fai clic sull’icona Stampanti e scanner, così da accedere al pannello per la gestione di questa tipologia di hardware.

Fatto ciò, nella barra laterale di sinistra, premi sull’icona + per visualizzare la schermata che permette l’aggiunta della nuova periferica.
Pigia sulla scheda IP che vedi in alto e digita l’IP locale della stampante o il suo nome host, nella casella di testo Indirizzo.
Scegli, quindi, il protocollo AirPrint e attendi che nella sezione in basso vengano compilati automaticamente i campi, a conferma che la stampante è stata rilevata.
Per trovare l’indirizzo IP della stampante, puoi procedere direttamente dal pannello del router/modem, nella sezione dove vengono mostrati i dispositivi connessi; in alternativa, puoi consultare questa mia guida dedicata all’argomento.

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Dopo aver eseguito la procedura che ti ho indicato nelle righe precedenti, non ti resta che premere il pulsante Aggiungi, per completare la configurazione e l’installazione della stampante su macOS.

Se vuoi approfondire maggiormente quest’argomento, ti consiglio di leggere la mia guida su come installare una stampante, nella quale troverai diverse informazioni, relative ai diversi metodi per collegare questa periferica al computer e la procedura per l’installazione dei driver prelevati dal sito Web del produttore, nel caso in cui la procedura automatica su Mac dovesse fallire (anche se è improbabile).

Stampare fronte retro

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Se hai necessità di stampare fronte-retro un documento, la prima cosa che devi fare e accertarti che la stampante supporti questa funzionalità.
Infatti, la stampa fronte-retro potrebbe non essere disponibile su tutti i modelli di stampante, specialmente quelli più economici.

La tua stampante supporta la stampa fronte-retro?
Allora la procedura che si prospetta per te è davvero semplice:
apri il documento che vuoi stampare con qualsiasi software adatto allo scopo (es.
l’applicazione Anteprima o un qualsiasi programma compatibile con il formato del documento). Fatto ciò, premi sulla voce File, che trovi nella barra dei menu in alto e, nel menu contestuale, scegli l’opzione Stampa.

Nella schermata di stampa che ti viene mostrata, seleziona la stampante che intendi utilizzare, tramite l’apposito menu a tendina, e indica il numero di copie da realizzare.
Dopodiché imposta l’intervallo delle pagine da stampare, selezionando la casella Tutte o indicando i numeri di pagina in modo manuale.
Arrivato a questo punto, per eseguire una stampa fronte-retro, metti un segno di spunta sulla casella Fronte-retro, che trovi vicino alla casella di testo Copie, ed il gioco è fatto.

Successivamente, premi il pulsante Mostra dettagli che si trova in basso e agisci sulle altre impostazioni disponibili:
selezionando la voce Layout, puoi configurare alcune impostazioni sulla stampa, come i margini o la possibilità di inserire più pagine ridimensionate su una stessa facciata del foglio.
Tra queste opzioni, troverai anche la funzionalità Fronte-retro:
utilizza il menu a tendina per indicare se la rilegatura verrà eseguita sul lato corto o su quello lungo del foglio, rispettivamente tramite le opzioni Rilegatura con taglio corto e Rilegatura con taglio largo.

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Se vuoi modificare gli altri parametri di stampa, puoi utilizzare le opzioni presenti nelle altre schede, altrimenti, premi il pulsante Stampa per inviare il documento alla stampante.
Questa provvederà automaticamente a stampare il documento su entrambe la facciate del foglio, fascicolandolo nel raccoglitore.

Se hai necessità di consultare ulteriori guide sugli argomenti che riguardano la stampa di documenti da Mac, ti consiglio di leggere gli altri tutorial che ho realizzato, raggiungibili tramite questo link.

Metodo alternativo

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Se la tua stampante è datata o non possiede questa funzionalità, non puoi provvedere alla stampa fronte-retro in modo automatico.
Quello che dovrai fare è munirti di pazienza e stampare il documento a intervalli di pagine.
Ti spiego immediatamente come procedere.

Avvia il documento da stampare tramite il software ad esso associato, premi sulla voce File che trovi in alto a sinistra, nella barra dei menu, e seleziona la voce Stampa dal menu contestuale, in modo da aprire l’interfaccia di anteprima della stampa.

Da questo momento in poi stai attento ai passaggi che ti illustrerò, per evitare di commettere errori e sprecare preziosa carta e colore della cartuccia o del toner.
Innanzitutto, imposta il numero di copie, indicando il valore 1, giusto per semplicità delle operazioni.
Nel campo Pagine, imposta la casella Tutte e seleziona poi, nel menu a tendina, la scheda Gestione carta (di default il menu è impostato su Layout).

Arrivato a questo punto, individua l’opzione Pagine da stampare e, nel menu a tendina apposito, scegli il valore Solamente dispari:
in questo modo, potrai eseguire la stampa delle sole pagine dispari del documento (ad esempio la pagina 1, 3, 5, ecc).
Ti ricordo che, se anziché la voce Tutte hai impostato un intervallo di pagine ben definito, selezionando la voce Solamente dispari verrà effettuata la stampa delle pagine dispari che seguono l’ordine dell’anteprima di stampa, non della numerazione originale del documento.
Ad esempio se scegli come intervallo di pagine dalla 6 alla 11, impostando soltanto le dispari, verranno stampate la 6, la 8 e la 10.

A questo punto, premi il pulsante Stampa, per eseguire la stampa delle pagine nel solo intervallo di pagine dispari.
Fatto ciò, prendi il blocco di fogli appena stampato e capovolgilo, inserendolo nuovamente nel cassetto della carta.
Fai attenzione a come disponi i fogli, per evitare errori di stampa o di posizionamento per la rilegatura:
fai riferimento al disegno che trovi all’interno del vano per farti un’idea del corretto orientamento.

Ci siamo quasi:
adesso ripeti i procedimenti che ti ho spiegato nelle righe precedenti, riavviando l’interfaccia di stampa.
Seleziona stavolta Solamente pari e premi il pulsante Stampa.
In questo modo, verrà inviata nuovamente la stampa del documento per le sole pagine pari.
Se tutto è andato nel verso giusto, ritroverai nella stampante una pila di fogli con il documento stampato su entrambe le facciate, proprio come desideravi.

come svuotare cache mac

come svuotare cache mac

Se nel corso degli ultimi tempi il tuo Mac sembra non essere più performante così come un tempo molto probabilmente è perché sull’hard disk del computer si sono accumulati un mucchio di file temporanei che oltre ad andare ad occupare spazio prezioso che potrebbe essere sfruttato in tutt’altra maniera incidono negativamente sulle prestazioni della tua postazione multimediale.
Sapere quindi come svuotare cache Mac può essere utile al fine di riuscire a far fronte ad una situazione quale quella in questione.

Come dici?
Non mi credi perché i tuoi amici dicono che i Mac non hanno bisogno di manutenzione?
Beh, sappi che ti sbagli! Certo, rispetto ai PC Windows i Mac generalmente necessitano di un minor grado di attenzione da parte dell’utente per far si che software ed hardware funzionino impeccabilmente ma ciò non implica che i computer della mela morsicata siano perfetti e che quindi non abbiano bisogno di un minimo di pulizia e di operazioni di manutenzione.

Chiarito ciò se ti interessa quindi scoprire che cosa risulta necessario fare per poter svuotare cache Mac ti invito a sederti ben comodo dinanzi al tuo computer, a prenderti qualche minuto di tempo libero ed a concentrarti sulle indicazioni che sto per fornirti.
Sono certo che alla fine potrai dirti più che soddisfatto.
Scommettiamo?

Prima di spiegarti come fare per poter svuotare cache Mac voglio però che tu capisca esattamente di che cosa stiamo parlando.
Con il termine cache si indica, in infrmatica, un’area di memoria di piccole dimensioni che ha come scopo quello di velocizzare l’esecuzione dei programmi poiché al suo interno risiedono temporaneamente un insieme di dati che presumibilmente verranno sfruttati nell’immediato futuro.
La cache rappresenta quindi una sorta di “scorciatoia” per accedere più facilmente e velocemente a specifiche informazioni.
Si tratta dunque di un qualcosa di molto utile ma che a lungo andare, e soprattutto con l’aumentare delle sue dimensioni, può dar luogo a rallentamenti ed errori.

Chiarito ciò se desideri svuotare cache Mac hai a tua disposizione due differenti alternative.
La prima consiste nello svuotare cache Mac “manualmente” andando quindi ad agire da te sulle cartelle in cui risultano archiviati i file della cache, la seconda prevede invece l’utilizzo di tool di terze parti specifici come nel caso di OnyX.
Il risultato finale è praticamente identico ma se preferisci evitare di doverti destreggiare tra i meandri di OS X molto probabilmente la scelta di utilizzare strumenti di terze parti è quella di più consona.
In ogni caso la decisione spetta a te.

Svuotare cache Mac – Manualmente

Se è tua intenzione svuotare cache Mac ma preferisci non ricorrere all’impiego di strumento di terze parti puoi andare ad eliminare manualmente le cartelle e i file facenti riferimento agli elementi temporanei archiviati sul computer.
Per fare ciò la prima operazione che devi effettuare è quella di cliccare in un punto qualsiasi della scrivania e di fare clic sulla voce Vai annessa nella parte in alto a sinistra della barra dei menu.
Successivamente seleziona Computer dal menu che ti viene mostrato.

Adesso clicca sul nome del disco rigido su cui risulta installato OS X (ad esempio Macintosh HD), fai doppio clic sulla cartella Sistema, apri la cartella Libreria dopodiché individua ed apri la cartella Caches, seleziona tutti i file presenti al suo interno e trascinali sull’icona di Cestino annessa al Dock.
Mi raccomando, trascina su Cestino solo i file e non anche la cartella Caches!

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Ora premi nuovamente sulla voce Vai annessa alla barra dei menu, premi e continua a tenere premuto il tasto alt sulla tastiera e seleziona la voce Libreria dal menu che ti viene mostrato.

Adesso individua e apri la cartella Caches, seleziona tutti i file presenti al suo interno e trascinali sull’icona di Cestino annessa al Dock.
Mi raccomando, anche in questo caso trascina su Cestino solo i file e non anche la cartella Caches!

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Porta ora il cursore del mouse sull’icona di Cestino annessa al Dock, cliccaci sopra con il tasto destro del mouse e scegli la voce Svuota il Cestino dal menu che ti viene mostrato per portare correttamente a termine la procedura manuale mediante cui svuotare cache Mac.

Successivamente riavvia il computer premendo sulla mela morsicata collocata nella parte in alto a sinistra della barra dei menu e fai clic sulla voce Riavvia… annessa al menu che ti viene mostrato.
Al riavvio del computer verifica quindi che tutto sia tornato performante così come un tempo.

Se anziché svuotare cache Mac dell’intero sistema ti interessa agire in maniera specifica su Safari, il browser Web disponibile “di serie” su OS X, procedi nel seguente modo. Innanzitutto premi con il tasto sinistro del mouse sull’icona di Safari che risulta annessa al Dock.
Se non riesci a trovare l’icona di Safari sul Dock puoi avviare il browser Web mediante Spotlight.
Per fare ciò clicca sull’icona a forma di lente di ingrandimento che risulta collocata nella parte in alto a destra della barra dei menu, digita safari nel campo di ricerca che ti viene mostrato a schermo e poi clicca sul primo risultato visualizzato, quello presente sotto la voce Il migliore.

Adesso che visualizzi la finestra di Safari verifica che nella barra dei menu del browser Web sia presente la voce Sviluppo.
Se la voce Sviluppo è presente nella barra dei menu puoi passare direttamente alla lettura del paragrafo successivo, in caso contrario fai clic su Preferenze…, premi sulla scheda Avanzate annessa alla nuova finestra visualizzata, apponi un segno di spunta accanto alla voce Mostra menu Sviluppo nella barra dei menu ed infine chiudi la finestra delle preferenze di Safari.

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Adesso fai clic sulla voce Sviluppo presente sulla barra dei menu del browser dopodiché premi sulla voce Vuota la cache annessa al menu che ti viene mostrato.

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Attendi quindi qualche istante affinché la procedura venga avviata e portata a termine dopodiché prova ad accedere ai siti Internet che visiti di solito in modo tale da sincerarti del fatto che non si verifichino più le difficoltà precedentemente riscontrate.

Svuotare cache Mac – OnyX

Se preferisci svuotare cache Mac ricorrendo all’utilizzo di un’apposita applicazione ti invito a provare OnyX.
Si tratta di un’applicazione gratuita considerata come una sorta di “coltellino svizzero” per la manutenzione di OS X.
Per svuotare cache Mac con OnyX la prima operazione che devi effettuare è il download dell’app.
Per fare ciò clicca qui in modo tale da collegarti subito al sito Internet ufficiale della risorsa dopodiché premi sul pulsante Download presente in corrispondenza della voce Onyx.
Successivamente fai clic sul pulsante Download collocato accanto alla versione del programma per la versione di OS X in uso sul tuo Mac.

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A questo punto attendi qualche affinché la procedura di download venga avviata e portata a termine dopodiché fai doppio clic sul file onyx.dmg e poi trascina l’icona di OnyX nella cartella Applicazioni di OS X.

Adesso avvia OnyX e immetti la password del tuo account utente su OS X.
Accetta quindi le condizioni di utilizzo della app cliccando sul pulsante Accetto e premi su Continua per eseguire il controllo dello stato dell’hard disk.
Attendi quindi qualche minuto affinché l’operazione venga avviata e portata a termine.

Una volta comparsa la finestra principale del software, clicca sul bottone Automatizza dopodiché clicca sul pulsante Esegui collocato in basso a destra ed attendi che il processo di cancellazione dei dati venga avviato e che giunta a termine.
Se lo ritieni opportuno prima di fare clic sul pulsante Esegui puoi selezionare gli elementi specifici su cui il software andrà ad agire ma personalmente di consiglio di lasciare selezionati quelli di default o quantomeno di non rimuovere il segno i spunta dalla casella presente accanto alle voci Esegui tutti gli script di manutenzione, Cache librerie dinamiche condivise (dyld), XPC cache, Cache Utente, Cache dei Font, Cache e Cronologia Web, File temporanei, inutili e Elementi recenti e Cestino.
Se per errore hai deselezionato una o più opzioni e non ricordi più quale di queste erano spuntate per impostazione predefinita puoi ripristinare il tutto facendo clic sul pulsante Ripristina default collocato nella parte bassa della finestra del programma.

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Se anziché svuotare cache Mac andando ad agire su più elementi in gruppo preferisci intervenire poco alla volta mediante i vari strumenti disponibili in OnyX clicca sul bottone Elimina, seleziona la scheda Sistema e poi e apponi il segno di spunta sui tipi di dati da rimuovere (ad esempio AvvioPreferenze “Internazionale” etc.) dopodiché clicca sul pulsante Esegui e attendi che il processo di rimozione dei dati giunga a termine.

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Sucessivamente seleziona anche le schede UtenteInternetFontResoconti e Varie per proseguire nell’operazione di cancellazione della chache.
Per ciascuna scheda seleziona gli elementi su cui agire e poi premi sul pulsante Esegui.

In tutti i casi per scoprire in dettaglio a cosa si riferisce ciascuna opzione del programma clicca sul pulsante con il punto interrogativo che si trova in basso a sinistra.

Una volta portata a termine la procedura mediante cui svuotare cache Mac con OnyX verifica che tutto sia tornato a funzionare in maniera impeccabile.

Se il funzionamento di OnyX per svuotare cache Mac non ti ha convinto in maniera particolare e se sei alla ricerca di un programma alternativo mediante cui rendere nuovamente performante il tuo computer e fare un po’ di pulizia su OS X ti suggerisco di dare uno sguardo alle risorse che ti ho suggerito nelle mie guide Programmi per pulire Mac e Programmi per ottimizzare Mac.

Come svuotare il cestino Mac

IlMagoDellaMela
www.ilmagodellamela.it | www.ilmagodellamela.com

Ciao!!! Sono IlMagoDellaMela ed in questo tutorial ti spiegherò come svuotare il cestino del Mac, con qualunque versione del sistema operativo OS X.

Come svuotare il cestino Mac

Svuotare il cestino del Mac è una operazione facilissima che serve per svuotare i files cancellati.
Come avviene anche sul sistema operativo Windows, quando cancelli alcuni files e cartelle sul tuo Mac, questi vengono collocati nel cestino.
Il contenuto del cestino verrà cancellato definitivamente solo quando compierai l’operazione di svuotamento del cestino sul Mac.

E’ una operazione molto semplice che si fa con pochi click del mouse.
In questa guida vedremo nel dettaglio i vari modi per svuotare il cestino del Mac sia in modo manuale che in modo automatico.

Se vuoi dunque scoprire come svuotare il cestino sul Mac, come ripristinare un file che hai gettato in esso per sbaglio o cosa fare quando il computer ti dice che non è possibile eliminare alcuni elementi perché sono in uso, continua a leggere e troverai tutte le informazioni che cerchi.

Spostare i file nel cestino

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Prima di spiegarti in che modo occorre procedere per riuscire a svuotare il cestino sul Mac, mi sembra doveroso indicarti fare per spostare i file di cui vuoi sbarazzarti all’interno di quest’ultimo.

Per riuscirci, tutto quello che devi fare è

  • fare clic sinistro sul file di riferimento
  • continuando a tenere premuto
  • trascinare la sua icona su quella del cestino che si trova nella parte in fondo a destra della barra Dock.

In alternativa

  • fai clic destro sull’icona del file di cui vuoi sbarazzarti
  • scegli, dal menu contestuale che vedi apparire
  • l’opzione Sposta nel cestino.

Puoi fare in modo che specifici file vengano spostati nel cestino selezionandoli e poi schiacciando la combinazione di tasti cmd+backspace destro.

Controllare il contenuto del cestino

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Quando utilizzi uno dei comandi di cui sopra, i file non vengano definitivamente cancellati dal Mac ma, appunto, continuano ad “albergare” nel cestino sino a quando questo non viene svuotato.
Se dunque prima di procedere con la rimozione definitiva del contenuto del cestino vuoi dare uno sguardo ai file che hai spostato in esso oppure ci hai ripensato e vuoi ripristinare uno o più elementi, puoi agire nel seguente modo.

Fai clic sull’icona del cestino che trovi sempre nella parte in fondo a destra della barra Dock, attendi l’apertura della finestra con il contenuto del cestino e scorri i vari elementi in essa presenti.

Se necessario, puoi anche effettuare una ricerca diretta servendoti del campo di ricerca, appunto, che si trova nella parte in alto a destra della finestra.
In seguito, seleziona l’opzione Cestino in corrispondenza della voce Cerca: posta immediatamente sotto la barra degli strumenti, in modo tale da limitare la ricerca al solo contenuto del cestino ed evitare di passare al setaccio tutto il Mac.

Per trovare con maggiore facilità questo o quell’altro file che hai spostato nel cestino puoi altresì scegliere la relativa modalità di visualizzazione.
Per fare ciò, clicca sul pulsante con l’ingranaggio che trovi sulla barra degli strumenti della finestra del cestino, seleziona Organizza per ed imposta l’opzione che preferisci dal menu che compare (es.
Volume, Nome, Tipo ecc.).

Se invece vuoi sapere quanti file ci sono nel cestino e quanto spazio stanno occupando su disco, fai sempre clic sul pulsante con l’ingranaggio che sta sulla barra degli strumenti della finestra aperta e scegli, dal menu che appare, la voce Ottieni informazioni.
Successivamente si aprirà una nuova finestra con le informazioni di cui hai bisogno, riportate in corrispondenza del campo Dimensioni:.

Se e quando lo vorrai, potrai poi ripristinare specifici elementi che in precedenza avevi scelto di eliminare semplicemente selezionandoli e trascinandoli fuori dalla finestra del cestino, in una qualsiasi altra posizione del tuo Mac (es.
sulla scrivania).

Svuotare il cestino

Ora che hai le idee perfettamente chiare su come spostare i file nel cestino e su come controllare il contenuto di quest’ultimo, direi che possiamo finalmente passare all’azione vera e propria.
Qui di seguito trovi dunque indicati tutti i modi possibili per riuscire a svuotare il cestino sul Mac.

Procedura “classica”

Se vuoi imparare come svuotare il cestino del Mac, non devi far altro che fare clic destro sulla sua icona presente nella parte i fondo a destra della barra Dock di macOS e selezionare la voce Svuota il Cestino dal menu che compare.

Nella finestra che a questo punto vedrai apparire su schermo e mediate cui ti verrà chiesta conferma di quelle che sono le tue intenzioni, clicca sul pulsante Svuota il Cestino ed attendi che il processo venga avviato e portato a termine.
La durata è variabile a seconda della quantità di file presenti nel cestino e del loro peso.
Et voilà!

Oltre che così come ti ho appena indicato, puoi svuotare il cestino sul tuo Mac

  • facendo clic sulla relativa icona che trovi sempre sulla barra Dock
  • premendo, nella finestra comparsa su schermo
  • il pulsante Svuota che sta in alto a destra.
  • Premi poi sul bottone Svuota il Cestino in risposta alla domanda di conferma che appare.

Puoi svuotare il cestino del Mac anche intervenendo dalla barra dei menu.

Per riuscirci

  • clicca sull’icona cestino 
  • su quella del Finder (il quadrato bicolore con il sorriso) che sta sempre sulla barra Dock
  • oppure fai clic in un punto vuoto della scrivania
  • seleziona la voce Finder dalla barra dei menu
  • poi Svuota il Cestino…
  • Ricordati sempre di confermare le tue intenzioni premendo sul bottone Svuota il Cestino nella finestra che compare in un secondo momento.

Un altro sistema che hai dalla tua consiste nel fare clic sull’icona della mela che sta sulla barra dei menu e nel selezionare Informazioni su questo Mac.
Nella finestra che compare sullo schermo, recati nella scheda Archiviazione.

  • premi ora sul bottone Gestisci... che trovi accanto al nome del disco fisso del tuo Mac
  • sulla voce Cestino sulla sinistra
  • dopodiché clicca sul pulsante Svuota il Cestino in alto a destra.
  • Conferma quindi le tue intenzioni premendo nuovamente su Svuota il Cestino.

Se nel compiere uno dei passaggi di cui sopra ti viene mostrato un ulteriore messaggio che ti avvisa del fatto che l’operazione di cancellazione dei dati non può essere completata perché alcuni file sono in uso da una o più applicazioni, chiudi le app “incriminate” e prova nuovamente ad effettuare la cancellazione.

Se necessario

puoi anche forzare la chiusura delle applicazioni coinvolte utilizzando la scorciatoia da tastiera cmd+alt+esc

selezionando i programmi di riferimento tramite la finestra che vedi apparire

facendo clic sul bottone Uscita forzata.

Se neppure in questo modo riesci a risolvere

riavvia il Mac in modo tale da interrompere l’esecuzione di ogni processo che fa da impedimento alla cancellazione.

Da Terminale

È possibile svuotare il cestino sul Mac anche andando ad agire da Terminale, vale a dire da riga di comando.
A differenza di quel che può sembrare, si tratta di un operazione abbastanza semplice da compiere, anche da parte dei meno serrati in fatto di informatica.

Per riuscirci segui i passaggi seguenti:

  • avviare il Terminale facendo clic sulla sua icona (quella con la finestra nera e la riga di codice) che trovi nella cartella Altro del Launchpad
  • In alternativa
  • recati nella cartella Applicazioni di macOS
  • apri la sottocartella Altro
  • fai doppio clic sulla sua icona da li.
  • Successivamente inserisci il comando rm -rf ~/.Trash/* seguito dalla pressione del tasto Invio sulla tastiera del computer
  • digita la password del tuo account utente su macOS (se richiesta)
  • otterrai la cancellazione immediata dei file e delle cartelle presenti nel cestino del Mac. 

Automaticamente

Ti piacerebbe che il cestino del tuo Mac si svuotasse in automatico una volta al mese?
macOS integra infatti una speciale funzione grazie alla quale gli elementi contenuti nel cestino vengono automaticamente eliminati ogni 30 giorni senza che tu debba muovere un dito.

Per abilitare la funzionalità in questione, fai clic sull’icona del Finder (il quadrato bicolore con il sorriso) oppure in un punto senza icone della scrivania, seleziona la voce Finder dalla barra dei menu e premi su Preferenze….

  • Nella finestra che compare sullo schermo
  • seleziona la scheda Avanzate
  • spunta la casella presente accanto alla voce Rimuovi elementi dal Cestino dopo 30 giorni.

Oltre che così come ti ho appena indicato, puoi abilitare la funzionalità in oggetto facendo clic sul simbolo della mela che sta sulla barra dei menu, selezionando la dicitura Informazioni su questo Mac

  • facendo clic sulla scheda Archiviazione nella finestra che compare sulla scrivania.
  • premi ora sul bottone Gestisci… collocato accanto al nome del disco fisso del tuo Mac
  • seleziona la voce Consigli dalla barra laterale di sinistra nella nuova finestra che si è aperta
  • individua la dicitura Svuota automaticamente il Cestino
  • premi sul pulsante Attiva…
  • Conferma poi le tue intenzioni premendo su Si.

Cancellare definitivamente i file

Probabilmente non ne eri a conoscenza ma devi sapere che quando cancelli i file tramite il cestino, questi non vengono effettivamente rimossi finché la porzione di disco che li conteneva non viene occupata da altri dati.
Quindi, fin quando tali file non vengono sovrascritti, chiunque può recuperarli ricorrendo all’uso di programmi appositi (se ben ricordi, ti ho parlato della questione nel mio tutorial su come recuperare file cancellati).

Se cuoi evitare che ciò accada, le pratiche di cui sopra per svuotare il cestino del Mac non sono sufficienti.
Devi dunque ricorrere all’uso di uno strumento ad hoc, come nel caso di Permanent Eraser.

Si tratta di un’applicazione gratuita che è in grado di eliminare i file rendendoli irrecuperabili andando a sovrascrivere i dati per ben 35 volte, mescolando inoltre i nomi degli elementi originali e troncandone la dimensione.
È molto facile da impiegare e si può usare anche con i file già spostati nel cestino.

  • Per effettuare il download sul tuo computer
  • collegati all’apposita sezione del Mac App Store online
  • premi sul pulsante Vedi in Mac App Store
  • clicca sul bottone Ottieni/Installa nella finestra che si è aperta sulla scrivania ed immetti la password relativa al tuo ID Apple (se viene richiesta).
  • Ad installazione ultimata
  • trascina i file che vuoi cancellare in maniera definitiva su quella di Permanent Eraser nella cartella Applicazioni di macOS
  • fai clic su OK
  • Successivamente ti sarà mostrata una finestra con una barra indicante lo stato d’avanzamento della procedura.

come tagliare le canzoni con mac

come tagliare le canzoni con mac

Ti piacerebbe creare una suoneria per il tuo cellulare usando una canzone che hai appena scaricato sul Mac ma non sai a quali programmi rivolgerti?
Stai cercando un buon software di editing audio compatibile con macOS ma non vuoi rivolgerti a costose soluzioni a pagamento?
Caschi a fagiolo!

Stavo proprio per consigliarti delle risorse gratuite che permettono di tagliare le canzoni con Mac in maniera così semplice e veloce che ne rimarrai stupito.
Alcune consentono di creare suonerie, altre invece di modificare i file audio a 360 gradi.
Pensa, ci sono anche degli strumenti fruibili direttamente in rete, senza bisogno di scaricare assolutamente nulla.
Fantastico, vero?

Allora?
Posso sapere che cosa ci fai ancora li impalato?
Posizionati bello comodo dinanzi il tuo fido computer a marchio Apple ed inizia immediatamente a concentrarti sulla lettura di questo mio tutorial dedicato all’argomento.
Sono stra-sicuro che alla fine potrai dirti ben contento e soddisfatto di quanto appreso e che, addirittura, in caso di necessità sarai pronto a fornire utili consigli sul da farsi a tutti i tuoi amici interessanti al medesimo argomento.
Che ne dici, scommettiamo?

Indice

  • Soluzioni offline per tagliare le canzoni con Mac
    • Free Ringtone Maker
    • Audacity
    • MP3 Trimmer
  • Soluzioni online per tagliare le canzoni con Mac
    • Make Own Ringtone
    • Audio Trimmer
    • Taglia Audio

Soluzioni offline per tagliare le canzoni con Mac

Come ti dicevo ad inizio guida, esistono diversi programmi grazie ai quali è possibile tagliare le canzoni con Mac.
Alcuni di essi sono utili per creare suonerie per cellulari, altri invece si prestano all’editing in via generica.
Per approfondimenti continua pure a leggere, trovi indicati proprio qui di seguito quelli che a parer mio rappresentato i migliori software della categoria.

Free Ringtone Maker

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Se ti interessa capire come tagliare le canzoni con Mac per creare dei toni di chiamata per il tuo smartphone, ti consiglio di provare l’applicazione gratuita Free Ringtone Maker che, per l’appunto, permette di tagliare porzioni di brani musicali e trasformarli in suonerie in maniera estremamente facile e veloce.

Per installarla sul tuo Mac, collegati alla sezione dedicata presente sul Mac App Store online e fai clic sul pulsante Vedi in Mac App store.
Nella finestra che si apre sulla scrivania, fai clic sul bottone Ottieni/Installa ed attendi che la procedura di download e di installazione venga avviata e completata.
Se richiesta, digita anche la password del tuo ID Apple.

Successivamente richiama l’app facendo clic sulla sua icona che è stata aggiunta al Launchpad.
Una volta visualizzata la relativa finestra sulla scrivania, per tagliare una canzone fai clic sul pulsante Open file e seleziona il brano che desideri trasformare in suoneria.

Dopodiché posiziona la parte blu del grafico in modo che coincida con la porzione di canzone da ritagliare, ascoltane un’anteprima premendo sul bottone Play per sincerarti di aver effettuato la seleziona corretta e clicca sul pulsante Start per salvare il risultato finale. Le suonerie verranno salvate nella cartella /Users/ tuonome/ Music/ iTunes/ iTunes Media/ Tones del Mac, ossia nella sezione Suonerie di iTunes.

Se poi prima di procedere con il salvataggio vuoi aggiungere un effetto di dissolvenza all’inizio e alla fine del brano, metti il segno di spunta accanto alle voci Sound fade in e Sound fade out che si trovano in basso.

Audacity

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Se vuoi tagliare le canzoni con Mac in maniera più avanzata e per scopi diversi da quelli che portano alla creazione di una suoneria per cellulari, ti consiglio vivamente di rivolgerti ad Audacity, il miglior programma di editing audio gratuito disponibile non solo per computer a marchio Apple ma anche per Windows e Linux.

Per scaricare Audacity sul tuo Mac, collegati al sito Internet del programma e clicca sul pulsante Download.
A download ultimato apri, facendo doppio clic su di esso, il pacchetto .dmg appena ricavato e trascina la cartella di Audacity nella directory Applicazioni di macOS per installare il programma sul Mac.

Successivamente, e hai necessità di lavorare su file audio in formato MP3, procedi con l’installazione del plugin LAME MP3.
Per riuscirci, collegati a questa pagina Web e clicca sulla voce Lame_Library_vx.xx.x_for_Audacity_on_macos.dmg per scaricare il componente sul tuo computer.
A download completato, apri il pacchetto .dmg appena ottenuto, avvia il file .pkg contenuto al suo interno e clicca su Continua e su Installa.
Infine, digita la password del tuo account utente su macOS, premi su Installa software e su Chiudi per completare il processo d’installazione di LAME MP3.

A questo punto, per tagliare una canzone con Audacity, seleziona la voce Apri… dal menu File del programma e scegli il brano da modificare.
Seleziona quindi con il mouse la parte del grafico relativa alla porzione di canzone che vuoi estrapolare.
Puoi assicurati di aver evidenziato la porzione corretta facendo clic sul bottone Play per ascoltarne un’anteprima.

Procedi con il salvataggio della parte del file audio selezionata cliccando sul menu File che sta in cima e selezionando Esporta audio selezionato….
Scegli poi il formato in cui intendi salvare la porzione di brano appena estrapolata dal menu a tendina Format ed indica il nome che vuoi assegnare al file e la posizione per il salvataggio tramite, rispettivamente, i campi Salva con nome: e Situato in:.
Per concludere, premi sul pulsante Salva. Più facile di così?

MP3 Trimmer

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Un’altra ottima risorsa a cui puoi appellarti per tagliare le canzoni con Mac è MP3 Trimmer.
Si tratta di un’applicazione a costo zero specifica per macOS che, come intuibile dal nome stesso, è pensata in maniera specifica per l’editing dei file in formato MP3. È gratis ma mostra dei banner che invitano ad acquistare la versione completa del software quando si importano i brani o si salvano gli MP3.

Per effettuarne il download sul tuo Mac, recati sul sito Internet del programma, seleziona la scheda Download che sta in cima e fai clic su Click to download.
A scaricamento ultimato, apri il pacchetto in formato .dmg ottenuto e trascina l’icona del programma nella cartella Applicazioni di macOS.

Successivamente avvia MP3 Trimmer facendo clic sulla relativa icona che è stata aggiunta al Launchpad e quando ti viene chiesto di registrare la tua copia dell’applicazione clicca sul pulsante Launch application and try it out for free….

Attendi dunque qualche istante affinché compaia la sua finestra principale sulla scrivania dopodiché trascinaci sopra il file audio che vuoi editare, porta l’indicatore della timeline all’inizio della porzione del brano che vuoi estrapolare e clicca sul pulsante Set sotto la voce In-point. Successivamente sposta l’indicatore della timeline alla fine della porzione del brano da conservare e premi su Set sotto la voce Out-point.
Se hai bisogno di ascoltare un’anteprima del brano per assicurarti di aver selezionato la porzione corretta fai clic sul bottone Play.

Per concludere, apri il menu File e seleziona Save trim selection dopodiché aspetta che il banner promozionale scompaia ed indica la posizione in cui salvare la porzione di brano appena tagliata.
Et voilà!

Soluzioni online per tagliare le canzoni con Mac

Non vuoi o non puoi scalcare nuovi programmi sul tuo Mac motivo per cui ti piacerebbe fare la conoscenza di qualche strumento per tagliare le canzoni fruibile direttamente online?
Allora qui di seguito troverai senz’altro pane per i tuoi denti! Nelle righe successive ho infatti provveduto ad indicarti quelli che ritengo essere i migliori servizi Web della categoria.
Mettili subito alla prova, non te ne pentirai!

Make Own Ringtone

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Il primo tra i servizi online utili per tagliare le canzoni con Mac di cui voglio parlarti è Make Own Ringtone.
È gratis, facilissimo da usare, non necessita di registrazione e funziona da qualsiasi browser Web.
Inoltre, supporta tutti quelli che sono i più diffusi formati audio: AAC, FLAC, M4A, MP3, OGG, WAV, WMA.

Per usarlo, collegati alla sua home page, fai clic sul bottone Upload file e seleziona la canzone che intendi tagliare.
In alternativa, trascina il file audio direttamente nella finestra delle navigatore.
Attendi poi che la procedura di upload venga avviata e portata a termine.

Una volta visualizzato il grafico del file audio, individua la parte iniziale del brano che vuoi tagliare e trascina nel punto esatto dello stesso il cursore verde di sinistra.
Trascina invece il cursore verde che sta a destra sulla parte finale.
Per assicurarti di aver effettuato la selezione corretta, ascoltane un’anteprima premendo sul bottone Play posto in basso.

Regola (se vuoi) il livello del volume della porzione di brano che stai per estrapolare, scegli il formato di output tra MP3 oppure M4R cliccando sui bottoni appositi in baso a sinistra e premi sul pulsante Make a ringtone alla fine della pagina.
Successivamente potrai effettuare il download del file premendo sul bottone Download che vedrai apparire su schermo.

Audio Trimmer

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Se cerchi una valida alternativa al servizio Web di cui sopra ti consiglio vivamente di mettere alla prova Audio Trimmer.
Si tratta di un’applicazione online a costo zero che consente di tagliare le canzoni con Mac intervenendo su tutti quelli che sono più comuni formati audio (MP3, WAV, WMA, OGG, M4R, 3GPP ecc).
L’unica pecca, se così vogliamo definirla, è che limita il peso massimo dei file da caricare a 50 MB.

Mi chiedi come fare per potertene servire?
Te lo indico subito.
In primo luogo, collegati alla home page del servizio, premi sul bottone Apri file/Scegli file e seleziona dal tuo computer il brano che vuoi tagliare.
In alternativa, puoi trascinare direttamente nella finestra del browser il file audio di riferimento.

Una volta visualizzato su schermo il tracciato del brano, trascina il cursore sinistro sul punto di inizio della parte che vuoi tagliare e quello destro sul punto finale.
Se vuoi ascoltare un’anteprima della parte selezionata premi sul bottone Play in basso.

Se vuoi, puoi anche aggiungere l’effetto dissolvenza all’inizio o alla fine della parte che stai per tagliare.
Per riuscirci, ti basta selezionare l’opzione che preferisci dal menu a tendina Fade In/Out che sta in basso.
Puoi anche regolare il livello del volume spostando la barra regolatrice che trovi accanto all’icona dell’altoparlante in basso a destra.

Per concludere, scegli il formato di output selezionando l’opzione che preferisci dal menu a tendina Output Format: adiacente, clicca sul bottone Crop in basso a destra e poi fai clic sul pulsante Download per scaricare la porzione di brano appena tagliata sul tuo Mac.
Ecco fatto!

Taglia Audio

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Un’ulteriore soluzione ai servizi Web di cui sopra è rappresentata da Taglia MP3 Online.
Trattasi di un altro servizio Web gratuito che può permetterti di tagliare le canzoni con Mac in maniera estremamente semplice e veloce.
L’unica cosa di cui occorre tener conto è che necessita di Flash Player per poter funzionare (per maggiori info, fa’ riferimento al mio tutorial su come installare Flash Player).

Per usarlo, collegati alla home page del servizio, premi sul bottone Apri file che sta al centro e seleziona il brano su cui vuoi agire.
In alternativa, trascina il file direttamente nella finestra del browser.
Se il tuo file audio si trova su Dropbox oppure su Google Drive, puoi effettuarne l’upload direttamente da li facendo clic sulle relative icone su schermo.

A caricamento avvenuto, sposta i due cursori blu collocati ai lati del grafico a onda per indicare i punti di inizio e di fine della porzione di file audio che vuoi mantenere.
Schiaccia poi la barra spaziatrice del tuo Mac per ascoltare un’anteprima della selezione effettuata.

Per procedere con il taglio, invece, scegli prima il formato di output dal menu a tendina Altro che sta in basso oppure lascia selezionato MP3 (se vuoi ottenere un MP3, appunto).
Dopodiché premi sul pulsante Taglia adiacente e su quello Download per scaricare sul Mac il file audio editato.

Se vuoi, prima di procedere con il taglio puoi raggiungere l’effetto dissolvenza all’inizio e/o alla fine del brano portando su ON gli interruttori accanto alle opzioni Dissolvenza in apertura e Dissolvenza in chiusura.

come testare la ram mac

come testare la ram mac

Hai appena sostituito la RAM nel tuo Mac e vuoi accertarti che la memoria non sia difettosa?
Il tuo Mac ogni tanto si blocca e sospetti che possa esserci qualche problema con la RAM?
Allora non esitare oltre e fai un test per verificare lo stato della memoria.

Lo so, detta così sembra una cosa da veri esperti e invece posso assicurarti che si tratta di un’operazione semplicissima alla portata di tutti.
Non devi far altro che leggere le indicazioni che trovi qui sotto, seguirle attentamente e in men che non si dica imparerai come testare la RAM Mac.
Incrocio le dita per te!

Se vuoi imparare come testare la RAM Mac, ti consiglio di affidarti all’Apple Hardware Test, uno strumento diagnostico gratuito incluso “di serie” nei computer di Cupertino che consente di effettuare dei test sullo stato della memoria, della scheda logica e di altri componenti del Mac in modo da rilevare eventuali malfunzionamenti dovuti a componenti difettosi.

Per avviare l’Apple Hardware Test devi rimuovere tutti i dispositivi USB collegati al Mac, riavviare il sistema e tenere premuto il tasto D della tastiera in fase di accensione del computer.
Entro qualche secondo comparirà la schermata iniziale del test con il menu di selezione della lingua.
Clicca quindi sulla voce Usa l’italiano come lingua principale e premi Invio per andare avanti.
A questo punto, aspetta che nel riquadro in basso a destra compaia la voce Pronto per il test e fai click sul pulsante Test per avviare il controllo dello stato della RAM (e degli altri componenti hardware).

L’operazione non dovrebbe durare oltre cinque minuti, i risultati compariranno nel riquadro collocato in basso a destra.
Se non verranno rilevati problemi particolari, verrà visualizzata la dicitura Nessun problema rilevato.
Alla fine del test, clicca sul pulsante Spegni o sul pulsante Riavvia per spegnere o riavviare il Mac e tornare normalmente a lavorare con OS X.

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Se vuoi testare la RAM Mac in maniera più approfondita rispetto a quanto appena visto, avvia nuovamente l’Apple Hardware Test, metti il segno di spunta accanto alla voce Esegui test completo e clicca sul pulsante Test.
In questo modo, verrà avviata un’analisi più approfondita sullo stato della RAM, della scheda logica e degli altri componenti del computer in grado di rilevare problemi che possono essere sfuggiti al controllo rapido.

La procedura può durare anche diverse ore, pertanto ti consiglio di avviarla solo quando sei sicuro di non dover utilizzare il Mac per un lungo lasso di tempo (es.
prima di andare a dormire).
Qualora l’esito del controllo portasse a galla la presenza di problemi nel tuo computer, contatta l’assistenza Apple o il tuo tecnico di fiducia per mettere a posto la situazione.
Se possibile, prima di riparare il computer effettua un backup di sicurezza dei dati contenuti in esso.

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Tenendo premuto il tasto D sulla tastiera del tuo Mac durante l’accensione del computer non si avvia l’Apple Hardware Test?
Non temere.
Puoi accedere comunque a questo prezioso strumento utilizzando un disco d’installazione di OS X o ricorrendo all’Apple Hardware Test online.

Nel primo caso, se possiedi un disco d’installazione di OS X, inserisci quest’ultimo nel Mac e tieni premuto il tasto D durante l’accensione del computer come visto in precedenza.
Per utilizzare l’Apple Hardware Test online, invece, tieni premuti i tasti alt+D durante l’accensione del Mac ed attendi che compaia l’icona del mondo al centro dello schermo.

A questo punto, seleziona il nome della tua connessione Wi-Fi dall’apposito menu a tendina, inserisci la chiave di autenticazione per collegarti ad essa (se richiesta) ed entro qualche secondo dovrebbe partire l’Apple Hardware Test.
Qualora dopo la selezione della connessione Wi-Fi il test della RAM non partisse, collega il Mac ad Internet tramite cavo Ethernet, riavvialo ed entra nuovamente nel menu del test online premendo alt+D.

come tradurre pagina web safari mac

come tradurre pagina web safari mac

Anche tu sei entrato nel mondo Mac e hai da poco acquistato il tuo primo computer Apple?
Ottima scelta! I Mac sono macchine generalmente affidabili, che permettono di svolgere le proprie attività lavorative (e non solo) in modo semplice, intuitivo e produttivo.
Tuttavia, non hai ancora preso dimestichezza con alcune applicazioni integrate “di serie” nel sistema operativo del colosso di Cupertino, in primis il browser Safari.

Per entrare più nel merito della questione, non hai ancora capito come tradurre una pagina Web con Safari su Mac e, per questo motivo, vorresti qualche delucidazione sull’argomento.
Che dirti?
Sei capitato proprio nel posto giusto al momento giusto! Nelle prossime righe di questa guida, infatti, trovi spiegato proprio come portare a termine quest’operazione adoperando servizi Web ed estensioni utili a questo scopo.

Allora, sei pronto per iniziare?
Sì?
Alla grande! Mettiti bello comodo, prenditi tutto il tempo di cui necessiti per concentrarti sulla lettura delle prossime righe e, cosa ancora più importante, cerca di attuare le “dritte” che ti darò.
Sono sicuro che, seguendo passo-passo le mie indicazioni, non avrai alcun problema a tradurre pagine Web con Safari.
Buona lettura!

Indice

  • Google Traduttore
  • Microsoft Translator
  • Yandex Translate
  • Apertium

Google Traduttore

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La prima soluzione che ti consiglio di provare per tradurre pagine Web su Mac, agendo da Safari, è l’arcinoto Google Traduttore.
Non dirmi che non ne hai mai sentito parlare, perché non potrei assolutamente crederti:
si tratta, infatti, di uno dei migliori traduttori online e anche uno dei più utilizzati al mondo.
Permette di tradurre un’intera pagina Web dandogli “in pasto” il link alla stessa e poi cliccando semplicemente su di esso.

Per servirtene, dunque, recati sulla pagina principale di Google Traduttore (cliccando sul link che ti ho fornito poc’anzi) e incolla l’indirizzo della pagina Web da tradurre nel box situato sulla sinistra.

Avvalendoti dei pulsanti e dei menu posti nella parte superiore della pagina, seleziona poi la lingua di partenza della pagina Web che vuoi tradurre (es. Inglese, Spagnolo, etc.) o, se non la conosci, imposta l’opzione Rileva lingua per consentire all’algoritmo di Google Traduttore di rilevarla in modo automatico.

Dopodiché seleziona la lingua di destinazione (es. Italiano) mediante l’apposito menu collocato sulla parte destra della pagina e clicca sul link azzurro comparso sul riquadro collocato sulla destra.
Nella nuova pagina che si apre, dovresti vedere la pagina Web di tuo interesse interamente tradotta nella lingua di destinazione che hai impostato.

Se passi con il cursore del mouse sul testo tradotto, puoi visualizzare un fumetto contenente la corrispondente porzione di testo nella lingua di partenza.
Facendo clic sul pulsante Originale posto in alto a destra (in corrispondenza del menu Visualizza), puoi vedere la pagina Web in lingua originale, mentre cliccando sul bottone Traduzione puoi visualizzare nuovamente la sua traduzione.
Comodo, vero?

Microsoft Translator

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Un altro servizio che ti consiglio di provare è Microsoft Translator.
Si tratta della “risposta” di Microsoft al traduttore di Google e, proprio come quest’ultimo, permette di tradurre facilmente intere pagine Web:
vediamo in che modo.

Per avvalerti di Microsoft Translator, recati sulla sua home page (cliccando sul link che ti ho fornito poc’anzi) e seleziona la lingua di partenza (es.
Inglese, Portoghese, etc.) della pagina che intendi tradurre, avvalendoti del menu situato in alto a sinistra.
Se non sei in grado di determinare questo dato, avvaliti della funzione Rilevamento automatico per rilevare automaticamente la lingua di partenza della pagina.

Successivamente, specifica la lingua di destinazione (es.
Italiano) mediante il menu a tendina collocato sulla destra e, per concludere, incolla l’indirizzo della pagina Web che intendi tradurre nel riquadro situato sulla sinistra e poi clicca sul link blu comparso sul riquadro di destra.

Nella pagina che si apre, dovresti visualizzare la traduzione della pagina Web di tuo interesse. Anche in questo caso, passando con il cursore del mouse sul testo tradotto vedrai comparire un fumetto contenente la versione “originale” del testo presente nella pagina.

Yandex Translate

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Yandex è un noto motore di ricerca russo.
Yandex Translate è il suo servizio di traduzione online, che offre la possibilità di tradurre singole parole, interi testi, pagine Web e persino interi siti Internet nelle principali lingue parlate al mondo.

Per avvalertene, recati sulla sua pagina principale (mediante il link che ti ho fornito poc’anzi) e clicca sul pulsante Site collocato in alto.
Se necessario, poi, supera la verifica di sicurezza, immettendo i caratteri che vedi su schermo nell’apposito campo testuale, e clicca poi sul pulsante giallo Continue.

Dopodiché, apri il menu Original posto in alto e seleziona la lingua originale della pagina che intendi tradurre.
Apri, poi, il menu Translation e seleziona la lingua di destinazione in cui tradurre la pagina Web di tuo interesse.

A questo punto, non ti rimane che incollare l’URL della pagina Web da tradurre nel campo di testo Enter a website address posto in alto, cliccare sul pulsante Translate posto di fianco a quest’ultimo e attendere qualche secondo, affinché venga caricata la traduzione.

Passando con il cursore del mouse sul testo presente nella pagina, potrai visualizzare il testo corrispondente nella lingua originale, grazie a una nuvoletta che comparirà a schermo.
Se vuoi, puoi anche visualizzare la versione tradotta affiancata a quella originale, cliccando sul pulsante raffigurante i due rettangoli in verticale o su quello raffigurante i due rettangoli in orizzontale collocatoin alto a destra (in base alla modalità di visualizzazione che più preferisci).

Ti ricordo, inoltre, che il servizio traduce l’intero sito Web che fa capo alla pagina che hai linkato e non solo quest’ultima:
ciò significa che, se navighi sul sito agendo da Yandex Translate, puoi vedere in modo automatico la traduzione di tutte le pagine che ne fanno parte.
Molto utile, vero?

Apertium

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Concludo questa guida parlandoti di Apertium.
Si tratta di un’altra applicazione Web appartenente alla categoria in oggetto che permette di tradurre pagine Web in decine e decine di lingue.
È facile da utilizzare ed è compatibile con tutti i principali navigatori Web, compreso Safari.

Per avvalertene, recati sulla sua pagina principale (cliccando sul link che ti ho fornito poc’anzi), apri il menu posto sulla sinistra e seleziona la lingua originale della pagina Internet che intendi tradurre.
Successivamente, servendoti del menu posto sulla destra, seleziona l’idioma in cui intendi tradurre il contenuto di tuo interesse.

Fatto ciò, provvedi a incollare l’indirizzo della pagina Web da tradurre nel campo di testo situato sulla sinistra, cliccare sul pulsante Translate e attendere che venga effettuata la traduzione della pagina stessa.

Apertium, oltre a tradurre la pagina Web di cui hai precedentemente incollato l’indirizzo, provvede a tradurre anche tutte le altre pagine del sito di cui fa parte la pagina tradotta (in modo analogo a Yandex Translate).

come trasferire foto da iphone a mac

come trasferire foto da iphone a mac

Dopo essere rimasto piacevolmente colpito dalle funzionalità del tuo Mac, hai cambiato telefonino ed hai acquistato il tuo primo iPhone.
Trovi lo smartphone di Apple molto facile da usare ma ci sono alcune funzioni che ancora non hai avuto modo di approfondire.
Ad esempio non sai ancora come trasferire foto da iPhone a Mac e l’idea di perdere tutti gli scatti che hai già realizzato con il tuo “iPhone” ti terrorizza.

Niente panico! Se stai leggendo queste righe sai già che sei capitato sul blog giusto nel momento giusto.
Con la guida di oggi, ti spiegherò infatti come esportare tutte le foto dal tuo iPhone e salvarle sul Mac nella maniera più facile, veloce e sicura possibile.
Tutto quello che devi fare è prenderti cinque minuti di tempo libero e mettere in pratica i consigli che sto per darti. Ti garantisco che ti basterà leggere una sola volta questo tutorial e imparerai a memoria tutti i passaggi da compiere.

Devi solo scegliere il metodo di trasferimento che preferisci di più.
A cosa mi riferisco?
Al fatto che puoi copiare le foto dall’iPhone al computer in vari modi:
puoi usare l’applicazione Foto di Apple, lo strumento per l’acquisizione delle immagini incluso “di serie” in macOS oppure i servizi online di iCloud.
Ogni metodo ha chiaramente i suoi pro e i suoi contro, ma nel complesso c’è solo da avere l’imbarazzo della scelta.
Per saperne di più continua a leggere, trovi spiegato tutto qui sotto.

Indice

  • Applicazione Foto
    • Streaming foto di iCloud
    • Libreria Foto di iCloud
  • Acquisizione Immagine
  • iCloud.com
  • AirDrop
  • Altri servizi di cloud storage

Applicazione Foto

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Cominciamo da Foto, l’applicazione predefinita per la gestione delle foto presente su macOS e iOS.
I suoi principali punti di forza sono la semplicità di utilizzo, la perfetta integrazione con i servizi di iCloud e le funzioni di editing integrate.
Come lato negativo c’è da menzionare il fatto che archivia foto e video in un archivio proprietario non utilizzabile liberamente da parte di altre applicazioni (anche se ormai molte applicazioni per Mac riescono a “vedere” le foto e i video presenti nel database di Foto).

Per trasferire foto da iPhone a Mac con Foto, collega il tuo “iPhone” al computer usando il cavo Lightning/Dock in dotazione e attendi che l’applicazione venga avviata in automatico.
Qualora ciò non accadesse, seleziona l’icona di Foto dalla barra Dock di macOS e recati nella scheda Importa dell’applicazione (in alto a destra).

A questo punto ti vengono mostrate tutte le foto presenti nel rullino di iPhone e non ancora importate sul Mac.
Per importarle sul computer, premi sul pulsante Importa tutte le nuove foto che si trova in alto a destra e attendi affinché la procedura venga portata a termine.
Se invece desideri trasferire solo determinate foto e lasciare le altre sul telefono, seleziona le loro anteprime con il mouse (tenendo premuto il tasto cmd della tastiera) e clicca sul pulsante blu Importa xx selezionati.

Se vuoi cancellare automaticamente le foto importate dall’iPhone, prima di avviarne il trasferimento sul Mac metti il segno di spunta accanto all’opzione Elimina elementi dopo l’importazione (sempre in alto a destra).

Streaming foto di iCloud

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Un’altra tecnica per trasferire foto da iPhone a Mac è sfruttare la funzione di Streaming foto offerta da Apple tramite iCloud.
Con lo Streaming Foto, tutte le foto che scatti con il tuo iPhone (o con altri iDevice in tuo possesso) nell’arco degli ultimi 30 giorni vengono salvate automaticamente online in una libreria che può contenere fino a 1.000 immagini.
Il servizio è completamente gratuito, è attivo di default e non va ad influire sullo spazio online disponibile su iCloud Drive.

Per verificare che Streaming Foto sia attivo sul tuo iPhone, recati nelle Impostazioni del dispositivo, seleziona le voci iCloud > Foto dal menu che si apre e accertati che la levetta relativa alla funzione Il mio streaming foto sia impostata su ON (altrimenti attivala tu).

Con lo Streaming Foto attivato, le foto scattate con il tuo iPhone saranno accessibili da Foto senza bisogno di collegare fisicamente il telefono al computer o connetterlo alla stessa rete wireless del Mac.
Non devi far altro che recarti nel menu Foto > Preferenze (in alto a sinistra), selezionare la scheda iCloud dalla finestra che si apre e mettere il segno di spunta accanto alla voce Il mio streaming foto (se non è già presente).

Libreria Foto di iCloud

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Se vuoi conservare le foto su iCloud in maniera permanente e vuoi sincronizzarle automaticamente con il Mac (senza collegare fisicamente l’iPhone al computer), attiva Libreria foto di iCloud.
Si tratta di un servizio di Apple che archivia in maniera permanente le foto e i video realizzati con il “iPhone” su iCloud.

A differenza di Streaming Foto, Libreria Foto foto di iCloud erode lo spazio di archiviazione disponibile su iCloud Drive.
Questo significa che devi abbandonare il piano gratuito da 5GB e attivare un abbonamento a pagamento per il servizio.

Per sottoscrivere uno dei piani a pagamento di iCloud (a partire da 0,99 euro/mese per 50GB di storage), recati nel menu Impostazioni di iOS, seleziona il tuo nome, poi il grafico relativo allo spazio attualmente disponibile su iCloud, l’opzione Modifica piano di archiviazione e scegli il tipo di abbonamento che preferisci.
Se utilizzi una versione di iOS precedente alla 10.3, la medesima opzione è accessibile dal menu iCloud > Archivio > Modifica piano di archiviazione.

Per attivare la Libreria foto di iCloud, recati invece nel menu Impostazioni > [Tuo nome] > iCloud > Foto di iPhone (oppure Impostazioni > iCloud > Foto se utilizzi una versione di iOS precedente alla 10.3) e sposta su ON la levetta relativa all’opzione Libreria foto di iCloud.
Maggiori info a riguardo sono disponibili nel mio tutorial su come archiviare le foto su iCloud.

Una volta attivata la Libreria foto di iCloud, tutte le foto e i video realizzati con i tuoi dispositivi Apple verranno scaricati automaticamente nell’applicazione Foto.
Per verificare che tutto funzioni correttamente, recati nel menu Preferenze di Foto su macOS, seleziona la scheda ID Apple/iCloud dalla finestra che si apre e assicurati che ci sia il segno di spunta accanto alla voce Foto (altrimenti mettilo tu).
In caso di problemi con la sincronizzazione delle foto, recati in Preferenze di sistema > ID Apple/iCloud e prova a disattivare e riattivare l’opzione Foto.

Nota: dopo aver attivato la Libreria foto di iCloud, cerca di non importare più le foto sul Mac “manualmente” (come abbiamo visto nel primo capitolo del tutorial), altrimenti rischi di creare dei “doppioni” nella libreria dell’applicazione Foto.

Acquisizione Immagine

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Se trovi Foto un po’ troppo macchinoso e/o preferisci salvare le tue foto in una cartella del computer senza legarle a un’applicazione specifica, puoi recarti nella cartella Altro del Launchpad e avviare l’utility Acquisizione Immagine, la quale permette di estrapolare foto e screenshot dall’iPhone senza passare per Foto.

Come funziona?
Nulla di più facile.
Seleziona l’icona dell’iPhone dalla barra laterale del programma, indica la cartella in cui esportare le immagini (tramite il menu tendina Importa in) e clicca sul pulsante Importa tutto per copiare tutte le foto e gli screenshot sul Mac oppure seleziona con cmd+click le immagini da importare sul computer e clicca sul pulsante Importa per completare l’operazione.

Piccolo suggerimento: se vuoi impedire che quando colleghi l’iPhone al Mac vengano avviate automaticamente Foto o altre applicazioni, clicca sulla frecciacollocata in basso a sinistra nella schermata principale di Acquisizione Immagine e seleziona la voce Nessuna applicazione dal menu a tendina che compare.

iCloud.com

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Se hai attivato la Libreria foto di iCloud, puoi accedere alle tue foto – e quindi scaricarle sul Mac – anche tramite il sito Internet iCloud.com.
Collegandoti ad iCloud.com, effettuando l’accesso con il tuo ID Apple e cliccando sull’icona Foto puoi infatti “sfogliare” tutti i contenuti della tua libreria foto e scaricarli sul computer con un semplice click.

Entrando più nel dettaglio, per scaricare le foto da iCloud.com non devi far altro che selezionare le immagini da scaricare (usando Ctrl+clic/cmd+clic per selezionare singoli contenuti o Ctrl+A/cmd+a per selezionarli tutti) e premere sull’icona della nuvola collocata in alto a destra.

AirDrop

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Hai un Mac abbastanza recente?
Allora puoi trasferire foto da iPhone a Mac anche tramite AirDrop, una tecnologia wireless che sfrutta il Bluetooth e il Wi-Fi per condividere dati fra due dispositivi Apple.
Funziona con iPhone 5 e successivi e con la maggior parte dei Mac prodotti dopo il 2008.

Per condividere delle foto tramite AirDrop, apri la app Foto sull’iPhone, seleziona le immagini da inviare al Mac e premi sull’icona della condivisione (la freccia all’interno del quadrato).
A questo punto, seleziona l’icona relativa al tuo Mac dalla schermata che si apre e attendi che il trasferimento venga portato a termine.

In caso di problemi, verifica che il Bluetooth sia attivo su entrambi i dispositivi e che AirDrop sia impostato su Solo contatti o Tutti.
Per maggiori dettagli leggi la mia guida su come funziona AirDrop.

Altri servizi di cloud storage

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iCloud non è l’unico servizio di cloud storage che permette di archiviare le foto online e sincronizzarle automaticamente con il computer.

Utilizzando, ad esempio, Google Foto puoi avere un backup automatico, illimitato e gratuito di tutte le foto e i video realizzati su iPhone senza alcuna fatica.
L’applicazione lavora in background e salva tutte le immagini (fino a 16MP) e tutti i filmati (con una risoluzione massima di 1080p) su Google Drive senza erodere spazio di archiviazione online.
I contenuti sincronizzati con la app possono essere scaricati sul Mac utilizzando il client di Google Drive o collegandosi alla versione Web di Google Drive.

Un’altra possibile alternativa alla Liberia Foto di iCloud è Dropbox, che con la funzione Caricamento da fotocamera permette di archiviare automaticamente sul cloud tutte le foto scattate con l’iPhone (e quindi di sincronizzarle con il Mac).
Il servizio ha un limite di 2GB di spazio nella sua versione free, ma ci sono dei bonus disponibili per chi installa Dropbox sui propri device e invita altre persone a provare l’applicazione.
Per maggiori info leggi la mia guida su come funziona Dropbox.

Infine ti segnalo Send Anywhere, un’eccellente applicazione gratuita compatibile con iPhone, macOS, Windows, Android e qualsiasi browser Web che permette di condividere vari tipi di file da un dispositivo all’altro in maniera semplicissima; basta selezionare i file da condividere, attendere la generazione di un codice numerico e fornire tale codice alla postazione di destinazione dei file.
Funziona tutto “magicamente” tramite Internet.

Come si accende il Mac

IlMagoDellaMela
www.ilmagodellamela.it | www.ilmagodellamela.com

Ciao!!! Sono IlMagoDellaMela ed in questo tutorial ti spiegherò come si accende il Mac, un’operazione semplicissima che molto spesso non ha bisogno di nessuna spiegazione aggiuntiva.
Questo tutorial potrà essere utile agli utenti alle prime armi.

Hai appena comprato il tuo primo Mac e, ben contento della cosa, ti sei subito precipitato a casa per poterlo iniziare a usare e sperimentare le sue tante funzionalità.

Peccato solo che tu sia completamente a digiuno di informatica e ancor meno in fatto di computer Apple e, date le circostanze, non sappia se c’è una procedura particolare da seguire per accendere per la prima volta il tuo nuovo computer.

Come si accende il Mac

Le cose stanno esattamente in questo modo e ti piacerebbe quindi sapere se posso darti una mano spiegandoti come si accende il Mac?
Ma certo che sì, ci mancherebbe altro! Con questa guida, infatti, farò luce sulla questione che, sebbene per i più possa risultare una banalità, per te e molti altri utenti invece non lo è affatto.

Operazioni preliminari

Prima di entrare nel vivo dell’argomento, andando a scoprire quali sono i passaggi esatti che vanno compiuti per accendere il Mac, ci sono alcune operazioni preliminari che è indispensabile che tu compia per far sì che tutto vada per il verso giusto.
Ciò a cui mi riferisco, per la precisione, è il collegamento del Mac all’alimentazione elettrica.

Nel caso specifico dei Mac di tipo fisso

tutto quello che devi fare è collegare il cavo di alimentazione fornito in dotazione alla presa apposita presente sul retro del computer

e, successivamente, alla presa a muro

Per quel che concerne, invece, i laptop a marchio Apple occorre utilizzare l’alimentatore apposito e il relativo cavo di ricarica, sempre forniti in dotazione con il computer.

Per cui, se quello in dotazione è un alimentatore MagSafe o MagSafe 2, bisogna collegare il cavo al MacBook (l’ingresso è posto sul lato sinistro) e lo spinotto dell’alimentatore alla presa a muro.

Se si tratta di un alimentatore di tipo USB-C, occorre collegare un estremità del relativo cavetto al Mac (l’ingresso è sempre posto sul lato sinistro), l’altra all’alimentatore e, successivamente, lo spinotto di quest’ultimo alla presa a muro.

In tutti i casi, assicurati sempre che il cavo di alimentazione sia integro e collegato saldamente al Mac e a una presa elettrica funzionante.

Come si accende il Mac fisso

Stai usando un computer fisso a marchio Apple e vorresti capire come si accende il Mac in tal caso?
Ti spiego subito in che modo procedere, non temere.

Come accendere un iMac

Se quello in tuo possesso è un iMac oppure un iMac Pro, tutto quello che devi fare è

  • premere il pulsante di accensione di forma circolare che si trova sul retro del computer nell’angolo in basso a destra, quando la parte posteriore del Mac è rivolta verso di te.

Come accendere un Mac Pro

Stai usando un Mac Pro?

Per quel che concerne il modello del 2013, per poterlo accendere

  • devi premere il pulsante di accensione di forma circolare che si trova sul retro del computer, al di sopra della porta alla quale si collega il cavo di alimentazione del Mac.

Sui modelli precedenti, invece, il pulsante di accensione, sempre di forma circolare, si trova nella parte anteriore del computer, sopra il jack per le cuffie.

Come accendere un Mac mini

Per quanto riguarda, invece, il Mac mini,

  • per accenderlo devi premere il pulsante di accensione di forma circolare collocato sul retro del computer, nell’angolo in basso a sinistra, quando la parte posteriore del Mac è rivolta verso di te.

In tutti i casi, una volta acceso il Mac, il sistema operativo verrà avviato e caricato e successivamente potrai cominciare a usare il computer effettuando il login al tuo account utente.
Se è la prima volta che accendi il Mac, ti verrà proposto di seguire una breve procedura di configurazione iniziale.

Tieni poi presente che tutte le operazioni che ti ho descritto in questo passo risultano valide per accendere il Mac anche quando questo è posto in stato di Stop.

Come si accende il Mac portatile

Passiamo adesso ai Mac portatili.

Come accendere un MacBook Pro del 2016

Se stai usando un MacBook Pro del 2016 o versione successiva, per poterlo accendere, poggia il dito sul pulsante per il Touch ID situato a destra della Touch Bar, nella parte superiore della tastiera.

Se poi stai usando un MacBook Pro del 2018, oltre che così come appena indicato, puoi accendere il computer premendo un qualsiasi tasto della tastiera oppure premendo il trackpad.

Come accedere un MacBook Air

Anche i MacBook Air del 2018 possono essere accesi poggiando il dito sul pulsante per il Touch ID che, in tal caso, si trova a destra dei tasti funzione, nella parte superiore della tastiera.

Oltre che in questo modo, è possibile accendere questo modello di portatile Apple premendo sempre un qualsiasi tasto della tastiera oppure il trackpad.

Inoltre, tutti i MacBook Pro e i MacBook Air di recente produzione possono essere accesi semplicemente aprendo il coperchio (anche quando il dispositivo non è collegato all’alimentazione), collegando il computer a un alimentatore mentre il coperchio è aperto (a patto di utilizzare un alimentatore CA che fornisca potenza sufficiente, come quello in dotazione con il computer, e che la batteria del notebook sia abbastanza carica per eseguire l’avvio) e collegando il Mac a un alimentatore mentre il coperchio è chiuso e il dispositivo è collegato a un display esterno.

Per quel che concerne i MacBook più datati, quelli sprovvisti di Touch ID, per poterli accendere, occorre premere il pulsante di accensione fisico, che è un tasto di forma circolare oppure rettangolare posto nell’angolo in alto a destra della tastiera, oppure vicino alla tastiera, sempre in alto a destra.

In tutti i casi, dopo aver acceso il Mac, il sistema operativo verrà avviato e caricato e successivamente potrai cominciare a usare il computer effettuando il login al tuo account utente.
Se questa è la prima volta che stai accendendo il tuo portatile Apple, ti verrà proposto di seguire una breve procedura di configurazione iniziale.

Ti faccio inoltre notare che tutte le indicazioni di cui sopra valide anche per accendere il MacBook quando questo si trova in stato di Stop.

Come si accende tastiera, mouse e trackpad Mac

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Arrivati a questo punto, per completezza d’informazione, è mia intenzione spiegarti anche come accendere la tastiera, il mouse e il trackpad del Mac, nel caso in cui tu stia utilizzando un iMac o comunque un computer Apple a cui hai collegato le suddette periferiche esterne commercializzate dalla stessa azienda della “mela morsicata”.

Per quanto riguarda la Magic Keyboard di seconda generazione (sia con che senza tastierino numerico), tutto quello che devi fare per poterla accendere è spostare su ON il tasto di accensione (in modo tale che sul relativo indicatore risulti visibile il colore verde) collocato sulla parte posteriore della tastiera, quando quest’ultima è orientata in maniera corretta verso di te e quindi quando i tasti funzione sono collocati frontalmente e in alto.

La procedura per accendere il Magic Mouse di seconda generazione non è poi così differente da quella vista insieme poc’anzi per quanto riguarda la tastiera.
Basta infatti spostare su ON l’interruttore posto sulla parte posteriore della periferica (in modo tale che il relativo indicatore diventi di colore verde) quando la superficie bianca del mouse è orientata verso di sé.

Lo stesso dicasi per il Magic Trackpad.
Per poter accendere quello di seconda generazione, basta portare su ON l’interruttore situato sul retro del dispositivo (in modo tale che l’indicatore diventi di colore verde.) quando la parte bianca del dispositivo è orientata verso di te risultando leggermente in rialzo nella parte superiore.

Una volta accesi tastiera, mouse e trackpad, se si tratta di dispositivi forniti in dotazione con il Mac che stai usando, per potertene cominciare a servire, non dovrai fare null’altro, in quanto risulteranno già abbinati al computer.
Se, invece, hai acquistato i dispositivi separatamente o se l’abbinamento è stato annullato, procedi nel seguente modo.

  • Connetti un cavo da Lightning a USB (quello fornito in dotazione nel caso in cui la periferica sia stata fornita con il Mac) o un cavo da USB-C a Lightning alla porta Lightning del dispositivo e collega l’altra estremità del cavo al Mac;
  • Assicurati che l’interruttore di tastiera, mouse o trackpad risulti nella posizione di accensione;
  • Sul tuo Mac, clicca sull’icona di Preferenze di Sistema (quella con l’ingranaggio) posta sulla barra Dock, seleziona la voce Bluetooth nella finestra che si apre e attendi qualche istante affinché il dispositivo risulti visibile nell’elenco Dispositivi.

Per quanto riguarda, invece, Magic Keyboard, Magic Mouse e Magic Trackpad di prima generazione, per poter accendere i dispositivi, devi in primo luogo inserire delle pile nell’alloggiamento apposito, in quanto non dotati di batteria.
Per fare ciò su tastiera e trackpad, rimuovi l’apposito coperchio circolare posto lateralmente e poi applicalo nuovamente.
Per inserire le pile nell’alloggiamento del mouse, invece, rimuovi il coperchio rettangolare posto sulla parte inferiore e poi applicalo di nuovo.

Successivamente, per accendere tastiera e trackpad, schiaccia il pulsante di accensione, quello grigio di forma circolare che si trova sul lato sinistro, e attendi qualche istante affinché il LED posto sulla parte frontale della periferica diventi di colore verde fisso.
Per accendere il mouse, sposta su ON l’interruttore posto sulla parte inferiore e attendi che il relativo LED diventi di colore verde fisso.

Anche in questo caso, se si tratta di dispositivi forniti in dotazione con il Mac in uso, questi risulteranno già abbinati al computer.
Qualora così non fosse o nel caso in cui l’abbinamento sia stato annullato, puoi far fronte alla cosa procedendo nel seguente modo.

  • Accendi il dispositivo come ti ho spiegato qualche riga più su, attendi che il LED si illumini di verde e cominci a lampeggiare;
  • Sul tuo Mac, clicca sull’icona di Preferenze di Sistema (quella con l’ingranaggio) posta sulla barra Dock, seleziona la voce Bluetooth nella finestra che si apre e attendi qualche istante affinché il dispositivo risulti visibile nell’elenco Dispositivi.
    Successivamente, se il dispositivo non si connette in automatico, fai clic sul relativo pulsante Abbina.
    Nel caso specifico della tastiera dovrai anche premere i tasti corrispondenti a quelli visualizzati sullo schermo del computer.

Da notare che sia nel caso delle periferiche di seconda generazione che di quelle di prima, quando in funzione e abbinate al Mac vedrai comparire un apposito avviso sullo schermo del computer indicante la cosa.

Come accendere Mac che non si accende

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Pur vendo messo in pratica le indicazioni che ti ho fornito nelle precedenti righe il tuo Mac non vuole saperne assolutamente nulla di accendersi?
Proviamo a risolvere insieme la cosa.

In primo luogo, ti consiglio di verificare il fatto che il Mac risulti effettivamente collegato alla presa di corrente (se stai avendo a che fare con un MacBook, non dare per scontato il potertene servire senza alimentatore in quanto dotato di batteria propria perché quest’ultima potrebbe essere scarica o comunque non sufficientemente carica da consentire l’accensione del computer).
Per cui, effettua nuovamente e con maggiore calma e attenzione i passaggi che ti ho indicato nel passo a inizio guida.

Dopo esserti sincerato del fatto che il Mac risulti collegato correttamente ad una fonte di alimentazione, prova ad accenderlo nuovamente tenendo premuto il tasto di accensione in maniera prolungata, per circa 10 secondi, dopodiché premilo nuovamente.
Se il Mac continua a non accendersi, ripeti la procedura che ti ho appena descritto provvedendo preventivamente a scollegare gli accessori eventualmente connessi al computer (es.
hard disk esterni, stampanti ecc.).

Considera inoltre che la causa di una mancata accensione potrebbe essere riconducibile ad una cattiva dissipazione del calore dovuta ad un accumulo di polvere nelle ventole.
Per far fronte alla cosa, se te la senti di “smontare” il tuo computer e soprattutto se ti assumi la responsabilità del fatto che andrai potenzialmente ad invalidare la garanzia eventualmente in essere, puoi seguire le istruzioni contenute nelle mie guide generiche su come raffreddare il PC e come raffreddare un notebook per farti un’idea su come procedere.

Un’altra operazione che puoi eseguire per tentare di far “resuscitare” il tuo computer Apple è il reset della PRAM (o NVRAM), cioè la piccola memoria non volatile che viene utilizzata sui Mac per conservare informazioni come la risoluzione dello schermo, il disco di avvio, il volume degli altoparlanti ecc.
Per scoprire in che modo procedere, fa’ riferimento alla mia guida specifica su come resettare la NVRAM.

Anche eseguire un reset dell’SMC potrebbe essere risolutivo.
Se non ne hai mai sentito parlare, l’SMC è un chip deputato alla gestione energetica e al controllo di alcuni componenti dei computer Apple, come ad esempio le ventole, le luci della tastiera e il sensore per la regolazione automatica della luminosità dello schermo.
Per capire come fare per resettarlo, leggi il mio articolo su come resettare l’SMC del Mac.

Ulteriori indicazioni utili su come far fronte alla mancata accensione del Mac le trovi consultando questa pagina ad hoc del sito Internet di Apple.
Se poi i problemi persistono, ti suggerisco di passare alla lettura del passo successivo in cui trovi spiegato come ricevere supporto diretto da parte di Apple.

In caso di dubbi o problemi

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Hai seguito per filo e per segno le mie istruzioni ma stai riscontrando delle difficoltà e ritieni di aver bisogno di ulteriore aiuto?
Considerando le circostanze, il miglior suggerimento che posso offrirti è senza alcun dubbio quello di dare uno sguardo alla sezione del sito Internet di Apple dedicata al supporto per i Mac oltre che alla sezione dedicata al supporto per gli accessori, per quanto riguarda tastiera, mouse e trackpad.

Per ricevere informazioni specifiche riguardo l’accensione, puoi anche fare riferimento alla pagina Web apposita relativa ai Mac e a quella dedicata a Magic Keyboard, Magic Mouse e Magic Trackpad.

Se neppure così facendo riesci a risolvere, allora ti consiglio di metterti in contatto diretto con il servizio clienti di Apple al fine di ottenere assistenza personalizzata.
Puoi riuscirci in diversi modi:
tramite telefono, via Web oppure di persona.
Tutti i sistemi sono ugualmente validi, scegliere quale adottare dipende solo ed esclusivamente in base a quelle che sono le tue personalissime preferenze ed esigenze.

Per maggiori informazioni al riguardo, ti rimando alla lettura della mia guida dedicata in via specifica a come contattare Apple, mediante la quale ho provveduto a parlarti della questione con dovizia di particolari.

come si spegne il mac

come si spegne il mac

Hai comperato da poco il tuo primo computer della “mela morsicata” e tutto contento della cosa hai subito cominciato a sperimentarne le varie funzionalità.
Essendo però completamente a digiuno di informatica e non avendo mai usato dispositivi Apple, c’è una cosa che, seppur a detta altrui molto banale, non ti è per niente chiara ed in merito alla quale ti piacerebbe ricevere quanto prima maggiori delucidazioni:
come si spegne il Mac?

Probabilmente la questione farà sorridere i più “smanettoni”, è vero, ma tu non puoi farci nulla, non sai come riuscirci ed hai bisogno d’aiuto al riguardo.
Ed è proprio per questo che io sono qui, pronto e ben disponibile a fornirti tutte le info del caso.
Con questa mia guida di oggi, infatti, desidero illustrarti quali passaggi occorre compiere, di preciso, per riuscire “nell’impresa”.
Che tu abbia un iMac, un MacBook, un Mac mini o un Mac Pro non fa alcuna differenza, di seguito trovi spiegazione dettagliate sul da farsi i tutti i casi.

Ah, quasi dimenticavo, per completezza d’informazione sarà altresì mia premura spiegarti come procedere in caso di Mac bloccato (e dunque impossibile da spegnere) come riaccenderlo in seguito allo spegnimento e come fare per mettere il computer in stop, il che costituisce una valida e sempre più spesso diffusa alternativa allo spegnimento vero e proprio.
Ora però basta chiacchierare e passiamo all’azione.
Ti auguro, come mio solito, buona lettura e ti faccio un grandissimo in bocca al lupo per tutto.

Indice

  • Spegnere il Mac
  • Accendere il Mac
  • Spegnere il Mac in caso di blocco
  • Mettere in stop il Mac
  • In caso di problemi

Spegnere il Mac

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Ti stai domandando come si spegne il Mac?
Beh, poso assicurarti che si tratta di un’operazione estremamente semplice da effettuare da parte di chiunque.
Vediamo subito quali sono i passaggi che vanno effettuati.

A prescindere dalla versione del sistema operativo in uso sul tuo computer Apple, tutto quello che devi fare è cliccare sul simbolo della mela morsicata collocato nella parte in alto a sinistra della barra di sistema, selezionare Spegni… dal menu che appare e confermare quelle che sono le tue volontà facendo clic sul bottone Spegni nella finestra che compare sulla scrivania.
Se non premi su Spegni, il Mac si spegnerà comunque dopo 60 secondi.

Se poi vuoi che al login successivo le finestre attualmente aperte si riaprano in automatico, sincerati inoltre che nella finestra per confermare lo spegnimento del sistema risulti spuntata la casella presente accanto alla voce Riapri le finestre al login successivo (ed in caso contrario provvedi tu a selezionarla).

Se la cosa ti interessa, ti segnalo altresì l’esistenza di alcune utili scorciatoie da tastiera di cui puoi avvalerti per spegnere il tuo Mac in maniera alternativa alla procedura vista insieme poc’anzi.
Le trovi qui di seguito.

  • ctrl+alt+cmd+tasto di accensione (oppure ctrl+alt+cmd+Eject) – Consente di chiudere tutte le applicazioni e di spegnere il Mac.
    Se ci sono documenti aperti e non ancora salvati, chiede se salvarli prima dello spegnimento.
  • ctrl+Power – Consente di visualizzare una finestra di dialogo per spegnere il Mac, riavviarlo o metterlo in stop.
    Per quel che concerne il solo spegnimento, basta schiacciare il pulsante Invio sulla tastiera.

Accendere il Mac

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Leggendo i passi precedenti sei finalmente riuscito a capire come si spegne il Mac.
Ben fatto, non c’è che dire.
La domanda, a questo punto, sorge però piuttosto spontanea:
ma come fare per poterlo riaccendere?

La risposta è banale:
basta premere il tasto di accensione (solitamente contrassegnato da un simbolo con una linea in senso verticale ed un semicerchio) la cui posizione può variare a seconda del modello di Mac in uso.
Analizziamo più in dettaglio la cosa.

  • MacBook Pro (15 pollici, 2016 e versioni più recenti; 13 pollici, 2016, quattro porte Thunderbolt 3 e versioni più recenti):
    il pulsante di accensione coincide con il Touch ID (è integrato al suo interno) ed è situato accanto alla Touch Bar.
  • Altri notebook Mac:
    il pulsante di accensione è un tasto nell’angolo superiore della tastiera oppure un pulsante circolare accanto a quest’ultima.
  • Computer desktop Mac:
    il pulsante di accensione è di forma circolare e risulta collocato nella parte posteriore del computer.

Da notare poi che i MacBook Pro (2016 e versioni più recenti) ed i MacBook (Retina, 12 pollici, 2017) si accendono anche aprendo il coperchio o collegando il computer all’alimentazione, quindi senza premere alcun pulsante di accensione, a patto però che la batteria sia almeno parzialmente carica.

Spegnere il Mac in caso di blocco

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Hai seguito le indicazioni che ti ho fornito nel passo ad inizio guida ma il tuo Mac non vuole saperne assolutamente nulla si spegnersi perché non risponde ai comandi?
In tal caso, puoi forzare lo spegnimento senza procedura di arresto.
Vediamo subito in che modo riuscirci.
Anche in tal caso, si tratta di un’operazione alla portata di chiunque.

Tutto ciò che devi fare altro non è che tenere premuto il tasto di accensione (posto sulla scocca del computer, come ti ho indicato nelle precedenti righe) finché lo schermo del Mac non diventa completamente nero ed il computer si spegne.
Tutto qui.

Mi raccomando però, usa questo sistema solo ed esclusivamente quando non riesci a spegnere il computer normalmente in quanto non si tratta di una pratica propriamente “ortodossa”, motivo per cui a lungo andare potrebbe andare a ledere il buono stato di salute del tuo computer.
A questo, aggiungi poi il fatto che così facendo andrai inesorabilmente a perdere tutte le modifiche non salvate sui documenti aperti.

Mettere in stop il Mac

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Invece che spegnere in maniera completa il tuo Mac preferisci porlo in stop (vale a dire in sospensione, per usare un termine in stile Windows)?
Mi sembra una buona idea. Così facendo, è possibile ripristinare in una manciata di secondi lo stato del sistema prima della sospensione  (programmi e documenti aperti, posizione delle finestre, …) senza dover attendere il caricamento da zero di macOS e di tutto quanto occorre.
Inoltre, configurando a dovere le apposite impostazioni, tale modalità consente anche di accedere al computer da remoto.

Quello di cui però occorre tener conto in tal caso è che mentre un Mac spento non va a consumare in alcun modo energia, stando in stop un minimo spreco c’è ma comunque nulla che risulti essere particolarmente gravoso sulla bolletta, non temere.

Fatte tutte le precisazioni del caso, veniamo ora al noccio vero e proprio della questione ed andiamo a scoprire come porre il Mac in stop.
Per riuscirci, tutto ciò che devi fare altro non è che cliccare nuovamente sul simbolo della mela morsicata che si trova nella parte in alto a sinistra della barra di sistema e selezionare la voce Stop dal menu che compare.
Entro pochi istanti lo schermo del computer si spegnerà ed il Mac andrà in sospensione.
Insomma, è molto più difficile spiegalo che farlo!

Oltre che così come ti ho appena indicato, puoi porre il tuo Mac in stop tenendo premuto per un paio di secondi circa il tasto di accensione posto direttamente sulla scocca del Mac (come ti ho indicato nel passo relativo all’accensione).

Quando poi lo vorrai, potrai riprendere ad utilizzare il tuo Mac facendolo uscire dallo stato di stop semplicemente premendo (nuovamente) il tasto di accensione.
Se poi al tuo computer Apple sono collegati tastiera e/o mouse Bluetooth e se l’opzione che consente a tali dispositivi di riattivare il computer risulta abilitata (puoi trovarla in Preferenze di sistema > Bluetooth > Avanzate…), puoi riuscire nel tuo intento anche premendo un qualsiasi tasto sulla tastiera oppure cliccando sul mouse.

Se poi invece che mettere l’intero computer in stop preferisci intervenire solo sullo schermo, ti comunico che puoi riuscirci usando la combinazione di tasti ctrl+maiuscole+tasto di accensione oppure ctrl+maiuscole+tasto di espulsione dei supporti.

Puoi altresì regolare la messa in stop automatica del Mac e/o dello schermo agendo dalle impostazioni di sistema.
Per riuscirci, recati in Preferenze di sistema facendo clic sulla relativa icona annessa alla barra Dock (quella a forma d’ingranaggio), clicca su Risparmio energia nella finestra apparsa su schermo e regola, rispettivamente, i cursori che trovi in corrispondenza delle voci Computer in stop: e Monitor in stop: in base a quelle che sono le tue esigenze e preferenze.

Puoi inoltre scegliere, spuntando le caselle che trovi in basso, se mettere in stop i dischi rigidi quando possibile, se attivare il computer per l’accesso alla rete e se avviare automaticamente il Mac dopo un’interruzione di corrente.

Se invece vuoi automatizzare le operazioni di entrata in stop, riattivazione ecc., clicca sul bottone Programma… in basso a destra sempre annesso alla finestra delle preferenze di sistema di macOS e regola le opzioni su schermo così come ritieni sia più opportuno.
Clicca poi sul bottone OK per confermare ed applicare le modifiche apportate.

In caso di problemi

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Hai seguito le mie istruzioni su come si spegne il Mac ma in corso d’opra è sorto qualche intoppo e non sai come far fronte alla cosa?
Stai riscontrando ulteriori problemi correlati allo spegnimento (o anche all’accensione o allo step) del tuo computer a marchio Apple e vorresti ricevere aiuto sul da farsi? In tal caso, il suggerimento che mi sento di darti è quello di metterti in contatto con il servizio clienti Apple.

In base a quelle che sono le tue personali esigenze e preferenze nonché i mezzi in tuo possesso, puoi contattare l’assistenza clienti dell’azienda della mela morsicata tramite uno dei sistemi elencati qui di seguito.
Scegli tu quello che preferisci, sono tutti ugualmente validi.

  • Tramite telefono – Chiama il numero verde 800 915 904 dal tuo smartphone o dal tuo telefono fisso e segui le istruzioni della voce guida.
    La chiamata è gratuita ed il numero è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 19:45.
  • Tramite Web – Collegati alla pagina apposita per il supporto online che si trova sul sito ufficiale di Apple, seleziona l’icona relativa al Mac e segui la procedura guidata su schermo per indicare il tipo di problematica riscontrato e per ottenere l’aiuto necessario.
  • Tramite app Supporto Apple – Scarica l’app per il supporto Apple su un eventuale dispositivo iOS in tuo possesso, avviala, collegati al tuo account Apple, seleziona il tuo Mac dall’elenco dei dispositivi per i quali desideri ottenere supporto e vedrai una lista che contiene numerose voci.
    Pigia su quella che ti interessa e procedi seguendo le istruzioni fornite su schermo.
  • Tramite Twitter – Visita l’account ufficiale @AppleSupport ed inoltragli un tweet o un messaggio diretto illustrando quelle che son le problematiche riscontrate.
    Nel giro di breve tempo dovresti ricevere una risposta.
  • Tramite Apple Store – Recati di persona in uno degli Apple Store presenti sul territorio e chiedi supporto agli addetti.
    Per scoprire dove si trova l’Apple Store più vicino alla tua zona puoi fare riferimento all’elenco che trovi sull’apposita pagina Internet.

Se pensi di aver bisogno di maggiori informazioni sul da farsi, puoi seguire le indicazioni che ho provveduto a fornirti nel mio tutorial incentrato su come contattare Apple tramite il quale, appunto, ho provveduto a parlarti della questione con maggiore dovizia di particolari.
Mi raccomando, dagli almeno uno sguardo.

come selezionare piu elementi mac

come selezionare piu elementi mac

Sei passato da poco da PC a Mac e, nonostante il sistema operativo di Apple sia uno dei più semplici da usare, ci sono alcune operazioni che prima compievi senza problemi su Windows che non riesci ancora a portare a termine con disinvoltura su macOS.
Una di queste è la selezione multipla dei file nel Finder.
Come dici?
Ho centrato in pieno la questione?
Beh, allora dedica qualche minuto del tuo tempo libero alla lettura di questo tutorial e provvederò a spiegarti, per filo e per segno, come selezionare più elementi Mac.

Effettivamente, per chi proviene da tanti anni di Windows non è sempre semplice adattarsi alle combinazioni di tasti e ai comandi del mondo Mac – che sono diversi da quelli dei PC -, ma ti assicuro che in questo caso è davvero facilissimo, tanto quanto come selezionare più file sui sistemi operativi di casa Microsoft.
Vedrai, appena ti dirò come selezionare più elementi Mac lo imparerai perfettamente “al volo”, senza aver bisogno di rileggerlo nemmeno una volta.

Se sei dunque realmente interessato a scoprire che cosa bisogna fare per poter selezionare più elementi Mac, ti suggerisco di metterti ben comodo dinanzi il tuo fido computer a marchio Apple e di concentrarti sulla lettura delle indicazioni che trovi qui sotto.
Sono certo che alla fine potrai dirti più che soddisfatto e che in caso di necessità sarai anche pronto e ben disponibile a fornire eventuali spiegazioni ai tuoi amici che si trovano nella tua stessa situazione e che sono desiderosi di ricevere una dritta analoga.
Che ne dici, scommettiamo?

A seconda di quelle che sono le tue esigenze e necessità, puoi selezionare più elementi Mac andando ad agire solo ed esclusivamente sui file che risultano vicini tra loro oppure anche su quelli distanti l’uno dall’altro.
Puoi inoltre selezionare più elementi Mac in maniera automatica oppure puoi intervenire su interi gruppi di cartelle, documenti e vari altri elementi lasciando altri deselezionati.
Chiaramente, è anche possibile selezionare tutti i file presenti in una specifica posizione.
Ad ogni modo, non preoccuparti:
le operazioni da compiere sono semplicissime e nella maggior parte dei casi possono essere effettuate soltanto con la tastiera – mediante apposite shortcuts -, senza dover ricorrere all’uso del mouse o a quello del trackpad.

Nota: Se non sai ancora bene come destreggiarti con la tastiera del Mac, puoi aiutarti con le indicazioni presenti su questa pagina dedicata annessa al sito Internet di Apple in cui vengono indicati tutti i vari pulsanti presenti sulla tastiera dei computer Apple e le relative funzioni.

Selezionare i file vicini

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Anche se i tasti da premere sono leggermente diversi da quelli che sei abituato ad usare su Windows, sappi che selezionare più elementi Mac andando ad agire sui file che sono vicini tra di loro è un vero e proprio gioco da ragazzi.

Per riuscirci, basta infatti cliccare sul primo file ed usare la combinazione di tasti shift+frecce direzionali della tastiera per selezionare gli oggetti che si trovano sotto, sopra o ai lati di quest’ultimo.

Se non prediligi l’utilizzo esclusivo della tastiera, puoi selezionare più file vicini tra loro sul tuo Mac anche servendoti solo ed esclusivamente del mouse o del trackpad.
In che modo?
Semplicissimo: ti basta tenere premuto il tasto sinistro del mouse o del trackpad e selezionare i file che si desidera andando a definire l’area di selezione mediante l’apposito quadrato/rettangolo che viene tracciato.

Selezionare i file distanti

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Se invece gli elementi da selezionare si trovano ad una certa distanza gli uni dagli altri, non c’è bisogno di riordinarli manualmente o operare su di essi singolarmente per riuscire nel tuo intento.

Infatti, in tal caso, per selezionare più elementi Mac basta tenere premuto il tasto cmd della tastiera del computer e cliccare con il mouse o con il trackpad sui file che si desidera selezionare, dopodiché è possibile fare clic destro su uno di essi per copiarli o eliminarli tutti contemporaneamente mediante l’apposito menu contestuale che viene mostrato.
Facilissimo, vero?

Selezionare automaticamente i file

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Un modo molto comodo di selezionare più elementi Mac quando è attiva la visualizzazione in stile elenco per le cartelle consiste nel selezionare un file e poi automaticamente tutti quelli che si trovano sopra e sotto di esso utilizzando una comodissima combinazione di tasti della tastiera.

Se vuoi provarla, provvedi innanzitutto ad accertarti del fatto che la visualizzazione in stile elenco risulti attiva per la cartella su cui è tua intenzione andare ad agire.
Per fare ciò, recati nella cartella di tuo interesse dopodiché assicurati del fatto che il secondo pulsante (quello con le linee in orizzontale) collocato nella parte in alto a sinistra della finestra relativa alla cartella sia selezionato ed in caso contrario cliccaci sopra.

In alternativa, dopo aver aperto la cartella relativamente alla quale intendi andare ad agire, clicca sulla voce Vista annessa alla barra dei menu ed assicurati che l’opzione Come elenco dal menu che ti viene mostrato sia seleziona ed in caso contrario cliccaci sopra.

A questo punto, puoi procedere andando a selezionare automaticamente i file.
Per riuscirci, seleziona un file da un elenco cliccandoci sopra, dopodiché tieni premuti i tasti shift+alt sulla tastiera del tuo Mac e premi la freccia su o la freccia giù per includere nella selezione tutti gli elementi presenti rispettivamente sopra o sotto quello selezionato precedentemente.

Selezionare gruppi di file lasciandone altri deselezionati

IMMAGINE QUI 4

Puoi anche unire due tecniche viste in precedenza e selezionare gruppetti di file in modalità elenco lasciandone altri deselezionati (es.
selezionare i file da 01 fino a 05, lasciare quelli da 06 a 10 deselezionati e selezionare quelli da 11 a 15).
In che modo?
Ora te lo spiego.

Per riuscirci, basta cliccare sul primo file del primo gruppetto ed usare i tasti shift+freccia giù o freccia su per selezionare il primo gruppetto, dopodiché si deve tenere premuto il tasto cmd, selezionare il primo file del secondo gruppetto, ampliare la selezione con shift+freccia giù o freccia su e così via finché non si selezionano tutti gli oggetti desiderati.

Selezionare tutti i file

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Non dimenticare poi la possibilità di selezionare tutti i file presenti in una data posizione di macOS contemporaneamente senza complicarsi troppo la vita.

Basta aprire la cartella che contiene gli elementi da selezionare, premere la combinazione di tasti cmd+a sulla tastiera del computer e il gioco è fatto.
Più semplice di così?

Altro

IMMAGINE QUI 6

Ci hai preso gusto nel selezionare più elementi Mac ed adesso ti piacerebbe capire come fare per poter intervenire anche su testo, pulsanti, funzioni e altro ancora?
Allora da’ subito uno sguardo alla mia guida su come selezionare con la tastiera, vedrai che in questo modo riuscirai a soddisfare la tua sete di conoscenza.

Unitamente all’articolo che ti ho appena segnalato, ti suggerisco di consultare anche la mia guida su come cliccare con la tastiera.
Può tornarti utile per selezionare più elementi bandendo del tutto l’uso del mouse.
Leggila, vedrai che non te ne pentirai.

come selezionare piu elementi mac

come selezionare piu elementi mac

Sei passato da poco da PC a Mac e, nonostante il sistema operativo di Apple sia uno dei più semplici da usare, ci sono alcune operazioni che prima compievi senza problemi su Windows che non riesci ancora a portare a termine con disinvoltura su macOS.
Una di queste è la selezione multipla dei file nel Finder.
Come dici?
Ho centrato in pieno la questione?
Beh, allora dedica qualche minuto del tuo tempo libero alla lettura di questo tutorial e provvederò a spiegarti, per filo e per segno, come selezionare più elementi Mac.

Effettivamente, per chi proviene da tanti anni di Windows non è sempre semplice adattarsi alle combinazioni di tasti e ai comandi del mondo Mac – che sono diversi da quelli dei PC -, ma ti assicuro che in questo caso è davvero facilissimo, tanto quanto come selezionare più file sui sistemi operativi di casa Microsoft.
Vedrai, appena ti dirò come selezionare più elementi Mac lo imparerai perfettamente “al volo”, senza aver bisogno di rileggerlo nemmeno una volta.

Se sei dunque realmente interessato a scoprire che cosa bisogna fare per poter selezionare più elementi Mac, ti suggerisco di metterti ben comodo dinanzi il tuo fido computer a marchio Apple e di concentrarti sulla lettura delle indicazioni che trovi qui sotto.
Sono certo che alla fine potrai dirti più che soddisfatto e che in caso di necessità sarai anche pronto e ben disponibile a fornire eventuali spiegazioni ai tuoi amici che si trovano nella tua stessa situazione e che sono desiderosi di ricevere una dritta analoga.
Che ne dici, scommettiamo?

A seconda di quelle che sono le tue esigenze e necessità, puoi selezionare più elementi Mac andando ad agire solo ed esclusivamente sui file che risultano vicini tra loro oppure anche su quelli distanti l’uno dall’altro.
Puoi inoltre selezionare più elementi Mac in maniera automatica oppure puoi intervenire su interi gruppi di cartelle, documenti e vari altri elementi lasciando altri deselezionati.
Chiaramente, è anche possibile selezionare tutti i file presenti in una specifica posizione.
Ad ogni modo, non preoccuparti:
le operazioni da compiere sono semplicissime e nella maggior parte dei casi possono essere effettuate soltanto con la tastiera – mediante apposite shortcuts -, senza dover ricorrere all’uso del mouse o a quello del trackpad.

Nota: Se non sai ancora bene come destreggiarti con la tastiera del Mac, puoi aiutarti con le indicazioni presenti su questa pagina dedicata annessa al sito Internet di Apple in cui vengono indicati tutti i vari pulsanti presenti sulla tastiera dei computer Apple e le relative funzioni.

Selezionare i file vicini

IMMAGINE QUI 1

Anche se i tasti da premere sono leggermente diversi da quelli che sei abituato ad usare su Windows, sappi che selezionare più elementi Mac andando ad agire sui file che sono vicini tra di loro è un vero e proprio gioco da ragazzi.

Per riuscirci, basta infatti cliccare sul primo file ed usare la combinazione di tasti shift+frecce direzionali della tastiera per selezionare gli oggetti che si trovano sotto, sopra o ai lati di quest’ultimo.

Se non prediligi l’utilizzo esclusivo della tastiera, puoi selezionare più file vicini tra loro sul tuo Mac anche servendoti solo ed esclusivamente del mouse o del trackpad.
In che modo?
Semplicissimo: ti basta tenere premuto il tasto sinistro del mouse o del trackpad e selezionare i file che si desidera andando a definire l’area di selezione mediante l’apposito quadrato/rettangolo che viene tracciato.

Selezionare i file distanti

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Se invece gli elementi da selezionare si trovano ad una certa distanza gli uni dagli altri, non c’è bisogno di riordinarli manualmente o operare su di essi singolarmente per riuscire nel tuo intento.

Infatti, in tal caso, per selezionare più elementi Mac basta tenere premuto il tasto cmd della tastiera del computer e cliccare con il mouse o con il trackpad sui file che si desidera selezionare, dopodiché è possibile fare clic destro su uno di essi per copiarli o eliminarli tutti contemporaneamente mediante l’apposito menu contestuale che viene mostrato.
Facilissimo, vero?

Selezionare automaticamente i file

IMMAGINE QUI 3

Un modo molto comodo di selezionare più elementi Mac quando è attiva la visualizzazione in stile elenco per le cartelle consiste nel selezionare un file e poi automaticamente tutti quelli che si trovano sopra e sotto di esso utilizzando una comodissima combinazione di tasti della tastiera.

Se vuoi provarla, provvedi innanzitutto ad accertarti del fatto che la visualizzazione in stile elenco risulti attiva per la cartella su cui è tua intenzione andare ad agire.
Per fare ciò, recati nella cartella di tuo interesse dopodiché assicurati del fatto che il secondo pulsante (quello con le linee in orizzontale) collocato nella parte in alto a sinistra della finestra relativa alla cartella sia selezionato ed in caso contrario cliccaci sopra.

In alternativa, dopo aver aperto la cartella relativamente alla quale intendi andare ad agire, clicca sulla voce Vista annessa alla barra dei menu ed assicurati che l’opzione Come elenco dal menu che ti viene mostrato sia seleziona ed in caso contrario cliccaci sopra.

A questo punto, puoi procedere andando a selezionare automaticamente i file.
Per riuscirci, seleziona un file da un elenco cliccandoci sopra, dopodiché tieni premuti i tasti shift+alt sulla tastiera del tuo Mac e premi la freccia su o la freccia giù per includere nella selezione tutti gli elementi presenti rispettivamente sopra o sotto quello selezionato precedentemente.

Selezionare gruppi di file lasciandone altri deselezionati

IMMAGINE QUI 4

Puoi anche unire due tecniche viste in precedenza e selezionare gruppetti di file in modalità elenco lasciandone altri deselezionati (es.
selezionare i file da 01 fino a 05, lasciare quelli da 06 a 10 deselezionati e selezionare quelli da 11 a 15).
In che modo?
Ora te lo spiego.

Per riuscirci, basta cliccare sul primo file del primo gruppetto ed usare i tasti shift+freccia giù o freccia su per selezionare il primo gruppetto, dopodiché si deve tenere premuto il tasto cmd, selezionare il primo file del secondo gruppetto, ampliare la selezione con shift+freccia giù o freccia su e così via finché non si selezionano tutti gli oggetti desiderati.

Selezionare tutti i file

IMMAGINE QUI 5

Non dimenticare poi la possibilità di selezionare tutti i file presenti in una data posizione di macOS contemporaneamente senza complicarsi troppo la vita.

Basta aprire la cartella che contiene gli elementi da selezionare, premere la combinazione di tasti cmd+a sulla tastiera del computer e il gioco è fatto.
Più semplice di così?

Altro

IMMAGINE QUI 6

Ci hai preso gusto nel selezionare più elementi Mac ed adesso ti piacerebbe capire come fare per poter intervenire anche su testo, pulsanti, funzioni e altro ancora?
Allora da’ subito uno sguardo alla mia guida su come selezionare con la tastiera, vedrai che in questo modo riuscirai a soddisfare la tua sete di conoscenza.

Unitamente all’articolo che ti ho appena segnalato, ti suggerisco di consultare anche la mia guida su come cliccare con la tastiera.
Può tornarti utile per selezionare più elementi bandendo del tutto l’uso del mouse.
Leggila, vedrai che non te ne pentirai.

come selezionare tutto su Mac

IlMagoDellaMela
www.ilmagodellamela.it | www.ilmagodellamela.com

Le cose stanno esattamente in questo modo e vorresti allora sapere se posso darti una mano oppure no sul da farsi?
Ma certo che si, ci mancherebbe altro, sono qui proprio per questo.
Se mi dedichi qualche minuto del tuo prezioso tempo oltre che della tua attenzione posso infatti illustrati, in maniera semplice ma al tempo stesso tagliata, come eseguire l’operazione in oggetto.

Come selezionare tutto su Mac

Hai acquistato da poco il tuo primo Mac, dopo aver trascorso anni ed anni ad utilizzare Windows, e stai cercando di prendere dimestichezza con il sistema operativo della “mela morsicata”.
Sensazione di disorientamento iniziale a parte, il passaggio non è stato poi così drastico.
Tuttavia ci sono delle operazioni che non hai ancora ben compreso come compierle e per l’effettuazione delle quali ti piacerebbe ricevere qualche utile dritta sul da farsi.
In particolare, ti piacerebbe capire come selezionare tutto su Mac.

Selezionare tutto su Mac con tastiera

Prediligi l’uso delle scorciatoie da tastiera e vorresti capire come fare per selezionare tutto su Mac in tal modo?
Te lo spiego immediatamente.

Provvedi innanzitutto ad identificare gli elementi che intendi selezionare, possono essere file, cartelle, testo, icone… insomma qualsiasi cosa! Dopodiché porta in primo piano la finestra o la schermata di riferimento facendoci clic sinistro sopra.

Una volta fatto ciò, serviti della combinazione di tasti cmd+a sulla tastiera del tuo computer.
Istantaneamente, tutti gli elementi annessi alla finestra o alla schermata in primo piano verranno selezionati.
Potrai facilmente renderti conto della cosa in quanto file, cartelle ecc.
risulteranno evidenziati in blu.

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A questo punto, a seconda di quelle che sono le tue necessità potrai andare ad agire su tutti gli elementi selezionati spostandoli, copiandoli, tagliandoli oppure eliminandoli.

Se la cosa può tornarti utile, ti segnalo che puoi selezionare tutto su Mac usando le scorciatoie da tastiera anche lasciando deselezionati alcuni elementi.

Per riuscirci, recati in primo luogo sulla finestra o schermata che contiene gli elementi che è tua intenzione selezionare e fai clic sul file, sulla cartella ecc.
a partire da cui vuoi avviare la selezione.
Serviti quindi della combinazione di tasti shift+freccia giù o shift+freccia su per selezionare, rispettivamente, il primo gruppo di file al di sotto o al di sopra di quello già selezionato.

Successivamente schiaccia il tasto cmd, seleziona il primo elemento del secondo gruppo ed amplia la selezione utilizzando nuovamente la combinazione di tasti shift+freccia giù oppure shift+freccia su, così come ti ho indicato poc’anzi.

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Ad operazione completata, tutti gli elementi selezionati risulteranno evidenziati di blu e potrai intervenire su di essi copiandoli, spostandoli e via discorrendo.

Da notare che puoi utilizzare i comandi che ti ho appena fornito con qualsiasi elemento su Mac, testo escluso.

Non hai bisogno di selezionare tutti gli elementi in una data finestra o schermata ma solo quelli presenti a partire da un determinato punto?
Si può fare anche questo, almeno per quel che concerne gli elementi annessi al Finder ed il testo.

Nel primo caso, però, devi abilitare la visualizzazione in formato elenco.

Per fare ciò,

  • apri la finestra del Finder che contiene gli elementi che desideri selezionare
  • e fai clic sul bottone con le linee in orizzontale che si trova in alto a sinistra.

In alternativa,

  • seleziona la voce Vista che sta sulla barra dei menu
  • scegli l’opzione Come elenco.
  • A questo punto, provvedi a fare clic sinistro nel punto a partire dal quale desideri selezionare tutti gli elementi dopodiché utilizza la combinazione di tasti shift+alt+freccia giù,
  • per selezionare tutti gli elementi al di sotto del punto cliccato,
  • oppure quella shift+alt+freccia su, per selezionare tutti gli elementi al di sopra del punto cliccato.

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Nel caso specifico del testo, utilizzando le combinazioni di cui sopra sarà dapprima selezionato l’intero paragrafo di riferimento e poi, continuando a tenere schiacciati shift+alt e premendo ripetutamente sul tasto freccia giù o freccia su, tutti quelli immediatamente successivi.

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Potrai facilmente renderti conto del fatto di essere riuscito a selezionare tutto in quanto gli elementi selezionati risulteranno evidenziati di colore blu.
Successivamente potrai intervenire sugli stessi copiandoli, cancellandoli, spostandoli in un’altra posizione e via discorrendo.

Come nel caso delle tecniche che ti ho descritto nelle precedenti righe, anche la selezione a partire da un determinato punto può essere eseguita su file, cartelle, applicazioni, testo e qualsiasi altro elemento.

Selezionare tutto su Mac con mouse o trackpad

Oltre che così come ti ho indicato nel passo precedente, puoi selezionare tutto su Mac servendoti del solo mouse oppure del trackpad.
Mi chiedi come riuscirci?
Nulla di più semplice! Te lo spiego subito.

Innanzitutto, identifica gli elementi che desideri selezionare.
Anche in tal caso possono essere file, cartelle, testo, icone o qualsiasi altro elemento.
Successivamente porta in primo piano la finestra o la schermata di riferimento facendoci clic sinistro sopra.

A questo punto, fai clic sinistro in un punto vuoto della finestra o della schermata e, continuando a tenere premuto, traccia l’area di selezione in modo tale che tutti gli elementi risultino selezionati.
Potrai facilmente renderti conto di essere riuscito nell’impresa in quanto file, cartelle e via discorrendo risulteranno evidenziati in blu.

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Dopo aver provveduto a selezionare tutto così come ti ho appena indicato, rilascia pure il clic sinistro ed intervieni sui vari elementi andandoli a copiare, eliminare ecc.
in base a quelle che sono le tue necessità.
Visto che non è stato complicato?

Selezionare tutto su Mac tramite barra dei menu

Puoi selezionare tutto su Mac anche avvalendoti di un apposito comando annesso alla barra dei menu.
Non ci credi?
Allora metti in pratica le istruzioni sul da farsi che sto per fornirti e vedrai che alla fine sarai pronto a darmi ragione.

Per riuscire nell’impresa, provvedi innanzitutto ad identificare gli elementi che è tua intenzione selezionare.
Come indicato anche nei passi precedenti, possono essere file, cartelle, testo, icone o qualsiasi altro elemento.
Successivamente porta in primo pian la finestra o la schermata di riferimento facendoci clic sinistro sopra.

Adesso, clicca sulla voce Modifica annessa alla barra dei menu e scegli, dal menu che si apre, la voce Seleziona tutto.
Una volta fatto ciò, tutti gli elementi annessi alla finestra o alla schermata visualizzata risulteranno selezionati.
Potrai subito renderti conto della cosa in quanto risulteranno evidenziati in blu.

IMMAGINE QUI 6

Anche in tal caso, a selezione avvenuta potrai intervenire sugli elementi andandoli a spostare, copiare, cancellare ecc.
a seconda delle tue effettive necessità.

Altri sistemi per selezionare tutto su Mac

Nelle righe precedenti hai avuto modo di apprendere come selezionare tutto su Mac.
Chiaramente, esistono anche altre tecniche grazie alle quali puoi effettuare le selezioni più disparate per riuscire, ad esempio, a selezionare file distanti tra di loro, la parola immediatamente successiva a quella evidenziata nel testo visualizzato ecc.

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Se la questione ti interessa e desideri dunque approfondire l’argomento, ti invito a leggere il mio post su come selezionare più elementi su Mac tramite cui ho provveduto a parlarti della questione con dovizia di particolari.
Altre indicazioni interessanti le trovi poi nel mio articolo su come selezionare con la tastiera.

Per completezza d’informazione, ti invito a leggere anche il mio tutorial su come cliccare con la tastiera, potrebbe tornarti utile nel caso in cui volessi selezionare gli elementi visualizzati su schermo andando a bandire completamente l’impiego del mouse.
Mi raccomando, dagli almeno uno sguardo!

In caso di dubbi o problemi

Hai seguito per filo e per segno le mie istruzioni su come selezionare tutto su Mac ma non sei ancora riuscito nel tuo intento?
In corso d’opera è sorto qualche altro intoppo e non sai come riserve?
Hai qualche altro dubbio in merito al quale ti piacerebbe ricevere dei chiarimenti?
Non disperare, penso proprio di poterti essere ancora d’aiuto.

Innanzitutto, il miglior suggerimento che posso darti è quello di fare “un salto” sulla community ufficiale di Apple per provare a vedere se tra i vari argomenti di discussione è presente qualcosa di consono alla tua situazione.

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Collegati dunque alla home page la community, digita la parola chiave di riferimento nel campo di ricerca al centro dello schermo e schiaccia il tasto Invio sulla tastiera.
Nella pagina dei risultati di ricerca che successivamente andrà ad aprirsi seleziona la discussine pertinente (se presente) e leggi le varie risposte che altri utenti come te hanno inserito.

Volendo, puoi anche effettuare una ricerca per categoria di prodotto, selezionando quella di tuo interesse dalla parte in basso della pagina principale della community.
Se invece vuoi inserire tu stesso una nuova discussione, devi prima effettuare il login con il tuo ID Apple (per maggiori info in tal senso ti invito a leggere il mio tutorial dedicato all’argomento) facendo clic sulla voce Sign in che trovi in alto a sinistra.

Se poi procedendo così come ti ho appena indicato non riesci a trovare nulla di utile per il tuo caso, puoi metterti in contatto diretto con il servizio clienti Apple.
Puoi riuscirci in vari modi (tramite telefono, social network ecc.), tutti quelli che trovi indicati nel mio tutorial su come contattare Apple e che ti invito a leggere per maggiori dettagli.

come scattare una foto dal mac

come scattare una foto dal mac

Vorresti aggiornare la tua foto profilo all’interno dei social network a cui sei iscritto e vorresti sapere come scattare una foto dal Mac.
Beh, lasciamelo dire, è un’ottima idea! I Mac sono dotati di ottime Webcam che possono essere utilizzate non solo per video chattare con gli amici su Skype, ma anche per scattare foto e registrare video di qualità più che buona.
Lo sapevi?
Se la risposta è no, non preoccuparti, rimediamo subito.

Nella guida di quest’oggi voglio infatti parlarti di come scattare una foto dal Mac, dandoti tutte le indicazioni necessarie per farlo.
Non importa quale modello di Mac tu abbia, portatile (MacBook) o desktop (iMac) perché non fa differenza; per scattare una foto dal Mac la procedura da seguire è sempre la stessa.
Detto questo, se vuoi sapere come scattare una foto dal Mac tutto quello che devi fare è prenderti qualche minuto di tempo per leggere con calma i procedimenti che ti andrò ad indicare in questa mia guida.
Per ultimo, non dimenticarti di dire “cheese”; al resto ci penserò io, dal momento che andrò ad indicarti come realizzare fantastici scatti dai computer della mela morsicata.

Per completezza di informazione, in questa guida ti parlerò anche di come potrai scattare una foto dello schermo del Mac, attraverso strumenti molto facili e intuitivi che ti permetteranno di scattare un’istantanea della tua Scrivania.
Sei pronto per iniziare?
Sì?
Benissimo.
Come al solito, prima di cominciare, ti auguro una buona lettura.

Come scattare foto dal Mac – Scattare foto dalla Webcam

Photo Booth

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Se vuoi imparare come scattare una foto dal Mac, il primo passo che devi compiere è avviare Photo Booth.
Si tratta di un’applicazione gratuita inclusa “di serie” in Mac OS che permette di scattare foto utilizzando la Webcam del computer, include tantissimi effetti speciali ed è di facile utilizzo.
Potrai così scattare una foto dal Mac in pochissimo tempo e senza eseguire elaborate procedure di installazione di software aggiuntivi per gestire la tua Webcam.

Detto questo, se vuoi scattare una foto dal Mac, utilizzando Photo Booth, la prima cosa da fare è avviare l’applicazione.
Puoi trovare facilmente Photo Booth aprendo il Launchpad del tuo Mac.
In alternativa, puoi cercarla con Spotlight cliccando sull’icona della lente d’ingrandimento che si trova nella barra dei menu (in alto a destra) oppure premendo la combinazione di tasti ctrl+spazio sulla tastiera del computer.

Fatto?
Benissimo! A questo punto, una volta avviato Photo Booth, clicca sul pulsante Scatta una foto che si trova nella piccola barra degli strumenti collocata in basso a sinistra (è il pulsante centrale, quello con l’icona rettangolare), mettiti in posizione e fai clic sul pulsante rosso a forma di macchina fotografica per scattare una foto con la Webcam del Mac.
Prima dello scatto verrà effettuato un conto alla rovescia di tre secondi, mentre durante lo scatto lo schermo diventerà completamente bianco per simulare la luce di un flash.

Puoi anche scattare quattro foto in sequenza ed ottenere un’immagine in stile cabina fotografica.
Basta cliccare sul pulsante Scatta quattro foto veloci di Photo Booth (quello all’estrema sinistra nella barra degli strumenti) e premere il fatidico pulsante rosso a forma di macchina fotografica.
Partirà anche in questo caso un conto alla rovescia di tre secondi e ad ogni scatto corrisponderà un “flash” dello schermo del computer.

Se desideri scattare una nuova foto perché non sei soddisfatto, ti consiglio di dare uno sguardo alla sezione dedicata agli effetti, grazie alla quale potrai abbellire la tua foto con alcuni simpatici e divertenti effetti speciali.

Una volta finito di scattare una foto dal Mac, vedrai comparire la sua anteprima in fondo alla finestra di Photo Booth.
Questo ti permetterà di visualizzare in qualsiasi momento gli scatti realizzati.

Oltre alle foto, vorresti realizzare anche una breve registrazione video utilizzando la Webcam del tuo Mac?
Nessun problema.
Cliccando sul pulsante Registra clip filmato di Photo Booth (il terzo nella barra degli strumenti del programma) e premendo il pulsante rosso a forma di telecamera collocato al centro della finestra puoi registrare dei filmati direttamente dall’applicazione senza ricorrere a soluzioni esterne.

Infine, per quanto riguarda gli effetti speciali, ti segnalo che puoi applicarli in tempo reale sia alle foto che ai filmati cliccando sul pulsante Effetti di Photo Booth (in fondo a destra) e cliccando sull’anteprima dell’effetto che vuoi usare.
Ce ne sono veramente tantissimi, e puoi divertirti a sfogliarli tutti per trovare quello che più ti piace.

Webcam Toy:

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Hai bisogno di scattarti delle nuove foto per aggiornare la foto che hai sul Curriculum Vitae, ma non hai a disposizione delle foto recenti da usare in cui sei venuto bene?
Vorresti pubblicare su Internet delle foto con divertenti effetti speciali ma non hai voglia di installare e imparare a utilizzare programmi complicati per il fotoritocco?
Non preoccuparti, puoi scattare una foto dal Mac tramite la Webcam, utilizzando uno strumento online gratuito di cui sono sicuro non riuscirai più a fare a meno.

Voglio infatti parlarti di Webcam Toy, un ottimo servizio online gratuito che ti permetterà di scattare foto dal Mac applicandovi numerosi effetti speciali in maniera semplice e veloce.
Perché utilizzare questo strumento?
Te lo dico subito.
È gratis, non richiede alcuna registrazione e permette di condividere le foto scattate sui principali social network, ovvero Facebook, Twitter e Tumblr.
Scommetto che ora sei curioso e non vedi l’ora ti sapere come utilizzarlo.
Ci ho preso, vero?
D’accordo, allora vediamo assieme come scattare foto dal Mac, utilizzando Webcam Toy.

Se vuoi scoprire come scattare una foto dal Mac tutto quello che devi fare è recarti al sito Internet Webcam Toy per poi fare clic sul pulsante Pronto?
Sorridi!
 che si trova al centro della pagina.
Potrai così accedere al servizio e alla sua macchina fotografica virtuale.
A questo punto, dovrai cliccare sul pulsante Usa la mia Webcam e poi su Consenti affinché il sito sia autorizzato ad utilizzare la tua webcam per scattare le foto che desideri; attendi poi qualche istante affinché l’immagine ripresa tramite la webcam del tuo Mac venga visualizzata sullo schermo.

A questo punto puoi metterti in posa, dire “Cheese” e poi cliccare sull’icona a forma di macchina fotografica situata in basso a destra per scattare la foto normalmente tramite la webcam del PC e utilizzando questo servizio.
Anche utilizzando Webcam Toy, prima dello scatto vero e proprio verrà effettuato un piccolo conto alla rovescia della durata di tre secondi.

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Nel caso in cui tu voglia dare quel tocco di personalità in più alla tua foto, aggiungendo effetti speciali, potrai farlo.
Utilizzando Webcam Toy ti basterà infatti fare clic sul pulsante Normale.
A questo punto, il pulsante cambierà la dicitura in Più effetti e compariranno diverse miniature che, in tempo reale, ti permetteranno di valutare l’effetto artistico da aggiungere alla foto.

Come puoi vedere ce ne sono veramente molte e puoi divertirti a scegliere quello che più ti piace.
Vi è per esempio l’immagine sdoppiata, l’effetto specchio e l’effetto Fisheye.
Scorri con le frecce su e giù che trovi nella parte in basso dello schermo, potrai così vedere e applicare uno tra gli effetti che più apprezzi.
Una vola che hai scelto l’effetto da applicare alla foto, ti basterà cliccare sull’icona a forma di macchina fotografica per scattare la foto.

Una volta che avrai scattato la foto, Webcam Toy ti mosterà l’anteprima della foto ottenuta:
se ti piace, sta a te decidere se condividerla e se eventualmente salvarla sul tuo PC.
Per salvarla sul tuo Mac ti basterà infatti premere sul pulsante Salva che trovi nell’angolo in basso a destra (potrai scaricare la foto sotto forma di immagine JPG).
In alternativa, puoi scegliere in autonomia se condividere l’immagine su Facebook, Twitter o Tumblr.
Per farlo ti basterà fare clic sui rispettivi pulsanti dei social network che trovi sotto la foto scattata.

Ora che scoperto Webcam Toy per scattare una foto dal Mac, scommetto che vorresti avere questo strumento sempre a portata di mano.
Ci ho preso vero?
Voglio per questo motivo segnalarti che, se utilizzi il browser Google Chrome puoi collegarti a questa pagina del Chrome Web Store e aggiungere Webcam Toy alle estensioni di Chrome.
Per farlo, ti basterà cliccare sul pulsante Aggiungi.
L’estensione ti permette di aggiungere un collegamento rapido al sito, aggiungendo l’icona del servizio all’elenco delle applicazioni di Chrome per un avvio più rapido.

Come scattare foto dal Mac – Realizzare screenshot

Istantanea schermo

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Nel caso in cui tu voglia scattare foto dal Mac e il soggetto non sia più tu, ma la Scrivania del tuo computer, puoi scattare una foto dello schermo del Mac utilizzando l’applicazione Istantanea schermo.
Si tratta di un’applicazione molto semplice da utilizzare e che è già disponibile “di serie” in macOS.
Permette di realizzare screenshot dell’intero schermo del Mac, di porzioni di esso o di specifiche finestre.
Inoltre, consente di realizzare video per registrare quello che accade sullo schermo del computer.

Per avviare Istantanea schermo, seleziona l’icona dell’applicazione dalla cartella Altro del Launchpad o premi la combinazione di tasti cmd+shift+5 sulla tastiera del Mac.
Dopodiché scegli l’azione che vuoi compiere usando la barra degli strumenti che ti viene mostrata a schermo:
i primi tre pulsanti della barra servono per  catturare uno screenshot dello schermo del Mac, per effettuare lo screenshot di una finestra specifica e per effettuare lo screenshot di una porzione di schermo scelta dall’utente; il quarto e il quindi pulsante servono per registrare un video dello schermo del Mac o di una porzione dello stesso, mentre cliccando sul pulsante Opzioni è possibile scegliere se includere il puntatore del mouse nelle catture, se mostrare la miniatura fluttuante degli screenshot dopo la loro realizzazione (in modo da modificarli “al volo”, con l’editor incluso in Quick Look), se impostare un timer per ritardare la cattura degli screenshot e altro ancora.
Una volta regolate tutte le opzioni, puoi realizzare i tuoi screenshot semplicemente cliccando sul pulsante Acquisisci di Istantanea schermo.

Se utilizzi una versione di macOS precedente alla 10.14 (Mojave), puoi avvalerti di Istantanea schermo, ma in una versione più basilare, che non supporta la cattura dei video né offre opzioni avanzate per gli screenshot.
Come funziona?
Te lo spiego subito.

Apri Istantanea schermo cercando la sua icona dal Launchpad del Mac (si trova nella cartella Altro).
Fai quindi clic sull’icona della app, il simbolo è costituito da un paio di forbici e una finestra di un Mac.
In alternativa, se proprio non trovi l’applicazione, puoi fare clic sul pulsante con la forma di una lente di ingrandimento collocato nella parte in alto a destra nella barra dei menu.
Si aprirà lo strumento di ricerca chiamato Spotlight:
digitando Istantanea nella finestra che andrà ad aprirsi, potrai aprire l’applicazione Instantanea con un clic, facendo clic sul primo risultato che troverai in corrispondenza della voce Il migliore.

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Il funzionamento di Istantanea è davvero semplice.
Una volta che l’applicazione si sarà avviata clicca sulla sua icona comparsa nella barra in alto e fai clic sulla voce Scatto.
A questo punto avrai diverse opzioni che ti verranno mostrate, tramite le quali potrai scattare una foto dello schermo del Mac.

  • Selezione:
    opzione che ti permette di scattare uno screenshot di una porzione di schermo.
  • Finestra:
    puoi realizzare lo screenshot di una singola finestra.
  • Schermo:
    ti permette di realizzare uno screenshot di tutto lo schermo del Mac.
  • Schermo con timer:
    questa opzione serve per creare uno screenshot con 10 secondi di ritardo rispetto a quando darai il comando.

Scegli quindi in autonomia l’opzione che più desideri e, una volta che avrai scattato lo screenshot, potrai vedere un’anteprima dell’immagine tramite l’applicazione Anteprima.  Per salvarlo, seleziona la voce Salva dal menu File che trovi in alto e poi premi su Salva, una volta scelto il percorso di destinazione dello screenshot realizzato.

come scaricare chrome su mac

come scaricare chrome su mac

Possiedi da poco un Mac e anziché usare Safari, il browser predefinito dei computer a marchio Apple, preferiresti impiegare Chrome, che hai imparato a conoscere sul tuo vecchio PC Windows.
Il problema, però, è che essendo ancora alle prime armi con il mondo della “mela morsicata”, non sai come portare a termine l’operazione.
Le cose stanno così, vero?
Allora non preoccuparti:
posso spiegarti io come procedere.

Se mi dedichi qualche minuto del tuo prezioso tempo libero, posso illustrarti, in maniera semplice ma non per questo poco dettagliata, come scaricare Chrome su Mac.
Ti anticipo subito che, contrariamente a quel che tu possa pensare, non si tratta di un’operazione complicata.

Allora?
Che ne diresti di mettere le chiacchiere da parte e di cominciare a darci da fare?
Sì?
Grandioso.
Posizionati bello comodo, prenditi qualche minuto libero solo per te e comincia immediatamente a concentrarti sulla lettura di quanto riportato qui di seguito.
Sono certo che, alla fine, potrai dirti ben felice e soddisfatto del risultato ottenuto.
Scommettiamo?

Indice

  • Come scaricare Google Chrome su Mac
    • Download Chrome per Mac
    • Installare Chrome per Mac
    • Download Chrome Mac da Terminale
    • Usare Chrome per Mac
  • Come rimuovere Chrome su Mac

Come scaricare Google Chrome su Mac

Come ti dicevo a inizio guida, scaricare Chrome su Mac è un’operazione piuttosto semplice da compiere.
Per scoprire in che modo procedere, segui le istruzioni che trovi qui sotto.

Download Chrome per Mac

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Se ti interessa effettuare il download di Chrome per Mac, la prima mossa che devi compiere è quella di aprire il browser che attualmente usi per navigare su Internet sul tuo computer a marchio Apple (es.
Safari) e recarti sulla pagina principale del sito di Chrome.

A questo punto, fai clic sul pulsante Scarica Chrome che si trova al centro della pagina visualizzata e attendi che la procedura di download venga avviata e portata a termine.
Se il download non parte in automatico, puoi forzarlo tu, facendo clic sul collegamento Se il download non inizia, fai clic qui per riprovare presente nella pagina che si apre successivamente.

Tieni presente che i passaggi che ti ho appena indicato sono validi per effettuare il download della versione stabile del browser, vale a dire quella consigliata per tutti gli utenti e che può essere usata senza problemi da chiunque.
Chrome, però, è disponibile anche in altre versioni.

  • Chrome Beta – si tratta di una versione di Chrome che si trova un passo avanti a quella stabile.
    Include alcune nuove funzionalità che però hanno ancora bisogno di essere testate a fondo e che quindi potrebbero dare qualche problema.
    Da notare che può essere installata solo in sostituzione alla versione stabile del browser.
    Per poterne effettuare il download, visita la pagina Web dedicata e clicca sul pulsante Scarica Chrome Beta.
  • Chrome Canary – è una versione di Chrome destinata in primo luogo agli sviluppatori e che si trova due o tre passi avanti rispetto alla versione stabile del navigatore.
    Include, infatti, numerose funzioni sperimentali, le quali, però, rendono il programma potenzialmente instabile e potrebbero non arrivare mai nella versione stabile del programma.
    Si può installare insieme alla versione stabile o alla beta di Chrome.
    Per effettuarne il download, visita la pagina Web dedicata e premi sul pulsante Scarica Chrome Canary.

Installare Chrome per Mac

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Dopo essere riuscito a scaricare Chrome su Mac, puoi procedere con l’installazione del browser.
Per riuscirci, apri il pacchetto .dmg ottenuto e, tramite la finestra che vedi comparire sulla scrivania, trascina l’icona di Chrome sulla cartella Applicazioni di macOS.

Dopo aver compiuto i passaggi di cui sopra, apri Chrome e, se necessario, rispondi Apri all’avviso che compare sullo schermo.
Una volta compiuti i passaggi di cui sopra, se vuoi impostare il browser di “big G” come predefinito, premi sul pulsante Imposta come predefinito annesso all’avviso in alto, altrimenti fai clic sulla “x” per chiuderlo.

Se lo desideri, puoi anche effettuare l’accesso a Chrome, in modo tale da sincronizzare le estensioni, i preferiti e gli altri dati con tutti i dispositivi su cui utilizzi il browser.
Per riuscirci, fai clic sull’icona dell’omino che si trova nella parte in alto a destra della finestra del navigatore e premi sul pulsante per eseguire il login con il tuo account Google.

Download Chrome Mac da Terminale

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Oltre che così come ti ho indicato nelle righe precedenti, puoi scaricare Chrome su Mac anche agendo da riga di comando, ovvero mediante il Terminale, affidandoti a Homebrew, un gestore di pacchetti gratuito e open source che consente di installare vari software senza alcuna interfaccia utente.

Ciò detto, per poter installare Homebrew, apri il Terminale, selezionando la relativa icona (quella con la finestra nera e la riga di codice) che trovi nel Launchpad e, nella finestra che vedi comparire sulla scrivania, immetti il codice /usr/bin/ruby -e “$(curl -fsSL https://raw.githubusercontent.com/Homebrew/install/master/install)” seguito dalla pressione del tasto Invio sulla tastiera del computer e, quando richiesta, digita anche la password di amministrazione del Mac.

Provvedi poi a effettuare l’installazione di Chrome, digitando il comando brew cask install google-chrome nella finestra del Terminale, seguito sempre dalla pressione del tasto Invio sulla tastiera.

Quando la procedura d’installazione verrà portata a termine, nella finestra del Terminale vedrai comparire l’avviso google-chrome was successfully installed! e potrai aprire Chrome, cliccando sulla relativa icona presente nel Launchpad e premendo sul pulsante Apri in risposta all’avviso che compare sullo schermo, in modo tale da aggirare le limitazioni volute da Apple verso gli sviluppatori non certificati (operazione che va eseguita solo al primo avvio).

Usare Chrome per Mac

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Dopo essere riuscito a scaricare Chrome su Mac e dopo averne effettuato l’installazione, puoi finalmente cominciare a servirtene per navigare in Rete.
Per fare ciò, ti basta sfruttare i comandi disponibili nella finestra del navigatore.

Per la precisione, in alto a sinistra trovi le frecce direzionali per andare avanti e indietro tra le pagine Web e il pulsante per ricaricare la pagina corrente, mentre al centro c’è la barra degli indirizzi per digitare gli URL e fare ricerche online e il pulsante con la stellina per aggiungere i siti ai preferiti.

Sempre nella parte in alto della finestra, a destra, trovi il tuo avatar, tramite cui puoi accedere alle impostazioni relative al tuo account.
Trovi altresì il pulsante con la nota musicale, il quale permette gestire la riproduzione multimediale eventualmente in esecuzione in determinate schede, e il bottone con i tre puntini in verticale, mediante cui puoi è possibile accedere alle impostazioni del browser, alla cronologia ecc.

Per ulteriori dettagli in merito al funzionamento del browser, alla possibilità di personalizzarlo tramite estensioni, temi e applicazioni ecc., ti invito a fare riferimento alla sezione del mio sito dedicata specificamente a Chrome in cui trovi svariate guide che illustrano le svariate feature del navigatore di casa Google.

Come rimuovere Chrome su Mac

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Dopo aver provveduto a scaricare Chrome su Mac ci hai ripensato e ora desideri sbarazzartene?
Per riuscirci, tutto quello che devi fare altro non è che aprire la cartella Applicazioni di macOS, individuare l’icona di Chrome e trascinare quest’ultima sul Cestino che si trova sulla barra Dock.

Dopo aver compiuto i passaggi di cui sopra, ricordati di svuotare il Cestino, facendoci clic destro sopra, selezionando la voce Svuota il Cestino dal menu che si apre e premendo poi sul bottone Svuota il Cestino in risposta alla finestra che compare sulla scrivania.

Se vuoi evitare che Chrome possa lasciare eventuali residui all’interno del sistema, ti suggerisco però di effettuare la rimozione tramite AppCleaner, un’applicazione progettata appositamente per disinstallare i programmi presenti su macOS.
Per servirtene, visita il relativo sito Web ufficiale e clicca sul collegamento Version x.x che trovi nella parte in alto del menu a destra.

A scaricamento ultimato, trascina l’icona del programma nella cartella Applicazioni di macOS, facci clic destro sopra e seleziona la voce Apri dal menu contestuale che compare, dopodiché premi sul bottone Apri in risposta all’avviso che compare sullo schermo, in modo tale da aggirare le limitazioni volute da Apple nei confronti degli sviluppatori non certificati.

Una volta visualizzata la finestra del programma sullo schermo, trascinaci sopra l’icona di Chrome che trovi sempre nella cartella Applicazioni del computer, apponi un segno di spunta su tutte le caselle che trovi nell’ulteriore finestra che si apre e fai clic sul pulsante Rimuovi.
Quando richiesto, digita la password del tuo account utente su Mac e il gioco è fatto.

Se hai installato Chrome tramite Terminale, puoi rimuoverlo tramite il comando brew cask uninstall google-chrome.

Per ulteriori dettagli riguardo le pratiche descritte in questo passo, ti invito a fare riferimento alla mia guida specifica su come disinstallare Chrome e al mio post su come disinstallare un programma da Mac.

come scaricare foto da iphone a mac

come scaricare foto da iphone a mac

Hai acquistato da poco il tuo primo Mac, vorresti copiare le foto che hai scattato con il tuo iPhone su quest’ultimo ma non sai ancora come si fa?
Hai attivato il servizio Libreria Foto di iCloud sul tuo iPhone ma non riesci a far sincronizzare le foto sul Mac in maniera automatica?
Niente panico, se vuoi ti posso aiutare io.

Dedicami qualche minuto del tuo tempo e ti illustrerò tutte le soluzioni più efficaci per scaricare foto da iPhone a Mac.
Vedremo come trasferire foto e video dal “iPhone” al Mac utilizzando l’applicazione predefinita per la gestione delle foto (Apple Foto o iPhoto).
Faremo la conoscenza di alcune applicazioni “alternative” per l’acquisizione delle immagini da smartphone, tablet e altri dispositivi, che forse non tutti conoscono, e infine ci occuperemo di iCloud:
il servizio di cloud storage targato Apple che permette di sincronizzare foto e video tramite Internet.

Devi solo scegliere la soluzione che ti sembra più comoda per le tue esigenze e cominciare a utilizzarla seguendo le indicazioni che trovi di seguito.
Ti assicuro che in un modo o nell’altro riuscirai a risolvere tutti i problemi legati alla gestione delle foto su iOS e Mac.
Buon divertimento e buona lettura!

Indice

  • App Foto
  • Acquisizione Immagine
  • Libreria Foto di iCloud

App Foto

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Il metodo più “tradizionale” (e anche più semplice) per scaricare foto da iPhone a Mac è utilizzare l’applicazione Foto di Apple, che è inclusa “di serie” in tutte le versioni più recenti di macOS e di iOS.

Per utilizzarla, non devi far altro che collegare il tuo iPhone al Mac utilizzando il cavo Lightning/Dock in dotazione con lo smartphone e attendere che la app Foto venga eseguita automaticamente.
Nel caso in cui ciò non accedesse, avvia manualmente l’applicazione cliccando sulla sua icona presente nella barra Dock o nel LaunchPad di macOS (il fiore multicolore).

A questo punto, attendi che ti venga mostrata la lista delle foto e dei video che sono presenti sulla memoria dell’iPhone ma che non hai ancora importato sul computer.
Clicca quindi sul pulsante Importa tutti i nuovi elementi situato in alto a destra e aspetta che l’importazione delle foto (e dei filmati) venga portato automaticamente a termine.

Se non vuoi importare sul Mac tutte le foto e i video presenti sulla memoria dell’iPhone ma solo alcuni di essi, clicca sulle loro miniature nella scheda Importa di Foto e premi sul pulsante Importa xx selezionati che compare in alto a destra per avviarne il trasferimento sul computer.

Tutte le foto e i video importati nella app Foto vengono archiviati in un grande database che normalmente si trova nella cartella Immagini del Mac:
Libreria di Foto.
Se vuoi estrapolare qualche immagine o qualche filmato da quest’ultimo, apri l’applicazione Foto sul tuo Mac, seleziona le miniature dei contenuti che vuoi salvare in formato standard (come singole foto o singoli video) usando la combinazione cmd+click e trascinale in una cartella di tua preferenza.
Gli elementi copiati rimarranno nella libreria di Foto e verranno copiati in formato standard nella cartella che hai scelto.

Se utilizzi un Mac equipaggiato con una vecchia versione di macOS e non sei passato ancora all’applicazione Foto, puoi importare le foto sul computer usando iPhoto, lo storico software per la gestione delle foto che Apple ha mandato in “pensione” dopo il lancio della nuova app Foto.
Il suo funzionamento è molto semplice, te ne ho parlato con dovizia di particolari nel mio tutorial su come archiviare le foto con iPhoto.

Acquisizione Immagine

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Non impazzisci all’idea di avere tutte le tue foto e i tuoi video racchiusi all’interno di un database chiuso?
Trovi l’applicazione Foto troppo scomoda da usare?
Nessun problema.

Forse non tutti lo sanno, ma macOS include anche un’altra applicazione, denominata Acquisizione Immagine, che permette di acquisire foto da smartphone, tablet, macchine fotografiche, scanner e altri dispositivi senza passare per iTunes o per la nuova app Foto.

È uno strumento molto essenziale… e proprio per questo rappresenta un’ottima alternativa alla app Foto di Apple! Importando le immagini dall’iPhone al Mac con questa utility, potrai organizzare i tuoi scatti (e i tuoi video) in semplici cartelle, senza costringerli in dei database “chiusi” accessibili solo dai computer e dai dispositivi portatili prodotti dall’azienda di Cupertino.

Per scaricare foto da iPhone a Mac tramite Acquisizione Immagine, collega il “iPhone” al computer usando il classico cavo Lightning/Dock e apri l’applicazione cercando la sua icona nella cartella Altro del Launchpad.

A questo punto, seleziona il nome dell’iPhone dalla barra laterale di Acquisizione Immagine, scegli la cartella in cui vuoi copiare foto e video tramite il menu a tendina Importa in (collocato in basso a sinistra) e clicca sul pulsante Importa tutto per avviare il trasferimento dei dati.

Se non vuoi copiare tutte le foto e tutti i video sul tuo Mac, ma solo alcuni di essi, seleziona le loro miniature usando la combinazione di tasti cmd+click e clicca sul pulsante Importa collocato in basso a destra.

Libreria Foto di iCloud

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Grazie ad iCloud, il sistema di cloud storage di Apple, è possibile salvare le proprie foto online e sincronizzarle con tutti i dispositivi connessi al proprio ID Apple, Mac compreso.

Attenzione però, esistono due servizi diversi per sincronizzare le foto tramite la “nuvola” del colosso di Cupertino:
Streaming Foto di iCloud che memorizza fino a 1.000 immagini alla volta per un periodo complessivo di 30 giorni e Libreria Foto di iCloud che invece non ha limiti di tempo, spazio e supporta anche i video.
Il primo è attivo di default su tutti i dispositivi iOS e non erode lo spazio di archiviazione su iCloud Drive.
Il secondo, invece, va attivato dall’utente e consuma lo spazio disponibile su iCloud Drive, questo significa che per utilizzarlo bisogna attivare uno dei piani a pagamento di iCloud Drive (0,99 euro/mese per 50GB, 3,99 euro/mese per 200GB e 9,99 euro/mese per 2TB).

L’applicazione Foto del Mac supporta sia lo Streaming Foto sia la Libreria Foto di iCloud, quindi è possibile passare le foto dall’iPhone al computer anche senza collegare fisicamente i due dispositivi, sfruttando per l’appunto il cloud.

Per assicurarti che tutto sia configurato a dovere, recati nel menu Impostazioni del tuo iPhone (Impostazioni > iCloud su iOS 10.2.x e precedenti) e nel menu Preferenze di sistema > ID Apple/iCloud del tuo Mac.
Su entrambi i dispositivi deve esserci configurato lo stesso account Apple e deve essere attiva l’opzione Foto.

Una volta effettuata questa verifica, apri l’applicazione Foto del Mac, recati nel menu Foto > Preferenze, seleziona la scheda iCloud dalla finestra che si apre e assicurati che ci sia il segno di spunta accanto alle voci Foto di iCloud e Il mio streaming foto.
In questo modo, la app si sincronizzerà automaticamente con iCloud e ti permetterà di scaricare sul Mac (oppure scaricherà in automatico, se è attiva la Libreria foto di iCloud) tutte le foto archiviate sul tuo account online.

Un altro modo per scaricare le foto da iCloud, disponibile solo per gli utenti che hanno attivato la Libreria Foto di iCloud sul proprio account, è collegarsi tramite browser al sito Internet iCloud.com, eseguire l’accesso con il proprio ID Apple e cliccare sull’icona Foto.
Si apre così la libreria online delle proprie foto, dalla quale si possono visualizzare e scaricare liberamente i contenuti (anche da Windows o Linux).

Per maggiori informazioni sulla Libreria fotografica di iCloud e lo Streaming foto, ti invito a consultare la mia guida su come archiviare foto su iCloud in cui ho parlato in maniera più dettagliata di entrambi i servizi.

come scaricare musica da youtube mac

come scaricare musica da youtube mac

Sei appena passato a Mac e ti trovi benissimo, però ti mancano da morire quei programmini che impiegavi per scaricare i video da YouTube su Windows e trasformarli in MP3 da salvare sul tuo cellulare.
Beh, non capisco davvero quale sia il problema! Ci sono delle eccellenti applicazioni utili allo scopo anche su macOS, e molte di esse sono completamente gratuite.
Se vuoi, posso indicarti personalmente le migliori della categoria.

Fa’ una cosa, dunque:
prenditi un po’ di tempo libero soltanto per te e scopri come scaricare musica da YouTube Mac sfruttando i software che sto per segnalarti.
Ti assicuro che sono uno più intuitivo dell’altro e consentono di ottenere brani musicali di ottima qualità (fermo restando che la qualità di partenza, nei video su YouTube, non è quasi mai eccelsa).
Scommetto che resterai stupito dalle loro potenzialità!

Se poi non vuoi o non puoi scaricare nuovi programmi sul tuo computer, puoi affidarti all’uso di alcuni servizi online appositamente concepiti per lo scopo in questione, che sono incredibilmente semplici da usare.
Ora, però, basta chiacchierare e passiamo all’azione.
Ti auguro, come mio solito, buona lettura e ti faccio un grandissimo in bocca al lupo per tutto!

Indice

  • Scaricare musica da YouTube su Mac
    • 4K YouTube to MP3
    • MediaHuman Free YouTube to MP3 Converter
    • youtube-dl
  • Scaricare musica da YouTube su Mac online
    • Mp3Convert.io
    • noTube
    • Loader.to

Scaricare musica da YouTube su Mac

Se cerchi delle applicazioni tramite cui poter scaricare musica da YouTube su Mac, qui di seguito trovi segnalate quelle che, a mio modesto avviso, rappresentano le più interessanti.
Mettile subito alla prova e sono certo che non te ne pentirai.

4K YouTube to MP3

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4K YouTube to MP3 è uno dei migliori software per il download di video da YouTube disponibili gratuitamente su Mac.
È in grado di elaborare velocemente qualsiasi tipo di filmato presente sul “portalone” di Google ed estrapolarne l’audio sotto forma di file MP3, M4A oppure OGG, mantenendo la massima qualità possibile, fino a 320 kbps.
Eventualmente è disponibile anche in versione Pro, a pagamento (costa 12,14 euro), la quale consente di scaricare le playlist di YouTube contenenti più di 25 filmati in maniera automatica e rimuove i banner pubblicitari presenti all’interno dell’applicazione.

Per scaricare 4K YouTube to MP3 sul tuo computer, collegati al suo sito Internet ufficiale e clicca sul pulsante Scarica 4K YouTube to MP3.
A download avvenuto, apri il pacchetto .dmg appena ottenuto, seleziona l’icona di 4K YouTube to MP3 e trascinala nella cartella Applicazioni di macOS.
Successivamente, facci clic destro sopra e scegli la voce Apri per due volte, in modo tale da avviare il programma andando però ad aggirare le limitazioni volute da Apple nei confronti degli sviluppatori non certificati (operazione che va effettuata solo al primo avvio).

In seguito, copia nella clipboard del Mac l’indirizzo del video di YouTube dal quale vuoi estrapolare la traccia audio e, nella finestra del programma che intanto è comparsa sullo schermo, fai clic sul pulsante Accept; dopodiché clicca sul bottone Incolla il collegamento che si trova in alto a sinistra, in modo tale da incollare l’URL del filmato e avviarne il download.

I file audio vengono salvati in formato MP3 nella cartella Musica del Mac.
Se vuoi cambiare la posizione di output dei brani, clicca sul pulsante Preferenze che si trova in alto a destra e, nella finestra che si apre, premi sul bottone Scegli situato accanto alla voce Cartella.

Se la cosa può interessarti, ti comunico che, sempre dalle preferenze dell’applicazione, puoi cambiare il formato e la qualità del brano da ottenere, scegliendo le impostazioni che più preferisci dai menu Formato e Qualità.

MediaHuman Free YouTube to MP3 Converter

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Un altro dei programmi per scaricare musica da YouTube su Mac che, a parer mio, faresti decisamente bene a prendere in considerazione è MediaHuman Free YouTube to MP3 Converter.
Si tratta di un software che consente di compiere l’operazione oggetto di questa guida in maniera semplicissima, salvando poi i file ottenuti in formato MP3, OGG o M4A, con un bitrate massimo di 320 kbps.

Eventualmente, è disponibile anche in una versione a pagamento (al costo di 9,99 dollari/anno), la quale include la funzione di download veloce TurboBoost, mediante cui è possibile prelevare direttamente le tracce audio dai filmati di YouTube senza dover scaricare anche il flusso video sul computer.

Per scaricare MediaHuman Free YouTube to MP3 Converter sul tuo Mac, collegati al relativo sito Internet e clicca sul collegamento Download YouTubeToMP3.dmg che si trova in basso a sinistra.
A download completato, apri il pacchetto .dmg appena ottenuto e copia l’icona del programma nella cartella Applicazioni di macOS.
In seguito, facci clic destro sopra e seleziona la voce Apri per due volte, così da poter avviare MediaHuman Free YouTube to MP3 Converter andando però ad aggirare le limitazioni volute da Apple nei confronti degli sviluppatori non certificati (operazione che va effettuata solo al primo avvio).

A questo punto, copia nella clipboard del Mac l’indirizzo del video che desideri trasformare in file audio e fai clic sul pulsante Incolla link, presente nella parte in alto a sinistra della finestra del programma che intanto è comparsa sulla scrivania.
Per concludere, clicca sul pulsante Avvia tutto collocato in alto a destra e attendi che il download venga avviato e portato a termine.

I file di output vengono salvati automaticamente nella cartella Musica del Mac.
Se vuoi, puoi cambiare questo percorso, facendo clic sul menu YouTube To MP3 posto in alto a sinistra e poi sulla voce Preferenze a esso annessa, selezionando la scheda Uscita audio dall’ulteriore finestra che compare e premendo sul pulsante Scegli situato in corrispondenza della dicitura Cartella di download.
A modifiche apportate, ricordati poi di fare clic sul pulsante Chiudi.

Se la cosa ti interessa, ti segnalo che dalla medesima sezione delle preferenze del programma, puoi anche selezionare un formato diverso per il salvataggio dei brani sul computer e puoi definire personalmente il bitrate, intervenendo poi sui menu Converti in e Codifica che trovi accanto alla dicitura Formato di visualizzazione.

youtube-dl

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In alternativa alle soluzioni che ti ho già suggerito, per scaricare musica da YouTube su Mac puoi valutare di ricorrere all’uso di youtube-dl.
È gratis e consente di scaricare i video di YouTube in vari formati, oltre che di estrapolarne la sola traccia audio, motivo per cui ho scelto di parlartene in questa guida.
L’unica cosa di cui occorre tener conto è che non dispone di un’interfaccia grafica, di conseguenza va utilizzato da riga di comando, cosa che può sembrare difficile, ma in realtà non lo è.

Per scaricare youtube-dl sul tuo computer, hai bisogno di Homebrew, un gestore di pacchetti gratuito e open source che consente di installare vari software sfruttando il Terminale.
Per cui, per prima cosa, apri quest’ultimo, facendo clic sull’icona del Launchpad (quella con il razzo spaziale) che trovi sulla barra Dock, selezionando la cartella Altro e cliccando poi sull’icona del Terminale (quella con la finestra nera e la riga di codice).

Nella schermata che a questo punto visualizzi sulla scrivania, per installare Homebrew, digita la stringa /usr/bin/ruby -e “$(curl -fsSL https://raw.githubusercontent.com/Homebrew/install/master/install)”, dopodiché premi il tasto Invio sulla tastiera del Mac e, quando richiesta, immetti la password di amministrazione del computer.
Successivamente, installa youtube-dl inserendo la stringa brew install youtube-dl, seguita sempre dalla pressione del tasto Invio.

Adesso, devi preoccuparti di installare anche FFMPEG, che è indispensabile per poter effettuare la conversione dei video.
Per riuscirci, immetti la stringa brew install ffmpeg –with-fdk-aac –with-tools –with-freetype –with-libass –with-libvorbis –with-libvpx –with-x265 nella finestra del Terminale e schiaccia nuovamente il tasto Invio sulla tastiera.

Fatta anche questa, puoi finalmente passare all’azione vera e propria.
Per cui, verifica in primo luogo in quali formati puoi scaricare il video che ti interessa, copiando nella clipboard del Mac il relativo link, digitando il comando youtube-dl -F [URL video] (al posto di [URL video] devi inserire l’URL del filmato appena copiato) nella finestra del Terminale e schiacciando il tasto Invio sulla tastiera.

Dopo aver impartito il comando di cui sopra, troverai indicati nella tabella restituita i formati in cui il video è disponibile.
I soli formati audio sono contrassegnati dalla voce audio only, seguita dal relativo bitrate, in corrispondenza della colonna resolution.

Individua, dunque, il formato di tuo interesse e prendi nota del valore riportato in corrispondenza della relativa colonna format code, dopodiché impartisci il comando youtube-dl -f [codice formato] [URL video] (al posto di [codice formato] devi immettere il codice del formato scelto, mentre al posto di [URL video] devi inserire l’URL del filmato da cui vuoi estrapolare l’audio) nella finestra del Terminale, sempre seguito dalla pressione del tasto Invio sulla tastiera, per procedere con il download.
Troverai poi i file audio ricavati nella cartella Inizio del Mac.

Se i formati predefiniti non sono di tuo gradimento, puoi effettuarne la conversione in un formato differente e impostare diversi valori per il bitrate tramite FFMPEG che hai installato in precedenza.
Per riuscirci, impartisci il comando youtube-dl [URL video] –audio-format [formato audio] –audio-quality [qualità audio] -k (al posto di [URL video] devi incollare il link del filmato di tuo interesse, al posto di [formato audio] devi digitare il formato audio che preferisci, mentre al posto di [qualità audio] devi inserire il bitrate) nella finestra del Terminale, dopodiché schiaccia il tasto Invio sulla tastiera.
Tieni presente che i formati audio supportati sono AAC, FLAC, MP3, M4A, OPUS, VORBIS e WAV, mentre il bitrate massimo è 320 kbps.

Scaricare musica da YouTube su Mac online

Non vuoi o non puoi scaricare nuovi programmi sul tuo Mac e ti stai quindi chiedendo quali sono le soluzioni online di cui puoi avvalerti per effettuare il download dei video di YouTube direttamente da browser?
Allora prosegui pure nella lettura.
Qui di seguito, infatti, trovi indicate quelle che, a mio modesto avviso, rappresentano le più interessanti soluzioni di questo tipo.

Mp3Convert.io

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Mp3Convert.io è un servizio online che consente di estrapolare l’audio dai video disponibili su YouTube, salvandolo sul computer in formato MP3 (ma non solo), con una qualità massima pari a 320 kbps.
È gratis, funziona da qualunque browser e sistema operativo e non richiede alcuna registrazione.

Per poterlo utilizzare, copia nella clipboard l’URL del filmato su YouTube che vuoi trasformare in MP3, dopodiché recati sulla home page di Mp3Convert.io, incolla l’indirizzo del video nel campo di testo collocato al centro e attendi questo venga “captato” dal servizio.

In seguito, individua la sezione MP3 files oppure quella Audio files, clicca sul pulsante Convert/Download che trovi in corrispondenza del formato e della qualità audio di tuo interesse e, nella finestra che compare sullo schermo, fai clic sul pulsante Download, al fine di avviare il download dell’audio.

noTube

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Un ulteriore servizio online che puoi sfruttare per scaricare musica da YouTube su Mac è noTube.
È gratis, non viene richiesta la registrazione e funziona da qualsiasi browser Web.
Consente di effettuare il download dei filmati presenti sul noto servizio di Google in tanti formati diversi e, ovviamente, anche di estrapolarne soltanto la parte audio.

Per servirtene, copia nella clipboard l’URL del filmato che ti interessa, dopodiché recati sulla home page di noTube e incolla il collegamento al video nel campo di testo situato al centro dello schermo.

Serviti poi del menu a tendina a destra per selezionare il formato di output che preferisci, clicca sul pulsante OK, attendi che il video venga elaborato e premi sul pulsante Download che compare, in modo tale da procedere con il download del file audio sul tuo computer.

Loader.to

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Anche Loader.to rientra nel novero dei servizi online che puoi valutare di impiegare per estrapolare la traccia audio dei filmati di YouTube che ti interessano.
Non necessita di registrazione, è a costo zero, supporta tutti i browser e consente di selezionare vari formati di output.

Per sfruttarlo, copia nella clipboard del Mac l’URL del video di tuo interesse, dopodiché recati sulla home page del servizio, incolla il link nel campo di testo sottostante la voce URL che si trova al centro e seleziona il formato di output che preferisci dal menu a tendina Format.

Successivamente, fai clic sul pulsante Download e aspetta che il video venga elaborato dal servizio.
In seguito, clicca sul pulsante Download presente nel riquadro comparso in basso, in modo tale da procedere con il download della parte audio del filmato sul Mac.

ATTENZIONE: non utilizzare le soluzioni segnalate in questa guida per scaricare dei brani protetti da copyright, commetteresti un reato.
Non è assolutamente mia intenzione incentivare la pirateria, pertanto io non mi assumo alcuna responsabilità in merito all’utilizzo che farai di tali soluzioni.

come scaricare photoshop gratis mac

come scaricare photoshop gratis mac

Possiedi da poco un Mac, ti sei appassionato al mondo del photo editing e ti piacerebbe capire come poter usare Photoshop, il software di photo editing più famoso al mondo, sul sistema operativo della “mela morsicata”.
Le cose stanno così, vero?
Allora direi che, per tua fortuna, sei capitato proprio sulla guida giusta al momento giusto.
Se vuoi, infatti, posso fornirti io tutte le spiegazioni di cui hai bisogno.

Prima di procedere, però, mi sembra doveroso fare una precisazione:
Photoshop non è una soluzione a costo zero.
Per cui, se speravi di potertene servire senza dover mettere mano al portafogli, ti sei sbagliato di grosso.
Quello che puoi fare, però, è scaricare la versione di prova del programma, fruibile gratuitamente e nel pieno rispetto della legalità per un periodo di tempo limitato.

Tutto chiaro?
Sì?
Benissimo! Suggerisco, dunque, di non temporeggiare oltre e di cominciare subito a darci da fare.
Posizionati bello comodo, prenditi qualche minuto libero soltanto per te e inizia immediatamente a mettere in pratica le istruzioni su come scaricare Photoshop gratis su Mac che trovi proprio qui di seguito.
Spero vivamente che, alla fine, tu possa ritenerti ben contento e soddisfatto del risultato ottenuto.

Indice

  • Informazioni preliminari
  • Scaricare Photoshop gratis per Mac
    • Installare Photoshop
  • In caso di dubbi o problemi

Informazioni preliminari

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Prima di entrare nel vivo del tutorial, andandoti quindi a spiegare come scaricare Photoshop gratis su Mac, ci sono alcune informazioni preliminari, a tal proposito, che è mio dovere fornirti.

Come ti ho anticipato in apertura, Photoshop non è un programma a costo zero, pertanto non può essere scaricato e usato senza spendere del denaro, a meno che tu non scelga di rivolgerti alla versione di prova gratuita dello stesso, funzionante senza limitazioni per 7 giorni. Al termine del periodo di prova, puoi sospendere l’uso del programma senza andare incontro a spese, a patto di provvedere preventivamente a disattivare il rinnovo automatico.

Per disattivare la sottoscrizione, ti basta visitare questa pagina del sito Internet di Adobe, effettuare il login al tuo account, cliccare sulla voce Gestione piano o Visualizza piano in corrispondenza del piano da annullare e poi sul collegamento Annulla piano che trovi nella sezione Informazioni sul piano.
In seguito, indica il motivo per cui intendi annullare il rinnovo e premi sul pulsante Continua, dopodiché segui le istruzioni riportate su schermo per completare la procedura.

Volendo continuare a usare Photoshop allo scadere della trial, invece, è necessario sottoscrivere uno dei seguenti abbonamenti per Creative Cloud proposti da Adobe, i quali includono non solo Photoshop ma anche altri programmi e/o applicazioni complementari.

  • Singola applicazione: costa 24,39 euro/mese con piano annuale e pagamento mensile, 292,57 euro/anno con piano annuale prepagato oppure 36,59/mese.
    Nel costo del servizio sono inclusi anche 100 GB di spazio di archiviazione cloud, Adobe Fresco, Adobe Portfolio, Adobe Fonts e Adobe Spark.
    Pagando 36,59 euro/mese in più è anche possibile aggiungere Adobe Stock.
  • Piano Fotografia: parte da 12,19 euro/mese (IVA inclusa) e include Photoshop CC, Lightroom CC, Lightroom Classic CC e 20 Giga di archiviazione in cloud.
    Eventualmente, è possibile effettuare un upgrade del piano aumentando a 1 TB lo spazio di archiviazione, pagando 24,39 euro/mese.
    In alternativa, è possibile sottoscrivere l’abbonamento annuale che costa 145,52 euro/anno e 291,19 euro/anno (in base alla quantità di storage scelta).
    Anche in questo caso, pagando 36,59 euro/mese in più è anche possibile aggiungere Adobe Stock.
  • Tutte le applicazioni: parte da 60,99 euro/mese con piano annuale e pagamento mensile, 731,85 euro/anno con piano annuale prepagato o 91,49 euro/mese con piano mensile.
    Nella raccolta sono incluse 20 applicazioni desktop e mobile di Adobe (tra cui, ovviamente, rientra anche Photoshop), 100 GB di spazio di archiviazione cloud, oltre ad Adobe Portfolio, Adobe Fonts e Adobe Spark.
    Anche per questo piano, al costo aggiuntivo di 36,59 euro/mese si può aggiungere Adobe Stock.

Per maggiori dettagli riguardo gli abbonamenti di cui sopra, puoi fare riferimento a questa pagina Web del sito Internet di Adobe relativa ai piani e ai prezzi.

Prima di procedere con il download e l’installazione di Photoshop, ti consiglio inoltre di verificare che il tuo Mac sia dotato dei requisiti minimi richiesti per far “girare” correttamente il software.
Li trovi indicati qui di seguito.

  • Processore: Intel multicore con supporto a 64 bit.
  • Sistema operativo: macOS versione 10.13 (High Sierra), macOS versione 10.14 (Mojave), macOS versione 10.15 (Catalina).
  • RAM: almeno 2 GB di RAM (consigliati 8 GB).
  • Scheda grafica: nVidia GeForce GTX 1050 o equivalente; è consigliabile nVidia GeForce GTX 1660 o Quadro T1000.
  • Spazio su disco rigido: almeno 4 GB di spazio disponibile su disco rigido per l’installazione; è necessario ulteriore spazio durante l’installazione (che non può essere effettuata su volumi che utilizzano file system con distinzione tra maiuscole e minuscole).
  • Risoluzione schermo: 1280 x 800 a un ridimensionamento in scala dell’interfaccia utente al 100% con colore a 16 bit e almeno 512 MB di VRAM dedicata.

Per ulteriori dettagli in merito alle specifiche tecniche richieste, puoi fare riferimento a quest’apposita pagina Web.

Scaricare Photoshop gratis per Mac

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Fatte le dovute precisazioni di cui sopra, veniamo al nocciolo vero e proprio della questione e andiamo a scoprire come scaricare Photoshop gratis per Mac.
Contrariamente a quel che tu possa pensare, si tratta di un’operazione estremamente semplice da compiere.

Per riuscire nel tuo intento, tanto per cominciare, apri il browser che in genere usi sul tuo computer per navigare in Rete (es.
Safari), dopodiché recati sulla pagina Web dedicata a Photoshop e clicca sul pulsante Trial gratuita che trovi al centro dello schermo.
Scegli, dunque, il piano che desideri attivare in versione di prova e clicca sul pulsante Attiva trial relativo a quest’ultimo.

Successivamente, scegli la modalità di sottoscrizione che preferisci, tramite il menu a tendina Impegno situato a destra, ed effettua il login al tuo account Adobe, digitando i relativi dati di login nel campo apposito presente a sinistra.

Se non possiedi ancora un account Adobe, puoi crearne uno al momento, immettendo il tuo indirizzo email nel campo Immetti il tuo indirizzo e-mail, scegliendo se preferisci essere contattato via email, selezionando o deselezionando l’apposita casella, e premendo sul pulsante Continua.

In seguito, fornisci i dati relativi al pagamento (non preoccuparti, non ti verrà addebitato nulla sino allo scadere della trial), decidendo preventivamente, tramite il menu a tendina Aggiungi metodo di pagamento posto in alto, se intendi usare PayPal oppure una carta di credito/debito.
In seguito, a seconda della scelta fatta, premi sul pulsante Continua con PayPal oppure sy Avvia versione di prova gratuita e, successivamente, clicca sul bottone Inizia.

Dopo aver compiuto i passaggi di cui sopra, partirà in automatico il download del pacchetto .dmg per poter effettuare l’installazione di Photoshop sul tuo Mac.
Nel caso in cui il download non dovesse essere avviato in automatico, clicca sul collegamento Riavvia il download che trovi nella parte in basso dello schermo, nella nuova pagina Web che intanto si è aperta nel browser.

Installare Photoshop

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Sei riuscito a scaricare Photoshop gratis per Mac?
Benissimo! Vediamo allora come effettuare l’installazione del programma sul computer. Il primo passo che devi compiere, è quello di aprire il pacchetto .dmg scaricato in precedenza, facendoci doppio clic sopra.

Nella finestra che ora vedi comparire sulla scrivania, fai poi doppio clic sull’icona di Photoshop Installer, dopodiché digita la password del tuo account utente su macOS e premi sul pulsante OK. A questo punto, fai clic sul pulsante Continua, attendi l’apertura della finestra del browser e, se necessario, effettua il login al tuo account Adobe, digitando i dati richiesti nei campi appositi che trovi a destra.
In seguito, se necessario, effettua l’accesso al tuo account Adobe anche nella finestra del programma visibile sulla scrivania.

Dopo aver eseguito i passaggi di cui sopra, indica il tuo livello di competenza con Photoshop, mediante il menu a tendina preposto nella schermata del software, e premi sul bottone Continua.
Dopodiché fai clic sul pulsante Inizia a installare e attendi che il processo d’installazione del programma venga avviata e portata a termine.
Tieni presente che potrebbero volerci anche diversi minuti affinché la procedura venga completata, in quanto il software è piuttosto “pesante”.

Una volta ultimata l’installazione, si aprirà automaticamente Photoshop e potrai quindi cominciare a usare gratis il programma per i 7 giorni previsti come periodo di prova.
Nel caso in cui Photoshop non si aprisse in automatico o qualora volessi avviare il programma in un secondo momento, potrai farlo semplicemente selezionando il relativo logo (quello con la sigla “PS” impressa sullo sfondo scuro) che trovi nella schermata del Launchpad, a cui puoi accedere premendo sull’icona apposita (quella con il razzo spaziale) presente sulla barra Dock.

Se ti serve qualche dritta riguardo il funzionamento e l’impiego del programma, puoi fare riferimento alle indicazioni che ti ho fornito nel mio tutorial su come usare Photoshop.

In caso di dubbi o problemi

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Hai seguito per filo e per segno le mie istruzioni su come scaricare Photoshop gratis su Mac ma, nonostante questo non sei ancora riuscito nel tuo intento?
Qualcosa durante la procedura d’installazione è andato storto e ti piacerebbe capire come rimediare?
Date le circostanze, ti suggerisco di visitare questa pagina dedicata al supporto per Photoshop che trovi sul sito Internet di Adobe.

Da lì, potrai accedere alle informazioni introduttive relative all’uso del famoso programma per il photo editing, alle esercitazioni e alle guide utente, sia selezionando le sezioni e gli argomenti d’interesse che effettuando una ricerca per parola chiave mediante l’apposito campo posto in alto.

Se la cosa può esserti utile, puoi altresì valutare di visitare la sezione generica per il supporto per i prodotti Adobe, recandoti su questa pagina Web, oppure puoi accedere alla community della software house, tramite quest’altra pagina Web, in modo tale da metterti in contatto diretto con altri utenti come te, per visionare le discussioni in corso, prenderne parte e avviarne di nuove.

come scaricare power point su mac

come scaricare power point su mac

Hai urgente necessità di creare una presentazione da mostrare durante la tua prossima riunione e, dopo aver acceso il tuo Mac, ecco l’amara sorpresa:
PowerPoint non è installato nel sistema! Poiché hai assoluta urgenza di ottenerlo e non hai il tempo materiale per chiamare il tuo amico tecnologico, hai deciso di agire in modo indipendente, cercando su Google una guida su come scaricare Power Point su Mac, ed è per questo motivo che ti sei ritrovato proprio su questa pagina.

Lascia che te lo dica:
non potevi capitare in posto migliore! Nelle battute successive di questo tutorial, infatti, ti illustrerò alcune tecniche per scaricare e installare sia PowerPoint che l’intera suite di Office sul tuo computer in modo del tutto gratuito.
Inoltre, avrò cura di spiegarti come scaricare le vecchie versioni del software, direttamente dal sito di Microsoft.

Quindi, cos’altro aspetti a iniziare?
Ritaglia qualche minuto di tempo per te, mettiti bello comodo e leggi attentamente tutto quanto ho da spiegarti sul tema:
posso garantirti che il risultato saprà soddisfarti appieno.
Arrivati a questo punto, io non posso far altro che augurarti buona lettura e buon lavoro!

Indice

  • Come installare PowerPoint su Mac gratis
    • Mac App Store
    • Office 365
  • Come scaricare vecchie versioni di PowerPoint su Mac

Come installare PowerPoint su Mac gratis

Al momento in cui scrivo questa guida, è possibile installare PowerPoint su Mac gratis in due modi diversi:
ottenendo il programma singolarmente tramite il Mac App Store oppure scaricando l’intera suite Office dal sito dedicato a Office 365.
In entrambi i casi, il download è gratuito:
di seguito ti spiego come fare.

Mac App Store

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Sebbene il download di PowerPoint dal Mac App Store sia gratuito, è necessario disporre di un abbonamento a Office 365 per attivare le funzionalità di modifica e salvataggio file.
Microsoft, come scoprirai tra non molto, offre comunque la possibilità di provare gratuitamente questo servizio per 30 giorni.

Tutto chiaro?
OK, iniziamo.
Per prima cosa, fai clic su questo link e poi sul pulsante Visualizza nel Mac App Store, per aprire rapidamente l’apposita sezione dello store di Apple.
In seguito, clicca sui pulsanti Ottieni e Installa per scaricare subito il programma, indicando, se necessario, la password del Mac o usando il Touch ID.

Ad installazione completata, puoi avviare PowerPoint direttamente dalla schermata di App Store, cliccando sul pulsante Apri, oppure richiamare il programma dal LaunchPad (l’icona a forma di razzo situata sulla barra Dock).

A questo punto, per poter utilizzare il software nel pieno delle funzionalità, è necessario effettuare l’accesso tramite un account Microsoft con abbonamento a Office 365 attivo:
se ne disponi, clicca sul pulsante Accedi situato in alto a sinistra ed effettua il login utilizzando le credenziali in tuo possesso.

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Se, invece, non disponi di un abbonamento a Office 365, puoi attivare una versione di prova gratuita dalla durata di 30 giorni, trascorsi i quali dovrai sottoscrivere un piano a pagamento (con prezzi che partono da 10€/mese o 99€/anno, anche se potrai effettuare il downgrade alla versione base del servizio, che per 7€/mese o 69€/anno consente l’utilizzo dei software su un solo computer/dispositivo mobile).

Per agire in tal senso, clicca sul pulsante Attiva situato nell’angolo in basso a sinistra di PowerPoint, clicca sul pulsante Inizia il tuo mese gratuito, apponi il segno di spunta accanto al tipo di abbonamento che desideri provare, quindi clicca sul pulsante Abbonati Office 365 per avviare la procedura di iscrizione al servizio.

In seguito, immetti il tuo ID Apple e la relativa password nella finestra che compare a schermo, quindi premi sui pulsanti Acquista, Continua e OK per due volte per avviare la prova gratuita del servizio:
la licenza di Office 365 scelta sarà subito attiva e verrà rinnovata automaticamente una volta trascorsi 30 giorni dall’attivazione, a meno che tu non proceda con la disattivazione del rinnovo automatico (ti spiegherò tra breve come fare).

A questo punto, non ti resta che inserire le credenziali del tuo account Microsoft per “legare” la licenza così creata al tuo profilo personale e il gioco è fatto:
a partire da questo momento, puoi iniziare subito a sfruttare il tuo periodo di prova di PowerPoint! Se non disponi di un account Microsoft, clicca sul link Creane uno! Visualizzato a schermo e segui la semplice procedura proposta per crearne uno.

Disattivare il rinnovo automatico di Office 365

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Come ti ho già accennato in precedenza, la versione di prova gratuita di Office 365 ha una durata di 30 giorni, trascorsi i quali viene addebitato l’importo per il rinnovo dell’abbonamento.

Per evitare che ciò accada, devi disattivare il rinnovo automatico dalle impostazioni del tuo ID Apple almeno 24 ore prima della naturale scadenza della promozione:
per fare ciò, avvia l’App Store del Mac (l’icona a forma di “A” con fondo blu situata sulla barra Dock).
Nella finestra che si apre, clicca sul tuo nome collocato in basso a sinistra, poi sulla voce Visualizza informazioni posta nella parte alta della schermata.

A questo punto, clicca sul link Gestisci corrispondente alla dicitura Abbonamenti, fai clic sulla voce Modifica sita in corrispondenza dell’abbonamento a Office 365, quindi premi sui pulsanti Annulla abbonamento e Conferma per disattivare il rinnovo automatico.
PowerPoint continuerà comunque a funzionare correttamente fino al termine del periodo promozionale.

Office 365

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Se lo desideri, puoi installare Power Point su Mac gratis, insieme a tutti gli altri programmi della suite (Word, Excel e così via), attraverso il canale Office 365 Home:
in tal modo, potrai provare l’intera suite Office (PowerPoint incluso) per 30 giorni, trascorsi i quali, per poter continuare a utilizzare il tutto, dovrai sottoscrivere obbligatoriamente un piano a pagamento (con prezzi a partire da 10€/mese).

Per poter ottenere Office in questo modo, collegati all’apposita sezione del sito Internet di Office, clicca sul pulsante Prova gratis per 1 mese, quindi effettua l’accesso utilizzando le credenziali del tuo account Microsoft.
Se non ne disponi, puoi crearlo subito seguendo i passaggi che ti ho illustrato in questa guida.

A login completato, clicca sul pulsante Avanti, indica un metodo di pagamento valido per procedere con il download del pacchetto Office, a scelta tra Carta di credito o di debito, Addebito diretto e PayPal, quindi segui le istruzioni a schermo per aggiungere le informazioni necessarie:
per la carta di credito/debito, devi inserire numero, data di scadenza e codice CVV/CVV2; per PayPal, devi invece effettuare il login tramite la schermata proposta e autorizzare Microsoft al prelievo automatico.

Non preoccuparti, in questa fase non ti sarà addebitato alcunché:
come già detto, i primi 30 giorni del servizio sono utilizzabili in forma completamente gratuita.
Per evitare spese impreviste, dovrai soltanto avere cura di annullare il rinnovo automatico dell’abbonamento a Office 365 almeno 24 ore prima del termine del periodo promozionale (tra non molto, ti spiegherò come fare).

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Ad ogni modo, una volta completata la fase di configurazione del metodo di pagamento (o scelto il metodo di pagamento tra quelli già configurati), clicca sul pulsante Sottoscrivi per attivare la prova gratuita di Office 365 Home e accedere alla pagina di gestione dell’abbonamento:
da lì, fai clic sulla voce Installa Office e poi sul pulsante Installa per scaricare il pacchetto di Office per Mac.

A download completato, lancia il file ottenuto (ad es.
Microsoft_Office_x.y.z_installer.pkg), clicca sul pulsante Continua per due volte consecutive, poi su Accetta e Installa, quindi inserisci la password del Mac (la stessa che usi per effettuare l’accesso al sistema) e premi sul bottone Installa software per avviare il setup vero e proprio del pacchetto.

Completato il processo, clicca sul pulsante Chiudi e indica se spostare o meno il programma d’installazione di Office nel cestino.

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Il gioco, a questo punto, è fatto:
puoi avviare subito Microsoft PowerPoint sul Mac richiamandolo dal Launchpad (l’icona a forma di razzo collocata nella barra Dock).
Al primo avvio, clicca sui pulsanti Inizia e Accedi, quindi immetti le credenziali dell’account Microsoft usato per scaricare il pacchetto e premi sul bottone Inizia a usare PowerPoint per accedere, finalmente, alla schermata principale del programma.

Nota:
per avviare PowerPoint più velocemente, puoi aggiungere la sua icona alla barra Dock.
Per farlo, dopo aver aperto il programma, fai clic destro sull’icona situata nella barra del Mac, sposta il mouse sulla voce Opzioni e scegli la voce Mantieni nel Dock per “fissare” il programma sulla barra.

Disattivare il rinnovo automatico di Office 365

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Se non è tua intenzione proseguire con l’abbonamento a Office 365 dopo il termine del periodo di prova gratuita, puoi provvedere alla disattivazione del rinnovo automatico tramite il sito Internet di Microsoft.
Onde evitare di incorrere in addebiti non desiderati, ricordati di effettuare quest’operazione almeno 24 ore prima della scadenza del periodo di prova.

Per disattivare il rinnovo automatico di Office 365, recati su questa pagina, effettua l’accesso al tuo account Microsoft, se necessario, quindi clicca sulla voce Gestisci in corrispondenza dell’abbonamento attivo (ad es.
99,00 € ogni anno con Versione di valutazione di 1 mese).

Infine, clicca sulla voce Annulla situata nel riquadro delle Impostazioni di pagamento e Conferma l’annullamento del rinnovo automatico cliccando sul pulsante che viene mostrato a schermo:
la tua sottoscrizione a Office 365, in questo modo, non sarà rinnovata automaticamente, ma potrai comunque continuare a usare l’abbonamento anche a disattivazione avvenuta, fino alla sua scadenza naturale.

Come scaricare vecchie versioni di PowerPoint su Mac

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Disponi di una licenza per una versione precedente di Office (ad es.
Office 2010 o Office per Mac 2011) e non riesci più a trovare il file necessario per il setup della tua copia di PowerPoint?

Non temere, non tutto è perduto:
tramite il sito di Microsoft, infatti, è possibile ottenere una copia del programma d’installazione delle summenzionate versioni di Office previo inserimento di un codice Product Key valido.

Per procedere in tal senso, collegati a questa pagina e, dopo aver recuperato la licenza della tua copia di Office, immettila nel campo Immetti il codice Product Key e clicca sul pulsante Verifica.

Se tutto è andato per il meglio, ti verranno proposti dei link di download di Office, in base al Product Key inserito:
clicca su quello che più si confa alle tue esigenze per scaricare il pacchetto d’installazione e, a download ultimato, lancia il file ottenuto e segui le istruzioni che ti vengono mostrate a schermo per completare il setup di Office. 

Conclusa questa fase, potrai avviare PowerPoint per Mac direttamente dal Launchpad (l’icona del razzo annessa al Dock).

come scaricare video da youtube con mac

come scaricare video da youtube con mac

Stai cercando dei programmi per scaricare i video di YouTube sul Mac?
Allora ti comunico che sei capitato nel posto giusto al momento giusto.
Qui sotto trovi una serie di applicazioni per macOS che permettono di scaricare video da YouTube in maniera semplice, rapida e soprattutto gratuita.
Devi solo scegliere quella che si adatta maggiormente alle tue necessità e seguire le indicazioni che sto per darti.

Utilizzando i software menzionati in questo tutorial potrai scaricare i video da YouTube ed esportarli in vari formati di file (es.
MP4, MKV ed FLV), potrai estrapolare le tracce audio da questi ultimi e potrai eseguire il download di intere playlist in un semplice click.
Non è richiesta alcuna conoscenza tecnica, tutto quello che devi fare è copiare l’indirizzo del video di YouTube – o della playlist – che intendi scaricare, aprire il programma che hai scaricato sul tuo Mac e incollare l’indirizzo in quest’ultimo.

I video possono essere salvati nella loro risoluzione nativa (es.
4K, Full HD) oppure in una risoluzione più contenuta per non occupare troppo spazio sulla memoria del computer e non impiegare troppo tempo in fase di download.
Che altro aggiungere?
Scegli il software che ti “ispira” di più e scopri come scaricare video da YouTube con Mac utilizzandolo, trovi spiego tutto qui sotto.

4K Video Downloader

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Il primo software che ti consiglio di provare è 4K Video Downloader, il quale consente di scaricare i video da YouTube, Vimeo, DailyMotion e altri servizi di streaming scegliendo fra vari formati di output, come MP4 ed MKV.
Supporta anche l’estrazione delle tracce audio in MP3, M4A ed OGG e il download delle playlist, anche se nella sua versione free ha un limite di 25 video per playlist.
Per sbloccare il download completo delle playlist occorre acquistare una licenza al costo di 9,95 euro.

Per scaricare 4K Video Downloader sul tuo computer, collegati al suo sito Internet ufficiale e clicca sul bottone Scarica 4K Video Downloader che si trova sulla sinistra.
A download ultimato, apri il pacchetto dmg che contiene il software e trascina la sua icona nella cartella Applicazioni di macOS.

A questo punto, avvia 4K Video Downloader e incolla il link del video o della playlist che vuoi scaricare sul tuo computer cliccando sull’apposito pulsante che si trova in alto a sinistra. Nella finestra che si apre, seleziona la risoluzione e il formato di file in cui vuoi prelevare il filmato e premi sul pulsante Download per avviarne lo scaricamento.

Se vuoi scaricare solo la traccia audio del video, imposta l’opzione Estrai audio dal menu a tendina collocato in alto a sinistra e seleziona qualità e formato di output desiderati.
Per cambiare cartella in cui esportare il file, invece, utilizza il pulsante […] che si trova in basso a destra.

ClipGrab

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ClipGrab è un altro software gratuito che permette di scaricare video da YouTube con Mac.
Per scaricarlo sul tuo computer, collegati al suo sito Internet ufficiale e clicca sul pulsante Scarica che si trova al centro della pagina.
Dopodiché apri il pacchetto dmg che contiene il software, copia la sua icona nella cartella Applicazioni di macOS e il gioco è fatto.

Adesso, avvia ClipGrab, recati nella scheda Downloads dell’applicazione e incolla il link del video da scaricare nell’apposito campo di testo.
Il programma analizzerà automaticamente il collegamento e ti permetterà di scegliere in quale formato di file scaricare il video.
Tramite il menu a tendina Formato potrai quindi scegliere se scaricare il filmato come un file MPEG4, WMV, OGG (solo audio) o MP3 (solo audio), tramite il menu a tendina Qualità potrai scegliere la risoluzione in cui prelevare il video, mentre cliccando sul pulsante Scarica questo clip potrai avviare il download del filmato.

Se vuoi, recandoti nella scheda Cerca di ClipGrab puoi cercare i video di YouTube direttamente dall’applicazione e selezionarli per un download immediato.

JDownloader

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JDownloader non è un semplice programma per scaricare video da YouTube, si tratta di un downloader “universale” che permette di scaricare file dai servizi di hosting (es.
MEGA, Rapidgator e simili), estrapolare contenuti multimediali dalle pagine Web, scaricare foto e video dai social network e molto altro ancora.
Supporta anche il download delle playlist di YouTube senza alcuna limitazione.

Per scaricare JDownloader sul tuo Mac, collegati al sito Internet dell’applicazione e clicca sulla voce Download Installer Mac OS X Version 10.7 or higher che si trova sotto il logo di Apple.
Successivamente, apri il pacchetto dmg in cui è contenuto JDownloader e avvia il processo d’installazione del software avviando l’eseguibile JDownloader Installer che si trova al suo interno.

Nella finestra che si apre, clicca sul pulsante OK, poi su Next per quattro volte consecutive e attendi che vengano scaricati da Internet tutti i componenti necessari al funzionamento del programma (dovrebbero volerci solo pochi secondi).
A download completato, clicca su Skip se non vuoi effettuare donazioni agli sviluppatori e premi il tasto Finish per concludere il setup.
Se non vuoi aggiungere le icone di JDownloader alla barra Dock e alla Scrivania di macOS, togli il segno di spunta dalle voci Create a desktop icon e Add to the dock nella fase iniziale dell’installazione.

Ora non devi far altro che avviare JDownloader, lasciarlo in esecuzione e copiare il link del video o della playlist che intendi scaricare.
Il programma “catturerà” automaticamente il collegamento e lo aggiungerà alla sua coda di download, o meglio alla sua sezione dedicata ai collegamenti catturati.
Per avviare il download vero e proprio dei video, seleziona la scheda Cattura collegamenti di JDownloader e clicca sul pulsante play che si trova in alto a sinistra.

Se non vuoi scaricare tutti i video che hai “catturato” ma solo alcuni di essi, selezionali usando la combinazione cmd+click, fai click destro su uno qualsiasi di essi e scegli la voce Avvia download dal menu che compare.
Al primo download ti verrà chiesto di installare FFMpeg, un software gratuito necessario per l’elaborazione dei video scaricati.
Accetta cliccando sul pulsante Installa FFMpeg ora e attendi qualche secondo affinché la configurazione del programma venga portata a termine.

Servizi online

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Se preferisci, puoi scaricare video da YouTube con Mac anche con dei servizi online che funzionano direttamente dal browser.
Ce ne sono diversi su cui puoi fare affidamento, eccone alcuni fra i più interessanti.

  • SaveFrom – un ottimo servizio online per scaricare filmati da YouTube, DailyMotion e altre piattaforme di video sharing.
    Per utilizzarlo, collegati alla sua pagina iniziale, incolla l’indirizzo del video da scaricare nella barra situata al centro dello schermo e fai click sul pulsante >.
    Clicca, quindi, sulla voce scarica pure i video nel browser, utilizza il menu collocato accanto alla voce Download per selezionare il formato di video o audio in cui prelevare il filmato e il gioco è fatto.
  • noTube – uno dei servizi per scaricare video da YouTube.
    Permette non solo di scaricare qualsiasi tipo di filmato dal “portalone” di Google, ma anche di convertirlo in vari formati di file video o audio differenti.
    Per utilizzarlo, collegati alla sua pagina principale, incolla il link del video che vuoi scaricare nell’apposito campo di testo, scegli il formato di output dal menu a tendina adiacente e clicca sul pulsante OK. Attendi, dunque, che il filmato venga elaborato e premi sul bottone Download, per avviarne lo scaricamento.

come sbloccare facebook su mac

IlMagoDellaMela
www.ilmagodellamela.it | www.ilmagodellamela.com

L’amministratore di sistema ha bloccato l’accesso a Facebook sul Mac che stai utilizzando in questo momento per lavorare o studiare?
Beh, un motivo ci sarà… ma se vuoi una mano per fare un piccolo strappo alla regola posso aiutarti.

Come sbloccare facebook su mac

Esistono diversi servizi e applicazioni che permettono di oltrepassare le restrizioni locali ed accedere ai siti bloccati sul Mac senza fare alcuna fatica e affrontare alcuna configurazione complicata

Vediamo come sbloccare Facebook su Mac utilizzandoli.

Se vuoi scoprire come sbloccare Facebook su Mac quando il sito risulta inaccessibile a causa di restrizioni locali imposte dall’amministratore di sistema (es.
blocco nel file hosts, parental control, ecc.), ti consiglio di scavalcare il problema utilizzando un Web proxy.

Che cosa è un Web Proxy

Un Web Proxy è un servizio funzionante completamente online (senza installare nulla sul computer) che fa da tramite fra il tuo Mac e Facebook per consentirti di accedere al social network nonostante le restrizioni presenti nel sistema.

Proxy Proximize.me

Uno dei migliori Web proxy adatti a questo scopo è Proximize.me, che è davvero semplicissimo da usare.
Tutto quello che devi fare è

  • collegarti alla sua pagina principale
  • cliccare sull’icona della chiave collocata nella barra degli indirizzi che si trova al centro dello schermo, per attivare la connessione sicura SSL
  • digita l’indirizzo https://facebook.com nella barra degli indirizzi presente su Prozimize.me
  • clicca sul pulsante Go per collegarti a Facebook.

Dopo aver effettuato il login sul social network, potrebbe esserti richiesto di confermare la tua identità rispondendo ad una domanda di sicurezza o ricevendo un codice di conferma via SMS.
È un’operazione che richiede pochissimi secondi per essere portata a termine.

Proxy Blewpass

Un altro Web proxy che consente di sbloccare Facebook su Mac è Blewpass, che è semplice da utilizzare almeno quanto Proximize.me.
Dopo esserti collegato alla pagina principale del servizio, infatti, non devi far altro che cliccare sull’icona di Facebook che si trova sopra la barra degli indirizzi (al centro dello schermo) e verrai reindirizzato automaticamente sulla home page del social network in blu.

Anche in questo caso, potrebbe esserti chiesto di confermare la tua identità attuando una delle procedure previste per tale scopo.

Qualora sul tuo Mac fosse stato inibito anche l’accesso ai Web proxy, puoi provare a oltrepassare l’ostacolo e collegarti su Facebook usando la rete Tore, che come ti ho spiegato più volte permette di navigare in maniera anonima in Rete superando le restrizioni regionali e le censure internazionali facendo “rimbalzare” la connessione su vari PC sparsi in tutto il mondo.

Sembra una cosa complicata, e invece ti assicuro che è un gioco da ragazzi utilizzarlo.
Basta scaricare una versione modificata di Firefox già configurata per navigare in maniera anonima via Tor e il gioco è fatto.
Ti ho spiegato come fare su OS X nella mia guida su come proxarsi con Tor.

come scannerizzare con mac

come scannerizzare con mac

Hai bisogno di scansionare dei documenti da inviare a un tuo collega ma non sai come fare perché sei passato da poco a Mac e non hai avuto tempo di approfondire quest’argomento?
Non ti preoccupare.
Che tu ci creda o no, digitalizzare con macOS è ancora più semplice che su Windows, e oggi te lo dimostrerò!

Segui le indicazioni su come scannerizzare con Mac che sto per darti e ti prometto che, in meno di cinque minuti, avrai la copia digitale delle tue foto e dei tuoi documenti pronti per essere “impacchettati” e spediti sotto forma di allegati alla casella di posta elettronica del tuo collega!

Prima di vedere in dettaglio come compiere l’operazione in oggetto, però, devi accertarti che lo scanner o la stampante multifunzione che intendi usare per effettuare le tue scansioni sia riconosciuta correttamente dal computer.
Ad ogni modo, non temere:
provvederò a fornirti delucidazioni anche al riguardo.
Ora, dunque, basta chiacchierare e passiamo all’azione.
Ti auguro, come mio solito, buona lettura e ti faccio un grandissimo in bocca al lupo per tutto!

Indice

  • Operazioni preliminari
  • Come scannerizzare foto con Mac
  • Come scannerizzare un documento con Mac
    • Acquisizione Immagine
    • Prizmo
    • Scannerizzare in PDF con Mac
  • Come scannerizzare con Mac senza scanner

Operazioni preliminari

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Come ti dicevo a inizio guida, prima di andare a scoprire come scannerizzare con Mac, ci sono alcune operazioni preliminari che devi necessariamente compiere per fare in modo che tutto vada per il verso giusto.

Quello a cui mi riferisco è, in primo luogo, la configurazione dello scanner o della stampante multifunzione che intendi usare per eseguire la scansione e il relativo collegamento al tuo Mac.
Per cui, se non hai già provveduto in maniera autonoma, devi innanzitutto accendere lo scanner o la stampante multifunzione e collegare quest’ultima al Mac tramite cavo oppure tramite rete Wi-Fi (se stai usando un dispositivo che supporta la connettività wireless).

Provvedi, in seguito, a fare clic sull’icona di Preferenze di Sistema (quella con la ruota d’ingranaggio) presente sulla barra Dock di macOS, a selezionare l’icona di Stampanti e Scanner nella finestra che si apre e ad aggiungere il tuo scanner o la tua stampante multifunzione alla configurazione del Mac, facendo clic sul pulsante (+) posto in basso a sinistra, selezionando il dispositivo dall’elenco proposto e premendo sul bottone Aggiungi.

Se il tuo scanner o la tua stampante multifunzione non vengono rilevati, significa che il computer non è stato in grado di riconoscere automaticamente la periferica e che devi installarla attraverso dei driver.
Solitamente, i driver vengono forniti su un dischetto che si trova all’interno della confezione di vendita del dispositivo.
In alternativa, puoi collegarti al sito Internet del produttore del dispositivo e cercare lì sopra i driver per Mac.

Per ulteriori approfondimenti riguardo i passaggi che ti ho appena descritto, puoi fare riferimento alla mia guida su come scannerizzare.
Per quel che concerne le stampanti multifunzione, invece, puoi leggere il mio tutorial su come collegare una stampante e il mio post su come configurare una stampante Wi-Fi.

Dopo essere riuscito a configurare lo scanner o la stampante multifunzione, provvedi a porre sotto il coperchio del dispositivo la foto o il documento che vuoi digitalizzare, dopodiché attieniti alle indicazioni che trovi nelle righe successive per scoprire come effettuare le tue scansioni.

Come scannerizzare foto con Mac

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Ti interessa capire come scannerizzare con il Mac perché hai necessità di digitalizzare alcune foto ma non sai quali strumenti usare per farlo e, soprattutto, come servirtene?
In tal caso, ti comunico che puoi avvalerti di Acquisizione Immagine, l’applicazione predefinita di macOS per digitalizzare immagini e documenti.

Per usare Acquisizione Immagine, richiama quest’applicazione selezionando la relativa icona (quella con la macchina fotografica e le foto) che trovi nel Launchpad.
Una volta visualizzata la finestra del programma sulla scrivania, assicurati che nel menu a sinistra risulti selezionato il tuo scanner o la tua stampante multifunzione (in caso contrario, provvedi tu), dopodiché premi sul pulsante Mostra dettagli posto in basso a sinistra per visualizzare la foto da digitalizzare in anteprima, nell’area al centro.

Una volta visualizzata l’anteprima della foto, seleziona la porzione esatta della stessa che andrai a scannerizzare, regolando i contorni tratteggiati che dovrebbero essere comparsi in automatico (altrimenti puoi impostarli tu, facendo clic con il mouse, continuando a tenere premuto e trascinando l’area della selezione).

Serviti poi dei menu e dei campi situati a destra per regolare la risoluzione della scansione, stabilire se scannerizzare a colori o in bianco e nero, se abilitare la correzione dell’immagine ecc.
(tieni presente che alcune funzioni potrebbero non essere disponibili, a seconda della marca e del modello del tuo scanner).

Per concludere, scegli il nome che vuoi assegnare al file finale, digitandolo nel campo Nome, indica la cartella di output (per impostazione predefinita è la cartella Immagini) tramite il menu a tendina Salva scansione in, il formato d’immagine (per impostazione predefinita viene usato il formato JPG) dal menu a tendina Formato e clicca sul bottone Scansione, per avviare la scansione.

Se non hai né voglia né tempo di intervenire sulle impostazioni avanzate della scansione, puoi anche digitalizzare più rapidamente la tua foto sfruttando le impostazioni predefinite (o comunque quelle impostate durante la precedente scansione):
per riuscirci, dopo aver aperto Acquisizione Immagine, ti basta semplicemente definire la cartella di output e il formato della scansione tramite i menu a tendina in basso e fare clic sul pulsante Scansione.

Come scannerizzare un documento con Mac

Vediamo ora come digitalizzare un documento su Mac.
In questo caso specifico, però, occorre fare una netta distinzione tra le risorse che consentono di effettuare scansioni con testo selezionabile e quelle che, invece, scansionano i documenti come immagini.

Nel primo caso, si parla di programmi con supporto alla tecnologia OCR (acronimo di “optical character recognition”), ovvero di strumenti abilitati al riconoscimento ottico dei caratteri, feature questa che può rivelarsi particolarmente utile nel caso in cui si abbia necessità di digitalizzare dei documenti cartacei ottenendo dei file di Word o dei PDF con testo selezionabile/modificabile.

I programmi che, invece, permettono di creare delle copie digitali dei documenti con testo non modificabile consentono di realizzare dei file i cui elementi testuali sono parte integrante degli stessi e non possono essere scissi, come se fossero delle immagini.

Acquisizione Immagine

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Acquisizione Immagine, il programma “di serie” di macOS di cui ti ho già parlato nel capitolo su come digitalizzare le foto, può essere impiegato anche per effettuare la scansione dei documenti, restituendo come output dei file dal testo non selezionabile.
Per servirtene per lo scopo in questione, devi compiere esattamente gli stessi passaggi che ti ho indicato nel capitolo precedente, non cambia assolutamente nulla.

L’unica cosa che, in questo caso specifico forse potrebbe farti comodo è la scelta dell’opzione Testo (che applica colore e contrasto ad hoc, per una migliore visualizzazione dei testi nei documenti) oppure quella Bianco e nero (per digitalizzare in bianco e nero documenti per i quali l’uso del colore non è rilevante) dal menu a tendina Tipo che ti viene mostrato dopo aver fatto clic sul bottone Mostra dettagli (nella parte in basso a destra della finestra di Acquisizione Immagine).

Prizmo

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Se hai bisogno di scannerizzare dei documenti con testo selezionabile, ti invito a prendere in considerazione Prizmo:
si tratta di un programma professionale che permette di digitalizzare documenti, tradurli in testi modificabili (grazie alla tecnologia OCR, con supporto alla lingua italiana) ed esportarli in formato PDF o rich text.
È a pagamento (costa 54,99 euro), ma è disponibile in una versione di prova gratuita che non ha scadenze temporali ma prevede diverse limitazioni:
inserisce dei watermark nei documenti digitalizzati, copre parzialmente alcune parole trattate tramite OCR ecc.

Per scaricare Prizmo sul tuo Mac, collegati al sito Internet del programma e clicca sul pulsante Download che si trova in alto.
A scaricamento avvenuto, estrai l’archivio ZIP ottenuto, trascina l’icona di Prizmo nella cartella Applicazioni di macOS, fai clic destro su di essa e seleziona la voce Apri dal menu contestuale, in modo tale da avviare l’applicazione andando ad aggirare le limitazioni imposte da Apple verso i software provenienti da sviluppatori non certificati (operazione che va effettuata solo al primo avvio).

Nella finestra del programma che ora visualizzi sullo schermo, clicca sul pulsante OK, per utilizzare la versione di prova di Prizmo, dopodiché seleziona la voce Nuovo documento.
Clicca, dunque, sull’opzione Importa da scanner o fotocamera presente nell’ulteriore finestra che si apre, seleziona il tuo scanner o la tua stampante multifunzione e aspetta che risulti visibile l’anteprima del documento.

Successivamente, assicurati del fatto che il rettangolo di selezione risulti tracciato correttamente (altrimenti sistemalo tu), regola tutte le opzioni relative alla scansione (risoluzione, maschera di contrasto ecc.) che si trovano sulla destra e premi sul pulsante Scansiona.

A procedura ultimata, clicca sul bottone Fatto e apporta eventuali regolazioni al documento sfruttando gli strumenti disponibili nella parte in basso della finestra del programma: cliccando sul pulsante Ritaglia, puoi ritagliare il documento; facendo clic sul pulsante Regola puoi regolare contrasto, luminosità ecc.; premendo sul bottone Dimensioni puoi regolare le dimensioni del foglio del documento; facendo clic sul bottone OCR, puoi regolare le impostazioni relative a leggibilità e risoluzione del testo selezionabile, mentre premendo sul pulsante con il mappamondo puoi definire la lingua del testo.
I pulsanti Sinistra e Destra, invece, ti permettono di ruotare il documento.

In seguito, clicca sul pulsante per la condivisione (quello con il rettangolo e la freccia) situato in alto a destra, scegli il formato di output che preferisci (tieni presente che JPG, PNG e TIFF sono formati immagine che non supportano la modifica del testo) dal menu a tendina Formato e clicca sul pulsante Esporta come file.
Per concludere, indica la posizione sul Mac in cui salvare il file finale e premi sul pulsante Salva.

Se non vuoi esportare l’intero documento ma il solo testo in esso presente, invece, seleziona la scheda Riconosci posta in alto a destra e attendi che la procedura di riconoscimento del testo venga portata a termine.

A processo ultimato, apporta eventuali modifiche al testo riconosciuto che ti viene mostrato nel riquadro sulla destra e procedi con il salvataggio, come ti ho indicato poc’anzi.
Prima di creare il tuo file, puoi anche tradurlo oppure riprodurre a voce il contenuto premendo, rispettivamente, sui pulsanti Traduci e Voce posti in basso.

Scannerizzare in PDF con Mac

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Vuoi salvare il tuo documento scannerizzato con Mac in formato PDF?
Per riuscirci, puoi usare sempre i programmi di cui ti ho già parlato nelle righe precedenti.
Ti spiego subito in che modo procedere.

Per quel che concerne Acquisizione Immagine, avvia l’applicazione e, nella finestra che compare sulla scrivania, clic sul pulsante Mostra dettagli posto in basso a destra, dopodiché attendi che risulti visibile l’anteprima del documento.

In seguito, seleziona la voce PDF dal menu a tendina Formato, indica se desideri unire tutte le pagine del documento in un solo file, spuntando l’opzione Unisci in un unico documento, e procedi pure con la digitalizzazione come ti ho spiegato nel passo presente a inizio guida.

Per quanto riguarda, invece, Prizmo, per salvare un documento scannerizzato in PDF, avvia l’applicazione e, nella finestra che si apre, seleziona prima la voce Nuovo documento e poi quella Importa da scanner o fotocamera.
Seleziona quindi il tuo scanner o la tua stampante multifunzione e aspetta che risulti visibile l’anteprima del documento.

Adesso, apporta tutte le regolazioni del caso, procedendo in egual maniera a come ti ho indicato nel capitolo precedente dedicato al programma, clicca sull’icona della condivisone, scegli la voce PDF dal menu a tendina Formato, decidi se includere tutte le pagine o solo quelle selezionate spuntando l’opzione che preferisci nel riquadro che si apre e fai clic sul bottone Esporta come file.
Infine, specifica la posizione di output e il nome che desideri assegnare al documento.

Come scannerizzare con Mac senza scanner

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Se possiedi un Mac equipaggiato con macOS 10.14 Mojave o versioni successive e un iPhone o un iPad aggiornati a iOS 12 o versioni successive, puoi sfruttare la funzione denominata Fotocamera con Continuity, la quale, come intuibile, consente di sfruttare fotocamera dei dispositivi mobili a marchio Apple per effettuare le scansioni di foto e documenti sui computer dell’azienda di Cupertino.

Per usufruire della funzione, inoltre, è indispensabile che sul computer e sull’iPhone/iPad risultino attivati il Wi-Fi e il Bluetooth, inoltre è necessario che i dispositivi siano collegati al medesimo ID Apple (per il quale deve risultare abilitata l’autenticazione a due fattori).
Un’altra cosa di cui devi tenere conto è che Fotocamera con Continuity funziona solo nelle seguenti applicazioni:
Finder (compresa la Scrivania), Keynote, Mail, Messaggi, Note, Numbers, Pages e TextEdit.

Fatte le dovute precisazioni di cui sopra, per sfruttare il servizio, apri l’applicazione sul tuo Mac in cui intendi effettuare la scansione di una foto o di un documento, fai clic destro tenendo premuto il tasto cmd sulla tastiera del computer e seleziona l’opzione Scatta foto o Scansiona documenti presente nel menu contestuale, sotto la dicitura iPhone/iPad di [tuo nome].
Se non visualizzi le voci in questione, seleziona prima la dicitura Importa da iPhone/Importa da iPad dal menu contestuale.

Dopo aver selezionato l’opzione corretta, sul tuo iPhone o iPad si aprirà l’app Fotocamera.
Inquadra quindi con la fotocamera del dispositivo la foto o il documento di cui vuoi effettuare la scansione e fai tap sul bottone circolare bianco posto a fondo schermo, per avviare l’acquisizione.
Nel caso specifico dei documenti, prima puoi anche regolare le impostazioni relative al colore, premendo sul pulsante con i tre cerchi situato in alto.

Successivamente, regola l’area di selezione della foto o del documento agendo dal display dell’iPhone o dell’iPad e importa l’acquisizione sul tuo Mac, facendo tap sulla voce Salva la scansione situata in basso a destra.

Per ulteriori dettagli riguardo la funzionalità oggetto di questo capitolo, puoi fare riferimento all’apposita pagina di supporto presente sul sito Internet di Apple.

come ruotare un video mac

come ruotare un video mac

Hai appena copiato sul tuo Mac alcuni video ma, aprendoli, ti sei accorto che alcuni di essi sono ruotati nel verso sbagliato?
Può capitare, soprattutto con i video girati con le videocamere e gli smartphone, ma stai tranquillo perché si può rimediare facilmente al problema.

Tutto quello che devi fare è sfruttare le funzioni di alcune valide applicazioni incluse in OS X e correggere così l’orientamento dei filmati che non si vedono bene.
Per maggiori informazioni, ecco come ruotare un video Mac passo dopo passo senza inutili complicazioni.

Il modo più semplice che hai per scoprire come ruotare un video Mac è affidarti a QuickTime Player, il player video incluso “di serie” in OS X.
Forse non tutti lo sanno ma può essere utilizzato anche per compiere piccole operazioni di editing video, come il taglio di scene indesiderate, la rotazione e il capovolgimento dei filmati.

Per ruotare un video con QuickTime Player, il primo passo che devi compiere è avviare l’applicazione dal Launchpad del Mac (o da Spotlight, se ti risulta più comodo) ed importare in essa il video da modificare selezionando la voce Apri file dal menu File.

A video caricato, clicca sulla voce Composizione presente nella barra collocata in cima allo schermo e seleziona la voce Ruota a sinistra o Ruota a destra dal menu che compare, a seconda della direzione in cui desideri girare il filmato.
Dopodiché seleziona la voce Esporta dal menu File di QuickTime, seleziona dal menu a tendina Formato la qualità con cui intendi salvare il video di output (es.
480p, 720p, 1080p, ecc.) e fai click sul pulsante Esporta per avviare il salvataggio del video.
La durata del processo dipenderà dalla lunghezza del video e dalla potenza del tuo Mac.

Per impostazione predefinita, QuickTime Player legge solo un numero limitato di formati di file (es.
mp4, mov).
Per aumentare il numero di file supportati dal software e girare anche i video DivX/XviD, devi installare sul tuo Mac il programma gratuito Perian che non è più supportato ufficialmente ma funziona abbastanza bene anche su Lion e Mountain Lion.

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Sei un appassionato di editing video ed hai bisogno di ruotare un video Mac nell’ambito di un’elaborazione più ampia del filmato?
Allora puoi utilizzare iMovie, altra celebre app inclusa di default su molti Mac che permette di operare sui video modificandoli a 360 gradi.

Per ruotare un video usando iMovie, bisogna trascinarlo nel riquadro dei progetti posizionato in alto a sinistra, cliccare sul pulsante Ritaglia che si trova nella barra degli strumenti centrale ed utilizzare le frecce che compaiono in alto a destra (sull’anteprima del video) in base a come si desidera modificare il filmato.
È davvero facilissimo.

Per maggiori dettagli e indicazioni più precise su tutti i passaggi da compiere, da’ un’occhiata alla mia guida su come ruotare un video con iMovie in cui ti ho parlato approfonditamente di questo programma.

Come ridurre le dimensioni di una foto Mac

Come ridurre le dimensioni di una foto Mac

Devi ridimensionare alcune foto per poterle caricare sul tuo sito Web ma essendo passato da poco a Mac non sai che programmi utilizzare per compiere questa operazione?
E se ti dicessi che puoi fare tutto senza scaricare nemmeno un’applicazione da Internet? Non scherzo.
Se vuoi imparare come ridurre le dimensioni di una foto su Mac, non devi far altro che sfruttare in maniera adeguata le potenzialità di uno degli strumenti inclusi “di serie” in macOS.

Ovviamente, nel caso in cui quanto già offerto dai computer della “mela morsicata” non dovesse soddisfatti (o comunque sia qualora cercasi una valida alternativa), potrai sempre e comunque ricorrere all’uso di strumenti di terze parti.
Trovi tutto spiegato in dettaglio proprio di seguito.

Funzioni “di serie”

Come ti dicevo ad inizio guida, per ridurre le dimensioni di una foto su Mac puoi in primo luogo avvalerti delle funzionalità di Anteprima, l’applicazione inclusa in macOS per visualizzare ed editare immagini e PDF.
Trovi l’app già installata sul computer, non bisogna scaricarla da Internet.

Per ridimensionare un’immagine con Anteprima, non devi far altro che aprire il file tramite doppio clic e selezionare la voce Regola dimensione… dal menu Strumenti.
Nella finestra che si apre, digita le dimensioni di larghezza o altezza a cui vuoi ridurre la foto negli appositi campi e clicca sul pulsante OK per salvare i cambiamenti.
Se non vuoi ridimensionare le immagini mantenendo intatto il loro rapporto di forma, togli il segno di spunta dalla voce Ridimensiona proporzionalmente e prosegui come visto in precedenza.

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Non desideri ridurre “fisicamente” la risoluzione di un’immagine ma solo fare in modo che pesi di meno?
Nessun problema.
Apri la foto in Anteprima e seleziona la voce Esporta… dal menu File.
Nella finestra che si apre, seleziona JPEG dal menu a tendina Formato ed utilizza la barra di regolazione della qualità per selezionare il livello qualitativo con cui salvare l’immagine.
Naturalmente, più bassa sarà la qualità selezionata e più basso sarà il peso del file ottenuto.

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Oltre a ridurre le dimensioni di una foto alla volta, con Anteprima puoi anche ridimensionare più immagini contemporaneamente.
In che modo?
Te lo spiego subito. Apri la prima foto di cui intendi modificare le dimensioni dopodiché seleziona la voce Miniature dal menu Vista e vedrai comparire una barra laterale con la miniatura dell’immagine selezionata.

A questo punto, trascina con il mouse tutte le immagini che intendi ridimensionare nella barra laterale di Anteprima e selezionale premendo la combinazione di tasti cmd+a sulla tastiera del Mac.
Successivamente seleziona la voce Regola dimensione… dal menu Strumenti e digita le dimensioni (in pixel) che vuoi applicare a tutti i file selezionati nella finestra che si apre.

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Se non vuoi cambiare la risoluzione delle foto ma solo “alleggerirle”, fai clic destro su una qualsiasi delle miniature e seleziona la voce Esporta come… dal menu che compare.
Nella finestra che si apre, seleziona JPEG dal menu a tendina Formato ed utilizza la barra di regolazione della qualità, come visto in precedenza per regolare la qualità (e quindi il peso) delle immagini da salvare.
Facile, vero?

Strumenti di terze parti

Cerchi una valida alternativa ad Anteprima per ridurre le dimensioni di una foto sul tuo Mac ma non sai a quali strumenti affidarti?
Non c’è problema, posso fornirti io dei consigli in tal senso.
Qui di seguito trovi infatti indicati (ed esplicati) quelli che a mio modesto avviso rappresentato alcune tra le migliori applicazioni (offline e online) appartenenti alla categoria in oggetto.
Mettile subito alla prova! Vedrai che non te ne pentirai.

iResize

Il primo tra gli strumenti di terze parti per ridurre le dimensioni di una foto su Mac di cui voglio parlarti è iResize.
Trattasi di un’applicazione gratuita che non viene più aggiornata da qualche anno (ma che continua comunque a funzionare perfettamente) grazie alla quale, come intuibile dal nome, è possibile ridimensionare e comprimere le immagini salvate sul Mac.
È molto semplice da impiegare ed i risultati finali sono assicurati.

Per effettuarne il download sul tuo computer Apple, collegati alla pagina dedicata presente sul sito Internet di MacUpdate, premi sul collegamento Download che sta in cima e clicca sulla dicitura No thanks, take me to my download.

A scaricamento ultimato, estrai in una qualsiasi posizione il file ZIP appena ottenuto e trascina l’icona del programma che era presente al suo interno nella cartella Applicazioni di macOS dopodiché facci doppio clic sopra per avviarla.

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Ora che visualizzi la finestra di iResize sulla scrivania, trascina nel panello Lista delle immagini (a sinistra) la foto (o le foto) su cui vuoi andare ad agire.
Successivamente nel pannello Visore delle immagini (quello centrale) potrai visualizzarne l’anteprima.

Dopodiché serviti del pannello Opzioni (a destra) per impostare le dimensioni in pixel.
Puoi usare sia l’apposita barra regolatrice sotto la voce Dimensioni in pixel: che specificare le dimensioni esatte tramite il campo dedicato, indicando se agire orizzontalmente o verticalmente sull’immagine.

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Se invece vuoi comprimere la foto, sposta il cursore che trovi sulla barra regolatrice sotto la voce Compressione JPEG: oppure specifica la percentuale di riduzione tramite il campo adiacente. Se vuoi, prima di procedere con il salvataggio puoi anche testare il grado di compressione facendo clic sul pulsante Test compressione JPEG.

Per concludere, premi sul bottone Ridimensiona… che sta nel pannello al centro, indica la posizione in cui vuoi salvare il file di output e clicca su Ridimensionare qui.

XnConvert

Un’altra risorsa di cui puoi avvalerti è XnConvert. Si tratta di un programma a costo zero utile per effettuare operazioni di image editing di base.
Tra le varie funzioni offerte ne integra anche alcune utili per lo scopo in oggetto.
Non è quindi una risorsa concepita in via specifica per ridimensionare le foto su Mac ma può fare comunque comodo in tal caso.

  • Per effettuarne il download sul tuo Mac,
  • visita il sito Internet del programma,
  • scorri la pagina visualizzata verso il basso
  • e clicca sul pulsante Mac DMG 64bit.
  • A scaricamento ultimato, 
  • apri il pacchetto .dmg ottenuto
  • e trascina l’icona di XnConvert sulla cartella Applications tramite la finestra apparsa sulla scrivania.
  • Successivamente avvia il programma facendo clic sulla sua icona che è stata aggiunta al Launchpad.

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Ora che visualizzi la finestra di XnConvert sulla scrivania,

  • trascinaci sopra le foto che vuoi ridimensionare e
  • clicca sulla scheda Azioni.
    In alternativa,
  • clicca sul bottone Aggiungi file…
  • oppure su quello Aggiungi cartella…
  • per selezionare “manualmente” le foto o le cartelle che le contengono su cui vuoi andare ad agire.

A questo punto, premi sul bottone Aggiungi azione >, seleziona la voce Immagine e quella Ridimensiona dal menu che compare.
Imposta tutti i parametri che desideri utilizzare per ridimensiona le foto tramite i menu più in basso (puoi visualizzare in anteprima il risultato finale sulla destra) e clicca sul bottone Converti.

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Puoi anche ridimensionare le tue foto digitali in modo tale che la parte eccedente rispetto alla risoluzione desiderata venga tagliata.
Per riuscirci, scegli Ridimensiona quadro anziché Ridimensiona dal menu Aggiungi azione >.

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Per impostazione predefinita il programma crea una copia delle immagini ridimensionate nella medesima posizione dei file d’origine.
Se però vuoi modificare questo comportamento e definire una posizione di output differente, clicca sulla scheda Destinazione nella parte in alto della finestra programma, premi sul pulsante […] che trovi in corrispondenza della sezione Destinazione ed indica il percorso che preferisci da li.

JPEGmini

Se la tua esigenza è quella di ridurre le dimensioni di una foto su Mac in formato JPEG andando ad agire sul grado di compressione, puoi affidarti a JPEGmini.
Trattasi di un programma appositamente adibito allo scopo che può essere usato mediante un semplice drag and drop.
È disponibile sia in una versione gratuita (quella che ho usato io per redigere questo passo) che consente di comprimere sino ad un massimo di 20 immagini al giorno che in variante a pagamento (senza limitazione alcuna).

Per servirtene, provvedi in primo luogo a collegarti al sito Internet del programma e fai clic sul pulsane Free Trial, in modo tale da scaricare sul tuo Mac JPEGmini.

A download ultimato, apri il pacchetto .dmg ottenuto e trascina l’icona del programma sulla cartella Applications.
Dopodiché accedi al Launchpad ed avvia JPEGmini da li. Successivamente seleziona la casella relativa all’accettazione dei termini di utilizzo del software, premi su Accept e poi su Start Your free Trial.
Compila i campi su schermo con il tuo nome e la tua e-mail e premi sul pulsante per proseguire.

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Ora che finalmente visualizzi la finestra principale del programma sullo schermo, trascinaci sopra le foto in formato JPEG che desideri comprimere e premi su Continue per avviare la procedura.
In seguito, ti sarà mostrato di quanto è stato possibile comprimere l’immagine e la foto originale verrà sostituita da quella “alleggerita” appena generata.

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Se vuoi evitare che il programma vada a modificare le immagini originali, prima di avviare la procedura di compressione così come ti ho indicato poc’anzi, premi sul bottone con i cursori che sta in basso a sinistra, seleziona l’opzione Export to folder, indica la cartella su macOS in cui salvare il risultato finale e clicca su Apply.

ILoveIMG

Se non ti va di utilizzare una delle “classiche” applicazioni di cui sopra, puoi anche affidarti ad uno strumento online quale ILoveIMG per intervenire sulle tue immagini.
Si tratta di un servizio Web, gratuito e funzionante da qualsiasi browser, che mette a disposizione degli utenti diversi ed interessanti strumenti utili per ridimensionare e ridurre il peso delle foto in formato JPG, PNG, SVG e GIF.
Consente altresì di agire in batch ed ha un’interfaccia utente davvero niente male.

Per provarlo, collegati alla home page del servizio e clicca sul pulsante Seleziona immagini per selezionare la foto (o le foto) sul tuo Mac che intendi ridimensionare.
In alternativa, trascina le immagini direttamente nella finestra del navigatore, in corrispondenza della scritta rilascia le immagini qui. Puoi altresì effettuare l’upload delle foto da Google Drive oppure da Dropbox, ti basta fare clic sulle relative icone e digitare i dati di login del servizio.

Ad upload avvenuto, indica se desideri ridimensionare l’immagine specificando la dimensione esatta in pixel oppure se intervenire per percentuale.
Nel primo caso, specifica larghezza ed altezza nei campi appositi sulla destra, scegli se mantenere o meno le proporzioni lasciando o rimuovendo la spunta dalla voce Mantieni proporzioni ed indica se ti interessa ingrandire l’immagine finale se quella originale è più piccola aggiungendo la spunta sulla casella Non ingrandire se l’originale è più piccolo.

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Clicca poi sul bottone Ridimensionare Immagini collocato a fondo schermo.
A procedura completata, il download dell’immagine ridimensionata verrà avviato in automatico.
Se non parte da solo, premi sul pulsante Scarica IMMAGINI ridimensionate per forzarlo.
Se preferisci salvare l’immagine su Google Drive oppure su Dropbox oppure se vuoi ottenere un link per condividerla online, premi sui pulsanti dedicati che trovi a destra.

Per ridimensionare invece un’immagine per percentuale, seleziona la scheda In percentuale che trovi a destra nella pagina principale del servizio ed indica di quanto intendi rimpicciolire la foto, scegliendo una delle opzioni disponibili.
Il resto dei passaggi da compiere sono identici a quelli che ti ho segnalato poc’anzi.

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Se invece desideri ridurre il peso in KB, MB ecc di una foto, lo strumento di cui hai bisogno è quello che trovi su quest’altra pagina.
Effettua dunque l’upload delle immagini su cui vuoi agire come ti ho spiegato nelle precedenti righe dopodiché premi sul bottone Comprimi IMMAGINI che sta in basso a destra.

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A procedura ultimata, il risultato finale verrà scaricato in automatico sul tuo computer e ti verrà anche indicato di quanto è stato possibile ridurre le dimensioni del file.
Se il download non parte in automatico o se vuoi salvare l’immagine su uno dei servizi di cloud storage supportati, segui le istruzioni sul da farsi che ti ho fornito poc’anzi.

Come ridurre le dimensioni di una foto Mac

IlMagoDellaMela
www.ilmagodellamela.it | www.ilmagodellamela.com

Ciao!!! Sono IlMagoDellaMela ed in questo tutorial ti spiegherò come ridurre le dimensioni di una foto su Mac, oppure come si dice in gergo tecnico “ridimensionare una foto” su Mac.

Ridimensionare una foto significa modificare le sue misure di altezza e larghezza, che si misurano in numero di pixel.
Ogni punto della fotografia è chiamato pixel, ed è rappresentato da un colore.

Devi ridimensionare alcune foto per poterle caricare sul tuo sito Web ma essendo passato da poco a Mac non sai che programmi utilizzare per compiere questa operazione?

Come ridurre le dimensioni di una foto su Mac

Se vuoi imparare come ridurre le dimensioni di una foto su Mac, non devi far altro che sfruttare in maniera adeguata le potenzialità di uno degli strumenti inclusi “di serie” in macOS.

Ovviamente, nel caso in cui quanto già offerto dai computer della “mela morsicata” non dovesse soddisfatti (o comunque sia qualora cercasi una valida alternativa), potrai sempre e comunque ricorrere all’uso di strumenti di terze parti.
Trovi tutto spiegato in dettaglio proprio di seguito.

Ridimensionare una foto tramite il sistema operativo Mac OS

Come ti dicevo ad inizio guida, per ridurre le dimensioni di una foto su Mac puoi in primo luogo avvalerti delle funzionalità di Anteprima, l’applicazione inclusa in macOS per visualizzare ed editare immagini e PDF.
Trovi l’app già installata sul computer, non bisogna scaricarla da Internet.

  • Per ridimensionare un’immagine con Anteprima
  • apri il Finder
  • scegli una foto
  • fai doppio click sulla foto
  • seleziona la voce Regola dimensione… dal menu Strumenti.
  • Nella finestra che si apre
  • digita le dimensioni di larghezza o altezza a cui vuoi ridurre la foto negli appositi campi
  • clicca sul pulsante OK per salvare i cambiamenti

Se non vuoi ridimensionare le immagini mantenendo intatto il loro rapporto di forma, togli il segno di spunta dalla voce Ridimensiona proporzionalmente e prosegui come visto in precedenza.

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Non desideri ridurre “fisicamente” la risoluzione di un’immagine ma solo fare in modo che pesi di meno?

  • Apri la foto in Anteprima
  • seleziona la voce Esporta… dal menu File.
  • Nella finestra che si apre
  • seleziona JPEG dal menu a tendina Formato
  • utilizza la barra di regolazione della qualità per selezionare il livello qualitativo con cui salvare l’immagine.

Naturalmente, più bassa sarà la qualità selezionata e più basso sarà il peso del file ottenuto.

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Oltre a ridurre le dimensioni di una foto alla volta, con Anteprima puoi anche ridimensionare più immagini contemporaneamente.
In che modo?
Te lo spiego subito. 

  • Apri la prima foto di cui intendi modificare le dimensioni
  • poi seleziona la voce Miniature dal menu Vista
  • vedrai comparire una barra laterale con la miniatura dell’immagine selezionata.
  • A questo punto, trascina con il mouse tutte le immagini che intendi ridimensionare nella barra laterale di Anteprima
  • selezionale premendo la combinazione di tasti cmd+a sulla tastiera del Mac
  • poi seleziona la voce Regola dimensione… dal menu Strumenti 
  • digita le dimensioni (in pixel) che vuoi applicare a tutti i file selezionati nella finestra che si apre.

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Se non vuoi cambiare la risoluzione delle foto ma solo “alleggerirle”, fai clic destro su una qualsiasi delle miniature e seleziona la voce Esporta come… dal menu che compare.

Nella finestra che si apre

seleziona JPEG dal menu a tendina Formato ed utilizza la barra di regolazione della qualità, come visto in precedenza per regolare la qualità (e quindi il peso) delle immagini da salvare.

Strumenti di terze parti

Cerchi una valida alternativa ad Anteprima per ridurre le dimensioni di una foto sul tuo Mac ma non sai a quali strumenti affidarti?

Non c’è problema, posso fornirti io dei consigli in tal senso.

Qui di seguito trovi infatti indicati (ed esplicati) quelli che a mio modesto avviso rappresentato alcune tra le migliori applicazioni (offline e online) appartenenti alla categoria in oggetto.

iResize

Il primo tra gli strumenti di terze parti per ridurre le dimensioni di una foto su Mac di cui voglio parlarti è iResize

Si tratta di un’applicazione gratuita che non viene più aggiornata da qualche anno (ma che continua comunque a funzionare perfettamente) grazie alla quale, come intuibile dal nome, è possibile ridimensionare e comprimere le immagini salvate sul Mac.
È molto semplice da impiegare ed i risultati finali sono assicurati.

  • Per effettuarne il download sul tuo computer Apple
  • collegati alla pagina dedicata presente sul sito Internet di MacUpdate
  • premi sul collegamento Download che sta in cima
  • clicca sulla dicitura No thanks, take me to my download.

A scaricamento ultimato

  • estrai in una qualsiasi posizione il file ZIP appena ottenuto
  • trascina l’icona del programma che era presente al suo interno nella cartella Applicazioni di macOS
  • dopodiché facci doppio clic sopra per avviarla.

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Ora che visualizzi la finestra di iResize sulla scrivania, trascina nel panello Lista delle immagini (a sinistra) la foto (o le foto) su cui vuoi andare ad agire.
Successivamente nel pannello Visore delle immagini (quello centrale) potrai visualizzarne l’anteprima.

Dopodiché serviti del pannello Opzioni (a destra) per impostare le dimensioni in pixel.
Puoi usare sia l’apposita barra regolatrice sotto la voce Dimensioni in pixel: che specificare le dimensioni esatte tramite il campo dedicato, indicando se agire orizzontalmente o verticalmente sull’immagine.

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Se invece vuoi comprimere la foto, sposta il cursore che trovi sulla barra regolatrice sotto la voce Compressione JPEG: oppure specifica la percentuale di riduzione tramite il campo adiacente. 

Se vuoi, prima di procedere con il salvataggio puoi anche testare il grado di compressione facendo clic sul pulsante Test compressione JPEG.

Per concludere

  • premi sul bottone Ridimensiona… che sta nel pannello al centro
  • indica la posizione in cui vuoi salvare il file di output
  • clicca su Ridimensionare qui.

XnConvert

Un’altra risorsa di cui puoi avvalerti è XnConvert. Si tratta di un programma a costo zero utile per effettuare operazioni di image editing di base.
Tra le varie funzioni offerte ne integra anche alcune utili per lo scopo in oggetto.
Non è quindi una risorsa concepita in via specifica per ridimensionare le foto su Mac ma può fare comunque comodo in tal caso.

Per effettuarne il download sul tuo Mac, visita il sito Internet del programma, scorri la pagina visualizzata verso il basso e clicca sul pulsante Mac DMG 64bit.

A scaricamento ultimato, apri il pacchetto .dmg ottenuto e trascina l’icona di XnConvert sulla cartella Applications tramite la finestra apparsa sulla scrivania.
Successivamente avvia il programma facendo clic sulla sua icona che è stata aggiunta al Launchpad.

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  • Ora che visualizzi la finestra di XnConvert sulla scrivania
  • trascinaci sopra le foto che vuoi ridimensionare
  • clicca sulla scheda Azioni.
  • in alternativa, clicca sul bottone Aggiungi file…

oppure su quello Aggiungi cartella… per selezionare “manualmente” le foto o le cartelle che le contengono su cui vuoi andare ad agire.

  • premi sul bottone Aggiungi azione >
  • seleziona la voce Immagine
  • quella Ridimensiona dal menu che compare
  • Imposta tutti i parametri che desideri utilizzare per ridimensiona le foto tramite i menu più in basso (puoi visualizzare in anteprima il risultato finale sulla destra)
  • clicca sul bottone Converti.

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Puoi anche ridimensionare le tue foto digitali in modo tale che la parte eccedente rispetto alla risoluzione desiderata venga tagliata.
Per riuscirci

scegli Ridimensiona quadro anziché Ridimensiona dal menu Aggiungi azione >.

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Per impostazione predefinita il programma crea una copia delle immagini ridimensionate nella medesima posizione dei file d’origine.
Se però vuoi modificare questo comportamento e definire una posizione di output differente

  • clicca sulla scheda Destinazione nella parte in alto della finestra programma,
  • premi sul pulsante […] che trovi in corrispondenza della sezione Destinazione ed
  • indica il percorso che preferisci da li.

JPEGmini

Se la tua esigenza è quella di ridurre le dimensioni di una foto su Mac in formato JPEG andando ad agire sul grado di compressione, puoi affidarti a JPEGmini.
Trattasi di un programma appositamente adibito allo scopo che può essere usato mediante un semplice drag and drop.
È disponibile sia in una versione gratuita (quella che ho usato io per redigere questo passo) che consente di comprimere sino ad un massimo di 20 immagini al giorno che in variante a pagamento (senza limitazione alcuna).

Per servirtene, provvedi in primo luogo a collegarti al sito Internet del programma e fai clic sul pulsane Free Trial, in modo tale da scaricare sul tuo Mac JPEGmini.

A download ultimato, apri il pacchetto .dmg ottenuto e trascina l’icona del programma sulla cartella Applications.
Dopodiché accedi al Launchpad ed avvia JPEGmini da li. Successivamente seleziona la casella relativa all’accettazione dei termini di utilizzo del software, premi su Accept e poi su Start Your free Trial.
Compila i campi su schermo con il tuo nome e la tua e-mail e premi sul pulsante per proseguire.

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Ora che finalmente visualizzi la finestra principale del programma sullo schermo, trascinaci sopra le foto in formato JPEG che desideri comprimere e premi su Continue per avviare la procedura.
In seguito, ti sarà mostrato di quanto è stato possibile comprimere l’immagine e la foto originale verrà sostituita da quella “alleggerita” appena generata.

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Se vuoi evitare che il programma vada a modificare le immagini originali, prima di avviare la procedura di compressione così come ti ho indicato poc’anzi, premi sul bottone con i cursori che sta in basso a sinistra, seleziona l’opzione Export to folder, indica la cartella su macOS in cui salvare il risultato finale e clicca su Apply.

ILoveIMG

Se non ti va di utilizzare una delle “classiche” applicazioni di cui sopra, puoi anche affidarti ad uno strumento online quale ILoveIMG per intervenire sulle tue immagini.
Si tratta di un servizio Web, gratuito e funzionante da qualsiasi browser, che mette a disposizione degli utenti diversi ed interessanti strumenti utili per ridimensionare e ridurre il peso delle foto in formato JPG, PNG, SVG e GIF.
Consente altresì di agire in batch ed ha un’interfaccia utente davvero niente male.

Per provarlo, collegati alla home page del servizio e clicca sul pulsante Seleziona immagini per selezionare la foto (o le foto) sul tuo Mac che intendi ridimensionare.
In alternativa, trascina le immagini direttamente nella finestra del navigatore, in corrispondenza della scritta rilascia le immagini qui. Puoi altresì effettuare l’upload delle foto da Google Drive oppure da Dropbox, ti basta fare clic sulle relative icone e digitare i dati di login del servizio.

Ad upload avvenuto, indica se desideri ridimensionare l’immagine specificando la dimensione esatta in pixel oppure se intervenire per percentuale.
Nel primo caso, specifica larghezza ed altezza nei campi appositi sulla destra, scegli se mantenere o meno le proporzioni lasciando o rimuovendo la spunta dalla voce Mantieni proporzioni ed indica se ti interessa ingrandire l’immagine finale se quella originale è più piccola aggiungendo la spunta sulla casella Non ingrandire se l’originale è più piccolo.

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Clicca poi sul bottone Ridimensionare Immagini collocato a fondo schermo.
A procedura completata, il download dell’immagine ridimensionata verrà avviato in automatico.
Se non parte da solo, premi sul pulsante Scarica IMMAGINI ridimensionate per forzarlo.
Se preferisci salvare l’immagine su Google Drive oppure su Dropbox oppure se vuoi ottenere un link per condividerla online, premi sui pulsanti dedicati che trovi a destra.

Per ridimensionare invece un’immagine per percentuale, seleziona la scheda In percentuale che trovi a destra nella pagina principale del servizio ed indica di quanto intendi rimpicciolire la foto, scegliendo una delle opzioni disponibili.
Il resto dei passaggi da compiere sono identici a quelli che ti ho segnalato poc’anzi.

IMMAGINE QUI 12

Se invece desideri ridurre il peso in KB, MB ecc di una foto, lo strumento di cui hai bisogno è quello che trovi su quest’altra pagina.
Effettua dunque l’upload delle immagini su cui vuoi agire come ti ho spiegato nelle precedenti righe dopodiché premi sul bottone Comprimi IMMAGINI che sta in basso a destra.

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A procedura ultimata, il risultato finale verrà scaricato in automatico sul tuo computer e ti verrà anche indicato di quanto è stato possibile ridurre le dimensioni del file.
Se il download non parte in automatico o se vuoi salvare l’immagine su uno dei servizi di cloud storage supportati, segui le istruzioni sul da farsi che ti ho fornito poc’anzi.

come rinominare cartella su mac

come rinominare cartella su mac

Dopo tanti anni passati a lavorare sui PC Windows, hai deciso di “cambiare aria” e passare al mondo Mac.
Una scelta di cui sei molto soddisfatto, ma che non è stata del tutto “indolore”.
Eh già, perché hai dovuto imparare a fare i conti con le tipiche difficoltà da novizio.
Pur non essendo un esperto d’informatica, infatti, la forza dell’abitudine ti aveva fatto imparare diverse cose su Windows e ora ti ritrovi a dover imparare di nuovo alcune procedure che sul sistema operativo di casa Microsoft facevi ormai a occhi chiusi.

Perfino le operazioni più basilari ti trovano impreparato in ambiente Mac, ma non preoccuparti:
se vuoi ci sono qui io a darti una mano.
Con la guida di oggi, per esempio, scopriremo come rinominare cartella su Mac:
un’operazione super-semplice ma che va compiuta in maniera diversa rispetto a Windows.

Se sei pronto per iniziare, direi di mettere subito da parte le chiacchiere e addentrarci immediatamente nel cuore di questa guida.
Forza e coraggio:
mentiti bello comodo, prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno per concentrarti sulla lettura delle prossime righe e, cosa ancora più importante, cerca di attuare le “dritte” che ti darò.
Ti auguro una buona lettura!

Indice

  • Come rinominare una cartella su Mac
  • Come rinominare più cartelle su Mac
  • Come rinominare la cartella utente su Mac

Come rinominare una cartella su Mac

Se vuoi imparare come rinominare una cartella su Mac, sappi che ci sono vari modi per riuscire a compiere quest’operazione:
selezionando la cartella di proprio interesse e poi dando “Invio” sulla tastiera, agendo dal menu contestuale di macOS o, ancora, utilizzando una combinazione di tasti sulla tastiera.
Trovi spiegato tutto in dettaglio qui sotto.

Primo metodo

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La prima soluzione che ti suggerisco di adottare è anche quella più semplice. Tutto quello che devi fare è selezionare la cartella di tuo interesse, facendo clic su di essa, e premere il tasto Invio sulla tastiera del computer.

A questo punto, il nome della cartella verrà evidenziato in azzurro e potrai modificarlo liberamente.
Digita, dunque, il nuovo nome che vuoi assegnare alla cartella e premi nuovamente il tasto Invio sulla tastiera, per salvare i cambiamenti.

In alternativa, puoi cliccare sul nome di una cartella che vuoi rinominare, tenere premuto il tasto sinistro del mouse per un paio di secondi sullo stesso e digitare il nuovo nome da assegnare all’elemento.
Anche in questo caso, per salvare i cambiamenti, basta premere il tasto Invio sulla tastiera del Mac.

Secondo metodo

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Un secondo metodo per modificare il nome di una cartella su Mac consiste nel richiamare il menu contestuale del Finder.

Per procedere, dunque, individua la cartella di tuo interesse, fai clic destro su di essa e seleziona la voce Rinomina dal menu che si apre.
A questo punto, non devi far altro che scrivere il nuovo nome della cartella e premere il tasto Invio sulla tastiera, per dare conferma.

Terzo metodo

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Il terzo modo per cambiare il nome di una cartella su Mac consiste nell’accedere alla finestra con le proprietà della stessa e agire da quest’ultima.

Per procedere, seleziona dunque la cartella di tuo interesse, premi contemporaneamente i tasti cmd+i sulla tastiera del Mac e, nella finestra Info su [nome attuale della cartella], espandi il menu Nome ed estensione.
In alternativa, puoi raggiungere la stessa finestra facendo clic destro sull’icona della cartella di tuo interesse e selezionando la voce Ottieni informazioni dal menu contestuale.

Digita, quindi, il nuovo nome da applicare all’oggetto nell’apposito campo di testo, chiudi la finestra, facendo clic sul pallino rosso posto nell’angolo in alto a sinistra della stessa, e il gioco è fatto.
Chiudendo la finestra, le modifiche verranno salvate in modo automatico.

Come rinominare più cartelle su Mac

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Non vuoi cambiare il nome a una sola cartella su Mac, ma vuoi rinominare più cartelle, magari perché vuoi assegnare loro dei nomi sequenziali (es.
Cartella 001, Cartella 002, etc.)?
Nessun problema. 

Per portare a termine quest’operazione, seleziona le cartelle che vuoi rinominare, usando la combinazione cmd+clic, dopodiché fai clic destro su uno qualsiasi degli elementi selezionati e scegli la voce Rinomina xx elementi dal menu contestuale.

Nella finestra che si apre, seleziona la voce Formato dal menu a tendina collocato in alto a sinistra e usa il campo Personalizza formato per digitare il nome da assegnare a tutte le cartelle.
Nel campo Inizia numerazione da, digita il numero da cui far iniziare la numerazione delle cartelle da rinominare e premi su Rinomina, per applicare i cambiamenti.

In alternativa, se preferisci, puoi anche selezionare un’opzione a scelta tra Sostituisci testo e Aggiungi testo dal menu a tendina in alto a sinistra per modificare il nome delle cartelle sostituendo o aggiungendo del testo a quest’ultimo.

Se hai esigenze più avanzate, puoi rinominare più cartelle in macOS usando Automator:
un’utility integrata nel sistema operativo che permette di automatizzare qualsiasi tipo di operazione, compreso il cambio di nome delle cartelle.

Per avvalertene, avviala facendo clic sulla sua icona presente nella cartella Altro del Launchpad.
Dopodiché, nella finestra che si apre, fai doppio clic sull’icona Flusso di lavoro, seleziona la voce File e cartelle dalla barra posta sulla sinistra e fai doppio clic prima sulla voce Ottieni elementi del Finder selezionati e poi su Rinomina elementi del Finder.
Nel caso in cui ti venisse chiesto di aggiungere un’operazione di copia al processo, fai clic sulla voce Non aggiungere.

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Ora, clicca sulla dicitura Opzioni situata sotto la voce Ottieni elementi del Finder selezionati e apponi il segno di spunta accanto alla dicitura Ignora l’input dell’azione.

Dopodiché seleziona la voce Rendi sequenziale dal menu a tendina Aggiungi data o ora, apponi la spunta accanto alla dicitura Nuovo nome e serviti dei campi del modulo Rendi sequenziale per indicare il nome e il tipo di numerazione che devono avere le cartelle.

Per finire, seleziona le cartelle che intendi rinominare in sequenza (per riuscirci, basta tenere premuto il tasto cmd sulla tastiera e cliccare su quelle di tuo interesse), clicca sul pulsante Esegui situato nell’angolo in alto a destra della finestra di Automator e il gioco è fatto.

Come rinominare la cartella utente su Mac

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Sei giunto su questa guida con l’obiettivo di rinominare la cartella utente su Mac?
Prima di spiegarti come procedere, ci tengo a fare alcune doverose precisazioni.

Apple permette di modificare il nome dell’account utente macOS e della cartella Inizio (a patto che abbiano lo stesso nome), ma tale operazione potrebbe essere potenzialmente rischiosa, in quanto se non viene effettuata nel modo corretto, è possibile che l’account utente venga compromesso e che non sia più possibile effettuarvi l’accesso.

Se vuoi evitare di incorrere in problemi simili, ti suggerisco di fare, per precauzione, un backup completo del tuo Mac.
Se non sai come compiere quest’operazione, ti consiglio di dare un’occhiata alla mia guida dedicata all’argomento.

Dopo aver effettuato il backup del tuo Mac, puoi finalmente procedere.
Per prima cosa, esci dall’account che vuoi rinominare e accedi a un altro account amministratore.

Se non c’è un altro account amministratore sul computer, crealo adesso:
recati in Preferenze di Sistema > Utenti e gruppi, clicca sull’icona del lucchetto chiuso posto in basso a sinistra della finestra, digita la password di amministrazione del tuo account utente e fai clic sul pulsante Sblocca.

Dopodiché premi sul pulsante (+) collocato in basso a sinistra e, dopo aver selezionato l’opzione Amministratore dal menu a tendina Nuovo account, compila il modulo visualizzato fornendo, negli appositi campi di testo, nome completo, nome account, password e gli altri dati richiesti.

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Dopo aver effettuato l’accesso all’altro account amministratore, devi aprire la cartella Utenti, che contiene la cartella Inizio:
per accedere a quest’ultima, devi cliccare sulla voce Vai nella barra dei menu di macOS (in alto a sinistra), selezionare la dicitura Vai alla cartella… e inserire /Utenti nella finestra comparsa a schermo.

Provvedi, poi, a rinominare la cartella Inizio (puoi riuscirci seguendo le indicazioni presenti nella prima parte della guida), avendo cura di non inserire spazi nel nuovo nome, e fornisci il nome e la password di amministratore che hai utilizzato per effettuare l’accesso.

Mentre sei ancora disconnesso dall’account utente che hai bisogno di rinominare, provvedi anche a rinominare l’account nel seguente modo:
recati in Preferenze di Sistema > Utenti e Gruppi, clicca sull’icona del lucchetto situata in basso a sinistra e digita il nome e la password di amministratore che hai utilizzato per effettuare il login.

Dall’elenco di utenti situato sulla sinistra, fai poi clic sull’utente che vuoi rinominare tenendo premuto il tasto ctrl e clicca sulla voce Opzioni avanzate.
Modifica, dunque, il campo Nome account facendo in modo che corrisponda al nuovo nome che hai assegnato alla cartella Inizio (ricordati che il nome non deve contenere spazi).

Come potrai notare, il nome dell’account è presente anche nel campo di testo Cartella Inizio (dopo /Users/): modifica il nome dell’account, facendo in modo che corrisponda al nuovo nome della cartella Inizio.

Se desideri modificare il nome completo dell’account, modifica anche il campo Nome completo (in questo caso puoi utilizzare un nome qualsiasi).
In conclusione, clicca sul pulsante OK, riavvia il Mac e il gioco è fatto.

come rippare un dvd con mac

come rippare un dvd con mac

Hai alcuni film in DVD che vorresti “rippare”, per poterli vedere in maniera più comoda sul tuo computer o sul tuo media player da salotto, ma sei passato da poco al mondo Mac e non sai come riuscirci?
Non vedo dove sia il problema, posso spiegarti tutto io.
Se mi concedi qualche minuto del tuo prezioso tempo, infatti, posso illustrarti, in maniera semplice ma dettagliata, come rippare un DVD con Mac.

La cosa, te lo anticipo subito, è fattibile grazie all’uso di alcuni appositi programmi, tutti abbastanza semplici da usare anche da parte di chi, un po’ come te, non si reputa esattamente un grande esperto in fatto di informatica e nuove tecnologie. La maggior parte di questi strumenti includono anche dei profili di conversione predefiniti, il che significa che potrai creare video ottimizzati per la visualizzazione su vari dispositivi senza dover impostare manualmente il formato di file, la risoluzione del video e quant’altro.
Fantastico, vero?

Allora?
Posso sapere che cosa ci fai ancora lì impalato?
Posizionati bello comodo, prendi il dischetto di cui vuoi creare una copia sul tuo Mac, inseriscilo nel masterizzatore e… passa all’azione! Sono sicuro che alla fine potrai dirti ben contento e soddisfatto di quanto appreso oltre che, ovviamente, di essere riuscito nell’impresa.
Che ne dici, scommettiamo?

Indice

  • Operazioni preliminari
  • Come rippare DVD con Mac
    • HandBrake
    • VLC
  • Come rippare un DVD protetto con Mac
    • MakeMV
    • DVDFab DVD Ripper

Operazioni preliminari

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Prima di entrare nel vivo dell’argomento, andando a spiegarti come salvare i tuoi DVD sul computer, è doveroso fare una precisazione:
tutti i più recenti modelli di Mac sono sprovvisti di masterizzatore.
Per cui, se il tuo computer a marchio Apple non è particolarmente datato, per poter compiere l’operazione oggetto di questo tutorial dovrai, necessariamente, munirti di un masterizzatore esterno da collegare poi al computer (nel caso in cui tu non lo abbia già fatto, chiaramente).

A tal proposito, se la cosa può esserti d’aiuto, ti suggerisco la consultazione della mia guida all’acquisto dedicata giust’appunto ai masterizzatori esterni.
Vi ci trovi interessanti consigli riguardo marche, modelli, prezzi e compatibilità che possono guidarti nella scelta del prodotto da comprare.

Come rippare DVD con Mac

Fatte le dovute precisazioni di cui sopra, direi che possiamo finalmente passare all’azione.
Qui di seguito, dunque, trovi indicati ed esplicati i programmi di cui puoi avvalerti per rippare un DVD con Mac e le relative istruzioni d’uso.
Come anticipato a inizio articolo, non devi preoccuparti, è un’operazione facilissima da compiere, hai la mia parola.

HandBrake

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La prima tra le risorse utili allo scopo di cui desidero parlarti è HandBrake:
si tratta di un’ottima applicazione gratuita per macOS (ma non solo, visto che è disponibile anche per Windows e Linux) che permette di convertire in maniera estremamente facile e veloce i DVD in file video MP4 e MKV.
Include tantissime funzioni ed è molto flessibile, il che la rende adatta sia ai principianti che agli utenti più esperti.

Per servirtene, il primo passo che devi compiere è collegarti al sito Internet di HandBrake e cliccare sulla voce Download (Intel 64bit) collocata sotto la dicitura Mac OS, in modo tale da scaricare il programma sul tuo computer.

A download completato apri il pacchetto .dmg ottenuto e trascina l’icona di HandBrake dalla finestra che si apre alla cartella Applicazioni di macOS.
Successivamente, fai clic destro su di essa, seleziona la voce Apri dal menu che compare e clicca sul pulsante Apri nella finestra che si apre sul desktop, in modo tale da avviare il programma andando però ad aggirare le limitazioni imposte da Apple nei confronti delle applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati (operazione che va eseguita solo al primo avvio).

Adesso, inserisci nel masterizzatore collegato al Mac il DVD che vuoi copiare, seleziona il dischetto dalla finestra del programma che intanto si è aperta sulla scrivania e premi sul bottone Open. Espandi poi il menu Presets situato sta in alto a destra e seleziona il profilo di conversione di tuo interesse tra quelli in elenco o, in alternativa, il tipo di dispositivo su cui intendi riprodurre il DVD a copia avvenuta.

Fatto ciò, utilizza il menu a tendina Title posto a sinistra per selezionare il capitolo del DVD che intendi rippare, specifica la posizione di output premendo sul pulsante Browse posto in basso e fai clic sul bottone Start (in alto a sinistra) per avviare la procedura.
Et voilà!

Se la cosa può interessarti, ti segnalo, inoltre, che prima di avviare a procedura di ripping puoi eventualmente personalizzare altre proprietà del video finale, come ad esempio le tracce audio e i sottotitoli da includere nel file di output oppure i parametri di compressione del codec video.
Per riuscirci, ti basta intervenire sulle impostazioni che trovi nelle schede Summary, Dimensions, Filters, Video, Audio, Subtitles e Chapters di HandBrake, nella parte centrale della finestra del programma.

VLC

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Un altro ottimo strumento che puoi prendere in considerazione per rippare un DVD con Mac è VLC. Si tratta di un noto player multimediale che consente di riprodurre praticamente qualsiasi tipo di file audio e video senza dover ricorrere all’uso di codec esterni, il quale, forse non tutti lo sanno, integra anche una speciale funzione mediante cui è possibile compiere l’operazione oggetto di questa guida in maniera semplice e veloce.
Da notare che il software è di natura open source, totalmente gratuito e funziona con qualsiasi versione di macOS (oltre che su Windows e Linux).

Per servirtene per il tuo scopo, recati sul sito Internet del programma e premi sul pulsante Scarica VLC, in modo tale da avviare il download del software.

A scaricamento ultimato, apri il pacchetto .dmg appena ottenuto e trascina l’icona di VLC nella cartella Applicazioni di macOS.
Successivamente, fai clic destro su di essa e seleziona la voce Apri dal menu che compare, in modo tale da avviare il programma andando ad aggirare le limitazioni di Apple verso le applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati (operazione che va eseguita solo al primo avvio).

Adesso che visualizzi la finestra principale di VLC sulla scrivania, inserisci nel masterizzatore collegato al Mac il DVD che vuoi rippare e seleziona, dalla barra dei menu (in alto a sinistra), le voci File > Converti/Trasmetti.

Trascina poi l’icona del DVD presente nel Finder o sulla scrivania nell’ulteriore finestra comparsa su schermo, scegli il profilo di conversione che preferisci dal menu a tendina Scegli il profilo (se vuoi apportarvi ulteriori personalizzazioni premi sul pulsante Personalizza), clicca sul bottone Salva come file (in basso) e su quello Sfoglia per scegliere la posizione di output e, per concludere, premi sul pulsante Salva.

Come rippare un DVD protetto con Mac

Gli strumenti di cui ti ho parlato nelle righe precedenti sono indubbiamente molto validi e consentono di compiere senza problemi l’operazione oggetto di questo tutorial, come hai avuto modo di vedere tu stesso, ma purtroppo non offrono la possibilità di rippare un DVD protetto.
Per riuscirci, puoi però affidarti ai programmi ad hoc che ho provveduto a segnalarti qui sotto.

MakeMV

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La prima risorsa che ti suggerisco di prendere in considerazione per copiare sul tuo Mac i DVD dotati di protezione anticopia è MakeMKV.
Non ne hai mai sentito parlare?
Strano, è abbastanza famoso.
Comunque non c’è problema, rimediamo subito:
si tratta di un programma grazie al quale è possibile convertire qualsiasi DVD protetto e non in un file MKV, con tutte le tracce audio e i sottotitoli del DVD originale.
È a pagamento (costa poco più di 60 euro), ma si può scaricare e usare in versione di prova gratuita (si tratta di una beta).

Per scaricare MakeMKV sul tuo Mac, collegati al sito Internet del programma e fai clic sul collegamento MakeMKV x.xx.x for Mac OS X posto nella parte in alto della pagina.

A scaricamento ultimato, apri il pacchetto .dmg ricavato e, nella finestra che compare sulla scrivania, clicca sul bottone Agree.
Successivamente, sposta l’icona del programma presente nell’ulteriore finestra che compare sullo schermo nella cartella Applicazioni di macOS, fai clic destro su di essa e seleziona la voce Apri dal menu che compare, così da aprire il software andando ad aggirare le limitazioni imposte da Apple nei confronti delle applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati (operazione che va eseguita solo al primo avvio).

Adesso, inserisci nel masterizzatore collegato al Mac il DVD che desideri rippare e seleziona quest’ultimo dal menu a tendina Sorgente della finestra principale di MakeMKV che intanto si è aperta sullo schermo.
In seguito, fai clic sul pulsante con il dischetto e l’hard disk situato in basso.

Per concludere, seleziona i capitoli del DVD che è tua intenzione copiare, apponendo un segno di spunta accanto a quelli di tuo interesse nell’elenco sulla sinistra, e specifica in quale posizione sul Mac vuoi salvare il file finale, facendo clic sul bottone con la cartella e la telecamera situato in corrispondenza della sezione Cartella di destinazione.
Dopodiché clicca sul pulsante con l’hard disk e la freccia che si trova a destra e attendi che il tuo file (o i tuoi file) MKV venga elaborato.

DVDFab DVD Ripper

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Un altro ottimo programma al quale puoi rivolgerti per riuscire a rippare, da Mac (oltre che da Windows), i tuoi DVD dotati di protezione anticopia è DVDFab DVD Ripper:
si tratta di un rinomato software commerciale (costa 54,90 dollari), fruibile però in versione di prova gratuita funzionante senza limitazioni per 30 giorni, grazie al quale è possibile riversare su computer il contenuto di qualsiasi DVD, protetto e non, scegliendo il formato di output desiderato.
Inoltre, mette a disposizione dei suoi utilizzatori tantissime funzioni avanzate che permettono di selezionare solo gli elementi da copiare.

Per scaricare DVDFab DVD Ripper sul Mac, collegati al sito Internet del programma e premi sul pulsante Try t Free.
A scaricamento ultimato, apri il file .pkg ricavato e, nella finestra che compare sulla scrivania, premi sui pulsanti Continua (per tre volte), Accetta e Installa.
Digita poi la password del tuo account utente su macOS, premi sul bottone Installa software e su quello con su scritto Chiudi.

Se durante la procedura di setup vedi comparire un avviso relativo al fatto che un estensione di sistema è stata bloccata, apri Preferenze di sistema facendo clic sulla relativa icona (quella con l’ingranaggio) posta sulla barra Dock, premi sull’icona di Sicurezza e Privacy nella finestra che si apre e fai clic sul pulsante Consenti che trovi in corrispondenza della dicitura “Legacy Developer:
Dvdfab”
situata in basso.

Nella finestra che a questo punto ti viene mostrata, fai clic sul pulsante Try per cominciare a usare la versione di prova gratuita del programma e, nella finestra principale del software che finalmente vedi comparire, seleziona la scheda Ripper situata in cima.
Dopodiché inserisci nel masterizzatore collegato al Mac il DVD che vuoi rippare, porta su ON l’interruttore che trovi accanto al nome di quest’ultimo e seleziona i titoli parte del dischetto di tuo interesse.

Adesso, premi sul pulsante MP4 in alto a sinistra e seleziona il formato di output che preferisci dal menu che si apre oppure il tipo di dispositivo su cui intendi riprodurre il DVD una volta rippato, regola (se vuoi) le impostazioni relative alla qualità finale scegliendo quella che preferisci tramite il menu a tendina al centro dello schermo, seleziona la posizione di output premendo sul pulsante con la cartella accanto alla voce Save to situata in basso a sinistra e clicca sul pulsante Start (in basso a destra) per avviare la procedura.

Se vuoi, prima di avviare la copia del DVD sul computer puoi anche regolare le impostazioni avanzate del file video ed editare il filmato facendo clic, rispettivamente, sulle icone con la chiave inglese e il pennello che trovi in corrispondenza del nome del disco, sempre nella parte centrale della finestra di DVDFab DVD Ripper.

come ripristinare mac

come ripristinare mac

Stai cercando un modo per ripristinare OS X senza cancellare i file presenti sul tuo Mac?
Vorresti riportare il sistema a uno stato precedente, tramite un backup di Time Machine, ma non sai come riuscirci?
Non ti preoccupare, ti do una mano io. Dedicami qualche minuto del tuo tempo e ti farò vedere come ripristinare Mac in vari modi:
reinstallando solo il sistema operativo, ripristinando un backup creato in precedenza o formattando l’intero hard disk.

Prima che tu possa allarmarti e pensare a chissà cosa ci tengo a farti presente sin da subito che al contrario delle apparenze e al di là dei paroloni, le operazioni che ti ho appena menzionato sono facilissime da compiere e non richiedono l’utilizzo di software esterni:
puoi fare tutto con le applicazioni incluse “di serie” in OS X. Questo, tienilo ben presente, non significa però che per ripristinare Mac non dovrai prestare attenzione ai passaggi da effettuare, tutt’altro.
Pur trattandosi di operazioni molto semplici è comunque indispensabile essere ben attenti e concentrati sul da farsi.

Chiarito ciò, se sei dunque effettivamente interessato a scoprire in che modo bisogna procedere per poter ripristinare Mac ti suggerisco di metterti ben comodo dinanzi al tuo fido computer a marchio Apple e di concentrarti sulla lettura delle indicazioni che sto per fornirti.
Sono certo che alla fine potrai dirti più che soddisfatto e che qualora necessario sarai anche pronto e ben disponibile a fornire tutte le spiegazioni del caso ai tuoi amici bisognosi di ricevere una dritta analoga.
Che ne dici, scommettiamo?

Operazioni preliminari

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Indipendentemente dal tipo di ripristino che intendi eseguire sul tuo Mac, prima di andare avanti con la procedura ti invito ad effettuare un bel backup dei dati presenti sul computer in modo tale da potervi sempre e comunque accedere anche dopo aver “rimesso a nuovo” il tuo computer.
In che modo?
Beh, hai a tua disposizione due alternative tra cui scegliere: agendo “manualmente”, vale a dire copiando i propri file su un hard disk esterno, oppure “automaticamente”, sfruttando la funzione Time Machine del Mac (e questa è la soluzione che personalmente ti suggerisco di sfruttare in quanto non solo più sicura e completa ma anche più semplice!).

Nel primo caso, tutto quel che devi fare è collegare l’hard disk che intendi utilizzare per effettuare il backup dei tuoi dati al tuo Mac e copiare su quest’ultimo tutti i file che vuoi evitare di perdere.
Nel secondo caso non devi far altro che configurare Time Machine ed attendere che la procedura di backup venga avviata e porta a termine, tutto in maniera automatica.
Se non hai mai utilizzato Time Machine e non sai come fare per configurarne l’utilizzo oppure se non ti è molto chiaro il suo funzionamento, leggi il mio tutorial su come effettuare un backup con Time Machine per ottenere subito tutte le informazioni di cui hai bisogno.

Dopo aver messo in salvo i tuoi dati, devi riavviare il Mac in modalità di ripristino.
Per fare ciò, clicca sull’icona della mela collocata in alto a sinistra, nella barra dei menu, e seleziona la voce Riavvia… dal menu che si apre.
Non appena il computer si riavvia, tieni premuti i tasti cmd ed r sulla tastiera fino a quando non vedi comparire il logo di Apple con una barra di caricamento sotto. Quando viene visualizzata la schermata per la selezione della lingua, clicca sulla voce Usa l’italiano come lingua principale e premi sulla freccia che si trova in basso al centro.

Ora, a seconda di come vuoi ripristinare Mac, devi procedere in maniera differente.
Trovi spiegato tutto nel dettaglio qui sotto.

Ripristinare Mac senza perdere i dati

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Se è tua intenzione ripristinare Mac senza però perdere dati e impostazioni, seleziona la voce Reinstalla OS X dal menu di ripristino di OS X e premi sul pulsante Continua per tre volte consecutive.

Attendi dunque che il tuo computer venga convalidato online dai server Apple (dovrebbero volerci pochi secondi), premi sul bottone Accetto per due volte consecutive, seleziona il disco su cui è installato OS X e clicca su Installa per avviare il ripristino del sistema.

Verrà scaricata la versione più aggiornata di OS X da Internet, quindi accertati di avere una connessione attiva (se non c’è, clicca sull’icona del Wi-Fi in alto a destra e connettiti a una delle reti disponibili oppure collega il Mac al router tramite cavo Ethernet) e armati di tanta pazienza:
potrebbero volerci anche delle ore prima che il processo venga portato a termine, tutto dipende dalla velocità di download.

Al termine della procedura di ripristino, dovrai affrontare la configurazione iniziale di OS X.
Tutto quel che devi fare è indicare il tuo paese di residenza e il layout della tastiera che intendi utilizzare.
Successivamente devi collegarti a una rete Wi-Fi e devi scegliere se trasferire dati da un backup di Time Machine o se impostare il tuo computer come un nuovo Mac senza trasferire informazioni da backup precedenti (se hai deciso di fare un’installazione “pulita” di OS X con il backup “manuale” dei dati, scegli quest’ultima opzione).

Infine, scegli se attivare o meno i servizi di localizzazione, configura il tuo account iCloud, imposta il tuo account utente su OS X (per impostazione predefinita avrà la stessa password dell’ID Apple) e accetta le condizioni d’uso di OS X.

A questo punto puoi finalmente dirti soddisfatto:
sei riuscito a portare a termine la procedura mediante cui ripristinare Mac senza perdere i dati, complimenti! Provvedi ora a reinstallare tutte le tue app preferite e, se non hai scelto di utilizzare Time Machine, provvedi inoltre a copiare i file che avevi prima sul computer dall’hard disk collegato in precedenza.

Ripristinare Mac a una data precedente

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Vuoi riportare OS X a uno stato precedente?
Niente di più semplice.
Per effettuare questa operazione tutto quel che devi fare è collegare al Mac l’hard disk che usi per i backup di Time Machine (qualora non avessi già provveduto a farlo), selezionare la voce Ripristina da backup di Time Machine dal menu di ripristino di OS X e premere sul pulsante Continua per due volte consecutive.

Scegli quindi il disco di Time Machine, clicca ancora una volta su Continua e seleziona la data del backup da ripristinare.
Per finire, premi sul bottone Continua, seleziona il disco su cui è installato attualmente OS X e clicca su Ripristina per avviare la procedura di ripristino.

Sistema operativo, impostazioni, app e dati torneranno allo stato in cui si trovavano nella data del backup selezionato.
Questo significa che tutti i file creati dopo tale data verranno cancellati automaticamente.

Tieni presente che in tal caso, la durata del processo mediante cui ripristinare Mac varia a seconda della quantità di dati su cui è necessario intervenire.
Chiaramente, più dati dovranno essere ripristinati maggiore sarà il tempo impiego affinché la procedura venga portata a termine.

Formattare il Mac

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Se invece desideri creare un’installazione pulita di OS X, vale a dire se intendi reinstallare da zero il sistema operativo formattando l’intero contenuto dell’hard disk in modo tale da avere poi a tua disposizione un Mac praticamente come nuovo, devi procedere come indicato di seguito.

  • Seleziona la voce Utility disco dal menu di ripristino di OS X e premi sul pulsante Continua;
  • Seleziona, dalla barra laterale di sinistra, la partizione principale del disco su cui è installato OS X e recati nella scheda Inizializza;
  • Imposta il file system Mac OS esteso (journaled) nel menu a tendina Formato e premi su Inizializza per due volte di seguito per formattare il disco (cancellandone tutto il contenuto);
  • Seleziona la voce Reinstalla OS X dal menu di ripristino di OS X e procedi all’installazione del sistema operativo come visto nella prima parte di questo tutorial.

Se vuoi, puoi anche creare una chiavetta USB con i file d’installazione di OS X e reinstallare il sistema operativo su diversi Mac senza doverne scaricare più copie da Internet (come sarebbe previsto dalla procedura standard per il ripristino del Mac).
Perché dovresti adottare questa soluzione?
Beh, semplice:
perché può rivelarsi la scelta migliore nel caso in cui tu debba agire su più Mac o qualora tu intenda risparmiare del tempo prezioso evitando di dover scaricare da Internet il sistema operativo

Per compiere quest’operazione, scarica l’applicazione gratuita DiskMaker X, installala, avviala e scegli la versione di OS X per la quale intendi creare la chiavetta d’installazione (presumibilmente la versione più recente di OS X).

Pigia quindi sul bottone An 8GB USB thumb drive, clicca sul pulsante Use this copy e conferma la formattazione dell’unità premendo sul pulsante An 8GB USB Thumb Drive.

Successivamente, seleziona il nome della chiavetta USB su cui vuoi copiare OS X, clicca sui pulsanti Erase then create the disk e Continue e digita la password del tuo account utente su OS X (quella che usi per accedere al sistema) per avviare la copia dei file.
Entro qualche minuto otterrai la tua chiavetta USB da utilizzare per effettuare l’installazione di OS X. Tieni però presente che affinché la procedura vada correttamente a buon fine, devi scaricare l’installer di OS X dal Mac App Store:
lo trovi nel pannello Acquistati.

Ad operazione completata, riavvia il Mac, tieni premuto il tasto alt sulla tastiera del computer e seleziona la chiavetta USB come unità da cui effettuare il boot.
Segui quindi la procedura per formattare il Mac che ti ho illustrato in precedenza e otterrai la tua installazione pulita di OS X in modalità offline.

Se necessiti di maggiori dettagli riguardo la procedura da mettere in pratica per effettuare la formattazione del Mac ti suggerisco di attenerti alle indicazioni che ti ho fornito nella mia guida su come formattare un Mac.
Mi raccomando, se hai anche soltanto un dubbio dagli uno sguardo.

come ripulire il mac

come ripulire il mac

Tutti dicono che i Mac hanno bisogno di meno manutenzione dei PC Windows.
Questo è generalmente vero, ma guai a pensare che i computer Apple siano perfetti.
Anche su macOS l’hard disk si può infatti riempire di dati inutili, tracce di navigazione Web e file temporanei che a lungo a dare possono rallentare le prestazioni del sistema. Ripulire il Mac è dunque un’operazione che di tanto in tanto va effettuata per poter continuare ad utilizzare il proprio computer senza intoppi e con la massima serenità.

Ma in che modo?
Beh, semplice:
ricorrendo all’uso di alcuni appositi programmi ed effettuando delle semplici operazioni di manutenzione.
Insomma, niente di particolarmente complicato, anche per chi – un po’ come te – non si reputa esattamente un grande esperto in fatto di informatica e nuove tecnologie, hai la mia parola.

Se sei quindi effettivamente interessato alla questione, direi di non perdere altro tempo prezioso e di concentrarci sulle indicazioni che trovi proprio qui sotto.
Vedrai, alla fine avrai le idee molto più chiare sul com fare per ripulire il Mac e sono inoltre convinto del fatto che in caso di necessità sarai pronto e ben disponibile a fornire tutte le spiegazioni del caso ai tuoi amici apple user bisognosi (oltre che desiderosi) di ricevere una dritta analoga.
Che ne dici, scommettiamo?

Liberare spazio su disco

Pulizia disco

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La prima operazione che ti invito a compiere per ripulire il Mac è, chiaramente, quella di liberare lo spazio sul disco fisso.
Se sul tuo Mac è installato macOS Sierra, puoi riuscire nel tuo intento andando ad utilizzare il nuovo tool “di serie” per la gestione dei dati archiviati sul computer.

Puoi accedervi immediatamente facendo clic sul pulsante a forma di mela collocato nella parte in alto a sinistra della barra dei menu, cliccando su Informazioni su questo Mac, selezionando la scheda Archivio e facendo poi clic sul pulsante Gestisci… che trovi in corrispondenza dell’icona dell’hard disk del tuo Mac.

Una volta visualizzata la schermata del tool, puoi scegliere se effettuare oppure no specifiche operazioni annesse alla scheda Consigli semplicemente premendo sul relativo pulsante.
Ad esempio, puoi rimuovere foto e video dal disco fisso andando ad archiviare il tutto su iCloud Drive oppure puoi eliminare automaticamente i contenuti iTunes che hai già visto.

Se invece preferisci effettuare delle azioni di pulizia più mirate, procedi come indicato qui sotto.

  • Se vuoi cancellare una o più applicazioni, fai clic sulla scheda Applicazioni collocata sulla sinistra, individua l’app che intendi cancellare dall’elenco visualizzato sulla destra (le applicazioni presenti più in alto sono quelle più “ingombranti”), cliccaci sopra e poi fai clic sulla x apparsa accanto al suo nome.
  • Se vuoi svuotare il cestino, fai clic sulla scheda Cestino posta sulla sinistra e poi clicca sul bottone Svuota il cestino che trovi a destra.
  • Se vuoi individuare ed eliminare i documenti che occupando più spazio sul tuo Mac, fai clic sulla scheda Documenti, individua l’elemento su cui intendi agire dall’elenco presente sulla destra (gli elementi più in alto sono quelli che occupano più spazio) e poi fai clic sulla x apparsa acanto al suo nome.

Ti segnalo inoltre che puoi abilitare lo svuotamento automatico del cestino recandoti nella scheda Consigli e facendo clic sul bottone Attiva… che trovi in corrispondenza della dicitura Svuota automaticamente il Cestino mentre selezionando l’icona di Mail dalla barra laterale di sinistra puoi cancellare in un sol colpo gli allegati delle email più datati (e quindi probabilmente inutili) e liberare un bel po’ di spazio prezioso sul tuo Mac.

Daisy Disk

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Sul tuo computer non è installato macOS Sierra e quindi non puoi utilizzare l’utility per ripulire il Mac inclusa di serie?
Non disperare, puoi comunque riuscire nel tuo intento ricorrendo all’utilizzo di uno strumento di terze parti.
Quale?
Beh, personalmente ti suggerisco di appellarti a Daisy Disk.

Si tratta di un’applicazione molto semplice da utilizzare che analizza tutti gli hard disk presenti nel Mac e indica all’utente dove sono collocati i file più ingombranti.
È a pagamento, costa 9,99 euro, ma ne é disponibile anche una versione gratuita che ha come unica limitazione quella di non cancellare i file in automatico.

Per scaricare Daisy Disk sul tuo Mac, collegati al sito Internet del programma utilizzando il link che ti ho fornito poc’anzi e poi fai clic sul pulsante Free Trial.
A download completato, trascina l’applicazione nella cartella Applicazioni di macOS e avvialo.

Nella finestra che si apre, clicca sul pulsante Scan collocato accanto al nome del drive su cui intendi liberare spazio e attendi qualche minuto affinché l’analisi venga conclusa. Una volta ottenuti i risultati della scansione, usa i grafici di Daisy Disk e la lista delle cartelle che occupano maggiore spazio su disco per individuare i file che sarebbe bene rimuovere per “alleggerire” l’hard disk del tuo Mac e sbarazzatene subito copiandoli su dei supporti esterni oppure trascinandoli semplicemente nel cestino.

Come ti ho già accennato, se utilizzi la versione completa di Daisy Disk, puoi cancellare i file semplicemente trascinandoli nell’apposito riquadro collocato in basso a sinistra nella finestra principale dell’applicazione.

AppCleaner

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Per concludere il capitilo relativo alla pulizia del disco, ti suggerisco di utilizzare AppCleaner.
Trattasi di un’applicazione a costo zero in grado di individuare e quindi di rimuovere tutti i file collegati a una determinata applicazione.
In questo modo, puoi rimuovere tutti quei file non più utili che di solito rimangono sul disco dopo la disinstallazione di un’applicazione seguendo la procedura standard, quella di cui ti ho parlato nella mia guida su come disinstallare un programma da Mac.

Per utilizzare AppCleaner sul tuo Mac, collegati al sito Internet ufficiale dell’applicazione e fai clic sul primo collegamento collocato sotto la voce Downloads nella barra laterale di destra.
A download completato, apri il pacchetto .zip che contiene AppCleaner, trascina la sua icona nella cartella Applicazioni di macOS ed avvia subito l’app facendo doppio clic sulla sua icona.

A questo punto non ti rimane altro da fare se non trascinare nella finestra del programma l’icona dell’applicazione (o delle applicazioni) che è tua intenzione disinstallare dal Mac e cliccare sul pulsante Rimuovi che si trova in basso a destra.
Ad operazione completata, ricordati di svuotare il cestino di macOS per cancellare il tutto in maniera completa e definitiva.

Nota: In alcuni casi, per portare a termine la rimozione dei file, ti potrebbe essere chiesto di digitare la password del tuo account utente su macOS.

Cancellare i file di cache

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Alcuni malfunzionamenti di macOS (e versioni precedenti) e alcuni intoppi nelle prestazioni del sistema possono essere causati dalla presenza, sul computer, di alcuni file di cache corrotti.
Per risolvere il problema, puoi ricorrere all’uso di OnyX, una preziosa utility gratuita che consente di cancellare e ricostruire i file di cache e personalizzare alcuni aspetti avanzati del Mac.

Per scaricare OnyX sul tuo computer, collegati al sito Internet dell’applicazione mediante il link che ti ho fornito poc’anzi e clicca sul bottone Download relativo alla versione del sistema operativo che risulta installata sul tuo Mac (es. OnyX 3.2.x for macOS 10.12 Sierra per macOS 10.12 Sierra).
A download ultimato, apri il file OnyX.dmg e trascina l’icona del programma OnyX nella cartella Applicazioni del sistema.

Avvia quindi OnyX facendo clic destro sulla sua icona e selezionando la voce Apri dal menu che compare.
In seguito, digita la password del tuo account utente su Mac (quella che usi per accedere al sistema) e fai clic su OKAccetto e Annulla per accedere alla schermata iniziale del programma senza eseguire una verifica del disco.

Seleziona ora la scheda Manutenzione di OnyX, recati nella sezione Scripts, apponi il segno di spunta accanto alle voci Script giornalieroScript settimanale e Script mensile e clicca su Esegui per avviare l’esecuzione dei cron script, degli script di manutenzione che servono a mantenere stabili le prestazioni del sistema (vengono eseguiti automaticamente dal sistema ma ogni tanto fa bene “forzarli”).

Ad operazione completata, seleziona la scheda Elimina, recati nella sezione Sistema e clicca su Esegui per pulire la cache di sistema.
Ripeti l’operazione anche nelle schede UtenteInternetFont e Resoconti e il gioco è fatto.
Lascia attive le opzioni predefinite in tutte le sezioni.

Se ti viene chiesto di chiudere tutti i programmi in esecuzione e/o riavviare il computer per applicare i cambiamenti, accetta.

Rimuovere i malware

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Ai più potrà sembrare “un’eresia” bella e buona ed infetti il rischio di incappare in un qualche malware su Mac è piuttosto limitato.
Limitato, appunto, ma non inesistente.
Proprio per questo, in una guida su come ripulire il Mac, non posso non suggerirti di prendere in seria considerazione anche l’utilizzo di uno strumento quale Malwarebytes Anti-Malware.

Si tratta, come puoi facilmente intuire dal nome, della versione per computer a marchio Apple di uno dei migliori antimalware disponibili per Windows.
È completamente gratuito, facile da utilizzare ed è in grado di neutralizzare tutti i principali malware che attualmente si possono incontrare su Mac.

Per scaricare Malwarebytes Anti-Malware sul tuo computer, collegati al suo sito ufficiale del tool mediante il link che ti ho appena fornirto e clicca sul pulsante Scarica collocato al centro della pagina.

A download completato, apri il pacchetto .dmg che contiene Malwarebytes Anti-Malware, copia l’icona del programma nella cartella Applicazioni di macOS e avvia quest’ultimo. Clicca poi sui pulsanti Apri e Accept per accettare le condizioni d’uso dell’antimalware, digita la password del tuo account utente su macOS e premi il tasto Invio per andare avanti e installare sul Mac tutti i componenti che consentono a Malwarebytes di funzionare correttamente.

Per concludere, clicca sul pulsante Scan e attendi il termine della procedura di scansione.
Qualora Malwarebytes rilevasse dei malware sul tuo computer, assicurati che tutte le potenziali minacce siano selezionate e premi prima sul pulsante Remove selected items e poi su OK e Yes per riavviare macOS e ripulirlo completamente. Se invece non viene rilevata alcuna minaccia, clicca su Close per chiudere il programma e torna a lavorare normalmente con il tuo Mac.

Reinstallare il sistema

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Nei casi più estremi, quelli in cui macOS sembra non volerne sapere assolutamente più nulla di riprendere a funzionare correttamente e nessuna delle operazioni di cui sopra per ripulire il Mac riesce a sortire un buon effetto sul sistema, l’unica soluzione possibile è quella della formattazione.
In tal caso, ti suggerisco dunque di creare un backup di tutti i tuoi dati più importanti ed effettuare una formattazione completa del disco con successiva reinstallazione dell’OS senza utilizzare i backup di Time Machine.

Se non sai come fare e vuoi saperne di più riguardo la procedura esatta da eseguire, ti suggerisco di consultare il mio tutorial su come formattare un Mac e la mia guida su come installare macOS Sierra.

come ruotare un pdf mac

come ruotare un pdf mac

Un tuo amico ti ha inviato un documento in formato PDF via email e ti sei accorto che alcune pagine del file risultano capovolte o ruotate in maniera sbagliata?
Non ti preoccupare, si tratta di un problema che puoi risolvere in quattro e quattr’otto.

Usi un Mac, giusto?
Allora sappi che puoi fare tutto senza scaricare nemmeno un’applicazione da Internet.
Basta sfruttare in maniera adeguata uno dei tanti tool inclusi n OS X.
Sei curioso di scoprire quale?
Allora prenditi cinque minuti di tempo libero e scopri come ruotare un PDF Mac grazie alle indicazioni che sto per darti.

Cominciamo vedendo come ruotare un PDF Mac utilizzando uno strumento che puoi trovare installato “di serie” sul tuo computer.
Mi riferisco ad Anteprima, l’applicazione che OS X utilizza per visualizzare le fotografie e i documenti in formato PDF, forse non lo sai ma include delle comodissime funzioni che consentono anche di modificare i PDF senza ricorrere a costosi software alternativi.

Se possiedi un MacBook Pro, un MacBook Air o un iMac equipaggiato con il Magic Trackpad di Apple e vuoi ruotare un PDF utilizzando Anteprima, sappi che puoi fare tutto dal trackpad con una semplicissima gesture, ossia un movimento delle dita.

Prova ad aprire il documento che vuoi girare, posiziona due dita sul trackpad e muovile in senso orario o antiorario a seconda dell’orientamento che desideri applicare al file.
Quasi come per magia, il documento verrà ruotato nella direzione desiderata e le modifiche verranno salvate automaticamente in esso.
Tu non dovrai fare più nulla.

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Se non possiedi un MacBook, un trackpad, o comunque vuoi fare a meno di utilizzare le gesture, puoi ruotare un PDF Mac aprendo il PDF da ruotare in Anteprima e selezionando la voce Ruota a sinistra o Ruota a destra dal menu Strumenti.
In alternativa, se sei un amante delle scorciatoie da tastiera, puoi girare a sinistra o a destra il PDF selezionato premendo le combinazioni di tasti cmd+l e cmd+r.

Con la procedura appena descritta, si cambia l’orientamento di una sola pagina del PDF, quella in primo piano.
Se vuoi ruotare contemporaneamente tutte le pagine del documento, devi cliccare sul pulsante Menu vista collocato nella parte alta a sinistra della finestra di Anteprima e selezionare la voce Miniature dal menu che compare.

A questo punto, seleziona le miniature di tutte le pagine del documento, usando il mouse o la combinazione di tasti cmd+a ed applica la rotazione al PDF selezionando le voci Ruota a sinistra e Ruota a destra dal menu Strumenti.

come riavviare il mac

come riavviare il mac

Hai bisogno di riavviare il tuo Mac e vuoi fare in modo che, alla nuova accensione del computer, macOS ricarichi tutte le applicazioni che tenevi aperte prima di eseguire il riavvio?
Ti piacerebbe riavviare un computer Apple usando solo la tastiera o automaticamente in determinati orari/giorni?
Molto bene:
ti trovi nel posto giusto.

Con la guida di oggi, infatti, vedremo insieme come riavviare il Mac partendo dalle operazioni più semplici a quelle un po’ più avanzate, come la creazione di scorciatoie da tastiera per riavviare macOS in un lampo, la programmazione dei riavvii a tempo e l’avvio da una chiavetta USB.

Insomma, qualunque sia la tua necessità legata al riavvio del Mac, ritagliati qualche minuto di tempo libero, leggi con attenzione le indicazioni che sto per darti e, mettendole in pratica, ti assicuro che troverai sicuramente ciò di cui avevi bisogno.
Detto questo, non mi resta altro da fare, se non augurarti una buona lettura e farti un grosso in bocca al lupo per tutto!

Indice

  • Come riavviare un Mac
  • Come riavviare il Mac con i tasti
  • Come riavviare il Mac quando si blocca
  • Come riavviare il Mac automaticamente
  • Come riavviare il Mac da USB

Come riavviare un Mac

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Cominciamo dall’operazione più semplice e “banale”, ossia come riavviare il Mac sfruttando l’apposita voce presente nel menu di sistema di macOS.

Per riavviare il tuo computer Apple, non devi far altro che cliccare sul logo della mela collocato nella parte alta a sinistra dello schermo e selezionare la voce Riavvia… dal menu che compare.

Nella finestra che si apre, metti il segno di spunta accanto alla voce Riapri le finestre al login successivo, se intendi che al riavvio del sistema vengano aperte automaticamente tutte le applicazioni che tenevi aperte prima di spegnere il computer (operazione sconsigliata se stai riavviando il Mac a causa di qualche programma che va in crash o rallentamenti del sistema), e clicca sul pulsante Riavvia, per eseguire il riavvio.

Se non compi nessuna operazione, macOS si riavvierà automaticamente dopo 60 secondi.

Come riavviare il Mac con i tasti

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Ti piacerebbe riavviare il tuo Mac usando una comoda scorciatoia da tastiera?
Bene, allora premi la combinazione control+eject (eject è il tasto con il simbolo di espulsione che si trova in alto a destra sulle Magic Keyboard Apple e sulle tastiere dei MacBook meno recenti):
si aprirà così una finestra attraverso la quale potrai scegliere tra le opzioni Riavvia, Stop, Annulla e Spegni.

Per riavviare il Mac, premi ovviamente su Riavvia e, se lo desideri, spunta l’opzione Riapri le finestre al login successivo, se vuoi che al riavvio del sistema vengano aperte automaticamente tutte le applicazioni che avevi aperto prima di spegnere il computer.
In alternativa, puoi anche premere control+command+eject, per riavviare direttamente il Mac senza visualizzare la finestra per la scelta dell’operazione da compiere.

Come dici?
Sulla tastiera del tuo Mac non è presente il tasto eject?
Niente panico:
puoi creare una scorciatoia personalizzata e ravviare il Mac con la tastiera anche se manca il tasto in oggetto.

Per creare la tua scorciatoia personalizzata, apri le Preferenze di sistema (l’icona dell’ingranaggio che si trova sulla barra Dock) e, nella finestra che si apre, clicca sull’icona Tastiera.

Nella nuova schermata apertasi, seleziona la scheda Abbreviazioni e fai clic prima sulla voce Abbreviazioni app collocata nella barra laterale di sinistra e poi sul pulsante +, che invece si trova in basso.

A questo punto, seleziona il Finder dal menu a tendina Applicazione, digita la voce Riavvia… nel campo Titolo menu (non dimenticare i punti di sospensione al termine della parola) e clicca nel campo Abbreviazione da tastiera, per scegliere la combinazione di tasti con la quale vuoi riavviare il Mac.

Io ti consiglio qualcosa come command+option+control+r, ma puoi usare qualsiasi combinazione tu preferisca (a patto che non vada in conflitto con altre scorciatoie da tastiera già impostate sul computer).
Infine, clicca sul pulsante Aggiungi, per salvare le impostazioni.

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Bene:
da questo momento in poi, premendo la combinazione di tasti appena scelta sulla Scrivania di macOS, potrai riavviare il tuo Mac senza accedere al menu di sistema (si aprirà la classica finestra con il pulsante di riavvio e la casella per riaprire le applicazioni al nuovo accesso a macOS).

Come riavviare il Mac quando si blocca

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Hai provato a riavviare il Mac seguendo le indicazioni che ti ho appena dato ma senza successo?
Allora, molto probabilmente, qualche applicazione si è bloccata e ti impedisce di riavviare correttamente il computer.

Per ovviare al problema, prova innanzitutto a richiamare lo strumento Uscita forzata dal menu mela collocato in alto a sinistra (oppure premendo la combinazione di tasti command+option+esc) e a chiudere tutte le applicazioni in esecuzione, selezionando il loro nome, premendo sul pulsante Uscita forzata (in basso a destra) e dando conferma.

Prova dunque a riavviare il Mac come visto nei passi precedenti della guida e questa volta la procedura dovrebbe andare a buon fine.

Se la situazione non torna alla normalità nemmeno dopo l’utilizzo del tool Uscita forzata, prova a richiamare l’utilty Monitoraggio attività cercandola in Spotlight (command+spazio) oppure richiamandola dalla cartella Altro del Launchpad (l’icona del razzo presente sulla barra Dock).

Nella finestra che si apre, seleziona la scheda CPU, clicca sulla colonna %CPU, vedi quali processi stanno occupando maggiormente il processore e prova a forzare la chiusura di quelli che ti sembrano potenzialmente colpevoli del blocco del riavvio.
Escludi i componenti di sistema, tipo kernel_task o WindowServer (che, tra l’altro, se terminato chiuderebbe la sessione di lavoro del Mac rimandandoti alla schermata di login).

Per forzare la chiusura di un processo, selezionalo, clicca sull’icona [x] collocata in alto a sinistra e premi sul pulsante Uscita forzata che compare sullo schermo.

Stesso lavoro lo puoi fare anche con le applicazioni che occupano più RAM:
le puoi trovare nella scheda Memoria di Monitoraggio attività, cliccando sulla colonna Memoria.

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Come dici?
Non riesci a compiere nessuna delle operazioni sopraelencate perché il tuo Mac sembra essersi completamente bloccato?
In tal caso, non ti resta che forzarne lo spegnimento premendo e tenendo premuto il tasto di accensione (il Touch ID, se hai un MacBook di recente produzione), finché lo schermo non si spegne.

Ti consiglio, comunque, di attuare questa procedura solo in casi estremi, poiché potrebbe comportare la perdita del lavoro non ancora salvato.

Come riavviare il Mac automaticamente

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Vuoi riavviare il Mac automaticamente in determinati giorni della settimana e/o in determinati orari?
Nessun problema, è un’operazione fattibile senza l’installazione di applicazioni di terze parti.

Tutto quello che devi fare è recarti nelle Preferenze di sistema (cliccando sull’apposita icona presente nella barra Dock di macOS) e cliccare sull’icona Risparmio Energia.
Nella finestra che si apre, clicca sul pulsante Programma… (collocato in basso a destra), dopodiché metti il segno di spunta accanto alla voce Stop, seleziona la voce Riavvia dal menu a tendina con l’operazione da compiere, seleziona giorno e orario del riavvio automatico del Mac dagli appositi menu a tendina e clicca sul pulsante OK, per salvare i cambiamenti.

Come riavviare il Mac da USB

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Hai creato una chiavetta USB contenente i file d’installazione di macOS, per eseguire una formattazione o un ripristino del tuo Mac, ma non sai come effettuare il boot da quest’ultima?
Non ti preoccupare:
si tratta davvero di un gioco da ragazzi.

Tutto quello che devi fare, se vuoi riavviare il Mac da USB, è collegare la pendrive a una delle porte del Mac, riavviare il computer e tenere premuto il tasto alt sulla tastiera durante la riaccensione del computer.

Ti verrà così proposto un menu per la selezione del dispositivo di boot:
scegliendo la chiavetta, potrai quindi eseguire l’avvio del sistema dalla pendrive anziché dal disco del Mac e reinstallare macOS come ti ho spiegato anche nel mio tutorial su come formattare un MacBook.

Come dici?
Hai un CD/DVD e non una chiavetta USB da cui vorresti eseguire il boot ma non sai come riuscirci?
Nessun problema:
la procedura che ti ho appena illustrato per i dispositivi USB vale anche per riavviare il Mac da CD.

Devi solo tenere premuto il tasto alt durante l’accensione del computer e scegliere il dischetto dal menu di boot.
Più facile di così?

come rallentare una canzone mac

come rallentare una canzone mac

Stai muovendo i tuoi primi passi nel mondo dell’editing audio e vorresti imparare come cambiare il ritmo di una canzone senza usare software troppo complessi?
Possiedi un Mac?
Allora credo proprio che tu sia capitato nel posto giusto al momento giusto.

Con la guida di oggi, vedremo infatti come rallentare una canzone Mac utilizzando uno dei software predefiniti di OS X che permette di creare e modificare brani musicali con gran facilità.
Probabilmente hai già capito a quale applicazione mi riferisco, ma per conoscere tutti i dettagli continua a leggere.

Se vuoi scoprire come rallentare una canzone Mac, ti consiglio di utilizzare l’applicazione GarageBand che si trova installata “di serie” in OS X.
Avviala, cliccando sulla sua icona presente nel Launchpad del tuo Mac, e nella finestra che si apre fai doppio click sulla voce Loops.

A questo punto, clicca sul pulsante Crea per accedere alla finestra principale del programma e richiama la libreria musicale di iTunes facendo click sul pulsante Mostra/Nascondi il Browser media che si trova in fondo a destra.
Seleziona quindi la canzone che vuoi rallentare tramite la barra comparsa al lato dello schermo e trascinala nell’editor di GarageBand.
Se il brano che vuoi modificare non è compreso nella libreria di iTunes, nessun problema.
Seleziona il file nel Finder e trascinalo con il mouse in GarageBand.

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Dopo aver importato il brano in GarageBand, per rallentare una canzone Mac devi allineare il suo grafico al margine sinistro dell’editor (basta spostarlo di pochi pixel) ed attivare l’opzione Segui ritmo e tono nel pannello Editor dati, che puoi richiamare facendo click sull’icona delle forbici che si trova in basso a sinistra.

Perfetto.
Ora non ti rimane che cliccare due volte consecutive sulla freccia su che si trova nel display virtuale di GarageBand, accedere alle impostazioni di Ritmo e Tempo e abbassare questi due valori in modo che la canzone diventi più lenta.

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Clicca infine sul play per ascoltare le modifiche applicate al brano e, quando sei soddisfatto del risultato ottenuto, salva la canzone selezionando la voce Esporta brano su disco dal menu Condividi di GarageBand.
Nella finestra che si apre, seleziona la voce Codificatore AAC o Codificatore MP3 dal menu a tendina Comprimi usando, a seconda del formato di file in cui desideri esportare il brano, e clicca sul pulsante Esporta per completare l’operazione.

Se GarageBand ti sembra troppo difficile da utilizzare, ti ricordo che anche su Mac puoi rallentare le canzoni utilizzando l’ottimo software gratuito Audacity.
Ti ho spiegato come sfruttarlo al meglio per questo scopo nella mia guida su come rallentare una canzone.
Buon divertimento!

come recuperare ID Apple

IlMagoDellaMela
www.ilmagodellamela.it | www.ilmagodellamela.com

Creare un ID Apple (ti ho spiegato come fare nella mia guida sull’argomento) è fondamentale per fruire dei contenuti di iTunes, scaricare applicazioni dall’App Store ed accedere a tutti i servizi online dell’azienda di Cupertino.
Ma cosa accade quando si perde la password del proprio account o, peggio ancora, si dimenticano tutte le credenziali di accesso all’ID Apple?

Come recuperare ID Apple

Inizialmente si vive un piccolo dramma – questo è inevitabile – ma in realtà non c’è molto di cui preoccuparsi… a tutto c’è rimedio o quantomeno c’è in questo caso.
Seguendo la procedura che sto per illustrarti, puoi infatti recuperare il tuo account e reimpostare la password di accesso al servizio usando un link di reset fornito via email o rispondendo a delle domande di sicurezza.
Si tratta di operazioni estremamente semplici da eseguire (a patto chiaramente che tu sia il legittimo proprietario dell’account su cui intendi agire!) anche da parte di chi – un po’ come te – non si reputa esattamente un grande esperto in fatto di nuove tecnologie.

Allora, ti va di scoprire come recuperare ID Apple in dettaglio?
Direi dunque di non perdere ulteriore tempo prezioso, di mettere al bando le ciance e di cominciare immediatamente a darci da fare.
Prenditi qualche minuto di tempo libero tutto per te, mettiti bello comodo ed inizia a concentrarti sulla lettura di questa mia guida.
Vedrai, alla fine sarai pronto ad affermare che in realtà era un vero e proprio gioco da ragazzi ed inoltre sono certo che in caso di necessità sarai anche ben disponibile a fornire eventuali spiegazioni ai tuoi amici bisognosi di ricevere dritte analoghe.

Recuperare ID Apple

Vuoi capire come recuperare ID Apple in caso di password dimenticata?
Non riesci più a ricordare l’indirizzo email associato al tuo account?
No problem, posso darti una mano io. Individua il tuo problema e segui le indicazioni apposite che trovi qui sotto e vedrai che in un battibaleno riuscirai a risolvere.

In tutti i casi tieni comunque presente che se sul tuo ID Apple risulta attiva l’autenticazione a due fattori, avrai bisogno di un dispositivo registrato o di un numero di cellulare associato all’ID Apple per ottenere il codice di conferma necessario ad andare avanti nella procedura (per maggiori info fai clic qui).
Se invece è attiva la verifica in due passaggi, dovrai tenere a portata di mano la tua chiave di recupero e un dispositivo registrato all’ID Apple (per maggiori info fai clic qui).

Password dimenticata

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Se vuoi scoprire come recuperare ID Apple in caso di password dimenticata, il primo passo che devi compiere è collegarti a questa pagina del sito Internet di Apple e digitare l’indirizzo email associato al tuo account nell’apposito campo di testo.
Successivamente copia il codice di sicurezza che vedi in basso a sinistra nel campo Digita i caratteri che vedi nell’immagine e poi fai clic sul pulsante Continua.

  • Accertati ora che sia spuntata l’opzione la password tra i dati che è tua intenzione reimpostare
  • fai clic su Continua
  • Indica dunque se intendi effettuare la reimpostazione ricevendo una mail con le istruzioni da seguire all’indirizzo associato all’account
  • oppure se preferisci reimpostare la password rispondendo alle domande di sicurezza che hai scelto quando hai creato l’account (o che comunque hai modificato in seguito) 
  • dopodiché clicca ancora una volta su Continua.
  • Personalmente ti consiglio di reimpostare la password ricevendo la mail da parte di Apple con tutte le istruzioni del caso ma poi ovviamente la decisione spetta a te, in base a quelle che sono le tue preferenze.
  • Adesso, in base alla modalità di reimpostazione che hai scelto, per reimpostare la password del tuo ID Apple e recuperare quest’ultimo
  • devi cliccare sul link che hai ricevuto via email
  • oppure devi digitare le risposte corrette (ovviamente sono quelle che hai impostato durante la fase di creazione del tuo ID Apple o che comunque hai modificato tu in seguito) alle domande di sicurezza che ti vengono proposte dal sito di Apple.

Per concludere, non ti resta altro da fare se non digitare la nuova password che vuoi associare al tuo ID Apple per recuperarlo nei campi nuova password e conferma password.

Tieni ben presente che la parola chiave da utilizzare deve composta da almeno 8 caratteri (io però te ne consiglio almeno 15-18) fra cui lettere maiuscole, lettere minuscole, numeri e caratteri speciali (es.

punto esclamativo, parentesi o asterischi).

Per confermare la password digitata, clicca sul bottone Reimposta password in basso a destra e le modifiche saranno applicate all’istante.

Nel caso in cui qualche passaggio non ti fosse chiaro, leggi anche la guida ufficiale disponibile sul sito Internet di Apple.

Email dimenticata

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Non ricordi quale indirizzo email è associato al tuo ID Apple e vorresti capire come fare per identificare rapidamente quello giusto?
Allora collegati a questa pagina del sito Web di Apple e compila il modulo visualizzato a schermo digitando il tuo nome, il tuo cognome ed il tuo indirizzo email.
Digita quindi il codice di sicurezza riportato in basso nel campo che si trova sulla destra dopodiché fai clic su Continua.

  • A questo punto, se l’indirizzo email precedentemente immesso è quello corretto ti verrà mostrato il messaggio ID Apple trovato
  • facendo clic sul collegamento Vai alla pagina del tuo account potrai collegarti subito alla pagina del tuo account Apple. 
  • Se invece l’indirizzo email precedentemente digitato non è corretto
  • vedrai apparire il messaggio Nessun ID Apple trovato
  • potrai eventualmente provare con un altro indirizzo email facendo clic sul collegamento Riprova
  • ricompilando il modulo.

Nel caso in cui qualche passaggio non ti fosse chiaro, da’ uno sguardo anche alla guida ufficiale disponibile sul sito Internet di Apple.

Reimpostare l’ID Apple

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Se nel cercare di recuperare ID Apple hai modificato la password associata a quest’ultimo, adesso devi provvedere ad aggiornare i dati di accesso al tuo account su tutti i computer e i dispositivi su cui te ne servi.
Mi chiedi come si fa?
Trovi spiegato tutto in dettaglio qui di seguito.

  • Su iPhone e iPad – Recati nelle Impostazioni di iOS (l’icona dell’ingranaggio che si trova in home screen), seleziona il tuo nome oppure la voce relativa all’account iCloud e digita la nuova password di accesso al tuo ID Apple.
    Successivamente recati nuovamente nella schermata principale di Impostazioni, fai tap su iTunes Store e App Store, premi sul tuo ID Apple visualizzato in cima alla schermata che si apre e, se richiesto, digita la password di accesso all’account.

  • Su Mac – Recati nelle Preferenze di Sistema (l’icona dell’ingranaggio che si trova nella barra Dock), fai clic sull’icona di iCloud presente nella finestra che si apre ed aggiorna le credenziali di accesso al tuo ID Apple premendo sul bottone Dettagli account.

  • Su Windows – Apri il Pannello di controllo di iCloud tramite la sua icona presente nell’area di notifica o nel menu Start, clicca sul pulsante  Dettagli account che si trova in basso a sinistra ed inserisci la nuova password del tuo ID Apple.

In tutti e tre i casi, qualora dovesse apparire qualche messaggio di errore o dovesse verificarsi qualche difficoltà di sincronizzazione con i dati di iCloud, puoi dissociare il tuo account iCloud da iOS, Mac e Windows e riassociarlo.
Per compiere quest’operazione, ti basta seleziona il bottone Esci del pannello di controllo di iCloud ed effettua nuovamente l’accesso in quest’ultimo usando le nuove credenziali del tuo ID Apple.

Nota: Al momento della disconnessione, i dati associati ad iCloud saranno rimossi dal dispositivo in uso ma torneranno tutti al loro posto nel momento in cui andrai ad associare nuovamente l’account al tuo iPhone, iPad, Mac o PC.

In caso di problemi

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Pur avendo seguito passo dopo passo le indicazioni di cui sopra non riesci a recuperare ID Apple?
Nell’eseguire la procedura è sorto qualche intoppo e non sai come fare?
Vista la situazione non posso far altro se non suggerirti di metterti in contatto con il servizio assistenza dell’azienda.

Per fare ciò, collegati a questa pagina ed a seconda di quelle che sono le tue preferenze seleziona una tra le seguenti opzioni: Reimpostazione della password (per ricevere assistenza provando a reimpostare la password relativa all’account), Parla con il supporto Apple ora (per metterti immediatamente in contatto telefonico con il supporto Apple), Pianifica una chiamata (per pianificare una telefonata) o Chiama il supporto Apple in un altro momento (per lasciare i tuoi recapiti e le tue informazioni e chiamare il supporto in un secondo momento in modo tale da risparmiare tempo nel dover fornire dei dettagli).

Successivamente attieniti alla procedura guidata che ti viene mostrata a schermo. Chiaramente, in base alla scelta da te effettuata, la procedura da seguire per ottenere assistenza da parte di Apple per riuscire a recuperare l’ID potrebbe risultare leggermente differente.
Ad ogni modo non preoccuparti, in tutti i casi non dovrai fare nulla di particolarmente complicato.

Ad esempio, scegliendo di parlare con il supporto Apple dovrai compilare il modulo che ti viene proposto digitando il tuo nome, il tuo cognome, il tuo indirizzo di posta elettronica ed il tuo numero di telefono.
Se lo ricordi, digita anche il tuo ID Apple dopodiché clicca su Continua ed attendi la chiamata da parte del supporto.

come registrare audio mac

come registrare audio mac

Vorresti registrare le trasmissioni di una radio online sul tuo Mac ma non sai come fare?
Stai cercando un’applicazione per il tuo computer a marchio Apple in grado di realizzare registrazioni audio di alta qualità, meglio ancora se a costo zero?
Vorresti creare dei memo vocali con macOS, simili a quelli che è possibile ottenere sull’iPhone, ma non sai a quale app rivolgerti?
Non ti preoccupare, credo proprio di poterti essere d’aiuto.
Mi chiedi come?
Semplice:
con questa mia guida su come registrare audio Mac.

Qui sotto trovi infatti una lista di applicazioni – sia gratuite che a pagamento – grazie alle quali è possibile registrare audio Mac attingendo da qualsiasi tipo di fonte.
Questo sta a significare che potrai registrare l’audio dal microfono del computer, da dispositivi di input esterni (microfoni, webcam ecc.) e che potrai anche “catturare” il suono riprodotto da qualsiasi software in esecuzione su macOS.
Fantastico, vero?

La procedura da seguire è in ogni caso alla portata di tutti.
Non devi far altro che prenderti qualche minuto di tempo libero, scegliere l’applicazione che ritieni possa fare maggiormente al caso tuo ed utilizzarla seguendo le indicazioni che trovi proprio qui di seguito.
Quanto alla qualità dei file ottenuti, beh, quella sarai tu a deciderla in base al tipo di software che utilizzerai e ai parametri di output che deciderai di impiegare per le tue registrazioni.
Buona lettura e buon divertimento!

Indice

  • Registrare audio Mac dal microfono
    • QuickTime Player
    • Audacity
  • Registrare audio Mac riprodotto dal computer
    • Soundflower
    • Audio Hijack

Registrare audio Mac dal microfono

Vuoi effettuare delle registrazioni audio semplici utilizzando il microfono integrato o collegato al tuo Mac?
Allora perché non ti rivolgi ad una delle due risorse che trovi indicate qui sotto?
Sono entrambe molto semplici da utilizzare, capaci di garantire risultati di buon livello e fruibili senza dover spendere neppure un centesimo.
Pensa, c’è addirittura una risorsa integrata direttamente in macOS!

QuickTime Player

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Se vuoi effettuare delle registrazioni audio semplici, senza effetti speciali, filtri e quant’altro, puoi utilizzare QuickTime Player che è in grado di catturare l’audio dal microfono del Mac e, più in generale, da qualsiasi dispositivo di input audio collegato al computer.

Per avviare una registrazione audio con QuickTime Player, lancia l’applicazione facendo clic sulla sua icona annessa alla cartella Applicazioni oppure selezionandola dal Launchpad, da Spotlight o richiamandola mediante Siri, fai clic destro sulla sua icona nella barra Dock e seleziona la voce Nuova registrazione audio dal menu che si apre.

A questo punto, fai clic sulla freccia bianca collocata accanto al pulsante di registrazione, seleziona il dispositivo dal quale registrare l’audio (es.
Microfono interno) e premi su REC per far partire la registrazione audio.

Ad operazione completata, clicca sul pulsante Stop, recati nel menu File annesso nella parte in alto a sinistra della barra dei menu, clicca su Esporta e poi seleziona l’opzione Solo audio….
Indica quindi la cartella in cui salvare la tua registrazione (in formato M4A).

Audacity

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Se hai bisogno di un maggior controllo sulla qualità delle registrazioni, puoi rivolgerti ad Audacity, un eccellente editor audio gratuito ed open source che include una vasta gamma di controlli, filtri ed effetti speciali.

Per scaricarlo sul tuo Mac, collegati al suo sito Web ufficiale e clicca prima sulla voce Download Audacity, poi sul collegamento Audacity for Mac OSX/maxOS e successivamente su Audacity 2.x.x.dmg file.
Apri quindi il pacchetto in formato .dmg che è stato appena scaricato sul tuo Mac e che contiene il software (es.
audacity-macos-2.1.3.dmg) e trascina la cartella di Audacity nella cartella Applicazioni di macOS.

A questo punto, se intendi esportare le tue registrazioni in formato MP3, devi procurarti un plugin gratuito che si chiama LAME MP3.
Per scaricarlo sul tuo computer, collegati al suo sito Internet ufficiale dello stesso e clicca sulla voce Lame_Library_v3.99.5_for_Audacity_on_macOS.dmg.

A download completato, apri il pacchetto che contiene LAME MP3, avvia il file Lame Library v3.99.5 for Audacity.pkg presente al suo interno e clicca su Continua/Installa per installarlo sul tuo computer.

A questo punto non c’è molto altro da spiegare.
Avvia Audacity, seleziona la fonte audio da usare per la registrazione dal menu a tendina collocato accanto all’icona del microfono e premi sul pulsante REC per avviare la registrazione.
Ad operazione completata, recati nel menu File, clicca su Esporta audio, scegli il formato di file in cui esportare la registrazione (dal menu a tendina Format) ed il gioco è fatto.

Registrare audio Mac riprodotto dal computer

Ti interessa capire che cosa fare per poter registrare l’audio riprodotto dal tuo Mac?
Se la risposta è affermativa allora puoi appellarti ad uno degli strumenti ad hoc che trovi indicati nelle righe successive.
Anche in tal caso, si tratta di soluzioni abbastanza semplici da utilizzare anche per chi non si reputa esattamente un grande esperto in fatto di informatica e nuove tecnologie.
Provare per credere.

Soundflower

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Vuoi registrare audio Mac nel senso che desideri “catturare” il suono riprodotto dal computer durante l’ascolto di una radio online, la visione di un filmato o la riproduzione di un gioco?
Allora puoi ricorrere a Soundflower.

Soundflower è una kernel extension gratuita per macOS che “cattura” l’audio riprodotto dal Mac e permette di registrarlo tramite qualsiasi software adatto allo scopo, come ad esempio i summenzionati QuickTime Player e Audacity.
Non viene più aggiornata da tempo, difatti il suo certificato di convalida è scaduto, ma sembra funzionare ancora bene.

Per scaricare Soundflower sul tuo computer, collegati al sito Internet di MacUpdate linkato poc’anzi, clicca sulla voce Download collocata in alto, seleziona Older (OS X) dal menu che ti viene mostrato e declina l’invito a creare un tuo account sul sito cliccando su No thanks, take me to my download.
Attendi quindi che la procedura di download venga avviata e portata a termine dopodiché apri il pacchetto in formato .dmg che contiene l’applicazione, avvia l’eseguibile Soundflower.pkg presente al suo interno e clicca sul pulsante Continua per quattro volte consecutive.
Ignora pure il fatto che il certificato del software è scaduto.

Successivamente, premi su Accetta per accettare le condizioni d’uso del software, fai ancora una volta click su Continua e porta a termine il processo d’installazione di Soundflower cliccando su Installa.
Digita infine la password del tuo account utente su macOS (quello che usi per accedere al sistema), premi Invio e il gioco è fatto.
Al termine del setup, accetta di riavviare il computer.

Al nuovo accesso a macOS, per registrare l’audio riprodotto da qualsiasi software in esecuzione sul tuo computer, dovrai impostare Soundflower come dispositivo di output audio predefinito.
Come si fa?
Tranquillo, è facilissimo.

Per prima cosa, dirigiti nelle Preferenze di sistema e clicca sull’icona Suono.
In seguito, seleziona la scheda Uscita, clicca su Soundflower (2ch) e metti il segno di spunta accanto alla voce Mostra volume nella barra dei menu per far comparire l’icona per il controllo dell’audio nella barra dei menu di macOS.

A questo punto, avvia l’applicazione Soundflowerbed contenuta nella cartella Soundflower in Applicazioni del tuo Mac, clicca sull’icona del fiore che compare nella barra dei menu di macOS in alto a destra e seleziona la voce Built-in audio che si trova sotto la dicitura Soundflower (2ch) nel menu che compare.

Superato anche questo step, fai alt+clic destro sull’icona dell’audio nella barra dei menu e accertati che ci sia il segno di spunta accanto alla voce Soundflower (2ch).
Se non c’è, mettilo tu.

Missione compiuta! Adesso puoi aprire QuickTime Player, Audacity o qualsiasi altro software per la registrazione dell’audio e “catturare” l’audio del tuo Mac selezionando Soundflower come fonte della registrazione.
In Audacity, per esempio, devi selezionare la voce Built-in Input dal menu a tendina con l’icona del microfono e devi accertarti che nel menu Attività (in alto) non sia selezionata la voce Software Playthrough.

Al termine della registrazione, potrai ripristinare il dispositivo di output audio predefinito del tuo Mac facendo alt+clic destro sull’icona dell’audio presente nella barra dei menu e selezionando l’opzione Altoparlanti interni dal menu che compare.

Nel caso in cui Soundflower non funzionasse correttamente, puoi disinstallarlo facilmente recandoti nella cartella Soundflower in Applicazioni del tuo Mac e aprendo lo script Uninstall Soundflower.scpt.
Si aprirà una finestra dello Script Editor.
Per disinstallare Soundflower, clicca sul pulsante Play in alto a sinistra, digita la password del tuo account utente su macOS, premi Invio e riavvia il computer.

Audio Hijack

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Se non riesci a far funzionare Soundflower, o comunque vai alla ricerca di una soluzione più completa per registrare audio Mac, non pensarci su due volte e installa Audio Hijack.

Si tratta di un’applicazione commerciale, che costa 49$ ma è disponibile in una versione di prova gratuita che consente di creare registrazioni di massimo 10 minuti, grazie alla quale è possibile catturare l’audio di sistema del Mac o di applicazioni singole.

Per scaricarla sul tuo computer, collegati al suo sito Internet ufficiale e clicca sul pulsante Free download.
A download completato, apri il pacchetto in formato .dmg che contiene il programma e trascina la sua icona nella cartella Applicazioni di macOS.
Successivamente avvia Audio Hijack, guarda il tutorial iniziale e clicca su Dive Right in per cominciare ad usare l’applicazione.

Nella finestra che si apre, premi quindi sul bottone New session, scegli che tipo di registrazione effettuare (es.
Application audio per catturare l’audio di una sola applicazione o System audio per catturare l’audio di tutte le applicazioni) e premi sul pulsante REC per avviare la tua registrazione.

Tieni presente che potrebbe esserti richiesto di installare alcuni componenti aggiuntivi necessari all’utilizzo di alcune funzionalità del software, come ad esempio Instant on e Schedule Helper.
Accetta cliccando sul pulsante Install e digita la password del tuo account utente su macOS.

Al termine delle registrazioni troverai la lista di tutti tuoi file audio nella sezione Recordings del programma, dalla quale potrai esportare le registrazioni in altre applicazioni, visualizzare la cartella che le ospita nel Finder e altro ancora.

come registrare schermo mac

come registrare schermo mac

Hai appena visto la presentazione di un software per Mac in cui l’utente, oltre al desktop del proprio computer, filmava anche sé stesso, in un riquadro collocato in uno degli angoli dello schermo:
davvero un bell’effetto, vero?
E allora perché non provi a realizzare qualcosa di simile anche tu?
Ti assicuro che è semplicissimo.

Ormai esistono diverse applicazioni, anche gratuite, per registrare schermo Mac e molte di esse permettono di riprendere contemporaneamente la scrivania di macOS e la webcam, creando quel simpatico effetto di cui parlavamo poc’anzi.
Adesso te ne segnalo alcune fra le più interessanti disponibili attualmente “su piazza”, spiegandoti brevemente come usarle.
Resterai sorpreso dalla qualità dei filmati che riuscirai ad ottenere e, soprattutto, dalla semplicità con cui riuscirai ad ottenerli.

Nota: quando avvii la registrazione dello schermo (oppure esporti delle registrazioni che hai già effettuato) il computer viene messo “sotto sforzo” e questo porta le ventole a girare in maniera più forte.
Se, dunque, il tuo Mac diventa più rumoroso per qualche minuto, non ti preoccupare, si tratta di una cosa assolutamente normale:
serve ad evitare che il computer si surriscaldi e vengano apportati dei danni ai componenti interni.
Ovviamente ciò non vale per i MacBook da 12”, che essendo fanless non hanno ventole al loro interno.

Indice

  • Open Broadcaster Software (gratis)
  • Screenflow (a pagamento)
  • Screencast-o-matic (freemium)
  • QuickTime Player (gratis)
  • Istantanea schermo (gratis)

Open Broadcaster Software (gratis)

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OBS (acronimo di Open Broadcaster Software) è un ottimo software gratuito ed open source che permette di registrare (o trasmettere “live”) lo schermo del computer.
È disponibile per Windows, macOS e Linux e, tra le sue caratteristiche principali, ci sono da annoverare l’estrema semplicità di utilizzo e la capacità di comprendere le riprese della webcam nelle registrazioni.

Per scaricarlo sul tuo Mac, collegati al suo sito Internet ufficiale e clicca sul pulsante macOS 10.11+.
A download completato, apri il file .pkg ottenuto dal sito e, nella finestra che si apre, clicca prima su Continua per due volte consecutive e poi su Installa.
Digita, quindi, la password del tuo account utente su macOS (quella che usi normalmente per accedere al sistema) e clicca prima su Installa software e poi su Chiudi e Non spostarlo per concludere il setup.

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A questo punto, per registrare lo schermo del tuo Mac, avvia OBS e seleziona gli elementi da catturare, tramite il riquadro Fonti dell’applicazione.
Per procedere, clicca dunque sul pulsante + che si trova in basso e seleziona la voce Cattura schermo dal menu che si apre (per catturare lo schermo del computer).

Clicca, quindi, sul pulsante OK per due volte consecutive (se hai più di uno schermo connesso al Mac, puoi scegliere quale schermo catturare tramite il menu a tendina Display) e usa il bordo rosso dell’anteprima dello schermo del Mac per ridimensionare l’area di schermo da catturare.

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Fatto ciò, premi nuovamente sul pulsante + che si trova sotto il riquadro delle Fonti, seleziona la voce Cattura l’audio in ingresso dal menu che si apre e dai OK per due volte consecutive, in modo da catturare anche l’audio della webcam.

Se hai più di un dispositivo di input audio collegato al Mac (es.
una webcam e un microfono), seleziona il dispositivo da utilizzare tramite il menu a tendina Dispositivo.

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Per aggiungere anche la ripresa della webcam agli elementi da catturare con OBS, clicca nuovamente sul pulsante + sotto al riquadro delle fonti e seleziona la voce Dispositivo di cattura video dal menu che compare.

Nella finestra successiva, premi su OK, seleziona il nome della webcam dal menu a tendina Dispositivo e clicca su OK per confermare.
Dopodiché ridimensiona il riquadro rosso con la ripresa della webcam (usando il mouse) e spostala nel punto del desktop in cui desideri venga posizionata.

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Adesso ci siamo! Fai clic sul pulsante Avvia registrazione ed effettua la tua registrazione.

Per impostazione predefinita, OBS salva le registrazioni in formato MOV.
Per cambiare formato di output, recati nel menu Impostazioni (cliccando sull’apposito pulsante collocato in basso a destra), seleziona l’icona Output dalla barra laterale di sinistra e scegli un tipo di file tra FLV, MP4, MOV, MKV e TS dal menu a tendina Formato di registrazione.

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Dal medesimo menu, cliccando sul pulsante Sfoglia, puoi anche scegliere la cartella in cui salvare i video registrati con OBS.

Screenflow (a pagamento)

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Screenflow è una delle migliori applicazioni per registrare schermo Mac, nonché una delle più usate in tutto il mondo.
Include anche un pratico editor che permette di modificare le registrazioni, aggiungere loro effetti speciali e montarle in maniera molto semplice.
Il software è a pagamento, costa 129$, ma è disponibile in una versione di prova gratuita che non presenta limiti di tempo e imprime un watermark alle registrazioni.

Per scaricare la trial gratuita di Screenflow, collegati al sito Internet dell’applicazione, clicca sul pulsante Download free trial e compila il modulo che ti viene proposto indicando, negli appositi campi, First Name (nome), Last Name (cognome), Email (da ripetere nel campo Confirm Email), Company (azienda per la quale lavori), Industry (settore nel quale lavori) e Country (paese di residenza).

Una volta fatto ciò, spunta le caselle relative alle voci I have read the Terms of Service and agree, I certify that I am 16 years of age or older e clicca sul pulsante Send my download link per avviare il download della trial di Screenflow.

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A download completato, apri il pacchetto dmg che viene scaricato automaticamente sul tuo computer, clicca sul pulsante Agree e trascina l’icona di Screenflow nella cartella Applicazioni di macOS.

Ad operazione completata, avvia Screenflow, clicca sul pulsante Apri, seleziona la voce New recording dalla finestra che si apre (sulla sinistra) e imposta la tua registrazione.
Seleziona, quindi, lo schermo da registrare dal menu a tendina Record desktop from, metti il segno di spunta accanto alla voce Record audio from per catturare anche l’audio del microfono (cioè della webcam) e, se vuoi attivare anche la ripresa della webcam, metti la spunta accanto all’opzione Record video from.

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A questo punto, premi sul pulsante REC ed effettua la tua registrazione.
Dopodiché clicca sull’icona di Screenflow collocata in alto a destra (accanto all’orologio di sistema), seleziona la voce Stop record dal menu che compare e il gioco è fatto.

Per finire, modifica il video con l’editor di Screenflow (che si aprirà automaticamente al termine della registrazione) ed esporta il tuo filmato selezionando la voce Export dal menu File del programma.
Potrai scegliere tra vari formati di file e varie risoluzioni.

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È importante sottolineare che l’editor di Screenflow permette di agire singolarmente sui vari flussi registrati, quindi sulla registrazione dello schermo, sulla traccia audio e sulla ripresa della webcam.
Quest’ultima, poi, può essere spostata e ridimensionata liberamente selezionandola direttamente nell’anteprima del video.

Screencast-o-matic (freemium)

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Screencast-o-matic è un famosissimo servizio online per la registrazione del desktop.
Funziona direttamente dal browser mediante l’utilizzo di una piccola app gratuita, che è disponibile sia per Mac che per Windows.
È gratis, ma presenta alcune limitazioni:
non consente di effettuare registrazioni più lunghe di 15 minuti, produce video con una risoluzione massima di 720p e imprime dei watermark alle registrazioni.
Per rimuovere queste limitazioni e ottenere anche delle funzioni in più, molte delle quali dedicate all’editing dei video prodotti, bisogna sottoscrivere dei piani a pagamento, che partono da 1,50$/mese.

Tutto chiaro?
Bene, allora passiamo all’azione:
per utilizzare Screencast-o-matic, collegati alla sua pagina principale e clicca prima sul pulsante Start recording for free, poi su quello Launch free recorder e, infine, sulla voce Download launcher:
in questo modo, verrà scaricato sul tuo computer il “programmino” che consente di registrare lo schermo del computer.

A download completato, apri il pacchetto dmg che contiene il launcher di Screencast-o-matic, fai doppio clic sull’eseguibile Screen Recorder Launcher Setup contenuto al suo interno e clicca prima su Apri e poi su OK per concludere il setup.

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Ora, torna sull’home page di Screencast-o-matic, clicca sulla voce try again e clicca su Consenti e Apri per richiamare l’utility di registrazione.

Si aprirà un riquadro nero all’interno del quale potrai scegliere se registrare Schermo, Webcam o Entrambi, cliccando su uno degli appositi pulsanti disponibili.
Potrai inoltre scegliere se attivare o meno la narrazione, cioè la cattura dell’audio del microfono, e la dimensione (cioè la risoluzione) del video da generare.

Cliccando, invece, sul pulsante Preferenze, potrai impostare le scorciatoie da tastiera, le impostazioni relative all’anteprima della registrazione e altri parametri utili.
Una volta impostate le tue preferenze, fai clic sul pulsante Reccollocato in basso a sinistra ed effettua la tua registrazione.

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Per terminare la registrazione e salvare sul computer i video realizzati con Screencast-o-matic, clicca prima sul pulsante (II) collocato in basso a sinistra e poi su Fatto.

Utilizza, quindi, l’editor del servizio per delimitare i punti di inizio e fine del video da esportare (i due indicatori bianchi che si trovano ai lati della timeline), aggiungere dei sottofondi musicali (l’icona della nota musicale) e delle didascalie (l’icona CC) e avvia l’esportazione del filmato cliccando prima sulla voce Salva come file video e poi su Pubblica.

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In alternativa, se preferisci, puoi anche pubblicare il video su YouTube o sul sito di Screencast-o-matic, usando le apposite voci presenti in basso a destra nell’editor.

QuickTime Player (gratis)

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QuickTime Player non ha bisogno di presentazioni.
Si tratta del player video incluso di default in macOS, ma forse non tutti sanno che è in grado sia di registrare schermo Mac sia di effettuare registrazioni delle riprese della webcam.
Purtroppo non può fare entrambe le cose in contemporanea, ma con un piccolo “trucco” si può, in qualche modo, superare anche questa limitazione.

La procedura da seguire è abbastanza semplice:
dopo aver avviato QuickTime Player, fai clic destro sulla sua icona presente nella barra Dock e avvia una Nuova registrazione filmato cliccando sull’apposita voce presente nel menu che si apre.
Comparirà un riquadro con la ripresa della webcam in tempo reale.

A questo punto, ridimensiona il riquadro e posizionalo nel punto dello schermo che preferisci.
Dopodiché fai nuovamente clic destro sull’icona di QuickTime Player, seleziona la voce Nuova registrazione schermo dal menu che si apre e avvia una nuova registrazione dello schermo attivando anche la cattura dell’audio (selezionando la voce Microfono integrato dal menu che compare cliccando sulla freccia collocata accanto al pulsante Rec).

Con questo stratagemma otterrai una registrazione del desktop con ripresa della webcam incorporata.
Attenzione però, a differenza di Screenflow, OBS e Screencast-o-matic, l’inquadratura della webcam non seguirà la registrazione.
Questo significa che verrà coperta dalle finestre che aprirai e scomparirà passando a un’altra scrivania o un’applicazione a tutto schermo.

Una volta completata la registrazione, clicca sul pulsante Stop presente in alto a destra nella barra dei menu di macOS (accanto all’orologio di sistema).
Dopodiché, se vuoi, utilizza gli strumenti di editing presenti nel menu Modifica (es.
Dividi clip, Ruota a sinistra, Ruota a destra ecc.) per modificare il video ed esporta il risultato finale, selezionando uno dei formati di file disponibili nel menu File > Esporta come collocato in alto a sinistra.

Istantanea schermo

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Se utilizzi una versione di macOS pari o successiva alla 10.14 (Mojave), puoi registrare lo schermo del Mac anche con Istantanea schermo, la versione aggiornata dello storico strumento di cattura dello schermo integrata nel sistema operativo Apple.

Per richiamare Istantanea schermo, seleziona l’icona dell’applicazione dalla cartella Altro del Launchpad oppure premi la combinazione di tasti cmd+shift+5 sulla tastiera:
si aprirà così una barra degli strumenti con vari pulsanti.
I pulsanti dedicati alla realizzazione dei video sono il quarto e il quinto:
uno permette di catturare l’intero schermo del Mac, l’altro una porzione di esso (da selezionare con il mouse).

Una volta scelta l’opzione che preferisci di più, clicca quindi sul pulsante Registra e realizza il tuo video.
Al termine della registrazione, premi sul pulsante Stop comparso nel frattempo nella barra dei menu di macOS (in alto a destra, accanto all’orologio di sistema) e il filmato verrà salvato automaticamente nella cartella in cui vengono salvati anche gli screenshot (per impostazione predefinita, il desktop).

Se vuoi, al termine della registrazione, puoi tagliare il tuo video, condividerlo o cestinarlo cliccando sulla sua miniatura che compare nell’angolo in basso a destra dello schermo.
Una volta selezionata la miniatura, scegli l’operazione che vuoi compiere dalla finestra che si apre, usando la toolbar collocata in alto:
l’icona con la pellicola e i due indicatori laterali permette di tagliare il video, il quadrato con la freccia all’interno permette di condividerlo, mentre il Cestino di cancellarlo.
Una volta apportate le modifiche desiderate, per salvare il video, clicca sul pulsante Fine.

come reinstallare mac os

come reinstallare mac os

Da qualche tempo, il tuo Mac ha iniziato a bloccarsi in modo imprevisto, probabilmente a causa di un problema al sistema operativo che non sei ancora riuscito a identificare.
Per “tagliare la testa al toro” e risolvere la questione al più presto, vorresti effettuare un ripristino – meglio se parziale e senza perdita di dati – del computer:
il problema, però, è che proprio non hai la più pallida idea dei passi da compiere per riuscire nell’impresa, ed è per questo motivo che, dopo una ricerca su Internet, sei capitato sul mio sito Web.

Se le cose stanno in questo modo, sappi che ti trovi nel posto giusto, al momento giusto! Nel corso di questo tutorial, infatti, ti spiegherò per filo e per segno come reinstallare mac OS, anche senza perdere dati, utilizzando una procedura semplice e a prova di neofita.
Per completezza d’informazione, ti illustrerò inoltre come azzerare del tutto il computer, formattandone il disco, e come effettuare una nuova installazione del sistema operativo partendo da un drive USB.

Dunque, senza attendere oltre, mettiti bello comodo e leggi con attenzione tutto quanto ho da spiegarti sull’argomento:
sono sicuro che, al termine della lettura di questa guida, avrai le idee ben chiare sul da farsi e sarai in grado di agire in completa autonomia.
Detto ciò, non mi resta altro da fare, se non augurarti buona lettura e farti un grosso in bocca al lupo per tutto!

Indice

  • Operazioni preliminari
  • Come reinstallare mac OS senza perdere dati
  • Come reinstallare mac OS formattando il disco
  • Come reinstallare mac OS da chiavetta USB

Operazioni preliminari

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Prima di reinstallare mac OS sul computer in tuo possesso, ti consiglio di eseguire sempre un backup dei tuoi dati più importanti, quali potrebbero essere documenti, musica, email, foto e così via, in modo da avere la certezza che, laddove qualcosa dovesse “andare storto”, essi non verranno persi.

Dunque, se hai Time Machine attivo, collega innanzitutto il disco di backup al Mac, fai clic sull’icona dell’orologio analogico che sta nella barra dei menu di macOS (nei pressi dell’orologio di sistema) e clicca sulla voce Esegui backup adesso collocata nel menu che si apre.
Qualora non avessi mai usato questa funzione prima d’ora, ti consiglio di leggere la mia guida alla configurazione di Time Machine, nella quale ti ho fornito tutti i dettagli del caso.

Se, per un motivo o per un altro, non puoi o non desideri impiegare Time Machine (perché, per esempio, vuoi formattare completamente il disco e avere un’installazione “pulita” del sistema operativo), provvedi a copiare manualmente i file e le cartelle di tuo interesse su un disco esterno, dal quale prelevare poi i file una volta concluso il tutto.

In caso decidessi di optare per questa soluzione, ricorda di salvare tutto ciò che potrebbe esserti utile:
la libreria di Foto (che si trova nel file /Users/[nome utente]/Pictures/Photos Library.photoslibrary/), la libreria di Musica/iTunes (che risiede in /Users/[nome utente]/Music/Music/Music Library.musiclibrary), oltre che le email, i promemoria, le note, i calendari e tutti gli altri documenti, che ti consiglio invece di sincronizzare con iCloud.

Per verificare se la sincronizzazione è attiva, recati nelle Preferenze di Sistema (l’icona a forma di ingranaggio collocata sul Dock), clicca sull’icona ID Apple, che si trova in alto, e assicurati che le voci Mail, Contatti, Calendari, Promemoria, Safari, NotePortachiavi siano spuntate.

Chiaramente, puoi modificare queste impostazioni a seconda di quelle che sono le tue necessità e, se hai a disposizione sufficiente spazio su iCloud, puoi spuntare anche le voci relative a iCloud DriveFoto, in modo da archiviare anche documenti, foto e video online.
Se ti interessa approfondire il funzionamento di iCloud, da’ pure uno sguardo alla guida tematica che ho dedicato al servizio.

Se lo ritieni opportuno, puoi salvare i tuoi documenti anche su servizi di archiviazione “remota” differenti da quello di Apple, come per esempio Google Drive, Dropbox o altre piattaforme di cui ti ho parlato nel mio approfondimento dedicato ai migliori servizi cloud.

Come reinstallare mac OS senza perdere dati

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Se è tua intenzione reinstallare mac OS senza perdere dati, puoi avvalerti della console delle Utility di macOS, tramite la quale è possibile installare una nuova copia del sistema operativo, lasciando però intatti i dati e le impostazioni personali.

Per agire in tal senso, riavvia il Mac cliccando sul menu Apple e scegliendo la voce Riavvia da quest’ultimo.
Non appena il computer effettua il riavvio, premi e tieni premuti i tasti cmd+r, finché non vedi comparire il logo della mela morsicata con annessa barra di caricamento.

Successivamente, scegli la lingua da utilizzare e, quando richiesto, inserisci la password del Mac (o seleziona uno degli utenti amministratori del computer di cui ricordi la chiave d’accesso):
dopo averla digitata, clicca sul pulsante Continua e attendi che la finestra macOS Recovery venga visualizzata su schermo.

Fatto ciò, scegli l’opzione Reinstallazione macOS e attendi qualche secondo affinché vengano recuperate le opzioni relative al sistema operativo in uso: clicca sul pulsante Continuaaccetta le condizioni d’uso di macOS premendo per due volte consecutive sull’apposito pulsante, seleziona il disco sul quale reinstallare il tutto (solitamente si chiama Macintosh HD) e, quando pronto, clicca sul pulsante Installa e attendi pazientemente che la procedura venga portata a termine.
Se hai attivo il sistema di cifratura del disco FileVault, potrebbe esserti chiesto di digitare la password di amministrazione del Mac.

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Per continuare, potrebbe esserti chiesto di collegarti a Internet, in modo da scaricare i file di installazione di macOS:
per farlo, clicca sull’icona del Wi-Fi che si trova in alto a destra (quella con le tacchette), scegli la rete wireless alla quale connetterti tra quelle proposte e, se richiesto, inseriscine la chiave d’accesso nell’apposito campo.

In alternativa, puoi stabilire un collegamento alla Rete tramite cavo Ethernet, se ne disponi, collegando la prima delle sue estremità al Mac, e la seconda all’apposita porta del router.

Una volta stabilita la connessione, ripeti i passaggi visti poc’anzi per avviare l’installazione del sistema operativo, che potrebbe durare anche alcune ore (a seconda della velocità del collegamento a Internet disponibile).

Al termine della procedura di reinstallazione del sistema operativo, il computer si riavvierà da solo e, alla successiva accensione, ti proporrà la classica schermata di login.

Come reinstallare mac OS formattando il disco

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Se preferisci effettuare una nuova installazione del sistema operativo ed eliminare l’intero contenuto del disco perché, per esempio, hai intenzione di cedere il tuo Mac a qualcun altro, devi innanzitutto inizializzare il disco.

Per poterci riuscire, accedi alle Utility di macOS come ti ho indicato in precedenza (riavvia il computer e premi i tasti cmd+r finché non vedi comparire il logo della “mela morsicata”), seleziona la lingua da usare, sblocca il tuo profilo utente, se necessario, quindi fai clic sulla voce Utility disco e premi il pulsante Continua.

Successivamente, seleziona il disco da formattare (ad es.
Macintosh HD) dalla barra laterale di sinistra e, per avviarne la formattazione, clicca sul pulsante Inizializza situato in alto.
Fatto ciò, specifica un nome per l’unità, assicurati che il menu a tendina Formato sia impostato su APFS e premi i pulsanti InizializzaFine per eliminare tutti i dati dal disco.
Se necessario, ripeti l’operazione per tutti gli altri dischi installati.

Se possiedi una versione di macOS che non supporta il file system APFS (precedente alla 10.13 High Sierra), devi selezionare le opzioni macOS esteso (journaled)Mappa partizione GUID, rispettivamente, dai menu a tendina FormatoScherma.

Dopo aver azzerato il contenuto della memoria, torna alla schermata principale delle Utility di macOS, seleziona l’opzione Reinstalla macOS, clicca sul pulsante Continua e premi su Accetta per due volte consecutive, in modo da accettare le condizioni d’uso del sistema operativo.

Per concludere, seleziona il disco che hai formattato in precedenza (quello su cui reinstallare macOS), premi sul pulsante Installa e attendi pazientemente che la procedura d’installazione venga portata a termine:
potrebbe volerci un po’ di tempo, in quanto tutti i file del sistema operativo vengono scaricati da Internet.

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Superato anche questo step, dovrebbe avviarsi, in automatico, la procedura di configurazione iniziale di macOS:
se intendi cedere il computer, ti consiglio di non andare avanti e di lasciare che sia il nuovo proprietario a eseguirla.

Se, invece, hai intenzione di usare il Mac in prima persona, prosegui seguendo le istruzioni mostrate su schermo:
seleziona il tuo Paese di residenza, regola le impostazioni relative alla lingua da usare per il layout della tastiera e la dettatura, seleziona una rete wireless alla quale collegarti e, quando richiesto, clicca sul pulsante Continua per accettare le condizioni relative a Dati e Privacy.

Ora, indica se ripristinare un backup di dati e impostazioni già esistenti trasferendoli da un Mac diverso, da un backup di Time Machine, da un disco di avvio o da un PC Windows, oppure se iniziare a usare il computer “da zero” senza trasferire informazioni su di esso.

A questo punto, scegli se effettuare l’accesso con il tuo ID Apple, se crearne uno nuovo, oppure se saltare la configurazione di iCloud e accedere con un account locale; clicca quindi sul pulsante Accetto per due volte consecutive e prosegui con l’impostazione dell’account utente, indicandone i dati necessari (nome dell’utilizzatore, nome utentepassword d’accesso).

Ci siamo quasi:
scegli se inviare statistiche d’uso ad Apple e sviluppatori di terze parti, configura Tempo di utilizzo (in modo da avere rapporti sull’uso del Mac ed impostare eventuali limitazioni), indica se attivare o meno la funzione Chiedi a Siri e seleziona il tema grafico da usare per l’interfaccia di macOS (chiaroscuroautomatico).

Per concludere, premi il pulsante Continua e attendi qualche secondo affinché macOS configuri l’account utente con le impostazioni definite in precedenza, e te ne mostri, infine, la Scrivania.

Come reinstallare mac OS da chiavetta USB

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Aspetta, vorresti capire come reinstallare mac OS Catalina da chiavetta USB, perché il Mac su cui devi operare non è collegato a Internet?
Ti piacerebbe sapere come reinstallare mac OS Sierra perché possiedi un computer non esattamente aggiornato?

In casi come questi, puoi affidarti a Install Disk Creator, un’utility gratuita che consente di creare un drive contenente il sistema operativo di Apple, da poter usare ogni volta che lo si vuole.

Affinché il tutto proceda per il meglio, è necessario disporre di una chiavetta USB sufficientemente grande (ti basti sapere che l’installer di macOS 10.15 Catalina supera gli 8 GB):
se non ne possiedi una adatta allo scopo, puoi procurartela seguendo le indicazioni che ti ho fornito nella mia guida all’acquisto dedicata alle chiavette USB.

Inoltre, se disponi di un MacBook recente equipaggiato con sole porte USB-C, ricordati di acquistare un drive con tale connettore o, in alternativa, di rimediare un adattatore o hub da USB-A a USB-C.

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Una volta ottenuto il materiale necessario, devi scaricare da Internet il pacchetto d’installazione di macOS.
Per ottenere la versione più recente del sistema operativo, apri il Terminale (si trova nella cartella Altro del Launchpad) e impartisci il comando softwareupdate –fetch-full-installer.
Il pacchetto, al termine del download, verrà archiviato nella cartella Applicazioni del Mac.

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In alternativa, se intendi usare la chiavetta per installare una versione di Mac precedente, puoi procedere al download della sua immagine dal Mac App Store:
per farlo, avvia quest’ultimo, digita il nome del sistema operativo da te in uso nel campo di ricerca posto in alto a sinistra e premi il tasto Invio della tastiera.

Ora, fai clic sul riquadro relativo a macOS, premi i pulsanti Ottieni e Scarica, rispondi Continua all’avviso che compare su schermo e attendi che il download del sistema operativo venga ultimato (potrebbe esserti chiesto di inserire la password dell’ID Apple o di usare il Touch ID).
Laddove il Mac App Store non dovesse offrire risultati pertinenti, puoi accedere alle pagine di download di macOS 10.14 Mojave o macOS 10.13 High Sierra cliccando sui rispettivi link e poi sul pulsante Apri App Store .

Al termine del download delle immagini dal Mac App Store, se necessario, interrompi il processo d’installazione di macOS, facendo clic destro sull’icona presente nella barra Dock e poi sulla voce Esci situata nel menu che compare.

Dopo esserti procurato anche i file relativi al sistema operativo da installare, provvedi al download dell’utility Install Disk Creator:
collegati a questo sito Web, clicca sul pulsante Download the macOS app e, a download ultimato, copia l’icona del programma nella cartella Applicazioni del Mac.

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Superato anche questo step, inserisci nel Mac la chiavetta USB da usare per l’installazione del sistema operativo, avvia il programma installato poc’anzi e, giunto alla sua schermata principale, assicurati che il pacchetto d’installazione scaricato in precedenza sia riconosciuto in automatico.
Se così non fosse, selezionalo manualmente tramite il pulsante Choose a macOS Installer… situato in alto.

In seguito, utilizza il menu a tendina Select the volume to become the installer per selezionare l’unità USB sulla quale copiare i file d’installazione del sistema operativo e clicca prima sul pulsante Create installer (in basso) e poi su Erase Disk, in modo da avviare la creazione del drive d’installazione.
Questo passaggio dovrebbe durare pochi minuti.

Il gioco, a questo punto, è praticamente fatto:
inserisci la chiavetta così creata in una delle porte USB del computer da formattare, riavvialo e, durante la riaccensione, tieni premuto il tasto alt della tastiera, finché non compare il menu per la selezione del dispositivo di avvio.

Per concludere, fai doppio clic sull’icona relativa all’Installer di macOS e, se tutto è andato per il verso giusto, dovresti trovarti faccia a faccia con la schermata delle Utility di macOS.
A questo punto, procedi seguendo le istruzioni che ti ho fornito nel capitolo su come reinstallare macOS senza perdere i dati o, se ti interessa azzerare completamente il contenuto del disco, attieniti ai passaggi che ti ho indicato nel capitolo dedicato alla formattazione completa del Mac.

come pulire lo schermo del mac

come pulire lo schermo del mac

Guardandolo in funzione non sembrerebbe eppure lo schermo del tuo Mac, una volta spento, risulta essere davvero sporco.
Non sto dicendo che si tratta di noncuranza da parte tua, sia chiaro, bensì di un destino al quale nessun computer, neppure quelli a marchio Apple, può sfuggire.
Fortunatamente è però una situazione facilmente reversibile e se ora sei qui e stai leggendo questo mio articolo mi pare ben evidente il fatto che sei interessato all’argomento e ti piacerebbe dunque capire come pulire lo schermo del Mac.

Come dici?
Le cose stanne esattamente in questo modo e vorresti sapere se posso darti realmente una mano oppure no sul da farsi?
Ma certo che si, non hai di che preoccuparti.
Se mi concedi qualche minuto del tuo prezioso tempo libero posso infatti illustrarti, per filo e per segno, tutto ciò che è sufficiente fare per far tornare lindo e pinto come quando appena comperato lo schermo del tuo computer Apple, qualsiasi modello esso sia, fisso o portatile.
Prima che tu possa spaventarti e pensare a chissà cosa ci tengo però a precisare sin da subito il fatto che le operazioni che dovrai compiere sono semplicissime da eseguire ed alla portata di chiunque.
Stesso discorso vale per la strumentazione da utilizzare per riuscire “nell’impresa”, molto probabilmente hai già sottomano tutto ciò che ti occorre (ed in caso contrario puoi reperire il tutto direttamene al supermarket sotto casa).

Allora?
Ti va di entrare finalmente nel vivo dell’argomento e di approfondire la questione?
Si?
Molto bene.
Suggerisco allora di non perdere altro tempo prezioso e di metterci immediatamente all’opera.
Prenditi quindi qualche istante tutto per te, mettiti ben comodo dinanzi il tuo Mac e concentrarti sulla lettura di questo mio tutorial.
Sono sicuro che alla fine potrai dirti ben felice e soddisfatto di quanto appreso e che addirittura in caso di necessità sarai pronta a fornire utili dritte sul da farsi a tutti i tuoi amici.
Scommettiamo?

Indice

  • Occorrente
  • Pulire lo schermo del Mac
    • Notebook
    • Desktop
    • Display esterni

Occorrente

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Che quello in tuo possesso sia un MacBook, un iMac o, ancora, un Mac mini o un Mac Pro non fa alcuna differenza:
non puoi esimerti dal provvedere in primo luogo a reperire il materiale necessario per effettuare la pulizia dello schermo del tuo computer.
Come anticipato in apertura, non si tratta di una strumentazione di difficile reperimento, tutt’altro.

Ciò di cui hai bisogno è infatti un semplice panno in microfibra (come quello che di solito viene utilizzato per pulire le lenti degli occhiali), preferibilmente antistatico e che non lasci pelucchi sulle superfici.
Molto probabilmente ne hai già uno in casa.
Qualora così non fosse, puoi reperirlo facilmente ed a prezzi molto contenuti in un qualsiasi supermercato, nei negozi che vendono prodotti per la pulizia della casa, in un’ottica o, ovviamente, nei negozi di elettronica ed informatica.

In alternativa al panno in microfibra, puoi utilizzare un panno in pelle di camoscio oppure un panno in pelle di daino. Entrambi i materiali sono sufficientemente morbidi e vanno a rivelarsi utili allo scopo in oggetto.

Quello che invece dovresti evitare di fare è affidarti all’uso di detergenti spray, detergenti contenenti perossido di idrogeno, detergenti con acetone o ammoniaca e solventi e sostanze abrasive varie poiché il loro impiego potrebbe danneggiare lo schermo del tuo Mac.

Questo comunque non preclude il fatto che tu non possa rivolgerti all’uso della semplice acqua (che puoi usare per inumidire il panno in uso) oppure a quello di prodotti detergenti specifici per schermi o display (che però non vanno mai spruzzati direttamente sul schermo ma prima sul panno), che puoi reperire facilmente ed a buon prezzo tramite Amazon o, anche in tal caso, al supermarket o, ancora, nei negozi di elettronica e di informatica.

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Pulire lo schermo del Mac

Ora che hai reperito tutto il materiale necessario direi che sei finalmente pronto per passare all’azione vera e propria ed andare finalmente a scoprire come pulire lo schermo del tuo Mac.
Leggi dunque le seguenti indicazioni.
Qui sotto trovi spiegato come procedere nel caso dei MacBook (quindi dei notebook Apple), degli iMac (quindi dei computer desktop dell’azienda) e dei monitor esterni (es.
quelli Thunderbolt) della “mela morsicata” e non da collegare ad eventuali Mac mini e Mac Pro.

Notebook

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Ti interessa capire come pulire lo schermo del Mac e possiedi un MacBook?
Bene, allora le prime mosse che devi effettuare sono quella di spegnere completamente il computer e di scollegare quest’ultimo dall’eventuale alimentatore collegato e dalla presa elettrica.
Preoccupati poi di rimuovere mouse, tastiera ed altre eventuali periferiche ed accessori collegati al computer oltre che la custodia protettiva dello stesso (se ne usi una, ovviamente).

Adesso, afferra il panno in microfibra (oppure quello in pelle di daino o quello in pelle di camoscio) e passalo su tutto lo schermo effettuando dei movimenti circolari e non eccessivamente energici e senza effettuare troppa pressione. Qualora così facendo lo sporco dovesse persistere, puoi inumidire il panno con un po’ d’acqua e passarlo sul display in maniera analoga a quanto visto poc’anzi.
In tal caso, cerca però di evitare che goccioline d’acqua ed umidità in generale possano penetrare nelle aperture adiacenti.

In alternativa all’uso dell’acqua, puoi sfruttare, come anticipato qualche riga più su, appositi prodotti detergenti.
In tal caso, ricordati però di non spruzzare mai il liquido direttamente sullo schermo ma sempre e comunque prima sul panno usato per la pulizia.
Successivamente potrai procedere in maniera praticamente analoga a quanto visto insieme poc’anzi.

A pulizia completata, se avevi inumidito il panno cn un po’ d’acqua o se avevi utilizzato un detergente apposito, servirti della parte asciutta del panno per asciugare lo schermo del MacBook.
Passalo su tutta la superficie dello stesso effettuando sempre dei movimenti circolari e delicati e senza fare alcuna pressione.
Lascia poi che lo schermo si asciughi ponendo il computer su una superficie piana e preferibilmente pulita per qualche minuto.
Successivamente potrai finalmente riprende ad usare il tuo fido MacBook.

Come ti avevo già detto in apertura e come hai avuto modo di notare tu stesso, pulire lo schermo del MacBook è un’operazione molto semplice da eseguire.
Ciononostante, se ritieni di aver bisogno di ulteriori informazioni sul da farsi o comunque sia se qualcosa non ti è chiaro, puoi consultare la pagina dedicata alla pulizia di tutti i modelli di notebook Apple annessa alla sezione di supporto del sito Internet dell’azienda di Cupertino.

Puoi altresì reperire eventuali indicazioni video facendo un salto su YouTube ma in questo caso ti suggerisco caldamente di non prendere in considerazione metodiche dubbie e senza fondamento che purtroppo vengono spesso proposte in rete e che qualora messe in pratica potrebbero danneggiare irrimediabilmente il tuo computer Apple.

Desktop

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Possiedi un iMac e non sai come fare per unire lo schermo?
Non c’è problema, ora te lo spiego io.
Innanzitutto spegni il tuo Mac e scollega quest’ultimo dal cavo di alimentazione.
Provvedi altresì a rimuovere mouse, tastiera, hard disk esterni ed eventuali altri dispositivi ed accessori collegati all’iMac.

Una volta fatto ciò, afferra il panno in microfibra (oppure quello in pelle di daino o quello in pelle di camoscio) e passalo sullo schermo effettuando movimenti delicati e circolari e senza fare troppa pressione sul display.
Se così facendo lo sporco presente sullo schermo del Mac non viene via, inumidisci il panno con un po’ d’acqua ed effettua nuovamente l’operazione di pulizia appena vista insieme cercando di evitare accuratamente che l’acqua e l’umidità penetrino all’interno delle fessure presenti sul computer.

Se neppure l’acqua sembra riuscire a sortire l’effetto sperato, puoi affidarti all’uso dei già menzionati detergenti specifici per schermi o display.
Se decidi di servirtene, ricordati però di non spruzzare mai il liquido direttamente sullo schermo ma sempre prima sul panno provvedendo poi a passare quest’ultimo su tutta la superficie del display.

Una volta completata l’opratone di pulizia, se hai scelto di servirti di acqua o detergenti, usa la parte asciutta del panno già impiegato per asciugare lo schermo del tuo Mac effettuando nuovamente dei movimenti circolari e delicati sullo stesso e, anche in tal caso, senza fare troppa pressione.
Lascia poi asciugare ulteriormente lo schermo del Mac per qualche istante dopodiché potrai finalmente cominciare ad usare nuovamente il computer.

Anche in questo caso, se qualche passaggio non ti è chiaro puoi fare rifermento alla pagina dedicata alla pulizia dei computer desktop Apple annessa alla sezione di supporto del sito Internet dell’azienda.

Puoi poi dare un’occhiata anche su YouTube dove puoi trovare numerosi filmati relativi alla pulizia dello schermo degli iMac.
In tal caso però, mi raccomando, cerca di stare il più lontano possibile da metodi improbabili o comunque sia poco affidabili che se presi in seria considerazione potrebbero andare a danneggiare o addirittura rompere in modo irreparabile il tuo computer.
Poi non venirmi a dire che noti avevo avvisato.

Display esterni

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Ovviamente, puoi pulire lo schermo del Mac anche se possiedi un Mac mini o un Mac Pro e quindi stai usando un display non “di serie”.
Per riuscirci, anche in tal caso devi innanzitutto scollegare dall’alimentazione, dal computer e da qualsisia altro dispositivo esterno lo schermo.

Una volta fatto ciò, utilizza il panno in microfibra (oppure quello in pelle di daino o quello in pelle di camoscio) e passalo sull’intera superficie dello schermo senza fare eccessiva pressione ed eseguendo dei movimenti delicati e circolari. Se è necessaria una pulizia supplementare del pannello del display, inumidisci il panno che stavi utilizzando con dell’acqua e passalo nuovamente sullo stesso così come ti ho indicato poc’anzi facendo ben attenzione a non far andare eventuali goccioline all’interno di fessure e prese are o comunque sia a non inumidire anche queste ultime.

In alternativa all’acqua, puoi eventualmente avvalerti, in egual maniera, di appositi prodotti detergenti senza però spruzzare mai direttamente sul display o, a seconda delle caratteristiche del monitor che stai utilizzando, puoi sfruttare dell’acqua distillata pura o puoi preparare un composto costruito al 50% da acqua distillata e al 50% da aceto bianco.

A pulizia completa, se hai inumidito lo schermo con acqua, detergenti appositi o con la soluzione “fai da te”, passa il lato asciugo del panno sulla superficie del display per farlo asciugare più velocemente dopodiché lascia areare quest’ultimo per qualche minuto.

Se hai qualche dubbio sul da farsi puoi consultare l’apposita pagina dedicata alla pulizia dei computer desktop Apple annessa alla sezione di supporto del sito Internet dell’azienda.
Se il monitor che stai usando è di marca diversa da Apple, per reperire maggiori informazioni riguardo l’opera di pulizia ti consiglio di visitare la sezione dedicata all’assistenza del sito Internet dell’azienda di riferimento.

Ulteriori indicazioni possono essere reperite anche su YouTube dove, come abbiamo già avuto modo di vedere insieme nelle righe precedenti, sono presenti molti tutorial video sulla questione.
Anche in questo caso, però, ti consiglio caldamente di evitare di mettere in pratica le indicazioni dei video che propongono metodiche dubbie o comunque che potrebbe mettere a rischio la salute tua, del tuo schermo e del Mac stesso.

come pulire tastiera mac

come pulire tastiera mac

Ci tieni tantissimo alla pulizia dei tuoi strumenti di lavoro, Mac compreso.
Purtroppo, però, non sempre riesci a pulire a fondo le periferiche collegate a quest’ultimo, soprattutto la tastiera che, come una sorta di “calamita”, attira una quantità sorprendente di polvere e sporco.
Quanto ti capisco! Ma a tutto, o quasi, c’è un rimedio, anche a una tastiera sporca come quella collegata al tuo computer a marchio Apple (o integrata in esso, nel caso dei portatili)!

In questa guida su come pulire la tastiera del Mac, voglio proprio mostrarti quanto sia relativamente semplice pulire questa periferica:
basta reperire l’occorrente necessario per eseguire le operazioni di pulizia necessarie per farla tornare splendente come prima e, soprattutto, utilizzare la tecnica giusta per evitare di pulirla male o, peggio ancora, danneggiarla.

Allora, si può sapere che ci fai ancora lì impalato?
Coraggio:
mettiti bello comodo, prenditi tutto il tempo che ti serve per concentrarti sulla lettura dei prossimi paragrafi e, cosa ancora più importante, attua le “dritte” che ti darò.
Sono sicuro che, seguendo passo-passo i miei consigli, riuscirai a rendere di nuovo linda la tastiera del tuo fido Mac.
In bocca al lupo!

Indice

  • Operazioni preliminari
  • Occorrente per pulire tastiera Mac
  • Pulire tastiera Mac
    • iMac/Mac mini/Mac Pro
    • MacBook/MacBook Air/MacBook Pro
  • Per maggiori informazioni…

Operazioni preliminari

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Prima di entrare nel vivo del tutorial e vedere come pulire la tastiera del Mac, è necessario che tu faccia alcune operazioni preliminari, così da agire in totale sicurezza, evitando di arrecare danni ai componenti hardware del computer.

Nella fattispecie, se devi pulire la tastiera di un iMac, un Mac mini o un Mac Pro con tastiera collegata via cavo, devi spegnere il Mac selezionando la voce Spegni… dal menu Apple (l’icona della mela morsicata posta in alto a sinistra, nella barra dei menu).
Dopodiché devi scollegare la tastiera dal computer.

Se, invece, stai utilizzando una tastiera Bluetooth, come la Magic Keyboard, devi semplicemente spegnere quest’ultima premendo l’apposito pulsante di spegnimento ed eventualmente rimuovere le pile dall’apposito vano.

Per quanto riguarda i MacBook (i computer portatili prodotti da Apple), invece, devi spegnere il computer (puoi farlo seguendo le istruzioni che ti ho fornito precedentemente, oltre che nell’approfondimento che ti ho linkato) e accertati che il computer sia scollegato dall’alimentatore.

Occorrente per pulire tastiera Mac

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Prima di guidarti nelle operazioni di pulizia della tastiera del Mac, devi necessariamente procurarti tutto l’occorrente di cui hai bisogno per eseguire i passaggi che ti andrò a descrivere tra poco.
Gli accessori necessari per pulire la tastiera del tuo computer sono i seguenti.

  • Bomboletta di aria compressa — questo strumento è di fondamentale importanza per pulire la tastiera del Mac perché permette di rimuovere con una certa facilità residui di polvere, sporco e briciole annidatisi nelle fessure che separano i tasti.
  • Panno morbido — ti consiglio di reperirne uno in microfibra (per intenderci, come quelli utilizzati per pulire le lenti degli occhiali) o, se preferisci, uno in pelle di camoscio o in pelle di daino.
    Prima di utilizzarne uno, accertati che sia pulito e, soprattutto, che non rilasci pelucchi; altrimenti il lavoro che farai sarà inutile e peggiorerai la situazione sporcando ancora di più la tastiera del Mac.
    Ti esorto, inoltre, a non usare a mo’ di panno dei fazzoletti di carta o dei canovacci da cucina, perché non sono adatti alle operazioni di pulizia che devi effettuare.
    Capito?
  • Acqua — se la tastiera del Mac è particolarmente sporca, utilizzare un po’ d’acqua per inumidire il panno che ti sei procurato ti faciliterà la rimozione delle incrostazioni di sporco.
    Mi raccomando, però, non introdurre nell’acqua detersivi o altre sostanze che potrebbero danneggiare la tastiera o altri componenti del computer.

Tutto il materiale che ti ho elencato nelle righe precedenti è facilmente reperibile nei negozi che sono presenti nella tua zona (sia nei supermarket che nei negozi specializzati nella vendita di materiale per PC) e, naturalmente, anche nei negozi online, come Amazon.

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Bomboletta Spray Aria Compressa per la pulizia Stac Plastic Air

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Attenzione: nel pulire la tastiera del Mac, evita di usare solventi, spray, sostanze abrasive o detergenti contenenti perossido di idrogeno perché potrebbero compromettere il corretto funzionamento del tuo computer e/o danneggiarlo esteticamente.

Pulire tastiera Mac

Dopo aver “preparato” il tuo Mac e aver reperito tutto l’occorrente necessario per eseguire una pulizia accurata, puoi finalmente scoprire come effettuare la pulizia della tastiera del Mac.

iMac/Mac mini/Mac Pro

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Se possiedi un iMac, un Mac mini o un Mac Pro, puoi pulire la tastiera collegata al computer utilizzando l’occorrente di cui ti parlavo nel capitolo precedente.
Prendi, dunque, il panno morbido che ti sei procurato e passarlo delicatamente per più volte sulla superficie della tastiera.

Se il livello di sporco della tastiera è particolarmente rilevante e sono chiaramente visibili segni di sporcizia, inumidisci un po’ il panno che hai usato con dell’acqua (ma senza esagerare, mi raccomando!).
Con molta delicatezza, poi, passa la parte inumidita del panno nei punti in cui sono evidenti i segni di sporco.

Per rimuovere la polvere e altri elementi di sporco nelle fessure dei tasti, invece, prendi la bomboletta di aria compressa:
capovolgi la periferica e, utilizzando la bomboletta ad aria compressa, soffia i residui di polvere e sporco incastrati nei tasti eseguendo dei movimenti da destra verso sinistra (e viceversa), per più volte.
Se noti ancora delle tracce di polvere tra un tasto e l’altro o, comunque, se vuoi accertarti che la pulizia sia accurata, prendi nuovamente la bomboletta ad aria compressa e cambia l’angolazione della tastiera.

Prima di riprendere a utilizzare la tastiera, ricordati poi di lasciarla ad asciugare (se l’avevi inumidita un po’ per rimuovere le incrostazioni di sporco) e poi collegala al Mac per utilizzarla di nuovo.

MacBook/MacBook Air/MacBook Pro

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Hai intenzione di pulire la tastiera di un MacBook, di un MacBook Air (2018 e successivi) o un MacBook Pro (2016 e successivi), che presenta il tanto discusso meccanismo a farfalla? In questo caso, ti invito a pulire la tastiera del tuo portatile seguendo fedelmente le linee guida pubblicate sul sito di Apple.

Prendi, dunque, il portatile in tuo possesso e inclinalo di circa 75° (evitando, quindi, di mettere la tastiera in perpendicolare).
A questo punto, spruzza l’aria compressa sulla tastiera mediante la bomboletta spostandoti da sinistra verso destra (ricordandoti di non capovolgere la bomboletta durante l’utilizzo e di mantenere il suo ugello a circa 1,50 cm di distanza dai tasti).
Terminata quest’operazione, ruota il MacBook verso il lato destro e spruzza di nuovo l’aria compressa sulla tastiera, eseguendo un movimento da sinistra verso destra.

Per concludere, ripeti l’operazione ruotando il MacBook verso il lato sinistro.
Se il tuo modello di MacBook integra la Touch Bar, passa con molta delicatezza un panno morbido sulla sua superficie, così da rimuovere eventuali tracce di sporco presenti su di essa (come se stessi pulendo il display del Mac).

Usi un MacBook dotato di una tastiera che usa il vecchio meccanismo a forbice?
In questo caso, vale quanto detto nelle righe precedenti:
nel pulire la tastiera, inclina il computer di 75° e poi spruzza l’aria compressa sui tasti eseguendo movimenti regolari da destra verso sinistra e viceversa.

Se sulla tastiera dovessi notare delle incrostazioni di sporco, inumidisci leggermente un panno e rimuovile con molta delicatezza, facendo attenzione che il panno non entri in contatto con porte e ingressi del computer (altrimenti l’umidità del panno potrebbe rovinare i contatti).

Per maggiori informazioni…

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Desideri avere maggiori informazioni sulle operazioni di pulizia da eseguire sulla tastiera del tuo Mac?
Se hai risposto in maniera affermativa, ti consiglio di visitare questa pagina del sito Web di Apple, contenente alcune informazioni di carattere generale sul da farsi.

Se, invece, vuoi avere una dimostrazione “visiva” delle operazioni descritte in questa guida scritta, puoi ricorrere a YouTube, che è una vera e propria miniera di video-tutorial riguardanti la pulizia del computer (e non solo).
Tutto ciò che devi fare è collegarti a YouTube, cercare la keyword “come pulire tastiera Mac” e premere sull’anteprima di uno dei filmati che ti vengono proposti per riprodurlo.

Ti invito, comunque, a stare alla larga da video che presentano in una luce positiva pratiche e metodi che potrebbero danneggiare la tastiera del computer (ad esempio usando liquidi a base di perossido di idrogeno).
Intesi?

come pulire il mac

come pulire il mac

Rimuovere sporcizie varie dal Mac è un’operazione fondamentale per la manutenzione dello stesso oltre che per il suo corretto funzionamento.
Non mi riferisco a quelli che possono essere i file di cache, la cronologia, i residui di applicazioni installate in precedenza o altri elementi simili ma alla sporcizia vera e propria che si accumula sulla scocca, sullo schermo e sulle varie parti del computer con il passare del tempo e con l’esposizione in luoghi non propriamente “salubri”.

Come dici?
Sei d’accordo con me ed è proprio per questo che stai leggendo questo mio articolo su come pulire il Mac?
Beh, fantastico.
Se allora mi concedi qualche minuto del tuo prezioso tempo posso fornirti tutte le indicazioni del caso sul come fare per poter pulire al meglio e senza problemi MacBook (tutti i modelli), iMac, Mac Pro e Mac mini e periferiche varie al seguito.
Le operazioni che vanno compiute per riuscire nell’impresa sono abbastanza semplici ed alla portata dei più.
Per quel che concerne invece l’attrezzatura richiesta, non occorre reperire strumentazioni particolari… bastano un panno morbido ed al massimo un po’ d’acqua per inumidirlo ed è fatta.

Allora?
Che ne diresti di mettere le chiacchiere da parte e di entrare finalmente nel vivo della questione?
Si?
Grandioso! Suggerisco dunque di non perdere altro tempo prezioso e di metterci immediatamente all’opera.
Posizionati dinanzi il tuo fido computer a marchio Apple e segui per filo e per segno le istruzioni che sto per fornirti.
Vedrai, alla fine il tuo Mac tornerà a splendere così come appena estratto dalla confezione di vendita (o quasi).

Indice

  • Occorrente
  • Pulire il MacBook (tutti i modelli)
  • Pulire l’iMac, il Mac Pro e il Mac mini
  • Pulire le periferiche del Mac

Occorrente

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A prescindere dal fatto che tu possegga un MacBook oppure un iMac, un Mac Pro o, ancora, un Mac mini, per pulire il tuo computer Apple da polvere e sporcizie varie tanto per cominciare devi procurarti “l’attrezzatura” necessaria per farlo.
Tutto ciò di cui hai bisogno è un panno in microfibra (come quello che generalmente viene impiegato per pulire le lenti degli occhiali), preferibilmente antistatico e che non lasci pelucchi qua e là.
Se non lo hai già in casa, puoi reperirlo senza particolari problemi ed a prezzi irrisori in un qualsiasi supermarket.

In alternativa, puoi servirti di un panno in pelle di daino oppure di un panno in pelle di camoscio, che sono entrambi molto morbidi e si rivelando tutti e due adatti allo scopo. Quello che invece ti sconsiglio di fare è utilizzare detergenti spray, solventi, sostanze abrasive o detergenti contenenti perossido di idrogeno che potrebbero danneggiare irrimediabilmente il tuo Mac.

Al massimo, qualora proprio la sporcizia accumulata fosse parecchia e non dovesse venire subito via, puoi utilizzare un po’ d’acqua per inumidire il panno in uso oppure, per quel che concerne il solo schermo, puoi ricorrere all’impiego di un detergente specifico per schermi e display che non contenga acetone che puoi trovare in tutti più comuni negozi di elettronica o anche online, ad esempio su Amazon, e che devi impiegare senza spruzzare direttamente sulla parte interessata ma sempre andando ad inumidire leggermente il panno prima dii servirtene.

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Pulire il MacBook (tutti i modelli)

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Una volta reperito tutto il materiale necessario per pulire il Mac puoi finalmente passare all’azione vera e propria.
Se quello in tuo possesso è un MacBook, il primo passo che devi compiere è preoccuparti di spegnere completamente il computer (non basta metterlo in stop!) e scollegare quest’ultimo dall’alimentatore.
Provvedi altresì a rimuovere eventuali periferiche ed accessori (mouse, tastiera, dock ecc.) collegati al dispositivo oltre che la custodia protettiva dello stesso (se ne utilizzi una).

Adesso, prendi il panno in microfibra summenzionato (o, in base a quanto in tuo possesso, il panno in pelle di daino oppure quello in pelle di camoscio) e passalo su tutta la parte esterna (scocca superiore ed inferiore, parti laterali, tastiera, Touch Bar e Touch ID) del computer effettuando dei movimenti circolari senza metterci troppa energia.
Qualora lo sporco dovesse persistere, inumidisci con un po’ d’acqua il panno, strizzalo per bene e passalo sulle vare superfici, sempre con molta delicatezza.

Per quel che concerne il display, la pulizia va effettuata in maniera analoga a quanto visto poc’anzi per le altre parti del computer.
Quindi, devi pulirlo sempre servendoti del panno e sempre effettuando dei movimenti delicati e circolari e soprattutto senza effettuare un’eccessiva pressione.
Se poi lo sporco persiste, puoi inumidire il panno con dell’acqua e passarlo delicatamente sullo schermo.

In alternativa, puoi rivolgerti ai prodotti detergenti appositi di cui ti parlavo qualche riga più su senza però mai spruzzare il liquido direttamente sullo schermo.
Procedi quindi andando a spruzzare il detergente sul panno in tuo possesso o su quello fornito direttamente in dotazione con il prodotto detergente ed effettua la pulizia dello schermo come ti ho indicato poc’anzi.

Successivamente, se avevi scelto di utilizzare un panno inumidito (per l’intero computer) e/o un detergente apposito (solo per lo schermo), usa la parte del panno asciutta per asciugare il tuo MacBook passandolo sulle varie parti del computer.
Lascia poi asciugare quest’ultimo per qualche minuto su una superficie piana e sgombera da impurità e potrai finalmente cominciare ad utilizzarlo di nuovo, più pulito che mai.

Se qualcosa non ti è chiaro o se comunque ritieni di aver bisogno di ulteriori informazioni sul da farsi, puoi consultare anche la pagina dedicata, per l’appunto, alla pulizia di tutti i modelli di MacBook annessa alla sezione di supporto del sito Internet di Apple.
Se poi vuoi anche qualche indicazione video, puoi dare un’occhiata su YouTube evitando però di prendere in considerazione metodi assai improbabili e pratiche dubbie che talvolta vengono proposte incautamente (poi non venirmi a dire che non ti avevo avvisato).

Pulire l’iMac, il Mac Pro e il Mac mini

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Possiedi un iMac, un Mac Pro oppure un Mac mini e non sai come fare per pulire il tuo computer?
Allora segui le mie istruzioni e vedrai che in un battibaleno riuscirai a farlo tornare lindo e pinto come un tempo! Tanto per cominciare provvedi a spegnere il Mac, a scollegare il cavo di alimentazione e gli altri dispositivi ed accessori eventualmente collegati (mouse, tastiera, hard disk esterno ecc.).

Successivamente prendi il panno in microfibra, quello in pelle di daino oppure quello in pelle di camoscio (in base a quanto da te posseduto) per pulire la parte esterna del computer con movimenti delicati e circolari.
Se nonostante questo vedi che la sporcizia permane, inumidisci il panno con dell’acqua e passalo nuovamente sulla superficie del Mac evitando però che l’umidità penetri nelle aperture.

La medesima procedura di cui sopra va effettuata anche per lo schermo.
Serviti dunque del panno eseguendo sempre dei movimenti delicati e circolari sul display avendo altresì l’accortezza di evitare di fare eccessiva pressione.
Anche in tal caso, se lo sporco stenta a venire via puoi inumidire il panno con dell’acqua e passarlo sulla superficie dello schermo o, ancora, puoi ricorrere all’uso di un detergente specifico per display (come indicato ad inizio articolo) avendo cura di spruzzarlo prima sul panno e non direttamente sul Mac.

A pulizia terminata, se hai utilizzato acqua o detergenti, prendi un altro panno pulito e asciutto (oppure utilizza quello già impiegato ma dal lato non umido) e passalo su tutte le parti del Mac per asciugarlo dopodiché lascia asciugare ulteriormente il computer per qualche minuto riponendolo in una zona priva di sporco e senza toccarlo. Et voilà!

Anche in tal caso, se qualche cosa non ti è chiaro puoi fare riferimento all’apposita pagina dedicata alla pulizia di iMac, Mac Pro e Mac mini annessa alla sezione di supporto del sito Internet di Apple.
Puoi altresì dare uno sguardo su YouTube dove puoi trovare numerosi filmati relativi alla pulizia dei computer desktop di casa Apple stando però ben loranto da metodiche improbabili che potrebbero comprometterne irrimediabilmente il corretto funzionamento.

Pulire le periferiche del Mac

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Per quanto riguarda invece le periferiche collegate al Mac, quali tastiere, mouse e trackpad Apple (wireless o USB), per pulire provvedi innanzitutto a spegnere il dispositivo di riferimento ed a rimuovere le batterie rimovibili eventualmente presenti al suo interno.
Se invece il dispositivo è a filo, ti basta scollegarlo dal computer rimuovendo il relativo cavo dalla presa sul Mac.

Successivamente pulisci la parte esterna del dispositivo con il panno in microfibra di cui sopra (o una delle alternative già proposte) e leggermente inumidito con acqua.
Nell’effettuare questa operazione fai in modo che non penetri umidità nelle aperture della periferica.

Tieni poi presente che se il Magic Mouse o il Magic Mouse 2 non funzionano correttamente, molto probabilmente è perché potrebbe esserci un capello o altri residui sulla lente del sensore.
Per risolvere e dunque per pulirei anche quella parte, capovolgi il mouse e controlla la finestra del sensore utilizzando una luce intensa.
Se vedi dei residui, pulisci delicatamente la finestra del sensore soffiandoci sopra (solo in questo caso, puoi anche usare una bomboletta ad aria compressa ma tieni conto che generalmente qualche soffio è più che sufficiente per far fronte alla cosa).

A pulizia terminata, prendi un panno pulito e asciutto o utilizza il lato non umido di quello già impiegato e ripassalo sulla periferica di turno per asciugarla dopodiché lasciala areare per qualche minuto.

Anche in quoto caso, per ulteriori dettagli puoi attenerti a quanto riportato sulla pagina dedicata alla pulizia delle periferiche annessa alla sezione di supporto del sito Internet di Apple.
Puoi poi dare un’occhiata su YouTube dove sono disponibili numerosi filmati relativi alla pulizia di tastiera, mouse e trackpad a marchio Apple stando però ben loranto da soluzioni strambe o comunque sia dubbie che potrebbero rendere praticamente inutilizzabili le periferiche.

come pulire la tastiera del mac

come pulire la tastiera del mac

Adesso basta! Non ne posso proprio più! Tutta quella sporcizia sulla tastiera del Mac deve sparire… all’istante! Sono praticamente giorni e giorni che continui a ripeterti questa frase nella tua mente ma sino ad oggi non avevi ancora preso davvero iniziata.
Stufo di temporeggiare, ti sei però finalmente armato di buona volontà, hai fatto qualche ricerca sul Web per scoprire in che modo procedere per riuscire nell’impresa e sei finito qui, su questa mia guida dedicata all’argomento.

Come dici?
Le cose stanno esattamente in questo modo e vorresti dunque sapere se posso effettivamente esserti d’aiuto oppure no sul da farsi?
Ma certo che si, anche questa volta puoi contare su di me.
Nelle righe successive trovi infatti spiegato, in maniera semplice ma al contempo dettagliata, come pulire la tastiera del Mac.
Che si tratti di un iMac, Mac Pro o Mac mini oppure di un MacBook non fa differenza, di seguito ho provveduto ad indicarti come fare sia in un caso che nell’altro.

Prima che tu possa allarmarti e pensare a chissà cosa, ci tengo però a farti presente sin da subito che, contrariamente alle apparenze, l’operazione in questione è estremamente semplice da compiere.
Basta solo avere qualche minuto di tempo libero, un po’ di pazienza e la “strumentazione” adatta (facilmente reperibile in un qualsiasi supermarket) ed è fatta.
Che ne diresti di mettere quindi le chiacchiere da parte e di passare finalmente all’azione?
Si?
Grandioso.
Allora mettiamoci al lavoro!

Indice

  • Operazioni preliminari
  • Occorrente
  • Pulire la tastiera di iMac, Mac Pro e Mac mini
  • Pulire la tastiera del MacBook
  • In caso di dubbi o problemi

Operazioni preliminari

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Prima di spiegarti in che modo bisogna procedere per pulire la tastiera del Mac ci sono alcune operazioni, per così dire, preliminari che devi compiere al fine di evitare che il tuo computer a marchio Apple e la relativa keyboard possano andare incontro a malfunzionamenti e guasti.

In primo luogo, se stai usando un iMac, un Mac Pro oppure un Mac mini con tastiera collegata tramite cavo, provvedi a spegnere il computer selezionando la voce Spegni… dal menu accessibile previo clic sul simbolo della mela nella parte in alto a destra della scrivania.
Successivamente scollega la periferica dalla presa apposita del Mac.

Se invece stai impiegando la Magic Keyboard (per intenderci, quella che si collega al Mac tramite Bluetooth), spegni semplicemente quest’ultima effettuando una pressione lunga sul bottone che trovi in alto a destra della stessa, lateralmente.
Se la tastiera è a pile, preoccupati di rimuoverle dall’alloggiamento apposito che si trova sempre lateralmente, ma nella parte in alto a sinistra (puoi svitare il relativo coperchio inserendo nell’incavo su di esso presente una monetina e ruotando quest’ultima su se stessa in senso antiorario).
In seguito, provvedi sempre di spegnere il Mac (così come ti ho indicato nelle righe precedenti).

Se invece quella che intendi pulire è la tastiera di un MacBook, in primo luogo spegni il computer (sempre attenendoti alle istruzioni che ti ho fornito qualche riga più su) dopodiché scollega l’alimentatore dalla presa di corrente e rimuovi il relativo cavo dal portatile.

Se poi sul tuo Mac, fisso o portatile che sia, risultano collegate ulteriori apparecchiature rimuovile.
Inoltre, se hai applicato degli adesivi, delle pellicole protettive o altri accessori simili alla tastiera cerca di staccare tutto prima di procedere con l’orazione di pulizia.
Procedendo in tal modo, eviterai che questi si rovinino e che a loro volta possano rovinare la periferica.

Occorrente

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Compiuti i passaggi preliminari di cui sopra sei quasi pronto per passare all’azione vera e propria.
Scrivo “quasi” perché per poter intraprendere l’operazione di pulizia hai bisogno dell’attrezzatura necessaria.
Non spaventarti, nulla di irreperibile o di astruso.

Quello che ti occorre è, molto semplicemente, una bomboletta di aria compressa, che dovrai impiegare per rimuovere briciole o eventuale altra sporcizia presente sulla tastiera che è andata ad “annidarsi” tra i vari tasti ed un panno morbido, in microfibra (come quelli che si usano per pulire le lenti per gli occhiali), in pelle di daino oppure in pelle di camoscio.
L’importante è che non si tratti di uno di quei panni che rilasciano “pelucchi” qui e li che non farebbero altro che aggravare la situazione.

Un’altra cosa da avere a portata di mano è una bacinella con un po’ d’acqua.
Dovrai usarla, se necessario per inumidire il panno morbido così da rendere più semplice l’operazione di pulizia.

Se non hai già in casa il materiale di cui sopra o comunque se non disponi di tutto il necessario, puoi reperirlo, come ti dicevo ad inizio articolo, in un qualsiasi supermercato ben fornito, in un negozio specializzato nella vendita di articoli per computer o, ancora, su Amazon oppure mediante altri e-commerce online.

Quello che ti sconsiglio caldamente di evitare di impiegare (e da cui Apple stessa suggerisce di stare ben alla larga) è l’uso di spray, solventi, sostanze abrasive o detergenti contenenti perossido di idrogeno.
Potrebbero danneggiare irrimediabilmente il tuo Mac! Poi non venirmi a dire che non ti avevo avvisato.

Pulire la tastiera di iMac, Mac Pro e Mac mini

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A questo punto direi che finalmente ci siamo! Puoi procedere andando a pulire la tastiera del Mac nel vero e proprio senso del termine.
Se quindi possiedi un iMac, un Mac Pro oppure un Mac mini o comunque sia un computer a marchio Apple dotato di tastiera esterna, per poter pulire quest’ultima il primo fondamentale passo che devi compiere è afferrare il panno morbido precedentemente reperito e passarlo per più volte ed in maniera accorta e delicata su tutta la superficie della keyboard.

Se sulla tastiera sono presenti anche aloni e/o segni di sporcizia vari, inumidisci il panno appena usato in un po’ acqua e strofina quest’ultimo, sempre con la massima delicatezza, sulle parti sporche.

Se intravedi della sporcizia anche tra un tasto e l’altro che con l’impiego del panno non sei riuscito ad eliminare, utilizza la bomboletta di aria compressa per sbarazzartene.
Capovolgi dunque la tastiera in modo tale che i relativi tasti puntino verso il basso e serviti della bomboletta di aria compresa per soffiare via i “corpi estranei”, spruzzando da destra verso sinistra e successivamente da sinistra verso destra per più di una volta.

Per una pulizia ancora più accurata, ti suggerisco di impiegare più di una volta la bomboletta di aria compressa cambiando però l’angolazione della tastiera.
In questo modo, dovresti riuscire a librarti di tutta quella sporcizia annidatasi sotto i tasti che ad una prima operazione di pulizia non sei riuscito a rimuovere.

Per concludere, se avevi utilizzano il panno inumidito per pulire la tastiera del Mac, attendi qualche istante prima di riprendere ad usarla, in modo tale che si asciughi per bene.
Dopodiché collegala nuovamente al Mac e potrai servirete nuovamente così come hai sempre fatto sino ad ora.

Se pensi di aver bisogno di ulteriori indicazioni riguardo le pratiche da adottare per la pulizia della tastiera del Mac, puoi fare riferimento all’apposita pagina Web informativa annessa al sito Internet ufficiale di Apple.
Ulteriori indicazioni utili puoi poi trovarle su YouTube, usando keyword del tipo “come pulire la tastiera del Mac”.
Mi raccomando però, cerca di stare ben lontano da video in cui vengono proposte pratiche dubbie o che potrebbero mettere a rischio la “salute” del tuo Mac e della sua tastiera.

Pulire la tastiera del MacBook

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Se invece possiedi un MacBook, per pulire la tastiera dello stesso il primo passo che devi compiere è aprire la parte superiore della scocca, afferrare la parte inferiore ed inclinarla leggermente in avanti facendogli assumere un angolazione di circa 75°, in modo tale che l’operazione di pulizia dei vari tasti risulti più semplice.

Adesso, afferra la bomboletta di aria compressa ed inizia a spruzzare quest’ultima sulla tastiera o solamente sui tasti interessanti, spostandoti da sinistra verso destra.

Successivamente ruota il MacBook verso il lato destro e ripeti la procedura di cui sopra andando dunque a spruzzare di nuovo la bomboletta di aria compressa sulla tastiera del computer, procedendo da sinistra verso destra. Ripeti ancora una volta l’operazione di “spruzzo”, ruotando però il MacBook verso il lato sinistro.

A questo punto, afferra il panno morbido precedentemente reperito e passalo in maniera delicata sull’intera superficie della tastiera, in modo tale da rimuovere la sporcizia restante dopo l’impiego della bomboletta.

Se sulla tastiera ci sono anche segni di sporco e/o aloni vari, inumidisci leggermente il panno morbido con dell’acqua e strofina, in maniera delicata, quest’ultimo nei punti in cui è presente la sporcizia.
Se non va via, ripeti i passaggi appena indicati più volte.
Mi raccomando però, nel fare ciò cerca di evitare accuratamente che il panno possa entrare in contatto con prese ed ingressi vari del Mac, per scongiurare il rischio che possano rovinarsi i relativi contatti con l’umidità.

A pulizia ultimata, se hai utilizzato il panno inumidito attendi qualche minuto prima di ricominciare ad usare la tastiera, in modo tale che si asciughi per bene.
Dopodiché collega nuovamente l’alimentatore del MacBook alla presa di corrente ed il relativo cavo al portatile, accendilo usando l’apposito bottone presente sul computer e… riprendi pure ad usare il dispositivo così come hai sempre fatto.
Visto che non è stato difficile?

Se pensi di aver bisogno di ulteriori indicazioni riguardo le pratiche di cui sopra, puoi fare riferimento all’apposita pagina Web informativa presente sul sito Internet ufficiale di Apple.
Ulteriori indicazioni utili allo scopo puoi poi trovarle facendo qualche ricerca su YouTube, con parole chiave del tipo “come pulire la tastiera del MacBook”.
Anche in tal caso però, mi raccomando, cerca di stare ben loranto da soluzioni strambe o comunque sia dubbie che potrebbero rendere praticamente inutilizzabile la tastiera del tuo computer (ed il computer stesso).

In caso di dubbi o problemi

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Hai seguito attentamente tutto le mie istruzioni su come pulire la tastiera del Mac ma in corso d’opera è sorto qualche problema oppure uno o più passaggi non ti sono chiari?
Allora il miglior suggerimento che posso darti è quello di rivolgerti direttamente all’assistenza Apple.
Così facendo, potrai chiedere direttamente all’azienda della “mela morsicata” le spiegazioni di cui hai bisogno.

In base a quelli che sono i mezzi in tuo possesso oltre che a seconda delle tue personalissime esigenze e preferenze, puoi contattare l’assistenza clienti Apple sfruttando diversi sistemi, tutti quelli che trovi indicati qui di seguito.
Scegli quello che preferisci, sono tutti altrettanto validi.

  • Mediante telefono – Chiama il numero verde 800 915 904 (da cellulare o da fisso) e segui le istruzioni della voce registrata.
    La chiamata è gratuita ed il numero è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 19:45.
  • Mediante Web – Visita la pagina apposita per il supporto online che si trova sul sito Internet di Apple, fai clic su Altro, su Accessori Mac e su Tastiere e mouse dopodiché segui la procedura guidata proposta per specificare il tipo di problema riscontrato.
  • Mediante app Supporto Apple – Se possiedi un iPhone oppure un iPad, scarica l’app per il supporto Apple, avviala, collegati al tuo account Apple, seleziona la voce Ottieni supporto che sta in basso, fai tap su Ulteriori prodotti e servizi, seleziona Accessori Mac, poi Tastiere e mouse e, dalla lista che vedi apparire, seleziona la voce relativa al tuo dubbio o al tuo problema.
    Successivamente segui le istruzioni che ti vengono fornite su schermo.
  • Mediante Twitter – Scrivi un tweet o un DM all’account @AppleSupport indicando i tuoi dubbi o i tuoi problemi.
    Entro breve riceverai una risposta da parte di Apple.
  • Mediante Apple Store – Recati di persona in un Apple Store e chiedi aiuto agli addetti.
    Se non sai dove si trova l’Apple Store più vicino alla tua zona, puoi fare riferimento all’elenco che trovi sulla pagina Web dedicata.

Per ulteriori dettagli riguardo le pratiche di cui sopra, ti invito a fare riferimento al mio tutorial dedicato in maniera specifica a come contattare Apple.

come modificare pdf mac

come modificare pdf mac

Hai bisogno di modificare il contenuto di un file PDF ma, essendo passato da poco da Windows a Mac, non sai quali applicazioni utilizzare?
Non temere.
Anche OS X può contare su una vastissima gamma di software, anche gratuiti, che permettono di modificare i file PDF in vari modi.

Ci sono programmi che permettono di aggiungere semplici note ed evidenziazioni ai documenti, altri che consentono di alterare il testo presente nei file e altri ancora che consentono di comprimere i PDF, unirli o dividerli con un click.

Se vuoi sapere quali sono e, soprattutto, vuoi scoprire come modificare PDF Mac utilizzandoli, non devi far altro che continuare a leggere:
trovi spiegato tutto qui sotto.
Ti assicuro che anche se sei un neofita del mondo Apple riuscirai nel tuo intento in maniera semplicissima.

Anteprima

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Anteprima, l’applicazione predefinita di OS X per la visualizzazione delle foto e dei documenti PDF, include tantissime potenzialità nascoste.
Cliccando sull’icona della cassetta degli attrezzi che si trova in alto a destra, nella barra degli strumenti del software, si accede, infatti, a una serie di funzioni utilissime che consentono di personalizzare il contenuto dei documenti PDF in tanti modi diversi.

Cliccando sull’icona Aa| si possono selezionare testi (con il tasto sinistro del mouse), evidenziarli con vari colori o barrarli (con il tasto destro del mouse); l’icona della matita consente di disegnare a mano libera su qualsiasi punto del foglio digitale; l’icona con il rettangolo e il cerchio dà accesso a una serie di strumenti, quali le frecce, le forme geometriche e la lente d’ingrandimento, con cui evidenziare le parti importanti del documento; premendo sulla T si possono inserire testi personalizzati nei file PDF, mentre richiamando la funzione di firma è possibile formare virtualmente un documento scansionando la propria firma con la webcam o facendola direttamente sul trackpad.

Inoltre, richiamando la funzione Miniature dal menu Vista (in alto) è possibile visualizzare una barra laterale con le miniature di tutte le pagine del PDF.
Tale barra, consente di riordinare le pagine del documento semplicemente spostandole con il mouse e di eliminare i fogli superflui facendo click sulle relative anteprime e premendo il tasto Backspace sulla tastiera del Mac.

LibreOffice

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LibreOffice è una suite per la produttività gratuita ed open source alternativa a Microsoft Office e iWork.
Contiene applicazioni per realizzare testi, fogli di calcolo, presentazioni, database e documenti stampabili; tutte in italiano e tutte compatibili con i documenti di Office.

Tra le sue funzioni più interessanti c’è la modifica dei file PDF.
Dando un documento di questo tipo “in pasto” a Draw, il programma per creare documenti stampabili incluso nella suite, si possono modificare i testi contenuti nel file, aggiungere frecce, evidenziazioni, immagini, forme geometriche e molto altro ancora.
Interessante, vero?

Allora collegati al sito Web di LibreOffice e clicca sui pulsanti SCARICATE LA VERSIONE xx e INTERFACCIA UTENTE TRADOTTA:
il primo avvia il download della suite vera e propria, il secondo scarica sul Mac il language pack necessario a tradurre LibreOffice in italiano.
A download completato, apri il pacchetto dmg contenente LibreOffice e trascina l’icona del software nella cartella Applicazioni di OS X.
Dopodiché apri il pacchetto dmg del language pack, fai click destro sul file LibreOffice Language Pack, seleziona la voce Apri dal menu che compare e clicca sul pulsante Installa per due volte consecutive.

In conclusione, vai nella cartella Applicazioni del Mac, avvia LibreOffice facendo click destro sulla sua icona e selezionando la voce Apri dal menu che compare (operazione necessaria solo la prima volta che lanci il programma) e trascina il PDF da modificare sull’icona della suite che compare nella barra Dock.
Per il resto consulta la mia guida su come scrivere sui file PDF in cui ti ho spiegato come usare LibreOffice per filo e per segno.

PDF Toolkit+

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Adesso veniamo a PDF Toolkit+, un’applicazione compatta ma molto versatile che permette di modificare PDF Mac agendo in maniera diretta sulle proprietà dei file e non solo sul loro contenuto.
Permette di comprimere i documenti PDF cambiando la loro risoluzione; estrarre testo e immagini; dividere i PDF in due o più parti e unire più documenti in uno.

Puoi acquistarla direttamente dal Mac App Store per 1,99 euro ed è talmente intuitiva che illustrarne il funzionamento sarebbe superfluo.
Tutto quello che devi fare è aprirla, selezionare la scheda relativa alla funzione che desideri utilizzare e trascinare il PDF da modificare nella finestra del software:
più facile di così?

Notability

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Un altro software a pagamento che ti consiglio di tenere in considerazione è Notability, il quale consente di creare documenti PDF partendo da zero, o meglio dalle proprie annotazioni; permette di aggiungere note e informazioni aggiuntive ai PDF esistenti e sincronizza il tutto online con servizi come iCloud e Dropbox.

Costa 5,99 e lo puoi scaricare direttamente dal Mac App Store.
Da sottolineare la disponibilità di una versione iOS del programma che consente di prendere annotazioni sui PDF esistenti scrivendo a mano libera o digitando testi con la tastiera dell’iPad o dell’iPhone.
In ambito universitario/scolastico è davvero il massimo.

Automator

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Hai bisogno di convertire i tuoi documenti PDF in immagini o viceversa?
Puoi fare tutto con Automator, un potentissimo strumento incluso “di serie” in tutte le versioni di OS X che permette di creare script personalizzati.
Questi script possono essere richiamati con un semplice click (o una combinazione di tasti della tastiera) da qualsiasi applicazione e consentono di trattare vari tipi di file modificandoli, convertendoli, rinominandoli ecc.

Per avere un assaggio delle potenzialità di Automator – che sono davvero infinite – da’ un’occhiata al mio tutorial su come trasformare un PDF in JPG su Mac in cui ti ho fatto vedere quanto è facile estrapolare immagini dai PDF senza installare software aggiuntivi su OS X.

come modificare un video con mac

come modificare un video con mac

Hai bisogno di tagliare alcune scene superflue da un video registrato con il tuo smartphone?
Vorresti realizzare un montaggio in stile hollywoodiano, come quelli che si vedono su YouTube, partendo dai video che hai girato alla festa di compleanno di un tuo amico ma non sai come fare?
Tranquillo, se hai un Mac hai solo l’imbarazzo della scelta.

A seconda delle esigenze, puoi infatti contare su alcune applicazioni preinstallate in OS X che consentono di modificare i video in maniera estremamente semplice e veloce senza necessitare di conoscenze particolari da parte dell’utente.
Se vuoi sapere il loro nome e vuoi scoprire come modificare un video con Mac utilizzandole, continua a leggere.

Prima di vedere in dettaglio come modificare un video con Mac, devi definire quelle che sono le tue esigenze.
Se hai bisogno di compiere solo delle piccole operazioni di video editing, allora ti consiglio di utilizzare QuickTime Player, il lettore multimediale predefinito di OS X che consente anche di ruotare, tagliare, unire ed esportare i video in vari formati.
Il suo funzionamento è semplicissimo.

Prima di tutto, devi aprire il video da modificare selezionando la voce Apri file… dal menu File di QuickTime.
Successivamente, a seconda dell’operazione da compiere, devi rivolgerti alle opzioni disponibili nel menu Composizione.

Ad esempio, se vuoi ruotare il video verso sinistra o verso destra, devi espandere il menu Composizione e selezionare la voce Ruota a sinistra o Ruota a destra da quest’ultimo.
Se vuoi tagliare un video, devi posizionare l’indicatore della barra temporale nel punto in cui effettuare il taglio, selezionare la voce Dividi clip dal menu Composizione e cancellare la parte di clip in eccesso selezionandola con il mouse e richiamando la voce Elimina dal menu Composizione.
Per unire due video, invece, basta aprire il primo e trascinare il secondo nella finestra di Quicktime:
semplicissimo!

A lavoro completato, è possibile esportare i video elaborati in QuickTime Player selezionando la voce Esporta dal menu File, specificando il formato e la risoluzione in cui salvare il filmato (es.
420p, 720p, 1080p, ecc.) nell’apposito menu a tendina e cliccando sul pulsante Esporta.
Per guide più dettagliate sulle funzioni di video editing incluse in QuickTime, ti invito a leggere i miei tutorial su come tagliare un video con Mac e come ruotare un video Mac.

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Se hai bisogno di modificare un video con Mac in maniera più approfondita, per eseguire dei montaggi complessi, rielaborare la traccia audio del filmato o trasformare i tuoi video amatoriali in spettacolari trailer dallo stile hollywoodiano, allora devi rivolgerti ad iMovie, nota applicazione di video editing sviluppata da Apple che si trova preinstallata su molti Mac o in alternativa può essere acquistata per 13,99 euro sul Mac App Store.
Si tratta di un software molto completo, ricco di funzioni avanzate, ma ciò non ne pregiudica la semplicità di utilizzo.

Per modificare un video con iMovie, devi avviare l’applicazione e creare un nuovo progetto selezionando l’apposita voce dal menu Archivio.
Successivamente, devi scegliere se creare un trailer personalizzato trasformando i tuoi video amatoriali in trailer cinematografici, se sfruttare uno dei temi progetto disponibili per creare dei filmati dallo stile preimpostato oppure se editare liberamente i tuoi filmati cliccando su Nessun tema.

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Nel caso dei trailer e dei template preimpostati, devi seguire lo schema di eventi presente nel riquadro dei progetti di iMovie (in alto a sinistra) e riempire le apposite caselle con i tuoi video e le tue foto.
Se invece desideri modificare liberamente un video, devi selezionare il filmato su cui lavorare dalla libreria di iPhoto o da altre cartelle del Mac facendo click destro in un punto qualsiasi della libreria eventi (in basso a sinistra) e selezionando la voce Importa filmati dal menu che compare.
Dopodiché devi trascinare la miniatura del video nel riquadro dei progetti e sfruttare sia i pulsanti della toolbar sia gli strumenti di editing inclusi nel menu Clip per applicare le modifiche desiderate al tuo filmato.

Per informazioni più dettagliate sul funzionamento di iMovie, ti consiglio di dare un’occhiata alle mie guide su come rallentare un video con iMovie, come doppiare con iMovie e come ruotare un video con iMovie.
A lavoro ultimato, per salvare il tuo video appena modificato con iMovie seleziona la voce Esporta filmato dal menu Condivisione, apponi il segno di spunta accanto al tipo di qualità in cui vuoi salvare il filmato (Grande, Medio, ecc.) e fai click su Esporta per avviare l’esportazione del video.

come montare un video con mac

come montare un video con mac

Durante il tuo ultimo viaggio, hai realizzato numerosi video per immortalare le bellezze del paesaggio e i migliori momenti del tuo soggiorno.
Dopo aver rivisto tutto il materiale raccolto, hai deciso di realizzare un filmino della tua vacanza con il tuo Mac, mettendo insieme tutti i filmati e aggiungendo una canzone come musica di sottofondo.
Hai già le idee ben chiare su come realizzare il video, tuttavia ti manca una cosa fondamentale:
il programma per montare il video.
È così?
Allora lasciati dire che sei arrivato nel posto giusto al momento giusto.

Con la guida di oggi, infatti, ti spiegherò come montare un video con Mac e quali sono i programmi per riuscire nel tuo intento.
Devi sapere che hai a disposizione numerose soluzioni:
esistono dei programmi gratuiti che consentono di tagliare le parti in eccesso dei video, apportare modifiche, aggiungere effetti e tracce audio di sottofondo e altri che permettono di lavorare con timeline multi-traccia e creare sovrapposizioni, transazioni e molto altro ancora.
Interessante, vero?

Se sei d’accordo, non perdiamo altro tempo in chiacchiere e mettiamoci subito all’opera:
prenditi cinque minuti di tempo libero e dedicati alla lettura dei prossimi paragrafi.
Individua il programma più adatto alle tue esigenze, prova a mettere in pratica le indicazioni che sto per darti e ti assicuro che riuscirai a montare i tuoi video con semplicità e con un risultato finale soddisfacente.
Buona lettura e, soprattutto, buon divertimento!

Indice

  • iMovie
  • Avidemux
  • OpenShot
  • Lightworks
  • Final Cut Pro
  • Altri programmi per montare video con Mac

iMovie

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La prima soluzione da prendere in considerazione per montare un video con Mac è iMovie, il programma di video editing di casa Apple installato di serie su tutti i dispositivi della “mela morsicata”.
Il software permette di fare montaggi video aggiungendo filmati, immagini, audio, effetti sonori e video e molto altro.

Per iniziare a montare un video con iMovie, avvia il programma, fai clic sulla voce Crea nuovo e seleziona l’opzione Filmato dal menu che compare per accedere all’area di lavoro del software.
Per importare i file su iMovie, fai clic sull’icona della freccia rivolta verso il basso presente in alto a sinistra, seleziona i file utili al montaggio e premi sul pulsante Importa selezionati.

Adesso, per inserire i file nella timeline di iMovie, seleziona quelli di tuo interesse e fai clic sul pulsante + presenti sulla loro immagine di anteprima, dopodiché agisci sulla timeline stessa per impostare la sequenza dei filmati e la sovrapposizione con eventuali tracce audio.
Devi sapere che con iMovie puoi aggiungere anche effetti, transazioni e titoli ai tuoi progetti, premendo sulle voci Titoli, Sfondi e Transazioni presenti in alto.

Inoltre, per aggiungere effetti video o applicare modifiche alle tracce audio, fai clic sul file da modificare presente nella timeline di iMovie e premi sui pulsanti Bilanciamento colore, RitaglioStabilizzazione, VelocitàEffetti video e audio ecc.
visibili in alto a destra sopra il player e che permettono di applicare rotazioni, rallentamenti e tagli.
Per saperne di più, puoi leggere le mie guide su come tagliere un video con iMovie, come rallentare un video con iMovie e come ruotare un video con iMovie.

Concluso il montaggio del tuo video, fai clic sull’icona della freccia dentro un quadrato (in alto a destra) e seleziona la voce File per esportare il filmato sul tuo computer.
Inserisci, quindi, il nome da dare al video, imposta la qualità di esportazione e premi sul pulsante Avanti per avviare il salvataggio. Per approfondire il funzionamento del programma, ti lascio alla mia guida su come usare iMovie.

Avidemux

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Avidemux è un altro valido programma per montare video che puoi prendere in considerazione. Per scaricarlo sul tuo Mac, collegati al sito Web del programma, seleziona la voce Download e fai clic sull’opzione FossHub presente sotto la voce macOS.

Concluso il download, fai doppio clic sul file Avidemux_[versione].dmg, sposta l’icona di Avidemux nella cartella Applicazioni di macOS e apri quest’ultima.
Fai, quindi, clic destro sull’icona del programma e, al primo avvio, seleziona la voce Apri dal menu che compare per evitare le restrizioni di macOS per le applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati.

Adesso sei pronto a usare Avidemux per montare il tuo video.
Per importare il file da utilizzare nel progetto, fai clic sull’icona della cartella in alto a sinistra, seleziona quello di tuo interesse e premi sul pulsante Open.
Per apportare modifiche al video, fai clic sulla voce Video presente nella barra dei menu in alto e seleziona l’opzione Filtri dal menu che compare, dopodiché seleziona una delle opzioni disponibili tra Trasforma, Interlacciamento, Colori, Nitidezza, Sottotitoli ecc.
e fai doppio clic sul filtro da applicare al tuo video per impostarne la durata.

Devi sapere che con Avidemux puoi anche aggiungere nuove tracce audio da applicare al video.
Per farlo, seleziona la voce Audio presente nella barra dei menu in alto e fai clic sull’opzione Seleziona traccia dal menu che compare, dopodiché, nella nuova finestra aperta, apponi il segno di spunta accanto alla traccia da attivare, clicca sul menu a tendina della traccia attivata e seleziona l’opzione Add audio track per utilizzare un file audio presente sul tuo Mac.

Concluse le modifiche al tuo filmato, scegli il formato in cui salvarlo utilizzando i menu a tendina collocati sulla sinistra:
Output video per scegliere il codec da usare per il video, Output audio per scegliere il codec da usare per l’audio e Contenitore output per selezionare il contenitore (es. MKVMP4AVI). Clicca poi sull’icona del floppy disk presente in alto a sinistra, inserisci il nome da assegnare al video nel campo Save as e premi sul pulsante Save per avviarne il salvataggio.
Per approfondire l’argomento, ti lascio alla mia guida su come usare Avidemux.

OpenShot

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OpenShot è un programma gratuito di editing video che presenta una timeline multitraccia e che permette di applicare ai video effetti, tagli, rotazioni e molto altro.
Propone un’interfaccia intuitiva e in italiano che lo rende di semplice utilizzo anche agli utenti meno esperti.

Per poter utilizzare OpenShot, devi prima scaricarlo e installarlo sul tuo Mac.
Collegati, quindi, al sito Web del programma, fai clic sulla voce Scarica presente nel menu in alto e, nella nuova pagina aperta, premi sul pulsante Scarica [versione].

Completato il download, fai doppio clic sul file OpenShot-[versione].dmg, trascina l’icona di OpenShot nella cartella Applicazioni di macOS e apri quest’ultima, dopodiché fai clic destro sull’icona del software e seleziona la voce Apri (solo al primo avvio) per evitare le restrizioni di macOS per le applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati.

Per montare un video con OpenShot, premi sull’icona del + presente nel menu in alto e seleziona i file da importare nell’area di lavoro del software, dopodiché trascinali nella timeline di OpenShot per iniziare il montaggio video.
Per inserire una transizione tra un filmato e l’altro, fai clic sulla voce Transizioni presente sopra la timeline, seleziona la transizione di tuo interesse e trascinala nella posizione nella quale vuoi applicarla.
La procedura è pressoché identica se vuoi aggiungere un effetto:
seleziona la voce Effetti, scegli quello di tuo interesse (Sfocatura, Negativo, Saturazione, Luminosità e contrasto ecc.) e trascinalo sopra il video al quale vuoi applicare l’effetto scelto.

Puoi applicare effetti, animazioni e modifiche anche facendo clic destro sul filmato presente nella timeline e selezionando una delle voci presenti nel menu che compare, come Dissolvenza, Ruota, Animazione, Trasforma ecc.

Terminato il montaggio del video, fai clic sull’icona del tondo rosso presente in alto per esportare il video:
inserisci, quindi, il nome del filmato nel campo Nome del file, indica le opzioni di esportazione tramite i menu a tendina presenti accanto alle voci Destinazione (il formato video), Profilo video e Qualità e premi sul pulsante Esporta video per salvare il filmato sul tuo Mac.

Lightworks

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Lightworks è un’altra delle soluzioni da prendere in considerazione per montare un video con Mac.
È disponibile gratuitamente con obbligo di registrazione e presenta un’area di lavoro multitraccia con la possibilità di aggiungere filmati, audio, effetti, transazioni video e molto altro.

Per scaricare Lightworks sul tuo Mac, collegati al sito Web del programma, fai clic sul pulsante Download now presente in alto e premi sul pulsante Download dmg per avviare lo scaricamento del software.
Concluso il download, apri il pacchetto dmg appena scaricato, trascina l’icona di Lightworks all’interno della cartella Applicazioni di macOS e apri quest’ultima, dopodiché fai clic destro sull’icona di Lightworks (uno squalo rosso) e seleziona la voce Apri dal menu che compare per avviare il software ed evitare le restrizioni di macOS per le applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati (operazione necessaria solo per la prima esecuzione del programma).

Come accennato in precedenza, per utilizzare Lightworks devi creare il tuo account gratuito.
Al primo avvio, quindi, seleziona la voce Register, inserisci i tuoi dati nei campi Email address, Full name, Username e Password e fai clic sul pulsante Continue per due volte consecutive.

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Adesso, sei pronto per montare i tuoi video con Lightworks.
Nella schermata principale del programma, fai clic sulla voce Create a new project, inseriscine il nome nel campo Name, seleziona una delle opzioni disponibili tramite il menu a tendina Choose presente accanto alla voce Frame rate per impostare la frequenza di riproduzione dei fotogrammi che compongono il tuo filmato (ti consiglio di impostare Auto) e fai clic sul pulsante Create per creare il progetto.

Per importare i file da includere nel tuo video, seleziona la voce Local file presente in alto a sinistra e seleziona i video e l’audio di tuo interesse, dopodiché fai clic sulla scheda Edit collocata in alto per visualizzare l’area di lavoro di Lightworks:
trascina, quindi, i file nella timeline del programma.
Per montare il tuo video e applicare tagli, modifiche ecc.
fai clic destro sul file di tuo interesse direttamente nella timeline di Lightworks.

Cliccando, invece, sull’opzione VFX presente in alto, puoi modificare i colori e applicare rotazioni ai video, mentre selezionando la scheda Audio puoi gestire le tracce audio del progetto.
Concluso il montaggio del tuo video, fai clic destro sulla voce All presente in basso a sinistra, seleziona l’opzione Export dal menu che compare e scegli la modalità di esportazione del filmato.

Devi sapere che nella versione gratuita di Lightworks puoi esportare il video esclusivamente online, caricandolo sul tuo canale YouTube o Vimeo.
Per esportare il filmato sul tuo computer in formato AVI, MOV, WAC ecc.
devi acquistare la versione Lightworks Pro a partire da 19,99 euro.

Final Cut Pro

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Final Cut Pro è uno dei programmi più diffusi e utilizzati per il montaggio video.
È destinato agli utenti più esperti che hanno l’esigenza di creare effetti speciali e di utilizzare funzionalità avanzate, da installare tramite appositi plugin.
È disponibile in una versione di prova gratuita di 30 giorni, dopodiché ha un costo di 329,99 euro.

Per scaricare Final Cut Pro, collegati al sito Web di Apple e fai clic sul pulsante Free trial, inserisci i tuoi dati nei campi Nome, Cognome e Indirizzo email e premi sul pulsante Scarica la demo gratuita per avviare il download.

Concluso lo scaricamento, apri il pacchetto dmg appena scaricato e fai doppio clic sul file FinalCutProXTrial.pkg, dopodiché premi sul pulsante  Continua per due volte consecutive, fai clic sui pulsante Accetta e Installa e inserisci la password del tuo account utente su macOS per avviare l’installazione.

Adesso, avvia Final Cut Pro e fai clic sulla voce Import media per importare i file nell’area di lavoro del programma, dopodiché seleziona la voce New project presente in basso e trascina i file importati poc’anzi nella timeline di Final Cut Pro per iniziare il montaggio video.
Per aggiungere titoli, sfondi ed effetti, fai clic sull’icona della T presente in alto a sinistra e scegli quello di tuo interesse, mentre per applicare modifiche ai file presenti nella timeline fai clic destro su di essi e seleziona una delle voci disponibili dal menu che compare

Terminato il montaggio del tuo video, fai clic sull’icona della freccia dentro un quadrato presente in alto a destra, seleziona l’opzione Master file e fai clic sulla voce Settings, dopodiché seleziona l’opzione Computer tramite il menu a tendina presente accanto alla voce Format e premi sui pulsanti Next e Save per salvare il tuo video sul computer.

Concluso il periodo di prova gratuito, puoi acquistare la versione completa del programma:
per attivarlo, è sufficiente avviare il programma, premere sull’icona della chiave in alto a sinistra e inserire il codice di attivazione ricevuto in fase di acquisto.

Altri programmi per montare video con Mac

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Le soluzioni che ti ho proposto nei paragrafi precedenti non hanno completamente soddisfatto le tue esigenze?
Nessun problema:
ecco una lista di altri programmi per montare video con Mac che puoi prendere in considerazione.

  • PhotoStage Slideshow:
    è un software gratuito di editing video che consente di creare filmati con l’aggiunta di file video, musica e foto e di applicare modifiche ed effetti.
    Presenta una timeline multitraccia e un’interfaccia minimale e di semplice utilizzo.
  • Shotcut:
    è un programma per il montaggio video che consente anche l’elaborazione di filmati in 4K.
    Propone una timeline multitraccia, consente di applicare numerosi filtri e di apportare modifiche, come la regolazione dei colori, la gestione della velocità dei filmati e il miglioramento delle tracce audio.
  • Videopad:
    è un programma per l’editing video a pagamento, destinato agli utenti meno esperti.
    Supporta numerosi formati video, audio e di immagini e permette di esportare il proprio progetto sia online su YouTube che in locale, scegliendo il formato video tra AVI, WMV, 3GP, MP4, MOV e MKV.
  • Adobe Premiere Pro:
    altro celebre software a pagamento per montare video a un livello avanzato.
    Oltre a poter elaborare filmati in 8K, supporta i video destinati alla realtà virtuale e consente di installare dei plugin esterni per aumentarne ulteriormente le funzionalità.
    È possibile testarne il funzionamento per 7 giorni attivando la prova gratuita, dopodiché ha un costo di 24,39 euro/mese.

come mostrare cartelle nascoste mac

come mostrare cartelle nascoste mac

Venendo da Windows, sul quale basta un clic per mostrare cartelle e file nascosti, ti stai chiedendo come mostrare cartelle nascoste su Mac?
Effettivamente manca un’opzione del Finder analoga a quella dell’Esplora File di Windows ma, non preoccuparti, in realtà anche su macOS compiere quest’operazione è un gioco da ragazzi:
basta sapere solo “dove mettere le mani”.

Se vuoi saperne di più, non devi far altro che prenderti cinque minuti di tempo libero e leggere la guida che segue.
Ti illustrerò non uno, ma vari metodi per attivare e disattivare la visualizzazione delle cartelle nascoste su macOS:
uno semplicissimo, uno un po’ più da “smanettoni” e altri che richiedono l’installazione di applicazioni di terze parti.

Devi solo analizzare con attenzione tutte le soluzioni proposte, scegliere quella che ti sembra più adatta alle tue necessità e metterla in pratica seguendo le mie indicazioni.
Ti assicuro che, indipendentemente dal tuo grado di preparazione informatica e dalla versione di macOS installata sul tuo computer, riuscirai facilmente nell’intento.
A me non resta altro che augurarti una buona lettura e un buon divertimento!

Indice

  • Combinazione per mostrare cartelle nascoste su Mac
  • Mostrare cartelle nascoste su Mac tramite Terminale
  • TinkerTool
  • Altre soluzioni per mostrare cartelle nascoste su Mac

Combinazione per mostrare cartelle nascoste su Mac

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Se vuoi scoprire come mostrare cartelle nascoste su Mac, la soluzione più semplice alla quale puoi rivolgerti è… una combinazione di tasti della tastiera!

Ebbene sì! Se apri il Finder (l’icona del volto sorridente presente nella barra Dock di macOS) e premi la combinazione di tasti cmd+shift+.(il tasto del punto), puoi attivare e disattivare la visualizzazione di file e cartelle nascosti “al volo” senza fare più nulla.

Premendo la prima volta la combinazione di tasti appena menzionata, verrà attivata la visualizzazione delle cartelle e dei file nascosti (che appariranno con delle icone semi-trasparenti), mentre premendola una seconda volta vedrai “scomparire” i file in questione.
Non ci sarà nemmeno bisogno di riavviare il Finder per applicare i cambiamenti.

Come facilmente intuibile, la stessa procedura può essere eseguita anche per visualizzare o nascondere gli elementi nascosti presenti sulla Scrivania di macOS, quindi premendo cmd+shift+.(il tasto del punto) mentre visualizzi il desktop del tuo Mac, puoi attivare o disattivare la visualizzazione di tutti gli elementi nascosti (che, come al solito, saranno contraddistinti da delle icone semi-trasparenti).

Mostrare cartelle nascoste su Mac tramite Terminale

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Ora, invece, vediamo come mostrare le cartelle nascoste su Mac in modo leggermente più tecnico, utilizzando il Terminale di macOS.
Lo so, detta così sembra una cosa riservata agli esperti e ai cosiddetti “smanettoni” ma, credimi, è un gioco da ragazzi anche questo.

Tutto quello che devi fare è avviare il Terminale del Mac (lo puoi trovare facilmente con Spotlight oppure nella cartella Altro del Launchpad) e dare in sequenza i comandi defaults write com.apple.Finder AppleShowAllFiles true e killall Finder (ognuno dei quali deve essere seguito dalla pressione del tasto Invio sulla tastiera del Mac).

L’effetto che otterrai sarà lo stesso che si può ottenere con la combinazione di tasti menzionata nel capitolo precedente del tutorial.
Aprendo il Finder, infatti, potrai visualizzare file e cartelle nascosti in maniera libera, e le icone di queste ultime saranno semi-trasparenti.

Nel caso in cui cambiassi idea, potrai disattivare la visualizzazione delle cartelle e dei file nascosti aprendo nuovamente il Terminale e dando i comandi defaults write com.apple.Finder AppleShowAllFiles false e killall Finder.
Semplicissimo, vero?

TinkerTool

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Adesso voglio parlarti di TinkerTool, un’applicazione gratuita che consente di modificare facilmente molte impostazioni nascoste di macOS, fra cui quella per attivare la visualizzazione delle cartelle e dei file nascosti.

Usarla è semplicissimo.
Innanzitutto, scarica TinkerTool collegandoti al suo sito Web ufficiale e cliccando prima sulla scheda Download e poi sul pulsante con la medesima dicitura che si trova nella pagina che si apre.
A download completato apri, facendo doppio clic su di esso, il file appena scaricato (TinkerTool.dmg), clicca sul pulsante Agree e trascina l’icona di TinkerTool nella cartella Applicazioni di macOS.

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Adesso, recati nella cartella Applicazioni del tuo Mac, fai clic destro sull’icona di TinkerTool, seleziona la voce Apri dal menu che compare e clicca ancora una volta su Apri per avviare il software.

A questo punto, premi sul pulsante Accetto, seleziona la scheda Finder di TinkerTool, metti il segno di spunta accanto alla voce Visualizza i file nascosti e di sistema e fai clic sul pulsante Riavvia il Finder per abilitare la visualizzazione di cartelle e file nascosti.

L’operazione non necessita di disconnessioni o riavvii del computer.
E se cambi idea, puoi disattivare nuovamente la visualizzazione delle cartelle nascoste sul Mac avviando TinkerTool, togliendo il segno di spunta dalla voce Visualizza i file nascosti e di sistema e cliccando sul pulsante Riavvia il Finder.

Nota: TinkerTool è un programma generalmente sicuro, anche nei miei test non ha comportato alcun problema.
In ogni caso, visto che va a modificare alcune impostazioni di sistema, prima di utilizzarlo sarebbe bene effettuare un backup completo del Mac.
Se non sai come compiere quest’operazione, leggi la mia guida su come funziona Time Machine (il sistema di backup integrato in macOS).

Altre soluzioni per mostrare cartelle nascoste su Mac

Esistono alcuni software che permettono di nascondere file e cartelle in maniera avanzata, rendendone impossibile l’accesso anche quando si attiva la visualizzazione degli elementi nascosti nel Finder.
Una di queste applicazioni è VeraCrypt:
si tratta di un software gratuito e open source che permette di creare dei volumi cifrati, quindi protetti da password, da montare all’occorrenza come dei drive virtuali per accedere ai dati che si desidera mantenere nascosti.

Per utilizzare VeraCrypt, come già detto, bisogna montare nel Finder il volume cifrato all’interno del quale sono custoditi i file e le cartelle che si desidera mantenere nascosti.
Per compiere quest’operazione – ammesso che tu sappia qual è il file del volume cifrato e la password necessaria a visualizzarne il contenuto -, devi cliccare sul pulsante Select file che si trova in basso a destra nella finestra principale del programma, selezionare il file del volume cifrato, scegliere uno slot tra quelli disponibili e cliccare sul pulsante Mount.
Dopodiché devi digitare la password per la decifrazione del volume e cliccare sul pulsante OK per montare quest’ultimo nel Finder, come se fosse una chiavetta USB o un altro volume esterno.

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Un’altra soluzione, ancora, che si può adottare per proteggere file e cartelle su Mac è creare un’immagine disco cifrata tramite Utility Disco, l’utility predefinita di macOS per la gestione di dischi, partizioni e file immagine.

Per sbloccare un file immagine cifrato basta, banalmente, aprirlo facendo doppio clic sulla sua icona e poi digitare la password necessaria alla visualizzazione dei file che contiene.
Anche in questo caso, il volume montato viene trattato dal Finder come una comune chiavetta USB o un volume esterno generico.

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Se ti servono maggiori informazioni sulle soluzioni che ho menzionato in questo capitolo del tutorial, dai un’occhiata alla mia guida su come proteggere una cartella su Mac, all’interno della quale ti ho parlato in maniera dettagliata dei migliori software per cifrare file e cartelle su macOS (tra cui quelli che ti ho appena segnalato anche in questo post).
Sono sicuro che anche questa lettura ti sarà molto utile.

come mostrare file nascosti mac

come mostrare file nascosti mac

Qualche tempo fa, ti ho spiegato come mostrare cartelle nascoste e file nascosti su Windows.
È un’operazione molto semplice da portare a termine ma devi sapere che non è limitata ai soli sistemi operativi Microsoft.
Infatti, se hai un Mac, anche su quest’ultimo ci sono cartelle e file invisibili che possono essere “sbloccati” e resi accessibili agendo sulle impostazioni dell’OS ed io oggi ti spiegherò come fare.
Come dici?
La cosa ti interessa?
Beh, allora leggi le indicazioni che trovi qui sotto per scoprire come mostrare file nascosti Mac e non te ne pentirai.

Prima che tu posa spaventarti inutilmente ci tengo a farti presente sin da subito che al contrario delle apparenze ed al di là di quel che tu possa pensare, mostrare file nascosti Mac non è affatto complicato.
Tutti, infatti, possono riuscirci senza particolari problemi, anche chi – un po’ come te – non si reputa esattamente un esperto in fatto di mondo nuove tecnologie e mondo Apple.

Premesso ciò, se sei quindi realmente interessato a scoprire in che modo bisogna procedere per riuscire a mostrare file nascosti Mac, ti suggerisco di prenderti cinque minuti o poco più di tempo libero, di metterti seduto ben comodo dinanzi al tuo fido computer a marchio Apple e di concentrarti sulla lettura delle indicazioni che trovi in questo mio tutorial.
Sono certo che alla fine potrai dirti soddisfatto e che in caso di necessità sarai anche pronto e ben disponibile a spiegare ai tuoi amici desiderosi di ricevere una dritta analoga in che maniera procedere.
Che ne dici, scommettiamo?

A seconda di quelle che sono le tue preferenze ed esigenze, puoi scegliere se mostrare file nascosti Mac in maniera permanente o momentanea servendoti degli appositi comandi di macOS oppure se fare ciò ricorrendo all’uso di applicazioni di terze parti.
In tutti i casi il risultato finale è praticamente lo stesso.

Comandi di macOS

Mostrare file nascosti Mac in maniera permanente

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Se ti interessa mostrare file nascosti Mac mediante Terminale, l’applicazione presente su macOS che consente di interagire con il sistema mediante un’interfaccia a riga di comando, il primo passo che devi compiere è quello di avviare questo famoso strumento sul tuo Mac.
Per fare ciò, premi sulla voce Vai annessa ala barra dei menu, fai clic sulla voce Utility e poi fai doppio clic sull’icona di Terminale.
In alternativa, premi sull’icona a forma di lente di ingrandimento collocata sulla barra dei menu in alto a destra, digita terminale e fai clic sul primo risultato visualizzato in elenco, quello che viene indicato come Il migliore.

Adesso che finalmente visualizzi la finestra di Terminale sulla scrivania del tuo Mac, copia la stringa che trovi qui di seguito e incollala nella finestra dell’applicazione dopodiché premi sul pulsante Invio della tastiera del computer.

defaults write com.apple.Finder AppleShowAllFiles TRUE; killall Finder

A questo punto dovresti finalmente essere riuscito a mostrare file nascosti Mac.
Tutte le modifiche vengono apportate al sistema senza necessitare di riavvii o disconnessioni.

Una volta abilita la visualizzazione dei file nascosti su macOS, potrai riconoscere molto facilmente tali elementi.
Si tratta infatti dei file con le icone semi-trasparenti.

Dopo aver completato il lavoro sui file nascosti, ricordarti di disattivarne nuovamente la visualizzazione accedendo ancora una volta a Terminale così come ti ho già indicato nelle righe precedenti, copiando ed immettendo la stringa che trovi qui di seguito e premendo il pulsante Invio sulla tastiera del Mac.

defaults write com.apple.Finder AppleShowAllFiles FALSE; killall Finder

Mostrare file nascosti Mac in maniera momentanea

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Se invece di mostrare file nascosti Mac in maniera permanente ti interessa vedere tali elementi solo ed esclusivamente perché intendi apportargli delle modifiche mediante una specifica applicazione, puoi mettere in pratica un’altra procedura rispetto a quella che ti ho indicato poc’anzi.

Tanto per cominciare, apri l’applicazione con cui desideri modificare il file nascosto (es. TextEdit) dopodiché clicca sulla voce File annessa alla barra dei menu poi seleziona Apri… o Open… dal menu che ti viene mostrato.

Ora che visualizzi sulla scrivania la finestra tramite la quale selezionare il file da aprire premi la combinazione di tasti cmd+shift+. (punto).
Utilizzando tale combinazione di tasti vedrai apparire tutti i file nascosti presenti sul sistema nella finestra di dialogo aperta sulla scrivania.
Seleziona quindi il file nascosto su cui è tua intenzione andare ad agire poi fai clic sul pulsante Apri o Open.

Tieni presente che effettuando il procedimento che ti ho appena indicato, la visualizzazione dei file nascosti verrà attivata solo nella finestra di dialogo per l’apertura dei file.
I file nascosti continueranno dunque a non essere visibili nel Finder, tienine conto.

Per disabilitare la visualizzazione dei file nascosti nella finestra di dialogo corrente ti basta premere nuovamente la combinazione di tasti cmd+shift+. (punto).

Applicazioni di terze parti

OnyX

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Se invece non prediligi l’uso di Terminale e la soluzione per mostrare file nascosti Mac che ti ho indicato nelle righe precedenti non ha attirato in maniera particolare la tua attenzione ma desideri comunque poter accedere a tutti quelli elementi “normalmente” non visibili su macOS, puoi riuscire nel tuo intento ricorrendo all’uso di alcune applicazioni di terze parti grazie adibite alla manutenzione ed alla personalizzazione di macOS come nel caso di OnyX.

Per mostrare file nascosti Mac mediante OnyX, la prima operazione che devi effettuare è il download dell’app.
Per fare ciò, clicca qui in modo tale da collegarti subito al sito Internet ufficiale della risorsa dopodiché premi sul pulsante Download presente in corrispondenza della voce OnyX.
In seguito, fai clic sul pulsante Download collocato accanto alla versione del programma per la versione del sistema operativo in uso sul tuo Mac.

Attendi quindi qualche istante affinché la procedura di download venga avviata e portata a termine dopodiché fai doppio clic sul file OnyX.dmg e trascina l’icona di OnyX nella cartella Applicazioni di macOS.

Adesso, recati nella cartella Applicazioni del tuo Mac, fai clic destro sull’icona di OnyX, seleziona la voce Apri dal menu che ti viene mostrato e poi clicca ancora una volta su Apri per avviare il software.
Immetti la password del tuo account utente su macOS, accetta le condizioni di utilizzo della app cliccando sul pulsante Accetto e premi su Continua per eseguire il controllo dello stato dell’hard disk.

Una volta completato il controllo dell’hard disk, fai clic sulla scheda Parametri annessa alla finestra principale del programma, clicca su Finder ed apponi un segno di punta sulla casella collocata accanto alla voce Mostra files e cartelle nascoste annessa alla sezione Opzioni Varie:.
In seguito, premi sul bottone Continua per confermare la tua volontà di apportare modifiche al sistema e per riavviare il Finder in modo tale da mostrare file nascosti Mac.

Una volta apportate tutte le modifiche del caso ai file nascosti presenti sul tuo Mac, potrai disattivarne la visualizzazione accedendo nuovamente alla sezione Parametri di OnyX, cliccando sulla scheda Finder, togliendo il segno di spunta dalla casella collocata accanto alla voce Mostra files e cartelle nascoste annessa alla sezione opzioni Varie: e facendo clic sul bottone Continua.

Houdini

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Un altro sistema che puoi sfruttare per mostrare file nascosti Mac consiste nel ricorrere all’uso di Houdini.
Si tratta di un applicazione gratuita il cui unico scopo è quello di abilitare e disabilitare la visualizzazione di file e cartelle nascosti in modo estremamente semplice e veloce.

Per scaricare questo programma, clicca qui in modo tale da poterti collegare alla pagina Web di download del programma dopodiché fai clic sulla freccia rivolta verso il basso che risulta collocata sulla destra ed attendi che la procedura di download dell’applicazione venga prima avviata e poi portato a termine.

Successivamente recati nella cartella Download di macOS, clicca con il tasto destro del mouse sull’icona di Houdini, seleziona Apri e poi fai clic ancora una volta sul pulsante Apri.

Una volta visualizzata la finestra dell’applicazione, clicca sull’icona collocata sopra la voce Toggle File Visibility ed attendi qualche istante affinché file e cartelle normalmente non visibili su macOS possano essere visualizzati.
Una volta apportate le modifiche desiderate ai file nascosti su macOS, disabilitane la visualizzazione premendo nuovamente sull’apposita icona presente nella finestra del programma.

Se non ti interessa mostrare file nascosti Mac in tutto il sistema ma solo ed esclusivamente in una specifica posizione di macOS, premi sull’icona collocata sopra la voce Browse Hidden Files ed utilizza la finestra del finder che ti viene mostrata sulla scrivania per recarti nella posizione esatta dell’OS in cui sono presenti i file di interesse.
Più semplice di così?

come pingare con mac

come pingare con mac

Mediante il ping, il computer invia dei pacchetti di dati verso un sito Internet o un altro computer e informa l’utente sull’esito dell’operazione:
se il trasferimento dei dati va a buon fine rapidamente, la rete non ha problemi.
Se invece il ping fallisce o richiede un lasso di tempo eccessivo, ci si trova di fronte a qualche problema nella connessione.

Se possiedi un computer a marchio Apple e ti stai chiedendo come pingare, in quanto ancora poco esperto in fatto di informatica e nuove tecnologie, sono lieto di comunicarti che posso darti una mano io sul da farsi, con questa mia guida incentrata in maniera specifica sull’argomento.

Ti anticipo subito che puoi pingare con Mac sfruttando gli strumenti direttamente inclusi in macOS.
Qualora non dovessero soddisfarti, poi, potrai anche decidere di affidarti a delle risorse di terze parti.
Ora, però, basta chiacchierare e passiamo all’azione.
Ti auguro, come mio solito, buona lettura e ti faccio un grande in bocca al lupo per ogni cosa.
Are you ready?

Indice

  • Informazioni preliminari
  • Come fare un ping con Mac
    • Utility Rete
    • Terminale
  • Altri strumenti per pingare con Mac

Informazioni preliminari

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Prima di entrare nel vivo del tutorial, andandoti a spiegare, in dettaglio, come pingare con Mac, mi sembra doveroso fare alcune precisazioni al riguardo, al fine di schiarirti in tutto e per tutto le idee sul da farsi.

Partiamo dalle basi:
come ti avevo anticipato in apertura, il ping (acronimo di Packet Internet Grouper) serve per testare lo stato della rete e la comunicazione tra il dispositivo in uso e un server remoto oppure un dispositivo della rete locale, vale a dire il tempo necessario per trasmettere dati di piccole dimensioni verso la destinazione, e viene espresso in millisecondi (ms).

In questo modo, il dispositivo in uso invia dei piccoli pacchetti di dati verso la risorsa da contattare e informa l’utente sull’esito dell’operazione.
La comunicazione viene effettuata tramite il protocollo ICMP (acronimo di Internet Control Message Protocol), vale a dire un protocollo di servizio per reti a pacchetto deputato a trasmettere informazioni di controllo e riguardanti malfunzionamenti.

Ciò detto, se il ping va a buon fine e le due parti riescono a comunicare, significa che non sussistono problemi di connettività verso l’host (cioè la risorsa contattata), anche se occorre tenere conto che un ritardo eccessivo nelle comunicazioni potrebbe comunque essere indice di qualche problematica in fatto di comunicazione.

In assenza di risposta, invece, c’è senza dubbio alcuno qualche problematica, ad esempio potrebbe essere necessario rivedere la configurazione del firewall del sistema operativo in uso oppure la risorsa da contattare potrebbe risultare momentaneamente irraggiungibile.

Tieni presente che il ping è anche indice della qualità di accesso ad Internet, unitamene a parametri quali la velocità di download e quella di upload.
In questo caso specifico, più basso è il ping e migliori sono le prestazioni di una connessione ad Internet, in quanto la rete è in grado di rispondere con rapidità alle richieste all’utente.

Come fare un ping con Mac

Fatte le dovute precisazioni di cui sopra, veniamo al nocciolo vero e proprio della questione e andiamo a scoprire, dunque, come pingare con Mac.
Come ti avevo anticipato in apertura, macOS include alcuni strumenti utili a tal scopo:
Utility Rete e il Terminale.
Per saperne di più e soprattutto per scoprire come usarli, prosegui pure nella lettura.

Utility Rete

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Utility Rete è uno strumento incluso in macOS grazie al quale, come facilmente intuibile dal nome stesso, è possibile ricavare informazioni in merito alla connessione ad Internet impiegata e al network a cui si è connessi e ad effettuare appositi test.
Di conseguenza, consente anche di pingare.

Per potertene servire, provvedi in primo luogo ad avviare il tool, richiamando Spotlight, tramite la combinazione di tasti cmd+barra spaziatrice oppure cliccando sull’icona con la lente d’ingrandimento situata nella parte in alto a destra dello schermo, digitando “utility rete” e selezionando poi il suggerimento pertinente.

Nella finestra che a questo punto vedi comparire sulla scrivania, seleziona la scheda Ping e digita l’indirizzo del sito da pingare (es.
google.com) oppure l’IP del dispositivo di riferimento parte della tua rete (es.
192.168.1.10) nel campo Inserisci l’indirizzo di rete da verificare mediante ping.

In seguito, specifica se effettuare un numero di ping illimitato, selezionando l’opzione Invia un numero illimitato di ping, oppure un numero definito, selezionando la voce Invia solamente e indicando il numero esatto nel campo adiacente.

Successivamente, fai clic sul pulsante Ping per avviare l’operazione.
In caso di ping illimitato, per fermare l’operazione premi sul pulsante Stop.

I risultati del ping verranno poi visualizzati nel campo di testo collocato in basso.
Se non sussistono problemi particolari, dovresti veder comparire messaggi indicanti le dimensioni dei pacchetti inviati, l’IP del sito contattato, il numero della richiesta ICMP effettuata, il TTL e il tempo di risposta del sito (es.
64 bytes from 216.58.206.46:
icmp_seq=0 ttl=52 time=40.879 ms
).

Terminale

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Puoi pingare con Mac anche agendo da riga di comando, vale a dire sfruttando il Terminale, immettendo delle stringhe apposite.
Può sembrare complesso, ma in realtà non lo è affatto.

Per riuscirci, provvedi in primo luogo ad avviare lo strumento, facendo clic sull’icona del Launchpad (quella con il razzo spaziale) che trovi sulla barra Dock, accedendo alla cartella Altro e selezionando poi l’icona del Terminale (quella con la finestra nera e la riga di codice).

Nella finestra che a questo punti visualizzi sulla scrivania, digita il comando ping -c seguito dal numero di ping che vuoi eseguire e dall’indirizzo del sito da pingare oppure dall’IP del dispositivo di riferimento parte della tua rete (es. ping -c 5 google.com).

Successivamente, premi il tasto Invio sulla tastiera del computer per visualizzare i risultati dell’operazione su schermo.
Al termine dei ping ordinati, verrà generato un messaggio di riepilogo su com’è andata l’operazione.

Se, invece, vuoi effettuare un numero illimitato di ping, impartisci il comando ping [indirizzo sito] (es.
ping google.com) seguito dalla pressione del tasto Invio sulla tastiera.
Per interrompere il ping, dovrai poi utilizzare la combinazione di tasti cmd+c.

Altri strumenti per pingare con Mac

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Oltre che sfruttando gli strumenti già inclusi nel sistema operativo, puoi pingare con Mac rivolgendoti a delle risorse di terze parti, quali servizi online e software ad hoc.
Se la cosa ti interessa, qui di seguito trovi elencate quelli che, a mio modesto avviso, rappresentano i migliori strumenti alternativi parte della categoria.

  • MIO-IP.it – sito Web che mette a disposizione degli utenti diverse risorse utili per scoprire l’IP in uso, per verificare indirizzi e-mail ecc.
    Tra i vari strumenti, c’è anche un tool utile per lo scopo oggetto di questo tutorial.
    È a costo zero e si può impiegare da qualsiasi navigatore.
  • Ping.eu – servizio online gratuito che può essere usato per pingare un dato indirizzo IP.
    Si può impiegare da qualsiasi browser ed è molto facile da usare.
    La sua interfaccia utente non è particolarmente accattivante, questo è vero, ma funziona impeccabilmente.
  • MxToolbox – altro portale che include svariati strumenti utili per il monitoraggio della rete, tra cui è compreso anche un tool per pingare specifici indirizzi IP.
    È a costo zero e funziona da qualunque browser.
  • IP Scanner – applicazione gratuita che consente di effettuare la scansione della rete locale, di identificare i dispositivi parte della stessa e di pingarli, oltre che ti compiere varie altre operazioni, come ad esempio il test delle porte.
  • LanScan – programma gratuito per effettuare la scansione del network locale e mediante il quale è possibile pingare i dispositivi parte della stessa.
    Sono altresì offerti degli strumenti utili per il monitoraggio della rete.
    Di base è gratis, ma è disponibile in una variante con funzionalità aggiuntive che è a pagamento (costa 5,99 dollari).
  • PingDoctor – applicazione a pagamento (costa 10,99 euro) che permette di analizzare la rete, di testare il ping e di pingare altre periferiche o siti Web.
    Fornisce informazioni molto dettagliate, dispone di una gradevole interfaccia utente ed è anche facile da usare.

come leggere ntfs su mac

come leggere ntfs su mac

Hai comprato da poco il tuo primo Mac, ne sei molto soddisfatto ma hai dei problemi con alcune chiavette USB che funzionano tutt’ora perfettamente sul tuo PC Windows:
vengono caricate in modalità di sola lettura, cioè puoi vedere i file che sono conservati su di esse ma non puoi né modificarli né puoi crearne di nuovi.

Non ti preoccupare, il tuo Mac non è rotto.
Quasi sicuramente le chiavette che stai tentando di usare sono formattate con il file system NTFS di Windows che non è supportato pienamente da macOS e quindi viene caricato in modalità di sola lettura. Questo significa che bisogna rinunciare a usare quei dispositivi su Mac o che bisogna formattarli cancellando completamente il loro contenuto?
Assolutamente no!

Per fortuna esistono dei software di terze parti che, una volta installati sul computer, permettono di leggere NTFS su Mac e di scrivere dati sulle unità formattate con questo file system in maniera illimitata, proprio come accade su Windows. Di programmi di questo genere ne esistono diversi, sia gratuiti che a pagamento. Purtroppo, però, quelli gratuiti non sono più supportati in maniera attiva e funzionano in maniera abbastanza altalenante (bisogna “smanettare” un po’ per installarli e le loro prestazioni in lettura e scrittura non sono eccezionali).
Per maggiori informazioni continua a leggere.

Come scrivere NTFS su Mac gratis

Se non fai un uso massiccio delle chiavette USB o degli hard disk formattati in NTFS puoi ricorrere al software gratuito NTFS–3G che abilita la scrittura sui drive NTFS ma non consente di sfruttare appieno la velocità di trasferimento dei dati su USB 3.0.
Se hai bisogno di lavorare con file molto “pesanti” su dischi formattati in NTFS non è proprio il massimo della vita, insomma. Per funzionare, NTFS–3G ha bisogno di due software di supporto (sempre gratuiti) che si chiamano OSXFUSE e FUSE Wait.
Installali seguendo le indicazioni che sto per darti e non dovresti incontrare problemi.

Le applicazioni di cui sto per parlarti funzionano anche sulle versioni più recenti di macOS, compreso El Capitan, ma per installarle occorre disabilitare temporaneamente la System Integrity Protection, una funzione di macOS che impedisce la modifica dei file di sistema.
La disattivazione di questa funzione è altamente sconsigliata, ma se fatta per un lasso di tempo limitato e per installare software di sicura affidabilità, si può fare.

Altra cosa importante da sapere è che alcuni di questi software non sono più sviluppati attivamente, quindi più si va avanti con il tempo e più problemi ci saranno nel loro utilizzo (a meno che gli sviluppatori non provvedano ad aggiornarli nuovamente).
Insomma, utilizzali solo se te la senti di “smanettare” un po’ e non devi usare unità NTFS per scopi lavorativi:
il rischio di malfunzionamenti o prestazioni insufficienti in fase di trasferimento dei dati è alto.
Poi non dirmi che non ti avevo avvertito!

Allora, te la senti di andare avanti?
Bene, allora provvedi a riavviare il tuo Mac in modalità di ripristino (tenendo premuta la combinazione di tasti cmd+r durante l’accensione), attendi che compaia la schermata di Recovery di macOS e apri il Terminale selezionando l’apposita voce dal menu Utility che si trova in alto a sinistra.
Nella schermata che si apre, digita il comando csrutil disable, premi il tasto Invio sulla tastiera del tuo Mac e riavvia il computer.

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A questo punto, attendi che venga avviato normalmente macOS (che a questo punto sarà sprovvisto della  System Integrity Protection) e procedi all’installazione di OSXFUSE, NTFS-3G e FUSE Wait in base alle indicazioni che trovi di seguito.

1. Scarica OSXFUSE sul tuo Mac collegandoti al suo sito Internet ufficiale e cliccando sulla prima icona situata sotto la voce Stable Releases (nella colonna di destra).
A download completato, apri il pacchetto osxfuse–xx.dmg e avvia il file Install OSXFUSE x.x contenuto al suo interno, dopodiché clicca sul pulsante Continua per due volte consecutive e accetta le condizioni di utilizzo dell’applicazione.
Successivamente, apponi il segno di spunta accanto alla voce MacFUSE Compatibility layer, premi i bottoni Continua e Installa e fornisci la password del tuo account utente su macOS per completare il setup.

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2. Scarica NTFS–3G sul tuo Mac collegandoti al suo sito Internet e cliccando sul primo link collocato sotto la voce Download (es.
NTFS–3G for Mac OS X 2010.10.2).
A download completato, apri il pacchetto ntfs–3g–2010.10.2-macosx.dmg e avvia il file Install NTFS–3G contenuto al suo interno facendo click destro sulla sua icona e selezionando la voce Apri dal menu che compare.
Nella finestra che si apre, clicca sul pulsante OK, poi su Continua tre volte consecutive, Agree e Installa.
Per concludere, digita la password del tuo account utente su macOS, apponi il segno di spunta accanto alla voce No caching, premi ancora una volta il bottone Continua e, dopo aver digitato nuovamente la password del tuo account utente, chiudi la finestra del setup (non devi riavviare il computer).
Se ti compare un errore che ti dice che l’installazione è fallita, ignoralo e chiudi la finestra, il software è stato installato lo stesso.

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3. In ultimo, scarica FUSE Wait collegandoti al sito del software e cliccando sul collegamento fuse_wait–1.1.pkg.
A scaricamento completato avvia il pacchetto appena scaricato, fai click sul pulsante Continua per due volte consecutive, dopodiché premi i bottoni Accetta e Installa, fornisci la password del tuo account utente su macOS e il gioco è fatto.

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Missione compiuta! Adesso riavvia il tuo Mac in modalità di ripristino (tenendo premuto cmd+r durante la fase di accensione) e attiva nuovamente la System Integrity Protection aprendo il Terminale dal menu Utility e digitando il comando csrutil enable. Ad operazione completata, riavvia il Mac e al nuovo accesso a macOS dovresti essere in grado di scrivere dati su tutti i drive formattati in NTFS.

Se quando colleghi i tuoi drive NTFS al Mac, compare un messaggio di errore, clicca sul pulsante Force ed entro qualche secondo il dispositivo dovrebbe essere “montato” in maniera corretta.

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Nota: in caso di problemi e/o di prestazioni insoddisfacenti, puoi disinstallare OSXFUSE, NTFS-3G e FUSE Wait andando in Preferenze di sistema, selezionando le loro icone e cliccando sul pulsante di disinstallazione.
Se il pulsante non risulta cliccabile, seleziona l’icona del lucchetto che si trova in basso a sinistra e digita la password del tuo account utente su macOS.
NTFS-3G può essere anche solo disabilitato, cliccando sul pulsante Disable (se vuoi solo disattivarlo in maniera temporanea, non disinstallare gli altri due software).

Al termine della disinstallazione delle tre applicazioni, rimuovi le loro icone da Preferenze di sistema facendo click destro su queste ultime e selezionando la voce Rimuovi pannello preferenze dal menu che si apre.

Se provando a disinstallare NTFS-3G visualizzi un messaggio d’errore, apri il terminale, dai i comandi cd /System/Library/Filesystems/ntfs-3g.fs/Supportsudo touch Archive.bom e prova nuovamente a disinstallare il software da Preferenze di sistema.

Come scrivere NTFS su Mac al massimo della velocità

Se hai bisogno di una soluzione più stabile, completa e facile da usare per leggere NTFS su Mac (oltre che scrivere dati sui drive formattati con il file system di Windows), ti consiglio di provare Paragon NTFS for Mac.
Si tratta di un software a pagamento che non richiede alcuno “smanettamento” per funzionare, è perfettamente compatibile con le versioni più recenti di macOS e assicura ottime prestazioni in lettura e scrittura.
Costa circa 18 euro, ma è disponibile in una versione di prova gratuita che permette di testarne tutte le potenzialità per 10 giorni.

Per scaricare la trial di Paragon NTFS for Mac sul tuo computer, collegati al sito Internet del programma e clicca sul pulsante Download.
A scaricamento completato, apri il pacchetto dmg di Paragon NTFS for Mac e fai doppio click sull’icona Installa Paragon NTFS for Mac contenuta al suo interno.

Nella finestra che si apre, premi i bottoni Continua e Accetto, fornisci la password del tuo account utente su macOS e clicca prima su Successiva per due volte consecutive e poi su Riavvia per riavviare il Mac e godere appieno delle funzioni di Paragon NTFS for Mac.

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Ora puoi leggere e scrivere i tuoi drive NTFS proprio come accade su Windows.
Inoltre, aprendo Preferenze di sistema, selezionando l’icona di Paragon e attivando la scheda Volumi potrai formattare chiavette e hard disk collegate al Mac direttamente in NTFS.
Cosa vuoi di più?!

Se al termine della trial vuoi disinstallare Paragon, apri Preferenze di sistema, clicca sull’icona del software, seleziona la scheda impostazioni e premi sul pulsante Disinstalla che si trova nella schermata che si apre.
Come soluzioni alternative ti consiglio Tuxera NTFS, un altro software a pagamento che può essere provato gratis per un periodo di tempo limitato (15 giorni).

come liberare spazio su mac

come liberare spazio su mac

Come noto, i Mac hanno bisogno di meno manutenzione rispetto ai PC equipaggiati con Windows, anche se una bella “ripulita” ogni tanto fa sempre bene e permette di liberare un po’ di spazio sul proprio computer, soprattutto se questo dispone di un disco dalla scarsa capacità (es.
i Mac i cui modelli base partono da 128 GB di storage).

Come dici?
Sei interessato all’argomento e anche tu vuoi scoprire come liberare spazio su Mac?
Allora sappi che sei capitato nel posto giusto al momento giusto! Nei prossimi paragrafi, infatti, puoi trovare alcune “dritte” che sicuramente ti saranno utili per riuscire a ripulire il tuo computer da file e applicazioni che occupano inutilmente spazio sul disco.

Dimmi:
sei pronto per iniziare?
Sì?
Fantastico! Tutto ciò che devi fare è metterti bello comodo, prenderti tutto il tempo di cui hai bisogno per concentrarti sulla lettura dei prossimi paragrafi e, cosa ancora più importante, cercare di mettere in pratica le indicazioni che ti darò:
se lo farai, non avrai il benché minimo problema a liberare spazio sul Mac.
Buona lettura e In bocca al lupo per tutto!

Indice

  • Come liberare spazio sul Mac gratis
    • Ottimizzare lo spazio disponibile
    • Disinstallare le applicazioni superflue
  • Come liberare spazio su iCloud dal Mac

Come liberare spazio sul Mac gratis

Iniziamo questa disamina vedendo come liberare spazio sul Mac gratis, ovvero utilizzando prevalentemente strumenti inclusi “di serie” in macOS, i quali permettono di ottimizzare lo spazio disponibile sul disco ed eliminare applicazioni e file superflui.

Ottimizzare lo spazio disponibile

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La prima operazione che ti consiglio di svolgere è ottimizzare lo spazio disponibile.
A partire da macOS 10.12 Sierra, Apple ha introdotto una comodissima utility che permette di ottimizzare lo spazio sul disco in maniera estremamente semplice e immediata.

Per richiamare la funzione in questione, clicca sul logo di Apple che si trova nell’angolo in alto a sinistra dello schermo (nella barra dei menu), seleziona la voce Informazioni su questo Mac dal menu che si apre e, nella finestra che viene visualizzata, premi sulla scheda Archivio.
Dopodiché clicca sul pulsante Gestisci e attendi che venga completata la scansione del disco.

A questo punto, nella finestra che si apre, seleziona la scheda Consigli posta sulla barra laterale di sinistra ed esegui le azioni che ti vengono consigliate.
Ad esempio, tra le cose che è possibile fare per ottimizzare lo spazio c’è l’archiviazione automatica dei file su iCloud quando lo spazio sul disco inizia a scarseggiare (per usufruire di questa funzione, però, è necessario attivare uno dei piani a pagamento di iCloud, a partire da 0,99 euro/mese per 50 GB); l’ottimizzazione dello spazio di archiviazione cancellando film e programmi TV già visti e cancellando gli allegati e-mail recenti e anche lo svuotamento automatico del Cestino.

Le altre voci presenti sulla barra laterale di sinistra permettono di ottimizzare ulteriormente lo spazio.
Eccole in dettaglio.

  •  Applicazioni — consente di analizzare la lista delle applicazioni installate e individuare quelle che occupano maggiore spazio.
  • Cestino — consente di visualizzare il contenuto del Cestino ed eventualmente svuotarlo.
  • Creazioni musicali — offre la possibilità di visualizzare ed eventualmente eliminare i file di GarageBand.
  • Documenti — permette di vedere quali sono i file più “pesanti” salvati sul computer.
  •  File iOS — consente di gestire i backup dei dispositivi iOS archiviati sul computer.
  • Foto — permette di gestire la libreria dell’applicazione Foto e attivare l’ottimizzazione dello spazio lasciando i contenuti salvati su iCloud e cancellandoli dal disco del Mac (purché si abbia abilitato la Libreria foto di iCloud).
  • iCloud Drive — consente di gestire i file di iCloud Drive scaricati sul computer.
  • iTunes — offre la possibilità di visualizzare i file che sono presenti nella libreria di iTunes.
  • Libri — permette di gestire i file collegati all’applicazione Libri di macOS.
  • Mail — consente di gestire il salvataggio degli allegati dell’applicazione Mail.
  • Messaggi — permette di gestire i file correlati ai messaggi.

Disinstallare le applicazioni superflue

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Disinstallare le applicazioni superflue è un altro accorgimento che può permetterti di liberare spazio sul disco.
Puoi compiere quest’operazione in molteplici modi:
vediamoli tutti più da vicino.

Un modo per disinstallare le applicazioni su Mac è quello di utilizzare l’utility di gestione dello spazio di cui ti ho parlato nel capitolo precedente.
Per servirtene, clicca sul logo Apple collocato in alto a sinistra dello schermo, seleziona la voce Informazioni su questo Mac dal menu che si apre e poi clicca sulla scheda Archivio che si trova nella finestra che è comparsa a schermo.

Dopodiché premi sul bottone Gestisci… presente su quest’ultima e seleziona la voce Applicazioni dalla finestra che si apre (nella barra laterale che è presente sulla sinistra).
Se vuoi, clicca sulla scheda Dimensioni per ordinare i programmi in base allo spazio occupato sul disco.

A questo punto, non ti resta che selezionare il nome dell’applicazione che ti interessa eliminare per liberare spazio, premere sul bottone Elimina… posto in basso a destra e confermare l’operazione premendo sul pulsante Elimina.

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In alternativa, puoi disinstallare le applicazioni (solo quelle scaricate dal Mac App Store) recandoti nel Launchpad (l’icona del razzo presente sulla barra Dock), facendo un clic prolungato sull’icona della applicazione che vuoi cancellare e selezionando la (x) che compare nell’angolo in alto a sinistra della stessa.

Volendo, puoi disinstallare un’applicazione anche dalla cartella Applicazioni di macOS:
basta trascinare la sua icona nel Cestino e svuotare quest’ultimo facendo clic destro sulla sua icona e selezionando la voce Svuota il Cestino dal menu che si apre.

Ti ricordo che alcune applicazioni (es.
gli antivirus, i programmi per virtualizzare sistemi operativi e le applicazioni della suite di Adobe) hanno delle utility di disinstallazione che vanno utilizzate per disinstallarle correttamente. Maggiori info qui.

Disinstallando le applicazioni presenti sul tuo Mac tramite le procedure che ti ho descritto nei paragrafi precedenti, però, potresti non eliminare alcuni file collegati a queste ultime, che continuerebbero quindi a occupare inutilmente spazio su Mac.
Come puoi risolvere questo problema?
Con AppCleaner:
una famosissima applicazione per macOS che permette di disinstallare programmi in maniera completa (quindi rimuovendo anche i file collegati a questi ultimi).

Per servirtene, collegati a questa pagina, premi su uno dei link posti sotto la voce Download (in basso a destra) e, a scaricamento completato, estrai il software dall’archivio zip nella cartella Applicazioni di macOS.
Dopodiché fai clic destro sull’icona del programma e seleziona la voce Apri dal menu che si apre (per due volte consecutive), così da “bypassare” le restrizioni di Apple verso i software provenienti da sviluppatori non certificati (operazione necessaria soltanto al primo avvio).

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Adesso, avvia AppCleaner, trascina nella sua finestra l’icona dell’applicazione che vuoi disinstallare, apponi il segno di spunta su tutte le cartelle collegate all’applicazione che vuoi disinstallare, premi sul bottone Rimuovi e il gioco è fatto.

Se ti viene chiesto di farlo, inserisci la password di amministrazione del Mac e premi sul bottone OK.
Dopodiché svuota il Cestino per cancellare definitivamente tutti i file delle applicazioni selezionate.

Come liberare spazio su iCloud dal Mac

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Sei giunto su questa guida con l’obiettivo di  liberare spazio su iCloud dal Mac?
Tranquillo:
è possibile fare anche questo.
Per riuscirci, basta recarsi nelle impostazioni di sistema e utilizzare il pannello di gestione di iCloud per gestire lo spazio di archiviazione disponibile sul servizio di cloud storage del colosso di Cupertino.
Trovi spiegato tutto qui sotto.

Per prima cosa, recati nelle Preferenze di Sistema di macOS cliccando sull’icona dell’ingranaggio presente sulla barra Dock, fai clic sulla voce iCloud presente nella finestra che si è aperta, premi sul bottone Gestisci… posto in basso a destra e, nella schermata visualizzata, potrai visualizzare e gestire tutti i dati sincronizzati online su iCloud.
Se intendi cancellare tutti i file collegati a una determinata applicazione, non devi far altro che selezionare la sua icona dalla barra laterale di sinistra e cliccare sul pulsante Elimina Documenti e dati:
tutto qui!

Se, invece, non vuoi cancellare tutti i dati di un’applicazione ma scegliere “manualmente” quali documenti eliminare e quali no, apri il Finder (l’icona della faccia sorridente posta sulla barra Dock), accedi alla cartella di iCloud Drive e cancella i file che desideri eliminare.

Volendo, puoi anche procedere dal browser (es.
Safari):
in questo caso, ti basta collegarti al sito iCloud.com, effettuare l’accesso con il tuo ID Apple e cliccare sull’icona di iCloud Drive.
Per cancellare un documento, poi, seleziona la sua icona e fai clic sull’icona della pattumiera posta in alto.

Per maggiori informazioni in merito a come liberare spazio su iCloud, ti consiglio di dare un’occhiata alla guida in cui parlo più nel dettaglio dell’argomento.

come masterizzare dvd mac

come masterizzare dvd mac

Hai bisogno di masterizzare un DVD con il tuo Mac – il tuo primo Mac, per essere precisi – e non sai ancora come riuscirci?
Vorresti trasformare i tuoi DivX in DVD e riprodurli su qualsiasi lettore da salotto, ma non ha la più pallida idea di come procedere con macOS?
Tranquillo, ti aiuto io.

Dedicami cinque minuti del tuo tempo e ti spiegherò come masterizzare DVD con Mac nella maniera più semplice e veloce possibile.
Vedremo, insieme, come creare dei dischi in formato dati, come svuotarli (nel caso in cui si trattasse di DVD riscrivibili) e come masterizzare alcuni file immagine in formato ISO, il tutto senza dover usare alcun software aggiuntivo (almeno non necessariamente).

Come dici?
Hai bisogno di trasformare alcuni file video in DVD riproducibili con un player da tavolo?
Non ti preoccupare, scopriremo anche come compiere questo tipo di lavoro.
In tal caso, però, dovrai necessariamente impiegare delle applicazioni di terze parti.
Allora?
Sei pronto per cominciare?
Sì?
Grandioso.
Al bando le ciance e procediamo.
Buona lettura e buon divertimento!

Indice

  • Operazioni preliminari
  • Come masterizzare un DVD dati con Mac
  • Come masterizzare ISO su DVD con Mac
  • Come masterizzare un DVD video con Mac
  • Programmi per masterizzare DVD con Mac

Operazioni preliminari

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Prima di entrare nel vivo dell’argomento, andando, dunque, a scoprire quali strumenti usare e quali operazioni compiere con essi per masterizzare DVD con Mac, mi sembra doveroso fare una precisazione:
tutti i più recenti modelli di Mac sono sprovvisti di masterizzatore.
Di conseguenza, se il tuo computer Apple non è particolarmente datato, per poter compiere le operazioni oggetto di questo tutorial devi necessariamente procurarti un masterizzatore esterno da collegare poi al computer (a meno che tu non lo abbia già fatto, ovviamente).

A questo proposito, se vuoi qualche consiglio per orientarti nella scelta di quale modello di masterizzatore esterno comprare, ti consiglio vivamente di leggere la mia guida all’acquisto dedicata, appunto, ai masterizzatori esterni.
Ci trovi utili consigli riguardo marche, modelli, prezzi e compatibilità.

Come masterizzare un DVD dati con Mac

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Fatte le dovute precisazioni di cui sopra, possiamo finalmente passare all’azione e andare a scoprire come fare per masterizzare con Mac:
iniziamo dalla creazione di un DVD dati.
Se vuoi masterizzare un dischetto con documenti di lavoro, video scaricati da Internet, immagini o qualsiasi altro tipo di file, non devi far altro che inserire un DVD vuoto nel masterizzatore collegato al tuo Mac e aspettare che compaia sulla scrivania la finestra per la scelta dell’azione da compiere.

Imposta, dunque, l’opzione Apri nel Finder nel menu a tendina situato al centro della summenzionata finestra e premi sul bottone OK per aprire il Finder.
Qualora non dovesse comparire la finestra per la scelta dell’azione da compiere, apri direttamente il Finder, cliccando sulla sua icona (quella con la faccina sorridente) presente sulla barra Dock, e seleziona l’icona del DVD nella barra laterale di sinistra (dovrebbe avere un simbolo giallo e nero accanto).

A questo punto, trascina nella finestra del Finder tutti i file che vuoi copiare sul disco e clicca sul pulsante Masterizza collocato in alto a destra, in modo tale da avviarne la masterizzazione.
Digita quindi il nome che desideri assegnare al DVD, imposta una velocità di masterizzazione tra quelle disponibili nell’apposito menu a tendina e premi sul bottone Masterizza per avviare la scrittura dei dati.

Nel caso dei DVD riscrivibili, per cancellare i dati presenti sul dischetto, devi aprire Utility Disco, lo strumento incluso in macOS per la gestione di hard disk, chiavette, DVD ecc.
Per riuscirci, premi sulla sua icona (quella con l’hard disk e lo stetoscopio) presente nella cartella Altro del Launchpad oppure richiama l’utility tramite Spotlight, Siri o dalla cartella Applicazioni > Utility del Mac.

Una volta visualizzata la finestra di Utility Disco su schermo, seleziona il nome del lettore DVD dalla barra laterale di sinistra, dopodiché premi sul pulsante Inizializza per due volte consecutive e verrà avviata la cancellazione dei dati.

Come masterizzare ISO su DVD con Mac

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Hai bisogno di masterizzare DVD con Mac partendo da un’immagine in formato ISO?
Nulla di più facile.
Fai clic destro sul file ISO da masterizzare e seleziona la voce Masterizza immagine disco “[nome file.iso]” su disco dal menu che compare.

A questo punto, inserisci un DVD vuoto nel masterizzatore collegato al Mac e, nella finestra che intanto è comparsa sulla scrivania, seleziona il nome del masterizzatore dal menu a tendina Masterizza disco che si trova in alto.
Dopodiché premi sul bottone Masterizza situato in basso e avvia la masterizzazione del dischetto premendo sull’apposito pulsante.

Se vuoi, prima di avviare la creazione del disco, puoi anche impostare una velocità di scrittura personalizzata, usando l’apposito menu a tendina, e azionare la verifica dei dati masterizzati, apponendo il segno di spunta accanto all’opzione di verifica presente nella parte bassa della finestra.

Come masterizzare un DVD video con Mac

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Se vuoi masterizzare un DVD video con Mac, purtroppo devi sapere che le funzioni e gli strumenti inclusi “di serie” in macOS non sono in grado di assolvere allo scopo in questione:
per compere quest’operazione devi necessariamente rivolgerti a soluzioni di terze parti.

A tal proposito, esistono software commerciali (come alcuni di quelli che trovi segnalati nel passo successivo del tutorial) in grado di convertire i file video e masterizzarli direttamente e altri programmi che, invece, si possono usare a costo zero ma, in tal caso, occorre prima convertire il filmato di riferimento con un’applicazione ad hoc e, successivamente, riversarlo su disco usando un altro software.
Personalmente ti consiglio di adottare la seconda soluzione che, sebbene un tantino più “macchinosa”, non prevede costi.

Quindi, per quanto riguarda la procedura di conversione dei video nel formato DVD, ti consiglio di affidarti a Total Video Converter Lite, un convertitore video gratuito (eventualmente disponibile in una versione a pagamento, che costa 16,99 euro, che comprende un maggior numero di funzionalità rispetto alla variante base) e semplicissimo da usare.

Per scaricarlo sul tuo Mac, collegati alla relativa sezione del Mac App Store Online, fai clic sul pulsante Vedi nel Mac App Store nella pagina Web visualizzata e, una volta apertasi la finestra del Mac App Store sulla scrivania, premi sul pulsante Ottieni/Installa annesso a quest’ultima.
Se necessario, autorizza il download digitando anche la password del tuo account Apple o usando il Touch ID (se il Mac che stai usando lo supporta).

Completata la procedura di download e installazione, avvia Total Video Converter Lite premendo sul pulsante Apri comparso nella finestra del Mac App Store o, in alternativa, richiama l’applicazione dal Launchpad, mediante Spotlight, Siri oppure dalla cartella Applicazioni di macOS.

Trascina quindi il file video da masterizzare sul DVD nella finestra del programma, seleziona le voci Devices > DVD (PAL) dal menu a tendina in alto (accanto alla voce Convert To) per definire il formato di output, indica la posizione in cui salvare il file finale premendo sull’icona con la cartella azzurra situata in basso, premi sul bottone con la doppia freccia in basso a destra e attendi che la procedura di conversione venga avviata.

A conversione ultimata, scarica Burn, un software gratuito specifico per Mac che consente di compiere le più disparate operazioni di masterizzazione.
Da notare che, sebbene non venga più aggiornato da diverso tempo a questa parte, continua comunque a funzionare in maniera impeccabile anche sulle più recenti versioni di macOS.
Per compiere l’operazione in questione, collegati al sito Internet ufficiale del programma e clicca sulla voce Download 64-bit version che si trova in basso a destra.

Completata la procedura di download, apri l’archivio ZIP scaricato, trascina Burn (l’icona con il dischetto giallo e nero) nella cartella Applicazioni di macOS e avvia il programma facendo clic destro sulla sua icona e selezionando la voce Apri dal menu che si apre, in modo tale da bypassare le restrizioni applicate da Apple verso i software provenienti da sviluppatori non certificati (operazione che va eseguita solo al primo avvio).

Ora che visualizzi la finestra di Burn sulla scrivania, seleziona la scheda Video e imposta l’opzione DVD-video nel menu a tendina collocato in alto a destra.
Dopodiché trascina i video ottenuti con Total Video Converter nella finestra di Burn, oppure selezionali “manualmente” premendo sul pulsante [+] in basso a sinistra, assegna (se vuoi) un titolo al DVD video che stai per creare, compilando il campo in cima, e premi sul bottone Masterizza per completare l’operazione.

Nota: come forse avrai notato, Burn include anch’esso una funzione per la conversione dei video in DVD.
Tuttavia, quest’ultima non dà sempre buoni risultati e non funziona con tutti i file video che oggigiorno si trovano su Internet (ad esempio non legge i file MKV).
Per questo motivo, ti ho consigliato di utilizzare Total Video Converter o un altro convertitore esterno e di lasciare a Burn il dolo compito di masterizzare i video su DVD.

Programmi per masterizzare DVD con Mac

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Le funzionalità per masterizzare DVD con Mac già incluse nel sistema non ti hanno soddisfatto e cerchi altre soluzioni a cui affidarti?
Trovi il procedimento da attuare per la masterizzazione dei DVD video che ti ho descritto nelle righe precedenti un po’ troppo lungo e vorresti capire quali sono le alternative?
Allora perché non provi i programmi appositamente adibiti allo scopo che ho provveduto a segnalarti qui sotto?
Spero vivamente che possano soddisfarti.

  • LiquidCD – applicazione a costo zero, facilissima da usare e localizzata in lingua italiana che consente di masterizzare e copiare CD e DVD e che risulta altresì comprensiva di diverse e interessanti opzioni avanzate.
    Ad esempio, permette di scegliere un’icona per il disco, di decidere quali file saranno visibili su PC e quali su Mac ecc.
    Purtroppo non viene aggiornata più da un po’ di tempo a questa parte, ma continua comunque a funzionare anche sulle più recenti versioni di macOS.
  • True Burner – applicazione completamente gratuita e di semplice utilizzo grazie alla quale è possibile creare e masterizzare CD e DVD.
    Supporta tutti i principali masterizzatori e tutti i più diffusi formati di file.
    Consente, inoltre, di verificare i file scritti su disco e di cancellare il contenuto dei dischetti riscrivibili.
  • Roxio Toast – si tratta di un rinomato software commerciale (costa 89,99 euro) per macOS che è in grado di creare DVD video completi di menu partendo da tutti i principali formati di file video.
    Integra anche svariate altre funzioni utili per la copia dei dischi, la creazione di CD/DVD contenenti dati, la conversione dei file audio e video e la cattura dello schermo.
    Eventualmente si può scaricare in versione di prova gratuita, funzionante senza limitazioni per alcuni giorni.
  • Dragon Burn – valido programma per masterizzare CD e DVD su Mac che permette di eseguire le più disparate operazioni di scrittura e copia dei dischi.
    Da notare che supporta praticamente tutte le tecnologie di Buffer Underrun, in modo tale da non correre il rischio che i dischi vengano bruciati in fase di scrittura.
    È a pagamento (costa 31,99 dollari), ma si può scaricare in versione di prova gratuita che risulta funzionante senza alcuna limitazione per un numero di giorni ridotto.

come masterizzare film su dvd con mac

come masterizzare film su dvd con mac

Vuoi masterizzare su DVD alcuni film che hai scaricato sul tuo Mac ma non sai quali programmi usare?
Se non hai necessità particolari e ti interessa solo che i tuoi film siano riproducibili su qualsiasi lettore DVD da salotto, rivolgiti a Burn.

Burn è un’applicazione gratuita per la masterizzazione che consente di creare qualsiasi tipo di CD o DVD, dai semplici dischetti di dati ai DVD video.
Grazie ad esso, potrai convertire “al volo” tutti i tuoi film AVI, MP4 ed MKV in DVD e guardarli su qualsiasi player.
Ecco allora come masterizzare film su DVD con Mac utilizzandolo.

Se vuoi scoprire come masterizzare film su DVD con Mac, il primo passo che devi compiere è collegarti al sito Internet di Burn e cliccare sulla voce Download collocata in basso a sinistra.
Nella pagina che si apre, fai click sul collegamento Download Burn 2.5.1 (19.9 MB) per scaricare il programma sul tuo computer.

A download completato apri, facendo doppio click su di esso, l’archivio appena scaricato (es.
burn251.zip) e trascina Burn nella cartella Applicazioni di OS X per installare il software sul tuo Mac.

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Per masterizzare film su DVD con Mac utilizzando Burn, avvia il programma e recati nella scheda Video.
Seleziona la voce DVD-Video dal menu a tendina collocato in alto a destra e trascina il video da copiare sul dischetto nella finestra dell’applicazione.
Ti verrà chiesto se vuoi convertire il film nel formato DVD (MPG), accetta cliccando su Converti e seleziona la cartella in cui salvare il filmato.

Accertati dunque che ci sia selezionato il formato PAL nel menu a tendina collocato in basso e clicca sul pulsante Scegli per avviare la conversione del video.
Il processo avrà una durata diversa a seconda della lunghezza del film e della potenza del computer in uso.

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A conversione ultimata, inserisci il DVD su cui masterizzare il film nel Mac e fai click sul pulsante Masterizza.
A questo punto, scegli la velocità con cui copiare i file sul disco (ti sconsiglio di superare i 4x) e clicca sul pulsante Masterizza per dare il via alla masterizzazione.

Se hai intenzione di riprodurre il film su un lettore DVD abbastanza datato, prima di avviare la masterizzazione del dischetto metti il segno di spunta accanto alla voce Crea un DVD-vid pienamente compatibile che si trova nel menu delle impostazioni, quello che si apre cliccando sull’icona dell’ingranaggio in basso a sinistra.

Dal medesimo menu puoi anche scegliere se includere un menu nel DVD (Usa tema DVD) e se forzare il rapporto di forma del video in 4:3 (Forza aspetto 4:3).
Ad ogni modo, le impostazioni di default dovrebbero andare bene nella maggior parte dei casi.

come masterizzare un cd mp con mac

come masterizzare un cd mp con mac

Vuoi creare una copia di sicurezza delle canzoni che hai scaricato sul tuo Mac ma non sai a quali software affidarti?
Non preoccuparti.
Anche se sei passato da pochissimo tempo ai computer di casa Apple e non hai molta dimestichezza con i computer, ci riuscirai in modo molto più semplice di quello che immagini.

Tutto quello che devi fare è prenderti cinque minuti di tempo libero, leggere le indicazioni che sto per darti e scegliere quale applicazione ritieni faccia più al caso tuo.
Allora, che aspetti?
Ecco come masterizzare un CD MP3 con Mac passo dopo passo.

Se vuoi imparare come masterizzare un CD MP3 con Mac, la soluzione più semplice a cui puoi rivolgerti è iTunes, il celebre software multimediale di Apple che tra le sue tantissime funzioni offre anche la possibilità di masterizzare CD musicali, sia standard che in formato MP3.
Vediamo subito come.

Se vuoi creare un CD di musica in formato MP3 con iTunes, devi innanzitutto creare una playlist all’interno della quale inserire tutti i brani da copiare sul dischetto.
Recati quindi nel menu File del programma e seleziona la voce Nuova > Playlist da quest’ultimo, dopodiché sfoglia i brani presenti nella tua libreria e trascina nella barra laterale di destra quelli da masterizzare sul CD.

Ad operazione completata, clicca sul pulsante Fine collocato in alto a destra (nel riquadro della playlist) ed inserisci nel Mac il dischetto vuoto su cui copiare gli MP3.
Successivamente, seleziona la scheda Playlist dalla schermata principale di iTunes (in alto al centro), fai click destro sul nome della playlist da masterizzare e seleziona la voce Masterizza playlist sul disco dal menu che compare.

Nella finestra che si apre, metti il segno di spunta accanto alla voce CD MP3, imposta la velocità di scrittura del disco dal menu a tendina velocità preferita e fai click sul pulsante Masterizza per avviare la copia delle canzoni sul disco.
Visto che non era difficile?

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Un’altra buona applicazione che consente di masterizzare un CD MP3 con Mac è SimplyBurns.
Per scaricarla sul tuo computer, collegati al suo sito Internet ufficiale e clicca sulla voce Download collocata in alto a destra.

A download completato apri, facendo doppio click su di esso, l’archivio appena scaricato (es.
SimplyBurns-build-rev428.zip) e trascina l’icona di SimplyBurns nella cartella Applicazioni del tuo Mac.

A questo punto, avvia il programma, clicca sul pulsante Dati e trascina tutti i brani che intendi masterizzare sul CD nella finestra dell’applicazione.
Clicca quindi sul pulsante Masterizza (collocato in basso a destra) ed attendi che la procedura giunga al termine.

Naturalmente, i CD masterizzati in questo modo non sono leggibili nei lettori che supportano solo i dischi musicali ma necessitano di uno stereo che supporta anche i file in formato MP3.

come installare font su mac

come installare font su mac

Stai realizzando un nuovo progetto grafico con il tuo Mac.
Tu piacerebbe inserire in esso delle scritte realizzate con font diversi da quelli che usi di solito, ma non sai bene come procedere?
Devi redigere un documento ma i caratteri di scrittura predefiniti di macOS non ti soddisfano?
Non ti preoccupare:
per tua fortuna, sei finito sulla guida giusta, al momento giusto.

Quest’oggi, infatti, ti spiegherò come installare i font su Mac, operazione che, te lo anticipo subito, è decisamente ben più semplice di quel che tu possa pensare.
Per riuscirci, ti basterà semplicemente mettere mano all’applicazione dedicata di macOS e, nel giro di pochi istanti, potrai goderti i tuoi nuovo font.
Fantastico, vero?

Prima di ogni altra cosa, però, sarà mia premura indicarti le fonti da cui poter reperire nuovi caratteri di scrittura e come fare per poterli scaricare sul tuo computer.
Ora però basta chiacchierare e passiamo all’azione.
Ti auguro, come mio solito, buona lettura e ti faccio un grandissimo in bocca al lupo per tutto!

Indice

  • Trovare e scaricare i font
  • Come installare font su Mac
    • Libro Font
    • SkyFonts
    • Adobe Fonts
  • Come installare font su Photoshop Mac
  • Come installare font su InDesign Mac
  • Come installare font su Illustrator Mac
  • Come installare font su Word Mac
  • Come installare font su PowerPoint Mac
  • Come installare font su altre applicazioni Mac

Trovare e scaricare i font

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Come ti dicevo a inizio guida, prima di entrare nel vivo dell’argomento, andandoti a spiegare come installare i font su Mac, è mio dovere indicarti come poter reperire e scaricare nuovi caratteri di scrittura.

Partiamo da un presupposto fondamentale:
si fa tutto via Internet. Probabilmente non ne eri a conoscenza, ma devi sapere che in Rete vi sono numerosi siti Web tramite cui è possibile trovare e scaricare nuovi font da aggiungere su macOS (e non solo), sia gratuitamente che a pagamento.

Tra i tanti siti adibiti allo scopo, personalmente ti suggerisco di dare uno sguardo a Google Fonts, il portale di Google che consente di scaricare a costo zero sul proprio computer centinaia di nuovi caratteri di scrittura.
A tal proposito, mi raccomando, se stai scaricando dei font da utilizzare in progetti professionali, assicurati che i caratteri da te scaricati siano liberamente utilizzabili per fini commerciali e non siano gratuiti per il solo ambito personale.

Ciò detto, per servirti di Google Fonts, collegati alla relativa home page e serviti dei menu e delle opzioni che si trovano in cima per filtrare i vari tipi di caratteri di scrittura disponibili.
Volendo, puoi anche effettuare una ricerca per parola chiave, digitando quella di tuo interesse nel campo apposito che trovi sempre in alto, sulla destra.

Quando trovi dei font che ti interessano, fai clic sul relativo pulsante [+], clicca quindi sul riquadro nero comparso in fondo alla pagina, porta il puntatore del mouse sull’icona raffigurante la freccia verso il basso e fai clic sul collegamento Download presente nell’ulteriore riquadro che vedi comparire.

Una volta fatto ciò, i font che avevi scelto in precedenza verranno scaricati sul tuo computer, sotto forma di archivio ZIP.
Potrai quindi effettuarne l’installazione estraendo l’archivio in una posizione a piacere sul tuo computer e attenendoti alle indicazioni sul da farsi che trovi nei capitoli successivi del tutorial.

Per ulteriori approfondimenti riguardo l’uso di Google Fonts e per scoprire a quali altri siti puoi appellarti per reperire nuovi caratteri di scrittura, ti rimando alla lettura della mia guida specifica su come scaricare font.

Come installare font su Mac

Dopo aver reperito i font da installare sul tuo Mac, sei finalmente pronto per passare all’azione e installare i caratteri di scrittura appena scaricati su macOS.
Come si fa?
Semplice:
puoi riuscirci usando Libro Font, lo strumento apposito già incluso in macOS, oppure risorse di terze parti quali SkyFonts e Adobe Fonts.
Per maggiori dettagli, prosegui pure nella lettura.

Libro Font

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Tanto per cominciare, avvia l’applicazione Libro Font sul computer, facendo clic sulla relativa icona (quella con il libro con su impressa una “F”) che trovi nella cartella Altro del Launchpad.
In alternativa, puoi richiamare l’applicazione mediante Spotlight, Siri o accedendo alla cartella Applicazioni.

Una volta visualizzata la finestra di Libro Font sullo schermo, fai clic sul pulsante [+] collocato in alto a sinistra, seleziona il file del font che vuoi installare sul Mac (oppure la cartella in cui sono conservati i caratteri di scrittura) e clicca sul bottone Apri.
Successivamente, visualizzerai i nuovi font aggiunti nell’elenco di quelli disponibili, nella parte centrale della schermata.

In alternativa al procedimento che ti ho appena indicato, puoi trascinare i file dei font direttamente nella finestra di Libro Font.
In seguito, fai clic sul pulsante Apri, per aggiungerli su macOS.

Qualora, dopo aver aggiunto nuovi font sul tuo Mac, i caratteri di scrittura non dovessero risultare disponibili per l’uso, riavvia il computer, facendo clic sul simbolo della mela collocato nella parte in alto a destra della barra dei menu, selezionando la voce Riavvia e poi cliccando sul bottone Riavvia.

SkyFonts

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Come ti dicevo, puoi installare nuovi font su Mac anche affidandoti a delle risorse di terze parti, come nel caso di SkyFonts.
Si tratta, infatti, di un’applicazione gratuita che consente di scaricare o noleggiare nuovi caratteri da Google Fonts e anche da altri portali specializzati nel download dei caratteri di scrittura, il tutto in maniera comoda e veloce.

Per servirtene, recati sul sito Internet di SkyFont, clicca sul pulsante Install SkyFonts e poi sul bottone Download SkyFonts, in modo da avviare lo scaricamento del programma.

A scaricamento ultimato, apri il pacchetto .dmg ricavato, fai doppio clic sulla cartella Install SkyFonts presente al suo interno e conferma la sua apertura facendo clic sul bottone Apri.
Successivamente, apponi il segno di spunta sulle caselle relative all’accettazione della licenza d’uso e della policy sulla privacy e clicca sul pulsante Accept.

Ora che visualizzi la finestra del programma sullo schermo, seleziona la fonte dal quale prelevare i font (es.
MyFonts, Fonts.com ecc.) dall’apposito menu a tendina e poi accedi all’account che devi aver preventivamente creato sul servizio scelto per scaricare e gestire i font.

Per scaricare i font da Google Fonts, invece, fai clic sul link View All Google Fonts, premi sul bottone Ok, done e poi scarica i caratteri di scrittura che preferisci premendo sul pulsante SkyFont posto in loro corrispondenza e, in seguito, sul bottone Add.

Adobe Fonts

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Un’altra risorsa di terze parti alla quale puoi appellarti per il download e l’installazione dei font su Mac è Adobe Font, fruibile tramite l’applicazione gratuita Crative Cloud.
Come intuibile dal nome stesso, si tratta di una soluzione resa disponibile dalla software house Adobe.

Per servirtene, recati sul sito Internet del programma e clicca sul bottone Scarica posto in alto, in modo tale da avviare il download dell’applicazione Creative Cloud.

A scaricamento ultimato, apri il pacchetto .dmg ottenuto e fai doppio clic sull’icona di Creative Cloud Installer nella finestra che si apre.
Digita quindi la password del tuo account utente su Mac e clicca sul bottone Ok.
Attendi poi che la procedura d’installazione venga avviata e portata a termine, dopodiché accedi al tuo account Adobe compilando i campi sullo schermo.
Se non ne possiedi ancora uno, premi sul bottone apposito per avviare la procedura per crearlo al momento.

Nella schermata dell’applicazione Creative Cloud che ora visualizzi, seleziona la scheda Font che si trova in alto e clicca sulla voce Sfoglia font.
Nella finestra del browser che andrà ad aprirsi, cerca il font che ti interessa servendoti dei filtri sulla sinistra oppure effettua una ricerca per parola chiave tramite la barra in alto.

Quando trovi un font che ti piace, per scaricarlo e installarlo, porta su ON l’interruttore Acativate fonts posto in sua corrispondenza e clicca sul pulsante OK nell’ulteriore finestra che si apre.
Ecco fatto!

Come installare font su Photoshop Mac

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Hai seguito le indicazioni che ti ho fornito nel passo precedente, per cui sei riuscito a installare i font su Mac, e ora vorresti sapere come fare per potertene servire in Photoshop Bene, allora attieniti alle indicazioni sul da farsi che trovi in questo passo. In primo luogo, avvia Photoshop facendo clic sulla relativa icona (quella con il logo del programma) annessa al Launchpad.
In alternativa, cercala mediante Spotlight, Siri o nella cartella Applicazioni.

Ora che visualizzi la finestra di Photoshop sulla scrivania, avvia la creazione di una nuova immagine tramite il menu File collocato in alto a sinistra oppure aprine una già esistente, sempre dal medesimo menu, e richiama lo strumento Testo orizzontale dalla barra degli strumenti posta sulla sinistra.

A questo punto, clicca nel punto dell’immagine in cui desideri inserire la scritta personalizzata e sostituisci al testo d’esempio il tuo.
In seguito, seleziona il testo che hai inserito, apri il menu a tendina su cui è indicato il nome del carattere in uso e, nel menu che si apre, seleziona il font personalizzato che hai installato sul tuo Mac.
Scegli, dunque, la grandezza dello stesso e seleziona una delle dimensioni disponibili.

Se vuoi modificare il font di una o più scritte già inserite nell’immagine, selezionale e procedi in maniera analoga a come ti ho indicato poc’anzi.

Invece, per scegliere il colore della scritta, applicarvi degli effetti ecc., devi selezionare la porzione di testo che vuoi modificare e poi fare clic sui pulsanti corrispondenti ai cambiamenti che vuoi apportare, sulla destra.

Dopo aver aggiunto i font al tuo progetto grafico e dopo aver apportato tutte le modifiche del caso, clicca sul menu File di Photoshop, seleziona la voce Salva con nome da quest’ultimo, indica la posizione, il nome e il formato che vuoi assegnare al file finale e clicca sul bottone Salva.
Per ulteriori informazioni riguardo l’uso di Photoshop, puoi fare riferimento al mio tutorial specifico sull’argomento.

Come installare font su InDesign Mac

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Vediamo ora come fare per usare i font installati su macOS in InDesign, il famoso programma per l’impaginazione di casa Adobe.
Tanto per cominciare, avvia il software facendo clic sulla relativa icona (quella con il logo di InDesign) annessa al Launchpad.
In alternativa, cercala mediante Spotlight, Siri o nella cartella Applicazioni di macOS.

Una volta visualizzata la finestra principale dell’applicazione, avvia la creazione di un nuovo documento usando il menu File in alto a sinistra oppure apri un file già esistente, servendoti sempre del medesimo menu.

In seguito, seleziona lo strumento Testo dalla barra laterale di sinistra, fai clic nel punto dell’area di lavoro in cui vuoi inserire il tuo testo, traccia la relativa casella d’immissione e seleziona il font installato in precedenza dal menu a tendina sottostante la voce Carattere situata a destra, nella scheda Proprietà.

Digita quindi il tuo testo nell’area apposita e, se lo desideri, apporta ulteriori modifiche servendoti dei comandi e dei menu per la formattazione che trovi sempre nella parte destra della finestra del programma.

Se, invece, vuoi modificare un testo già inserito, facci doppio clic sopra, evidenzialo e procedi in maniera analoga a come ti ho indicato poc’anzi.

A modifiche ultimate, fai clic sul menu File di InDesign, seleziona la voce Salva da quest’ultimo, specifica la posizione, il nome e il formato che vuoi assegnare al file finale e clicca sul bottone Salva.
Ecco fatto!

Come installare font su Illustrator Mac

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Ti stai chiedendo come sfruttare i font installati su macOS anche con Illustrator?
Domanda lecita.
Beh, in primo luogo, avvia il programma facendo clic sulla relativa icona (quella con il logo di Illustrator) annessa al Launchpad.
In alternativa, cercala mediante Spotlight, Siri o nella cartella Applicazioni di macOS.

Ora che visualizzi la finestra principale del software sulla scrivania, avvia la creazione di una nuova immagine servendoti del menu File collocato in alto a sinistra oppure apri un file già creato in precedenza, sfruttando sempre il medesimo menu.

A questo punto, seleziona lo strumento Testo nella barra degli strumenti sulla sinistra, traccia il rettangolo per l’immissione del testo sull’area di lavoro, seleziona il font installato in precedenza sul Mac dal menu a tendina sottostante la voce Carattere che si trova a destra e digita il tuo testo.
Se vuoi, puoi modificarne la dimensione, il colore ecc.
usando gli ulteriori menu e pulsanti disponibili sempre sulla destra.

Se, invece, hai bisogno di modificare un testo esistente, selezionalo, facci doppio clic sopra, evidenzialo e procedi in egual maniera a come ti ho appena spiegato.

Per concludere, ricordati di salvare il tuo documento facendo clic sul menu File in alto a sinistra e poi sulla voce Salva.
In seguito, indica la posizione, il nome e il formato del file finale e clicca nuovamente sul pulsante Salva.

Come installare font su Word Mac

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Vediamo ora come fare per installare i font su Mac da Word, la famosa applicazione per la videoscrittura parte del pacchetto Office di Microsoft.
Tanto per cominciare, avvia Word facendo clic sulla relativa icona (quella con il logo del programma) che trovi nel Launchpad.
In alternativa, richiama l’applicazione mediante Spotlight, Siri o dalla cartella Applicazioni.

Nella finestra di Word che ora visualizzi sullo schermo, apri un documento preesistente oppure creane uno nuovo, selezionando il modello di tuo interesse e cliccando poi sul bottone Crea.

Successivamente, seleziona il font installato in precedenza sul Mac dal menu a tendina in alto che trovi annesso alla scheda Home e inizia pure a digitare i tuoi testi nel foglio. Se vuoi cambiare il font usato per dei testi già inseriti, invece, evidenzia prima questi ultimi e procedi in maniera analoga a come ti ho appena indicato.

Se vuoi apportare modifiche alla formattazione, utilizza gli ulteriori comandi e menu che trovi sempre nella parte in alto della finestra di Word, nella scheda Home, accanto al menu a tendina per la scelta del font.

Per concludere, salva le modifiche apportate al file preesistente o comunque salva il nuovo documento creato, facendo clic sulla voce File che si trova sulla barra dei menu di Word e selezionando la dicitura Salva dalla schermata visualizzata.

Come installare font su PowerPoint Mac

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E su PowerPoint?
Come si fa ad usare i font installati in precedenza su Mac?
Te lo spiego subito.
Anche in tal caso, non hai di che preoccuparti, è un vero gioco da ragazzi.

In primo luogo, avvia PowerPoint facendo clic sulla sua icona (quella con il logo del programma) che trovi nel Launchpad.
In alternativa, richiama l’applicazione mediante Spotlight, Siri o nella cartella Applicazioni di macOS.

Ora che visualizzi la finestra principale del programma, apri un documento preesistente oppure creane uno nuovo, selezionando il modello di tuo interesse e cliccando sul bottone Crea.

In seguito, seleziona il font che avevi installato sul tuo Mac e che intendi usare in PowerPoint tramite il menu a tendina che trovi nella parte in alto della finestra, nella scheda Home. Invece, se vuoi modificare il carattere di scrittura impiegato per dei testi già inseriti, evidenzia prima questi ultimi e poi procedi in maniera analoga a come ti ho spiegato poc’anzi.

Per quel che concerne la possibilità di cambiare il colore dei caratteri, le dimensioni, l’orientamento e via discorrendo, serviti degli ulteriori comandi e menu che trovi sempre nella scheda Home di PowerPoint, nella parte in alto della finestra del programma.

Infine, ricordati di salvare le modifiche apportate al documento oppure di salvare il nuovo file creato, facendo clic sul menu File situato sulla barra dei menu e cliccando sulla voce Salva.

Come installare font su altre applicazioni Mac

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Oltre che nei programmi di cui ti ho già parlato nelle righe precedenti, puoi usare i font che hai installato sul tuo Mac in qualsiasi altra applicazione in uso sul tuo computer.
Per riuscirci, ti basta aprire il software di tuo interesse, creare un nuovo file all’interno di quest’ultimo o aprire un documento esistente, selezionare l’elenco dei caratteri di scrittura dalla schermata visualizzata e, successivamente, il font installato.

Ad esempio, se vuoi usare un nuovo font che hai installato in Pages, l’applicazione per la videoscrittura parte della suite per la produttività resa disponibile direttamente da Apple per i suoi utenti, devi innanzitutto avviare quest’ultima facendo clic sulla relativa icona (quella con il logo del programma) annessa al Launchpad oppure richiamare il programma tramite Spotlight, Siri o dalla cartella Applicazioni del Mac, e selezionare il documento di tuo interesse dalla finestra che compare.
In alternativa, creane uno nuovo cliccando sul bottone Nuovo documento e scegliendo il modello di tuo interesse.

A questo punto, seleziona la scheda con l’icona del pennello collocata in alto a destra, individua il menu a tendina Font (che si trova sempre a destra), seleziona il carattere di scrittura installato in precedenza dall’elenco che compare e inizia pure a digitare i tuoi testi sul foglio visibile su schermo.
Se vuoi modificare il font usato per dei testi già inseriti, evidenziali prima e procedi in maniera analoga a come ti ho appena indicato.

Se vuoi, puoi anche modificare la dimensione dei testi, il colore, l’allineamento ecc.
servendoti degli appositi menu e comandi che trovi sempre nella parte destra della finestra.

Infine, ricordati di salvare i cambiamenti apportati al file preesistente oppure al nuovo documento, facendo clic sulla voce File situata nella parte in alto a destra della barra dei menu e sulla dicitura Salva.

come installare office su mac

come installare office su mac

Hai acquistato per la prima volta un Mac e, subito dopo la prima accensione, ti sei reso conto che mancano tutti i programmi di Office, necessari per svolgere la tua attività lavorativa.
Convinto di rimediare velocemente, hai provato ad avviare il programma di setup che eri solito usare per installare Office su Windows, ma ti sei reso conto che esso non è compatibile con il computer in uso.
Come fare, dunque, a ottenere la suite di Office anche sul tuo computer targato Apple?

Non preoccuparti:
ci sono qui io ad aiutarti.
Nelle prossime righe, infatti, intendo spiegarti per filo e per segno come installare Office su Mac, così da poter utilizzare i programmi d’ufficio che ben conosci anche sui computer della “mela morsicata”.
Seguendo i passaggi che mi appresto a illustrarti nelle righe successive, riuscirai a installare una versione di prova di Office per Mac senza sborsare un solo euro, così da valutare se il pacchetto si adatta alle tue esigenze e decidere, con tutta calma, se acquistare o meno una licenza d’uso.

Dunque, cos’altro aspetti a iniziare?
Ritaglia qualche minuto di tempo per te, mettiti bello comodo e leggi con molta attenzione tutto quanto ho da dirti sull’argomento:
vedrai, al termine della lettura di questa guida sarai perfettamente in grado di raggiungere l’obiettivo che ti sei prefissato, in modo completamente autonomo e senza rivolgerti nuovamente al tecnico informatico che sei solito consultare.
A questo punto, non mi resta altro da fare se non augurarti buona lettura e buon lavoro!

Indice

  • Prezzi e licenze di Office
  • Come installare Microsoft Office su Mac
    • Aggiungere le icone alla barra Dock
    • Disattivare il rinnovo automatico
  • In caso di problemi

Prezzi e licenze di Office

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Prima di parlare dell’installazione vera e propria della suite Microsoft, prenditi giusto due minuti per capire quali sono i prezzi delle licenze di Office per Mac, così da conoscere in anticipo la spesa che dovrai affrontare per poter usare la suite per un periodo superiore ai 30 giorni previsti come periodo di prova gratuito.

Attualmente, hai due opzioni per ottenere la versione completa della suite:
la prima prevede l’acquisto di un codice di licenza (al prezzo di 149€ una tantum) da utilizzare per attivare il pacchetto installabile Microsoft Office Home & Student.
In alternativa, puoi sottoscrivere un piano di abbonamento al servizio Microsoft Office 365, “legando” così la licenza all’account Microsoft utilizzato per effettuare l’accesso, con prezzo variabile a seconda del piano sottoscritto.
I piani disponibili sono i seguenti.

  • Office 365 Personal — questa versione è offerta al prezzo di 7 €/mese e permette di utilizzare le applicazioni della suite su un PC Windows o un Mac.
    Inoltre sblocca le funzionalità avanzate delle app di Office per un solo smartphone e un solo tablet, offre 1TB di spazio per l’archiviazione dei file su OneDrive e aggiunge 60 minuti di conversazione al mese su Skype.
    In alternativa, è possibile sottoscrivere questo abbonamento al prezzo di 69€/anno.
  • Office 365 Home —questa versione è offerta al costo di 10 €/mese e permette di utilizzare Office su ben 6 computer contemporaneamente, sblocca le funzionalità avanzate di Office mobile su 6 smartphone e 6 tablet e mantiene il resto delle caratteristiche del precedente abbonamento (1TB di spazio su OneDrive e 60 minuti di conversazione al mese su Skype).
    È possibile sottoscrivere inoltre un piano di abbonamento con licenza annuale al prezzo di 99€.

Scegli la versione che più si adatta alle tue caratteristiche, facendo particolare attenzione ai costi di licenza:
se acquisti la licenza con prezzo una tantum, dovrai attivarla sulla versione specifica per Mac; dunque, se in futuro dovessi cambiare computer e avessi la necessità di usare Office per Windows, dovresti acquistare una seconda licenza.
Attivando, invece, una sottoscrizione al servizio Office 365, potrai installare Office sia su Windows che su Mac senza alcun problema e, se necessario, anche su più dispositivi contemporaneamente (con Office 365 Home).

Nelle righe di seguito, ti spiegherò nel dettaglio come installare Office su Mac partendo dall’abbonamento a Office 365 Home, che include un mese di prova gratuito (senza impegno) e la possibilità di pagare l’abbonamento tramite carta di credito o tramite account PayPal.

Come installare Microsoft Office su Mac

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Dopo questo breve accenno sulle licenze, è arrivato il momento di passare all’azione e di illustrarti i passaggi da seguire per poter attivare la tua copia gratuita di Office (valida per un mese); tieni ben presente che, per portare a termine quest’operazione, devi avere a disposizione un account Microsoft (se non ce l’hai, puoi seguire la mia guida dedicata per crearne subito uno) e di un metodo di pagamento valido, a scelta tra carta prepagata Visa o MasterCard e PayPal.

Come dici?
Non sei attrezzato?
Allora credo proprio di avere ciò che fa per te:
se intendi utilizzare PayPal ma non disponi ancora di un account, è il momento giusto per crearne uno utilizzando i passaggi descritti nella mia guida dedicata.
Se, invece, desideri ottenere una prepagata a costo zero da utilizzare espressamente per lo scopo, puoi attivarne una seguendo i passaggi che ti ho indicato nelle mie guide su HYPE, buddybank, N26 e PayPal.

Tutto chiaro?
OK, allora passiamo all’azione.
Per prima cosa, avvia Safari sul Mac (o qualsiasi altro browser di tuo gradimento), collegati a questo sito Internet e premi sul pulsante Prova gratis presente sotto la colonna riservata a Office 365 Home:
nella pagina che si apre in seguito, fai clic sul pulsante Prova gratis per 1 mese e, in quella ancora successiva, inserisci email e password del tuo account Microsoft.
Se non li ricordi, puoi consultare il mio tutorial dedicato per recuperarli subito.

Inseriti i dati d’accesso, dovresti visualizzare la schermata dedicata all’inserimento del metodo di pagamento:
quest’operazione è richiesta anche se vuoi usare Office gratis per un solo mese senza rinnovo successivo, come misura aggiuntiva per verificare l’identità ed evitare abusi.
Se, scaduto il periodo di prova, non intendi rinnovare l’abbonamento, è sufficiente disattivare l’opzione di rinnovo automatico (ti spiegherò in seguito come fare).

Ad ogni modo, per compilare i dati relativi al pagamento, fai clic sul link Aggiungi una modalità di pagamento, scegli quindi cosa utilizzare tra carta di credito o PayPal, avendo cura di inserire tutti i dati richiesti nei moduli successivi (numero di carta, data di scadenza e CVV della carta, oppure nome utente e password di PayPal).

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Aggiunto il metodo di pagamento, clicca sul bottone Salva collocato in basso e, tornato alla schermata precedente, premi sul pulsante Sottoscrivi:
se tutto è andato per il verso giusto, dovrebbe esserti mostrata la schermata relativa alla gestione dell’account Office 365 Home (se l’hai chiusa per sbaglio, clicca su questo link e inserisci le credenziali dell’account Microsoft usato in precedenza).
Da lì, clicca sul link Installa Office, collocato nel primo riquadro a sinistra, quindi conferma la volontà di installare il pacchetto facendo clic su pulsante Installa.

Dopo qualche istante, dovrebbe essere avviato il download del pacchetto d’installazione di Office per Mac (ad es.
Microsoft_Office_XX.XX.XXXXXXXX_Installer.pkg); una volta ottenuto il file, lancialo senza esitare e premi in sequenza sui pulsanti Continua, Accetta e Installa:
quando richiesto, digita la password di amministrazione del Mac nell’apposito campo per dare inizio alla procedura di setup vera e propria.
A seconda dello stato attuale del Mac, l’installazione potrebbe durare anche diversi minuti.

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A procedura completata, clicca sul pulsante Chiudi e avvia uno dei programmi di Office appena installati (ad es.
Word) richiamandolo dal Launchpad (l’icona a forma di razzo annessa alla barra Dock):
clicca sul pulsante per accettare le condizioni d’uso e del trattamento dei dati personali e premi su Attiva che compare nella finestra successiva.
Per completare il processo, indica poi i dati dell’account Microsoft utilizzato in precedenza:
dopo pochi secondi, la licenza dovrebbe essere attiva e dovresti essere in grado di utilizzare tutti i programmi di Office nel pieno delle rispettive funzionalità.

Aggiungere le icone al Dock

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Per comodità, ti suggerisco di aggiungere sulla barra Dock le icone dei programmi di Office che utilizzi più spesso.
Come?
Semplicissimo:
avvia innanzitutto il programma di tuo interesse (ad es.
WordExcel) richiamandolo dal Launchpad, fai clic destro sulla rispettiva icona che compare nella barra Dock e seleziona le voci Opzioni > Mantieni nel Dock dal menu che va ad aprirsi a schermo.

Disattivare il rinnovo automatico

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Se, al termine del periodo di prova gratuito, non intendi rinnovare la tua sottoscrizione a Office 365 Home, devi accedere al pannello di gestione del tuo account e disattivare il rinnovo automatico che altrimenti scatterebbe al finire dei 30 giorni della trial.

Dunque, per disattivare il rinnovo automatico di Office 365, recati su questa pagina Web e, se necessario, immetti le credenziali del tuo account Microsoft per accedere alla sezione di gestione degli abbonamenti attivi.
Ad accesso effettuato, clicca sul link Gestisci collocato in corrispondenza della voce relativa alla sottoscrizione dell’abbonamento a Office 365 Home e, per completare il tutto, premi sul link Annulla (corrispondente alla dicitura Office 365 Home) e poi sul bottone Conferma annullamento che compare in seguito.

L’abbonamento resterà attivo fino alla sua scadenza naturale (in questo caso, fino al termine del periodo di prova) e, superata questa data, i programmi di Office smetteranno di funzionare finché non provvederai ad attivare nuovamente la fatturazione.

Nota:
onde evitare addebiti indesiderati, ricordati di annullare il rinnovo automatico almeno 48 ore prima della scadenza della prova gratuita di Office 365.

In caso di problemi

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Riscontri difficoltà nell’attivare la tua copia di Office?
Non riesci a portare a termine l’installazione di Office per Mac?
In questo caso, ti consiglio di leggere con molta attenzione la guida ufficiale per installare Microsoft Office presente sul sito di Microsoft, così da poter verificare la corretta gestione della licenza e, in caso d’installazione errata, procedere con le operazioni di pulizia.

Non sei riuscito ancora a risolvere i tuoi problemi con Office?
Allora potresti tentare di effettuare l’attivazione telefonica del software, chiamando il numero verde 800 531 042 e seguendo le istruzioni fornite dalla voce guida, oppure potresti consultare la pagina del supporto tecnico Microsoft.

Se, invece, vuoi installare Office su Mac utilizzando la licenza una tantum (quella da 149€), ti invito a leggere la mia guida su come attivare Office.

come installare windows su mac

come installare windows su mac

Da quando hai acquistato un Mac non hai più sentito l’esigenza di accendere il tuo ormai vetusto PC con Windows, tuttavia ora sei costretto ad utilizzare nuovamente il sistema operativo di casa Microsoft per eseguire un programma di lavoro.
È arrivato il momento di rispolverare il vecchio “catorcio”?
Non necessariamente.

Se vuoi, puoi installare una copia di Windows direttamente sul tuo Mac e affiancare quest’ultimo a macOS.
Così facendo, potrai scegliere quale sistema operativo utilizzare ad ogni accensione del computer e sarai libero di eseguire i programmi di cui hai bisogno (o anche dei giochi!) senza staccarti dal tuo amato MacBook, iMac, Mac Mini o Mac Pro.
In alternativa, puoi decidere di sfruttare Windows sotto forma di macchina virtuale, da avviare come se si trattasse di un qualsiasi software.

Ti chiedi se questa tecnica funziona anche con le edizioni meno recenti di Windows, tipo Windows 7?
Certamente.
Seven, infatti, è supportato al 100% da tutti i modelli più recenti di Mac, sia desktop che portatili, oltre che da tutti i principali software per creare, gestire ed eseguire macchine virtuali.
Per saperne di più, continua a leggere.
Qui sotto trovi spiegato come installare Windows 7 su Mac passo dopo passo.
Scommetto proprio che rimarrai stupito da quanto è semplice portare a termine l’operazione.

Indice

  • Informazioni preliminari
  • Come installare Windows 7 su Mac con Boot Camp
  • Come installare Windows 7 su Mac con VirtualBox
  • Come installare Windows 7 su Mac con Parallels
  • Come installare Windows 7 su Mac con VMware Fusion

Informazioni preliminari

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Come ti dicevo a inizio guida, per riuscire a installare Windows 7 su Mac puoi optare tra due differenti sistemi, in base a quelle che sono le tu reali esigenze e preferenze.
Puoi installare l’OS di casa Microsoft su una partizione dedicata del tuo Mac usando Boot Camp, oppure puoi virtualizzarrlo creando una macchina virtuale, appunto, con dei programmi appositi.

In entrambi i casi, devi in primo luogo preoccuparti di reperire il disco d’installazione o l’immagine ISO di Windows 7. Per procurarti l’immagine ISO del sistema operativo puoi utilizzare il sito Internet Software Recovery di Microsoft (come ti ho spiegato nel mio tutorial su come scaricare Windows 7).
In alternativa, puoi crearla tu usando un computer dotato di unità ottica (come ti ho spiegato nella mia guida su come come creare ISO).

Per quel che concerne l’installazione di Windows 7 mediante Boot Camp, considera inoltre che è necessario disporre di una connessione sufficientemente veloce, in quanto macOS scaricherà da Internet tutti i driver e i file di supporto necessari al corretto funzionamento di Windows sul Mac (la mole di dati da scaricare ammonta a più di 1 GB), e di almeno 30 GB di spazio sull’hard disk (40 GB consigliati) e 2 GB di RAM.

Un’alta cosa che devi procurarti è una chiavetta USB da almeno 2 GB se installi Windows 7 tramite dischetto, o da almeno 8 GB se invece lo installi tramite file ISO (il quale viene copiato proprio sulla chiavetta, insieme ai driver).

Solo nel caso di MacBook Pro (2015 e successivi), MacBook Air (2015 e successivi), MacBook (2015 e successivi), iMac (2015 e successivi), iMac Pro e Mac Pro (fine 2013) l’uso della pendrive non è necessario, in quanto viene impiegata l’unità interna per archiviare temporaneamente gli elementi necessari per l’installazione di Windows.

Come installare Windows 7 su Mac con Boot Camp

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Veniamo ora al nocciolo vero e proprio della questione e andiamo quindi a scoprire come installare Windows 7 su Mac.
Iniziamo vedendo come riuscirci mediante Boot Camp. Nel caso in cui non ne avessi mai sentito parlare, si tratta di un’applicazione inclusa “di serie” in tutte le versioni più recenti di macOS, la quale guida l’utente, passo dopo passo, nell’installazione di Windows su Mac:
provvede a scaricare da Internet tutti i driver necessari al funzionamento del sistema operativo dell’azienda di Redmond, se necessario copia l’immagine ISO di Windows su una chiavetta USB e crea sull’hard disk la partizione necessaria al completamento dell’installazione.
Utilizzarla è davvero un gioco da ragazzi!

Per avviare Boot Camp, non devi far altro che cliccare sulla sua icona (quella con i due dischi rigidi in pila) presente nella cartella Altro del Launchpad.
Nella finestra che vedi comparire sulla scrivania, devi cliccare sul pulsante Continua e devi assicurarti che ci sia il segno di spunta accanto tutte le opzioni disponibili nel software, vale a dire:
Scarica software di supporto Windows più recente da Apple (per scaricare i driver per Windows) e Installa Windows 7 o Windows 8 (per creare la partizione di Windows e installare il sistema operativo sul computer).

In seguito, premi su Continua e, se richiesto, scegli il disco di destinazione, ossia la chiavetta USB su cui copiare i file d’installazione del sistema operativo (insieme ai driver necessari a farlo funzionare).
Adesso, clicca sul pulsante Continua, attendi che venga completato il download dei driver (operazione che potrebbe richiedere svariati minuti, a seconda della velocità della connessione in uso) e Boot Camp provvederà a creare automaticamente la chiavetta con tutti i file necessari al funzionamento di Windows.

Superato questo step, dovrai prima selezionare l’immagine ISO di Windows 7 e successivamente autorizzare l’esecuzione di un componente aggiuntivo di Assistente Boot Camp, denominato “agente”.
Digita poi la password del tuo account utente su macOS (quella che usi per accedere al sistema) nella finestra che si apre e clicca sul pulsante Aggiungi assistente.

A questo punto verrà avviata la procedura di partizionamento del disco, la quale, come largamente prevedibile, consiste nel creare uno “spazio separato” sull’hard disk del Mac da destinare a Windows.
Per farlo, seleziona il disco fisso da partizionare (se hai installato un HDD o un drive SSD secondario sul tuo computer potrai scegliere anche quello), metti il segno di spunta accanto alla voce Crea una seconda partizione per Windows e premi su Continua.

Utilizza, dunque, l’indicatore che si trova nel grafico delle partizioni, tra una partizione e l’altra, per indicare la quantità di spazio da destinare a Windows (30-40GB) e clicca su Installa e Continua per avviare la suddivisione del disco.

Al termine dell’operazione, il Mac si riavvierà automaticamente e partirà l’installazione di Windows 7.
La procedura da seguire è la stessa che si attua normalmente sui PC, quindi se hai bisogno di una mano fa’ pure riferimento alla mia guida su come installare Windows 7.
Ricordati di selezionare BOOTCAMP come disco di destinazione del sistema operativo e di formattarlo cliccando sulla voce Opzioni unità che si trova in basso a destra.

Una volta completata l’installazione di Windows, se necessario, inserisci nel computer la chiavetta con i driver creata da Assistente Boot Camp, apri la cartella BootCamp contenuta al suo interno e avvia l’eseguibile setup.exe per installare tutti i driver necessari al corretto funzionamento del sistema operativo sul Mac.

Per scegliere, all’accensione del computer, quale sistema operativo avviare fra Windows e macOS, dovrai tenere premuto il tasto alt sulla tastiera del Mac.
Comincia a premere subito dopo il “gong” di accensione del computer.

Come installare Windows 7 su Mac con VirtualBox

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Se non hai esigenze particolari in termini di performance (quindi non devi eseguire videogame, applicazioni CAD, software di montaggio video ecc.), anziché installare Windows 7 su Mac su una partizione del disco fisso potresti virtualizzare il sistema operativo di casa Microsoft usando una macchina virtuale.
In questo modo, potrai eseguire Windows e le sue applicazioni senza uscire da macOS (a costo, però, di occupare in maniera considerevole le risorse del computer, in primis la RAM).
Ci sono varie soluzioni dedicate alla virtualizzazione su Mac.
In ambito gratuito, la migliore è sicuramente VirtualBox di Oracle che, tra l’altro, è anche open source.

Per scaricare il programma sul tuo Mac, collegati al sito Internet del programma, premi sul pulsante Download VirtualBox x.x posto al centro dello schermo e seleziona il collegamento OS X hosts.

A scaricamento completato, apri il pacchetto .dmg ottenuto e, nella finestra che vedi comparire sulla scrivania, fai doppio clic sull’icona di VirtuaBox.pkg per avviare la procedura di setup del programma.
Nell’ulteriore finestra che si apre, premi sui pulsanti ContinuaInstalla, digita la password del tuo account utente su macOS e clicca sul bottone Chiudi.

Se vedi comparire un avviso relativo all’estensione di sistema bloccata, premi sul pulsante Apri le preferenze Sicurezza e, nella finestra di Preferenze di sistema che si apre, premi sul pulsante Consenti in basso a destra.
Se non riesci a cliccare sul pulsante per consentire l’uso dell’estensione, premi prima sull’icona del lucchetto posta in basso a sinistra, digita la password di amministrazione del Mac e schiaccia il tasto Invio sulla tastiera.

A questo punto, fai clic sull’icona di VirtualBox (quella con il logo del programma) che è stata aggiunta al Launchpad per avviare il software, premi sul pulsante Nuova in alto a sinistra, indica il nome che vuoi assegnare alla macchina virtuale e seleziona Microsoft Windows nel menu a tendina Tipo e Windows 7 (64-bit) o Windows 7 (32-bit) dal menu a tendina Versione, dopodiché fai clic sul pulsante Continua.

Adesso, devi indicare la quantità di RAM che intendi allocare alla macchina virtuale (se non hai esigenze particolari vanno benissimo le impostazioni predefinite) e premere nuovamente sul pulsante Continua.
Regola poi le impostazioni relative al disco fisso virtuale (per impostazione predefinita risulta selezionata l’opzione Crea subito un nuovo disco fisso virtuale) e premi sul bottone Crea.

Provvedi ora ad indicare il tipo di file del disco fisso da usare, il relativo sistema di archiviazione, la posizione dello stesso e la sua dimensione facendo sempre clic sul pulsante Continua e, alla fine, sul bottone Crea.
Avvia, dunque, la macchina virtuale facendo doppio clic sul suo nome nella parte sinistra della finestra di VirtualBox, seleziona il dischetto di Windows 7 o l’immagine ISO del sistema mediante il relativo menu a tendina e clicca sul pulsante Start per dare il via alla procedura di installazione di Seven.

Verrà poi avviata l’installazione di Windows, così come di solito avviene quando si installa l’OS su un qualsiasi PC (come ti ho spiegato anche nel passo dedicato a BootCamp, a inizio guida). Successivamente, potrai richiamare l’OS facendo doppio clic sul suo nome nella finestra principale del software.
Per mettere in pausa la macchina virtuale o interromperla, invece, fai clic destro sul suo nome in elenco e serviti dei comandi annessi al menu contestuale che compare.

Se pensi di aver bisogno di maggiori spiegazioni, puoi fare riferimento al mio tutorial dedicato in via specifica a come usare VirtualBox, tramite il quale ho provveduto a descriverti il funzionamento del software con dovizia di particolari.

Come installare Windows 7 su Mac con Parallels

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Fra le soluzioni a pagamento, sempre in fatto di virtualizzazione, che garantiscono prestazioni migliori e sono leggermente più facili da usare, invece, ti consiglio Parallels.
Si può scegliere tra l’acquisto individuale al prezzo di 99,99 euro a vita, oppure l’abbonamento che al prezzo di 79,99 euro/anno consente di avere sempre la versione più aggiornata del software, ma è disponibile in una versione di prova gratuita che permette di testarne tutte le funzioni per un periodo di 14 giorni.
Si integra perfettamente con macOS ed è facilissimo da usare.

Per scaricare il software sul tuo Mac, recati sul sito Internet di Parallels, clicca sul bottone Scarica la versione di prova gratuita e premi sul pulsante Scarica adesso.

A scaricamento completato, apri il pacchetto .dmg ottenuto e, nella finestra che si apre, fai doppio clic sull’icona di Parallels Desktop (quella con il logo del programma) per avviare la procedura si setup.
Pigia poi sul bottone Accetta, digita la password del tuo account utente e attendi che Parallels venga installato sul computer.

A processo ultimato, per procedere con l’installazione di Windows 7, fai clic sul bottone Salta e, mediante l’ulteriore finestra che si apre, scegli se installare Seven da un supporto esterno (es.
il DVD del sistema operativo) oppure da un file ISO oppure se trasferire Windows da un PC.
Successivamente fai clic sul bottone Avanti posto in basso a destra.

A questo punto, se hai scelto di installare Windows 7 da un supporto esterno o da un file ISO, premi sul bottone Trova automaticamente per consentire a Parallels Desktop di individuare in maniera automatica la sorgente corretta e premi sul pulsante Avanti.
In seguito, inserisci la chiave di licenza del sistema nel campo dedicato (se vuoi inserirla in un secondo momento deseleziona la relativa casella) e premi ancora sul pulsante Avanti.

Per configurare correttamente l’uso della macchina virtuale, indica, poi, se è tua intenzione usare Windows 7 per operazioni di produttiva oppure solo per i giochi e fai ancora clic sul pulsante Avanti.
Infine, digita il nome che vuoi assegnare alla macchina virtuale e specificane il relativo percorso su macOS, scegli se creare o meno un collegamento sulla scrivania e clicca sul pulsante Crea.

Se lo ritieni necessario, prima di procedere con l’installazione puoi anche regolare personalmente tutti i vari parametri relativi al funzionamento della macchina virtuale.
Per riuscirci, ti basta spuntare l’opzione apposita e intervenire sulle voci e sui menu nella finestra che si apre.

In seguito, verrà avviata la procedura d’installazione di Windows 7.
Potrai poi usare e gestire l’OS richiamandolo tramite il collegamento apposito sul desktop oppure selezionandone il nome dall’elenco che ti viene mostrato facendo clic destro sull’icona del programma sulla barra Dock e sulla voce Centro di controllo dal menu che si apre.

Come installare Windows 7 su Mac con VMware Fusion

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Un’altra soluzione che puoi valutare di usare per installare Windows 7 su Mac andando a virtualizzare il sistema è VMware Fusion.
Anche in tal caso, si tratta di una risorsa a pagamento (con prezzi a partire da 88,95 euro) che però può essere provata gratuitamente per 30 giorni.
La sua configurazione è forse un tantino meno intuitiva di quella dei programmi adatti allo scopo di cui ti ho già parlato ma vale la pena provarlo.

Per effettuarne il download, recati sul sito Internet del programma, fai clic sul collegamento Scarica ora in alto a destra e sulla dicitura Download Now posta sotto la scritta Try Fusion xx.

Completato il download, apri il pacchetto .dmg ricavato e fai doppio clic sull’icona di VMware Fusion (quella con il logo del programma) nella finestra che compare sulla scrivania.
Clicca poi sul bottone Apri nell’ulteriore finestra che si apre, digita la password di amministrazione di macOS, premi il tasto Invio sulla tastiera e attendi che la procedura per l’installazione del programma proceda.

Se vedi comparire un avviso relativo al fatto che l’estensione di sistema è stata bloccata, premi sul pulsante Apri le preferenze Sicurezza e, nella finestra di Preferenze di sistema che si apre, premi sul pulsante Consenti in basso a destra.
Se non riesci a premere sul pulsante, clicca prima sull’icona del lucchetto situata in basso a sinistra, digita la password di amministrazione del Mac e schiaccia il tasto Invio sulla tastiera.

In seguito, clicca sul pulsante Accetto nella finestra di VMware Fusion, seleziona l’opzione Desidero provare VMware Fusion xx per 30 giorni e clicca sul pulsante Continua.
Spunta poi la voce Prova VMware Fusion xx, clicca nuovamente sul bottone Continua, digita la password del tuo account utente su macOS, schiaccia il tasto Invio sulla tastiera, scegli se inviare statistiche d’uso relative all’uso del software o meno e premi sul pulsante Fine.

A questo punto, dovresti visualizzare un avviso relativo al fatto che osascript richiede di controllare System Events.app.
Tu fai clic sul pulsante OK per due volte di fila e premi sul bottone Apri Preferenze di Sistema.
Nella finestra delle Preferenze di sistema che si apre, individua l’icona di VMware Fusion e spunta la casella che trovi in sua corrispondenza.
Se non riesci a fare ciò, fai prima clic sull’icona del lucchetto in basso a sinistra, digita la password di amministrazione del Mac e schiaccia il tasto Invio sulla tastiera.

Adesso, puoi passare all’azione vera e propria e andare a creare la macchina virtuale con Windows 7.
Per riuscirci, premi sui pulsanti Installa da disco o immagine e Continua, seleziona il dischetto o il file ISO di Seven e clicca ancora su Continua.
Dopodiché regola la configurazione della macchina virtuale in base a quelle che sono le tue necessità e, per concludere, premi sui pulsanti Continua e Fine.

Quando lo vorrai, potrai richiamare e gestire la macchina virtuale di Windows 7 facendo clic destro sull’icona di VMware Fusion sulla barra Dock, selezionando la voce Libreria macchina virtuale dal menu che si apre, poi la macchina virtuale di Seven nella finestra comparsa su schermo e servendoti dei pulsanti situati in alto.

come installare windows su mac

come installare windows su mac

Sei passato a Mac qualche mese fa e non torneresti mai indietro, ora però per esigenze di lavoro sei costretto ad utilizzare un programma per Windows e vorresti una mano ad installare il sistema operativo di casa Microsoft sul tuo computer.
Bene, sono lieto di annunciarti che sei capitato nel posto giusto al momento giusto:
se vuoi scoprire come installare Windows su Mac, non devi far altro che prenderti cinque minuti di tempo libero e seguire le indicazioni che sto per darti.

Cominciamo subito col dire che esistono due modi per avere Windows su un Mac:
il primo consiste nell’installare il sistema operativo in dual-boot con macOS (in modo da scegliere quale sistema avviare ad ogni accensione del computer); il secondo invece prevede l’esecuzione di Windows in una virtual machine, cioè in un ambiente virtuale separato dal sistema reale.

La prima soluzione è quella più completa, permette di avere un’esperienza Windows pressoché perfetta, ma se non hai esigenze particolari in termini di prestazioni e/o hai bisogno del sistema operativo Microsoft solo in maniera sporadica puoi “accontentarti” anche della virtualizzazione.
Scegli la strada che ti sembra più adatta alle tue esigenze e percorrila seguendo le istruzioni che trovi di seguito.
Ti assicuro che sarà tutto molto più semplice di quello che immagini, ti serve solo un po’ di tempo per scaricare e installare Windows.
Buona lettura e buon divertimento!

Installare Windows su Mac tramite Boot Camp

macOS include una comoda funzione, denominata Boot Camp, che consente di creare un sistema dual-boot e di installare Windows su un’apposita partizione del disco.
Il software, inoltre, si occupa di preparare una chiavetta USB per l’installazione del sistema operativo e di scaricare tutti i driver necessari a far “girare” Windows sul Mac.

Scaricare Windows

IMMAGINE QUI 1

Il primo passo che devi compiere è procurarti un’immagine ISO di Windows, la quale ti servirà per creare la chiavetta USB necessaria all’installazione del sistema operativo sul Mac.

  • Windows 10 – per scaricare l’immagine ISO di Windows 10 devi collegarti al sito Internet di Microsoft e devi selezionare l’edizione del sistema operativo di tuo interesse dagli appositi menu a tendina (scegli Windows 10 – in italiano – a 64 bit).
    Il download è completamente gratuito, ma ovviamente il sistema operativo andrà attivato regolarmente tramite product key.
    Per maggiori info a riguardo leggi il mio tutorial su come scaricare Windows 10.
  • Windows 8.x – per scaricare l’immagine ISO di Windows 8.x devi seguire la stessa procedura appena vista insieme per Windows 10.
    La pagina per effettuare il download è questa.
    Se ti servono maggiori informazioni leggi il mo tutorial su come scaricare Windows 8.
  • Windows 7 – la procedura per scaricare Windows 7 è leggermente diversa.
    Dopo esserti collegato al sito Internet di Microsoft, devi digitare un product key valido nell’apposito campo di testo e devi cliccare sul pulsante “Verifica” per procedere con il download dell’immagine ISO del sistema operativo.
    Scegli sempre la versione a 64 bit dell’OS.
    Per maggiori dettagli leggi la mia guida su come scaricare Windows 7.
  • Windows XP – Windows XP è ormai obsoleto e quindi non è supportato da Boot Camp.
    Inoltre non è disponibile ufficialmente per il download (se non sotto forma di virtual machine).

Nota: se utilizzi un PC Windows, al posto dell’immagine ISO verrà scaricata una piccola utility (Media Creation Tool) che ti permetterà di scaricare l’immagine ISO di Windows e/o di creare una chiavetta USB per l’installazione del sistema operativo.

Creare un’immagine ISO di Windows

IMMAGINE QUI 2

Se non puoi (o non vuoi) scaricare Windows da Internet, puoi creare un’immagine ISO del sistema operativo usando Utility Disco, una delle applicazioni incluse “di serie” in macOS.
Tutto quello che devi fare è inserire il DVD d’installazione di Windows nel computer (puoi utilizzare anche un lettore esterno se il tuo Mac è sprovvisto di unità ottica) e avviare Utility Disco tramite la sua icona presente nella cartella Altro del LaunchPad.

Ad applicazione avviata, recati nel menu File > Nuova immagine > Immagine da “nome DVD Windows” che si trova in alto a sinistra.
Nella finestra che si apre, seleziona la dicitura Master DVD/CD dal menu a tendina Formato, la dicitura nessuna dal menu Codifica e salva l’immagine ISO di Windows in una cartella di tua scelta.

Successivamente, apri il Finder, clicca sul file immagine che hai appena ottenuto, premi il tasto Invio sulla tastiera del Mac e cambia l’estensione del file da cdr a iso.

Nota: se preferisci utilizzare un PC Windows, puoi ottenere lo stesso risultato seguendo le indicazioni presenti nella mia guida su come estrarre file ISO da CD e DVD.

Installare Windows

Adesso puoi passare all’installazione di Windows, o meglio, alla creazione della chiavetta USB con il sistema operativo e i driver necessari a farlo funzionare.
La chiavetta USB deve avere una capacità di almeno 16GB.

Avvia quindi l’applicazione Assistente Boot Camp che si trova nella cartella Altro del Launchpad e, nella finestra che si apre, clicca sul pulsante Continua.
Metti quindi il segno di spunta accanto alle voci Crea un disco di installazione di Windows 7 o versione successivaScarica software di supporto Windows più recente da Apple e Installa Windows 7 o versione successiva (se non c’è già) e premi nuovamente su Continua.

IMMAGINE QUI 3

A questo punto, fai click sul pulsante Sfoglia , seleziona l’immagine ISO di Windows e scegli l’icona della chiavetta USB su cui vuoi copiare i file del sistema operativo dal menu Disco di destinazione (l’unità verrà formattata, quindi assicurati di non avere file importanti conservati al suo interno). Passa dunque allo step successivo cliccando per due volte su Continua e attendi che l’Assistente Boot Camp provveda a creare una chiavetta USB con Windows e tutti i driver necessari a farlo funzionare.
La procedura durerà circa 15-20 minuti (con una connessione ADSL di media velocità).

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Al termine della procedura, OS X ti chiederà di digitare la password del tuo account utente per attivare l’assistente di Boot Camp sul computer: procedi e clicca sul pulsante Aggiungi assistente.
Dopodiché imposta lo spazio che deve occupare la partizione di Windows sul Mac usando l’indicatore che si trova fra le due partizioni (OS X e Windows) e premi sul bottone Installa.

IMMAGINE QUI 5

Ora il Mac dovrebbe riavviarsi e dovrebbe partire la procedura per installare Windows su Mac.
Si tratta della classica procedura guidata per l’installazione di Windows, come quella che ti ho illustrato nelle mie guide su come installare Windows 10, come installare Windows 8 e come installare Windows 7, durante la quale dovrai selezionare la partizione BOOTCAMP come drive di destinazione del sistema operativo.

Dopo aver selezionato la partizione di BOOTCAMP, il setup di Windows ti dirà che l’unità non è utilizzabile.
Clicca quindi sulla voce Opzioni unità che si trova in basso a destra e formatta la partizione cliccando sull’apposita opzione.

Dopo aver completato l’installazione di Windows sul tuo Mac, utilizza l’Esplora Risorse per navigare nella chiavetta USB che hai appena utilizzato per il setup, apri la cartella BootCamp che si trova al suo interno e avvia il programma setup.exeper installare tutti i driver necessari al corretto funzionamento del sistema.

Al termine dell’operazione, ti verrà chiesto di riavviare il computer e al nuovo accesso a Windows potresti dover completare il setup dei driver seguendo altre brevi procedure guidate (che in tal caso partiranno automaticamente).

Adesso hai il tuo sistema dual-boot con macOS e Windows.
Per accedere al menu di selezione del sistema operativo, riavvia il Mac, premi il tasto alt della tastiera dopo il “gong” iniziale e tienilo premuto fin quando non compare il menu di selezione del sistema operativo.

Virtualizzare Windows su Mac

Se non vuoi creare una partizione per Windows, puoi virtualizzare Windows su Mac usando una delle tante applicazioni adatte allo scopo.

In ambito gratuito ti consiglio VirtualBox che è open source, molto facile da usare e, seppur con qualche limite, funziona molto bene.
Se poi hai esigenze più avanzate – ad esempio devi effettuare lavori in CAD, devi provare dei giochi o devi usare delle applicazioni “pesanti” – puoi optare per Parallels e VMWare Fusion, che sono entrambi a pagamento.
Qual è meglio fra i due?
Difficile dirlo.
In linea di massima Parallels è più facile da utilizzare e si integra meglio con macOS, ma VMWare Fusion offre prestazioni generalmente migliori.

Tornando a VirtualBox, di cui oggi voglio parlarti in maniera più approfondita, tutto quello che devi fare per scaricarlo sul tuo computer è collegarti al suo sito Internet ufficiale e cliccare sulla voce VirtualBox xx for OS X hosts amd64.

A download completato, apri il pacchetto dmg che contiene VirtualBox e avvia l’eseguibile in formato pkg che si trova al suo interno.
Nella finestra che si apre, clicca in sequenza sui pulsanti Continua, Continua e Installa; digita la password del tuo account utente su macOS (quella che usi per accedere al sistema) e clicca prima su Installa software e Chiudi per concludere il setup.

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Ora devi creare la virtual machine in cui installare Windows.
Avvia dunque VirtualBox, premi sul pulsante Nuova che si trova in alto a sinistra e regola le preferenze relative alla macchina virtuale da creare.
Nei menu a tendina Tipo e Versione devi indicare l’edizione di Windows da installare, dopodiché devi assegnare un nome alla virtual machine, devi indicare il quantitativo di RAM da assegnare alla macchina virtuale (ti consiglio almeno 1024MB) e devi avviare la creazione di un nuovo disco virtuale in formato VDI con spazio allocato dinamicamente (quindi che occupa spazio sul disco reale solo se necessario).
Le dimensioni del disco virtuale lasciale sui valori consigliati, oppure aumentale se lo ritieni opportuno, l’importante è che non le abbassi (o potresti incontrare dei problemi nell’installazione del sistema operativo e/o delle applicazioni).

IMMAGINE QUI 7

Al termine della procedura, avvia la virtual machine che hai appena creato facendo doppio click sulla sua icona (nella finestra principale di VirtualBox), clicca sull’icona della cartella e seleziona l’immagine ISO di Windows per procedere con l’installazione del sistema operativo.

Dopo aver installato Windows, seleziona la voce Insert Guest Additions CD Image dal menu Devices che si trova in alto e procedi con l’installazione dei driver di VirtualBox, i quali consentono alla macchina virtuale di interagire con il sistema principale (ad esempio condividendo il contenuto della clipboard o ottimizzando la risoluzione dello schermo della VM in base alle dimensioni della finestra di VirtualBox).
Per completare l’installazione, clicca sulla voce setup.exe e clicca sempre su Next.

Ecco fatto! Adesso hai una virtual machine con Windows perfettamente funzionante e pronto all’uso.
Se ti servono maggiori informazioni sul funzionamento di VirtualBox, leggi la mia guida su virtualizzare Windows su Mac dove mi sono occupato in maniera più approfondita del programma.

come installare windows su mac _ModPagespeed=off

come installare windows su mac _ModPagespeed=off

Sei passato a Mac qualche mese fa e non torneresti mai indietro, ora però per esigenze di lavoro sei costretto ad utilizzare un programma per Windows e vorresti una mano ad installare il sistema operativo di casa Microsoft sul tuo computer.
Bene, sono lieto di annunciarti che sei capitato nel posto giusto al momento giusto:
se vuoi scoprire come installare Windows su Mac, non devi far altro che prenderti cinque minuti di tempo libero e seguire le indicazioni che sto per darti.

Cominciamo subito col dire che esistono due modi per avere Windows su un Mac:
il primo consiste nell’installare il sistema operativo in dual-boot con macOS (in modo da scegliere quale sistema avviare ad ogni accensione del computer); il secondo invece prevede l’esecuzione di Windows in una virtual machine, cioè in un ambiente virtuale separato dal sistema reale.

La prima soluzione è quella più completa, permette di avere un’esperienza Windows pressoché perfetta, ma se non hai esigenze particolari in termini di prestazioni e/o hai bisogno del sistema operativo Microsoft solo in maniera sporadica puoi “accontentarti” anche della virtualizzazione.
Scegli la strada che ti sembra più adatta alle tue esigenze e percorrila seguendo le istruzioni che trovi di seguito.
Ti assicuro che sarà tutto molto più semplice di quello che immagini, ti serve solo un po’ di tempo per scaricare e installare Windows.
Buona lettura e buon divertimento!

Installare Windows su Mac tramite Boot Camp

macOS include una comoda funzione, denominata Boot Camp, che consente di creare un sistema dual-boot e di installare Windows su un’apposita partizione del disco.
Il software, inoltre, si occupa di preparare una chiavetta USB per l’installazione del sistema operativo e di scaricare tutti i driver necessari a far “girare” Windows sul Mac.

Scaricare Windows

IMMAGINE QUI 1

Il primo passo che devi compiere è procurarti un’immagine ISO di Windows, la quale ti servirà per creare la chiavetta USB necessaria all’installazione del sistema operativo sul Mac.

  • Windows 10 – per scaricare l’immagine ISO di Windows 10 devi collegarti al sito Internet di Microsoft e devi selezionare l’edizione del sistema operativo di tuo interesse dagli appositi menu a tendina (scegli Windows 10 – in italiano – a 64 bit).
    Il download è completamente gratuito, ma ovviamente il sistema operativo andrà attivato regolarmente tramite product key.
    Per maggiori info a riguardo leggi il mio tutorial su come scaricare Windows 10.
  • Windows 8.x – per scaricare l’immagine ISO di Windows 8.x devi seguire la stessa procedura appena vista insieme per Windows 10.
    La pagina per effettuare il download è questa.
    Se ti servono maggiori informazioni leggi il mo tutorial su come scaricare Windows 8.
  • Windows 7 – la procedura per scaricare Windows 7 è leggermente diversa.
    Dopo esserti collegato al sito Internet di Microsoft, devi digitare un product key valido nell’apposito campo di testo e devi cliccare sul pulsante “Verifica” per procedere con il download dell’immagine ISO del sistema operativo.
    Scegli sempre la versione a 64 bit dell’OS.
    Per maggiori dettagli leggi la mia guida su come scaricare Windows 7.
  • Windows XP – Windows XP è ormai obsoleto e quindi non è supportato da Boot Camp.
    Inoltre non è disponibile ufficialmente per il download (se non sotto forma di virtual machine).

Nota: se utilizzi un PC Windows, al posto dell’immagine ISO verrà scaricata una piccola utility (Media Creation Tool) che ti permetterà di scaricare l’immagine ISO di Windows e/o di creare una chiavetta USB per l’installazione del sistema operativo.

Creare un’immagine ISO di Windows

IMMAGINE QUI 2

Se non puoi (o non vuoi) scaricare Windows da Internet, puoi creare un’immagine ISO del sistema operativo usando Utility Disco, una delle applicazioni incluse “di serie” in macOS.
Tutto quello che devi fare è inserire il DVD d’installazione di Windows nel computer (puoi utilizzare anche un lettore esterno se il tuo Mac è sprovvisto di unità ottica) e avviare Utility Disco tramite la sua icona presente nella cartella Altro del LaunchPad.

Ad applicazione avviata, recati nel menu File > Nuova immagine > Immagine da “nome DVD Windows” che si trova in alto a sinistra.
Nella finestra che si apre, seleziona la dicitura Master DVD/CD dal menu a tendina Formato, la dicitura nessuna dal menu Codifica e salva l’immagine ISO di Windows in una cartella di tua scelta.

Successivamente, apri il Finder, clicca sul file immagine che hai appena ottenuto, premi il tasto Invio sulla tastiera del Mac e cambia l’estensione del file da cdr a iso.

Nota: se preferisci utilizzare un PC Windows, puoi ottenere lo stesso risultato seguendo le indicazioni presenti nella mia guida su come estrarre file ISO da CD e DVD.

Installare Windows

Adesso puoi passare all’installazione di Windows, o meglio, alla creazione della chiavetta USB con il sistema operativo e i driver necessari a farlo funzionare.
La chiavetta USB deve avere una capacità di almeno 16GB.

Avvia quindi l’applicazione Assistente Boot Camp che si trova nella cartella Altro del Launchpad e, nella finestra che si apre, clicca sul pulsante Continua.
Metti quindi il segno di spunta accanto alle voci Crea un disco di installazione di Windows 7 o versione successivaScarica software di supporto Windows più recente da Apple e Installa Windows 7 o versione successiva (se non c’è già) e premi nuovamente su Continua.

IMMAGINE QUI 3

A questo punto, fai click sul pulsante Sfoglia , seleziona l’immagine ISO di Windows e scegli l’icona della chiavetta USB su cui vuoi copiare i file del sistema operativo dal menu Disco di destinazione (l’unità verrà formattata, quindi assicurati di non avere file importanti conservati al suo interno). Passa dunque allo step successivo cliccando per due volte su Continua e attendi che l’Assistente Boot Camp provveda a creare una chiavetta USB con Windows e tutti i driver necessari a farlo funzionare.
La procedura durerà circa 15-20 minuti (con una connessione ADSL di media velocità).

IMMAGINE QUI 4

Al termine della procedura, OS X ti chiederà di digitare la password del tuo account utente per attivare l’assistente di Boot Camp sul computer: procedi e clicca sul pulsante Aggiungi assistente.
Dopodiché imposta lo spazio che deve occupare la partizione di Windows sul Mac usando l’indicatore che si trova fra le due partizioni (OS X e Windows) e premi sul bottone Installa.

IMMAGINE QUI 5

Ora il Mac dovrebbe riavviarsi e dovrebbe partire la procedura per installare Windows su Mac.
Si tratta della classica procedura guidata per l’installazione di Windows, come quella che ti ho illustrato nelle mie guide su come installare Windows 10, come installare Windows 8 e come installare Windows 7, durante la quale dovrai selezionare la partizione BOOTCAMP come drive di destinazione del sistema operativo.

Dopo aver selezionato la partizione di BOOTCAMP, il setup di Windows ti dirà che l’unità non è utilizzabile.
Clicca quindi sulla voce Opzioni unità che si trova in basso a destra e formatta la partizione cliccando sull’apposita opzione.

Dopo aver completato l’installazione di Windows sul tuo Mac, utilizza l’Esplora Risorse per navigare nella chiavetta USB che hai appena utilizzato per il setup, apri la cartella BootCamp che si trova al suo interno e avvia il programma setup.exeper installare tutti i driver necessari al corretto funzionamento del sistema.

Al termine dell’operazione, ti verrà chiesto di riavviare il computer e al nuovo accesso a Windows potresti dover completare il setup dei driver seguendo altre brevi procedure guidate (che in tal caso partiranno automaticamente).

Adesso hai il tuo sistema dual-boot con macOS e Windows.
Per accedere al menu di selezione del sistema operativo, riavvia il Mac, premi il tasto alt della tastiera dopo il “gong” iniziale e tienilo premuto fin quando non compare il menu di selezione del sistema operativo.

Virtualizzare Windows su Mac

Se non vuoi creare una partizione per Windows, puoi virtualizzare Windows su Mac usando una delle tante applicazioni adatte allo scopo.

In ambito gratuito ti consiglio VirtualBox che è open source, molto facile da usare e, seppur con qualche limite, funziona molto bene.
Se poi hai esigenze più avanzate – ad esempio devi effettuare lavori in CAD, devi provare dei giochi o devi usare delle applicazioni “pesanti” – puoi optare per Parallels e VMWare Fusion, che sono entrambi a pagamento.
Qual è meglio fra i due?
Difficile dirlo.
In linea di massima Parallels è più facile da utilizzare e si integra meglio con macOS, ma VMWare Fusion offre prestazioni generalmente migliori.

Tornando a VirtualBox, di cui oggi voglio parlarti in maniera più approfondita, tutto quello che devi fare per scaricarlo sul tuo computer è collegarti al suo sito Internet ufficiale e cliccare sulla voce VirtualBox xx for OS X hosts amd64.

A download completato, apri il pacchetto dmg che contiene VirtualBox e avvia l’eseguibile in formato pkg che si trova al suo interno.
Nella finestra che si apre, clicca in sequenza sui pulsanti Continua, Continua e Installa; digita la password del tuo account utente su macOS (quella che usi per accedere al sistema) e clicca prima su Installa software e Chiudi per concludere il setup.

IMMAGINE QUI 6

Ora devi creare la virtual machine in cui installare Windows.
Avvia dunque VirtualBox, premi sul pulsante Nuova che si trova in alto a sinistra e regola le preferenze relative alla macchina virtuale da creare.
Nei menu a tendina Tipo e Versione devi indicare l’edizione di Windows da installare, dopodiché devi assegnare un nome alla virtual machine, devi indicare il quantitativo di RAM da assegnare alla macchina virtuale (ti consiglio almeno 1024MB) e devi avviare la creazione di un nuovo disco virtuale in formato VDI con spazio allocato dinamicamente (quindi che occupa spazio sul disco reale solo se necessario).
Le dimensioni del disco virtuale lasciale sui valori consigliati, oppure aumentale se lo ritieni opportuno, l’importante è che non le abbassi (o potresti incontrare dei problemi nell’installazione del sistema operativo e/o delle applicazioni).

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Al termine della procedura, avvia la virtual machine che hai appena creato facendo doppio click sulla sua icona (nella finestra principale di VirtualBox), clicca sull’icona della cartella e seleziona l’immagine ISO di Windows per procedere con l’installazione del sistema operativo.

Dopo aver installato Windows, seleziona la voce Insert Guest Additions CD Image dal menu Devices che si trova in alto e procedi con l’installazione dei driver di VirtualBox, i quali consentono alla macchina virtuale di interagire con il sistema principale (ad esempio condividendo il contenuto della clipboard o ottimizzando la risoluzione dello schermo della VM in base alle dimensioni della finestra di VirtualBox).
Per completare l’installazione, clicca sulla voce setup.exe e clicca sempre su Next.

Ecco fatto! Adesso hai una virtual machine con Windows perfettamente funzionante e pronto all’uso.
Se ti servono maggiori informazioni sul funzionamento di VirtualBox, leggi la mia guida su virtualizzare Windows su Mac dove mi sono occupato in maniera più approfondita del programma.

come installare windows su mac gratis

come installare windows su mac gratis

Dopo averci riflettuto su a lungo, finalmente ti sei deciso e sei passato al mondo Mac, abbandonando il tuo vecchio PC con su installato Windows.
Ciononostante, non ti senti ancora pronto a dire definitivamente addio al sistema operativo di casa Microsoft, un po’ per abitudine, un po’ perché sei costretto a usare dei software che funzionano solo su quest’ultimo.

Date le circostanze, anziché continuare ad alternare l’uso dei due computer, perché non prendi in considerazione il fatto di servirti sia di macOS che di Windows direttamente dal tuo computer a marchio Apple?
Ci sono vari modi per riuscirci:
ad esempio, puoi dedicare una partizione del Mac a Windows oppure virtualizzare il sistema operativo di Microsoft mediante una virtual machine.

Come dici?
La cosa sembra essere molto interessante ma non sei assolutamente pratico di tecnologia e, inoltre, non ti va di spendere altri soldi per acquistare dei programmi professionali?
Beh, non vedo il problema:
posso spiegarti tutto io e, per di più, gli strumenti che andrò a consigliarti sono a costo zero.
Allora?
Sì può sapere che stai aspettando?
Comincia a leggere questa mia guida e scopri subito come installare Windows su Mac gratis!

Indice

  • Informazioni preliminari
  • Come installare Windows su Mac con Boot Camp
  • Come installare Windows su Mac gratis senza Boot Camp
    • Come installare Windows su Mac con Virtualbox
    • Come installare Windows su Mac con Parallels
    • Come installare Windows su Mac con WMWare

Informazioni preliminari

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In base a quelle che sono le tue esigenze e preferenze, come ti dicevo in apertura del post, per installare Windows su Mac gratis puoi scegliere tra due diverse opzioni:
puoi installare il sistema operativo di casa Microsoft su una partizione separata del disco del Mac (avendo dunque l’opportunità di scegliere quale sistema operativo eseguire a ogni avvio del computer, oppure puoi virtualizzare Windows eseguendolo in macOS.

Nel primo caso, puoi affidarti ad Assistente Boot Camp, un’applicazione inclusa “di serie” in tutte le versioni più recenti di macOS, che guida l’utente nell’installazione di Windows su Mac, provvede a scaricare da Internet tutti i driver necessari al funzionamento del sistema operativo di Microsoft, effettua la copia dell’immagine ISO di Windows su una chiavetta USB (se necessario) e crea la partizione utile per finalizzare l’installazione sul disco.

Per quanto concerne il discorso virtualizzazione, invece, puoi fare affidamento su alcuni appositi software che consentono di creare ed eseguire Windows (e non solo) sotto forma di macchina virtuale, al cui interno è possibile far “girare” il sistema operativo senza però doverlo effettivamente installare sul computer (quindi senza partizionare il disco).

A prescindere dalla soluzione scelta, prima di ogni altra cosa devi preoccuparti di reperire il disco d’installazione della versione di Windows che intendi usare, se il tuo Mac dispone di un masterizzatore o se ne hai collegato uno esterno, oppure la relativa immagine ISO.

Nel secondo caso, puoi scaricare Windows direttamente dal sito Internet di Microsoft.
Per reperire Windows 10 visita questa pagina, mentre per ottenere Windows 8.1 recati su quest’altra pagina.
In seguito, seleziona l’edizione dell’OS che ti interessa dal menu a tendina apposito e premi sul bottone Conferma.
Dopodiché indica la lingua e premi ancora sul pulsante Conferma.
Per concludere, scegli se scaricare la variante a 64-bit oppure quella a 32-bit e premi sul pulsante Scarica.

Per reperire Windows 7, invece, visita quest’altra pagina Web, inserisci il product key dell’OS in tuo possesso nel campo apposito situato in basso, clicca sul pulsante Verifica e segui le indicazioni che ti vengono fornire sullo schermo.
In questo caso, però, tieni presente che il download può essere eseguito solo fornendo un product key valido e solo per le versioni retail di Windows 7 (ovvero quelle che sono state acquistate nei negozi e non si trovano preinstallate sui PC).

Maggiori informazioni al riguardo sono disponibili nelle mie guide su come scaricare Windows 10, Windows 8 e Windows 7.
Ti segnalo, inoltre, che se disponi del dischetto d’installazione di Windows, puoi ricavare da quest’ultimo il file ISO del sistema operativo, seguendo le istruzioni che ti ho fornito nel mio tutorial su come estrarre file ISO da CD e DVD.

Un’altra papabile soluzione consiste nell’utilizzare delle macchine virtuali già pronte all’uso, ovvero degli hard disk virtuali che, una volta montati in software per la virtualizzazione, permettono di eseguire direttamente il sistema che contengono, senza doverne prima effettuare l’installazione.

Puoi scaricare delle macchine virtuali pronte all’uso dal sito Internet di Microsoft, per testare Edge e Internet Explorer:
per riuscirci, seleziona la macchina virtuale che ti interessa dal menu a tendina Virtual machine, il software di destinazione dal menu Select platform e procedi con il download, premendo sul pulsante Download .ZIP che compare in basso.

Come installare Windows su Mac con Boot Camp

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Fatte le dovute precisazioni di cui sopra, passiamo al sodo e andiamo a scoprire, in concreto, che cosa occorre fare per riuscire a installare Windows su Mac gratis sfruttando Assistente Boot Camp.

Prima di procedere, però, considera che è necessario disporre di una connessione a Internet sufficientemente prestante (in quanto saranno scaricati da Internet tutti i driver e i file di supporto per far funzionare Windows su macOS, per un totale di oltre 1 GB di dati), di almeno 30 GB di spazio sul disco (dipende dalla versione di Windows da installare) e di almeno 2 GB di RAM (dipende sempre dalla versione di Windows da installare).

Sempre in via preventiva, provvedi a procurarti una chiavetta USB da collegare al Mac.
Per quanto riguarda la capienza, essa dev’essere da almeno 2 GB se installi Windows tramite dischetto oppure da almeno 8 GB se lo installi tramite file ISO (che viene copiato proprio sulla chiavetta, unitamente ai driver). Solo nel caso di MacBook Pro (2015 e successivi), MacBook Air (2015 e successivi), MacBook (2015 e successivi), iMac (2015 e successivi), iMac Pro e Mac Pro (fine 2013) l’uso della chiavetta USB non è richiesto, in quanto per l’archiviazione degli elementi necessari per installare Windows viene impiegata in via temporanea l’unità interna del computer.

Ciò detto, la prima mossa che devi compiere per poterti servire di Assistente Boot Camp è quella di avviare l’applicazione, cliccando sulla sua icona (quella con i due dischi rigidi in pila) che trovi nella cartella Altro del Launchpad.

Nella finestra che ti viene mostrata sullo schermo, fai clic sul bottone Continua e verifica che risultino spuntate tutte le opzioni disponibili, in modo tale da scaricare i driver per Windows e creare la partizione in cui installare l’OS.
In seguito, premi ancora sul bottone Continua e, se richiesto, indica il disco di destinazione.

A questo punto, clicca ancora una volta sul bottone Continua e aspetta che venga completato il download dei driver, dopodiché Assistente Boot Camp provvederà a creare in modo automatico la chiavetta con tutti i file necessari al funzionamento di Windows.

Fatta anche questa, seleziona l’immagine ISO di Windows, autorizza l’esecuzione del componente aggiuntivo di Assistente Boot Camp denominato “agente”, immetti la password di amministrazione del MacOS nella finestra che si apre e fai clic sul pulsante Aggiungi assistente.

Partirà poi la procedura di partizionamento del disco, tramite la quale verrà creato uno spazio sul disco rigido da destinare a Windows.
Per cui, seleziona il disco fisso relativamente al quale ti interessa andare ad agire (puoi anche selezionare un disco fisso esterno), scegli l’opzione Crea una seconda partizione per Windows e clicca ancora sul pulsante Continua.

Serviti quindi dell’indicatore posto nel grafico delle partizioni, per specificare la quantità di spazio che intendi dedicare a Windows, e fai clic sui pulsanti Installa e Continua, per finalizzare la procedura.

Dopo aver compiuto tutti i passaggi di cui sopra, il Mac verrà riavviato e partirà l’installazione di Windows.
La procedura da seguire è la stessa che di solito va effettuata su PC quando viene installata una nuova copia del sistema operativo o quando viene formattato il computer.
Tu non devi far altro che seguire le indicazioni su schermo e regolare le varie impostazioni secondo le tue esigenze, come ti ho spiegato in dettaglio nelle mie guide su come installare Windows 10, Windows 8/8.1 e Windows 7.
A prescindere dalla versione di Windows che stai installando, ricordati però di selezionare BOOTCAMP come disco di destinazione del sistema operativo e di formattarlo e provvedi altresì a fornire il product key della tua copia di Windows.

Ultimata l’installazione di Windows, se necessario, collega al Mac la chiavetta USB con i driver che Assistente Boot Camp ha precedentemente creato, apri la cartella BootCamp contenuta al suo interno e avvia il file setup.exe, in modo tale da andare a installare tutti i driver necessari per far funzionare bene l’OS Microsoft sul tuo Mac.

Ogni volta che andrai ad accedere il computer, potrai scegliere quale sistema operativo utilizzare tenendo premuto il tasto alt oppure quello option sulla tastiera del Mac.

Come installare Windows su Mac gratis senza Boot Camp

Come ti dicevo, Boot Camp non è l’unica soluzione disponibile per riuscire a installare Windows su Mac gratis.
Se l’idea di suddividere il disco rigido in più partizioni e destinarne una a Windows non ti aggrada, puoi infatti valutare di rivolgerti a dei programmi tramite cui virtualizzare il sistema operativo di casa Microsoft e servirtene quando macOS è in esecuzione.
Per conoscere tutti i dettagli del caso, prosegui nella lettura.

Come installare Windows su Mac con Virtualbox

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La prima, soluzione di virtualizzazione che puoi valutare di scegliere è VirtualBox.
Nel caso in cui non ne avessi mai sentito parlare, si tratta di un software totalmente a costo zero distribuito da Oracle, di natura open source e compatibile non solo con macOS, ma anche con Windows e Linux.
Consente di creare ed eseguire macchine virtuali di tutti i più diffusi sistemi operativi ed è abbastanza semplice da configurare.

Per effettuarne il download sul tuo Mac, visita il sito Internet del programma, fai clic sul bottone Download VirtualBox x.x che si trova al centro e seleziona il collegamento OS X hosts.

Completato il download, apri il pacchetto .dmg ottenuto e, nella finestra che compare sulla scrivania, fai doppio clic sul file VirtuaBox.pkg, in modo tale da avviare la procedura di setup del software.
Nella nuova finestra che si apre, premi sui bottoni Continua (per due volte) e Installa, immetti la password di amministrazione del MacOS e clicca sui pulsanti Installa software e Chiudi.

Se vedi comparire un avviso relativo all’estensione di sistema bloccata, clicca sul pulsante Apri le preferenze Sicurezza e, nella finestra di Preferenze di Sistema che si apre, premi sul pulsante Consenti che si trova in basso a destra.

Successivamente, avvia VirtualBox cliccando sull’icona del software (quella con il cubo blu) che è stata aggiunta al Launchpad, clicca sul pulsante Nuova situato alto a sinistra nella finestra apertasi, digita il nome che vuoi dare alla macchina virtuale, seleziona Microsoft Windows dal menu a tendina Tipo, la versione di Windows di tuo interesse dal menu a tendina Versione e premi sul pulsante Continua.

Provvedi poi a specificare il quantitativo di RAM che intendi allocare alla macchina virtuale (se non hai esigenze particolari o se non sai bene dove mettere le mani, lascia inalterate le impostazioni predefinite) e clicca ancora sul pulsante Continua.
Regola, dunque, le impostazioni relative al disco fisso virtuale (per impostazione predefinita, risulta selezionata l’opzione Crea subito un nuovo disco fisso virtuale) e fai clic sul pulsante Crea.

Adesso, devi preoccuparti si specificare il tipo di file del disco fisso da usare, il sistema di archiviazione, la posizione e la dimensione, cliccando, di volta in volta, sul pulsante Continua e, infine, quindi su quello Crea.

In seguito, potrai avviare la macchina virtuale facendo doppio clic sul suo nome nella parte sinistra della schermata di VirtualBox.
Dopo aver visualizzato la relativa finestra, seleziona il disco d’installazione di Windows o l’immagine ISO del sistema, usando il menu a tendina apposito, e premi sul pulsante Start.

Partirà quindi la procedura d’installazione del sistema operativo, la stessa che viene proposta quando l’OS viene installato su PC o quando il sistema viene formattato.
In seguito, potrai attivare Windows immettendo il product key della copia in tuo possesso e potrai richiamare il sistema facendo doppio clic sul suo nome nella finestra principale di VirtualBox.

Per mettere la macchina virtuale in pausa o per interromperla, invece, dovrai fare clic destro sul suo nome in elenco e usare le voci presenti nel menu che si apre. Per maggiori dettagli, puoi leggere il mio tutorial su come usare VirtualBox.

Per quanto riguarda le macchine virtuali già pronte, per cominciare a servirtene, ti basta fare clic sul pulsante Importa situato sulla barra dei menu della finestra principale di VirtualBox e selezionare il file della virtual machine.

Come installare Windows su Mac con Parallels

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Un’altra soluzione che puoi prendere in considerazione per installare Windows su Mac è Parallels.
È un software di virtualizzazione progettato in maniera specifica per macOS, che si integra alla perfezione con il sistema operativo di Apple e garantisce performance di alto livello.
Non si tratta, però, di una soluzione gratuita:
la licenza per usare il programma costa 99,99 euro.
In alternativa, è possibile optare per un abbonamento annuale al costo di 79,99 euro, il quale consente di avere sempre la versione più aggiornata del software.
Tuttavia ho scelto di parlartene in questa mia guida, in quanto può essere provato a costo zero per un periodo pari a 14 giorni.

Per scaricare la versione di prova di Parallels sul tuo Mac, visita il sito Internet del programma, fai clic sul pulsante Scarica la versione di prova gratuita e poi su quello con su scritto Scarica adesso.

Completato il download, apri il pacchetto .dmg ottenuto e, nella finestra che ti viene mostrata sulla scrivania, fai doppio clic sull’icona di Parallels Desktop (quella con l’iMac e le due barre in verticale), per avviare la procedura si setup.
Nell’ulteriore schermata che ti viene mostrata, clicca sul pulsante Accetta, inserisci la password del tuo account utente, premi sul bottone OK e attendi che Parallels venga installato sul computer.
Se vuoi evitare di inviare statistiche anonime riguardanti l’uso del programma, prima di avviare l’installazione provvedi a rimuovere la spunta dalla casella apposita.

All’avvio del programma, per creare una macchina virtuale con Windows, fai clic sul bottone Salta e, tramite la nuova finestra che va ad aprirsi, scegli l’opzione Installa Windows o un altro OS da un DVD o file d’immagine supporto esterno o da un file ISO, dopodiché clicca sul pulsante Avanti, che si trova in basso a destra.

A questo punto, clicca sul pulsante Trova automaticamente, per consentire al programma di individuare automaticamente la sorgente corretta.
In alternativa, selezionala tu trascinandola nella finestra del programma o facendo prima clic sul collegamento Seleziona un file.
In seguito, clicca sul pulsante Avanti, immetti la chiave di licenza di Windows nel campo dedicato e premi nuovamente sul bottone Avanti.

Specifica, quindi, se andrai a usare la copia di Windows che stai installando per la produttiva oppure per giocare, clicca ancora sul pulsante Avanti, indica il nome che vuoi assegnare alla macchina virtuale e il percorso, scegli se creare o meno un collegamento sulla scrivania e premi sul bottone Crea.

Tieni presente che, così facendo, tutti i parametri relativi alla macchina virtuale saranno regolati in base alle impostazioni predefinite.
Se vuoi personalizzarli, prima di procedere con la creazione della virtual machine, spunta l’opzione apposita e sfrutta le voci e i menu presenti nella finestra che ti viene mostrata.

Una volta compiuti tutti i passaggi di cui sopra, partirà la procedura d’installazione del sistema operativo.
Quando completata, potrai usare e gestire Windows selezionandone il nome dall’elenco che ti viene mostrato facendo clic destro sull’icona del programma sulla barra Dock e sulla voce Centro di controllo dal menu che si apre, oppure mediante il collegamento aggiunto alla scrivania.

Per aggiungere una macchina virtuale già pronta, invece, tutto quello che devi fare è cliccare sul pulsante Apri situato nella parte in fondo a sinistra della finestra principale del programma e selezionare il file di tuo interesse.

Come installare Windows su Mac con WMWare

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Un ulteriore software per creare e gestire macchine virtuali che puoi prendere in considerazione è VMware Fusion.
Si tratta di una soluzione molto diffusa e apprezzata ma, anche in tal caso, a pagamento, con prezzi a partire da 88,95 euro.
Tuttavia, ho deciso di parlartene in questa guida in quanto è disponibile in prova gratuita senza limitazioni per 30 giorni.

Per scaricare la trial del programma, recati dunque sul sito Web di VMware Fusion, clicca sul collegamento Scarica ora situato in alto a destra e poi su quello Download Now, che trovi sotto la dicitura Try Fusion xx.

A download ultimato, apri il pacchetto .dmg ottenuto e, nella finestra che ti viene mostrata sulla scrivania, fai doppio clic sull’icona di VMware Fusion (quella con i due quadrati colorati).
Nell’ulteriore finestra visualizzata, digita la password del tuo account utente e schiaccia il tasto Invio sulla tastiera, dopodiché premi sul pulsante Accetto, seleziona l’opzione Desidero provare VMware Fusion XX per 30 giorni, clicca sul bottone Continua per due volte, digita ancora la password del tuo account utente e premi sui pulsanti OK e Fine, per concludere il setup.
Per evitare di inviare statistiche anonime, rimuovi la spunta dall’opzione apposita.

Se durante la procedura per il setup compare un avviso riguardante il fatto che l’estensione di sistema è stata bloccata, fai clic sul pulsante Apri le preferenze Sicurezza e, nella finestra di Preferenze di Sistema che si apre, premi sul pulsante Consenti che si trova in basso a destra.

A questo punto, dovresti visualizzare un avviso relativo al fatto che osascript richiede di controllare System Events.app:
clicca, quindi, sul bottone OK per due volte consecutive e poi sul pulsante Apri Preferenze di Sistema.
Nella finestra delle Preferenze di Sistema che adesso visualizzi, individua l’icona di VMware Fusion e spunta la casella che trovi in sua corrispondenza.
Se non riesci a fare ciò, fai prima clic sull’icona del lucchetto che si trova in basso a sinistra, inserisci la password di amministrazione del Mac e clicca sul tasto Sblocca.

Ora puoi finalmente procedere con la creazione della macchina virtuale.
Per cui, clicca sui pulsanti Installa da disco o immagine e Continua, seleziona il dischetto o il file ISO di Windows e premi ancora sul bottone Continua.
In alternativa, trascina il dischetto o il file immagine di tuo interesse direttamente nella parte in alto della finestra del programma.

Successivamente, configura l’uso della macchina virtuale in base alle tue effettive necessità, cliccando di volta in volta sul pulsante Continua, e concludi il setup premendo sul bottone Fine.
In seguito, partirà la procedura d’installazione di Windows:
la stessa che viene eseguita quando l’OS viene installato su PC oppure quando si formatta il sistema.
Durante il setup, dovrai preoccuparti di regolare, mediante l’apposita procedura guidata, le impostazioni di Windows se dovrai fornire il relativo product key.

Quando necessario, potrai richiamare e gestire la macchina virtuale facendo clic destro sull’icona del programma sulla barra Dock, selezionando la voce Libreria macchina virtuale dal menu che compare, poi la virtual machine di tuo interesse nella finestra sulla scrivania e servendoti dei pulsanti collocati in cima.

Per aprire una macchina virtuale già pronta, invece, clicca sulla voce Importa una macchina virtuale esistente presente nella finestra principale di VMware Fusion, seleziona il relativo file e attendi che la virtual machine venga caricata.

come killare un processo mac

come killare un processo mac

Per quanto macOS sia un sistema operativo efficiente e affidabile, ci sono dei falsi miti sul mondo Apple che vanno sfatati.
Una di queste leggende metropolitane riguarda il fatto che le applicazioni che girano sui Mac non si bloccano mai.
Non è assolutamente vero:
ogni tanto anche su macOS i programmi si “impallano” e hanno bisogno di una chiusura forzata che consenta di liberare le risorse del computer e tornare a compiere il proprio lavoro dal punto in cui ci si era interrotti.

Se hai acquistato da poco un Mac e non ti sei ancora preparato per affrontare questo tipo di situazioni, gioca di anticipo e scopri come killare un processo su Mac seguendo le indicazioni che sto per darti.
Ti posso garantire che è facile almeno quanto killare un processo su Windows, se non di più! Anche se, da quanto ho capito, sei un neofita del mondo Macintosh, non hai alcun motivo di temere:
in questa guida, infatti, puoi trovare tutte le informazioni che ti occorrono per chiudere forzatamente le applicazioni sul tuo computer “made in Cupertino”.
Fra gli strumenti che ti insegnerò a utilizzare a tale scopo vi è il menu Apple, alcune scorciatoie da tastiera e le applicazioni Monitoraggio Attività e Terminale.

Nota: ti consiglio di chiudere forzatamente i programmi sul Mac soltanto se non riesci a chiuderli mediante la procedura “standard” (premendo cmd+q sulla tastiera o selezionando le voci [Nome del programma] > Esci dalla barra dei menu in alto a sinistra).
La chiusura forzata delle applicazioni potrebbe comportare la perdita dei dati che eventualmente non sono stati salvati.
Detto ciò, non mi resta altro da fare, se non augurarti buona lettura e buon lavoro!

Indice

  • Come killare un processo su Mac dal menu Apple
  • Come killare un processo su Mac con le scorciatoie da tastiera
  • Come killare un processo su Mac con Monitoraggio Attività
  • Come killare un processo su Mac con il Terminale

Come killare un processo su Mac dal menu Apple

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Uno dei modi più semplici per killare un processo su Mac è quello di ricorrere al menu Apple, che consente di raggiungere facilmente lo strumento con il quale effettuare la chiusura forzata delle applicazioni in pochi clic.

Per terminare un processo in maniera forzata tramite il menu in questione, fai clic innanzitutto sul logo di Apple situato in alto a sinistra (l’icona della mela morsicata che si trova nella barra dei menu di macOS) e, nel riquadro che si apre, seleziona la voce Uscita forzata….
Nella finestra Forza chiusura applicazioni che compare a schermo, seleziona l’applicazione che non risponde più ai comandi (es.
iA Writer) e premi sul pulsante Uscita forzata posto nell’angolo in basso a destra.

Per concludere, conferma l’operazione rispondendo Uscita forzata alla domanda Vuoi eseguire un’uscita forzata da “[nome applicazione]”? e il gioco è fatto.
Come ti viene ricordato dalla nota presente all’interno del riquadro di conferma dell’operazione, effettuando la chiusura forzata di un’applicazione verranno perse tutte le modifiche che eventualmente non sono state salvate.

Come killare un processo su Mac con le scorciatoie da tastiera

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Se sei un “fanatico” delle scorciatoie da tastiera, sicuramente ti interesserà sapere quali combinazioni di tasti utilizzare per chiudere in maniera forzata un’applicazione che ha smesso di rispondere ai comandi.
Beh, allora sappi che su macOS è possibile killare un processo premendo contemporaneamente i tasti alt/option + command  + esc (l’equivalente della combinazione Ctrl + Alt + Canc di Windows, di cui ti ho parlato in un altro tutorial che ho già pubblicato sul mio blog).

Una volta premuti i tasti in questione, comparirà a schermo la finestra Forza chiusura applicazioni (quella di cui ti ho parlato nel capitolo precedente).
Per forzare la chiusura di un’applicazione aperta che non riesci a chiudere normalmente, devi selezionare il nome di quest’ultima, premere sul bottone blu Uscita forzata e confermare l’operazione premendo nuovamente sul pulsante Uscita forzata, nel menu che si apre.

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In alternativa, puoi chiudere forzatamente un processo tramite la combinazione alt+clic destro sull’icona di un’applicazione presente nella barra Dock di macOS.

Per procedere, posiziona innanzitutto il cursore del mouse sull’icona del programma che hai intenzione di chiudere forzatamente, fai clic destro su di essa (se usi un trackpad, premi con due dita sulla superficie di quest’ultimo), premi il tasto alt/option sulla tastiera e, come per “magia”, al posto della voce “Esci” comparirà la dicitura Uscita forzata.
Non devi fare altro che cliccare su di essa e il gioco è fatto:
il programma verrà chiuso all’istante! Semplice, vero?

Come killare un processo su Mac con Monitoraggio Attività

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Un altro modo per chiudere in maniera forzata un processo aperto su macOS è quello di utilizzare a tale scopo l’applicazione Monitoraggio Attività.
Questa risorsa, che ricorda moltissimo l’utility Gestione attività di Windows (di cui ti ho parlato in un altro tutorial), è davvero semplice da adoperare:
basta avviarla, individuare il processo relativo all’applicazione che si è bloccata e chiuderlo mediante l’apposito pulsante.
Lascia che ti spieghi più nel dettaglio come procedere.

Per adoperare lo strumento Monitoraggio Attività, apri innanzitutto il Launchpad (l’icona del razzo posto sulla barra Dock), apri la cartella Altro e clicca sull’icona Monitoraggio Attività (quella raffigurante il tracciato verde sul monitor).
In alternativa, avvia Monitoraggio Attività da Spotlight (facendo clic sull’icona della lente di ingrandimento posta in alto a destra, nella barra dei menu di macOS) o tramite l’assistente vocale Siri (pronunciando la frase “apri Montoraggio Attività“).

Nella finestra principale dell’utility, puoi visualizzare l’elenco completo dei processi che sono attualmente in esecuzione sul computer:
individua quello che hai intenzione di chiudere forzatamente (se non riesci a individuarlo “a occhio”, serviti del campo di ricerca posto in alto a destra), selezionalo facendo clic su di esso e poi premi sul pulsante a forma di ottagono con la (x) disegnata sopra che è posto in alto a sinistra.
Per concludere, rispondi alla domanda Confermi di voler abbandonare questo processo? premendo sul pulsante azzurro Esci oppure sul bottone Uscita forzata e il gioco è fatto.
Più semplice di così?!

Come killare un processo su Mac con il Terminale

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Un altro modo per terminare un processo in maniera forzata su Mac è ricorrere all’uso del Terminale, l’applicazione che permette di interfacciarsi con il sistema operativo impartendo dei comandi a linea di comando (come si faceva fino a qualche decennio fa sui sistemi operativi privi di interfaccia grafica).

Se vuoi esercitarti impartendo qualche comando da Terminale, avvia innanzitutto quest’ultimo dal Launchpad o, se preferisci, lancialo tramite Spotlight o Siri.
Dopo aver avviato il Terminale è possibile forzare la chiusura di un processo semplicemente impartendo il comando killall [nome del processo da terminare].

Per conoscere il nome esatto del processo legato all’applicazione da “killare” puoi usare l’elenco presente nell’applicazione Monitoraggio Attività (di cui ti ho parlato in un capitolo dedicato), sotto la colonna Nome Processo. Mi raccomando, per far andare a buon fine la chiusura forzata di un processo dal Terminale, devi essere sicuro di scrivere nel modo corretto il comando e il nome del processo, rispettando le maiuscole e le minuscole.

Ad esempio, se vuoi chiudere il processo Pages devi usare il comando killall Pages.
Utilizzando il comando killall pages, non otterresti il risultato sperato. Per i processi che richiedono privilegi di root per essere chiusi, invece, devi anteporre il comando sudo a killall e digitare la password del tuo account utente su macOS per completare l’operazione.

Attenzione a non chiudere i processi di sistema, perché altrimenti rischieresti di compromettere il corretto funzionamento di macOS.
Se hai dei dubbi circa l’origine di un processo, documentati magari facendo una ricerca su Google.
Nel dubbio, non chiudere un processo se non hai la consapevolezza di cosa stai facendo.
Intesi?

come impostare google come pagina iniziale su mac

come impostare google come pagina iniziale su mac

Hai comprato da poco il tuo primo Mac, motivo per cui sei ancora parecchio inesperto riguardo le operazioni da compiere per potertene servire al meglio.
Ad esempio, non sai ancora come impostare Google come pagina iniziale del tuo browser, in modo da potertene servire all’avvio del programma, quando apri una nuova finestra e/o quando apri un nuovo pannello.
Le cose stanno in questo modo, dico bene?
Allora lasciati dire che sei capitato sulla guida giusta, al momento giusto.

Se mi concedi qualche istante del tuo prezioso tempo, infatti, posso illustrarti, in maniera semplice ma non per questo scarna di dettagli, come impostare Google come pagina iniziale su Mac andando ad agire su quelli che sono i più diffusi browser attualmente presenti su piazza, come Safari, Chrome, Firefox e Opera.

Ti anticipo subito che, contrariamente a quel che tu possa pensare, non si tratta affatto di una procedura complicata.
Tutto quello che devi fare è mettere mano alle impostazioni del browser di tuo interesse e, in pochi clic, il gioco è fatto.
Ci vogliono solo pochi minuti.
Allora?
Posso sapere che ci fai ancora lì impalato?
Posizionati bello comodo e passa subito all’azione! Trovi tutte le informazioni di cui hai bisogno proprio qui sotto!

Indice

  • Come impostare la pagina iniziale di Google su Mac
    • Come impostare Google come pagina iniziale su Safari Mac
    • Come impostare Google come pagina iniziale su Chrome Mac
    • Come impostare Google come pagina iniziale su Firefox Mac
    • Come impostare Google come pagina iniziale su Opera Mac

Come impostare la pagina iniziale di Google su Mac

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Se ti interessa capire come impostare Google come pagina iniziale su Mac, andando a intervenire su tutti i principali browser disponibili per il sistema operativo di Apple, ecco come devi procedere.

Come impostare Google come pagina iniziale su Safari Mac

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Se ti interessa capire come impostare Google come pagina iniziale su Mac quando usi Safari, il browser predefinito di macOS, la prima mossa che devi compiere è avviare quest’ultimo, facendo clic sulla relativa icona (quella con la bussola) che trovi nel Launchpad, dpd devi cliccare sul menu Safari situato nella parte in alto a sinistra dello schermo e scegliere la voce Preferenze da quest’ultimo.

Nell’ulteriore finestra che si apre, seleziona la scheda Generali e digita https://www.google.it/ nel campo che trovi accanto alla dicitura Pagina iniziale.
In alternativa, se nella scheda attualmente aperta nel browser ti trovi sulla home di Google, puoi impostare quest’ultima come pagina iniziale per Safari, premendo sul bottone Utilizza la pagina attuale.

In questo modo, tutte le volte che avvierai Safari e tutte le volte che farai clic sul pulsante con la casetta posto sulla barra degli strumenti del browser, potrai subito visualizzare Google come pagina iniziale.

Se il pulsante per accedere alla pagina iniziale non è visibile, fai clic destro sulla barra degli strumenti, seleziona la voce Personalizza la barra strumenti e trascina il pulsante Pagina iniziale dal pannello che si è aperto sulla barra degli strumenti, facendoci clic sopra, continuando a tenere premuto e rilasciandolo nel punto che preferisci.
Successivamente, premi sul bottone Fine, per salvare i cambiamenti.

Se poi desideri impostare Google come pagina iniziale quando apri una nuova finestra e/o un nuovo pannello, dopo aver inserito l’URL di Google nel campo Pagina iniziale nelle preferenze di Safari, così come ti ho indicato qualche riga più su, seleziona l’opzione Pagina iniziale dai menu a tendina Apri nuove finestra con e/o Apri nuovi pannelli con.

In tutti i casi, per confermare le modifiche apportate, chiudi semplicemente la schermata delle impostazioni del browser, facendo clic sul pulsante circolare rosso collocato nella parte in alto a sinistra della finestra su schermo.

Come impostare Google come pagina iniziale su Chrome Mac

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Se, invece, utilizzi Chrome come browser per navigare online dal tuo Mac, se vuoi impostare Google come pagina iniziale, procedi nel seguente modo:
in primo luogo, avvia il navigatore, facendo clic sulla relativa icona (quella con la sfera multicolore) che trovi nel Launchpad, dopodiché fai clic sul pulsante con i tre puntini in verticale situato in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare.

Tramite la scheda delle impostazioni di Chrome che si apre, seleziona l’opzione Inserisci l’indirizzo web personalizzato che trovi in corrispondenza della sezione Aspetto e digita https://www.google.it/ nel relativo campo. Se non riesci a visualizzare il campo per digitare la pagina iniziale, è perché devi prima abilitare la visualizzazione del pulsante per aprire la home page, quello a forma di casetta che viene collocato sulla barra degli strumenti di Chrome.
Per rimediare, dopo esserti recato nelle impostazioni del browser, così come ti ho indicato poc’anzi, porta su ON l’interruttore situato accanto alla voce Mostra pulsante Home che trovi sempre in corrispondenza della sezione Aspetto.

Se poi è tua intenzione impostare Google come pagina iniziale su Chrome quando avvi il browser, dopo aver effettuato l’accesso alle impostazioni di Chrome, individua la sezione All’avvio, seleziona l’opzione Apri una pagina o un insieme di pagine specifiche, clicca su Aggiungi una nuova pagina, digita l’URL del motore di ricerca nel campo apposito visualizzato nel riquadro su schermo e premi sul bottone Aggiungi.

Se hai già aperto una nuova scheda con Google, puoi impostare la pagina iniziale anche semplicemente facendo clic sulla voce Usa pagine correnti che trovi sempre nella sezione All’avvio delle impostazioni del navigatore.

Come impostare Google come pagina iniziale su Firefox Mac

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Se dal tuo Mac sei solito navigare in Rete con Firefox e ti piacerebbe quindi capire come fare per impostare Google come pagina iniziale in questo caso, tanto per cominciare, provvedi ad avviare il navigatore, facendo clic sulla relativa icona (quella con la volpe arancione) che trovi nel Launchpad.

Una volta visualizzata la finestra del programma sulla scrivania, clicca sul pulsante con le linee in orizzontale situato in alto a destra e seleziona l’opzione Preferenze dal menu che compare.
Nella scheda che si apre, provvedi a selezionare la voce Pagina iniziale che trovi nella barra laterale sinistra.

A questo punto, clicca sul menu a tendina Pagina iniziale e nuove finestre situato a destra e scegli l’opzione Indirizzi personalizzati dal menu che compare.
In seguito, digita https://www.google.it/ nel campo Incolla un indirizzo che vedi comparire.

Se poi hai aperto Google in una scheda di Firefox oppure hai salvato il motore di ricerca tra i segnalibri del browser, puoi impostare quest’ultimo come pagina iniziale anche cliccando, rispettivamente, sui pulsanti Usa le pagine correnti oppure Usa segnalibro che trovi sempre nella sezione di cui sopra delle impostazioni del navigatore.

A partire da questo momento, ogni volta che avvierai Firefox, aprirai delle nuove finestre o farai clic sul pulsante con la casetta situato sulla barra degli strumenti, potrai accedere direttamente a Google.

Se non riesci a visualizzare il pulsante per accedere alla pagina iniziale di Firefox, puoi rimediare procedendo in questo modo:
fai clic destro sulla barra degli strumenti, seleziona la voce Personalizza dal menu che compare, fai clic sinistro sul pulsante Pagina iniziale e, continuando a tenere cliccato, trascina quest’ultimo sulla toolbar, dopodiché rilascia la “presa”.

Come impostare Google come pagina iniziale su Opera Mac

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Vediamo, ora, come impostare Google come pagina iniziale su Mac utilizzando il browser Opera.
In primo luogo, apri Opera facendo clic sulla relativa icona (quella con la “O” rossa) presente nel Launchpad.

Successivamente, premi sul pulsante con i cursori che si trova nella parte in alto a destra della finestra, scorri verso il basso il menu che ti viene mostrato e seleziona l’opzione Vai alle impostazioni del browser.

Nella nuova scheda che si apre, individua la sezione All’avvio, seleziona l’opzione Apri una specifica pagina o un insieme di pagine, clicca sul collegamento Aggiungi una nuova pagina e digita https://www.google.it/ nel campo apposito annesso al box che si apre, dopodiché fai clic sul bottone Aggiungi.

Se poi hai aperto Google in una scheda del browser, puoi impostare il famoso motore di ricerca come pagina iniziale su Opera anche selezionando l’opzione Usa le pagine correnti che trovi sempre nella sezione di cui sopra delle impostazioni del navigatore.
Facile, vero?

come formattare ntfs con mac

come formattare ntfs con mac

Stai provando a formattare un hard disk esterno con il tuo Mac ma non riesci a trovare l’opzione per impostarla in NTFS?
Non disperarti.
Il problema non sta nella tua poca dimestichezza con i computer di casa Apple:
è macOS che non offre “di serie” questa funzione.

NTFS è un file system sviluppato da Microsoft per i sistemi Windows e i Mac non lo “digeriscono” proprio bene.
Se provi a collegare una chiavetta USB o un hard disk NTFS al tuo computer, infatti, noterai che quest’ultimo viene riconosciuto come unità di sola lettura.
Viene cioè offerta la possibilità di leggere quello che contiene ma non si possono né modificare i file presenti in esso né aggiungerne di nuovi.

Attenzione però, perché non si tratta di limitazioni invalicabili:
ricorrendo ai software giusti, si può attivare il supporto completo ai drive NTFS anche sui computer della “mela morsicata”.
E con supporto completo intendo dire che è possibile scrivere dati, modificare i file esistenti e perfino formattare in NTFS con Mac.
Per saperne di più, prosegui pure nella lettura:
trovi spiegato tutto in dettaglio qui di seguito.

Indice

  • Informazioni utili
  • Formattare NTFS con Mac (Mojave e versioni successive)
    • Paragon NTFS for Mac
    • Tuxera NTFS
    • Formattazione
  • Formattare NTFS con Mac (High Sierra e versioni precedenti)
    • Operazioni preliminari
    • Formattazione

Informazioni utili

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Prima di entrare nel vivo dell’argomento, andando dunque a scoprire quali sono i passaggi esatti che vanno compiuti per formattare in NTFS con Mac, mi sembra doveroso fare alcune precisazioni al riguardo.
Innanzitutto, cerchiamo di capire in maniera esatta che cos’è questo NTFS.

Come ti accennavo a inizio guida, l’NTFS è il file system predefinito dei sistemi operativi di casa Microsoft.
Non è compatibile con i dispositivi diversi dai PC Windows, almeno non per quel che concerne la scrittura, ma offre un grado di frammentazione dei dati contenuto (quantomeno inferiore a quello del FAT) e permette di archiviare file con dimensioni maggiori di 4 GB.

Il fatto che sia compatibile solo con Windows non implica tuttavia che un hard disk o una chiavetta con il suddetto file system non possano essere letti anche da un Mac.
Letti, appunto.
I dispositivi formattati in NTFS, quando collegati ai Mac, risultano essere di sola lettura.

Per quel che concerne la scrittura, la modifica dei file esistenti e la formattazione, occorre ricorrere all’uso di appositi strumenti di terze parti tramite cui poter scavalcare tali limitazioni:
te ne parlerò a breve.

Per completezza d’informazione, ti segnalo poi che i file system compatibili nativamente con macOS sono i seguenti.

  • FAT32 – si tratta del file system più datato ed è quello che assicura il maggior grado di compatibilità con computer e device vari (es.
    smartphone, tablet, Smart TV, console ecc.).
    Ha tuttavia molte limitazioni, tra cui una significativa tendenza alla frammentazione e l’impossibilità di archiviare file con dimensioni maggiori di 4 GB.
  • ExFAT – si tratta di un tipo di file system ampiamente compatibile, quasi al pari del FAT32.
    In questo caso, però, è possibile aggirare il limite dei 4 GB.
  • HFS+ – si tratta del file system predefinito macOS.
    Non presenta limiti particolari per quanto riguarda la dimensione massima dei file e non ha grandi problemi di frammentazione.
    Purtroppo, però, viene supportato da pochissimi dispositivi al di fuori del mondo Apple.
  • APFS – si tratta di un file system sviluppato da Apple per i dispositivi più recenti, quelli dotati di unità SSD, ma può essere usato anche con unità HD tradizionali e su altre unità.
    Permette la codifica sicura, la condivisione dello spazio e il ridimensionamento rapido delle directory.

Formattare NTFS con Mac (High Sierra e versioni precedenti)

Usi una versione di macOS precedente a Mojave?
Nessun problema, anche su macOS High Sierra e versioni precedenti ci sono dei software adatti a raggiungere lo scopo oggetto di questo tutorial, come NTFS–3G, che è completamente gratis.

Purtroppo la sua installazione non è rapida e intuitiva come quella delle soluzioni commerciali più blasonate, non permette di sfruttare appieno le velocità di trasferimento offerte dalla tecnologia USB 3.0, ma svolge in maniera onesta il suo lavoro.

Se ti va di provarla, sappi che ha bisogno di un paio di software di supporto, anch’essi gratuiti:
uno si chiama Fuse for macOS e uno FUSE Wait.
Installa tutto cercando di seguire attentamente le indicazioni che sto per darti.

Formattare NTFS con Mac (Mojave e versioni successive)

Fatte le dovute premesse di cui sopra, andiamo a scoprire, in concreto, quali strumenti usare e cosa occorre fare per riuscire a formattare in NTFS con Mac.

Come di dicevo nelle righe precedenti, per riuscire in quest’intento bisogna in primo luogo usare dei software appositi.
Se stai utilizzando un Mac equipaggiato almeno con macOS Mojave, gli strumenti a cui puoi fare riferimento per riuscire formattare i tuoi drive in NTFS sono tutti a pagamento, in quanto quelli gratuiti (di cui ti parlerò nel passo dedicato alle versioni precedenti di macOS) non risultano compatibili al 100% con le versioni più aggiornate del sistema operativo della “mela morsicata”.
Ecco tutto in dettaglio.

Paragon NTFS for Mac

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Il primo software che ti suggerisco di provare è Paragon NTFS for Mac, il quale costa 19,95 euro ma è disponibile in una versione di prova gratuita che permette di sfruttarne tutte le funzionalità per 10 giorni.

Per scaricarlo sul tuo Mac, non devi far altro che collegarti al sito Web del programma e cliccare sul pulsante Download.

Successivamente, apri il pacchetto .dmg ottenuto e lancia il file Installa Paragon NTFS for Mac OS X che si trova al suo interno. Nella finestra che si apre, spunta la casella accanto alla voce I accept the Software License Agreement, clicca sul bottone Avanti, digita la password del tuo account utente su macOS e clicca sul pulsante Installa assistente.
In seguito, premi sul bottone Avanti per avviare il periodo di prova del programma e fai clic sul pulsante Riavvia, per concludere il setup e riavviare il Mac.

Se nel fare ciò vedi comparire un avviso relativo al fatto che un’estensione di sistema è stata bloccata, fai clic sul bottone Apri le preferenze Sicurezza e premi sul bottone Consenti che trovi nella parte in basso della schermata di Preferenze di Sistema visualizzata sullo schermo.

Al nuovo accesso al sistema, potrai aggiungere nuovi file ai drive NTFS, modificare quelli esistenti e formattare le unità da Utility Disco, richiamando l’applicazione dal Launchpad, tramite Spotlight, Siri o dalla cartella Applicazioni di macOS e procedendo come ti spiegherò tra poco.

Tuxera NTFS

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In alternativa a Paragon NTFS for Mac, un altro strumento al quale puoi appellarti per riuscire a formattare in NTFS con Mac è Tuxera NTFS:
si tratta di una soluzione commerciale che costa 25 euro ma che può essere scaricata e provata gratis per 15 giorni.

Per servirtene, recati sul sito Internet del programma, clicca sul bottone Download, digita il tuo indirizzo di posta elettronica nel campo apposito, al centro della pagina, e premi sul pulsante Download and subscribe.
Dopo un countdown di 5 secondi, verrà avviato il download del software.

A scaricamento ultimato, apri il pacchetto .dmg ottenuto e, nella finestra che vedi comparire sulla scrivania, fai doppio clic sull’icona di Install Tuxera NTFS.
Premi poi sul pulsante Continua per tre volte di fila, quindi sul bottone Accetta e su Installa.
Digita, poi, la password del tuo account utente su macOS e clicca sui pulsanti Installa software e Continua, per attivare la trial di 15 giorni del programma.
Infine, digita ancora la password del tuo account utente su Mac, clicca sui pulsanti OK e Riavvia e il gioco è fatto.

Se vedi comparire un avviso relativo al fatto che un’estensione di sistema è stata bloccata, fai clic sul bottone Apri le preferenze Sicurezza e premi sul pulsante Consenti che trovi nella parte in basso della schermata di Preferenze di Sistema che visualizzi sullo schermo.

Ora dovresti poter modificare i file presenti sulle unità NTFS, aggiungerne di nuovi e formattare queste ultime usando Utility Disco, come trovi spiegato qui sotto.

Formattazione

Se vuoi formattare un drive in NTFS su Mac, richiama l’applicazione Utility Disco (lo strumento incluso in tutti i Mac per la gestione del disco interno e dei supporti esterni), facendo clic sulla relativa icona presente nel Launchpad oppure richiamandola da Spotlight, Siri o dalla cartella Applicazioni.

Ora che visualizzi la finestra di Utility Disco sullo schermo, tutto quello che devi fare è selezionare l’unità da formattare dalla barra laterale di sinistra e cliccare sul pulsante Inizializza, che si trova in alto.
Successivamente, seleziona la voce relativa al formato NTFS dal menu a tendina Formato, digita il nome che vuoi assegnare al drive nel campo Nome e premi il bottone Inizializza per avviare la formattazione della chiavetta o del disco che hai scelto.

Se vuoi, prima di avviare la procedura per formattare in NTFS con Mac, puoi anche regolare il livello di sicurezza della cancellazione dei dati presenti sul dispositivo su cui hai scelto di intervenire.
Per riuscirci, clicca sul pulsante Opzioni di sicurezza annesso al pannello visibile dopo aver premuto sul bottone Inizializza in Utility Disco e trascina il cursore sulla barra visualizzata per scegliere l’opzione che preferisci.

Generalmente, sovrascrivere i dati una sola volta è più che sufficiente ma, se la cosa può farti stare più tranquillo, posizione il cursore direttamente in corrispondenza della voce Più sicuro.
Tieni però presente che, in questo modo, andranno ad allungarsi di parecchio i tempi necessari per il completamento della procedura di formattazione.
Una volta scelta l’opzione di sicurezza desiderata, clicca sul pulsante OK, per dare conferma.

Per ulteriori dettagli riguardo la procedura di formattazione in generale con macOS, ti rimando alla lettura delle mie guide specifiche su come formattare una chiavetta USB con Mac e come formattare hard disk esterno con Mac.

Operazioni preliminari

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Se utilizzi una versione di macOS precedente a Mojave, oltre ai software commerciali menzionati in precedenza, puoi avvalerti anche di alcune risorse gratuite che, combinate tra loro, permettono di gestire i drive NTFS a 360 gradi (anche se con prestazioni inferiori rispetto a quelle garantite dalle soluzioni di Paragon o Tuxera).
Per saperne di più, continua a leggere.

Il primo passo che devi compiere è quello di scaricare Fuse for macOS sul tuo Mac e installarlo.
Per cui, collegati al sito Internet del software e fai clic sulla prima icona della scatola aperta nella colonna di destra, sotto la voce Stable Releases.
Successivamente, apri il pacchetto .dmg ottenuto e fai doppio clic sull’icona di Fuse for macOS presente nella finestra che ora ti viene mostrata sullo schermo.

Nell’ulteriore finestra che vedi comparire, premi sul bottone Continua per tre volte consecutive, poi sul pulsante Accetta, metti il segno di spunta accanto alla voce MacFUSE Compatibility layer e concludi il setup facendo clic sui bottoni Continua e Installa, digitando la password del tuo account utente su macOS e premendo sui pulsanti Installa software e Chiudi.

Se, nel compiere i passaggi di cui sopra, vedi comparire un avviso relativo al fatto che un’estensione di sistema è stata bloccata, clicca sul pulsante Apri le preferenze Sicurezza e poi sul bottone Consenti che trovi nella parte in basso della schermata di Preferenze di Sistema che ti viene mostrata.

Ora è il turno di  NTFS–3G.
Per scaricarlo sul tuo Mac, collegati al suo sito Internet e clicca sul collegamento NTFS–3G for Mac OS X xxxx.xx.x situato sotto la voce Download, dopodiché apri il pacchetto .dmg ottenuto e avvia il file Install NTFS–3G che si trova al suo interno.

Nella finestra che a questo punto ti viene mostrata sulla scrivania, clicca sul pulsante Continua per due volte di seguito e sui bottoni Agree e Installa.
Digita, infine, la password del tuo account utente su macOS, clicca sul pulsante Installa software, metti la spunta sulla voce No caching e fai clic sul pulsante Continua.

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Una volta fatto ciò, ti verrà chiesta nuovamente la password del tuo account utente e sarai invitato a riavviare il Mac:
tu chiudi semplicemente la finestra di NTFS–3G cliccando sul pulsante rosso che si trova in alto a sinistra e vai avanti con il terzo componente da installare.

Il terzo e ultimo software da installare è FUSE Wait. Per cui, collegati al suo sito Web e clicca sul collegamento fuse_wait–x.x.pkg che trovi sotto la dicitura Download Packages, in modo tale da scaricarlo sul tuo Mac.

Successivamente, lancia il file .pkg appena ottenuto e fai clic sul pulsante Continua per due volte consecutive nella finestra che si apre. Per finire, fai clic sui pulsanti Accetta e Installa, digita la password del tuo account utente su macOS, premi sul pulsante Installa software, su quello Chiudi e il gioco è fatto.

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In conclusione, riavvia il computer, facendo clic sul simbolo della mela nella parte in alto a sinistra dello schermo, sulla voce Riavvia e conferma quelle che sono le tue intenzioni, facendo clic sul bottone Riavvia.

Al successivo accesso al sistema, puoi finalmente procedere andando a effettuare la formattazione di hard disk, chiavette ecc.
in NTFS direttamente dal tuo Mac, come spiegato di seguito.

Formattazione

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Una volta effettuato nuovamente l’accesso a macOS, potrai formattare i supporti esterni collegati al Mac in NTFS usando Utility Disco.
Per riuscirci, richiama l’applicazione dal Launchpad oppure mediante Spotlight, Siri o dalla cartella Applicazioni di macOS e procedi in egual maniera a come ti ho spiegato nel passo dedicato alla cosa presente nelle righe precedenti.

come formattare una chiavetta usb con mac

come formattare una chiavetta usb con mac

Passare da Windows a macOS non è così traumatico come qualcuno vorrebbe far credere ma, com’è logico che sia in queste circostanze, bisogna prendersi qualche settimana di tempo per ambientarsi al meglio nel nuovo sistema operativo e acquisire la necessaria confidenza con i suoi menu, le sue funzioni e tutti gli strumenti che sono integrati in esso.

Quando si affronta un cambiamento così radicale, insomma, anche le procedure più comuni, come la formattazione di una pendrive, richiedono maggiore attenzione.
Ecco perché oggi ho deciso di darti una mano e di proporti un’apposita guida passo-passo su come formattare una chiavetta USB con Mac.

Come ti dicevo, anche se in apparenza potrà sembrarti complicato, l’operazione in questione è in realtà estremamente semplice e richiede soltanto pochi minuti per essere portata a termine.
Prenditi, dunque, un po’ di tempo libero solo per te e metti in pratica i suggerimenti che sto fornirti.
Il risultato è garantito!.

Indice

  • Informazioni preliminari
  • Come formattare una chiavetta USB sul Mac
    • Da Utility Disco
    • Da Terminale
  • Come formattare una chiavetta USB per Mac e Windows
    • Come formattare una chiavetta USB NTFS con Mac
  • Informazioni preliminari

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    Prima di entrare nel vivo del tutorial, quindi prima di andarti a spiegare come formattare una chiavetta USB con Mac, ci sono alcune informazioni preliminari che è mio dovere fornirti per fare in modo che tutto fili per il verso giusto.

    Tanto per cominciare, è bene specificare cosa si intende, esattamente, quando si parla di formattazione.
    Nel caso in cui non ne fossi a conoscenza, si tratta di quella procedura che permette di “resettare” e predisporre una memoria di massa per archiviare i dati.

    Grazie a essa, dunque, è possibile determinare come chiavette, hard disk ecc.
    debbano gestire i file che andranno a contenere.
    Ciò comporta l’eliminazione dei dati presenti attualmente sull’unità.

    Un’altra cosa importante da sapere è che la formattazione può essere eseguita usando vari file system.
    Il file system è quello che gestisce il modo in cui vengono archiviati i dati sul dispositivo e, di conseguenza, determina la sua compatibilità con sistemi operativi e dispositivi, oltre che la grandezza massima dei singoli file che si possono archiviare sul supporto.

    Qui sotto trovi indicati i file system principali che è possibile usare per formattare i drive su macOS.

  • HFS/HFS+ e APFS – si tratta dei file system dei Mac.
    APFS è più recente e garantisce prestazioni migliori, in particolare per quanto riguarda gli SSD.
    È consigliabile usarli solo se il supporto di memoria da formattare verrà utilizzato esclusivamente su dei dispositivi Apple.
  • FAT32 – è il file system più datato nonché quello maggiormente diffuso (viene usato su computer, dispositivi mobili, Smart TV, decoder, console per videogiochi ecc.).
    Presenta però vari difetti, come l’impossibilità di gestire singoli file più grandi di 4GB e la tendenza a frammentare maggiormente i dati, con la conseguenza di rallentarne l’apertura.
    È però supportato praticamente da qualsiasi dispositivo e sistema operativo.
    È insomma la soluzione migliore se è necessario interfacciarsi con tanti device e/o OS diversi, oltre che, ovviamente, qualora si avessero esigenze specifiche relative all’uso del disco su un dispositivo compatibile solo con il file system in oggetto.
  • ExFAT – si tratta di una versione più evoluta del FAT32.
    Supporta numerose tipologie di dispositivi e sistemi operativi, non ha il limite dei 4GB per file ed è meno soggetto alla frammentazione.
    È l’ideale per chi deve interfacciarsi con più OS e device e ha necessità di archiviarci sopra file con dimensioni maggiori di 4GB.
  • NTFS – è il file system predefinito di Windows.
    Non è supportato alla stessa maniera del FAT32 (sui Mac è supportato solo in lettura, per usarlo in scrittura bisogna sfruttare soluzioni di terze parti), ma offre prestazioni migliori, è meno soggetto alla frammentazione e non ha il limite dei 4GB per file.
    Ovviamente, rappresenta la migliore soluzione per coloro che devono usare un dispositivo d’archiviazione perlopiù su Windows.
  • EXT3/EXT4 – sono i file system del mondo Linux.
    Vanno quindi presi in considerazione solo se si sta formattando un dispositivo da usare con una delle tante distro di questo sistema operativo.

Considerando che la procedura di formattazione comporta inevitabilmente la perdita dei dati presenti sulla chiavetta USB oggetto della procedura, prima di mettere in pratica le istruzioni che trovi in questa mia guida, ti consiglio di effettuare un backup dei file eventualmente presenti sul supporto, in modo tale da potervi accedere senza problemi anche in un secondo momento.
Per maggiori informazioni in tal senso, ti suggerisco la lettura del mio tutorial specifico sull’argomento.

Sappi, inoltre, che se possiedi un MacBook di recente produzione, dotato di sole porte Thunderbolt in formato USB-C, per collegare al computer unità standard con connettore USB classico (USB-A) dovrai sfruttare un hub o adattatore da USB-A a USB-C, come quelli che trovi segnalati qui sotto.

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Come formattare una chiavetta USB sul Mac

Fatte le dovute precisazioni di cui sopra, veniamo al nocciolo della questione e andiamo a scoprire, insieme, quali sono i passaggi da compiere per formattare una chiavetta USB con Mac.

Da Utility Disco

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Se vuoi imparare a formattare una chiavetta USB con Mac, il primo passo che devi compiere è quello di collegare la pendrive di tuo interesse a una delle porte USB del computer e avviare Utility Disco, l’applicazione disponibile “di serie” su macOS grazie alla quale è possibile gestire dischi e partizioni.
Per procedere, fai clic sulla relativa icona (quella con il disco fisso e lo stetoscopio) che trovi nella cartella Altro del Launchpad.

Una volta visualizzata la finestra di Utility Disco sulla scrivania, seleziona il nome della chiavetta USB che intendi formattare dalla barra laterale di sinistra (se visualizzi solo le partizioni, per rimediare, clicca sul menu Vista che si trova in alto e scegli la voce Mostra tutti i dispositivi da quest’ultimo), dopodiché premi sul bottone Inizializza collocato in cima.

A questo punto, indica il file system che vuoi usare per formattare il drive dal menu a tendina Formato, scegliendo tra APFS, MacOS esteso journaled (che sarebbe HFS+), MS-DOS FAT (che sarebbe FAT32) oppure ExFAT.

In seguito, immetti il nome che vuoi alla pendrive nel campo Nome e seleziona lo schema della mappatura tra Mappa partizione GUID (che è quello predefinito di macOS) e Master Boot record (MBR) (per le unità da usare su Windows) dal menu a tendina Schema.

Se lo ritieni necessario, puoi anche determinare il grado di sicurezza con il quale vuoi che la formattazione venga eseguita, ovvero puoi definire il numero di volte che i dati presenti sul dispositivo d’archiviazione debbano essere sovrascritti.
Più volte un file viene sovrascritto e minori diventano le possibilità che questo possa essere recuperato attraverso software per il recupero dei dati cancellati, come quelli che ti ho segnalato nella mia guida su come recuperare file cancellati.

Per fare ciò, premi sul pulsante Opzioni di sicurezza e definisci il grado di sicurezza che preferisci, spostando il cursore sulla barra di regolazione apposita:
puoi decidere se eseguire una formattazione molto veloce ma poco sicura oppure molto sicura ma più lenta.
In tutto ci sono quattro modalità di durata e sicurezza.
Una volta fatta la tua scelta, clicca sul pulsante OK per confermare le tue intenzioni.

Dopo aver compiuto i passaggi di cui sopra, per dare il via alla procedura di formattazione, fai clic sul pulsante Inizializza.
Nel giro di qualche secondo, ti verrà mostrata una barra di avanzamento di colore blu collocata al centro della finestra e indicante il grado di completamento dell’operazione.
Al termine, vedrai comparire un apposito messaggio sullo schermo.
Provvedi, dunque, a chiudere l’avviso, facendo clic sul pulsante Fine.

Da Terminale

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In alternativa all’uso di Utility Disco, puoi valutare di formattare una chiavetta USB con Mac agendo da riga di comando, ovvero sfruttando il Terminale.
Sebbene questo possa sembrare un procedimento meno pratico di quello visto in precedenza, in realtà non sono richieste competenze tecniche particolari per potersene avvalere:
solo un po’ di attenzione.

Per cui, provvedi a collegare il dispositivo di tuo interesse a una delle porte USB del Mac, dopodiché richiama il Terminale selezionando la relativa icona (quella con la finestra nera con la riga di codice) che trovi nella cartella Altro del Launchpad e digita il comando diskutil list, seguito dalla pressione del tasto Invio sulla tastiera, per visualizzare l’elenco delle periferiche d’archiviazione collegate al Mac.

In seguito, individua la pendrive da formattare nell’elenco che ti viene mostrato e impartisci il comando diskutil erasedisk fileSystem nuovoNome /dev/percorsoMemoria (al posto di fileSystem inserisci il file system che hai scelto, al posto di nuovoNome digita il nome che vuoi assegnare alla periferica, mentre al posto di percorsoMemoria immetti il percorso dove si trova la chiavetta USB); premi nuovamente il tasto Invio sulla tastiera del Mac e aspetta che la procedura venga avviata e completata.

Come formattare una chiavetta USB per Mac e Windows

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Se hai la necessità di formattare una chiavetta USB con Mac e hai bisogno di usare la chiavetta in questione anche su Windows, devi mettere in pratica la procedura che ti ho descritto nel passo a inizio guida, avendo l’accortezza, di scegliere come file system MS-DOS (FAT) oppure ExFAT dal menu a tendina Formato e di impostare lo schema della mappatura su Master Boot Record (MBR) (ovvero quello usato attualmente da Windows) dal menu a tendina Schema.

In questo modo, otterrai una chiavetta accessibile sia in lettura che in scrittura sia da macOS che da Windows.

Come formattare una chiavetta USB NTFS con Mac

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Considerando che il file system NTFS è stato progettato da Microsoft per i sistemi Windows e su macOS è supportato solo in lettura, non è possibile formattare una chiavetta USB con Mac impostando quest’ultimo.
Almeno non usando gli strumenti presenti “di serie” nel sistema operativo.

Esiste infatti un sistema per aggirare questa limitazione e consiste nel ricorrere ad appositi strumenti di terze parti che portano il supporto completo al file system NTFS, anche in scrittura, sui Mac.

Per tutti gli approfondimenti del caso, ti rimando alla lettura della mia guida incentrata in maniera specifica su come formattare NTFS con Mac.

come formattare usb mac

come formattare usb mac

Chi sceglie di passare da Windows a macOS, specie nei primi tempi, riscontra sempre qualche piccola difficoltà nel cercare di adattarsi al sistema operativo della “mela morsicata” (che comunque, alla lunga, risulta estremamente intuitivo).
Come dici?
Anche tu hai appena effettuato lo “switch” da PC a Mac e vorresti una mano a risolvere i tuoi primi dubbi legati al mondo Apple?
Nessun problema.
Dimmi pure:
che tipo di problema hai?
Devi formattare una chiavetta o un hard disk portatile e non sai come formattare una USB con Mac?
Tranquillo:
si tratta di un gioco da ragazzi e, se vuoi, posso spiegarti io come procedere.

Nelle righe successive, andrò dunque a spiegarti come formattare le chiavette e gli hard disk USB su macOS adoperando uno strumento apposito già incluso nel sistema, utile gestire tutti i dispositivi di archiviazione collegati o integrati nel computer.
Il tutto, ovviamente, spiegandoti come scegliere le impostazione giuste da utilizzare in base alle tue esigenze.

Allora?
Posso sapere che cosa ci fai ancora lì impalato?
Posizionati bello comodo, prenditi un po’ di tempo libero soltanto per te e comincia subito a concentrarti sulla lettura di questa guida.
Sono sicuro che, alla fine, potrai dirti ben contento e soddisfatto di quanto appreso e che sarai anche pronto a darmi ragione riguardo il fatto che si trattava di un vero e proprio gioco da ragazzi.
Che ne dici, scommettiamo?

Indice

  • Informazioni preliminari
  • Come formattare chiavetta USB Mac
    • Come formattare USB da Mac per Windows
    • Come formattare USB Mac in NTFS
    • Come formattare USB su Mac da Terminale

Informazioni preliminari

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Prima di entrare nel vivo del tutorial, andandoti a spiegare come formattare una chiavetta USB con Mac, ci sono alcune informazioni preliminari che mi sembra doveroso fornirti.

In primo luogo, ci tengo a precisare in cosa consiste, esattamente, la procedura di formattazione.
Con il termine in questione, viene fatto riferimento a quell’operazione che consente di predisporre un determinato supporto di memoria di massa al fine di poterlo poi usare per archiviarci i propri dati.
Detta in altri termini, la formattazione consente di stabilire come hard disk, chiavetta USB ecc.
devono gestire i file che successivamente andranno a contenere, eliminando i dati contenuti attualmente dall’unità.

Nel mettere in atto la procedura di formattazione è poi fondamentale scegliere un file system adeguato, vale a dire il sistema che determina la compatibilità del supporto di memoria con i vari sistemi operativi e i vari dispositivi, la grandezza massima dei singoli file che si possono archiviare su quest’ultimo e il modo in cui essi vengono gestiti sul drive. Di seguito trovi indicati i file system principali (di macOS e non) e le loro caratteristiche.

  • HFS/HFS+ e APFS – sono i file system dei Mac.
    APFS è più recente e offre prestazioni migliori, specie per quel che concerne gli SSD.
    È consigliabile usarli solo se il supporto di memoria da formattare verrà impiegato in via esclusiva su dei Mac.
  • FAT32 – è il file system più datato e più diffuso su tutti i dispositivi (computer, dispositivi mobili, Smart TV, decoder, console per videogiochi ecc.).
    Ha tuttavia diversi difetti, tra cui l’impossibilità di gestire singoli file più grandi di 4GB e la tendenza a frammentare parecchio i dati (rallentandone l’apertura).
    A suo favore ha il vantaggio di essere supportato praticamente da qualsiasi dispositivo e OS.
    È l’ideale se bisogna usare un supporto di memoria con tanti device e/o sistemi operativi diversi, oltre che, chiaramente se si hanno esigenze specifiche relative all’uso del disco su un dispositivo che supporta solo il file system FAT32.
  • NTFS – è il file system predefinito di Windows.
    Non gode del medesimo supporto del FAT32 (sui Mac è supportato solo in lettura, per usarlo in scrittura occorre ricorrere a delle soluzioni apposite di terze parti), ma offre prestazioni migliori, è meno soggetto alla frammentazione e non ha il limite dei 4GB per file.
    Chiaramente, è la soluzione ideale per chi deve usare un supporto di memoria prevalentemente su Windows.
  • ExFAT – è una versione evoluta del FAT32.
    Supporta una vasta gamma di dispositivi e sistemi operativi e non ha il limite dei 4GB per file.
    Ottimo per chi deve usare un supporto di memoria su più OS e dispositivi e ha necessità di archiviarci sopra file più grandi di 4GB.
  • EXT3/EXT4 – sono i file system del mondo Linux, per cui vanno presi in considerazione solo se si sta formattando un disco da usare con il sistema operativo in questione.

Visto che, come già detto, la formattazione di un’unità comporta la cancellazione di tutti i dati eventualmente presenti su di essa, è necessario eseguire un backup degli stessi.

Infine, ti segnalo che se hai un Mac di recente produzione, con sole porte Thunderbolt in formato USB-C, per poter collegare unità standard con connettore USB classico (USB-A) al computer, devi procurarti un apposito hub o adattatore.

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Come formattare chiavetta USB Mac

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Fatte le dovute precisazioni di cui sopra, veniamo al nocciolo vero e proprio della questione e andiamo a scoprire come formattare una chiavetta USB su Mac.
Per compiere l’operazione in oggetto, puoi affidarti a Utility Disco:
lo strumento predefinito di macOS per la gestione dei supporti di memorizzazione esterna e interna.
Grazie a esso, infatti, è possibile formattare chiavette USB, dischi fissi e schede di memoria, suddividere i dischi in partizioni, creare file DMG e altro ancora.

Per servirtene, provvedi in primo luogo a collegare a una delle porte USB del Mac la chiavetta relativamente alla quale desideri andare ad agire, dopodiché richiama Utility Disco selezionando la relativa icona (quella con il disco fisso e lo stetoscopio) che trovi nella cartella Altro del Launchpad.

Ora che visualizzi la finestra di Utility Disco sulla scrivania, fai clic prima sul nome della chiavetta presente nel menu laterale di sinistra (se visualizzi solo le partizioni, per rimediare clicca sul menu Vista, in alto, e scegli la voce Mostra tutti i dispositivi) e poi sul pulsante Inizializza, posto in alto. Seleziona poi il file system che intendi utilizzare per formattare l’unità dal menu a tendina Formato, scegliendo tra APFS, MacOS esteso journaled (che sarebbe HFS+), MS-DOS FAT (che sarebbe FAT32) oppure ExFAT.

Successivamente, digita il nome che vuoi alla chiavetta USB disco nel campo Nome, seleziona lo schema della mappatura tra Mappa partizione GUID (che è quello predefinito di macOS) e Master Boot record (MBR) (per le unità da usare su Windows) dal menu a tendina Schema e fai clic sul pulsante Inizializza, per avviare l’operazione.

Entro qualche secondo, la procedura di formattazione verrà portata a termine.
Quando completata, ti verrà mostrato un apposito messaggio su schermo, accompagnato da un segno di spunta verde.
Premi, dunque, sul pulsante Fine, per chiudere l’avviso.

Se vuoi, prima di avviare il processo di formattazione puoi anche regolare il grado di sicurezza con cui l’operazione viene eseguita, vale a dire il numero di volte che i dati presenti sulla chiavetta USB formattata devono essere sovrascritti, in modo tale da non risultare eventualmente recueprabili ricorrendo all’uso di strumenti appositi, come quelli di cui ti ho parlato nella mia guida su come recuperare i file cancellati,

Per riuscirci, prima di cliccare sul bottone Inizializza nella finestra di Utility Disco, fai clic sul pulsante Opzioni di sicurezza e imposta il grado di sicurezza che preferisci, spostando il cursore sulla barra di regolazione apposita.
Puoi decidere se eseguire una formattazione molto veloce ma poco sicura (ossia che consente abbastanza facilmente il recupero dei dati cancellati) oppure molto sicura ma più lenta.
In tutto, ci sono quattro modalità di durata e sicurezza crescenti che si possono selezionare:
una volta fatta la tua scelta, premi sul bottone OK.

Come formattare USB da Mac per Windows

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Se hai bisogno di formattare un drive USB da Mac per Windows, ti basta mettere in pratica il medesimo procedimento che ti ho descritto nel capitolo precedente, andando però ad adottare alcune accortezze per fare in modo che la chiavetta USB possa poi essere impiegata senza problemi sui sistemi operativi di casa Microsoft.

Tutto quello che devi fare, dopo aver collegato la chiavetta o l’hard disk USB al Mac, avviato Utility Disco, selezionato il nome del dispositivo dalla barra laterale di sinistra e cliccato sul pulsante Inizializza che si trova in alto, è scegliere un file system tra MS-DOS (FAT) ed ExFAT dal menu a tendina Formato e impostare lo schema della mappatura su Master Boot Record (MBR) (che è quello usato attualmente da Windows) dal menu a tendina Schema.
Regola, infine, le opzioni relative alla sicurezza (se vuoi) e clicca sul bottone Inizializza, per procedere.

Come formattare USB Mac in NTFS

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Vuoi formattare una USB su Mac in NTFS, il file system predefinito di Windows?
Sebbene questo, per impostazione predefinita, sia supportato da macOS solo in lettura e quindi non possa essere usato sui computer a marchio Apple per operazioni diverse (scrittura, modifica e formattazione di hard disk, chiavette), ti comunico che, ricorrendo all’uso di alcuni appositi software, è possibile scavalcare questa limitazione.

Tra i programmi utili allo scopo, maggiormente diffusi e apprezzati, c’è Paragon NTFS for Mac che è a pagamento (costa 19,95 euro) ma lo si può provare gratis e senza limitazioni per 10 giorni.

Per effettuarne il download, recati sul sito Internet del programma e clicca sul pulsante Download posto a destra.
A scaricamento ultimato, apri il pacchetto .dmg ottenuto e avvia il file Installa Paragon NTFS for Mac OS X che si trova al suo interno, facendo doppio clic su di esso.

Nella finestra che si apre, spunta la casella accanto alla voce I accept the Software License Agreement, clicca sul pulsante Avanti, digita la password di amministrazione del Mac e premi sul bottone Installa assistente.
In seguito, fai prima clic sul pulsante Avanti, per avviare il periodo di prova del programma, e poi su quello Riavvia, per concludere il setup e riavviare il Mac.

Se nel fare ciò vedi comparire un avviso relativo al fatto che un’estensione di sistema è stata bloccata, fai clic sul bottone Apri le preferenze Sicurezza e premi sul bottone Consenti che trovi nella parte in basso della schermata di Preferenze di Sistema visualizzata sullo schermo.

Una volta effettuato nuovamente l’accesso al tuo account utente su Mac, potrai formattare la tua chiavetta o unità impostando il file system NTFS:
per riuscirci, collega l’unità USB a una delle porte USB del Mac, avvia Utility Disco, seleziona il nome della chiavetta USB dalla barra laterale di sinistra, premi sul bottone Inizializza che si trova in alto, seleziona la voce NTFS dal menu a tendina Formato e l’opzione Master Boot Record (MBR) dal men a tendina Schema, dopodiché procedi in maniera analoga a quanto ti ho indicato nel capitolo a inizio guida relativo alla formattazione “generica” delle chiavetta USB sui computer Apple.

Per ulteriori dettagli riguardo le pratiche descritte in questo capitolo e per scoprire quali altri programmi puoi sfruttare per usare il file system NTFS su macOS, fa’ riferimento al mio tutorial incentrato specificamente su come formattare in NTFS con Mac.

Come formattare USB su Mac da Terminale

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In conclusione, voglio spiegarti come formattare una chiavetta USB da Terminale, richiamando quindi i comandi di Utility Disco da riga di comando.
La procedura può sembrare un po’ più da “smanettoni”, ma è comunque abbastanza semplice da attuare.

Per riuscire nell’impresa, provvedi in primo luogo a collegare la chiavetta (o un’altra) USB di tuo interesse a una delle porte USB dal Mac, dopodiché richiama il Terminale selezionando la relativa icona (quella con la finestra nera con la riga di codice) che trovi nella cartella Altro del Launchpad.

A questo punto, digita il comando diskutil list, seguìto dalla pressione del tasto Invio sulla tastiera, in modo tale da visualizzare l’elenco delle periferiche d’archiviazione collegate al Mac.

Individua, dunque, la chiavetta USB su cui vuoi andare ad agire dall’elenco che ti viene mostrato e impartisci il comando diskutil erasedisk fileSystem nuovoNome /dev/percorsoMemoria (al posto di fileSystem devi inserire il file system che hai scelto, al posto di nuovoNome devi digitare il nome che vuoi assegnare alla periferica, mentre al posto di percorsoMemoria devi immettere il percorso dove si trova la chiavetta USB), premi ancora il tasto Invio sulla tastiera del Mac e attendi che la procedura venga avviata e porta a termine.

come fotografare lo schermo mac

come fotografare lo schermo mac

Sei appena passato a Mac, ti trovi bene, ma non sei ancora riuscito a prendere confidenza con tutte le funzioni del tuo nuovo ambiente di lavoro.
Ora, per esempio, un amico ti ha chiesto di inviargli lo screenshot di una pagina Web e tu – che su Windows eri abituato all’utilizzo del classico tasto Print Screen – ti trovi in difficoltà perché non sai come riuscirci.

Niente panico, amico mio! Ti do subito una bella notizia:
per realizzare screenshot del desktop, di porzioni di schermo o singole finestre su macOS non occorre installare alcun programma aggiuntivo, si può fare tutto sfruttando la funzionalità di cattura dello schermo inclusa nel sistema operativo.
Se vuoi saperne di più e vuoi imparare come fotografare lo schermo Mac, continua a leggere, trovi spiegato tutto qui sotto.

Ti anticipo che si tratta davvero di un gioco da ragazzi, non devi far altro che memorizzare alcune combinazioni di tasti dalla tastiera e imparare alcuni comandi da terminale che, qualora ne avessi bisogno, potrebbero consentirti di cambiare il formato e l’aspetto dei tuoi screenshot.
Tempo pochissimi minuti e poi ti verrà tutto naturale, vedrai.

Indice

  • Fotografare lo schermo del Mac (o singole finestre)
  • Metodo alternativo
  • Salvare gli screenshot nella clipboard
  • Cambiare formato screenshot Mac
  • Disattivare ombreggiatura screenshot
  • Cambiare nome e cartella di destinazione degli screenshot
  • Cambiare la combinazione di tasti per fotografare lo schermo su Mac
  • Modificare gli screenshot su Mac

Fotografare lo schermo del Mac (o singole finestre)

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Sei pronto a scoprire come fotografare schermo Mac?
Bene, allora mettiamoci subito all’opera! Per realizzare uno screenshot dell’intero schermo, non devi far altro che premere la combinazione di tasti cmd+shift+3 sulla tastiera del tuo Mac e un’immagine in formato PNG con la “foto” del desktop verrà salvata automaticamente sulla scrivania di macOS.
La corretta esecuzione del comando viene segnalata dalla riproduzione del suono di una macchina fotografica.

Per catturare singole porzioni di schermo, devi invece premere la combinazione di tasti cmd+shift+4 sulla tastiera del tuo Mac e marcare l’area del desktop da “fotografare” tenendo premuto il tasto sinistro del mouse (e poi rilasciandolo per effettuare lo scatto).
La stessa combinazione di tasti va usata quando si desidera realizzare lo screenshot di una singola finestra, ma anziché selezionare con il mouse la porzione di schermo da catturare occorre premere la barra spaziatrice sulla tastiera e poi cliccare sulla finestra da “immortalare”.
L’immagine ottenuta avrà un effetto ombra davvero molto professionale.

Se utilizzi una versione di macOS pari o successiva alla 10.14 (Mojave), dopo aver realizzato uno screenshot, vedrai comparire una sua miniatura nell’angolo in basso a destra dello schermo.
Cliccando sulla miniatura in questione, potrai modificare o condividere lo screenshot rapidamente.

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Per modificare lo screenshot, non dovrai far altro che selezionare gli strumenti di editing (es.
forme geometriche, campi di testo, frecce ecc.) elencati in alto a sinistra nella finestra che si aprirà, mentre per condividerlo online dovrai cliccare sull’icona della condivisione (il quadrato con la freccia all’interno) collocato in alto a destra.

Metodo alternativo

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Non ami le scorciatoie da tastiera?
Allora recati nel Launchpad del Mac, apri la cartella Altro e avvia Istantanea schermo:
si tratta di un’altra utility inclusa “di serie” in macOS che permette di effettuare gli screenshot su Mac utilizzando direttamente il mouse.
Inoltre consente anche di realizzare video del desktop del computer, tutto in una manciata di clic.

Il funzionamento di Istantanea è estremamente intuitivo.
La sua barra degli strumenti contiene vari pulsanti:
i primi tre permettono di creare uno screenshot della Scrivania del Mac, di una finestra singola o di una porzione di schermo.
Seguono i pulsanti per registrare un video di quello che succede sullo schermo del Mac o di una porzione di desktop; dopodiché c’è il pulsante Opzioni, che permette di regolare varie impostazioni avanzate relative alla cattura degli screenshot:
permette, ad esempio, di scegliere se mostrare il puntatore del mouse nelle catture dello schermo, se mostrare la miniatura fluttuante degli screenshot dopo la loro realizzazione, di impostare un timer per ritardare la cattura dello schermo e di scegliere la cartella in cui salvare gli screenshot.
Per effettuare uno screenshot con Istantanea schermo, basta dunque scegliere la modalità di cattura più adatta alle proprie esigenze e cliccare sul pulsante Acquisisci:
tutto qui.

Se utilizzi una versione di macOS precedente alla 10.14 (Mojave), puoi usufruire di una versione ridotta di Istantanea schermo, che non supporta la registrazione dei video e non permette di regolare le preferenze avanzate relative alla cattura degli screenshot.
Ecco come funziona:
dopo aver avviato l’applicazione, clicca sulla sua icona comparsa nella barra Dock (le forbici) e seleziona una delle quattro opzioni disponibili nel menu Scatto, in alto a sinistra.

  • Selezione per realizzare lo screenshot di una porzione di schermo.
  • Finestra per realizzare lo screenshot di una singola finestra.
  • Schermo per fotografare tutto lo schermo del Mac.
  • Schermo con timer per creare uno screenshot con 10 secondi di ritardo rispetto a quando si dà il comando.

Ad operazione completata, si aprirà un’anteprima dello screenshot appena realizzato.
Per salvarlo, seleziona la voce Salva dal menu File di Anteprima, in alto a sinistra.

Se vuoi, negli screenshot realizzati con Istantanea puoi includere anche il cursore del mouse .
Per attivare questa funzione, seleziona la voce Preferenze dal menu Istantanea (in alto a sinistra) e clicca sullo stile che intendi applicare al cursore da includere negli screenshot (es.
freccetta o mano).

Salvare gli screenshot nella clipboard

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È possibile anche creare degli screenshot e copiarli direttamente nella clipboard di sistema anziché salvarli sotto forma di immagini sulla Scrivania:
operazione che può tornare utile quando si vogliono incollare al volo le schermate di un programma o le foto del desktop in un documento di testo, un’email o in altre app.

Per copiare gli screenshot nella clipboard di macOS basta utilizzare le stesse combinazioni di tasti viste in precedenza aggiungendo a queste ultime il tasto ctrl.
In altre parole, se vuoi copiare negli appunti l’istantanea della Scrivania devi premere cmd+ctrl+shift+3 mentre se vuoi catturare una singola finestra o una porzione di schermo devi ricorrere alla combinazione cmd+ctrl+shift+4.

Ad operazione completata, apri l’applicazione in cui incollare lo screenshot (es.
Mail, Pages, Note) e premi la combinazione di tasti cmd+v per incollare l’immagine nel documento di destinazione.
Se non vuoi usare la combinazione di tasti dalla tastiera puoi richiamare il comando Incolla anche dal menu Modifica o dal menu del click destro, è la stessa cosa.

Cambiare formato screenshot Mac

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Come detto in precedenza, per impostazione predefinita macOS salva gli screenshot in formato PNG applicando un elegante effetto ombra a quelli che ritraggono finestre singole.
Se vuoi, però, è possibile cambiare questi parametri utilizzando dei semplici comandi del Terminale (utility simile al Prompt dei comandi di Windows che puoi trovare nella cartella Altro del Launchpad).
Per cambiare il formato di file in cui macOS salva le istantanee dello schermo, utilizza il seguente comando del Terminale.

defaults write com.apple.screencapture type formato

Al posto del termine formato devi digitare l’estensione del formato di file in cui intendi salvare gli screenshot:
sono supportati i formati JPG, BMP, TUF, TGA, JP2, PICT, PNG e PDF.
Le modifiche riguardano sia gli screenshot a schermo intero sia gli screenshot delle singole finestre e delle singole porzioni di desktop.

Per rendere effettive le impostazioni devi dare il comando killall SystemUIServer, in seguito al quale verranno ricaricate tutte le icone presenti nella barra dei menu del Mac.

Nota: gli screenshot in formato JPG o BMP non presentano trasparenze, hanno uno sfondo bianco.
Per ripristinare la creazione di istantanee in formato PNG puoi utilizzare lo stesso comando digitando PNG al posto di formato.

Disattivare ombreggiatura screenshot

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Non ti piace l’effetto ombra che macOS applica alle istantanee delle singole finestre?
Nessun problema.
Puoi disattivare l’ombreggiatura con questo comando, che si applica a tutti i formati di file.

defaults write com.apple.screencapture disable-shadow -bool true

Per rendere effettive le modifiche, dai il comando killall SystemUIServer.
Tutte le icone presenti nella barra dei menu del Mac scompariranno per un istante.

Questo invece è il comando da usare nel caso in cui cambiassi idea e volessi ripristinare l’ombreggiatura.

defaults write com.apple.screencapture disable-shadow -bool false

Cambiare nome e cartella di destinazione degli screenshot

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Di default, macOS salva tutte le istantanee sulla Scrivania e assegna il loro il nome “Schermata” (seguito dalla data e dall’ora di realizzazione).
Anche questi parametri possono essere cambiati facilmente con dei comandi del Terminale.

  • Per cambiare la cartella di destinazione degli screenshot digita defaults write com.apple.screencapture location cartella dove al posto di cartella devi inserire il percorso completo della cartella in cui salvare le immagini.
    Se non vuoi perdere tempo a digitare manualmente il percorso di destinazione degli screenshot, trascina la cartella nel Terminale.
    Il suo percorso comparirà automaticamente sulla linea di comando.
  • Per impostare il nome predefinito delle istantanee, dai il comando defaults write com.apple.screencapture name “nome file” dove al posto di nome file devi digitare il nome che intendi assegnare agli screenshot (se il nome è composto da un singolo termine puoi anche evitare l’utilizzo delle virgolette).

Per rendere effettive le modifiche devi dare il comando killall SystemUIServer che farà ricaricare tutte le icone presenti nella barra dei menu del Mac.

Cambiare la combinazione di tasti per fotografare lo schermo su Mac

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Vorresti cambiare le combinazioni di tasti che permettono di fotografare schermo Mac?
Non c’è nessun problema.
Apri Preferenze di sistema (l’icona dell’ingranaggio che si trova nella barra Dock di macOS) e seleziona la voce Tastiera dalla finestra che si apre.

Adesso spostati sulla scheda Abbreviazioni, seleziona la voce Istantanee schermo dalla barra laterale di sinistra e clicca sulla combinazione di tasti corrispondente al comando che vuoi modificare.

  • Salva istantanea schermo come file se vuoi cambiare la combinazione di tasti per scattare uno screenshot dello schermo del Mac.
  • Copia istantanea schermo negli appunti se vuoi cambiare la combinazione di tasti per copiare il desktop del Mac nella clipboard.
  • Salva istantanea area selezionata come file se vuoi cambiare la combinazione di tasti per “fotografare” una singola finestra o una porzione di schermo.
  • Copia istantanea area selezionata negli appunti se vuoi cambiare la combinazione di tasti per salvare nella clipboard una singola finestra o una porzione di schermo del Mac.

Dopo aver fatto click sulla combinazione di tasti da cambiare, premi la combinazione di tasti nuova che vuoi utilizzare e il gioco è fatto.
Vedrai comparire la nuova scorciatoia da tastiera accanto al nome del comando, al posto di quella vecchia.

In caso di ripensamenti puoi ripristinare le combinazioni di tasti predefinite (quelle che ti ho illustrato all’inizio del tutorial) facendo click sul pulsante Ripristina default che si trova in basso a destra.

Modificare gli screenshot su Mac

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Una volta finito di fotografare lo schermo Mac, puoi modificare rapidamente gli screenshot ottenuti con Anteprima, il software predefinito per l’apertura di foto e file PDF che è disponibile anche nelle versioni di macOS che non permettono di modificare gli screenshot “al volo”, cliccando sulle miniature che compaiono nell’angolo dello schermo.

Il funzionamento del software è estremamente intuitivo:
trovi tutti i principali strumenti di editing nella barra degli strumenti del programma e nella barra dei menu.
Ad esempio, puoi regolare le dimensioni delle immagini selezionando la voce Regola dimensione dal menu Strumenti oppure inserire linee, quadrati e scritte negli screenshot cliccando prima sull’icona della valigetta (in alto a destra) e poi sullo strumento desiderato nella toolbar che compare nella finestra del software.

Quando sei soddisfatto del risultato ottenuto, puoi esportare il tuo screenshot modificato sotto forma di file PNG, JPG o addirittura PDF selezionando la voce Esporta dal menu File.
Se utilizzi una versione di Mac macOS pari o successiva a Lion, puoi inoltre contare sulla funzione di salvataggio automatico che registra tutte le modifiche effettuate su un’immagine direttamente sul file originale.

Per ripristinare la vecchia versione di uno screenshot dopo averlo modificato, recati nel menu File > Ripristina a… di Anteprima e scegli se ripristinare la versione precedente del file o se sfogliare tutte le versioni dello screenshot disponibili per il ripristino.

Qualora Anteprima non dovesse soddisfarti appieno, puoi provare a modificare i tuoi screenshot con Skitch di Evernote, un’applicazione gratuita che permette di fotografare lo schermo del Mac e modificare gli screenshot con frecce, scritte e quant’altro.
Il software è disponibile sul Mac App Store ed è estremamente intuitivo, non incontrerai alcuna difficoltà nell’utilizzarlo.

come fotografare una pagina web con mac

come fotografare una pagina web con mac

Dopo aver letto la mia guida su come fotografare lo schermo Mac, hai provato a realizzare lo screenshot di una pagina Web ma seguendo le indicazioni presenti nel tutorial vengono “fotografate” solo le porzioni di sito visibili su schermo?
È normale, quella è una guida dedicata alla cattura di desktop e finestre, non pagine Internet.

Se vuoi scoprire come fotografare una pagina Web con Mac, devi utilizzare degli strumenti adatti che ti consentano di realizzare istantanee complete dei siti che vuoi “immortalare” andando oltre quello che viene visualizzato attualmente nella finestra del browser.
Ce ne sono tanti fra cui scegliere, lascia che te ne consigli qualcuno fra i più validi.

Se vuoi sapere come fotografare una pagina Web con Mac ed utilizzi Safari come browser primario, ti consiglio di utilizzare l’estensione gratuita Awesome Screenshot che permette di catturare i siti Web nella loro interezza (non solo la porzione di pagina visualizzata su schermo) e di aggiungere scritte/annotazioni agli screenshot realizzati prima di salvarli sul computer o condividerli in Rete.

Per installare Awesome Screenshot sul tuo Safari, collegati al sito Internet dell’estensione e clicca sul pulsante Get Awesome Screenshot.
Apri dunque il file safariextz appena scaricato e fai click sul pulsante Installa per completare l’operazione.

Ad installazione completata, puoi “fotografare” qualsiasi pagina Web con Awesome Screenshot semplicemente cliccando sull’icona dell’addon che compare nella barra degli strumenti di Safari e selezionando la voce Capture entire page dal menu che compare.

Si aprirà una pagina con l’istantanea ottenuta e una barra degli strumenti in alto, attraverso la quale potrai aggiungere scritte, forme geometriche e frecce allo screenshot.
Al termine delle modifiche, clicca sul pulsante Done e salva l’immagine sul tuo Mac facendo click destro su di essa e selezionando la voce Salva immagine col nome dal menu che si apre.

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Se utilizzi Google Chrome come browser principale e vuoi fotografare una pagina Web con Mac, puoi ricorrere anche in questo caso ad Awesome Screenshot oppure rivolgerti ad un’altra estensione gratuita, come Webpage Screenshot.
Per installarla sul tuo computer, collegati al Chrome Web Store e clicca prima su GRATIS e poi su Aggiungi.

Al termine dell’operazione, potrai realizzare i tuoi screenshot semplicemente visitando la pagina da “immortalare”, cliccando sull’icona dell’addon presente nella barra degli strumenti di Chrome e selezionando la voce Tutta la pagina dal menu che compare.
Al primo utilizzo, dovrai autorizzare Webpage Screenshot ad accedere alle pagine che visiti con Chrome (altrimenti non funzionerà).

Si aprirà una pagina con l’istantanea ottenuta e una barra degli strumenti attraverso la quale aggiungere scritte, forme e quant’altro allo screenshot.
Per salvare l’immagine sul Mac, clicca sul pulsante Save collocato in alto a destra.
Altrimenti puoi usare uno dei pulsanti di condivisione per inviare lo screenshot come allegato di Gmail, salvarlo in Dropbox o caricarlo su Google Drive.

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Utilizzi Mozilla Firefox?
Allora sappi che puoi realizzare facilmente degli screenshot delle pagine Web usando l’estensione gratuita Nimbus Screenshot.
Per installarla sul tuo Mac, collegati al sito Internet Mozilla Addons e cliccando prima su Aggiungi a Firefox e poi su Installa adesso.

Ad operazione completata, potrai “fotografare” qualsiasi pagina Web semplicemente cliccando sull’icona dell’estensione presente nella toolbar di Firefox e selezionando la voce Entire page dal menu che compare.

Si aprirà una pagina con l’immagine catturata e una barra degli strumenti con la quale modificarla con scritte, frecce, forme geometriche ed altri elementi.
Al termine delle modifiche, clicca sul pulsante Done e scegli se salvare l’immagine sul tuo Mac facendo click sul pulsante Save as image o se caricarla su Google Drive cliccando sull’apposito pulsante.

come funziona time machine

come funziona time machine

Hai fatto il grande passo, finalmente il Mac che tanto desideravi è tuo e ora non vedi l’ora di approfittare di tutte le funzionalità che i computer di casa Apple possono offrirti.
La prima cosa che intendi fare è metterti al sicuro dagli imprevisti, impostando dei salvataggi automatici dei tuoi dati (in gergo backup) da poter recuperare, ad esempio, se modifichi o elimini per errore un file o una cartella.
Ti comunico da subito che macOS dispone di un ottimo programma dedicato alla realizzazione e alla gestione dei backup, semplice da usare e del tutto automatico:
il suo nome è Time Machine.

Time Machine è un’utility già installata su tutti i Mac, che permette di “viaggiare nel tempo” in modo da visualizzare le vecchie versioni dei file e ripristinarle o salvarle all’occorrenza.
Inoltre, questo utilissimo strumento permette di recuperare tutti i dati personali, le impostazioni e i programmi installati dopo aver formattato il Mac o sostituito il suo disco fisso, il tutto con una semplicità a dir poco disarmante.

Come dici?
Ti ho incuriosito e non vedi l’ora di capire come funziona Time Machine per iniziare subito a mettere in salvo i tuoi dati?
Sono lieto di annunciarti che ti trovi nel posto giusto, in un momento che non poteva essere migliore! Di seguito, infatti, ti darò tutte le informazioni necessarie riguardo questo ottimo programma installato “di serie” su macOS e al suo funzionamento.
Non devi fare altro che metterti comodo e leggere attentamente quanto sto per dirti:
al termine di questa guida, te l’assicuro, Time Machine non avrà più segreti per te!

Indice

  • Come funziona il backup di Time Machine
  • Creare un backup con Time Machine
  • Ripristinare un backup di Time Machine
    • Ripristino dei file
    • Ripristino del sistema

Come funziona il backup di Time Machine

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Time Machine è sicuramente una delle utility più funzionali di macOS:
bastano davvero due clic per configurarlo e avere a disposizione un backup dei dati (tutti o in parte) presenti sul Mac, inclusi i programmi installati e le impostazioni, da ripristinare ogni volta che se ne ha bisogno.
Prima di mostrarti come si fa, vorrei però dirti due parole su come funziona Time Machine nel dettaglio e su come gestisce in modo efficiente lo spazio sul disco.

Time Machine, innanzitutto, ha bisogno di un disco rigido esterno abbastanza capiente per memorizzare i dati, che può essere collegato tramite le porte USB, Thunderbolt o FireWire oppure tramite rete locale, ad esempio tramite un NAS.
In alternativa è possibile utilizzare anche una AirPort Time Capsule, un router prodotto da Apple che integra anche un hard disk per i backup di Time Machine al suo interno, oppure un router AirPort Extreme collegato a un disco USB esterno.

Dopo aver completato la prima, semplicissima configurazione (che ti illustrerò più avanti in questa guida), Time Machine crea automaticamente un backup completo (o “istantanea locale”) di tutti i dati presenti sul computer:
questa operazione può richiedere molto tempo, a seconda della quantità di file, cartelle e programmi presenti sul disco del Mac.

Completata questa fase, Time Machine controlla in modo completamente automatico i file creati, modificati o eliminati, le nuove impostazioni e i nuovi programmi installati, e aggiorna il backup sul disco esterno usando le “regole” che ti illustro di seguito.

  • Backup ora per ora – le modifiche ai file vengono controllate ogni ora e, terminato il controllo, Time Machine salva soltanto i file modificati, copiandoli in una nuova cartella (ad es.
    Anno-Mese-Giorno-Ora:Minuto) sul disco di backup.
    Per i file rimasti invariati, viene creato un semplice collegamento ai file già presenti nel backup completo.
    La cartella “oraria” resta salvata sul disco per le successive 24 ore.
  • Backup giorno per giorno – una volta al giorno, lo stato corrente dei file viene “confrontato” con l’ultimo backup orario creato.
    Completata questa operazione, Time Machine si occupa, come visto in precedenza, di copiare soltanto i file modificati in un’apposita cartella del disco di backup, creando dei collegamenti per quelli rimasti invariati.
    La cartella “giornaliera” viene conservata per un intero mese.
  • Backup settimanale – con un criterio simile, e sufficiente spazio sul disco, Time Machine può creare delle cartelle settimanali per “velocizzare” le eventuali operazioni di recupero.

L’operazione di backup viene eseguita in modo del tutto automatico se il disco esterno resta collegato; se invece il disco di backup viene scollegato, Time Machine si occupa di aggiornarlo non appena viene riconnesso al Mac.
In caso di spazio insufficiente, il programma mostra un messaggio di avviso ed elimina automaticamente i backup più vecchi.

La semplicità d’uso di Time Machine è ottenuta proprio grazie a questo particolare meccanismo di copie e collegamenti:
come scoprirai tra poco, si può accedere alle versioni “precedenti” dei file, e salvarle in qualsiasi momento, nel giro di un paio di clic, grazie a una “speciale” versione del Finder inclusa nel programma stesso.

Creare un backup con Time Machine

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Ora che hai compreso a fondo il funzionamento di Time Machine, è arrivato il momento di imparare a usare come si deve questa preziosissima utility.
La prima cosa che devi fare è procurarti un hard disk esterno sufficientemente grande (almeno pari alla dimensione del disco principale del tuo Mac) per contenere comodamente i tuoi backup.
Come dici?
Non hai idea di quale scegliere?
Non preoccuparti, nella mia guida ai migliori hard disk esterni troverai sicuramente ciò che fa per te.

Una volta scelto il disco più adatto, la prima cosa che devi fare è collegarlo al tuo computer; se è inizializzato in modo corretto, dunque già in grado di ospitare backup creati con Time Machine, macOS mostrerà una finestra d’avviso che ti chiederà come intendi operare, proponendoti le opzioni Decidi in seguito (per rivedere la finestra di avviso quando il disco verrà disconnesso e ricollegato), Non utilizzare (per non usare il disco come dispositivo di backup) o Utilizza come disco di Backup.

Per realizzare immediatamente un backup completo con Time Machine, clicca sull’ultima opzione menzionata:
una volta ottenuta la conferma, il programma si occuperà di copiare tutti i file, le impostazioni e le applicazioni presenti sul Mac.
L’operazione di salvataggio, come ti ho già spiegato, viene ripetuta una volta ogni ora se il disco resta collegato al sistema, altrimenti macOS provvede ad aggiornare i backup in modo del tutto automatico, al successivo collegamento del disco.

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Qualora il disco non fosse compatibile “da subito” con il backup con Time Machine, devi inizializzarlo (cioè formattarlo) come segue:
avvia l’Utility Disco dalla cartella Altro del Launchpad (l’icona a forma di razzo collocata nel Dock), seleziona dalla barra laterale di sinistra il disco che intendi formattare, fai clic sul pulsante Inizializza, imposta nel menu a tendina formato la voce Mac OS esteso (journaled), assegna un nome al tuo disco digitandolo nel campo Nome e, infine, fai clic sul pulsante Inizializza.
Completata la procedura di inizializzazione, macOS ti riproporrà la finestra d’avviso vista in precedenza.

Se per qualche motivo le opzioni di configurazione automatica non dovessero comparire, clicca sull’icona Preferenze di sistema collocata sul Dock e poi sull’icona Time Machine. Nella nuova finestra che si apre, imposta il segno di spunta su Esegui backup automaticamente, seleziona il disco di backup dal pannello che compare, clicca sul pulsante Utilizza il disco e, infine, apponi il segno di spunta sulla casella Mostra Time Machine nella barra dei menu.

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Se vuoi escludere dai backup automatici file o cartelle che reputi inutili, fai clic sull’icona di Time Machine collocata nella barra superiore di macOS, seleziona la voce Apri le preferenze di Time Machine dal piccolo menu che viene mostrato a schermo, clicca sul pulsante Opzioni e poi sul pulsante + per escludere gli elementi desiderati.
Sempre dalla finestra Preferenze di Time Machine, puoi aggiungere o eliminare dischi di backup premendo sul pulsante Scegli disco.

Ricorda che, per ottimizzare lo spazio a disposizione sul disco di backup, Time Machine elimina automaticamente i backup più “vecchi”.
Puoi visualizzare in qualsiasi momento lo stato di Time Machine (operazioni in corso, prossimo backup, ecc.) cliccando sull’icona collocata nella barra dei menu.

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Se hai bisogno di ulteriori informazioni in merito alle procedure di backup appena illustrate, ti invito a consultare la mia guida su come effettuare un backup con Time Machine.

Ripristinare un backup di Time Machine

Come ti ho già spiegato in precedenza, hai due metodi per impiegare i backup creati con Time Machine:
il primo è utile per ripristinare le versioni precedenti di un file, ad esempio per annullare delle modifiche apportate per errore, il secondo invece serve a ripristinare il disco del Mac in caso di “disastro”, ossia di danno al sistema operativo o di sostituzione del disco.

Ripristino dei file

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Come funziona Time Machine per ripristinare la versione precedente di un file o di una cartella?
Nulla di più semplice:
clicca sull’icona del programma presente nella barra dei menu di macOS, seleziona la voce Entra in Time Machine dal menu proposto e, dalla schermata (molto accattivante) che si apre, utilizza la speciale finestra del Finder per selezionare il file o la cartella che ti interessano, dopodiché scegli il backup da ripristinare usando la barra temporale situata a destra della finestra.

Scelta la versione del file o della cartella che intendi riportare “in vita”, fai clic destro su di essa, seleziona la voce Ripristina [nome] su dal menu contestuale e scegli la cartella in cui effettuare il salvataggio:
puoi ripetere l’operazione tutte le volte che vuoi e per qualsiasi file salvato nel tuo computer.

Volendo, puoi eliminare i backup precedenti di un file richiamando il menu contestuale e selezionando Elimina tutti i backup di [nome].
Per uscire da Time Machine, premi sul pulsante Annulla collocato sotto la finestra del Finder.

Ripristino del sistema

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Qualora la situazione fosse invece più grave e dovessi aver bisogno di ripristinare tutti i file del backup, magari dopo aver formattato il Mac, per prima cosa devi accedere al menu di ripristino del sistema operativo.
Per farlo, collega al computer il disco contenente il backup, clicca sull’icona della mela collocata nell’angolo in alto a sinistra dello schermo, seleziona la voce Riavvia… dal menu che compare e, non appena il computer si riavvia, premi e tieni premuti i tasti cmd ed r sulla tastiera.

Arrivato in questa fase, attendi la comparsa del logo di Apple con una barra di caricamento, rilascia i tasti, clicca sulla voce Usa l’italiano come lingua principale nella schermata che viene visualizzata e, infine, premi sulla freccia collocata in basso, al centro.

A questo punto, tutto ciò che ti resta da fare è “istruire” il sistema su cosa e dove ripristinare:
clicca sulla voce Ripristina da backup di Time Machine, poi due volte sul pulsante Continua, scegli il disco su cui è salvato il backup, premi ancora su Continua, seleziona la data a cui riportare i dati (ricorda che, selezionando una data “precedente” al più recente backup, tutti i file, le cartelle e i programmi salvati dopo tale data verranno eliminati), fai clic ancora una volta sul pulsante Continua, scegli il disco di sistema (quello su cui è installato macOS) e, infine, premi sul pulsante Ripristina per avviare il processo, che potrebbe impiegare più o meno tempo (a seconda della dimensione dei dati su cui bisogna intervenire).

Se qualche passaggio non ti risulta chiaro, o se necessiti di ulteriori delucidazioni sul ripristino del Mac da un backup di Time Machine, ti consiglio di dare uno sguardo alla mia guida su come ripristinare Mac, in cui ho trattato l’argomento in modo più approfondito.

come ibernare mac

come ibernare mac

Quando abbassi lo schermo del MacBook Pro o selezioni l’opzione Stop dal menu di OS X, il tuo Mac entra in una modalità di risparmio energetico che consente di riprendere il lavoro in pochi secondi mantenendo aperte tutte le applicazioni e le finestre in uso.
Si tratta di una soluzione perfetta quando il computer è attaccato alla presa della corrente e/o si ha bisogno di interrompere e riprendere il lavoro celermente in un arco di tempo ristretto.
Ma se invece si sta usando l’alimentazione della batteria e si ha bisogno di far “riposare” il computer per qualche ora, rappresenta solo uno spreco di energia.

Ecco perché oggi voglio parlarti di DeepSleep, un’applicazione che permette di mandare il Mac in ibernazione come i PC Windows.
L’ibernazione salva la sessione di lavoro sull’hard disk del computer, in modo da riprenderla come la si era lasciata, ma al contrario dello Stop spegne completamente il Mac evitando che questo consumi inutilmente la batteria quando “a riposo”.
Il programma costa 3,92 € ma è disponibile in una versione di prova gratuita.
Ecco come ibernare Mac utilizzandolo.

Se vuoi scoprire come ibernare Mac facilmente, tutto quello che devi fare è collegarti al sito Internet di DeepSleep e cliccare sul pulsante verde Free download per scaricare il programma sul tuo computer.
A download ultimato apri, facendo doppio click su di esso, il file appena scaricato (es.
DeepSleep–2.1.dmg) e trascina l’icona di DeepSleep nella cartella Applicazioni di OS X per completare l’installazione del programma.

A questo punto, lancia DeepSleep dal Launchpad del Mac e fai click sul pulsante Apri per confermare l’apertura dell’applicazione.
Clicca quindi su Try o Buy, a seconda se vuoi testare il software nella sua versione di prova o vuoi acquistarlo/attivarlo subito, ed acconsenti all’installazione dell’helper per l’ibernazione del computer cliccando prima sul pulsante Install e poi su Installa helper nella finestra che si apre (devi digitare anche la password del tuo account utente su OS X).

Adesso puoi ibernare liberamente il tuo Mac facendo click sul pulsante Hibernate ed attendendo il tempo necessario affinché la sessione di lavoro venga salvata sull’hard disk del computer.
Dovrebbero bastare pochi secondi.
Il computer si spegnerà completamente e per riaccenderlo dovrai premere il tasto Power, dopodiché partirà il ripristino automatico della tua sessione di lavoro.
Anche in questo caso, i tempi di attesa sono nell’ordine di poche decine di secondi.

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Come vedi, ibernare Mac è facilissimo con DeepSleep:
basta avviare l’applicazione e cliccare su un pulsante.
Tuttavia puoi rendere l’operazione ancora più semplice e veloce installando sul tuo computer il widget di DeepSleep che si posiziona nella Dashboard di OS X e può essere azionato con un click.

Se vuoi installare il widget di DeepSleep sul tuo Mac, non devi far altro che aprire il file d’installazione del software (es.
DeepSleep–2.1.dmg) e fare doppio click sull’icona nera DeepSleep.wdgt.

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In caso di problemi o ripensamenti, puoi rimuovere DeepSleep facilmente dal tuo computer trascinando l’applicazione del programma nel cestino e dando questi comandi dal Terminale per eliminare l’helper dell’ibernazione:

  • sudo launchctl unload /Library/LaunchDaemons/com.axoniclabs.DeepSleepCmd.plist
  • sudo rm /var/run/com.axoniclabs.DeepSleep.socket
  • sudo rm /Library/LaunchDaemons/com.axoniclabs.DeepSleepCmd.plist
  • sudo rm /Library/PrivilegedHelperTools/com.axoniclabs.DeepSleepCmd

Per rimuovere il widget di DeepSleep dalla Dashboard, invece, clicca sul pulsante che si trova in basso a sinistra e premi la crocetta che compare su quest’ultimo.
Facile, no?

come fare screen mac

come fare screen mac

Poco tempo fa hai acquistato il tuo primo Mac e, non avendo molta dimestichezza con i computer realizzati da Apple, hai difficoltà ad accedere ad alcune funzioni, come quella che permette di catturare lo schermo.
Per questa ragione hai deciso di cercare su Internet come fare screen Mac e, così facendo, sei finito su questo mio articolo.
Beh, se questa è proprio la situazione in cui ti ritrovi, ho una buona notizia da darti:
sei capitato proprio nel posto giusto al momento giusto! Nelle prossime righe, infatti, ti spiegherò per filo e per segno come “fotografare” lo schermo del Mac utilizzando i tool inclusi “di serie” in macOS.

Hai capito bene! Per fare uno screen (o meglio, uno screenshot, come sarebbe più corretto dire) sul Mac non devi installare nessun programma di terze parti:
ti basterà avviare lo strumento di cattura presente su tutti i Mac o utilizzare una semplice combinazione di tasti e selezionare la porzione di schermo da “immortalare”.
Vedrai, è più semplice a farsi che a dirsi!

Oltre a spiegarti come fare gli screenshot, ti indicherò anche come puoi personalizzarli cambiandone il formato, la cartella di destinazione e l’aspetto.
Adesso però basta chiacchiere:
dato che ti sento già “scalpitare”, non perdiamo ulteriore tempo prezioso e addentriamoci subito nel vivo di questo tutorial.
Mettiti bello comodo, prenditi qualche minuto di tempo libero e metti in pratica i consigli che sto per darti.

Indice

  • Fare screen Mac a schermo intero
  • Fare screen Mac di porzioni di schermo e singole finestre
  • App Istantanea
  • Fare screen di intere pagine Web
  • Personalizzare gli screen su Mac
    • Cambiare il formato degli screen
    • Cambiare la cartella di destinazione
    • Disattivare l’ombreggiatura
    • Aggiungere simboli grafici

Fare screen Mac a schermo intero

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Se è tua intenzione catturare il contenuto dell’intero schermo del tuo Mac, tutto ciò che devi fare è utilizzare la combinazione di tasti cmd+shift+3 e, in modo del tutto automatico, verrà scattato uno screenshot che sarà salvato sotto forma di immagine PNG (più avanti ti spiegherò come cambiare il formato degli screen) sulla Scrivania del tuo Mac.

Se non è tua intenzione salvare lo screenshot sulla Scrivania, ma vuoi semplicemente copiarlo nella clipboard e incollarlo in un documento di testo o in un qualsiasi altro file, utilizza la combinazione di tasti cmd+shift+ctrl+3 e il gioco è fatto.
Il tuo screen sarà salvato nella clipboard di macOS e potrai incollarlo in un documento qualsiasi utilizzando la combinazione di tasti cmd+v o facendo clic destro con il mouse nel documento e selezionando l’opzione Incolla nel menu che compare a schermo.

Se utilizzi una versione di macOS pari o superiore alla 10.14 Mojave, dopo aver catturato uno screenshot, noterai la comparsa della sua miniatura nell’angolo in basso a destra dello schermo.
Si tratta di una feature importata da iOS, grazie alla quale è possibile modificare, condividere o cancellare rapidamente lo screenshot creato.
Cliccando sulla miniatura, compare infatti una finestra di Quick Look mediante la quale modificare lo screenshot con scritte, frecce, forme geometriche ecc., condividerlo online o eliminarlo.

Fare screen Mac di porzioni di schermo e singole finestre

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Ti stai chiedendo come fare screen Mac perché vuoi catturare soltanto una porzione dello schermo o singole finestre?
In questo caso usa la combinazione cmd+shift+4 sulla tastiera del Mac e dovrebbe apparire un mirino che prende il posto della “classica” freccia nera del mouse.

Utilizza quindi il mirino per catturare una porzione dello schermo, tenendo premuto il tasto destro del mouse, selezionando l’area da catturare e rilasciando il tasto.
Lo screenshot verrà salvato in modo automatico sulla Scrivania del computer sotto forma di immagine in formato PNG.

Per fare lo screen di una singola finestra in modo accurato e veloce, invece, puoi utilizzare la combinazione di tasti cmd+shift+4, premere la barra spaziatrice, selezionare con il cursore (che nel frattempo dovrebbe aver assunto la forma di una fotocamera) la finestra da “fotografare” e cliccarci sopra.

Ti ricordo che, se non desideri salvare direttamente lo screen che hai effettuato ma intendi incollarlo in un documento, puoi copiarlo nella clipboard di macOS tenendo premuto il tasto ctrl mentre effettui lo screenshot.

Anche in questo caso, se utilizzi macOS Mojave o successivi, potrai visualizzare una miniatura dello screenshot catturato nell’angolo in basso a destra dello schermo e modificare (o condividere) rapidamente l’immagine cliccando su quest’ultima.

App Istantanea schermo

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Se vuoi fare screen sul Mac senza utilizzare alcuna combinazione di tasti – sia che si tratti di catturare l’intero schermo, singole finestre o porzioni di desktop -, puoi utilizzare l’applicazione Instantanea schermo, che è inclusa su tutti i computer della mela morsicata e permette non solo di realizzare screenshot, ma anche di registrare video del desktop e regolare impostazioni avanzate relative alla cattura dello schermo.

Per avviare l’applicazione in questione, clicca sul Launchpad (l’icona a forma di razzo presente sul Dock), apri la cartella Altro e fai clic sull’icona Istantanea schermo. In alternativa, premi la combinazione di tasti cmd+shift+5.

Non appena sarai riuscito ad avviare Instantanea schermo, utilizza la toolbar del programma per scegliere l’operazione da compiere:
le prime tre icone permettono di effettuare uno screenshot dell’intero schermo del Mac, effettuare lo screenshot della finestra selezionata ed effettuare lo screenshot della porzione di schermo selezionata; i due pulsanti che seguono consentono di registrare un video dello schermo del Mac o di una porzione di esso; infine c’è il pulsante Opzioni che, quando cliccato, dà accesso a un menu che permette di regolare alcune proprietà avanzate della cattura schermo, come l’inclusione del puntatore del mouse negli screenshot, la comparsa delle miniature fluttuanti dopo la cattura degli screenshot, l’impostazione di un timer per ritardare la cattura dello schermo e così via.
Per catturare uno screenshot, regola dunque le voci del menu Opzioni come preferisci di più, seleziona la modalità di cattura dello schermo che preferisci tra quelle disponibili e clicca sul pulsante Acquisisci.
Facile, no?

Se utilizzi una versione di macOS precedente alla 10.14, troverai sul tuo computer solo una versione limitata di Istantanea schermo, che permette solo di effettuare screenshot.
Per usarla, avviala tramite la sua icona presente nel Launchpad, fai clic sulla sua icona che visualizzi nel Dock, clicca sulla voce Scatto situata nella barra dei menu e seleziona una delle opzioni disponibili nel menu a tendina che è comparso a schermo:
Selezione, per realizzare lo screenshot di una porzione di schermo; Finestra, per fare lo screen preciso di una finestra singola; Schermo, per catturare tutto lo schermo o Schermo con timer, per effettuare uno screenshot con un ritardo di circa 10 secondi dal momento in cui hai dato il via.

Una volta che avrai effettuato lo screenshot con lo strumento Istantanea, salva l’immagine facendo clic sul menu File (nella barra dei menu in alto) e, nel menu che si apre, seleziona l’opzione Salva….
Dopodiché, nel riquadro che compare sullo schermo, scegli il nome da assegnare al file appena creato, seleziona la posizione in cui vuoi salvarlo e il formato e, infine, clicca sul bottone Salva per portare a termine l’operazione.

Fare screen di intere pagine Web

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Se hai bisogno di catturare un’intera pagina Web e non soltanto una porzione di essa, i metodi che ti ho indicato finora potrebbero non soddisfare appieno le tue necessità.
Niente paura! Anche in questo caso ho la soluzione giusta per te:
Snapito, un servizio online gratuito che permette di catturare facilmente intere pagine Web.

Per utilizzare il servizio Snapito non devi né registrarti, né installare plugin aggiuntivi sul tuo computer.
Tutto ciò che devi fare è collegarti alla pagina principale del servizio, incollare l’URL della pagina Web di cui vuoi realizzare uno screenshot nel campo di testo che vedi al centro dello schermo e dare Invio.

Fatto ciò, dovresti visualizzare nel giro di pochi secondi l’anteprima dello screenshot effettuato.
Per salvare l’immagine, clicca sul pulsante Download Original Screenshot.
Per modificarne la risoluzione, invece, clicca sull’icona dell’ingranaggio.

Se non vuoi rivolgerti a servizi Web based e utilizzi il browser Chrome, puoi scaricare l’estensione gratuita Full Page Screen Capture che permette di catturare intere pagine Web con un semplice clic.

Personalizzare gli screen su Mac

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Ti piacerebbe personalizzare gli screen su Mac arricchendoli con l’aggiunta di simboli grafici, frecce, forme geometriche e quant’altro?
Ti piacerebbe cambiare il formato di salvataggio degli screen e la loro cartella di destinazione?
In tal caso, concentrati sulla lettura dei prossimi paragrafi.

Per applicare ai tuoi screenshot alcune delle modifiche in questione – modificare il formato di salvataggio automatico degli screen, modificare la loro cartella di destinazione e disattivare l’effetto ombreggiatura – avrai bisogno di utilizzare l’app Terminale che puoi avviare aprendo il Launchpad e selezionandola dall’app Altro.
Dopodiché ti basterà impartire al terminale i comandi che trovi indicati nei prossimi paragrafi per applicare le modifiche e personalizzare i tuoi screenshot.

Ricordati, però, che per applicare le modifiche in questione dovrai effettuare il logout dal tuo account utente o usare il comando comando killall SystemUIServer per riavviare il processo SystemUIServer.

Cambiare il formato degli screen

Come avrai notato, macOS salva gli screenshot nel formato PNG in modo automatico.
Se vuoi cambiare il formato degli screen e salvarli in JPG, BMP, PICT, etc.
in modo automatico, avvia il Terminale e digita il comando che trovi scritto di seguito.

defaults write com.apple.screencapture type formato

Sostituisci alla parola formato il tipo di estensione che preferisci: JPG, BMP, TUF, TGA, JP2, PICT, PNG o PDF (ti suggerisco di scrivere il formato dei file in minuscolo).

Per tornare indietro e ripristinare il salvataggio automatico nel formato PNG basta seguire la procedura indicata sopra e sostituire a formato la parola png.
Niente di più semplice!

Cambiare la cartella di destinazione

Se desideri cambiare la cartella di destinazione degli screenshot, incolla il seguente comando nel Terminale.

defaults write com.apple.screencapture location cartella

Alla parola cartella sostituisci il percorso di destinazione degli screenshot.

Per modificare il nome predefinito delle istantanee, invece, utilizza il seguente comando.

defaults write com.apple.screencapture name “nome file”

Dopodiché, sostituisci a “nome file” il nome che vuoi assegnare ai tuoi screenshot (es.
Screen Mac).

Disattivare l’ombreggiatura

Se l’effetto ombreggiatura che viene applicato in modo automatico agli screenshot non è di tuo gradimento, incolla il seguente comando nel Terminale per disattivarlo.

defaults write com.apple.screencapture disable-shadow -bool true

Per tornare indietro e ripristinare l’effetto ombrato che caratterizza gli screenshot delle singole finestre, digita il seguente comando nel Terminale.

defaults write com.apple.screencapture disable-shadow -bool false

Aggiungere simboli grafici

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Se hai la necessità di modificare il tuo screenshot arricchendolo di simboli grafici o modificandone il formato, utilizza Anteprima, un’altra utile risorsa inclusa “di serie” su ogni Mac, compresi quelli equipaggiati con le versioni di macOS precedenti alla 10.14.

Per utilizzare questa risorsa, fai clic destro sullo screen che hai intenzione di modificare e, nel menu a tendina che si apre, fai clic sulle opzioni Apri con > Anteprima.
Nella finestra che si apre, fai clic sul simbolo della matita situato in alto a destra (accanto al campo di ricerca) e, nel menu che compare, seleziona gli strumenti di cui hai bisogno per aggiungere una freccia o una forma geometrica, inserire la tua firma, modificare il colore dello screenshot, etc.

A lavoro ultimato, puoi esportare il tuo screenshot anche in altri formati, facendo clic su File > Esporta… e selezionando uno dei formati disponibili.
Se non hai necessità di cambiare il formato del file, basta chiudere Anteprima e, come per “magia”, le modifiche apportate all’immagine verranno salvate in modo del tutto automatico.

come filmare lo schermo mac

come filmare lo schermo mac

Hai appena acquistato un Mac nuovo fiammante, hai bisogno di creare un video di quello che accade sulla scrivania di macOS ma non ti va di sborsare altri soldi per acquistare un’applicazione ad hoc?
Tranquillo, se vuoi creare uno screencast sul tuo Mac non devi necessariamente acquistare dei costosi software professionali.
Ci sono delle soluzioni free che permettono di registrare lo schermo del Mac, l’audio del microfono e in alcuni casi perfino le riprese della webcam in maniera totalmente gratuita.
Alcune di esse sono perfino incluse “di serie” in macOS!

Sì, hai letto bene! Evidentemente non ne eri ancora al corrente, ma QuickTime Player, il famosissimo media player incluso di default in tutte le versioni di macOS, permette di registrare lo schermo del Mac e di salvarlo sotto forma di video in maniera semplicissima.
Permette anche di catturare l’audio del microfono (o della webcam) e, quindi, di creare un commento in tempo reale a quello che succede sulla scrivania del computer!

Coraggio, non perdere altro tempo! Rimboccati subito le maniche e scopri come filmare lo schermo Mac grazie a tutti i programmi di cui sto per parlarti.
Oltre a QuickTime Player ci sono tante soluzioni che puoi prendere in considerazione, sia gratuite che a pagamento:
devi solo scegliere quella che ti sembra più adatta alle tue necessità e cominciare a usarla.
Buona lettura e buon divertimento!

Indice

  • QuickTime Player (gratis)
  • Istantanea schermo (gratis)
  • OBS (gratis)
  • Screencast-o-Matic (freemium)
  • ScreenFlow (a pagamento)

QuickTime Player (gratis)

Se vuoi imparare come filmare lo schermo Mac con QuickTime Player, avvia l’applicazione mediante la sua icona presente nel Launchpad (oppure cercala con Spotlight) e seleziona la voce File > Nuova registrazione schermo dalla barra dei menu collocata nella parte alta dello schermo.

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Nella finestra che si apre, clicca sulla freccetta bianca per scegliere se catturare l’audio dalla webcam del Mac e se sottolineare i clic del mouse durante la realizzazione dello screencast.
Fatto ciò, clicca sul pulsante Rec (il pallino rosso) di QuickTime Player e scegli se registrare l’intero schermo del computer facendo clic al centro della Scrivania oppure se catturare solo una porzione di desktop selezionandola con il mouse.

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Adesso non ti rimane che procedere con la realizzazione del tuo screencast e, quando hai finito di filmare lo schermo del Mac, interrompi la registrazione cliccando sul pulsante stop presente nella barra dei menu (in alto a destra, accanto all’orologio di macOS).
Verrà visualizzata automaticamente un’anteprima del video che hai registrato.

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A questo punto, se sei soddisfatto del risultato ottenuto, salva il tuo screencast selezionando recandoti nel menu File > Esporta (in alto a sinistra) e selezionando una delle risoluzioni di output disponibili in quest’ultimo:
480p, 720p o 1080p.
Indica quindi la cartella in cui archiviare il file e clicca sul pulsante Salva per avviare il processo di salvataggio del video.

Puoi anche esportare i filmati realizzati con QuickTime Player direttamente nella libreria di iTunes, in un formato solo audio o in una risoluzione adatta ad iPad, iPhone, iPod Touch e Apple TV.
Basta selezionare le apposite voci dal menu File > Esporta .
Più facile di così?

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Non sei completamente soddisfatto del risultato ottenuto?
Vuoi modificare la registrazione prima di salvarla?
Nessun problema.
Recandoti nel menu Modificadi QuickTime Player puoi richiamare varie funzioni molto utili:
Ritaglia per ritagliare il filmato impostando dei nuovi punti di inizio e/o fine in quest’ultimo; Ruota a sinistra e Ruota a destra per ruotare l’immagine verso sinistra o verso destra; Capovolto o Speculare per riflettere l’immagine verticalmente oppure orizzontalmente; Dividi clip per separare il video nel punto corrente (quindi creare due o più clip separati o cancellare le porzioni di video separate) oppure Aggiungi clip alla fine per aggiungere un video già esistente alla registrazione effettuata.

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Nota: QuickTime Player non consente di includere la ripresa della webcam nelle registrazioni.
Tuttavia, se prima di avviare la tua registrazione richiami la voce Nuova registrazione filmato dal menu File e attivi l’opzione Sempre in primo piano dal menu Vista, puoi ottenere un riquadro con la ripresa della webcam da ridimensionare e posizionare in un punto qualsiasi del desktop (e quindi da riprendere insieme al resto dello schermo).
Purtroppo il riquadro scompare se si passa a un altro desktop o se si avvia un software a schermo intero.

Istantanea schermo (gratis)

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Se cerchi una soluzione ancora più essenziale rispetto a QuickTime Player, inclusa anch’essa in macOS, puoi optare per l’utility Istantanea schermo, che a partire da macOS 10.14 Mojave offre anche la possibilità di registrare video dello schermo del Mac.

Per richiamare l’utility in questione, premi la combinazione di tasti cmd+shift+5sulla tastiera del tuo computer e utilizza i pulsanti che compaiono sullo schermo per scegliere se registrare tutto il desktop di macOS o solo una porzione dello stesso; dopodiché premi sul bottone Registra e realizza la tua registrazione.

A registrazione ultimata, clicca sul pulsante stop presente nella barra dei menu (in alto a destra) e il filmato verrà salvato automaticamente nella cartella predefinita in cui vengono salvati gli screenshot.
Contestualmente, verrà mostrata anche una miniatura del filmato, nell’angolo in basso a destra dello schermo:
cliccando sulla miniatura in questione, potrai tagliare il video, condividerlo o cancellarlo “al volo”, usando gli strumenti messi a disposizione da Quick Look.

OBS (gratis)

Se per un motivo o l’altro QuickTime Player non dovesse soddisfarti, prova OBS:
si tratta di un software gratuito e open source che permette di catturare flussi audio/video da varie fonti.
È molto più di un software per filmare lo schermo del Mac:
può anche acquisire video e audio da fonti esterne (es.
le vecchi VHS, come ti ho spiegato nel mio tutorial su come convertire VHS in digitale), trasmettere video in tempo reale e molto altro ancora.
Per scaricarlo sul tuo Mac, collegati al suo sito Internet ufficiale e clicca sul pulsante macOS 10.11+.

A download completato, apri il file obs-mac-xx-installer.pkg che hai appena scaricato sul tuo computer e, nella finestra che si apre, fai clic prima su Continuaper due volte consecutive e poi su Installa.
Digita quindi la password del tuo account utente su macOS (quella che usi per accedere al sistema) e completa il setup cliccando prima su Chiudi e poi su Sposta (per spostare il pacchetto d’installazione del programma nel Cestino).

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A questo punto, avvia OBS selezionando la sua icona dal Launchpad e clicca sul pulsante Impostazioni per accedere al pannello di configurazione del programma.
Nella finestra che si apre, seleziona la voce Output dalla barra laterale di sinistra, imposta la cartella e il formato di output delle tue registrazioni nei campi Percorso della registrazione e Formato di registrazione (io ti consiglio il mov), imposta il Bitrate del video da ottenere digitandolo nell’apposito campo di testo (se non sai bene dove mettere le mani, lascia attiva il valore di default) e clicca sul pulsante OK per salvare i cambiamenti.

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Adesso devi impostare OBS in modo che possa registrare lo schermo del Mac.
Clicca quindi sul pulsante [+] che si trova sotto il campo Fonti, seleziona la voce Cattura schermo dal menu che si apre e clicca sul pulsante OK per due volte consecutive.

Se non vuoi catturare l’intero desktop ma solo una finestra, dopo aver cliccato per la prima volta sul pulsante OK, espandi il menu a tendina Ritaglia, seleziona la voce Alla finestra da quest’ultimo e scegli l’applicazione da registrare dal menu sottostante.

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Una volta tornato nella schermata principale di OBS, usa gli indicatori rossi che si trovano intorno all’immagine di anteprima del contenuto da registrare in modo che comprendano tutto il desktop (o tutta la finestra dell’applicazione che vuoi registrare).

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Superato anche questo step, se alla tua registrazione vuoi aggiungere anche una ripresa della webcam, clicca quindi sul pulsante [+] che si trova sotto il campo Fonti, seleziona la voce Dispositivo di cattura video dal menu che si apre e clicca sul pulsante OK.

Nella finestra che si apre, seleziona il nome della webcam del tuo Mac dal menu a tendina Dispositivo, scegli la risoluzione di cattura dal menu a tendina Preimpostato e clicca sul pulsante OK per salvare le impostazioni.

Una volta tornato nella schermata principale di OBS, usa gli indicatori rossi che si trovano intorno all’immagine di anteprima della ripresa della webcam per spostare/ridimensionare il riquadro in base alle tue preferenze (ad esempio inserendolo nell’angolo in basso a destra del desktop).

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Per finire, se vuoi creare una narrazione audio per il tuo video, devi impostare la cattura dell’audio proveniente dal microfono (o dalla webcam).
Clicca quindi sul pulsante [+] che si trova sotto il campo Fonti, seleziona la voce Cattura l’audio in ingresso dal menu che si apre e clicca sul pulsante OK.

Nella finestra che si apre, seleziona la voce Built-in-Microphone dal menu a tendina Dispositivo, clicca sul pulsante OK e il gioco è fatto.

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Adesso puoi avviare la registrazione dello schermo! Clicca dunque sul pulsante Avvia registrazione di OBS (in basso a destra) e crea il tuo screencast.

Al termine della registrazione, richiama nuovamente la finestra di OBS, clicca sul pulsante Ferma registrazione (in basso a destra) ed entro qualche secondo troverai la tua registrazione nella cartella di output che hai specificato prima.

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Screencast-o-Matic (freemium)

Non ti trovi con QuickTime Player e OBS ti sembra un po’ troppo difficile da usare?
In questo caso, se vuoi rimanere nell’ambito delle soluzioni free, potresti optare per Screencast-o-Matic.

Qualora non ne avessi mai sentito parlare, Screencast-o-Matic è un servizio online che, tramite l’installazione di un piccolo client gratuito in macOS, permette di effettuare registrazioni video lunghe al massimo 15 minuti complete di audio dal microfono e ripresa dalla webcam.
Gli unici limiti davvero degni di nota sono la presenza del logo del sito in basso a sinistra nelle registrazioni e l’impossibilità di catturare l’audio del computer (i suoni riprodotti dalle applicazioni).
Per rimuovere tali limitazioni si deve sottoscrivere un abbonamento pay pari a $15 all’anno.

Ciò detto, se sei interessato a provare Screencast-o-Matic, collegati a questa paginae clicca prima sul pulsante Start recording for free, poi su quello Launch free recorder e, infine, sulla voce Download launcher per scaricare il launcher necessario a usare la funzione di registrazione schermo del sito.
A download completato, apri il pacchetto pkg appena ottenuto, fai doppio clic sull’eseguibile Screen Recorder Launcher Setup contenuto al suo interno e premi in sequenza su Apri e OK per concludere il setup.

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Da questo momento in poi, per filmare lo schermo del Mac utilizzando Screencast-o-Matic non dovrai far altro che collegarti alla pagina iniziale del servizio e cliccare prima sul pulsante Consenti e poi su Apri.

Quando si apre il client di Screencast-o-Matic, seleziona la porzione di schermo da riprendere usando l’apposito indicatore.
Se vuoi includere anche la ripresa della webcam, clicca sul pulsante Entrambi e scegli il nome della webcam del tuo Mac dal menu che compare sulla destra.

Scegli dunque la risoluzione in cui effettuare la registrazione cliccando sul pulsante Dimensione, decidi se includere o meno l’audio del microfono (o della webcam) usando il pulsante Narrazione e premi su Rec per avviare la registrazione.

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Quando hai finito di filmare lo schermo del Mac, richiama la schermata iniziale di Screencast-o-Matic premendo prima sul pulsante Pausa e poi su Fatto (in basso a sinistra) e scegli se salvare il video in locale cliccando sul pulsante Save come file video o se pubblicarlo su YouTube premendo sull’apposito pulsante.

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ScreenFlow (a pagamento)

Se hai bisogno di una soluzione più avanzata per filmare lo schermo del Mac, non pensarci su due volte e prova ScreenFlow:
uno dei migliori software per la cattura dello schermo su macOS.
È semplicissimo da usare, supporta la webcam, l’audio in entrata e in uscita e include un potentissimo editor che permette di perfezionare le proprie registrazioni in maniera estremamente intuitiva.
Costa 129$, ma si può provare gratis senza limiti di tempo al costo di avere un watermark sui filmati di output.

Per scaricare la versione di prova di ScreenFlow, collegati al sito ufficiale del programma e clicca sul pulsante Download Free Trial.
Compila quindi il modulo che ti viene proposto con tutti i tuoi dati personali (nome, cognome, email, impiego e paese di provenienza) e clicca sul pulsante Send My Download Linkper avviare il download di ScreenFlow.

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A scaricamento completato, apri il file ScreenFlow-xx.dmg che hai appena ottenuto, clicca sul pulsante I agree, trascina l’icona di ScreenFlow nella cartella Applicazioni di macOS e avvia il programma facendo doppio clic sulla sua icona.

Nella finestra che si apre, fai clic sul pulsante Apri e avvia una nuova registrazione dello schermo del Mac selezionando la voce New recording dalla barra laterale di sinistra e mettendo il segno di spunta accanto alle opzioni di tuo interesse:
Record Desktop from per registrare lo schermo del computer; Record Screen from per catturare lo schermo di iPhone, iPad o altri device connessi al Mac; Record Video from per attivare la cattura della webcam; Record Audio from per catturare l’audio dal microfono o la webcam o Record Computer Audio per registrare l’audio in uscita dal computer.

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Pigia dunque sul pulsante Rec ed effettua la tua registrazione.
Al termine della registrazione, clicca sull’icona della videocamera presente nella barra dei menu (in alto a destra, accanto all’orologio di macOS) e seleziona la voce Stop recorddal menu che si apre.
Si aprirà l’editor di ScreenFlow attraverso il quale potrai modificare il tuo video come più preferisci.

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Ad editing concluso, recati nel menu File > Export di ScreenFlow e, nella finestra che si apre, scegli il formato e la risoluzione in cui desideri salvare il tuo video.

I tempi di esportazione variano a seconda della potenza del Mac in uso, della risoluzione e della durata del video.
Ma questo credo che non ci sia bisogno di sottolinearlo!

come formattare chiavetta mac

come formattare chiavetta mac

Sei passato da poco dal mondo Windows a quello Mac, tutto contenuto hai subito iniziato a destreggiarti con le varie funzionalità di OS X ma c’è una cosa che, ormai da diversi giorni a questa parte, continui a chiederti ed alla quale non riesci a trovare risposta:
come formattare chiavetta Mac?
Beh, se le cose stanno effettivamente in questo modo non hai però motivo di allarmarti.
Posso infatti spiegarti io come fare.

Lo so, apparentemente può sembrare un’operazione difficile da effettuare ma devi credermi, formattare chiavetta Mac è in realtà molto semplice.
Inoltre, per poter effettuare questa operazione non occorre utilizzare risorse extra.
Tutto ciò di cui hai bisogno per riuscire in questa “impresa” è già presente sul tuo computer.

Se sei quindi intenzionato a formattare chiavetta Mac ti invito a prenderti qualche minuto di tempo libero ed a concentrarti sulla lettura delle indicazioni che sto per fornirti.
Sono certo del fatto che in pochi istanti riuscirai a formattare la tua pendrive e che alla fine sarai pronto a gridare ai quattro venti che formattare chiavetta Mac era in realtà un vero e proprio gioco da ragazzi.
Scommettiamo?

La prima cosa che devi fare per poter formattare chiavetta Mac è quella di inserire nel tuo computer la chiavetta USB sulla quale desideri agire ed avviare Utility Disco, l’applicazione disponibile di serie su OS X grazie alla quale è possibile gestire facilmente hard disk, pendrive e supporti esterni di vario genere.
Inserisci quindi la pendrive in una delle porte USB del tuo Mac dopodiché clicca sulla voce Vai annessa alla barra dei menu, premi poi su Utility e fai doppio clic sull’icona dell’applicazione.
In alternativa puoi accedere a Utility Disco premendo sulla lente di ingrandimento collocata nella parte in alto a destra della Scrivania del Mac, digitando utility disco nella barra di ricerca di Spotlight e facendo doppio clic sul primo risultato visualizzato, quello indicato come Il migliore.

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Nella finestra che a questo punto andrà ad aprirsi seleziona il nome della chiavetta USB dalla barra laterale di sinistra e poi fai clic sul pulsante Inizializza che risulta collocato in alto.
Adesso scegli il file system che vuoi usare per formattare il drive dal menu a tendina Formato.
Ti suggerisco di scegliere MS-DOS (FAT) per mantenere la massima compatibilità con Windows, TV, lettori multimediali ed altri dispositivi mentre se è tua intenzione utilizzare la chiavetta solo ed esclusivamente con computer Mac allora puoi selezionare senza problemi una delle opzioni OS X esteso.

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Procedi andando ad assegnare un nome qualsiasi alla chiavetta USB digitandolo nel campo Nome, lascia inalterata l’opzione selezionata in corrispondenza della voce Schema ed avvia la procedura di formattazione cliccando sul pulsante Inizializza.

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Una volta avviata la procedura di formattazione nel giro di qualche secondo ti verrà mostrata una barra di avanzamento di colore blu collocata al centro della finestra ed indicante il grado di completamento dell’operazione.
Ad operazione ultimata premi sul pulsante Fine.

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Tieni presente che qualora avessi la necessità di formattare chiavetta Mac in formato NTFS per fare ciò dovrai necessariamente ricorrere all’impiego di alcune apposite risorse extra.
Infatti, come avrai senz’altro notato tra le opzioni per formattare chiavetta Mac manca quella relativa al file system NTFS.
La ragione alla base di ciò è da ricercare nel fatto che il file system NTFS è stato progettato da Microsoft solo ed esclusivamente per Windows e sui Mac è supportato soltanto in lettura e non anche in scrittura, a patto di non ricorrere all’impiego di tool di terze parti.

Se hai quindi l’esigenza di attivare il supporto NTFS completo su Mac puoi utilizzare alcuni software gratuiti, i quali non garantiscono le stesse prestazioni di quelli a pagamento (in termini di velocità di scrittura e formattazione) ma funzionano abbastanza bene e sono supportati anche dalle versioni più recenti di OS X.

Il primo software che devi procurarti è OSXFUSE.
Clicca qui per collegarti al sito Internet del programma dopodiché premi sulla prima icona situata nella colonna di destra, sotto la voce Stable Releases.
A download ultimato apri il pacchetto d’installazione di OSXFUSE e avvia il file contenuto al suo interno.
Ora segui la procedura guidata avendo cura di mettere il segno di spunta accanto alla voce MacFUSE Compatibility layer.

Il secondo programma che devi installare è NTFS–3G.
Clicca qui per collegarti al sito Internet del programma dopodiché premi sul link collocato sotto la voce Download (es. NTFS–3G for Mac OS X 2010.10.2).
A scaricamento completato apri il pacchetto d’installazione del programma e avvia il file che si trova al suo interno. Ora segui la procedura guidata avendo cura di mettere il segno di spunta accanto alla voce No caching.

L’ultimo software di cui hai bisogno è FUSE Wait.
Clicca qui per collegarti al sito Internet del programma dopodiché premi sul collegamento fuse_wait–1.1.pkg per scaricare anche questo software sul tuo Mac.
Avvia quindi il pacchetto d’installazione della app e segui la procedura guidata per l’installazione.

A questo punto riavvia il Mac e apri Utility Disco.
Fatto ciò nella scheda Inizializza relativa alla tua chiavetta USB dovresti trovare anche la voce Filesystem Windows NT (NTFS–3G) nel menu Formato per la scelta del file system da adoperare durante la formattazione del drive.

come formattare disco esterno mac

come formattare disco esterno mac

Sono giorni che il disco esterno collegato al tuo Mac sembra avere qualche problema e sono giorni che ti riprometti di fare una salto sul mio sito per trovare una qualche soluzione mediante cui poter far fronte alla cosa.
Finalmente, convinto delle tue azioni, oggi hai dunque fatto una rapida ricerca in rete, hai scoperto che formattare disco esterno Mac potrebbe essere una buona idea ed adesso ti ritrovi qui, a leggere questo tutorial.
Che dire, complimenti, ce l’hai fatta! Tuttavia se stai leggendo queste righe è evidente che necessiti di qualche dritta per scoprire come procedere.

Se le cose stanno effettivamente in questo modo e se hai dunque bisogno di una mano per scoprire come formattare disco esterno Mac sappi che non hai nulla di cui preoccuparti, come al solito puoi contare su di me.
Nelle righe successive andrò infatti ad illustrarti tutto ciò che è possibile fare per formattare disco esterno Mac in quattro e quattr’otto.

Qualora te lo stessi chiedendo sappi che per riuscire “nell’impresa” non dovrai ricorrere all’utilizzo di programmi di terze parti e non dovrai mettere in atto nessun escamotage complicato e degno di David Copperfield.
Per riuscire a formattare disco esterno Mac ti basta infatti sfruttare Utility Disco, l’applicazione inclusa “di serie” in tutte le versioni di OS X che permette di gestire i dischi e le loro partizioni in maniera estremamente semplice. Chiarito ciò se sei realmente interessato a scoprire come fare per formattare disco esterno Mac ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero, di “piazzarti” ben comodo dinanzi al tuo computer e di concentrarti sulla lettura delle informazioni che andrò a fornirti di seguito.
Sei pronto?
Si?
Molto bene, allora procediamo.

La prima operazione che devi effettuare per dare il via alla procedura mediante cui formattare disco esterno Mac è quella di avviare la sopracitata Utility Disco.Puoi accedere a Utility Disco dalla cartella Altro del Launchpad, premendo sulla voce Vai della barra dei menu e poi su Applicazioni oppure cercando l’applicazione mediante Spotlight.

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Attendi quindi qualche istante affinché Utility Disco risulti visibile sulla scrivania dopodiché fai prima clic sul nome dell’hard disk che desideri formattare dalla sezione sinistra della finestra dell’applicazione e poi premi sul bottone Inizializza collocato in alto.
Seleziona ora il file system che intendi utilizzare per formattare l’hard disk indicandolo dal menu a tendina Formato.
Successivamente digita il nome che vuoi assegnare al disco nel campo Nome e poi fai clic sul pulsante Inizializza per avviare l’operazione.

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Tieni presente che se è tua intenzione formattare una singola partizione del disco esterno collegato al Mac lasciando intatte le altre devi assicurati di selezionare il nome della partizione da formattare dalla barra laterale di Utility Disco.

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Se invece vuoi formattare disco esterno Mac completamente creando al contempo più di una partizione procedi andando a selezionare l’icona dell’hard disk dalla barra laterale di Utility Disco, premi sul pulsante Partiziona che risulta collocato in alto e scegli il numero di partizioni da creare sull’unità attraverso i pulsanti + e collocati sulla sinistra.
Successivamente utilizza il grafico laterale per regolare le dimensioni come meglio credi premendoci sopra e trascinando quella su cui è tua intenzione agire.
Ricordati inoltre di specificare il file system da utilizzare per ciascuna partizione mediante il menu collocato accanto alla voce Formato: e di compilare il campo collocato accanto alla voce Partizione: di ciascuna partizione digitando il nome che intendi utilizzare.
Per salvare i cambiamenti premi sul pulsante Applica.

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Se non sai quale file system selezionare tra quelli selezionabili di seguito trovi l’elenco di tutti quelli disponibili e le loro principali caratteristiche.

  • MS-DOS (FAT) – Si tratta di un file system abbastanza datato ma proprio per questo in grado di garantire un elevato livello di compatibilità.
    Detta in altri termini, i dischi esterni formattati con questo file system possono essere utilizzati, sia in lettura sia in scrittura, su tutti i computer, tutti i principali sistemi operativi e anche su svariati altri dispositivi tra cui tablet, Smart TV, decoder e lettori DVD/Blu-Ray.
    Pregi a parte, questo file system porta però con sè alcuni difetti tutt’altro che di poco conto, come ad esempio l’alta frammentazione dei dati e l’impossibilità di archiviare file più grandi di 4GB.
    Personalmente ti suggerisco di formattare disco esterno Mac con questo file system solo se devi usare il tuo hard disk con un gran numero di dispositivi e non devi usarlo per ospitare file di grandi dimensioni.
  • ExFAT – Si tratta di un file system che, così come suggerisce lo stesso nome, altro non è che un’evoluzione di MS-DOS (FAT) che riduce il livello di frammentazione dei dati ed elimina il limite di peso dei 4GB.
    Questo file system non è compatibile tanto quanto il precedente ma è comunque supportato senza particolari problemi da tutti i principali sistemi operativi per PC e da tantissimi dispositivi di altro genere tra cui Smart TV, decoder, tablet e player da salotto. Personalmente ti suggerisco di formattare disco esterno Mac con questo file system se devi utilizzare il tuo hard disk non solo in accoppiata a OS X.
  • Mac OS esteso – Si tratta del file system predefinito di OS X.
    Non presenta limiti particlari per le dimensioni dei file e non genera molta frammentazione ma il suo grado di compatibilità all’esterno del mondo Mac è scarso, molto scarso.
    Personalmente ti suggerisco di formattare disco esterno Mac con questo file system solo se l’hard disk deve essere utilizzato unicamente in accoppiata a OS X.

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Una volta selezionato il file system più adatto ed una volta eseguiti i passaggi precedentemente indicati entro qualche secondo ti verrà mostrata a schermo una barra di colore blu indicante il grado di avanzamento nonché il corretto completamento dell’operazione.
Chiaramente considera che più è capiente il disco esterno da formattare e più lunga risulterà la procedura di inizializzazione.

Un altro fattore che influisce significativamente sulla durata del processo per formattare disco esterno Mac è il grado di sicurezza con il quale viene eseguita l’operazione, vale a dire il numero di volte che i dati presenti sul disco rigido formattato vengono sovrascritti.
Infatti, come forse già saprai, più volte un file viene sovrascritto e minori diventano le possibilità che quest’ultimo possa essere recuperato attraverso software ad hoc per il recupero di dati cancellati (te ne ho parlato nella mia guida su come recuperare file cancellati).

Utility Disco di OS X permette di regolare facilmente questa impostazione.
Se ti stai chiedendo come fare procedi nel seguente modo.
Prima di avviare la procedura per formattare disco esterno Mac fai clic sul pulsante Opzioni di sicurezza….
Fatto ciò ti verrà mostrata una barra di regolazione che ti permetterà di scegliere se eseguire una formattazione molto veloce ma poco sicura oppure molto sicura ma più lenta.
In tutto ci sono quattro modalità di durata e sicurezza crescenti fra cui scegliere.
Generalmente sovrascrivere i dati una sola volta è più che sufficiente ma se può farti stare più tranquillo posizione il cursore direttamente in corrispondenza della voce Più sicuro.
Tieni presente che in tal modo andranno ad allungarsi di parecchio i tempi necessari per il completamento della procedura per formattare disco esterno Mac! Dopo aver scelto la modalità desiderata premi sul pulsante OK per confermare l’applicazione delle modifiche apportate.

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Nota: Qualora avessi l’esigenza di formattare disco esterno Mac in formato NTFS sappi che fare ciò dovrai necessariamente ricorrere all’impiego di alcune apposite risorse extra.
Se questo è il tuo caso e se desideri saperne di più a riguardo ti suggerisco di leggere la mia guida su come formattare NTFS con Mac per scoprire quali programmi usare e quali operazioni effettuare per riuscire nell’impresa.

come formattare hard disk esterno mac

scritto da IlMagoDellaMela

come formattare hard disk esterno mac

Ciao!! Sono IlMagoDellaMela in questo tutorial ti spiegherò come formattare hard disk esterno Mac.

Tutto quello di cui hai bisogno è Utility Disco, un’applicazione inclusa di serie in tutte le versioni di macOS che (come suggerisce il nome) consente di gestire i dischi e le loro partizioni in maniera davvero molto semplice.
La si può usare per formattare gli hard disk interni ed esterni, creare, ridimensionare o cancellare partizioni e addirittura creare o masterizzare file immagine di CD/DVD, ma questo è un argomento di cui ci occuperemo in altre circostanze…

Adesso cerchiamo di concentrarci sul tuo problema e scopriamo insieme come formattare hard disk esterno Mac.
La procedura è comune per tutte le edizioni più recenti di macOS (da El Capitan in su) e vale anche per il trattamento degli hard disk interni.

Formattare un hard disk su Mac

  • Il primo passo che devi compiere è avviare l’Utility Disco presente di serie in macOS.
    Recati quindi nel Launchpad
  • (la schermata in cui ci sono le icone di tutte le app installate sul computer)
  • apri la cartella Altro
  • e apri l’utility facendo click sulla sua icona.
    In alternativa, se vuoi fare prima, richiama Spotlight premendo i tasti cmd+spazio sulla tastiera del tuo Mac e cerca l’Utility Disco tramite quest’ultimo.
  • A questo punto
  • seleziona l’icona dell’hard disk che vuoi formattare dalla barra laterale di Utility Disco (accertati di selezionare proprio l’icona dell’unità e non quella di una delle sue partizioni, che in genere vengono elencate immediatamente sotto) e premi sul pulsante Inizializza.
  • Nella finestra che si apre
  • digita il nome che vuoi assegnare al disco nel campo Nome
  • selezionare il file system con il quale formattarlo dal menu a tendina Formato, lo schema delle partizioni da utilizzare dal menu a tendina Schema e devi avviare la procedura di formattazione dell’unità cliccando sul pulsante Inizializza per due volte consecutive.

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Nota: se vuoi creare un hard disk compatibile al 100% con i PC Windows, seleziona il file system ExFAT o FAT32 e imposta lo schema delle partizioni su Master Boot Record (MBR).

Quale file system scegliere?

Se non sai quale file system scegliere, eccoti di tutti quelli disponibili e le loro principali caratteristiche.

  • MS-DOS FAT (FAT32) – si tratta di un file system abbastanza datato, ma proprio per questo capace di garantire un altissimo livello di compatibilità.
    In parole povere, gli hard disk formattati con questo file system possono essere utilizzati (in lettura e in scrittura) su tutti i computer, tutti i principali sistemi operativi e anche su dispositivi quali tablet, Smart TV, decoder e lettori DVD/Blu-Ray.
    Dall’altro lato della medaglia abbiamo dei difetti non affatto trascurabili, come ad esempio l’alta frammentazione dei dati e l’impossibilità di archiviare file più grandi di 4GB.
    Ti consiglio di scegliere questa operazione solo se devi usare il tuo hard disk con un gran numero di dispositivi e non devi usarlo per ospitare file molto grandi (quindi niente film in HD, niente archivi compressi o file ISO grandi più di 4GB).
  • ExFAT – come suggerisce abbastanza facilmente il nome, si tratta di un’evoluzione del FAT32 che riduce il livello di frammentazione dei dati ed elimina il limite di peso dei 4GB.
    Non è compatibile quanto il FAT32 ma è supportato senza problemi da tutti i principali sistemi operativi per PC e da tantissimi Smart TV, decoder, tablet e player da salotto.
    È sicuramente la scelta migliore se devi utilizzare il tuo hard disk non solo su Mac.
  • Mac OS esteso journaled (HFS+) – si tratta del file system predefinito di macOS.
    Tecnicamente non presenta limiti particolarmente stringenti per le dimensioni dei file e non genera molta frammentazione, tuttavia il suo grado di compatibilità all’esterno del mondo Mac è scarso (su Windows, ad esempio, occorrono dei driver di terze parti per utilizzarlo).
    Da preferire solo se il disco viene usato unicamente sui Mac.

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Come vedi, manca all’appello il file system NTFS di Windows.
Per impostazione predefinita, macOS è in grado solo di leggere i drive formattati con questo file system.
Può formattarli, ma solo usando altri file system, e non può scriverli (cioè non può aggiungere o modificare file su di essi).

Per rendere il tuo Mac completamente compatibile con NTFS, e quindi scrivere e formattare liberamente le unità formattate con questo file system, devi installare sul tuo computer dei driver di terze parti (a pagamento).
Per maggiori informazioni a riguardo, consulta il mio tutorial su come leggere e formattare in NTFS su Mac.https://www.melafacile.it/come-leggere-ntfs-su-mac/

Formattare le partizioni di un disco su Mac

  • Se hai collegato al tuo Mac un hard disk esterno che include più di una partizione e vuoi formattare una singola partizione lasciando intatte le altre, seleziona il nome della partizione da formattare dalla barra laterale di Utility Disco (anziché il nome del drive) e segui il resto della procedura come abbiamo visto prima insieme.
  • Se invece vuoi formattare completamente il disco creando al contempo più di una partizione, seleziona l’icona del drive dalla barra laterale di Utility Disco
  • premi sul pulsante Partiziona
  •  e utilizza il grafico a torta per eliminare tutte le partizioni di cui vuoi sbarazzarti:
    basta fare click sulle porzioni del grafico relative a queste ultime e premere sul pulsante [-] che si trova in basso.

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  • Ad operazione completata
  • premi sul pulsante Applica e attendi che vengano applicati tutti i cambiamenti alla struttura del disco.

 

Cancellare un disco in maniera sicura su Mac

Adesso sai come formattare hard disk esterno Mac, però c’è un altro aspetto fondamentale della questione che non abbiamo ancora trattato.
Al contrario di quello che si potrebbe pensare, la formattazione di un hard disk non cancella in maniera completa i dati presenti su quest’ultimo.

Fin quando i settori del disco non vengono sovrascritti con altri dati, i file che erano presenti sul drive prima della formattazione risulteranno recuperabili da tutti i software per il recupero dati.

Per evitare che ciò accada e tutelare maggiormente la propria privacy bisogna associare la formattazione dell’unità con la sua bonifica, operazione chiamata tecnicamente wiping che sovrascrive l’hard disk una o più volte in modo da cancellare ogni traccia delle informazioni presenti precedentemente sul drive.

  • Per bonificare un hard disk con Utility Disco, bisogna seguire la procedura che abbiamo visto prima insieme per la formattazione dell’unità, però, dopo
  •  premi su Inizializza
  • e poi premi sul pulsante Opzioni sicurezza e impostare il numero di scritture da eseguire sul disco.

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Puoi scegliere di scrivere i dati sul disco 2 volte (secondo indicatore), 3 volte (terzo indicatore) o 7 volte (quarto indicatore), a seconda delle tue esigenze e dal grado di sicurezza che vuoi garantire ai vecchi dati presenti sul disco.Di solito, 1 volta è già abbastanza ma per dormire sonni ancora più tranquilli è consigliabile scegliere l’opzione che contempla 3 scritture.
7 scritture è per agenti segreti o giù di lì! Occhio che più scritture si impostano e più si allungano i tempi di formattazione del disco!

come formattare hard disk mac

come formattare hard disk mac

Da qualche giorno a questa parte l’hard disk collegato al tuo Mac che solitamente utilizzi per eseguire il backup dei tuoi dati e/o per archiviare vari file sembra aver cominciato a fare qualche problema.
Presa coscienza della cosa hai quindi deciso di formattare hard disk Mac.
Tuttavia se in questo momento ti ritrovi qui, a leggere queste righe, evidentemente è perché nonostante la buona volontà non hai la minima idea di come fare.
Se le cose stanno effettivamente in questo modo e se hai quindi bisogno di qualche dritta sappi che puoi contare in tutto e per tutto su di me.

Nelle righe successive andrò infatti ad illustrarti tutto ciò che risulta necessario far per poter formattare hard disk Mac.
Qualora te lo stessi chiedendo sappi che al contrario di quel che può sembrare non si tratta affatto di un’operazione complicata.
Formattare hard disk Mac è infatti abbastanza semplice e tutti, anche i meno serrati in informatica, possono riuscirsi senza problemi, davvero.

Se sei quindi interessato a scoprire quali passaggi bisogna eseguire per poter formattare hard disk Mac ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero, di sistemati ben comodo dinanzi al tuo fido computer e ti concentrarti attentamente sulla lettura delle indicazioni che sto per darti.
Scommettiamo che alla fine sarai pronto ad affermare che formattare hard disk Mac era davvero facile?

Prima di indicarti come procedere per poter formattare hard disk Mac c’è una cosa molto importante che devi sapere.
Per eseguire questa operazione non è necessario utilizzare alcuna applicazione di terze parti.
Tutto ciò di cui hai bisogno è infatti Utility Disco.
Si tratta dell’applicazione inclusa “di serie” in tutte le versioni di OS X che consente di gestire i dischi e le loro partizioni in maniera estremamente semplice.

Chiarito ciò, la prima operazione che devi compiere per poter dare il via alla procedura mediante cui formattare hard disk Mac è quella di avviare la sopracitata Utility Disco.
Puoi avviare Utility Disco dalla cartella Altro del Launchpad, accedendo alla cartella Utility di Applicazioni previo clic sulla voce Vai presente sulla barra dei menu oppure cercando l’applicazione mediante Spotlight.

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Attendi dunque qualche istante affinché Utility Disco risulti visibile sulla scrivania dopodiché fai prima clic sul nome dell’hard disk che desideri formattare dalla sezione sinistra della finestra dell’applicazione e poi premi sul bottone Inizializza collocato in alto.
Seleziona ora il file system che intendi utilizzare per formattare l’hard disk indicandolo dal menu a tendina Formato.
Successivamente digita il nome che vuoi assegnare al disco nel campo Nome e poi fai clic sul pulsante Inizializza per avviare l’operazione.

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Se è tua intenzione formattare una singola partizione del disco collegato al Mac lasciando intatte tutte le altre devi assicurati di selezionare il nome della partizione da formattare dalla barra laterale di Utility Disco.

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Se invece desideri formattare hard disk Mac in maniera completa creando al tempo stesso più di una partizione procedi andando a selezionare l’icona del disco rigido dalla barra laterale di Utility Disco.
Pigia poi sul pulsante Partiziona che risulta collocato in alto e scegli il numero di partizioni da creare sull’unità attraverso i pulsanti + e  collocati sulla sinistra.
Successivamente utilizza il grafico laterale per regolare le dimensioni come meglio credi premendoci sopra e trascinando quella su cui è tua intenzione agire.
Ricordati inoltre di specificare il file system da utilizzare per ciascuna partizione mediante il menu collocato accanto alla voce Formato: e di compilare il campo collocato accanto alla voce Partizione: di ciascuna partizione digitando il nome che intendi utilizzare.
Per salvare i cambiamenti premi sul pulsante Applica.

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Se non sai quale file system scegliere di seguito trovi un breve elenco di tutti quelli disponibili e delle loro principali caratteristiche.

  • MS-DOS (FAT) – Questo file system è abbastanza datato ma proprio per tale ragion è in grado di garantire un elevato livello di compatibilità.
    Detta in soldoni, i dischi esterni formattati con questo file system possono essere utilizzati, sia in lettura sia in scrittura, su tutti i computer, tutti i principali sistemi operativi e anche su svariati altri dispositivi tra cui tablet, Smart TV, decoder e lettori DVD/Blu-Ray.
    Pregi a parte, questo file system porta però con sè alcuni difetti tutt’altro che di poco conto, come ad esempio l’alta frammentazione dei dati e l’impossibilità di archiviare file più grandi di 4GB.
    Personalmente ti suggerisco di formattare hard disk Mac con questo file system solo se devi usare il tuo disco rigido con un elevato numero di dispositivi e non devi usarlo per ospitare file di grandi dimensioni.
  • ExFAT – Questo file system altro non è che un’evoluzione di MS-DOS (FAT) che va a ridurre il livello di frammentazione dei dati ed elimina il limite di peso dei 4GB.
    Questo file system non è compatibile tanto quanto il precedente ma è comunque supportato senza particolari problemi da tutti i principali sistemi operativi per PC e da tantissimi dispositivi di altro genere tra cui Smart TV, decoder, tablet e player da salotto. Personalmente ti suggerisco di formattare hard disk Mac con questo file system se devi utilizzare il tuo disco rigido non solo in accoppiata a OS X.
  • Mac OS esteso – Questo file system è quello predefinito di OS X.
    Non presenta limiti per le dimensioni dei file e non genera molta frammentazione ma il suo grado di compatibilità all’esterno del mondo Mac è estremamente scarso.
    Personalmente ti suggerisco di formattare hard disk Mac con questo file system solo se il disco rigido deve essere utilizzato unicamente in accoppiata a OS X.

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Dopo aver selezionato il file system e dopo aver eseguito i passaggi precedentemente indicati ti verrà mostrata a schermo una barra di colore blu indicante il grado di avanzamento nonché il corretto completamento dell’operazione. Tieni conto che più è capiente il disco da formattare e più lunga risulterà la procedura di inizializzazione.

Un altro fattore che influisce sulla durata del processo per formattare hard disk Mac è il grado di sicurezza con il quale viene eseguita l’operazione ovvero il numero di volte che i dati presenti sul disco rigido formattato vengono soprascritta (te ne ho già parlato in maniera dettagliata nella mia guida su come recuperare file cancellati). Utility Disco di OS X consente di regolare questa impostazione.
Per fare ciò prima di avviare la procedura per formattare hard disk Mac fai clic sul pulsante Opzioni di sicurezza….
dopodiché utilizza la barra di regolazione che ti viene mostrata per scegliere se eseguire una formattazione molto veloce ma poco sicura oppure molto sicura ma più lenta.
In tutto ci sono quattro modalità di durata e sicurezza crescenti fra cui scegliere.
Nella stragrande maggioranza dei casi sovrascrivere i dati una sola volta è sufficiente ma se può farti stare più tranquillo posizione il cursore direttamente in corrispondenza della voce Più sicuro.
Dopo aver scelto la modalità desiderata premi sul pulsante OK.

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Nel caso in cui avessi l’esigenza di formattare hard disk Mac in formato NTFS tieni presente che per fare ciò dovrai ricorrere all’impiego di alcuni appositi strumenti extra.
Per saperne di più a riguardo ti invito a leggere la mia guida su come formattare NTFS con Mac in cui ti ho indicato quali programmi usare e quali operazioni effettuare per riuscire nell’impresa.

Se invece è tua intenzione formattare hard disk Mac andando ad agire sul disco rigido su cui risulta installato il sistema operativo del computer la procedura che dovrai effettuare sarà diversa da quella che ti ho già indicato. Se possiedi un iMac e se ti interessa capire come fare puoi leggere la mia guida su come formattare iMac mentre se possiedi un MacBook puoi consultare il mio tutorial su come formattare MacBook.

come emulare windows su mac

come emulare windows su mac

Ormai sono tantissimi anni che sei un utente Mac ma, a causa del tuo nuovo lavoro, sei “costretto” a dover utilizzare anche Windows.
Dato che non hai alcuna intenzione di cambiare il tuo computer a marchio Apple, hai deciso di installare su di esso Windows mediante la creazione di una macchina virtuale.
Sai cosa ti dico?
Mi sembra proprio un’ottima idea! Come dici?
Lo sai ma, non avendo mai fatto una cosa del genere prima d’ora, non hai la più pallida di come emulare Windows su Mac?
E allora lascia che ti dia una mano!

Nella guida che stai leggendo, infatti, puoi trovare una spiegazione esaustiva su come utilizzare Windows su Mac mediante l’utilizzo di alcuni software di virtualizzazione che sono alquanto semplici da adoperare.
Ti anticipo già che alcuni di essi sono gratuiti al 100%, mentre altri – in grado di offrire prestazioni più avanzate – sono a pagamento, anche se è possibile testarne tutte le funzionalità a costo zero per brevi periodi di prova.

Allora, si può sapere che ci fai ancora lì impalato?
Coraggio:
mettiti bello comodo, prenditi tutto il tempo necessario per concentrarti sulla lettura dei prossimi paragrafi e, cosa ancora più importante, attua le “dritte” che ti darò.
Sono convinto che, seguendo i miei suggerimenti, non avrai il benché minimo problema nell’emulare Windows su Mac.
Buona lettura!

Indice

  • Operazioni preliminari
  • Emulare Window su Mac con VirtualBox
  • Emulare Windows su Mac con Parallels Desktop
  • Altre soluzioni utili per emulare Windows su Mac

Operazioni preliminari

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Prima di entrare nel vivo del tutorial e spiegarti in dettaglio come emulare Windows su Mac, è bene che ti indichi le operazioni preliminari che sono necessarie per riuscire a compiere quest’operazione.

Se intendi emulare Windows creando una macchina virtuale mediante l’immagine ISO di Windows, ad esempio, devi collegarti al sito di Microsoft ed effettuare il download della versione Windows che ti interessa (sotto forma di file ISO), magari seguendo le istruzioni che ho provveduto a fornirti nelle guide in cui spiego nel dettaglio come scaricare Windows 10, come scaricare Windows 8 e come scaricare Windows 7.
Se scegli di optare per questa procedura, naturalmente devi poi provvedere ad acquistare la licenza del sistema operativo di casa Microsoft per utilizzare tutte le sue funzioni.

Se non vuoi optare per la soluzione che ti ho indicato poc’anzi, puoi ottenere delle macchine virtuali già pronte all’uso, utilizzabili gratuitamente per 90 giorni.
In che modo?
Tanto per cominciare, collegati a questa pagina del sito Internet di Microsoft in cui sono presenti le virtual machine utilizzabili gratuitamente per scopi di testing, seleziona la versione di Windows che più ti interessa (es. lE8 on Win7 (x86), lE11 on Win81 (x86), MSEdge on Win1O (x64) Stable xx.xxxxx, etc.) dal menu a tendina Virtual machine e poi indica il programma con cui vuoi emulare la versione di Windows di tuo interesse (es.
VirtualBox, Parallels (Mac)) selezionandolo dal menu a tendina Select platform.
Per concludere, premi sul pulsante azzurro DOWNLOAD .ZIP che compare a schermo e attendi il download del file.
In fondo alla pagina di download ti verrà poi fornita la password per scaricare la VM (dovrebbe essere Passw0rd).

Come ti ho già detto poc’anzi, se decidi di ottenere delle macchine virtuale pronte all’uso, queste saranno utilizzabili per soli 90 giorni:
terminato questo periodo, dovrai poi ripristinarle effettuando degli snapshot (naturalmente, prima della data di scadenza) oppure importandole di nuovo all’interno del software di virtualizzazione utilizzato.
Ciò detto, scopriamo insieme come utilizzare nel dettaglio due dei più famosi programmi per emulare Windows su Mac:
VirtualBox e Parallels Desktop.

Emulare Windows su Mac con VirtualBox

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Una delle prime soluzioni a cui ti consiglio di rivolgerti per emulare Windows su Mac è VirtualBox, un famosissimo software di virtualizzazione gratuito e open source che è disponibile non solo su macOS, ma anche su Windows e Linux.
Se non hai molte pretese sotto il punto di vista delle prestazioni e stai cercando una soluzione a costo zero, VirtualBox è sicuramente quello che fa per te.

Per scaricare VirtualBox, collegati alla sua pagina di download, clicca sul collegamento OS X hosts e, a scaricamento ultimato, apri il file .dmg che hai ottenuto.
Dopodiché apri il pacchetto VirtualBox.pkg presente nella finestra che compare sulla Scrivania e segui la procedura guidata per completare l’installazione del software.
Pigia, quindi, sul bottone Continua per due volte di seguito, poi su Installa, digita la password di amministrazione del Mac nell’apposito campo di testo, dai Invio sulla tastiera e, per concludere, premi sui pulsanti Chiudi e Non spostarlo.

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Dopo aver installato e avviato VirtualBox sul Mac, devi creare una nuova macchina virtuale:
premi, quindi, sul bottone Nuova situato in alto a sinistra nella finestra principale del software e, nella schermata successiva, indica la versione di Windows che desideri emulare su macOS (es.
Windows 7 (64-bit)), selezionandola dal menu a tendina Versione.
Digita poi il nome della macchina virtuale (es.
Windows 7) nel campo di testo Nome e premi sul bottone Continua per passare allo step successivo.

Ora è giunto il momento di definire le caratteristiche della macchina virtuale:
per prima cosa, imposta la quantità di RAM da assegnare alla VM tenendo conto del valore minimo consigliato da VirtualBox (non scendere mai al di sotto di quest’ultimo), premi ancora una volta sul pulsante Continua, apponi il segno di spunta sulla dicitura Crea subito un disco fisso virtuale e fai clic su Crea.

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Conferma, dunque, l’utilizzo del formato VDI del software, premi sul bottone Continua, spunta la voce Allocato dinamicamente, così da fare in modo che l’hard disk virtuale occupi spazio sul disco reale del computer solo se e quando risulti necessario, e premi di nuovo su Continua.
Definisci poi le dimensioni del disco (se non hai necessità di installare molti programmi in VM ti consiglio di lasciare il valore così com’è) e premi sul pulsante Crea.

Adesso è finalmente giunto il momento di installare Window su Mac nella macchina virtuale.
Per installare il sistema operativo da un’immagine ISO, avvia la macchina virtuale dalla finestra principale di VirtualBox facendo doppio clic sul nome che gli hai assegnato poc’anzi, seleziona il file ISO che vuoi utilizzare per effettuare l’installazione di Windows premendo sulla cartella gialla con a fianco il simbolo della freccia verde e clicca sul bottone Start.

Dopodiché installa Windows esattamente come faresti su una macchina “reale”.
Qualora dovessi avere difficoltà a effettuare quest’operazione, dai pure un’occhiata agli articoli in cui spiego come installare Windows 10, come installare Windows 8 e come installare Windows 7:
sono sicuro che ti saranno di grande aiuto per chiarirti le idee sul da farsi.

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Terminata l’operazione (che potrebbe richiedere diversi minuti, anche una mezz’ora circa), potrai emulare Windows sul Mac semplicemente avviando VirtualBox e facendo doppio clic sul nome della VM su cui hai installato la versione di Windows preferita.

Se, invece, hai scelto di scaricare una virtual machine pronta all’uso, estrai quest’ultima dall’archivio zip che la contiene, apri VirtualBox, recati nel menu File > Importa applicazione virtuale che si trova in alto a sinistra e seleziona il file della macchina virtuale.
Nel caso in cui avessi scaricato un file VDI, invece, per importare la VM in VirtualBox devi avviare la procedura di creazione di una nuova macchina virtuale come spiegato poc’anzi, scegliere di usare un disco esistente e selezionare il VDI con l’immagine di Windows.

Indipendentemente dal metodo di installazione di Windows scelto, dopo aver avviato la macchina virtuale sul tuo Mac, ti consiglio di installare le Guest Additions di VirtualBox, ovvero dei driver che ti consentiranno di migliorare notevolmente il suo funzionamento e l’integrazione con il sistema reale che la ospita, nel tuo caso macOS. Per procedere, seleziona la voce Install Guest Additions CD image… dal menu Devices (nella barra dei menu in alto), così da montare l’immagine ISO delle Guest Additions.

Dopodiché recati in Start > Questo PC/Computer, apri l’unità CD VirtualBox Guest Additions, avvia l’eseguibile VBoxWindowsAdditions-amd64.exe o VBoxWindowsAdditions-x86.exe (in base alla versione di Windows installata) e, nella finestra che viene aperta, premi sui bottoni , Next, Next, Install e Finish.

Un’altra operazione che ti suggerisco di effettuare per adoperare al meglio la macchina virtuale installata su VirtualBox è quella di scegliere gli elementi condivisi tra il sistema reale (macOS) e il sistema virtuale (Windows).
Per procedere, seleziona la VM dalla finestra principale del programma, clicca sul bottone Impostazioni situato in alto e, nella finestra che si apre, clicca su Generale, poi su Avanzate e modifica le opzioni relative alla condivisione della clipboard e il supporto alla funzione drag-and-drop dei file tramite i menu Appunti condivisi e Trascina e rilascia.

Per spegnere la macchina virtuale in esecuzione, poi, non dovrai fare altro che premere sul pallino rosso che si trova in alto a sinistra, apporre il segno di spunta accanto alla voce Save the machine state (così da poter riprendere il lavoro da dove è stato interrotto) o Send the shutdown signal (per chiudere completamente la macchina virtuale) e fare clic su OK.
In alternativa, puoi chiudere la macchina virtuale effettuando la procedura “standard” per spegnere Windows.

Per maggiori informazioni su come usare VirtualBox, non esitare a dare un’occhiata al tutorial che ti ho appena linkato.
Sono sicuro che ti sarà estremamente utile per conoscere in modo ancora più approfondito questo software di virtualizzazione.

Emulare Windows su Mac con Parallels Desktop

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Una delle migliori soluzioni per emulare Windows su Mac è Parallels Desktop:
un vero must have per tutti coloro che hanno la necessità di usare il sistema operativo di casa Microsoft su un computer Apple avendo il massimo delle prestazioni e dell’integrazione possibile tra i due sistemi.

Essendo una soluzione pensata soprattutto per i professionisti — sviluppatori, tech blogger, addetti all’esecuzione di test, etc.
— non è gratuito:
la licenza per uso domestico parte da 79,99 euro, mentre quella per i professionisti (che include funzioni avanzate, come l’accesso al Mac da remoto e gli aggiornamenti gratuiti) parte da 99,99 euro/anno.
Comunque sia, sappi che puoi testare Parallels Desktop per gratis per 14 giorni e scegliere con calma se acquistare la licenza o meno.

Fra le caratteristiche più interessanti di Parallels Desktop, non si può non citare la sua interfaccia estremamente intuitiva e facile da utilizzare e l’ottima integrazione fra macOS e Windows, data dalla possibilità di trascinare file e cartelle da un sistema all’altro e dall’utilizzo della modalità Coherence, la quale permette di integrare le finestre e i menu di Windows direttamente su macOS.
Inoltre, va menzionata la maggiore facilità d’installazione dei sistemi operativi nelle virtual machine data dalla possibilità di installare Windows (e altri OS) senza dover disporre di un file ISO già scaricato.

Se questa presentazione ti ha fatto venire la voglia di scaricare e provare la trial di Parallels Desktop, collegati alla sua pagina di download e premi prima sul bottone Scarica la versione di prova gratuita e poi su Scarica adesso.
A scaricamento ultimato, apri il file .dmg che contiene Parallels Desktop, avvia l’eseguibile Installa che si trova al suo interno e, nella finestra che si apre, premi sul pulsante Apri.
Digita, quindi, la password di amministrazione del Mac, dai Invio sulla tastiera e, terminato il setup ed effettuato il primo avvio del programma, accetta di usare la sua versione di prova cliccando sull’apposita opzione.

A questo punto, crea la macchina virtuale con cui emulare Windows su macOS:
premi sul bottone (+) che si trova nella finestra principale di Parallels Desktop e poi scegli come procedere selezionando una delle opzioni visualizzate.
Pigiando sul bottone Ottieni Windows 10 da Microsoft, ad esempio, puoi creare una virtual machine con Windows 10 lasciando che Parallels Desktop si occupi del download del sistema operativo; scegliendo Installa Windows o un altro OS da un DVD o file d’immagine e poi premendo sui bottoni Avanti e Scegli manualmente puoi installare Windows partendo da un file ISO scaricato a parte; mentre cliccando sul bottone Trasferisci Windows da un PC, puoi trasferire una vera installazione di Windows in una VM seguendo una semplice procedura guidata.

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Per il mio tutorial io ho selezionato l’opzione Installa Windows o un altro OS da un DVD o file d’immagine.
Se anche tu scegli di optare per questa soluzione, seleziona il file ISO della versione di Windows che vuoi installare in virtuale, premi su Avanti, digita il product key di Windows (volendo puoi anche saltare questo passaggio e inserire il codice di attivazione della tua copia di Windows in un secondo momento) e premi nuovamente su Avanti.

Nella schermata che visualizzi, scegli la tipologia di utilizzo che prevedi di fare della macchina virtuale (es.
Produttività o Solo giochi) e dai un nome alla VM (es.
Windows 7).
Ora, metti il segno di spunta sulla voce Personalizza le impostazioni prima dell’installazione e premi sul bottone Crea.

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Nella finestra che si apre, seleziona la scheda Hardware e utilizza le opzioni situate nella barra laterale di sinistra (es.
CPU e memoriaDisco rigido, Scheda grafica, etc.) per regolare le varie caratteristiche della macchina.
Dopo averla configurata, chiudi la finestra e premi sul bottone Avanti per avviare finalmente l’installazione di Windows nella virtual machine.

Il processo d’nstallazione di Windows dovrebbe avvenire tutto in automatico:
tuttavia, qualora venga richiesto il tuo intervento durante la procedura, puoi affidarti alle istruzioni che ho provveduto a fornirti nelle guide su come installare Windows 10, come installare Windows 8 e come installare Windows 7.

Terminata l’installazione di Windows, non ti resta altro da fare che avviare la VM premendo sulla sua anteprima (nella finestra principale di Parallels Desktop), attendere che vengano installati i driver necessari al funzionamento della stessa e alla sua integrazione con il sistema e il gioco è fatto.
Semplice, vero?

Altre soluzioni utili per emulare Windows su Mac

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Anche se quelle che ti ho appena menzionate sono tra le migliori, ci sono tante altre soluzioni per emulare Windows su Mac:
ti consiglio di dare un’occhiata a quelle elencate di seguito e di valutare la possibilità di utilizzarne qualcuna.

  • Boot Camp — questa utility inclusa su macOS non permette di emulare Windows su Mac, bensì di installare il sistema operativo di Microsoft sui computer a marchio Apple creando una nuova partizione sul disco.
    Te ne ho parlato in modo approfondito nel mio tutorial su come installare Windows su Mac.
  • VMware Fusion — questo famosissimo software per la virtualizzazione (disponibile anche per Windows), è una buona alternativa a quelli di cui ti ho parlato nelle righe precedenti.
    Costa 71,17 euro, ma è possibile testarne le funzionalità gratuitamente per un periodo di tempo limitato.
  • PlayOnMac — vuoi emulare Windows su Mac semplicemente per far girare qualche software non disponibile sui computer della “mela morsicata”?
    In tal caso, questa è la soluzione che  fa al caso tuo, dato che permette di installare i programmi in formato .exe su macOS (senza dover virtualizzare Windows).
    Te ne ho già parlato nella mia guida su come aprire file .exe su Mac.

come espellere cd da mac

come espellere cd da mac

Dopo tanti anni passati a lavorare con i PC Windows, hai deciso di passare a Mac ma non sei ancora riuscito a capire bene come funziona il drive per i CD e i DVD dei computer Apple, senza tasti e carrellino?
Hai inserito un CD nel superdrive del tuo MacBook ma non riesci più a tirarlo fuori?
Niente panico, anche questa volta puoi contare sul mio aiuto.
Posso infatti darti una mano io a capire come espellere CD da Mac.

Con la guida di oggi, scopriremo come espellere CD da Mac in varie circostanze:
normalmente, ossia quando non ci sono problemi di sorta ma non si sa ancora maneggiare bene il drive CD/DVD dei computer Apple; e nei casi più delicati, vale a dire quando il dischetto sembra non volerne sapere di uscire dal drive malgrado le richieste dell’utente.
Una soluzione la troverai di sicuro! Prima che tu possa allarmarti e pensare a chissà cosa ci tengo inoltre a farti presente sin da subito che contrariamente alle apparenze, espellere CD da Mac è, quasi in tutti i casi, un’operazione molto semplice da effettuare e per la messa a segno della quale non è certo necessario essere degli esperti conoscitori del mondo della “mela morsicata” oltre che degli informatici di fama mondiale.

Chiarito ciò, se sei quindi effettivamente intenzionato a scoprire che cosa bisogna fare per poter espellere CD da Mac, ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero, di metterti seduto ben comodo dinanzi la tua postazione multimediale a marchio Apple e di concentrarti sulla lettura delle indicazioni che sto per fornirti.
Scommetto che alla fine ti darai uno schiaffo sulla fronte e ti domanderai “come ho fatto a non pensarci prima?”.

Comandi base

Tasto Eject

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Cominciamo dalle cose più semplici.
Se non sai come espellere CD da Mac perché sei appena passato ai computer Apple dopo aver passato una vita sui PC Windows e non hai ancora molta confidenza con il superdrive dei computer Apple, allora sappi che far uscire i dischetti da quest’ultimo è un vero gioco da ragazzi.
Tutto quello che devi fare è premere il tasto Eject sulla tastiera del tuo computer, quello raffigurante una freccia rivolta verso l’alto che di solito si trova in alto a destra.

Una volta fatto ciò, sullo schermo del Mac apparirà un avviso raffigurante il tasto Eject che hai appena premuto e nel giro di qualche istante il CD che precedentemente avevo inserito nel drive del tuo computer verrà espulso.

Finder

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In alternativa, alla procedura per espellere CD da Mac che ti ho già indicato, puoi riuscire nel tuo intendo anche tramite il Finder.
In che modo?
Te lo spiego subito.

Tanto per cominciare fai clic sulla voce Vai collocato nella barra dei menu in alto a sinistra di OS X dopodiché seleziona la voce Computer dal menu che ti viene mostrato.
In alternativa, premi sull’icona del Finder quella quadrata raffigurante un volto, per intenderci) che risulta collocata sul Dock.

Successivamente individua l’icona del dischetto che hai inserito nel computer nella barra laterale di sinistra, seleziona quest’ultima dopodiché cliccaci sopra con il tasto destro e scegli la voce Espelli “nome CD/nome DVD” (al posto di nome CD/nome DVD trovi indicato il nome del CD o del DVD Che hai inserito nel Mac) dal menu che ti viene mostrato.

Una volta effettuati questi passaggi, il dischetto verrà espulso immediatamente dall’unità del Mac.
Più facile di così?

Scorciatoia da tastiera

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L’idea di espellere CD da Mac premendo semplicemente un pulsante sulla tastiera di aggrada ma tu e il tasto Eject proprio non riuscite ad andare d’accordo?
Beh, allora prova così:
seleziona l’icona del dischetto che intendi espellere dal tuo Mac dalla Scrivania oppure dal Finder dopodiché premi la combinazione di tasti cmd+E.

Dopo aver effettuato questi passaggi il dischetto presente nel tuo Mac verrà espulso!

Cestino

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Un altro semplice sistema per espellere CD da Mac consiste nel trascinare e rilasciare l’icona dello stesso apparsa sulla Scrivania sull’icona del Cestino che figura sul Dock.

Nel fare ciò, il Cestino si trasformerà in un’icona raffigurante il tasto Eject ed il dischetto che avevo inserito nel lettore CD/DVD del tuo computer verrà immediatamente espulso. Credimi, eseguire queste operazioni richiede molto meno tempo che spiegarle.

Utility Disco

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Puoi espellere CD da Mac anche utilizzando Utility Disco, l’app presente di serie su tutti i computer a marchio Apple per la gestione dei dischi e dei drive esterni che vengono collegati al computer.
Per accedervi, apri il Launchpad e clicca sull’icona di Utility Disco oppure recati nella cartella Applicazioni, apri la cartella Utility e fai doppio clic sull’icona del tool.

Nella schermata che a questo punto ti viene mostrata sulla scrivania, seleziona il nome del disco che hai inserito nel Mac dalla barra laterale collocata sulla sinistra dopodiché premi sull’icona del pulsante Eject collocato accanto a quest’ultimo ed il CD/DVD che precedentemente avevi inserito nel Mac verrà subito espulso.

In caso di problemi

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Ora invece veniamo alle situazioni un po’ più delicate, quelle in cui non si riesce ad espellere CD da Mac né premendo il tasto Eject sulla tastiera né effettuando una qualsiasi altra operazione tra quelle che ti ho indicato nelle righe precedenti.
In questi casi, puoi provare varie tecniche.

La prima consiste nel cliccare sull’icona della mela prendete nella parte in alto a sinistra sulla barra dei menu e selezionare la voce Riavvia… dal menu che compare tenendo premuto il tasto del mouse o del trackpad fin quando il computer non si riavvia e il dischetto viene espulso.

In alternativa, è possibile aprire il Terminale (lo trovi nelle Utility, ma basta cercarlo con Spotlight per avviarlo subito) dare uno dei due comandi riportati di seguito e premere il pulsante Invio sulla tastiera in modo da forzare l’espulsione del CD senza riavviare il computer.

  • drutil eject
  • drutil tray eject

In seguito, per chiudere il tray (il cassettino del lettore CD/DVD del Mac) immetti uno dei seguenti comandi in Terminale e premi il pulsante Invio sulla tastiera del computer.

  • drutil close
  • drutil tray close

Qualora neppure le indicazioni che ti ho appena fornito dovessero tornarti utili per espellere CD da Mac, prova a riavviare il computer tenendo premuto il tasto alt della tastiera per aprire il manager d’avvio. Quando appare la finestra Disco di avvio, rilascia il tasto alt e premi il pulsante Eject nell’angolo in alto a destra della tastiera per espellere il disco. Un po’ lunga ma non eccessivamente complessa come procedura, in fin dei conti.

Nessuna delle soluzioni per espellere CD da Mac che ti ho suggerito sembra funzionare?
Beh, allora prova a fare così:
spegni il computer per almeno una decina di minuti facendo clic sull’icona a forma di mela collocata nella parte in alto a sinistra della barra dei menu e selezionando la voce Spegni… dal menu visualizzato.
Successivamente riaccendi il Mac e prova a mettere nuovamente in pratica uno dei metodi per espellere CD da Mac che ti ho indicato poc’anzi.
A questo punto, dovrebbe andare tutto per il verso giusto.

Un altro sistema per espellere CD da Mac in caso di problemi ma che, questo è bene che tu lo tenga presente, potrebbe compromettere il corretto funzionamento del tuo computer provocando danni al drive dello stesso, consiste nel far scivolare un biglietto da visita sottile nel lettore e nel cercare di spingere fuori il disco facendo una leggera pressione con quest’ultimo.

Se invece il tuo Mac ha un lettore con un tray, spegni il computer e cerca un piccolo foro accanto a quest’ultimo.
Raddrizza una graffetta e spingila in questo foro per forzare.
Facendo in questo modo, il disco smetterà di girare e il computer sarà costretto ad espellerlo.
Anche in questo caso ti suggerisco di presentare particolare attenzione all’esecuzione della procedura che ti ho appena indicato poiché l’eccessiva pressione potrebbe danneggiare irrimediabilmente il lettore CD/DVD del tuo Mac.

Come ultima spiaggia, ti suggerisco di rivolgerti all’assistenza Apple che di sicuro saprà aiutarti ad espellere CD da Mac e ti fornirà tutte le indicazioni del caso.
Puoi metterti in contatto telefonando consultando l’apposita pagina Web accessibile facendo clic qui e seguendo le indicazioni a schermo.

In alternativa, puoi recarti direttamente nell’Apple Store più vicino alla tua zona con il tuo Mac ed illustrare la situazione agli addetti presenti in negozio. Per scoprire se nella tua zona è presente un Apple Store, clicca qui per collegarti all’apposita pagina Web mediante cui visualizzare l’elenco completo dei centri Apple presenti sul territorio italiano ed i relativi indirizzi.

come espellere usb da mac

scritto da IlMagoDellaMela

come espellere usb da mac

Ciao!! Sono IlMagoDellaMela ed in questo tutorial ti spiegherò come espellere USB da Mac in modo da espellere in sicurezza una chiavetta / pennetta USB dal Mac, senza rovinarla.

Infatti, se rimuovi una pennetta USB dal tuo computer Mac o Windows senza prima disattivarla, potresti incorrere nel rischio di danneggiarla e quindi di perdere i dati in essa salvati.

Per evitare di rovinare la pennetta USB, sia il sistema operativo Apple (MAC OS) sia il sistema operativo Windows hanno una funzione chiamata rimozione sicura dell’USB.

Come espellere una pennetta USB dal Mac senza danneggiarla

Per evitare che i dati custoditi sulle chiavette USB e sugli hard disk esterni si danneggino dopo una esplulsione non corretta della chiavetta, prima di scollegare fisicamente questo tipo di dispositivi dal computer bisogna espellerli a livello software dal sistema.
Questo vale per Windows tanto quanto per Mac.

Se sei passato da poco ai computer Apple e non sai ancora come espellere USB da Mac, non ti preoccupare.
È un’operazione semplicissima, ancora più semplice che su Windows, e che può essere portata a termine in vari modi, in uno, al massimo due clic.
La procedura, è vero, è leggermente diversa rispetto a quanto occorre fare su PC ma posso assicurarti che è un vero e proprio gioco da ragazzi.

Espellere una pennetta USB correttamente

Così come accade nel mondo Windows, anche su Mac espellere correttamente chiavette USB ed hard disk collegati al computer costituisce un’operazione fondamentale.
Al contrario di quel che in molti possano pensare, “sfilare” semplicemente il dispositivo di riferimento dalla presa USB del Mac non è il modo giusto per disconnettere il drive.

Per scollegare a regola d’arte un dispositivo USB collegato al computer bisogna infatti mettere in pratica uno dei sistemi ad hoc elencati di seguito.
In caso contrario, il contenuto del drive potrebbe danneggiarsi irrimediabilmente risultando, di conseguenza, illeggibile.

Questo accade perché non viene dato il tempo al sistema di ultimare la copia dei dati sul dispositivo ritrovandosi, di conseguenza, con una serie di file corrotti che risultano completamente inservibili. Per cui, non si tratta semplicemente di un abitudine seguita dai più scrupolosi bensì della prassi!

Ad ogni modo, ogni volta che un drive USB viene scollegato in maniera scorretta dal Mac, nella parte in alto a destra della scrivania compare l’apposito avviso Espulsione disco non corretta indicante, appunto, quanto verificatosi.

Metodi standard per espellere USB da Mac

Come ti dicevo ad inizio guida, di sistemi per poter espellere i drive USB collegati al Mac ce ne sono diversi.
Qui di seguito trovi indicati tutti quelli, per così dire, classici, ovvero che sono previsti direttamente da macOS, che consentono di espellere regolarmente i dispositivi USB e soprattutto che non mettono l’utente in condizione di ricorrere all’uso di strumenti “di terze parti”.
Per sapere di più continua pure a leggere.

Espellere una pennetta USB dal Finder

Il primo sistema per espellere USB da Mac di cui voglio parlarti prevede l’utilizzo del Finder

  • Per cui, provvedi in primo luogo ad accedere al Finder, appunto
  • cliccando sulla sua icona (quella con la faccina bicolore che sorride) presente sulla barra Dock.
  • Una volta visualizzata la finestra del Finder sulla scrivania
  • individua la sezione Dispositivi nella barra laterale sinistra
  • fai clic sul simbolo eject collocato accanto al nome del dispositivo da rimuovere.
  • Adesso non ti resta altro da fare se non scollegare il dive USB dal Mac.

In alternativa, puoi espellere i tuoi dispositivi USB collegati al Mac selezionando la voce iMac di [tuo nome] che trovi sempre nella sezione Dispositivi della barra sinistra della finestra del Finder

  • facendo clic destro sull’icona del drive da espellere
  • selezionando poi la voce Espelli [Nome del dispositivo] dal menu che compare.
  • Puoi altresì espellere i drive USB collegati al Mac tramite un’apposita scorciatoia da tastiera.

  • Ti basta selezionare il dispositivo su cui intendi agire dalla barra laterale del Finder ed utilizzare la seguente shortcut:
    cmd + e

Se poi non riesci a vedere la sezione Dispositivi nella barra laterale di sinistra del Finder, evidentemente è perché ne hai disattivato la visualizzazione.
Per risolvere

clicca sulla dicitura Finder nella barra dei menu

  • seleziona Preferenze….
  • Dalla finestra che compare su schermo
  • seleziona la scheda Barra laterale
  • metti un segno di spunta in corrispondenza della dicitura Dischi esterni che trovi sotto la voce Dispositivi.

Dalla scrivania

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Un altro metodo che hai dalla tua per espellere i dispositivi USB collegati al Mac consiste nell’andare ad agire dalla scrivania, richiamando l’apposita voce annessa al menu contestuale. 

  • individua l’icona del drive che vuoi espellere presente sul desktop
  • facci clic destro sopra e
  • scegli, dal menu che appare, la voce Espelli NOME DELLA TUA PENNETTA.

Una volta fatto ciò, potrai espellere regolarmente il dispositivo USB di riferimento collegato al tuo Mac semplicemente estraendo quest’ultimo dal relativo alloggiamento.

Ti faccio notare che anche in tal caso puoi scollegare il dispositivo USB connesso al tuo Mac tramite scorciatoia da tastiera, come visto insieme nel passo precedente.


Ti basta selezionare la relativa icona sulla scrivania ed usare la seguente shortcut:
cmd + e

Se poi non riesci a vedere l’icona del drive sulla scrivania, molto probabilmente è perché ne hai disattivato la visualizzazione.
Per risolvere

  • clicca sulla voce Finder annessa alla barra dei menu
  • scegli Preferenze….
  • Nella finestra apparsa sulla scrivania
  • verifica che risulti selezionata la scheda Generali (in caso contrario provvedi tu)
  • spunta la casella accanto alla voce Dischi esterni in corrispondenza della sezione Mostra questi elementi sulla scrivania:.

Dalla barra Dock

In alternativa al sistema di cui sopra, puoi espellere i drive USB da Mac trascinando la relativa icona sulla barra Dock

Per essere più precisi, quello che devi fare altro non è che fare clic sinistro sull’icona del drive che vuoi disconnettere dal Mac presente sulla scrivania e, continuando a tenere cliccato

trascinare quest’ultima sull’icona eject apparsa sulla barra Dock al posto dell’icona del Cestino.

Successivamente potrai scollegare il dispositivo USB di riferimento attualmente connesso al Mac senza alcun tipo di problema.
Insomma, come puoi notare tu stesso è stato semplicissimo.

Anche in tal caso, se non riesci a vedere l’icona dell’USB sulla scrivania evidentemente è perché ne hai disabilitato la visualizzazione nelle impostazioni del Finder.
Per rimediare, puoi seguire le istruzioni sul da farsi che ho provveduto a fornirti nel passo precedente.

Da Utility Disco

Puoi altresì espellere USB da Mac ricorrendo ad Utility Disco, l’applicazione inclusa “di serie” in macOS grazie alla quale è possibile gestire in maniera completa i supporti esterni collegati al Mac. 

Per servirtene per il tuo scopo, provvedi in primo luogo ad avviare l’app facendo clic sulla sua icona (quella con l’hard disk e lo stetofonendoscopio) annessa alla cartella Altro del Launchpad.

Una volta visualizzata la finestra di Utility Disco sulla scrivania

individua il nome del dispositivo USB che vuoi espellere dalla barra laterale sulla sinistra, in corrispondenza della sezione Esterni

e fai clic sul simbolo eject che ci trovi accanto.

Anche per quel che concerne Utility Disco, ci si può avvalere della già menzionata scorciata da tastiera per espellere i drive USB da Mac.

Per riuscirci, ti basta selezionare il nome del drive dalla barra laterale sinistra di Utility disco ed usare la seguente shortcut:
cmd + e.

Dal Terminale

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Puoi espellere USB da Mac anche agendo da riga di comando, servendoti del Terminale.
In apparenza la cosa può sembrare un tantino più complessa rispetto alle altre metodiche sopra descritte ma in realtà non è così. 

Per procedere in tal modo

provvedi in primo luogo ad aprire il Terminale facendo clic sulla relativa icona (la finestra nera con la riga di codice) che trovi nella cartella Altro del Launchpad.

Una volta visualizzata la finestra del Terminale sulla scrivania, provvedi a richiamare l’elenco delle unità connesse, in modo tale da riuscire a capire con esattezza su quale dispositivo andare ad agire.
Per riuscirci, immetti il seguente comando e poi schiaccia il tasto Invio sulla tastiera del Mac: diskutil list.

  • Dopo aver individuato il nome dell’unità da espellere
  • inserisci il seguente comando nel Terminale:
  • diskutil unmount /dev/diskxsx.
  • Nel digitare il comando sostituisci a diskxsx il valore che trovi in corrispondenza dell’unità di riferimento nella colonna IDENTIFIER, sempre annessa alla finestra del terminale.
  • poi schiaccia il tasto Invio sulla tastiera del computer.

Dopo aver fatto ciò, l’unità USB verrà scollegata dal Mac

e potrai dunque estrarla dalla relativa porta.


A conferma della cosa, visualizzerai anche il messaggio Volume [nome dispositivo USB] on diskxsx unmounted nella finestra del Terminale.
In sostituzione di diskxsx troverai riportato l’identificativo esatto del dispositivo espulso.

Espulsione bloccata e forzata

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Se i file presenti sul drive USB da espellere sono attualmente in uso, macOS ti impedirà di completare l’operazione indicandoti quali sono le applicazioni che occupano i file in questione.

In tal modo, potrai correre ai ripari chiudendo le app che tengono “in ostaggio” i dati e ripetendo la procedura di espulsione, che a quel punto dovrebbe andare a buon fine.

In altri casi, i drive risultano bloccati e si possono scollegare dal Mac solo in maniera forzata.
Per fare ciò, prova ed espellerli normalmente come abbiamo appena visto insieme nelle righe precedenti e poi clicca sul pulsante relativo all’espulsione forzata che comparirà dopo qualche secondo (il tempo che macOS si renda conto del fatto che il dispositivo è bloccato).

Soluzioni “di terze parti” per espellere USB da Mac

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Un altro modo, forse ancora più comodo, per espellere i drive USB da Mac consiste nell’utilizzare unDock Lite.
Si tratta di una piccola applicazione gratuita (ma eventualmente disponibile anche in variante a pagamento, con funzionalità aggiuntive) che si posiziona nell’area di notifica di macOS e permette di espellere tutti i drive USB collegati al computer al volo, senza dover compiere nessuno dei passaggi di cui sopra.

Non è fondamentale, ma rende decisamente più semplice la vita a tutti coloro che hanno spesso a che fare con chiavette USB e hard disk esterni da collegare e scollegare dal proprio Mac.

Se ti interessa

  • collegati alla pagina dedicata presente sul Mac App Store Online
  • clicca prima sul pulsante Vedi in Mac App Store
  • e su Ottieni 
  • e Installa l’app, in modo tale da installare l’applicazione sul tuo computer.
  • Se lo hai impostato nelle Preferenze di sistema, ti verrà poi chiesto di digitare la password del tuo ID Apple per avviare il download.

Ad installazione completata,

avvia unDock Lite facendo clic sulla relativa icona (quella con il simbolo eject) che è stata aggiunta al Launchpad

rispondi Yes o No,a seconda se desideri che l’applicazione si avvii automaticamente ad ogni accesso al sistema.

Per servirtene, clicca poi sulla sua icona nell’area di notifica di macOS e seleziona, dal menu che compre, la voce unDock Now! per effettuare l’espulsone del primo drive USB collegato al computer.

La stessa operazione può essere compiuta anche tramite scorciatoia da tastiera, senza dover passare per l’area di notifica di macOS.
Basta utilizzare la seguente combinazione: Control + Option + Command + Space.

Come estrarre file rar Mac

Come estrarre file rar Mac

IlMagoDellaMela
www.ilmagodellamela.it | www.ilmagodellamela.com

Ciao!!! Sono IlMagodellaMela ed in questo tutorial ti spiegherò come estrarre file rar su Mac, in modo da aprire file rar sul Mac e leggere i files in essi contenuti.

Ci sono diverse applicazioni che aprono file rar su Mac, ne ho diverse da consigliarti, alcune gratuite e altre a pagamento, tutte però semplicissime da usare e compatibili con tutti i tipi di archivi compressi:
RAR, ZIP, 7Z, archivi standard, archivi protetti con password, archivi suddivisi in più parti ecc. 

Per scoprire i loro nomi e imparare come estrarre file RAR Mac utilizzandole, non devi far altro che prenderti cinque minuti di tempo libero (forse anche meno) e seguire le indicazioni che sto per darti.

The Unarchiver

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Per scoprire come estrarre file RAR Mac, ti consiglio di installare l’applicazione gratuita The Unarchiver, la quale consente di estrapolare qualsiasi file dagli archivi compressi in formato RAR con un semplice doppio click su di essi (come fa l’Utility Compressione integrata in OS X con i file ZIP).
Supporta Zip, RAR, 7-zip, Tar, Gzip, Bzip2 ed altri tipi di archivi compressi, compresi quelli protetti da password e quelli suddivisi in più parti.

Per installare The Unarchiver sul tuo computer, collegati a questa pagina Web e clicca sul pulsante Visualizza nel Mac App Store.
Nella finestra che si apre, fai click su Ottieni/Installa l’app, digita la password del tuo ID Apple e clicca sul pulsante Accedi per completare l’operazione.

Una volta installata sul Mac, The Unarchiver dovrebbe impostarsi automaticamente come applicazione predefinita per l’apertura dei file RAR, pertanto dovrebbe bastarti fare doppio click su qualsiasi archivio per far sì che ne venga estratto il contenuto nella cartella corrente.
Qualora così non fosse, puoi selezionare le tipologie di file da aprire con The Unarchiver seguendo questa semplice procedura.

  • Seleziona un file del tipo che vuoi aprire in maniera predefinita con The Unarchiver (es. un file RAR);
  • Premi la combinazione di tasti cmd+i sulla tastiera del tuo Mac per far comparire la finestra con le proprietà del file;
  • Espandi la sezione Apri con della finestra che si è aperta, seleziona The Unarchiver dal menu a tendina sottostante e premi prima su Modifica tutto e poi su Continua per salvare i cambiamenti.

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Avviando The Unarchiver dal LaunchPad del tuo Mac (o da Spotlight) e recandoti nella scheda Estrazione del software puoi scegliere anche in quale cartella estrarre il contenuto degli archivi:
Same folder as the archive per estrarre i file nella cartella di origine dell’archivio, Ask for a destination folder per scegliere di volta in volta una cartella diversa oppure Other per selezionare una cartella personalizzata.

StuffIt Expander

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StuffIt Expander è un’eccellente alternativa a The Unarchiver, sempre gratis, che supporta tutti i principali formati di archivi compressi:
RAR, ZIP, 7Z, TAR e molti altri ancora.
Ha un’interfaccia utente estremamente semplice da usare ed è molto rapido nel processo di decompressione dei dati.

Per scaricare StuffIt Expander sul tuo computer, collegati alla pagina del Mac App Store ad esso dedicata e clicca sul pulsante Visualizza nel Mac App Store che si trova sulla sinistra. Dopodiché attendi che venga aperto il Mac App Store, premi sul pulsante Ottieni/Installa l’app e, se necessario, digita la password del tuo ID Apple per avviare l’installazione del software.

Ora, per estrarre gli archivi compressi con StuffIt Expander, avvia la app e trascina gli archivi da estrarre sull’icona della scatola che compare sullo schermo.
Se vuoi associare gli archivi RAR a StuffIt Expander in modo che vengano estratti automaticamente dall’applicazione facendo doppio click su di essi, segui la stessa procedura che ti ho illustrato poc’anzi per The Unarchiver:
seleziona un file RAR, premi cmd+i e scegli StuffIt Expander dal menu a tendina Apri con presente nella finestra che si apre.

Keka

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Un altro software che ti consiglio vivamente di provare è Keka, il quale permette di estrarre i file in formato RAR, 7z, Lzma, xz, Zip, Tar, Gzip, Bzip2, ISO, EXE, CAB, PAX ed ACE e di creare archivi o file immagine nei formati 7z, Zip, Tar, Gzip, Bzip2, DMG ed ISO.
È open source, si può usare a costo zero, ma se ne apprezzi il funzionamento sei invitato a supportarne lo sviluppo con una donazione o acquistando la versione dell’applicazione che si trova sul MAS (1,99 euro).

Per scaricare la versione gratuita di Keka sul tuo Mac, collegati al sito Internet dell’applicazione e clicca sul pulsante Scarica Keka. Dopodiché apri il pacchetto dmg che contiene il software, prendi l’icona di quest’ultimo e trascinala nella cartella Applicazioni di macOS per completarne l’installazione sul computer.

A questo punto, associa i file RAR a Keka come spiegato in precedenza per The Unarchiver e fai doppio click su di essi per estrarne il contenuto.
In alternativa puoi anche fare click destro sulle icone dei file RAR da estrarre e selezionare le voci Apri con > Keka dal menu che compare.
In questo modo potrai usare Keka per estrarre i file RAR senza associarli a questi ultimi.

Per regolare le impostazioni di compressione e decompressione degli archivi, api Keka usando la sua icona presente nel LaunchPad di macOS.

RAR Archiver

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Se cerchi un’applicazione che oltre ad estrarre file RAR Mac consenta anche di creare nuovi archivi in questo formato, puoi rivolgerti a RAR Archiver che si trova sul Mac App Store ad 1,99 euro.

Anche in questo caso, il programma si imposterà automaticamente come applicazione predefinita per aprire i file RAR.
Per creare nuovi archivi, invece, dovrai avviare RAR Archiver e trascinare nella finestra che si apre tutti i file che vuoi includere nel pacchetto RAR.

Per impostazione predefinita, RAR Archiver estrae il contenuto di tutti gli archivi in una stessa cartella.
Per cambiare la destinazione dei file, avvia la app, recati nelle sue impostazioni – selezionando la voce Preferences dal menu RAR Archiver – ed imposta nel menu a tendina Save folder l’opzione che più preferisci.

Plugin BetterZip per Quick Look

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Ti piacerebbe scoprire il contenuto di un archivio RAR senza doverlo prima estrarre? Nessun problema.
Installando sul tuo Mac il plugin gratuito BetterZip per Quick Look potrai visualizzare il contenuto dei file ZIP e dei file RAR sfruttando il sistema di anteprima incluso in macOS (quindi facendo tap con tre dita sulle icone degli archivi o selezionando questi ultimi e premendo la barra spaziatrice sulla tastiera del Mac).
La procedura per installare il plugin è estremamente semplice.

  • Scarica il plugin BetterZip per Quick Look collegandoti a questa pagina Web e cliccando sulla voce Legacy version 1.5 che si trova sotto la dicitura BetterZip Quick Look Generator;
  • A download completato, copia il file BetterZipQL.qlgenerator che hai appena scaricato sul tuo Mac nella cartella /Library/QuickLook/.
    Se non sai come raggiungere questa cartella, fai click destro sull’icona del Finder, seleziona la voce Vai alla cartella dal menu che compare e incolla il percorso nella finestra che si apre;
  • Apri il Terminale e dai il comando qlmanage -r per riavviare il servizio di Quick Look e rendere effettive le modifiche.

Missione compiuta! Ora puoi selezionare un file ZIP o RAR e visualizzare il suo contenuto senza estrarlo. Attenzione però, questo non significa che puoi aprire i file presenti negli archivi o estrarli singolarmente.
Per compiere queste operazioni hai bisogno di soluzioni professionali, come ad esempio BetterZip da cui è nato il plugin che ti ho appena segnalato.

BetterZip è una delle soluzioni più complete per la creazione e l’estrazione degli archivi compressi disponibili su Mac, permette di visualizzare il contenuto degli archivi senza doverlo prima estrarre, aggiorna gli archivi già esistenti e molto altro ancora. Si può scaricare in una versione di prova gratuita ma è a pagamento (la sua versione completa costa 23,56 euro).
Consulta il suo sito Internet ufficiale per saperne di più, magari potrebbe fare proprio al caso tuo.

come estrarre immagini da pdf mac

come estrarre immagini da pdf mac

Hai scaricato da Internet un file PDF ricco di belle immagini, così vorresti estrapolarle dal documento per salvarle sul tuo Mac ma non sai a quali applicazioni affidarti?
Nessun problema, ce ne sono diverse che possono farti comodo in questa situazione.

Adesso te ne consiglio un paio fra quelle più efficaci e semplici da usare, non devi far altro che scegliere la tua preferita e scoprire come estrarre immagini da PDF Mac utilizzandola grazie alla guida che sto per proporti.

Se vuoi sapere come estrarre immagini da PDF Mac in maniera facile e gratuita, il mio consiglio è quello di rivolgerti a PDF-Images.
Si tratta di una piccola applicazione che consente di estrapolare le foto contenute all’interno dei documenti PDF semplicemente trascinando questi ultimi in essa.

Per scaricare PDF-Images sul tuo computer, collegati al sito Internet della app e clicca sul pulsante verde Download.
A download completato apri, facendo doppio click su di esso, il file appena scaricato (es.
PDF-Images–1.0.dmg) e trascina l’icona di PDF-Images nella cartella Applicazioni di OS X per installare il software sul Mac.

A questo punto, avvia PDF-Images facendo click destro su di esso e selezionando la voce Apri dal menu che compare.
Dopodiché trascina il PDF da cui estrarre le immagini nella finestra che si apre e il gioco è fatto.
Le foto estrapolate dal documento verranno salvate sotto forma di file JPG nella stessa cartella del PDF di origine.

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Se pur di estrarre immagini da PDF Mac sei disposto a sborsare qualche soldo, allora non pensarci su due volte:
apri il Mac App Store e corri a scaricare PDF Toolkit+ (1,79 euro).
Si tratta di una formidabile applicazione all-in-one che consente di modificare i file PDF unendoli, estrapolando pagine da essi, riducendone il peso, aggiungendo loro delle scritte personalizzate ed estraendo le foto presenti all’interno dei documenti.

Per utilizzarla, non devi far altro che recarti nella scheda Testo/Immagini della app e trascinare il documento da cui estrapolare le immagini nel riquadro presente sulla sinistra.
Successivamente, clicca sul pulsante Estrai collocato sotto la dicitura Estrai immagini, seleziona la cartella in cui estrarre le foto e fai click su Salva per completare l’operazione.

come estrarre video da dvd con mac

come estrarre video da dvd con mac

Vorresti copiare sul tuo Mac dei film che hai su DVD, in modo da preservarli e poterli rivedere comodamente quando vuoi, ma non sai a quali programmi affidarti?
Allora non ci pensare su due volte e leggi questo mio tutorial, che è incentrato interamente sull’argomento.
Posso assicurarti che, alla fine, potrai ritenerti ben contento e soddisfatto di quanto appreso.

Nelle righe successive, infatti, andrò a spiegarti in maniera semplice ma al tempo stesso dettagliata come estrarre video da DVD con Mac indicandoti quali programmi usare per compiere l’operazione in oggetto e in che modo impiegarli.
Ti anticipo che, contrariamente alle apparenze e al di là di quel che tu possa pensare, si tratta di un’operazione piuttosto semplice da effettuare e per compiere la quale non è assolutamente necessario essere di grandi esperti in fatto di informatica e nuove tecnologie.
Ti basta solo avere qualche minuto di tempo libero, un minimo di pazienza e di attenzione.

Allora?
Si può sapere che cosa ci fai ancora lì impalato?
Posizionati bello comodo dinanzi il tuo fido Mac e comincia subito a concentrarti sulla lettura di questa guida.
Sei pronto?
Sì?
Grandioso! Mettiamo, dunque, al bando le ciance e procediamo.
Buona lettura e buon divertimento!

Indice

  • HandBrake
  • MakeMKV
  • DVDFab HD Decrypter
  • Riplt
  • Movavi Video Converter

HandBrake

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La prima soluzione che voglio invitarti a prendere in considerazione è HandBrake:
si tratta di un’eccellente applicazione gratuita e open source che permette di “rippare” interi DVD (non protetti) o singoli titoli/capitoli presenti all’interno di questi ultimi in maniera estremamente semplice e di salvarli sotto forma di file video compressi in formato MP4 o MKV.

Per servirtene, collegati innanzitutto al suo sito Internet ufficiale e clicca sul pulsante Download HandBrake x.x.x, in modo da scaricare il programma sul tuo Mac. A download completato, apri il pacchetto .dmg appena ottenuto e trascina l’icona di HandBrake nella cartella Applicazioni di macOS, dopodiché fai clic destro su di essa e seleziona la voce Apri per due volte di fila, in modo tale da aprire il programma andando però ad aggirare le limitazioni che Apple impone verso le applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati (operazione che va eseguita solo al primo avvio).

Ora che visualizzi la finestra di HandBrake sulla scrivania, inserisci nel lettore CD/DVD del tuo Mac il dischetto relativamente al quale desideri andare ad agire, seleziona l’icona del DVD da cui estrarre i video dalla barra laterale di sinistra e fai clic sul pulsante Open. A questo punto, attendi qualche istante affinché il software analizzi il contenuto del dischetto e scegli quale video estrapolare dal DVD utilizzando i menu a tendina Title (per la selezione dei titoli) e Chapters (per la selezione dei capitoli) collocati in alto.

Seleziona, poi, il formato in cui rippare i video (MP4 o MKV) dal menu a tendina Format che si trova sempre nella parte in alto della finestra del programma, premi sul pulsante Browser per scegliere la cartella in cui salvare il risultato della conversione e fai clic su Start posto in cima per avviare la copia dei filmati sul Mac.

Se, invece, vuoi creare dei video da vedere su iPad, iPhone o altri dispositivi, seleziona uno dei profili di conversione disponibili nel menu che puoi richiamare facendo clic sul pulsante Presets (nella parte in alto della finestra di HandBrake).
Inoltre, recandoti nelle schede Audio e Subtitles, puoi scegliere le tracce audio e dei sottotitoli da includere nel video copiato.
Facile, non trovi?

MakeMV

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Il programma menzionato in precedenza non ti ha convinto in maniera particolare?
In tal caso, ti suggerisco di prendere in considerazione l’uso di MakeMKV:
si tratta infatti di un programma grazie al quale è possibile estrapolare i filmati presenti sui DVD, oltre che su Blu-Ray, aggirando le più recenti protezioni anticopia.
Il file finale viene restituito in formato MKV, in grado di preservare tutte le tracce di audio e sottotitoli del supporto originale.
È gratis (in quanto ancora in versione beta), ma lo si può usare per un arco di tempo massimo pari a 60 giorni, superati i quali bisogna comprare la versione finale del prodotto (o scaricare nuovamente la beta)

Per servirtene sul tuo Mac, provvedi in primo luogo a collegarti alla sua pagina di download ufficiale e a fare clic sul collegamento MakeMKV x.x.x for Mac OS X che si trova al centro, in modo tale da dare il via alla procedura di scaricamento del software. A download ultimato, apri il pacchetto .dmg ottenuto, clicca sul bottone Agree nella finestra che ti viene mostrata sulla scrivania e trascina l’icona del programma nella cartella Applicazioni di macOS.
Successivamente, fai clic destro su di essa e seleziona la voce Apri per due volte consecutive, in modo tale da aprire il programma andando però ad aggirare le limitazioni imposte da Apple nei confronti delle applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati (operazione che va eseguita solo al primo avvio)

Ora che visualizzi la finestra di MakeMKV sullo schermo, inserisci il dischetto da cui vuoi estrarre il video nel lettore collegato al computer e aspetta qualche istante affinché il programma esegua la scansione automatica del supporto.
Nel caso in cui non riuscisse a rilevare nulla, premi sul pulsante Alt posto a destra e seleziona tu, dal menu a tendina Source, il DVD.

Clicca poi sul pulsante con il dischetto che risulta collocato sulla sinistra per avviare la copia dei file dal supporto ottico al computer.
A operazione ultimata, seleziona, apponendoci sopra un segno di spunta, i titoli, le tracce audio e i sottotitoli che desideri includere nel file di output, dopodiché premi sul bottone con la cartella in corrispondenza della voce Output folder per selezionare il percorso di output del file.

Per concludere, fai clic prima sul pulsante sottostante la voce Make MKV e poi sul bottone Yes, in modo tale da avviare il processo di ripping.
Ecco fatto!

DVDFab HD Decrypter

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Un’altra risorsa che ti invito a prendere in considerazione per effettuare l’operazione oggetto di questa guida è DVDFab HD Decrypter:
si tratta di un rinomato software per il DVD ripping grazie al qual è possibile estrarre video da DVD standard e da Blu-Ray Disc (sia con che senza protezione) salvando il risultato finale sul disco fisso del computer.
Da notare che supporta la tecnologia Nvidia CUDA, grazie alla quale è in grado di garantire una velocità di conversione molto elevata.
È a pagamento, ma eventualmente lo si può usare a costo zero e senza limitazioni per un periodo di prova di 30 giorni.

Per effettuarne il download sul tuo Mac, collegati innanzitutto al suo sito Internet ufficiale, clicca sul bottone Try It Free che si trova al centro e attendi che il download del software venga portato a termine A scaricamento ultimato, apri il file .pgk ottenuto e, nella finestra che compare sul desktop, fai clic sul bottone Continua per tre volte consecutive, poi su quello Accetta e sul pulsante Installa.
Digita, quindi, la password relativa al tuo account utente su macOS e premi sui bottoni Installa software e Chiudi per concludere il setup.

Successivamente, avvia il programma facendo clic sulla relativa icona che è stata aggiunta al Launchpad e inserisci il dischetto da cui vuoi estrarre i video nel lettore CD/DVD collegato al computer.
Nella finestra di DVDFab HD Decrypter che nel frattempo si è aperta sulla scrivania, seleziona la voce Ripper in cima, porta su ON l’interruttore che trovi accanto al nome del DVD al centro dello schermo, fai clic sul pulsante Choose Other Titls e seleziona i capitoli del DVD di tuo interesse.

Adesso, indica il formato in cui vuoi salvare il video del DVD sul computer facendo clic sul bottone MP4 in alto a sinistra ed effettuando la tua scelta dal menu che si apre, dopodiché specifica il percorso in cui vuoi salvare il file finale facendo clic sul bottone con la cartella aperta che trovi accanto alla voce Save to posta in basso e fai clic sul pulsante Start

Volendo, prima di avviare la procedura di estrazione del filmato puoi intervenire su parametri quali i sottotitoli, la lingua dell’audio ecc.
usando le opzioni apposite che trovi nei menu sottostanti il titolo del DVD al centro dello schermo.

Riplt

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Riplt è un programma gratuito specifico per macOS dal funzionamento estremamente semplice, grazie al quale è possibile copiare i file video presenti su DVD (senza protezione) in un manciata di clic.
Identifica in automatico il disco utilizzando un database online di DVD continuamente aggiornamento e integra anche una comoda funzione di compressione che permette di estrarre solo i video principali in un unico passaggio.
È a pagamento (costa 24,95 $), ma lo si può usare in versione di prova che consente di rippare sino a un massimo di 10 DVD.

Per usarlo sul tuo computer, collegati al suo sito Internet ufficiale e fai clic sul pulsante Free Download for Mac posto a sinistra, in modo tale da avviare lo scaricamento del software. A download ultimato, estrai l’archivio ZIP appena ottenuto e trascina l’icona del programma nella cartella Applicazioni di macOS.
Successivamente, fai clic destro su di essa e scegli la voce Apri per due volte consecutive, in modo tale da avviare il programma andando però ad aggirare le limitazioni imposte da Apple verso gli sviluppatori che non sono stati certificati (operazione che va eseguita solo al primo avvio).

Ora che visualizzi la finestra di Riplt sullo schermo, inserisci nel computer il DVD relativamente al quale ti interessa andare ad agire e attendi qualche istante affinché questo venga rilevato.
In seguito, premi sul bottone Rip per avviare la procedura di copia dell’intero DVD sul Mac.
A processo ultimato, troverai i file di output nella cartella Filmati del Mac (se vuoi modificare quest’impostazione, recati nel menu Riplt > Preferences in alto a sinistra e seleziona la cartella che preferisci dal menu a tendina Movies will be placed in).

Se, invece, vuoi rippare solo alcuni capitoli del DVD, fai clic sul pulsante Compress presente nella finestra principale di Riplt, premi sul bottone Let Me Choose nell’ulteriore finestra che si apre, attendi che venga effettuata l’analisi del disco e seleziona i capitoli di tuo interesse dall’elenco proposto.
Dopodiché premi sul bottone Select e aspetta che la procedura di estrazione venga avviata e completata.

Movavi Video Converter

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Un altro strumento che puoi impiegare per poter estrarre video da DVD con il Mac è Movavi Video Converter.
Come intuibile dal nome stesso, permette di convertire tra loro tutti i principali formati di file video (AVI, MP4, MKV ecc.), di estrapolare i filmati dai DVD (non protetti) e di masterizzare nuovi dischi in maniera incredibilmente semplice, il tutto mediante un’interfaccia utente intuitiva e ben curata.
Purtroppo è a pagamento (la versione base costa 29,95 euro, mentre quella Premium, con funzioni aggiuntive, 39,95 euro), ma si può provare gratuitamente, senza limitazioni, per 7 giorni.

Per servirtene sul tuo Mac, collegati al sito Internet del programma e fai clic sul pulsante Scarica gratis, in modo tale da avviare il download del programma. A scaricamento completato, apri il pacchetto .dmg ricavato e, nella finestra che si apre, fai doppio clic sull’icona del software, così da dare il via alla procedura d’installazione di Movavi Video Converter.
Nell’ulteriore finestra che ti viene mostrata, premi sul bottone Continua per due volte consecutive, poi su Accetta e Installa.
Digita, dunque, la password relativa al tuo account utente su macOS nel campo apposito che compare su schermo, premi sul pulsante Installa software e, per concludere il setup, clicca sul bottone Chiudi.

A questo punto, avvia Movavi Video Converter facendo clic sulla relativa icona che è stata aggiunta al Launchpad, inserisci nel lettore CD/DVD collegato al tuo Mac il dischetto da cui intendi estrapolare i filmati e, nella finestra del software che nel frattempo si è aperta sullo schermo, fai clic sul pulsante Aggiungi file posto in alto a sinistra.
In seguito, seleziona l’opzione Aggiungi DVD dal menu che si apre e poi fai clic sul percorso relativo al dischetto appena inserito nel lettore.

A questo punto, seleziona, uno alla volta, i capitoli del DVD che vuoi estrapolare dal dischetto, facendo clic sui relativi titoli al centro della finestra. Se necessario, puoi anche regolare le impostazioni relative al filmato (es.
la lingua dell’audio) usando le voci e i menu che trovi in corrispondenza di ciascun capitolo, sempre nella parte centrale della finestra.

Successivamente, clicca sulla scheda Video posta in basso, scegli il formato che preferisci in cui è tua intenzione estrapolare il capitolo selezionato e indica la qualità dal menu che si apre. Se, invece, vuoi salvare i filmati in un formato compatibile con specifici dispositivi (es.
iPhone, iPad, smartphone Android ecc.) seleziona la scheda Dispositivi (collocata sempre in basso) e scegli il device di riferimento da li

Per concludere, clicca sul pulsante con la cartella che trovi accanto alla voce Salva in situata in basso a destra e indica la posizione sul tuo Mac in cui desideri salvare il file video di output, dopodiché dai il via alla procedura di estrazione del video facendo clic sul bottone Converti collocato sempre in basso a destra.

come disinstallare applicazioni mac

come disinstallare applicazioni mac

Ti sei finalmente deciso a passare da Windows a OS X, hai acquistato il tuo primo Mac e hai iniziato a sperimentarne le funzionalità e ad aggiungere nuovi programmi ma… adesso ci hai ripensato e vorresti rimuovere qualche applicazione?
Se la tua risposta è “si” ma non sai come fare, voglio subito rassicurarti su una cosa:
disinstallare applicazioni Mac è estremamente semplice, praticamente come bere un bicchier d’acqua!

Anche se apparentemente potrebbe sembrarti il contrario, la procedura che bisogna seguire per disinstallare le applicazioni su macOS risulta molto più semplice di quella che è necessario seguire sui sistemi Windows, te l’assicuro.
Nella maggior parte dei casi basta selezionare l’icona dell’applicazione da cancellare e cliccare su un pulsante o trascinarla nel cestino:
tutto qui.
Ci sono anche app un po’ più elaborate, come ad esempio gli antivirus o le grosse suite per la grafica, che prevedono una procedura di disinstallazione simile a quella dei programmi per Windows, ma si tratta di casi particolari.

Adesso però non perdiamoci più in chiacchiere e passiamo all’azione.
Prenditi quindi qualche minuto di tempo libero e dedicati alla lettura delle seguenti righe per scoprire come fare per disinstallare le applicazioni dal tuo Mac, indipendentemente dalla loro tipologia e provenienza.
Resterai stupito da quanto è semplice!

Disinstallare applicazioni Mac:
procedura standard

Cominciamo vedendo come disinstallare applicazioni Mac seguendo la procedura standard, quella che non prevede l’utilizzo di “uninstaller” come accade su Windows.
In realtà le procedure sono due:
una per le applicazioni scaricate dal Mac App Store e una per le applicazioni scaricate da siti esterni al Mac App Store.
Ecco spiegato tutto in dettaglio.

Disinstallare applicazioni scaricate dal Mac App Store

La procedura di rimozione per i software scaricati dal Mac App Store è estremamente semplice. Tutto quello che devi fare è accedere a Launchpad di macOS cliccando sulla sua icona presente nella barra Dock (il missile).

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Una volta avviato Launchpad, individua l’applicazione scaricata dal Mac App Store che desideri eliminare, cliccaci sopra con il tasto sinistro del mouse e continua a tenere premuto sino quando non vedi comparire una x nell’angolo in alto a destra. Per disinstallare applicazioni Mac, fai clic sulla x, rispondi in maniera affermativa all’avviso che compare e il gioco è fatto.

Disinstallare applicazioni scaricate da siti di terze parti

Per disinstallare le applicazioni provenienti da siti diversi dal Mac App Store, non bisogna far altro che trascinare la loro icona nel Cestino e svuotare quest’ultimo.

La prima mossa che devi compiere, dunque, è recarti nella cartella Applicazioni del computer ed individuare l’icona del software che desideri disinstallare.
Per fare ciò, recati sulla Scrivania di macOS, porta il cursore del mouse sulla voce Vai presente nella barra dei menu e poi fai clic sulla voce Applicazioni dal menu visualizzato.
In alternativa puoi utilizzare la combinazione di tasti cmd+shift+A sulla tastiera del computer oppure puoi selezionare il collegamento Applicazioni dalla barra laterale del Finder.

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Nella finestra che a questo punto andrà ad aprirsi, individua l’icona dell’applicazione che desideri disinstallare, cliccaci sopra e trascinala nel cestino che trovi collocato sul dock.
In alternativa puoi cliccare con il tasto destro del mouse sull’icona dell’applicazione che vuoi disinstallare dal Mac e scegliere la voce Sposta nel Cestino dal menu visualizzato.

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Successivamente, digita la password del tuo account utente su macOS (quella che usi per accedere al sistema) e svuota il Cestino.
Se non sai come svuotare il cestino, clicca con il tasto destro del mouse sull’icona di quest’ultimo, seleziona la voce Svuota il Cestino dal menu che compare e conferma il tutto cliccando sul pulsante con su scritto Svuota il Cestino.

Tieni presente che quando svuoti il Cestino l’applicazione viene rimossa definitivamente da Mac, quindi se disponi di file creati con l’applicazione che stai per disinstallare potresti non essere più in grado di aprirli.

Disinstallare applicazioni Mac completamente

A volte, quando si rimuove un’applicazione dal Mac seguendo la procedura standard, alcuni file collegati a quest’ultima rimangono inutilmente sull’hard disk del computer.
Per evitare che ciò accada, bisogna affidarsi a software come AppCleaner.

Qualora non ne avessi mai sentito parlare, AppCleaner è un’applicazione gratuita per macOS che analizza il contenuto dell’hard disk e permette di disinstallare completamente i programmi selezionati evitando che questi lascino eventuali residui nel sistema.

Per scaricare AppCleaner sul tuo Mac, collegati al sito ufficiale dell’applicazione e clicca sul primo collegamento che si trova sotto la voce Downloads (sulla destra). Attendi quindi che il download di AppCleaner venga portato a termine, estrai il software dall’archivio zip che lo contiene e trascina la sua icona nella cartella Applicazioni di macOS.

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Adesso, avvia AppCleaner facendo doppio clic sulla sua icona e procedi trascinando nella finestra del programma l’icona dell’applicazione che vuoi disinstallare.
Qualora dovesse comparire un messaggio d’errore e AppCleaner non dovesse avviarsi, fai clic destro sulla sua icona e seleziona la voce Apri dal menu che compare.

Una volta trascinata l’applicazione da rimuovere in AppCleaner, metti il segno di spunta accanto ai file che desideri rimuovere (se non sai bene dove mettere le mani, lascia selezionati gli elementi che trovi selezionati di default), clicca sul pulsante Elimina e, se richiesto, digita la password del tuo account utente su macOS.

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A questo punto, svuota il Cestino di macOS come spiegato in precedenza e il gioco è fatto.
Se vuoi, puoi disinstallare le applicazioni con AppCleaner anche cliccando sulla voce Applicazioni collocata in alto a sinistra della finestra del programma, individuando l’icona o il nome dell’app che desideri eliminare, selezionandola, premendo su Cerca e successivamente su Elimina.

Sappi, inoltre, che AppCleaner consente di rimuovere i widget dalla dashboard e i plugin che risultano installati nel sistema.
Per rimuovere widget o i plugin ti basta premere, a seconda di ciò che vuoi eliminare, sulle voci Widgets o Altro presenti nella finestra di AppCleaner, individuare l’elemento su cui vuoi agire, spuntare la casella ad esso associata, cliccare su Cerca e infine su Elimina.

AppCleaner si può usare sia con le applicazioni scaricate liberamente da Internet sia con le applicazioni scaricate dal Mac App Store, anche se per queste ultime è consigliabile seguire la procedura di disinstallazione standard.

Disinstallare antivirus Mac e altre applicazioni con Uninstaller

Come accennato in apertura del post, ci sono alcune applicazioni che non si possono disinstallare trascinando la loro icona nel cestino ma includono degli appositi tool di disinstallazione come i programmi per Windows.
Tra i programmi in questione ti segnalo Photoshop e tutti i software delle suite Adobe, Parallels Desktop e gli antivirus per Mac (ad eccezione di quelli scaricati dal Mac App Store); ma l’elenco potrebbe andare avanti ancora a lungo.

In linea di massima, le applicazioni che non si possono disinstallare con un semplice trascinamento nel Cestino sono quelle che prevedono una procedura d’installazione in stile Windows (quindi non il trascinamento della loro icona nella cartella Applicazioni di macOS) e/o agiscono in maniera profonda sul sistema installando agenti o driver.

Il tool di disinstallazione molto spesso è contenuto nel pacchetto dmg che contiene anche l’installer dell’applicazione, quindi basta aprire quello e selezionare l’icona della disinstallazione per portare a termine la procedura.
In altri casi viene salvato nella cartella in cui è salvata l’applicazione (es. Applicazioni/Adobe Photoshop nel caso di Photoshop), in altri ancora va richiamato tramite il menu File dell’applicazione da disinstallare.

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Se hai dei dubbi circa la procedura corretta da seguire per un’applicazione che vuoi rimuovere dal tuo Mac, va’ su Google e cerca [nome dell’applicazione] Mac uninstall disinstallare [nome dell’applicazione] Mac.

Disinstallare MacKeeper e altre applicazioni malevole

Ci sono alcune applicazioni malevole (o quasi malevole), come ad esempio MacKeeper che rendono difficile la vita a chi le vuole disinstallare.
In questo caso, consiglio di affidarsi a degli antimalware specifici come l’ottimo Malwarebytes per Mac che è completamente gratuito e permette di rimuovere in un sol colpo tutti i malware finora conosciuti su macOS.
Se vuoi saperne di più, leggi il mio tutorial su come eliminare MacKeeper, in cui puoi trovare delle informazioni generiche che valgono per la rimozione di un po’ tutte le app malevole per Mac.

come fare backup iphone su mac

come fare backup iphone su mac

Sei fiero possessore di un Mac e, dopo tante riflessioni, hai deciso di allargare la famiglia dei dispositivi Apple in tuo possesso e acquistare un iPhone nuovo di zecca.
Dopo aver esplorato un po’ le funzionalità di base del tuo nuovo telefono, sei passato al sodo e hai deciso di creare un backup dello stesso sul Mac, così da salvare i primi dati e le prime personalizzazioni applicate al dispositivo.

Il problema è che, non essendo molto esperto, proprio non sai come fare backup iPhone su Mac, pertanto stai cercando una guida che ti insegni a portare a termine questo compito.
Ebbene, sono felice di dirti che, finalmente, l’hai trovata:
di seguito, infatti, ho tutta l’intenzione di spiegarti per filo e per segno come creare sul Mac dei salvataggi della memoria del “iPhone”, pronti per essere ripristinati all’occorrenza.

Nel dettaglio, avrò cura di mostrarti come portare a termine il compito sia utilizzando iTunes, il software ufficiale di casa Apple, sia avvalendoti di altri due programmi progettati per lo scopo, quali iMazing e Wondershare Dr.Fone.
Non preoccuparti se non sei molto esperto in tecnologia, non ne hai motivo:
i passaggi sono di semplicissima applicazione, davvero alla portata di tutti! Dunque, ritaglia qualche minuto del tuo tempo libero, mettiti bello comodo e leggi con molta attenzione tutto quanto ho da spiegarti sull’argomento:
sono sicuro che il risultato non ti deluderà.
Buona lettura e… buon backup!

Indice

  • Come fare backup iPhone su Mac con iTunes
  • Altri programmi per fare backup iPhone su Mac
    • iMazing
    • Dr.Fone

Come fare backup iPhone su Mac con iTunes

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Come ti ho già accennato all’inizio di questa guida, il metodo più semplice (nonché gratuito) per effettuare un backup dell’iPhone sul Mac è quello di utilizzare iTunes, il programma progettato da Apple per la gestione completa dei dispositivi dotati di iOS (dunque iPhoneiPad).

Per impostazione predefinita, iTunes è già presente su tutte le versioni di macOS attualmente supportate:
per servirtene, dopo aver collegato l’iPhone al computer tramite il cavo Lightning, clicca sull’icona a forma di nota musicale annessa alla barra Dock e, se è la prima volta che connetti il “iPhone” al Mac, spostati sullo schermo del telefono, tocca il pulsante Consenti per autorizzare la connessione tra i due dispositivi e finalizza l’operazione indicando il codice di sblocco dell’iPhone.

Completata quest’operazione, ritorna al computer e clicca sull’icona a forma di iPhone collocata nella barra superiore di iTunes.
Dopodiché, per creare immediatamente un backup del dispositivo, clicca sulla voce Riepilogo collocata nella parte sinistra del programma e, successivamente, premi il pulsante Effettua backup adesso.
Dopo qualche istante, verrà avviata la procedura di salvataggio dati, che potrebbe durare anche diversi minuti (variabili in base alla quantità di informazioni da salvare):
il gioco è fatto!

Se lo desideri, puoi fare in modo che il backup venga aggiornato e sincronizzato ogni volta che colleghi l’iPhone al computer tramite cavo Lightning e/o Wi-Fi, apponendo il segno di spunta accanto alle voci Sincronizza automaticamente quando iPhone è collegato Sincronizza con iPhone via Wi-Fi; inoltre, puoi scegliere di codificare i backup creati, proteggendoli con una password, apponendo il segno di spunta accanto all’apposita voce.

Proteggere i backup con una password permette anche di salvare informazioni “delicate”, come quelle relative alla salute (passi fatti, peso, battito ecc.) e alla domotica (Home).
Fai però bene attenzione:
esattamente come ti ho spiegato nella mia guida specifica sul tema, dimenticare la password scelta significa perdere irrimediabilmente tutti i backup protetti dalla stessa.

Per ulteriori dettagli riguardo la procedura di backup tramite iTunes e per informazioni sulle varie procedure di ripristino possibili, ti invito a leggere con attenzione i miei tutorial su come effettuare backup iPhone e come ripristinare backup iPhone, nei quali ti ho fornito tutti i dettagli del caso.

Altri programmi per fare backup iPhone su Mac

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Sebbene l’utilizzo di iTunes sia il modo più semplice di effettuare un backup dell’iPhone sul Mac, non è detto che non vi siano strade alternative da percorrere per giungere allo stesso risultato, anzi! In Rete, sono disponibili numerosi programmi che permettono di ottenere un risultato piuttosto buono, anche senza affidarsi al software ufficiale di Apple.

Tra queste soluzioni, vale la pena citare iMazing Dr.Fone, due software utilizzabili previa acquisto di licenza e dotati di un sistema di backup che non ha nulla da invidiare a quello offerto da iTunes:
a differenza di quest’ultimo, iMazing e Dr.Fone permettono di specificare selettivamente quali dati salvare e, al bisogno, di accedere alle informazioni senza necessariamente ripristinarle sul telefono (cosa che con iTunes, invece, non è permessa, quantomeno non in via ufficiale).
Di seguito ti illustro il funzionamento di entrambe le soluzioni.

iMazing

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Il primo dei programmi alternativi a iTunes utili per fare backup iPhone su Mac è iMazing:
si tratta di un software compatibile sia con Windows che con macOS, in grado di accedere ai file salvati sul “iPhone” e di trasferirli in assoluta tranquillità, grazie a delle pratiche procedure guidate.

È possibile usufruire gratuitamente di iMazing per effettuare i backup dell’iPhone.
Per ripristinarli (e sbloccare tante altre funzionalità del programma), è invece necessario acquistare una licenza al prezzo di 39,99€ una tantum.

Se sei interessato a provare il programma su Mac, collegati al sito Internet ufficiale dello stesso e clicca sul pulsante Scarica per Mac per avviare immediatamente il download del file d’installazione (ad es. iMazing2forMac.dmg).
Una volta ottenuto il pacchetto dmg, aprilo, clicca sul pulsante Agree che compare a schermo e, tramite la finestra successiva, trascina l’icona di iMazing nella cartella Applicazioni del Mac per finalizzare l’installazione del programma.

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Successivamente, dopo aver collegato l’iPhone al Mac, avvia iMazing richiamandolo dal Launchpad (l’icona a forma di razzo annessa alla barra Dock) e premi sul pulsante Apri (devi farlo soltanto la prima volta che apri il programma, così che GateKeeper possa riconoscerlo e aggiungerlo alla lista dei programmi conosciuti).

Nota:
per funzionare correttamente, iMazing ha bisogno di un’installazione preventiva di iTunes (per via dei driver e di altre parti “tecniche” per instaurare la connessione con il telefono).
Questo passaggio, tuttavia, non è necessario su macOS, in quanto iTunes è già presente sul sistema per impostazione predefinita.

Se è la prima volta che colleghi l’iPhone al Mac, sul “iPhone” dovrebbe comparire un messaggio di notifica relativo all’abbinamento al computer:
premi senza esitare su Consenti e attendi che iMazing riconosca correttamente l’iPhone.

Ad ogni modo, ritorna al Mac, clicca sul pulsante Più tardi per servirti della versione di prova del software (o su Acquista licenza per procedere con l’acquisto di una licenza) e, nella finestra successiva, premi sul pulsante Fai backup ora collocato in basso a destra.
Qualora il summenzionato pulsante non dovesse essere immediatamente visibile, premi sull’icona Fai backup situata nella barra dei pulsanti di iMazing per accedere all’apposita finestra.

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A questo punto, il gioco è praticamente fatto:
nella finestra riepilogativa, puoi scegliere se effettuare o meno backup automatici non appena l’iPhone viene collegato al Mac, se applicare o meno crittografia (dunque proteggere i backup con password), impostare il percorso di destinazione backup, cioè la cartella del computer in cui vengono effettuati i salvataggi, o, ancora, definire il periodo di archiviazione del backup, se effettuare o meno i salvataggi automatici tramite connessione Wi-Fi e gestire altre opzioni relative al collegamento (ad es.
l’avvio di iMazing non appena si collega l’iPhone al Mac).

Quando hai finito, non ti resta che cliccare sul pulsante Fai backup, collocato in basso a destra, per avviare il salvataggio dei dati memorizzati sull’iPhone:
puoi controllare l’andamento del processo tramite la barra d’avanzamento visualizzata a schermo.
Completato il processo, dovresti visualizzare il messaggio Backup riuscito:
a questo punto, puoi tranquillamente scollegare l’iPhone dal Mac e uscire da iMazing.

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Per ripristinare un backup così creato, collega nuovamente il telefono al computer, avvia iMazing e clicca sul pulsante Ripristina un backup collocato nella schermata iniziale:
seleziona il backup che desideri ripristinare dalla finestra successiva, premi il pulsante Scegli, definisci le impostazioni di ripristino dalla finestra successiva (se non sai cosa fare, lascia pure i settaggi predefiniti), clicca sul pulsante Avanti e conferma la volontà di procedere con il ripristino confermando l’avviso successivo.

Dr.Fone

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Se iMazing non è riuscito a soddisfare le tue aspettative, puoi dare un’opportunità a Wondershare Dr.Fone, altro ottimo programma di gestione completo per l’iPhone, che annovera tra le sue funzioni la possibilità di creare e ripristinare backup.

Anche in questo caso, non si tratta di un programma gratuito:
il prezzo di una licenza commerciale parte da 99,99€ una tantum, tuttavia è possibile usufruire di una versione di prova del programma per testarne, almeno in parte, il funzionamento. Per servirtene, collegati alla sua pagina principale, clicca sul pulsante Download Gratuito con annessa l’icona di macOS (il “viso” sorridente quadrato) e attendi che il file d’installazione del software (ad es.
drfone_fullxxx.dmg) venga completamente scaricato sul computer.

Fatto ciò, apri il summenzionato pacchetto, premi sul pulsante Accetto e, per completare l’installazione, trascina l’icona di Dr.Fone nella cartella Applicazioni del Mac avvalendoti della finestra mostrata successivamente a schermo.

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Fatto ciò, collega l’iPhone al computer e avvia il programma richiamandolo dal Launchpad, premi sul pulsante Apri per aggiungerlo alla lista dei programmi fidati (devi farlo solo la prima volta), clicca sul pulsante Backup & Ripristino collocato nella schermata principale dell’applicazione e, per scaricare l’apposito modulo, premi sul piccolo pulsante Download che compare successivamente.

Una volta completato il download del componente aggiuntivo, fai nuovamente clic nuovamente sull’icona Backup & Ripristino, premi, se necessario, il pulsante Chiudi iTunes e clicca successivamente sul bottone Backup.

Qualora fosse la prima volta che colleghi l’iPhone al computer, dovresti visualizzare sullo schermo del telefono la richiesta di autorizzazione per l’abbinamento al Mac:
rispondi affermativamente al messaggio, inserisci il codice di sblocco del telefono, quando richiesto, per poi attendere il riconoscimento del dispositivo da parte del computer.

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Giunto alla schermata successiva di Dr.Fone, seleziona tutti gli elementi che intendi aggiungere al backup apponendo un segno di spunta alla relativa casella, imposta, se lo desideri, il percorso in cui salvare il tutto, cliccando sull’icona a forma di cartella e, quando hai finito, premi il pulsante Backup per avviare il processo.
Tutto qui!

Per ripristinare un backup, apri nuovamente Dr.Fone, fai clic sulla sezione Backup & Ripristino, premi sul pulsante Ripristino, seleziona il backup che intendi ripristinare dalla schermata seguente, premi sul pulsante Successivo e segui le istruzioni visualizzate a schermo per completare la procedura.

come disinstallare un programma da mac

come disinstallare un programma da mac

Dopo anni di Windows, hai deciso di passare a Mac.
Ti sei ambientato piuttosto in fretta nel sistema operativo di casa Apple, ma ci sono alcuni aspetti di quest’ultimo che non ti sono ancora perfettamente chiari. Ad esempio, non sai ancora come disinstallare un programma da Mac e oggi vorresti qualche delucidazione su questa procedura:
se è uguale per tutti i software, se c’è bisogno di programmi aggiuntivi per eliminare eventuali tracce residue lasciate dalle applicazioni cancellate e così via… tutti dubbi che andremo a chiarire in questa guida, non ti preoccupare.

Cominciamo subito col dire che no, i software per Mac non si disinstallano tutti allo stesso modo:
nella maggior parte dei casi basta cancellarli dalla cartella delle applicazioni o dal Launchpad per liberarsene, ma esistono anche delle eccezioni.
Infatti, ci sono dei software, come ad esempio Photoshop, che necessitano di procedure un po’ più lunghe, simili a quelle che si effettuano sui sistemi operativi di casa Microsoft.

Per saperne di più, continua a leggere.
Qui sotto trovi spiegato come sbarazzarti dei software scaricati dal Mac App Store, come disinstallare i programmi prelevati da fonti esterne e, dulcis in fundo, come eliminare le tracce residue che le applicazioni per Mac possono lasciare sul computer.
Ti assicuro che è tutto molto più semplice di quello che immagini.
Buona lettura e buon divertimento!

Indice

  • Come fare per disinstallare un programma dal Mac
    • Tramite il Launchpad
    • Tramite il Cestino
    • Tramite lo strumento per gestire lo spazio d’archiviazione
    • Tramite uninstaller ufficiale
  • Disinstallare completamente un programma da Mac
    • AppCleaner

Come fare per disinstallare un programma dal Mac

Come ti dicevo in precedenza, la procedura da compiere per disinstallare un programma da Mac non è uguale in tutti i casi, sebbene solitamente sia sufficiente sfruttare gli strumenti inclusi “di serie” nel sistema operativo.
Ad ogni modo, qui sotto trovi spiegato, per filo e per segno, come procedere utilizzando il Launchpad, il Cestino, lo strumento per gestire lo spazio d’archiviazione inclusi in macOS e gli unistaller ufficiali distribuiti dalle varie software house.

Tramite il Launchpad

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Iniziamo andando a scoprire come disinstallare un programma da Mac tramite il Launchpad, procedura che, è però bene tenerlo presente, vale solo ed esclusivamente per le applicazioni che sono state scaricate e installate tramite il Mac App Store.

In tal caso, tutto quello che devi fare è accedere al Launchpad di macOS, facendo clic sulla sua icona (quella con il razzo spaziale e lo sfondo grigio) che trovi sulla barra Dock e individuare, nella schermata che ti viene mostrata, l’icona dell’applicazione relativamente alla quale ti interessa andare ad agire (se non riesci a visualizzarla, scorri le successive schermate del Launchpad cliccando sui pallini situati in basso o effettuando uno swipe sul trackpad).

Una volta trovata l’applicazione che vuoi cancellare, facci un clic prolungato sopra, fino a quando l’icona non inizia a “tremare”.
Successivamente, clicca sulla “x” comparsa nell’angolo in alto a destra dell’icona, quindi sul pulsante Elimina, e il gioco è fatto.

Tramite il Cestino

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Un altro sistema per disinstallare un programma da Mac, valido per le applicazioni installate tramite pacchetto .dmg e trascinamento nella cartella Applicazioni, consiste nel trascinare il software nel Cestino di macOS, procedendo in maniera praticamente analoga a come occorre fare per la cancellazione di un file.

Per cui, per sbarazzarti di un’applicazione su Mac in questo modo, provvedi in primo luogo a raggiungere la cartella Applicazioni del computer.
Se non sai come trovarla, recati sulla scrivania, apri il menu Vai situato nella parte in alto a sinistra dello schermo e seleziona la voce Applicazioni da quest’ultimo.
In alternativa, puoi premere la combinazione di tasti cmd+shift+a sulla tastiera del computer oppure puoi selezionare il collegamento Applicazioni dalla barra laterale del Finder.

Una volta raggiunta la summenzionata cartella, individua l’icona del software da disinstallare, facci un clic prolungato sopra e, continuando a tenere cliccato, trascina quest’ultima nel Cestino, che si trova nella parte in fondo a destra della barra Dock.

Dopo aver compiuto tutti i passaggi di cui sopra, potrebbe esserti chiesto di digitare la password del tuo account utente su macOS (quella che usi per entrare nel sistema) e dovrai poi provvedere a svuotare il Cestino:
per riuscirci, clicca con il tasto destro del mouse sull’icona di quest’ultimo, seleziona la voce Svuota il Cestino dal menu che compare e conferma il tutto, facendo clic sul pulsante Svuota il cestino.

Tramite lo strumento per gestire lo spazio d’archiviazione

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Un ulteriore sistema che hai dalla tua per effettuare la disinstallazione delle applicazioni installate sul Mac consiste nello sfruttare lo strumento per gestire lo spazio d’archiviazione, quello che Apple ha deciso di includere sul suo sistema operativo a partire da macOS Sierra.
Puoi usarlo sia per cancellare le applicazioni provenienti dal Mac App Store che da fonti esterne.

Per servirtene, fai clic sull’icona della mela che si trova nella parte in alto a sinistra dello schermo e seleziona, dal menu che si apre, la voce Informazioni su questo Mac.
Nella finestra che ti viene mostrata sulla scrivania, seleziona la scheda Archiviazione e poi fai clic sul bottone Gestisci, che trovi accanto al nome del disco rigido del computer.

Nell’ulteriore finestra che a questo punto ti viene mostrata, seleziona la voce Applicazioni dalla barra laterale di sinistra, individua l’applicazione che intendi cancellare, selezionala e premi sul bottone Elimina, situato in basso, per procedere con la sua cancellazione.
Conferma quindi quelle che sono le tue intenzioni, facendo nuovamente clic sul pulsante Elimina nel riquadro che compare, e il gioco è fatto.

Tramite uninstaller ufficiale

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Alcune applicazioni, come ad esempio Photoshop, altri software Adobe e gli antivirus per macOS, non vanno eliminate adottato i sistemi che ti ho descritto nelle righe precedenti, bensì utilizzando l’unistaller ufficiale incluso in esse, un po’ come si fa su Windows.

Per cui, per disinstallare un programma da Mac quando quest’ultimo include un’utility di rimozione, devi recarti nella cartella che contiene il software (es.
Applicazioni/Adobe Photoshop nel caso di Photoshop) e aprire, facendo doppio clic su di esso, il disinstallatore presente in quest’ultima (es.
Disinstalla Adobe Photoshop).

Nella finestra che compare sulla scrivania, segui le istruzioni che ti vengono mostrate, provvedendo poi a confermare la tua volontà di procedere con la rimozione dell’applicazione.
Nella maggior parte dei casi, basta cliccare su pulsanti quali OK,Avanti e Disinstalla.
Per concludere, ti verrà chiesto di digitare la password del tuo account utente su macOS.

Purtroppo non posso essere più specifico riguardo i passaggi da compiere, in quanto non sono a conoscenza del programma esatto installato sul tuo Mac che intendi rimuovere, ma i passaggi da effettuare sono più o meno quelli che ti ho appena indicato per la maggior parte dei software.
Ad ogni modo, sul sito Internet dello sviluppatore di riferimento, nella sezione dedicata alle FAQ o al supporto e all’assistenza, dovresti trovare indicazioni dettagliate su come accedere allo strumento ufficiale per la rimozione del programma e come usarlo.

Tieni poi presente che, in alcuni casi, lo strumento di rimozione di un’applicazione non è incluso nella cartella dove risiede quest’ultima, bensì nel pacchetto .dmg utilizzato per la sua installazione o nel menu delle impostazioni.

Disinstallare completamente un programma da Mac

In alcune circostanze, i programmi disinstallati dal Mac possono lasciare delle tracce indesiderate sul computer, un po’ come succede su Windows.
Per evitare che ciò accada, quindi per andare a disinstallare completamente un programma dal Mac, è possibile ricorrere a degli appositi strumenti di rimozione di terze parti.

AppCleaner

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Il miglior strumento disponibile su piazza per disinstallare i programmi installati sul Mac senza lasciare file residui è il software gratuito AppCleaner che agisce andando ad analizzare il contenuto del disco e rimuovendo i programmi selezionati in maniera tale che questi non lascino dati nel sistema.

Per scaricare AppCleaner sul tuo Mac, collegati al sito Internet del programma e clicca sul primo collegamento Version x.x che si trova nella barra laterale di destra, sotto la dicitura Downloads.

A scaricamento ultimato, estrai l’archivio ZIP ottenuto e trascina l’icona di AppCleaner (quella con il logo del programma) presente al suo interno nella cartella Applicazioni di macOS.
Successivamente, facci clic destro sopra e seleziona la voce Apri dal menu che compare, in modo tale da avviare l’applicazione andando però ad aggirare le limitazioni imposte da Apple nei confronti degli sviluppatori non certificati (operazione che va effettuata solo al primo avvio).

Ora che visualizzi la finestra di AppCleaner sulla scrivania, trascinaci sopra l’icona del software che vuoi disinstallare e fai clic sul pulsante Rimuovi.
Quando richiesto, digita la password del tuo account utente su macOS e il gioco è fatto.

In alternativa a come ti ho appena indicato, puoi anche cliccare sul pulsante con le linee in orizzontale collocato nella parte in alto a destra della finestra, in modo tale da visualizzare direttamente da AppCleaner l’elenco completo delle applicazioni installate, e individuare da quest’ultimo quella che desideri rimuovere.

Una volta trovato il programma che intendi disinstallare, clicca sul suo nome e poi sul pulsante Rimuovi presente nel riquadro che si apre.
In alcuni casi, potrebbe esserti chiesto anche di digitare la password del tuo account utente su Mac, per confermare l’operazione.
Nelle preferenze del programma puoi anche rimuovere le protezioni per i programmi in esecuzione e quelli di sistema (anche se, in genere, ti sconsiglio di adottare questa soluzione).

La stessa procedura appena descritta per le applicazioni si può mettere in pratica anche per i widget e i plugin installati nel sistema, selezionando prima la categoria di riferimento dal menu a tendina che si trova nella parte in alto della finestra di AppCleaner, visibile dopo aver fatto clic sul bottone con le linee in orizzontale.

come fare copia e incolla su mac

come fare copia e incolla su mac

Da pochi giorni hai acquistato il tuo primo Mac e, dato che questa è la tua prima esperienza con i computer realizzati dal colosso di Cupertino, hai ancora difficoltà a utilizzare alcune funzioni basilari, come quella del copia e incolla.
Sono diversi giorni che ti stai chiedendo come fare copia e incolla su Mac e, finalmente, ti sei deciso a cercare su Internet una soluzione al tuo problema giungendo così sul mio articolo.
Beh, in tal caso sono contento di darti una buona notizia:
sei capitato proprio nel posto giusto al momento giusto!

Nei prossimi paragrafi, infatti, ti indicherò step by step come accedere alla funzione del copia e incolla su Mac e persino come gestire e sincronizzare la clipboard. Fare copia e incolla su Mac è davvero semplicissimo e, anche se non sei un “mago” del computer, grazie ai miei consigli riuscirai a capire come utilizzare questa utile funzionalità sia tramite il mouse che tramite alcune comode scorciatoie da tastiera.
Oltre a ciò, ti illustrerò nel dettaglio il funzionamento di un paio di software che ti aiuteranno a gestire la clipboard e a sincronizzarla su tutti i tuoi dispositivi.

Dato che ti sento già scalpitare, direi di non perdere altro tempo in chiacchiere e di addentrarci subito nel cuore di questo tutorial.
Ti suggerisco di metterti bello comodo e di prenderti tutto il tempo che ti serve per leggere e mettere in pratica le informazioni che trovi riportate qui sotto.
Buona lettura e buon divertimento!

Indice

  • Fare copia e incolla su macOS
    • Mouse
    • Scorciatoie da tastiera
  • Gestire e sincronizzare la clipboard su Mac

Fare copia e incolla su macOS

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Fare copia e incolla su Mac è una delle operazioni più semplici da portare a termine e, come ti ho detto poc’anzi, è possibile far ciò sia attraverso l’utilizzo del mouse che ricorrendo ad alcune scorciatoie da tastiera che, con molta probabilità, troverai molto utili.

Mouse

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Ti stai chiedendo come utilizzare il mouse per fare copia e incolla su macOS?
Innanzitutto, apri il file o la pagina Web che contiene il testo che vuoi copiare; dopodiché seleziona la porzione di testo che ti interessa tenendo premuto il tasto sinistro del mouse e trascinando il cursore sul testo stesso.
Dopo aver evidenziato la porzione di testo che ti interessa, fai clic con il tasto destro del mouse sull’area selezionata e, nel menu a tendina che compare a schermo, fai clic sull’opzione Copia.
Se utilizzi un computer portatile o, comunque, un trackpad al posto del mouse, puoi fare clic destro facendo un clic con due dita sulla superficie del trackpad.

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Adesso è giunto il momento di incollare la porzione di testo che hai copiato.
Per far ciò, apri il file in cui vuoi incollare il testo, fai clic con il tasto destro nel punto in cui vuoi incollarlo e, nel menu che si apre, seleziona la voce Incolla.

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Come puoi notare, la porzione di testo che hai copiato è stata incollata correttamente proprio nel punto in cui desideravi! Hai visto com’è stato semplice fare copia e incolla utilizzando il mouse del Mac?
Posso garantirti che è altrettanto semplice compiere la stessa operazione tramite alcune scorciatoie da tastiera.

Alcune applicazioni, come quelle per l’elaborazione dei testi (es.
PagesWord), includono una funzione, denominata Incolla e associa stile o Incolla e applica formattazione (solitamente accessibile tramite il menu Modifica o il menu Composizione che si trova in alto a sinistra) che permette di incollare del testo facendogli perdere la sua formattazione originale (es.
grassetti, corsivi ecc.) e adattandolo alla formattazione del documento corrente.

Scorciatoie da tastiera

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Fare copia e incolla sul Mac tramite alcune scorciatoie da tastiera è davvero semplice, e anche molto comodo! Anche in questa circostanza dovrai prima selezionare il testo che ti interessa, copiarlo e, infine, incollarlo dove pare e piace a te. Per selezionare la porzione di testo che vuoi copia-incollare, puoi utilizzare il mouse servendoti delle indicazioni che ti ho fornito nel paragrafo precedente, oppure puoi utilizzare alcune scorciatoie da tastiera.

Per selezionare tutto il testo utilizzando la tastiera, premi contemporaneamente i tasti cmd+a.
Per selezionare il carattere precedente o successivo, invece, utilizza la combinazione di tasti shift+freccia destra o freccia sinistra; mentre se vuoi selezionare intere parole, premi contemporaneamente i tasti shift+option+freccia destra o freccia sinistra.

Ci sono molte altre scorciatoie che puoi utilizzare per selezionare il testo su Mac, alcune delle quali permettono di selezionare la riga precedente e successiva o, addirittura, il paragrafo precedente e successivo.
Trovi un elenco di tutte le scorciatoie “possibili e immaginabili” nel tutorial in cui spiego in modo approfondito come selezionare un testo con la tastiera.
Dai un’occhiata a questo approfondimento, lo troverai molto utile.

Una volta che avrai selezionato il testo che ti interessa utilizzando le combinazioni di tasti sopraccitate, premi contemporaneamente i tasti cmd+c per copiarlo e, dopo aver aperto il documento in cui desideri incollarlo, premi contemporaneamente i tasti cmd+v per portare a termine l’operazione.

Se vuoi incollare un testo facendogli perdere la sua formattazione originale e facendogli acquisire la formattazione del documento in cui vuoi inserirlo, usa la combinazione shift+alt+cmd+v.

Gestire e sincronizzare la clipboard su Mac

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Ora che sai come fare come e incolla su Mac, è giunto il momento di spiegarti come puoi gestire e sincronizzare la clipboard.
Le informazioni che sono riportate nelle prossime righe ti saranno molto utili soprattutto se hai la necessità di tenere traccia degli ultimi copia-incolla effettuati o di fare copia e incolla dal tuo Mac al tuo iPhone, al tuo iPad o persino al tuo dispositivo Android (e viceversa).

Handoff

Se possiedi un Mac piuttosto recente (realizzato nel 2012 o negli anni successivi) e un iPhone, un iPad o un iPod touch aggiornato ad iOS 8 (o versioni successive), puoi sfruttare Handoff:
una funzionalità presente “di serie” sui dispositivi della mela morsicata, grazie alla quale è possibile copiare un testo o un contenuto multimediale sul proprio dispositivo iOS e incollarlo sul Mac (e viceversa).
Per poter far ciò, è necessario abilitare questa funzione sia sul proprio dispositivo iOS che sul proprio Mac e poi bisogna attivare il Wi-Fi e il Bluetooth.
Ora ti spiego nel dettaglio come devi “muoverti” in entrambi i casi.

Per abilitare Handoff sul tuo dispositivo iOS, avvia la app Impostazioni (quella con l’icona grigia a forma di ingranaggio che è collocata nella home screen del tuo dispositivo) e recati in Generali > Handoff.
Nel menu che si apre, sposta su ON la levetta dell’interruttore situato accanto alla voce Handoff e, nel centro di controllo di iOS (richiamabile effettuando uno swipe dal fondo dello schermo verso l’alto), attiva il Wi-Fi e il Bluetooth premendo sugli appositi toogle.
Se hai aggiornato il tuo dispositivo ad iOS 11, il Wi-Fi e il Bluetooth vengono mantenuti costantemente attivi (a meno che non li disattivi direttamente dalle impostazioni) proprio per non inibire questa utile funzione.

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Sul Mac, invece, recati nelle Preferenze di sistema (l’icona grigia a forma di ingranaggio che è collocata sulla barra Dock), clicca sulla voce Generali e, nella finestra che viene visualizzata sullo schermo, apponi il segno di spunta accanto alla voce Consenti Handoff tra questo Mac e i tuoi dispositivi iCloud.
Dopodiché attiva il Wi-Fi e il Bluetooth dalla barra dei menu e il gioco è fatto.

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Adesso copia una porzione di testo sul tuo dispositivo iOS e prova a incollarlo su un documento che hai aperto sul Mac (o viceversa) e, come per “magia”, il testo verrà incollato da un dispositivo all’altro.

Per maggiori info e dettagli riguardanti la funzionaità Handoff, clicca qui per accedere alla sezione del sito Apple interamente dedicata a questa utilissima feature.

Alt-C

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Se sei in possesso di un device Android e non hai a disposizione un iPhone o un iPad, non potrai utilizzare Handoff per far “comunicare” il tuo dispositivo con il tuo Mac.
Ciò non significa che non esiste un modo per sincronizzare la clipboard del tuo Mac con il tuo smartphone o con il tuo tablet Android.
Basta installare uno dei tanti programmi che permettono di scavalcare il “muro” eretto da Apple e il gioco è fatto!

In questo caso, il programma che potrebbe fare al caso tuo si chiama Alt-C, un software gratuito che permette di sincronizzare facilmente la clipboard fra il proprio computer e il proprio dispositivo mobile (purché entrambi siano collegati a Internet) pienamente compatibile con Android.
Per installare Alt-C sul tuo Mac, collegati innanzitutto alla sua pagina di download del programma e clicca sul pulsante Download situato a destra (cliccando su quello di sinistra è possibile installare il programma su un PC Windows).

A download completato, apri il pacchetto pkg che hai appena scaricato sul tuo computer e segui la procedura guidata per portare a termine l’installazione del programma (basta cliccare sempre su Continua Accetta e digitare la password d’accesso a macOS quando richiesto).
Sul tuo smartphone Android, invece, scarica l’app Alt-C servendoti del link che ti ho appena fornito o cercando la app su Play Stre.

Ora è giunto il momento di configurare Alt-C per far sì che sincronizzi correttamente la clipboard fra il tuo computer e il tuo dispositivo mobile.
Per far ciò, digita il nome del dispositivo che vuoi sincronizzare con il tuo computer nel campo Give your device name, mentre nell’app Alt-C installata sul tuo dispositivo Android premi sul pulsante Get my code! per ottenere il codice di verifica di 8 cifre che permetterà di sincronizzare i tuoi dispositivi, digitalo sul computer.
Infine, clicca sul pulsante Sync per portare a termine la procedura di sincronizzazione e il gioco sarà fatto.

Adesso copia un testo sul tuo dispositivo Android e prova a incollarlo sul tuo Mac utilizzando la combinazione di tasti alt+V.
Hai visto?
Il testo è stato copiato da un dispositivo all’altro!

Flycut

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Se vuoi gestire al meglio la clipboard del tuo Mac, ti suggerisco di installare Flycut, un’applicazione scaricabile gratuitamente dal Mac App Store che permette accedere facilmente alla cronologia degli elementi copiati nella clipboard.

Per prima cosa, installa il programma sul tuo Mac servendoti del link che ti ho fornito e clicca sui bottoni Ottieni/Installa l’app.
A download ultimato, avvia il programma cliccando sul pulsante Apri e, da questo preciso istante, Flycut salverà la cronologia della clipboard alla quale potrai accedere cliccando semplicemente sull’icona di Flycut situata nella barra dei menu di macOS.

Se vuoi incollare una porzione di testo che hai copiato e che si trova nella cronologia della clipboard, clicca sull’icona di Flycut e fai clic sull’anteprima che visualizzi nel menu a tendina che compare a schermo.
Il testo verrà incollato in modo automatico nel file a cui stai lavorando.

Se desideri cancellare la cronologia della tua clipboard, clicca sui comandi Clear All > Clear; mentre se vuoi mettere in standby Flycut clicca su Quit e il programma non registrerà più i copia e incolla che effettuerai fino a quando non deciderai di ripristinare nuovamente l’impostazione.

Altri programmi per gestire e sincronizzare la clipboard su Mac

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Oltre ai programmi che ti ho illustrato nel paragrafo precedente, ci sono tante altre soluzioni che possono aiutarti a gestire e a sincronizzare la clipboard sul tuo Mac.
Le trovi elencate proprio qui sotto.

  • Paste (Mac) — se vuoi gestire la cronologia dei tuoi vari copia e in colla in modo avanzato, questa app che costa 10,99 euro potrebbe fare al caso tuo.
    La sua interfaccia a schede facilita il suo utilizzo e permette di individuare con maggior rapidità gli elementi precedentemente salvati in base alle loro applicazioni di provenienza.
  • Copied (Mac/iOS) — questa app, disponibile sia su Mac (8,99 euro) che su iOS (gratis) permette di salvare e sincronizzare gli elementi della clipboard fra il proprio computer e il proprio iPhone, iPad o iPod touch.
  • Alfred (Mac) — questo programma è uno dei più completi che tu possa installare sul tuo Mac.
    Oltre a permettere di visualizzare la cronologia della clipboard, Alfred permette di lanciare applicazioni e file velocemente, effettuare ricerche online, espandere abbreviazioni di testo… insomma, di tutto e di più! Alfred può essere scaricato in modo gratuito, ma per accedere ad alcune funzionalità come la gestione della clipboard è necessario acquistare la licenza disponibile in tre differenti versioni:
    19, 29 e 39 dollari.
  • Pastebot (Mac) — se cerchi un programma che permetta di applicare dei filtri agli elementi contenuti nella clipboard, questa app potrebbe fare al caso tuo.
    Pastebot costa 10,99 euro e permette anche di sincronizzare la clipboard fra più computer tramite iCloud.
  • Keyboard Maestro (Mac) — questo programma è una utility che non può mancare nel Mac di chi vuole gestire in modo ottimale il proprio lavoro.
    Keyboard Maestro permette di creare facilmente clipboard multiple, offre la possibilità di registrare operazioni ripetitive ed eseguirle tramite la semplice pressione di un tasto o al verificarsi di una determinata condizione.
    Costa 38,58 euro.

come duplicare schermo iphone su mac

come duplicare schermo iphone su mac

Hai bisogno di realizzare un video dimostrativo o una presentazione in tempo reale in cui far vedere, contemporaneamente, quello che accade sul desktop del tuo Mac e sullo schermo del tuo iPhone?
Una buona soluzione, in questo caso, potrebbe essere proiettare lo schermo dell’iPhone sulla scrivania del Mac e raggruppare così in un’unica schermata i contenuti da mostrare al pubblico.
Sì, ma come?
Se vuoi, posso spiegartelo io.

Se mi dedichi qualche minuto del tuo tempo libero, posso infatti illustrarti come duplicare schermo iPhone su Mac adoperando varie soluzioni, sia via cavo che wireless.
Nel primo caso, ti basterà usare un cavo USB/Lightning e un software incluso “di serie” in macOS; nel secondo, invece, dovrai rivolgerti a un software di terze parti (nulla che sia fuori dalla tua portata comunque, non temere).

Detto ciò, direi che possiamo mettere da parte le chiacchiere e passare all’azione.
Coraggio allora:
rimboccati le maniche, leggi le indicazioni che trovi di seguito e prova a metterle in pratica.
Sono sicuro che resterai più che soddisfatto del risultato finale.
Buona lettura e in bocca al lupo per tutto!

Indice

  • Duplicare schermo iPhone su Mac con cavo
  • Duplicare schermo iPhone su Mac senza cavo
    • Reflector
    • AirServer

Duplicare schermo iPhone su Mac con cavo

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La soluzione più semplice ed economica che puoi adottare per duplicare lo schermo di iPhone su Mac è collegare fisicamente il telefono al computer e sfruttare QuickTime Player, lo storico media player incluso “di serie” in tutte le versioni di macOS, in modo da eseguire il mirroring della home screen di iOS sul Mac.
Si tratta davvero di un gioco da ragazzi!

Per duplicare lo schermo di iPhone su Mac con QuickTime, collega dunque lo smartphone al computer usando il cavo USB/Lightning e, se è la prima volta che esegui quest’operazione, autorizza la comunicazione tra i due dispositivi rispondendo agli appositi avvisi che compaiono su di essi e digitando, quando richiesto, il codice di sblocco sul “iPhone”.

A questo punto, apri QuickTime Player dal Launchpad del Mac (l’icona del razzo presente sulla barra Dock) o dalla barra di ricerca di Spotlight (richiamabile tramite l’icona della lente d’ingrandimento collocata in alto a destra o premendo la combinazione di tasti cmd+spazio sulla tastiera).

In seguito, fai clic destro sull’icona di QuickTime Player comparsa sulla barra Dock e seleziona la voce Nuova registrazione filmato dal menu contestuale.
Nella finestra che si apre, dovrebbe avviarsi in automatico una ripresa della webcam del Mac (se è la prima volta che richiami questa funzione, il programma ti chiederà il permesso per accedere alla cam).

A questo punto, per visualizzare lo schermo dell’iPhone, premi sul simbolo v presente accanto al pulsante REC e seleziona l’opzione iPhone dal menu Videocamera.
Missione compiuta! Adesso hai lo schermo di iOS riprodotto sul Mac e puoi decidere cosa fare:
registrare un video di quest’ultimo oppure registrare tutto lo schermo del computer (comprensivo della scrivania di macOS e della home screen di iPhone).

Nel primo caso, premi nuovamente su v e scegli, dal menu Microfono, se nel video vuoi includere l’audio di iPhone, quello del microfono del Mac o quello proveniente da altre fonti (es.
microfoni connessi al Mac).
Dal medesimo menu puoi anche impostare la qualità di registrazione.
Infine, premi sul bottone REC, per avviare la registrazione.

Successivamente,, premi sul pulsante stop presente in alto a destra (nella barra dei menu) per fermare la registrazione e salva il risultato finale, tramite il menu File > Esporta come di QuickTime Player (in alto a sinistra).
Potrai scegliere tra varie risoluzioni.
Prima dell’esportazione, puoi anche editare il video “al volo”, avvalendoti degli strumenti accessibili tramite il menu Modifica, in alto (es.
quelli per dividere il clip, ruotarlo ecc.).

Se, invece, hai scelto di registrare lo schermo del Mac e quello di iPhone contemporaneamente, posiziona la finestra di QuickTime Player dove più preferisci, fai clic destro sull’icona del player sulla barra Dock e scegli la voce Nuova registrazione schermo dal menu contestuale.

Ora, se usi macOS Mojave o successivi, si aprirà lo strumento Istantanea Schermo; altrimenti sarà lo stesso QuickTime a registrare la scrivania.

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Delinea, dunque, la porzione di schermo da riprendere (l’cona del rettangolo tratteggiato, in Istantanea schermo), regola le preferenze relative all’audio (menu Opzioni in Istantanea Schermo o l’icona v in QuickTime Player) e avvia la registrazione.

Al termine, per fermare le riprese e salvare il video, premi il tasto stop presente nella barra dei menu, in alto a destra.
Se qualche passaggio non ti fosse chiaro, ti invito a consultare il mio tutorial su come registrare lo schermo su Mac.

Duplicare schermo iPhone su Mac senza cavo

Ti piacerebbe sapere se è possibile duplicare lo schermo di iPhone su Mac senza Apple TV o altri dispositivi dedicati?
La risposta è affermativa.
Esistono, infatti, diversi software per macOS che, una volta installati sul computer, consentono di trasformare quest’ultimo in un ricevitore AirPlay e, dunque, di ricevere il mirroring dei dispositivi iOS/iPadOS compatibili (quasi tutti, a meno di non utilizzare device molto, molto datati).

Reflector

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Reflector è un ottimo software che consente di trasformare i Mac, i PC Windows e i dispositivi Android in ricevitori AirPlay, Google Cast o Miracast, con anche il supporto al mirroring di più device in contemporanea.
È molto facile da usare e consente di registrare video delle trasmissioni ricevute.

Costa circa 20 euro, ma si può provare gratis per 7 giorni (nella trial viene impresso il logo dell’applicazione sulla trasmissione ricevuta).
Per funzionare, richiede che il Mac abbia il supporto alle reti Wi-Fi e che sia equipaggiato con macOS 10.10 o successivi.
Detto ciò, passiamo all’azione.

Per scaricare la versione di prova di Reflector sul tuo Mac, collegati al sito Internet del programma e clicca sul pulsante TRY FREE FOR 7 DAYS.
A download completato, apri il file .dmg ottenuto e trascina Reflector nella cartella Applicazioni di macOS.

Avvia, quindi, Reflector (rispondendo Apri all’avviso che compare alla prima apertura) e scegli di eseguire la versione di prova del programma, cliccando sul bottone Try Reflector (o, se hai già acquistato una licenza, clicca su I have a license key).

Bene:
a questo punto, non ti resta che prendere il tuo iPhone, richiamare il Centro di controllo (eseguendo uno swipe dall’angolo in alto a destra verso il basso, se hai un iPhone con notch, o dal basso verso l’alto, se hai un iPhone con tasto Home), premere sul pulsante Duplica schermo e selezionare il nome del tuo Mac dalla lista dei dispositivi disponibili.
Digita poi il codice che visualizzi sul computer e il gioco è fatto.

Adesso dovresti visualizzare la schermata del tuo iPhone sul Mac (non potrai controllarla però, dovrai impartire i comandi all’iPhone agendo sempre direttamente su quest’ultimo).
Noterai anche una toolbar superiore, mediante la quale svolgere varie operazioni:
l’icona dell’ingranaggio ti consente di regolare la cornice da visualizzare (frame), le dimensioni dello schermo (scale), l’orientamento (force rotation) e di attivare/disattivare le funzioni “sempre in primo piano” (Always on top) e “schermo intero” (Full Screen); l’icona della macchina fotografica ti consente di realizzare uno screenshot dello schermo dell’iPhone, mentre il pulsante REC avvia una registrazione video.

Per regolare le preferenze avanzate, clicca sull’icona di Reflector presente nella barra dei menu (in alto a destra) e seleziona l’icona dell’ingranaggio dal riquadro che si apre.
Potrai così impostare tantissimi parametri, come ad esempio la risoluzione della trasmissione (scheda Connection), la qualità delle registrazioni video (scheda Recording) e molto altro ancora.
Per registrare un video dell’intera scrivania del Mac, segui le indicazioni presenti nel mio tutorial su come registrare lo schermo su Mac.

AirServer

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Un altro valido software che consente di trasformare il Mac in un ricevitore AirPlay è AirServer, il quale supporta anche le tecnologie wireless Google Cast e Miracast ed è disponibile su una vasta gamma di dispositivi, compresi i PC Windows, le console della famiglia Xbox e dei device dedicati.
Permette anche di realizzare video e trasmissioni live su YouTube delle catture eseguite.

Si può provare gratis per 31 giorni, dopodiché costa 17 euro circa.
Richiede l’uso di un Mac equipaggiato con macOS 10.9 o successivi e con supporto alle reti Wi-Fi.
Per scaricarlo sul tuo Mac, collegati al sito ufficiale del programma e clicca sul pulsante Download.

Concluso lo scaricamento, apri il pacchetto .dmg ottenuto, rispondi Agree all’avviso che compare sullo schermo e trascina l’icona di AirServer nella cartella Applicazioni di macOS.
A questo punto, avvia AirServer (rispondi Apri all’avviso che compare al primo avvio) e clicca su Use in Trial Mode o Activate License, a seconda se vuoi usare la versione di prova del software o registrare una licenza precedentemente acquistata.

Adesso devi scaricare l’app di AirServer sul tuo iPhone:
ti basta visitare il link appena fornito, premere sul pulsante Ottieni/Installa e verificare la tua identità tramite Face ID, Touch ID o password dell’ID Apple; dopodiché devi associare il “iPhone” al programma.
Per compiere quest’operazione, torna sul Mac, clicca sull’icona di AirServer presente nella barra dei menu (in alto a destra) e seleziona la voce relativa al QR code dal menu che si apre.

A questo punto, avvia l’app AirServer Connect sul tuo iPhone, fai tap sul pulsante Scan QR Code, inquadra il QR code visualizzato sul Mac ed esegui il mirroring dello schermo di iOS sul computer, richiamando il Centro di controllo (eseguendo uno swipe dall’angolo in alto a destra verso il basso, se hai un iPhone con notch, o dal basso verso l’alto, se hai un iPhone con tasto Home), premendo sul pulsante Duplica schermo e selezionando il nome del tuo Mac dalla lista dei dispositivi disponibili.

Il gioco è fatto! Se tutto è filato per il verso giusto, sullo schermo del tuo Mac dovrebbe comparire il display del tuo iPhone (in modalità di sola visualizzazione, non potrai comandare lo smartphone dal computer).
Muovendo il cursore del mouse comparirà anche una toolbar, mediante la quale potrai cambiare il rapporto di forma della trasmissione (l’icona dello schermo con i due triangoli sopra e sotto), avviare la registrazione di un video (pulsante REC; per usufruirne dovrai concedere all’applicazione i permessi necessari); avviare una trasmissione live su YouTube (pulsante LIVE) e regolare colori/luminosità e altri parametri del video (l’icona dell’ingranaggio).

Per uscire dalla modalità a tutto schermo, clicca sull’apposita icona con due frecce visualizzata in alto a destra al movimento del mouse.
Per registrare il video dell’intera scrivania del Mac, segui invece le indicazioni presenti nel mio tutorial su come registrare lo schermo su Mac.

come fare foto schermo mac

come fare foto schermo mac

Da qualche giorno a questa parte, hai un fastidioso problema sul tuo Mac che proprio non riesci a risolvere.
Per cercare di far fronte alla cosa, hai chiesto a un amico esperto di informatica di darti una mano e questo, per comprendere meglio il tuo problema, ti ha suggerito di fare foto allo schermo del Mac.

Se in questo momento stai leggendo questa guida, però, molto probabilmente è perché non sai come far fronte alla richiesta del tuo amico.
Ho indovinato?
Bene.
Se le cose stanno effettivamente in questo modo, sappi che non hai motivo di preoccuparti, posso darti una mano io. Nelle seguenti righe andrò, infatti, a indicarti alcune utili soluzioni che puoi usare direttamente e comodamente sul tuo computer per fare foto allo schermo del Mac.

A seconda di quelle che sono le tue esigenze e preferenze, potrai scegliere di fare foto a tutto lo schermo oppure a porzioni di quest’ultimo o, ancora, a singole finestre.
Per completezza d’informazione, poi, nell’ultima parte della guida ti spiegherò anche come personalizzare gli screenshot realizzati. Buona lettura e buon divertimento!

Indice

  • Fare foto dell’intero schermo su Mac
  • Fare foto di porzioni di schermo e singole finestre su Mac
  • Utility Istantanea schermo
  • Controlli avanzati per fare foto schermo su Mac
  • Fare foto a intere pagine Web su Mac
  • Personalizzare gli screenshot su Mac

Fare foto dell’intero schermo su Mac

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Se hai intenzione di capire come fare foto dell’intero schermo del Mac, sappi che puoi riuscirci tramite l’utilizzo di alcune combinazioni di tasti predefinite.
Per procedere, infatti, non devi far altro che premere contemporaneamente i tasti cmd+shift+3 sulla tastiera del tuo computer:
un’immagine in formato PNG con la “foto” del desktop verrà salvata automaticamente sulla Scrivania di macOS.

È poi possibile creare degli screenshot e copiarli direttamente nella clipboard di sistema anziché salvarli sotto forma di immagini sulla Scrivania:
si tratta di un’operazione che può tornare particolarmente utile quando si vogliono incollare rapidamente le schermate di un programma o le foto del desktop in un documento di testo, un’email o in altre app.

Per copiare gli screenshot nella clipboard di macOS, basta utilizzare le stesse combinazioni di tasti viste in precedenza aggiungendo a queste ultime il tasto ctrl.
Quindi, se vuoi copiare negli appunti l’istantanea della Scrivania, devi premere cmd+ctrl+shift+3 e potrai poi incollarla in un documento premendo semplicemente i tasti cmd+v.

Se il tuo Mac è aggiornato a macOS 10.14 Mojave (o successivi), dopo aver effettuato lo screenshot, comparirà una miniatura di quest’ultimo nell’angolo in basso a destra dello schermo.
Pigiando sulla miniatura, potrai modificare la cattura schermo aggiungendovi testi, frecce, scritte e quant’altro utilizzando i comandi situati in alto a sinistra.

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Sempre da questa schermata, potrai premere sul pulsante Condividi (l’icona del quadrato con la freccia) per condividere la schermata con altri utenti oppure premere sul bottone Elimina (l’icona della pattumiera) per cestinarlo.
Per salvare lo screenshot in locale, invece, devi premere sul bottone Fine.

Nel caso tu non voglia far comparire la miniatura in questione ogni volta che effettui una cattura schermo, premi contemporaneamente i tasti cmd+shift+5 per richiamare lo strumento Istantanea schermo (di cui ti parlerò tra poco in un capitolo dedicato), premi sul pulsante Opzioni e poi togli il segno di spunta dalla voce Mostra miniatura fluttuante e il gioco è fatto.

Fare foto di porzioni di schermo e singole finestre su Mac

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Se anziché fotografare l’intero schermo del Mac desideri fare foto a porzioni di schermo, devi premere la combinazione di tasti cmd+shift+4 sulla tastiera e marcare l’area che intendi catturare tenendo premuto il tasto sinistro del mouse (e poi rilasciandolo per effettuare lo scatto).

La combinazione ti tasti che ti ho appena indicato può essere usata anche quando si desidera realizzare lo screenshot di singole finestre, ma in questo caso anziché selezionare con il mouse la porzione di schermo da catturare occorre premere la barra spaziatrice sulla tastiera e poi cliccare sulla finestra che si intende catturare.
L’immagine ottenuta avrà un effetto ombreggiato.

Che tu abbia deciso di fotografare porzioni di schermo o singole finestre, sappi che in ambedue i casi puoi decidere di salvare lo screenshot direttamente sulla Scrivania oppure copiarlo nella clipboard tenendo premuto ctrl mentre effettui la cattura dello schermo.

Ti ricordo anche che, se il tuo Mac è aggiornato a macOS 10.14 Mojave (o versioni successive), dopo aver eseguito uno screenshot, comparirà una miniatura di quest’ultimo nell’angolo in basso a destra e cliccandoci sopra potrai modificarlo e condividerlo, come ti ho già illustrato nel capitolo precedente.

Utility Istantanea schermo

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Se hai difficoltà a utilizzare le scorciatoie da tastiera di cui ti ho parlato nei capitoli precedenti e vuoi realizzare degli screenshot avvalendoti esclusivamente del mouse, puoi ricorrere all’utility Istantanea schermo, inclusa in macOS.
Grazie ad essa, è possibile non solo eseguire delle catture schermo, ma anche regolare alcuni parametri avanzati di questi ultimi e persino registrare dei video di ciò che viene fatto sul Mac.

Per utilizzare Istantanea schermo, apri il Launchpad (l’icona del razzo presente sulla barra Dock), apri la cartella Altro e fai clic sull’icona della applicazione.
In alternativa, puoi richiamarla semplicemente premendo cmd+shift+5 sulla tastiera.

Una volta avviata l’utility Istantanea schermo, dovresti visualizzare la sua barra degli strumenti, la quale è suddivisa in due dal divisore | posto al centro della stessa.
A sinistra del divisore ci sono i pulsanti Acquisisci l’intero schermo, Acquisisci la finestra selezionata e Acquisisci la selezione che, rispettivamente, permettono di effettuare uno screenshot dell’intero schermo, di una finestra selezionata oppure di una porzione di schermo scelta. Per tua informazione, sulla destra del divisore sono presenti i pulsanti Registra l’intero schermo e Registra la selezione che permettono, rispettivamente, di registrare un video dell’intero schermo o soltanto di una porzione di esso.

Prima di eseguire lo screenshot, puoi modificare alcune opzioni di cattura/registrazione premendo sull’apposito pulsante che trovi sulla destra, così da scegliere se mostrare il puntatore del mouse, mostrare la miniatura fluttuante dopo la cattura, impostare un timer per ritardare la cattura dello schermo e selezionare la posizione in cui salvare lo screenshot (es.
Scrivania, Documenti, etc.).
Dopo aver impostato tutte queste preferenze e aver scelto la modalità di cattura che più gradisci, premi sul bottone Acquisisci per fotografare lo schermo e il gioco è fatto.

Le informazioni che ti ho appena fornito sono valide per le versioni di macOS pari o superiori alla 10.14 (Mojave).
In caso contrario, puoi adoperare una versione meno “potente” di Istantanea schermo, che non permette di registrare di regolare le preferenze inerenti la realizzazione degli screenshot di cui ti parlavo prima.

Dopo aver avviato l’applicazione, premi sulla sua icona presente sul Dock e seleziona una delle quattro opzioni che ti vengono proposte dopo aver cliccato sulla voce Scatto nella barra dei menu (in alto a sinistra): Selezione per realizzare lo screenshot di una porzione di schermo; Finestra per fotografare una singola finestra; Schermo per realizzare lo screenshot di tutto lo schermo o Schermo con timer per creare uno screenshot con 10 secondi di ritardo.

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Una volta che avrai eseguito la cattura schermo, dovrebbe aprirsi in automatico l’applicazione Anteprima e potrai salvare l’immagine selezionando la voce Salva dal menu File.

Controlli avanzati per fare foto schermo su Mac

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Oltre che così come ti ho già indicato nei capitoli precedenti, sappi che puoi personalizzare e modificare ulteriormente gli screenshot ottenuti tramite l’immissione di appositi comandi nel Terminale.

A seconda di quelle che sono le tue esigenze, mediante il Terminale, puoi infatti modificare il formato di salvataggio predefinito degli screenshot, disattivare l’ombreggiatura degli stessi e/o cambiare nome e cartella di destinazione delle immagini dello schermo del tuo Mac.

Se sei interessato ad apportare questo genere di modifiche ai tuoi screenshot, apri l’applicazione Terminale (puoi riuscirci cercandolo in Spotlight oppure cliccando sulla sua icona presente nella cartella Altro del Launchpad) e impartisci i comandi che trovi illustrati di seguito.

  • Per cambiare il formato di file in cui macOS salva gli screenshot, dai il comando defaults write com.apple.screencapture type formato, dove al posto di formato devi digitare l’estensione del formato di file in cui intendi salvare gli screenshot.
    Sono supportati i formati JPG, BMP, TUF, TGA, JP2, PICT e PDF.
  • Per disattivare l’ombreggiatura degli screenshot, utilizza il comando defaults write com.apple.screencapture disable-shadow -bool true.
    In caso di ripensamenti, potrai ripristinare l’ombreggiatura utilizzando il comando defaults write com.apple.screencapture disable-shadow -bool false.
  • Per cambiare la cartella di destinazione degli screenshot, invece, dai il comando default write com.apple.screencapture location cartella.
    Al posto di cartella devi inserire il percorso completo della cartella in cui salvare le immagini.
  • Per impostare il nome predefinito delle istantanee, utilizza il comando default write com.apple.screencapture name “nome file”.
    Al posto di nome file, devi digitare il nome che intendi assegnare agli screenshot (se il nome è composto da un singolo termine puoi anche evitare l’utilizzo delle virgolette).

In tutti i casi, per rendere effettive le modifiche, effettua un logout dal tuo account utente oppure riavvia il processo SystemUIServer dando il comando killall SystemUIServer nel Terminale.
Più semplice di così?!

Fare foto a intere pagine Web su Mac

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Hai bisogno di catturare intere pagine Web su Mac?
Purtroppo gli strumenti integrati “di serie” su macOS non offrono una funzione in grado di fare una cosa del genere, ma puoi comunque ricorrere a soluzioni di terze parti.
Tra queste è impossibile non citare il famosissimo Snapito, un servizio Web gratuito che funziona senza installare nulla e senza dover effettuare alcuna registrazione.

Per servirtene, collegati alla sua home page, digita l’URL della pagina Web che vuoi fotografare interamente nell’apposito campo di testo e premi sul bottone verde Snap.
Nel giro di qualche istante, vedrai comparire sullo schermo l’anteprima dell’immagine che hai ottenuto e potrai effettuarne il download in locale premendo sulla voce Download Original Screenshot.
Semplice, vero?

Personalizzare gli screenshot su Mac

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In conclusione, vediamo come personalizzare gli screenshot su Mac.
Se il computer in tuo possesso è aggiornato a macOS 10.14 Mojave, puoi riuscirci premendo sulla miniatura della cattura schermo e poi utilizzando i pulsanti e le opzioni che ti vengono mostrate nella finestra che si apre (come ti ho già spiegato nel capitolo iniziale).

Se hai tardato a cliccare sulla miniatura in questione dopo aver realizzato lo screenshot o stai utilizzando una versione di macOS precedente alla 10.14 (Mojave), puoi procedere con Anteprima, l’applicazione disponibile “di serie” su tutti i Mac e che permette di visualizzare/modificare sia immagini che documenti PDF.

Per modificare uno screenshot con Anteprima, fai doppio clic su di esso e attendi che la finestra del programma si apra. Per modificare lo screenshot puoi utilizzare tutti i principali strumenti di editing presenti barra degli strumenti del programma e nella barra dei menu.

Ad esempio, puoi regolare le dimensioni delle immagini selezionando la voce Regola dimensione… dal menu Strumenti oppure inserire linee, quadrati e scritte negli screenshot cliccando prima sull’icona della matita (in alto a destra) e poi sullo strumento desiderato nella toolbar che compare nella finestra del programma.

Quando sei soddisfatto del risultato ottenuto, puoi esportare il tuo screenshot modificato sotto forma di file PNG, JPG o PDF, selezionando la voce Esporta… dal menu File.
Tieni presente che se utilizzi una versione di macOS pari o successiva a Lion, puoi contare sulla funzione di salvataggio automatico che registra tutte le modifiche effettuate su un’immagine direttamente sul file originale.

Se Anteprima non dovesse soddisfarti, puoi personalizzare gli screenshot realizzati su Mac rivolgendoti a qualche soluzione di terze parti, come Skitch di Evernote, un’applicazione gratuita che può essere scaricata direttamente dal Mac App Store.

come duplicare un cd con mac

come duplicare un cd con mac

Un tuo amico ti ha prestato il CD di un gioco o una raccolta di foto/video che ti piacerebbe duplicare su un dischetto vuoto ma non sai come fare?
Se utilizzi un Mac, puoi rivolgerti a SimplyBurns.

SimplyBurns è un’applicazione gratuita per Mac che consente di masterizzare CD e DVD di dati, CD audio e creare copie 1:1 di qualsiasi tipo di dischetto.
È estremamente intuitivo e la sua interfaccia è completamente in italiano.
Ecco come duplicare un CD con Mac utilizzandolo.

Se vuoi scoprire come duplicare un CD con Mac, il primo passo che devi compiere è collegarti al sito Internet di SimplyBurns e cliccare sulla voce Download (collocata in alto a destra) per scaricare il programma sul tuo computer.
A download completato apri, facendo doppio click su di esso, l’archivio appena scaricato (es.
SimplyBurns-build-rev428.zip) e trascina l’icona di SimplyBurns nella cartella Applicazioni di OS X.

A questo punto, avvia SimplyBurns e clicca sul pulsante Apri per accedere alla schermata principale del software.
Inserisci quindi il CD da duplicare nel tuo Mac e clicca prima sul pulsante Copia 1:1 e poi sulla voce Copia per avviare la copia dei dati dal disco di origine al computer.
La durata della procedura dipende dalla quantità di dati presenti sul CD, ad ogni modo dovrebbero bastare pochi minuti.

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Una volta terminata la copia dei dati dal dischetto di origine al computer, per duplicare un CD con Mac devi inserire un dischetto vuoto nel Mac e cliccare sul pulsante Masterizza.
Anche in questo caso, la durata della procedura dipenderà dalla quantità di dati da riversare sul CD ma anche dalla velocità di scrittura impostata nel menu a tendina Velocità.

Cliccando sulla scheda Avanzato, puoi anche attivare o disattivare la verifica dopo la scrittura, la potezione “Underrun” ed impostare la simulazione di scrittura dei dati prima della masterizzazione vera e propria.

Se vuoi duplicare un CD audio, sappi che con SimplyBurns puoi anche “rippare” le tracce incluse in esso e copiarle sul Mac sotto forma di file audio compressi.
Basta selezionare la voce Rip Disc dalla finestra iniziale dell’applicazione e cliccare sul pulsante Rip.
Facile, no?

come duplicare un dvd con mac

come duplicare un dvd con mac

Sei terrorizzato all’idea di perdere i dati salvati sui tuoi preziosissimi DVD e ti piacerebbe crearne delle copie di backup in modo tale da scongiurare ogni possibile pericolo?
La “trovata” mi sembra davvero ottima! Che aspetti a farlo?
Come dici?
Non sai come riuscirci perché sei passato da poco da Windows a macOS e non hai la più pallida idea di dove mettere le mani?
No problem, posso spiegartelo io.

Se mi dedichi qualche minuto del tuo prezioso tempo libero, posso illustrati, in maniera semplice e al tempo stesso dettagliata, come duplicare un DVD con Mac.
Ti anticipo già che basta usare Utility Disco, uno strumento apposito incluso “di serie” in macOS, per creare un file .dmg del dischetto da copiare e masterizzare l’immagine ottenuta su un DVD vuoto.

Qualora poi Utility Disco non dovesse essere di tuo gradimento, potrai rivolgerti a soluzioni ad hoc sviluppate da terze parti.
Ora però basta chiacchierare e passiamo all’azione:
segui le indicazioni che trovi di seguito e ti assicuro che riuscirai a raggiungere il tuo intento.
Ti auguro buona lettura e ti faccio un grandissimo in bocca a lupo per tutto!

Indice

  • Operazioni preliminari
  • Come duplicare i DVD su Mac
    • Utility Disco
    • Burn
    • HandBrake
  • Come duplicare un DVD protetto con Mac
    • MakeMKV
    • DVDFab DVD Copy

Operazioni preliminari

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Prima di entrare nel vivo dell’argomento, mi sembra doveroso fare una precisazione:
da qualche anno a questa parte, i Mac non dispongono più di un masterizzatore integrato.
Di conseguenza, per poter masterizzare CD e DVD occorre rivolgersi a soluzioni esterne.

Se dunque il tuo computer a marchio Apple non è dotato di un masterizzatore “di serie” o comunque se non hai già provveduto ad acquistarne uno esterno, prima di avventurati nella lettura dei passi successivi devi far fronte alla cosa.
A tal proposito, ti suggerisco di leggere la mia guida all’acquisto dedicata ai masterizzatori esterni, all’interno della quale puoi trovare tutte le informazioni di cui hai bisogno per individuare la soluzione che può fare maggiormente al caso tuo.

Come duplicare i DVD su Mac

Ti interessa capire come duplicare un DVD con Mac ma non sai come riuscirci?
Allora usa gli strumenti che ho provveduto a segnalarti qui sotto e segui le relative istruzioni d’uso. Ti assicuro che, al contrario di quel che tu possa pensare, si tratta in realtà di un’operazione estremamente semplice da compiere e per la messa a segno della quale non è necessario essere degli “smanettoni”.

Utility Disco

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Come ti dicevo a inizio guida, per duplicare un DVD con Mac puoi, in primo luogo, prendere in considerazione l’uso di Utility Disco:
lo strumento già incluso in macOS per la gestione di dischi interni ed esterni e per la copia e la scrittura di CD e DVD.

Per servirtene per il tuo scopo, il primo fondamentale passo che devi compiere è quello di inserire il dischetto da copiare nel drive ottico del computer e avviare Utility disco, che puoi trovare nella cartella Altro del Launchpad o che puoi richiamare effettuando una ricerca con Spotlight, mediante Siri o, ancora, facendo doppio clic sulla relativa icona (quella con l’hard disk e lo stetoscopio) annessa alla cartella Applicazioni > Utility.

Nella finestra che si apre, seleziona il nome del DVD da copiare che si trova nella barra laterale di sinistra (sotto la voce Esterni), fai clic sulla voce File collocata nella barra dei menu (in alto a sinistra) e seleziona le opzioni Nuova immagine > Immagine da [nome del DVD] dal menu che si apre.
In questo modo, avvierai la creazione di un file immagine con il contenuto del dischetto che hai inserito nel Mac.

Seleziona, dunque, usando il menu a tendina Situato in, la posizione in cui salvare il file immagine in formato .dmg che stai per generare, digita il nome che vuoi assegnargli usando il campo Salva col nome e clicca sul pulsante Salva, per avviare la copia del contenuto del DVD sull’hard disk del Mac.
La durata della procedura dipende dalla quantità di dati presente sul dischetto, in ogni caso ci dovrebbero volere 10-15 minuti circa.

Ad operazione completata, premi sul bottone Fine, inserisci nel computer un DVD vuoto su cui masterizzare la copia del dischetto originale, recati nella posizione in cui hai scelto di salvare il file .dmg del dischetto, fai clic destro su di essa e scegli, dal menu che si apre, l’opzione Masterizza immagine disco “[nome file]” su disco.

Nella finestra Masterizza disco che viene mosrata sulla scrivania, seleziona il lettore CD/DVD in uso sul tuo Mac dal menu a tendina Masterizza disco su, imposta (se vuoi) la velocità di scrittura del disco dall’apposito menu a tendina e avvia la masterizzazione del DVD facendo clic sul pulsante Masterizza.

Al termine della procedura, il contenuto del dischetto verrà controllato per rilevare la presenza di eventuali errori e il supporto verrà espulso dal computer.
Davvero semplicissimo, non trovi?

Burn

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In alternativa alla risorsa presente “di serie” in macOS, puoi duplicare un DVD rivolgendoti a Burn:
si tratta di un’applicazione gratuita che consente di effettuare svariate operazioni di masterizzazione e di trasformazione video, compresa quella oggetto di questa guida. Ha inoltre un’interfaccia pulita, intuitiva e facile da usare.
Da notare che il suo sviluppo è stato interrotto da qualche anno, ma il programma continua comunque a svolgere in maniera impeccabile il suo compito.

Per scaricare Burn sul tuo Mac, visita il sito Internet del programma e fai clic sulla voce Download 64-bit version situata a destra.
Si aprirà una pagina Web di SourceForge:
aspetta, dunque, che il download del software venga automaticamente avviato.
Se ciò non accade, premi sul pulsante Problems Downloading? e clicca su uno di collegamenti presenti nella finestra che si apre per selezionare una sorgente diversa.

A download completato, estrai in una qualsiasi posizione del computer il file ZIP ottenuto, dopodiché trascina l’icona di Burn (quella con il dischetto giallo e nero) presente al suo interno nella cartella Applicazioni del Mac.
In seguito, fai clic destro su di essa e seleziona, dal menu che compare, la voce Apri, in modo tale da avviare il programma andando però ad aggirare le limitazioni imposte da Apple nei confronti degli sviluppatori non certificati (operazione che va eseguita solo al primo avvio).

Una volta visualizzata la finestra di Burn sulla scrivania, recati nella scheda Copia, premi sul bottone Scan (in basso), inserisci il DVD che vuoi duplicare nel lettore del Mac e selezionalo dall’ulteriore finestra del programma comparsa su schermo.

A questo punto, premi sul pulsante Masterizza posto in a destra, poi su quello presente nell’ulteriore finestra che compare sullo schermo e attendi che il dischetto che avevi inserito nel Mac venga copiato sull’hard disk del computer, sotto forma di file ISO.
Il file in questione verrà salvato nella cartella Documenti > Masterizzazione temporanea.

A procedura completata, espelli il dischetto che hai appena copiato sul computer e inserisci un DVD vuoto nel lettore del Mac, recati nuovamente nella scheda Copia di Burn, fai clic sul pulsante Apertura collocato in basso a destra e seleziona il file ISO del dischetto copiato.
Dopodiché premi sul pulsante Masterizza, regola le opzioni relative alla velocità tramite l’apposito menu a tendina (se non hai esigenze particolari puoi anche lasciare tutto così com’è) e clicca nuovamente sul pulsante Masterizza. Il gioco è fatto!

HandBrake

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Un altro ottimo software al quale puoi rivolgerti per duplicare un DVD con Mac è HandBrake:
si tratta di un programma di natura open source grazie al quale è possibile copiare DVD e trasformarli in file video ottimizzati per la visione sul computer o sui dispositivi portatili, come iPhone, iPad e iPod.
È facilissimo da impiegare e supporta tutti i principali formati di file video, oltre ai DVD, chiaramente.

Il software è gratuito e funziona con tutte le versioni di macOS (oltre che su Windows).
L’unica cosa di cui occorre tener conto è che non integra una funzione per masterizzare i DVD copiati, di conseguenza, per riuscirci, bisogna poi sfruttare Utility Disco oppure Burn, come ti ho indicato nelle righe precedenti.

Per servirtene, collegati al sito Internet del programma e fai clic sul pulsante Download HandBrake x.x.x situato al centro della pagina, in modo tale da avviare lo scaricamento del software. A download ultimato, apri il pacchetto .dmg ottenuto e trascina l’icona di HandBrake (quella con il bicchiere e l’ananas) nella cartella Applicazioni di macOS.
Facci poi clic destro sopra e seleziona la voce Apri dal menu che compare, in modo tale da aprire il programma andando ad aggirare le limitazioni di Apple verso le applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati (operazione che va eseguita solo al primo avvio).

Ora che visualizzi la finestra principale di HandBrake sulla scrivania, inserisci nel lettore collegato al computer il DVD che vuoi duplicare, seleziona quest’ultimo tramite l’ulteriore finestra comparsa su schermo, clicca sulla relativa cartella VIDEO_TS e premi sul pulsante Open. Espandi poi il menu Presets situato sta in alto a destra e seleziona il profilo di conversione che ti interessa tra quelli disponibili.

Serviti quindi del menu a tendina Title (a sinistra) per selezionare il capitolo del DVD che vuoi clonare (generalmente è quello che ha maggiore durata).
Per concludere, specifica la posizione sul tuo computer in cui salvare il file finale, cliccando sul bottone Browse situato in basso e premi sul bottone Start (in alto a sinistra), per dare il via alla procedura di copia del DVD sul Mac.

Ti segnalo che, prima di avviare la copia del dischetto, se vuoi, puoi apportare delle personalizzazioni a quello che sarà il file video finale sfruttando le impostazioni che trovi nelle schede Summary, Dimensions, Filters, Video, Audio, Subtitles e Chapters del programma.

Come duplicare un DVD protetto con Mac

Le risorse per duplicare un DVD con Mac di cui ti ho parlato nelle righe precedenti consentono si di compiere l’operazione oggetto di questo tutorial ma, purtroppo, non sono in grado di aggirare l’eventuale protezione anticopia presente su alcuni dischetti. Per riuscire in questo intento, quindi, devi rivolgerti a di programmi che supportano anche la funzionalità in questione, come nel caso di quelli che ho provveduto a segnalarti qui di seguito.

MakeMKV

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La prima risorsa che ti invito a prendere in considerazione per duplicare un DVD protetto con il tuo Mac è MakeMKV:
si tratta di un software a pagamento (costa poco più di 60 euro) per macOS (ma eventualmente disponibile anche per i sistemi oprativi Windows) fruibile però in versione di prova (si tratta di una beta) grazie al quale è possibile convertire qualsiasi DVD protetto in un file video MKV con tutte le tracce audio e i sottotitoli del DVD originale.

Il file MKV restituito può poi essere riprodotto direttamente dal Mac, usando uno dei player che ti ho suggerito nella mia guida sull’argomento, oppure masterizzato su un dischetto usando Utility Disco o Burn, previa conversione nel formato DVD, come ti ho spiegato nel mio post dedicato, appunto, a come convertire MKV in DVD.

Per scaricare MakeMKV sul tuo Mac, collegati al sito Internet del programma e clicca sul collegamento MakeMKV x.xx.x for Mac OS X presente nella parte in alto della pagina.

A download completato, apri il pacchetto .dmg ottenuto e fai clic sul pulsante Agree nella finestra che compare sulla scrivania.
In seguito, sposta l’icona del programma (quella con su scritto MKV) annessa all’ulteriore finestra che compare sullo schermo nella cartella Applicazioni di macOS, fai clic destro su di essa e scegli la voce Apri dal menu che compare, in modo tale da aprire il software andando ad aggirare le limitazioni imposte da Apple nei confronti delle applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati (operazione che va eseguita solo al primo avvio).

Una volta visualizzata la finestra di MakeMKV sulla scrivania, inserisci il dischetto relativamente al quale vuoi agire nel lettore CD/DVD del tuo Mac e seleziona quest’ultimo dal menu a tendina Sorgente situato in alto, dopodiché fai clic sul pulsante con il dischetto e l’hard disk collocato in basso.

Seleziona ora i capitoli del DVD che desideri copiare apponendo un segno di spunta accanto a quelli di tuo interesse presenti nell’elenco a sinistra e indica in quale posizione sul tuo computer desideri salvare il file finale, facendo clic sul bottone con la cartella e la telecamera presente in corrispondenza della sezione Cartella di destinazione.
Per concludere, premi sul pulsante con l’hard disk e la freccia situato a destra, così da avviare il processo di copia del DVD e ottenere, alla fine, i relativi file MKV.

DVDFab DVD Copy

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In alternativa al programma sopra descritto, puoi rivolgerti a DVDFab DVD Copy:
si tratta di uno dei migliori software in circolazione per copiare DVD e rippare DVD/Blu-Ray sull’hard disk del computer, o su altri dischetti.
Mette a disposizione dei suoi utilizzatori tantissime funzioni avanzate che consentono di selezionare solo gli elementi da copiare dai DVD video (tracce audio, sottotitoli, ecc.) e, per l’appunto, è anche in grado di aggirare le protezioni anticopia più recenti.

Funziona su tutte le versioni di macOS (oltre che sui sistemi operativi Windows) ed è a pagamento:
costa poco più di 54$, tuttavia è disponibile in una versione di prova gratuita che può essere usata senza limitazioni per 30 giorni (ma che applica un watermark ai file video restituiti). Per servirtene, visita il sito Internet del programma e fai clic sul bottone Try It Free situato al centro della pagina, in modo tale da scaricare la versione di prova di DVDFab Copy DVD sul tuo Mac.

A download ultimato, apri il file .pkg ottenuto e, nella finestra che compare sulla scrivania, premi sul pulsante Continua per tre volte consecutive e poi sui bottoni Accetta e Installa.
Digita quindi la password del tuo account utente su macOS, premi sul pulsante Installa software e, per concludere, fai clic sul bottone Chiudi.

Ad installazione ultimata, avvia DVDFab DVD Copy richiamando il programma mediante il Launchpad o, in alternativa, tramite Spotlight, Siri o dalla cartella Applicazioni e premi sul bottone Try per cominciare a usare il software in versione di prova.
Successivamente, inserisci il dischetto che vuoi duplicare nel lettore CD/DVD del Mac e premi sulla voce Copy che trovi nella parte in alto della schermata principale del software che intanto si è aperta sulla scrivania.

A questo punto, schiaccia il bottone Start collocato in basso a destra, poi i pulsanti OK e Continue e aspetta che il processo di copia venga avviato e completato.
Successivamente, il dischetto verrà espulso dal lettore CD/DVD del computer e ti verrà chiesto di inserirne uno nuovo vuoto per masterizzarlo con i dati appena copiati.

come eliminare foto da mac

come eliminare foto da mac

Hai recentemente dato un’occhiata al disco del tuo Mac e… accidenti, è quasi completamente pieno! Di conseguenza, hai deciso di fare una bella pulizia di file “inutili”, partendo proprio da quelle fotografie per te insignificanti e rimaste lì, da tempo, a occupare spazio su disco prezioso.
Il problema, però, è che non sei molto pratico col computer, non sai come eliminare foto da Mac e provi imbarazzo nel chiederlo ai tuoi amici, poiché ritieni che si tratti di un argomento troppo scontato.

Lascia che te lo dica:
non esistono domande futili, banali o per cui provare vergogna, ma soltanto risposte che non si conoscono, e che io ho tutta l’intenzione di soddisfare per te! Nelle righe a venire, infatti, ti illustrerò in modo dettagliato le modalità di cancellazione delle fotografie salvate nel Mac, siano esse provenienti dal “rullino” del computer oppure dallo spazio online di iCloud.
Inoltre, sarà mia cura mostrarti il funzionamento di un valido programma di terze parti utile a rilevare le immagini duplicate in men che non si dica.

Dunque, senza attendere un solo secondo in più, prenditi qualche minuto di tempo per te e leggi con molta attenzione tutto quanto ho da spiegarti sull’argomento:
sono sicuro che, al termine di questa lettura, saprai far fronte alla necessità che ti si è venuta a creare.
Detto ciò, non mi resta altro da fare, se non augurarti buona lettura e buon lavoro!

Indice

  • Come eliminare foto da album Mac
  • Come eliminare foto da iCloud su Mac
  • Come eliminare foto doppie da Mac 
  • Come cancellare foto da Mac
  • Come cancellare l’applicazione Foto da Mac

Come eliminare foto da album Mac

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Eliminare le foto da un album salvato sul Mac è davvero molto semplice:
tutto ciò che devi fare è aprire il programma di gestione delle immagini di macOS, selezionare l’album su cui ti interessa agire e, nel giro di un paio di clic, liberarti delle foto a te sgradite.

Per prima cosa, avvia dunque il programma Foto, cliccando sulla relativa icona annessa alla barra Dock (quella a forma di fiore colorato), dopodiché identifica la sezione I miei album nella barra laterale del programma ed espandila, cliccando sulla punta di freccia collocata alla sua sinistra.

Fatto ciò, identifica l’immagine che desideri cancellare, fai clic destro sulla sua anteprima e scegli la voce più appropriata, in base all’operazione che intendi compiere: Nascondi una foto, per inibire la visualizzazione dell’anteprima dell’immagine (che resterà comunque nell’album); Rimuovi dall’album, per eliminare la foto dall’album (lasciando però il file sul disco); oppure Elimina 1 foto, per cancellare completamente la foto sia dall’album che dal disco.

Se lo desideri, puoi selezionare più foto contemporaneamente, aiutandoti con la combinazione di tasti cmd+clic. Per visualizzare contemporaneamente tutte le immagini salvate sul Mac, senza suddividerle per album, invece, devi, cliccare sulla voce Foto annessa alla sezione Libreria della barra laterale sinistra del programma.

Hai il servizio Libreria foto di iCloud attivo sul tuo ID Apple?
In questo caso, puoi istruire il Mac in modo che cancelli automaticamente dal disco tutte le foto (e i video) che sono già presenti sul cloud e che occupano – inutilmente – spazio sul disco locale.
Per fare questo, apri l’applicazione Foto di macOS, recati nel menu Foto > Preferenze (in alto a sinistra), seleziona la scheda iCloud dalla finestra che si apre e metti la spunta sull’opzione Ottimizza archiviazione Mac.

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Da questo momento in poi, vedrai comunque le miniature di tutte le tue foto e i tuoi video in Foto ma, di fatto, alcune foto e alcuni video verranno cancellati dal disco locale:
se richiamati, verranno scaricati “al volo” da iCloud e quindi visualizzati alla massima risoluzione.
Comodo, vero?

Come eliminare foto da iCloud su Mac

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Se è tua intenzione cancellare le foto di iCloud agendo dal Mac, puoi seguire due strade diverse:
la prima, nonché la più semplice, è quella di agire tramite il programma Foto.
La seconda, invece, prevede l’accesso alla versione Web di iCloud, tramite il browser.
Prima di procedere, ricorda che le foto cancellate da iCloud saranno eliminate da tutti i dispositivi sincronizzati con l’account, e non soltanto dal Mac da cui stai agendo.

Tutto chiaro?
OK, iniziamo.
Per eliminare foto da iCloud su Mac tramite il programma Foto, avvia innanzitutto il software, clicca sul menu Foto collocato nell’angolo superiore sinistro (sul pannello del Mac) e seleziona la voce Preferenze….

In seguito, fai clic sulla scheda iCloud e, se non l’hai ancora fatto, provvedi ad associare al Mac l’account su cui intendi agire, premendo il bottone Continua e seguendo le istruzioni che ti vengono proposte.
Se hai già abbinato il tuo ID Apple (e quindi il relativo account iCloud) al computer, questo passaggio non è, invece, necessario.

Ad accesso effettuato, apponi il segno di spunta accanto alla voce Libreria foto di iCloud e chiudi la finestra delle impostazioni, quindi clicca sulla voce Foto collocata nella barra sinistra del programma e individua l’immagine (o le immagini) di cui vuoi liberarti.
Al bisogno, puoi selezionare più immagini contemporaneamente usando la combinazione cmd+clic.

Per cancellare definitivamente le immagini dalla libreria di iCloud, fai clic destro su una delle foto selezionate, scegli la voce Elimina X foto dal menu che ti viene proposto (in alternativa, puoi premere il tasto backspace della tastiera) e clicca sul pulsante Elimina annesso alla schermata d’avviso visualizzata in alto.

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Come già accennato in precedenza, puoi effettuare la stessa operazione direttamente dal sito Web di iCloud:
visita, dunque, il link che ti ho appena fornito, effettua l’accesso al portale inserendo le credenziali del tuo ID Apple e clicca sull’icona Foto residente nella schermata che va ad aprirsi.

Ora, fai clic sulla foto che intendi eliminare (oppure usa la combinazione cmd+clic per effettuare una selezione multipla), clicca sul pulsante a forma di cestino collocato in alto e conferma la volontà di procedere, premendo il bottone Elimina situato nella schermata d’avviso che ti viene proposta.

Ti ricordo che, una volta eliminate, le immagini restano disponibili per le successive 72 ore nella sezione Eliminati di recente:
per recuperarle, accedi a quest’ultima, seleziona la foto di tuo interesse e clicca sulla voce Recupera collocata in alto a destra.
Trascorsi 3 giorni, le foto vengono cancellate definitivamente.

Come eliminare foto doppie da Mac

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Vuoi eliminare foto doppie da Mac ma la tua raccolta è talmente ampia da non essere in grado di farlo “manualmente”?
Nessun problema, in questo caso può venirti in aiuto un programma come Gemini 2 di MacPaw.
Se non ne avessi mai sentito parlare, si tratta di uno dei migliori software per la ricerca di file duplicati su macOS, dotato di un’interfaccia molto intuitiva e con pieno supporto per le immagini.

Il programma costa 19,95€/anno, ma dispone di una versione di prova che può essere impiegata per analizzare i file duplicati e aprire automaticamente le cartelle che li contengono.
La procedura di cancellazione automatica, come scoprirai tra breve, è, invece, disponibile soltanto per la versione a pagamento.

Ad ogni modo, per scaricare Gemini, collegati al suo sito Internet ufficiale, clicca sul pulsante Free Download e attendi che il file venga scaricato completamente sul computer.
Quando ciò avviene, lancia il pacchetto appena ottenuto (ad es. Gemini2.dmg) e trascina l’icona del programma nella cartella Applicazioni del Mac, servendoti della finestra che ti viene mostrata.

Successivamente, avvia il programma richiamandolo dal Launchpad e premi i pulsanti Accetto Cerca duplicati, per avviare subito la scansione del disco alla ricerca di “cloni”.
Premi, quando richiesto, sui pulsanti OK/Apri per consentire al programma l’accesso a varie cartelle e attendi pazientemente che l’analisi venga portata a termine.

A scansione terminata, clicca sul bottone Pulizia smart, per far sì che il software elimini automaticamente tutti i “cloni” per conto tuo, oppure sul pulsante Controlla i duplicati, per analizzare i risultati della scansione.
Personalmente, ti consiglio di optare per quest’ultima scelta.

Giunto alla finestra di controllo, clicca sulla voce Immagini collocata nella parte sinistra della finestra, poi sulla freccia annessa al nome della foto duplicata, dunque, apponi il segno di spunta su quella da cancellare (di base, verrà selezionata la copia meno recente).
Se necessario, ripeti l’operazione per tutti i cloni rilevati.

Quando hai finito, clicca sul pulsante Elimina nel finder per aprire la cartella che contiene il clone, fai clic destro sulla relativa anteprima e seleziona la voce Sposta nel cestino dal menu proposto.
In seguito, fai clic destro sull’icona del cestino e premi per due volte consecutive su Svuota cestino.

Se hai acquistato la versione a pagamento del programma, puoi, invece, cliccare sul pulsante Pulizia smart e lasciare a Gemini il compito di eliminare i file selezionati per tuo conto.

Sebbene Gemini sia uno dei migliori software per l’eliminazione dei file duplicati su Mac, non è sicuramente l’unico:
se cerchi altre soluzioni simili, puoi dare un’occhiata alla mia guida su come cancellare i file doppi, in cui ti ho illustrato alcune valide alternative, anche gratuite, a questo programma.

Come cancellare foto da Mac

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Preferisci cancellare “manualmente” le foto dal Mac, intervenendo direttamente sui file presenti sul disco (e non tramite il programma Foto)?
Nessun problema, puoi effettuare quest’operazione avvalendoti del Finder, il gestore file incluso “di serie” nel sistema operativo macOS.

Tieni però presente che si tratta di una procedura non “ufficialmente” prevista da macOS:
in quanto tale, essa potrebbe avere conseguenze impreviste sul funzionamento di Foto e delle librerie di sistema.
Non dire che non ti avevo avvisato!

Ad ogni modo, per procedere in tal senso, avvia il programma cliccando sull’icona del fumetto sorridente collocata nel Dock, quindi recati nella cartella che contiene le foto che vuoi cancellare (ad es.
la Scrivania) utilizzando la barra sinistra del software.

Come avrai certamente notato, la cartella contenente le immagini salvate sul Mac non è immediatamente visibile:
per accedervi, clicca sul menu Vai collocato in cima allo schermo, seleziona la voce Computer tra quelle proposte, quindi fai doppio clic sull’icona del disco del Mac e ripeti l’operazione sulle cartelle Users[Tuo nome utente] (quella a forma di casetta) e Immagini.

A questo punto, fai clic destro sull’icona della Libreria di foto, scegli la voce Mostra contenuto pacchetto dal menu che ti viene proposto e fai ancora doppio clic sulla cartella Masters:
lì risiedono tutte le foto salvate nella libreria del Mac, suddivise per anno, mese, giorno e identificativo (all’interno di ciascuna cartella, troverai altre sotto-cartelle).

Una volta individuata l’immagine da cancellare, fai clic destro sulla stessa e seleziona la voce Sposta nel cestino dal menu contestuale, quindi fai clic destro sull’icona del cestino, poi sulla voce Svuota cestino annessa al menu proposto e, infine, sul pulsante Svuota cestino.

Se lo desideri, puoi eliminare i file anche senza “passare” dal cestino.
Per farlo, clicca sulla foto di tuo interesse e, tenendo premuto il tasto opzione/alt, clicca sul menu File del Finder e scegli la voce Elimina adesso… dal menu proposto.

Come facilmente intuibile, puoi seguire i medesimi passaggi per cancellare le foto da qualsiasi cartella e unità di memoria, la procedura non è valida solo per le foto ospitate nella libreria dell’applicazione Foto.

Come cancellare l’applicazione Foto da Mac

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Come dici?
Il gestore fotografico incluso “di serie” in macOS proprio non ti piace, quindi vorresti cancellare l’applicazione Foto da Mac perché trovi inutile il programma?
Puoi farlo, certo, ma lascia che ti dia un importante avvertimento:
Foto è un programma di sistema e, per eliminarlo, devi disattivare le protezioni di macOS, esponendo, dunque, il sistema a potenziali rischi di sicurezza.
Oltretutto, la sua eliminazione potrebbe condurre a comportamenti inaspettati di macOS e costringerti, nel peggiore dei casi, a inizializzare nuovamente il sistema.

Per questo motivo, ti consiglio di lasciare l’applicazione lì dov’è e di avvalerti di software “alternativi”, senza far caso a essa:
per esempio, puoi usare il programma Acquisizione Immagine, disponibile nella cartella Altro del Launchpad, per importare le foto dall’iPhone/iPad al computer.
Se ben ti ricordi, ti ho già parlato di questa possibilità nel mio tutorial dedicato al trasferimento delle foto da iPhone al Mac.

Qualora avessi, invece, bisogno di un programma che ti permetta di manipolare le tue immagini, invece, puoi dare un’occhiata alla guida che ho dedicato all’argomento, in cui ti ho parlato di alcune valide soluzioni progettate per lo scopo.

Come dici?
Sei ben consapevole dei rischi che ti appresti a correre e vuoi eliminare definitivamente l’applicazione Foto dal Mac?
Allora procedi come segue.
Innanzitutto, spegni completamente il Mac e riaccendilo tenendo premuti i tasti cmd+r per avviarlo in modalità di ripristino:
tieni premuti i due tasti finché non vedi comparire una barra di avanzamento sovrastata dal logo di Apple.

Giunto alla schermata di avvio avanzato, scegli la voce Usa l’italiano come lingua principale e clicca sulla freccia collocata in basso al centro.
Successivamente, clicca sul menu Utilità collocato in alto, scegli la voce Terminale collocata al suo interno, quindi provvedi a disattivare SIP (il sistema di protezione del software di sistema) impartendo il comando csrutil disable e premendo il tasto Invio della tastiera.
Quando richiesto, immetti la password del Mac per autorizzare il sistema a compiere questa (pericolosa) operazione.

A questo punto, riavvia il Mac in modo “normale”, effettua l’accesso al sistema e, per accertarti che SIP sia disattivato, apri nuovamente il Terminale e impartisci il comando csrutil status seguito dalla pressione del tasto Invio:
se tutto è filato liscio, dovresti ricevere in output la frase System Integrity Protection status:
disabled
.

Per concludere, apri la cartella Applicazioni del Mac e disinstalla il programma esattamente come faresti di solito:
fai clic destro sull’icona di Foto e seleziona la voce Sposta nel cestino dal menu contestuale che compare a schermo.
Tutto qui!

Quando hai finito, ti consiglio fortemente di attivare nuovamente SIP:
per farlo, accedi alla modalità di ripristino del Mac come ti ho mostrato in precedenza, richiama il Terminale e impartisci il comando csrutil enable seguito dalla pressione del tasto Invio.

come eliminare mackeeper

come eliminare mackeeper

Attirato da una promettente pubblicità visualizzata in rete di recente hai provveduto a scaricare MacKeeper sul tuo Mac.
Poco dopo hai però provato ad eliminare il programma in oggetto da OS X seguendo la classica procedura per rimuovere applicazioni su Mac che ti ho suggerito nella mia guida su come disinstallare un programma da Mac ma evidentemente se in questo momento stai leggendo questo tutorial non sei ancora riuscito nel tuo intento.
Se le cose stanno effettivamente in questo modo e se sei quindi interesso a scoprire come procedere per poter eliminare MacKeeper da OS X non temere, posso darti una mano io.

Prima di spiegarti quale procedura è opportuno adottare per poter eliminare MacKeeper è bene però che tu capisca di che cosa stiamo parlando.
MacKeeper è un software per OS X finito più e più volte al centro di numerose discussioni degli utenti appartenenti al mondo Mac.
Si tratta di un’applicazione per la manutenzione del sistema operativo grazie alla quale è possibile rimuovere malware, recuperare file cancellati, liberare spazio prezioso du disco e molto altro.
Sulla carta MacKeeper dovrebbe dunque permettere di velocizzare ed ottimizzare il Mac ma in realtà le cose non sanno proprio in questo modo.
Sono infatti in tanti, anzi in tantissimi gli utenti che lamentano crash, rallentamenti vari altri problemi sui loro Mac in seguito all’installazione di MacKeeper.
Sbarazzarsi di questo programma non è dunque una cattiva idea.

Fatta chiarezza a riguardo se ti interessa scoprire come fare per poter eliminare MacKeeper ti invito a sistemarti ben comodo dinanzi al tuo Mac ed a seguire le indicazioni passo-passo che andrò a fornirti nelle seguenti righe.
Non preoccuparti, anche se in questo momento potrà sembrarti complicato nulla è impossibile e ti prometto che alla fine di questa guida sarai finalmente riuscito ad eliminare MacKeeper dal tuo fido computer.

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Prima di dare il via alla procedura per eliminare MacKeeper ti consiglio di effettuare alcune operazioni, per così dire, preliminari.
Procedi quindi andando a disattivare tutte le funzioni di protezione di MacKeeper ed a decifrare eventuali file che hai criptato utilizzato questo programma.
Procedi inoltre ad uscire dal programma premendo sulla voce MacKeeper annessa alla barra dei menu in alto a sinistra e facendo poi clic su Esci da MacKeeper.
Dopo aver eseguito queste operazioni effettua un backup del tuo Mac con Time Machine attenendoti alle indicazioni presenti nella mia guida su come effettuare un backup con Time Machine.

Fatto ciò per poter eliminare MacKeeper dal tuo Mac procedi andando a rimuovere “manualmente” tutto ciò che riguarda questo fastidioso programma installato sul tuo Mac.
Nel caso in cui la rimozione manuale dei file facenti riferimento a MacKeeper non dovesse sortire l’effetto desiderato passa al secondo metodo, quello che prevede l’utilizzo del software Malwarebytes Anti-Malware for Mac.

Eliminare MacKeeper – Procedura manuale

Per eliminare manualmente MacKeeper tanto per cominciare premi in un qualsiasi punto della scrivania del Mac, clicca poi sulla voce Vai annessa nella parte in alto a sinistra della barra dei menu e poi fai clic sulla voce Applicazioni presente nel menu che ti viene mostrato.

Nella nuova finestra che a questo punto andrà ad aprirsi individua l’icona di MacKeeper, cliccaci sopra con ila sto sinistro del mouse e continuando a tenere premuto trascinala sull’icona di Cestino annessa al dock.
Successivamente clicca con il tasto destro del mouse su Cestino e scegli la voce Svuota Cestino dal menu che ti viene mostrato.

Adesso premi nuovamente in un qualsiasi punto della scrivania di OS X, fai clic sulla voce Vai annessa alla barra dei menu, premi e tieni premuto il tasto alt sulla tastiera e poi fai clic sulla voce Libreria presente nel menu che ti viene mostrato.

Adesso individua la cartella Logs ed effettua un doppio clic sinistro del mouse per aprila dopodiché seleziona i file chiamati MacKeeper.log e MacKeeper.log.signed e spostali sull’icona di Cestino presente sul dock.
Successivamente clicca sull’icona di Cestino e scegli la voce Svuota Cestino dal menu che ti viene mostrato.

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Ora premi nuovamente sulla voce Vai presente sulla barra dei menu e seleziona la voce Documenti.
Nella finestra del finder che a questo punto ti viene mostrata individua la cartella MacKeeper Backups, cliccaci sopra con ila sto sinistro del mouse e continuando a tenere premuto trascinala sull’icona di Cestino presente sul dock.
Procedi quindi cliccando ancora una volta con il tasto destro del mouse sull’icona di Cestino e scegli la voce Svuota Cestino dal menu visualizzato.

Procedi ora andando a spostare in Cestino i file chiamati MacKeeper.affid.pkg.plist, MacKeeper.affid.pkg.bom, MacKeeper.pkg.plist e MacKeeper.pkg.bom.
Per trovare questi file fai clic sull’icona di Finder presente sul dock con il tasto destro del mouse, scegli la voce Vai alla cartella…, copia ed incolla (uno alla volta) i percorsi riportati di seguito e poi premi sul pulsante Vai.

  • /private/var/db/receipts/com.mackeeper.MacKeeper.affid.pkg.plist
  • /private/var/db/receipts/com.mackeeper.MacKeeper.affid.pkg.bom
  • /private/var/db/receipts/com.mackeeper.MacKeeper.pkg.plist
  • /private/var/db/receipts/com.mackeeper.MacKeeper.pkg.bom

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Adesso procedi andando ad eliminare il file delle preferenze di MacKeeper.
Per fare ciò accedi a Launchpad, clicca sulla cartella Altro e poi fai clic sull’icona dell’applicazione Terminale.
In alternativa puoi avviare Terminale accedendo a Spotlight premendo sull’icona a forma di lente di ingrandimento collocata nella parte in alto a destra della barra dei menu, digitando terminale nel campo di ricerca che ti viene mostrato a schermo e facendo clic sul primo risultato, quello presente sotto la voce Il migliore.
Ora copia ed incolla il comando sudo rm /Library/Preferences/.3FAD0F65-FC6E-4889-B975-B96CBF807B78.
Successivamente premi il pulsante Invio sulla tastiera e quando richiesto digita la password facente riferimento al tuo account utente su OS X.

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Verifica inoltre che non siano rimasti “residui” di MacKeeper sul tuo Mac nei percorsi riportati di seguito. Puoi raggiungere il percorso /private/tmp/ tramite il comando Vai alla cartella… del finder, puoi raggiungere la cartella Macintosh HD selezionando la voce Computer premendo sulla voce Vai annessa alla barra dei menu mentre per accedere alla cartella Libreria premi sulla voce Vai annessa alla barra dei menu avendo però cura di preme e di continuare a tenere premuto il tasto alt sulla tastiera.

  • /private/tmp/com.mackeeper.MacKeeper.Installer.config
  • Macintosh HD > Library > Application Support > MacKeeper
  • Macintosh HD > Library > LaunchDaemons > com.zeobit.MacKeeper.AntiVirus.plist
  • Macintosh HD > Library > LaunchDaemons > com.zeobit.MacKeeper.plugin.AntiTheft.daemon.plist
  • Libreria > Application Support > MacKeeper Helper
  • Libreria > Caches > com.zeobit.MacKeeper
  • Libreria > Caches > com.zeobit.MacKeeper.Helper
  • Libreria > Caches > com.mackeeper.MacKeeper
  • Libreria > Caches > com.mackeeper.MacKeeper.Helper
  • Libreria > LaunchAgents > com.zeobit.MacKeeper.Helper.plist
  • Libreria > LaunchAgents > com.zeobit.MacKeeper.plugin.Backup.agent.plist
  • Libreria > LaunchAgents > com.mackeeper.MacKeeper.Helper.plist
  • Libreria > Preferences > com.zeobit.MacKeeper.plist
  • Libreria > Preferences > com.zeobit.MacKeeper.Helper.plist
  • Libreria > Preferences > com.mackeeper.MacKeeper.plist
  • Libreria > Preferences > com.mackeeper.MacKeeper.Helper.plist

Per finire riavvia il tuo Mac premendo sull’icona a forma di mela morsicata che risulta collocata nella parte in alto a sinistra della barra dei menu e poi scegli la voce Riavvia….
Attendi quindi il riavvio di OS X e successivamente verifica che la procedura mediante cui eliminare MacKeeper abbia sortito l’effetto sperato.
In caso contrario leggi le righe successive.

Eliminare MacKeeper – Procedura Malwarebytes Anti-Malware for Mac

Qualora la procedura per eliminare MacKeeper che ti ho suggerito nelle precedenti righe non avesse portato i suoi buoni frutti puoi provare a far fronte alla cosa ricorrendo all’impiego dell’applicazione Malwarebytes Anti-Malware for Mac, una risorsa specifica per OS X pensata per rimuovere adware e malware in maniera semplice e veloce.
Per cominciare ad utilizzare Malwarebytes Anti-Malware for Mac sul tuo computer clicca qui per collegarti alla pagina Web ufficiale dell’applicazione.
Successivamente premi sul pulsante verde Download gratuito ed attendi che il download del software venga avviato e portato a termine.

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A download completato fai doppio clic sul file del tipo MBAM-Mac-1.1.3.7.2.dmg che è stato appena scaricato sul tuo Mac dopodiché trascina l’icona di Malwarebytes Anti-Malware for Mac sulla cartella Applications dalla finestra visualizzata ed avvia il programma mediante Launchpad o tramite Spotlight.

Nella finestra che a questo punto andrà ad aprirsi clicca su Accept per accettare le condizioni d’uso di Malwarebytes, digita la password del tuo account utente su OS X e poi premi su Installa assistente per accedere alla schermata principale dell’antimalware.
Successivamente clicca sul pulsante Scan e attendi qualche minuto affinché il programma esegua una scansione completa del sistema.

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Al termine della scansione dovresti trovare MacKeeper fra le minacce rilevate da Malwarebytes sul computer.
Accertati quindi che ci sia il segno di spunta accanto a tutte le voci relative a quest’ultimo e clicca prima sul pulsante Remove selected items e poi su OK e Yes per riavviare il sistema e per eliminare MacKeeper.

come emulare android su mac

come emulare android su mac

Muori dalla voglia di provare un’applicazione per Android che non è compatibile con il tuo smartphone?
Beh, potresti emulare il sistema operativo di Google sul PC e testarla in questo modo.
Come dici?
Non hai un PC Windows, bensì un Mac?
Beh, non vedo dove sia il problema!

Anche sui computer della “mela morsicata” è possibile utilizzare degli emulatori che permettono di testare il celeberrimo sistema operativo mobile di casa Google.
Lo so, detta così può sembrare una cosa difficile da fare ma ti garantisco, invece, che riuscirci è un gioco da ragazzi.
Coraggio:
scopri subito come emulare Android su Mac, grazie alle indicazioni che trovi qui sotto, e provaci tu stesso.

Non devi far altro che metterti bello comodo, prenderti tutto il tempo che ti occorre per concentrarti sulla lettura dei prossimi paragrafi e, cosa ancora più importante, cercare di attuare le “dritte” che ti darò.
A me non resta altro da fare, se non augurarti buona lettura e, soprattutto, buon divertimento con il sistema operativo del “robottino verde”!

Indice

  • Che cos’è un emulatore Android
  • Migliori emulatori Android per Mac
    • BlueStacks
    • Nox Player
    • ARC Welder

Che cos’è un emulatore Android

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Prima di addentrarci nel vivo di questa guida e vedere nel dettaglio come emulare Android su Mac, mi sembra doveroso spiegarti che cos’è un emulatore Android.

Detta in termini “spiccioli”, emulare Android significa riprodurre il sistema in una cosiddetta macchina virtuale, che è un programma in grado di simulare in tutto e per tutto un sistema operativo.
Questo permette così di utilizzare Android sul Mac, proprio come se si utilizzasse uno smartphone o un tablet.

Emulando Android sul Mac è possibile, infatti, scaricare app (anche dal Play Store) e testare il loro funzionamento, con la sola differenza che anziché usare delle gesture touch screen bisogna adoperare il mouse.
Per scaricare app dal Play Store, ovviamente, bisogna collegarsi a un account Google esistente (o crearne uno nuovo).

Chiariti questi aspetti, se ti è tutto chiaro, direi che possiamo finalmente procedere:
nei prossimi paragrafi, trovi elencati alcuni dei migliori emulatori Android disponibili sulla piazza.
Sentiti libero di usare quello che ritieni più adatto alle tue esigenze.

Migliori emulatori Android per Mac

Veniamo, dunque, all’azione vedendo più da vicino il funzionamento di quelli che, a mio modesto parere, sono i migliori emulatori Android per Mac.
Li trovi elencati proprio qui sotto.

BlueStacks

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La prima soluzione che ti consiglio di provare per emulare Android su Mac è BlueStacks (disponibile anche per Windows).
La sua facilità d’utilizzo, dovuta al fatto che non bisogna effettuare operazioni di dual boot per emulare Android, lo rendono uno dei programmi più apprezzati dagli utenti che necessitano di virtualizzare sul PC il sistema operativo del “robottino verde”.

Per scaricarlo, collegati al suo sito Internet ufficiale e clicca sul pulsante Scarica BlueStacks, posto al centro della pagina. A download completato, apri il file .dmg che hai ottenuto, fai doppio clic sull’icona di BlueStacks presente nella finestra apertasi e poi clicca sul pulsante Apri che si trova nella nuova finestra comparsa a schermo.

Successivamente, fai clic sul pulsante Installa Ora, digita la password del tuo account utente su macOS e fai clic sul pulsante Installa assistente.
Attendi, dunque, che la procedura d’installazione dell’assistente venga portata a termine e, se necessario, fai clic sul pulsante Apri le preferenze Sicurezza.

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Ora devi concedi all’applicazione i permessi per funzionare correttamente.
Nella finestra di Preferenze di Sistema del Mac, clicca quindi sul pulsante Consenti, premi sul simbolo del lucchetto chiuso posto in basso a sinistra, digita la password di amministrazione di macOS e fai clic sul pulsante Sblocca.

Fatto ciò, clicca sul pulsante Inizia che dovresti vedere nella finestra principale di BlueStacks e accedi al tuo account Google inserendo, negli appositi campi di testo, e-mail e password.
Accetta, dunque, i termini e le condizioni d’uso del servizio, cliccando sui bottoni Avanti e Accetto, e poi premi sul pulsante Comincia a usare BlueStacks.

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Adesso sei finalmente pronto per usare Android sul Mac e scaricare le app da testare mediante il Play Store.
In che modo?
Proprio come faresti sul tuo smartphone o tablet.

Ti basta, infatti, cliccare sull’icona del Play Store situata nella schermata Home, cercare l’app da testare, tramite la barra di ricerca posta in alto, e cliccare sui pulsanti Installa e Accetto, per effettuarne il download.

Al termine dello scaricamento, potrai avviare l’app cliccando sul pulsante Apri o sulla relativa icone nella schermata Home.

Nox Player

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Nox Player è un altro emulatore Android per Mac (disponibile anche per Windows) che ti consiglio di provare, soprattutto se hai intenzione di testare giochi, dato che è stato pensato per essere adoperato soprattutto dagli amanti del mondo videoludico.

Offre anche alcune funzioni avanzate che possono tornare molto utili:
permette, ad esempio, di ottenere i permessi di root e creare più istanze della stessa app.
L’interfaccia dell’emulatore, purtroppo, non è disponibile in italiano, ma comunque risulta semplice da utilizzare.
Ti rammento, inoltre, che il programma presenta dei banner pubblicitari (sebbene non siano particolarmente invasivi).

Per servirtene, devi per prima cosa recarti sul suo sito Web ufficiale e cliccare sul link Mac Version, posto immediatamente sotto il pulsante “Download”.
A scaricamento completato, fai doppio clic sull’installer scaricato e premi sul pulsante Apri, nella finestra comparsa a schermo.

Ora devi seguire le indicazioni che compaiono a schermo per portare a termine l’installazione di Nox Player.
Clicca, dunque, sul pulsante Continue, premi sul bottone Accept, attendi che venga portato a termine la procedura d’installazione e clicca sul pulsante Finish.

Nella finestra che si apre, fai poi clic sul pulsante Agree, trascina Nox Player nella cartella Applicazioni di macOS, apri quest’ultima e, dopo aver fatto clic destro sull’icona del programma, seleziona la voce Apri, per due volte di seguito.
Quest’operazione va fatta soltanto al primo avvio di Nox Player e serve a “bypassare” le restrizioni imposte da Apple verso i software non certificati.

Adesso, fornisci la password di amministrazione del tuo Mac e clicca sui pulsanti OK e Apri le preferenze Sicurezza. Nella finestra di Preferenze di Sistema che è comparsa a schermo, premi dunque sul bottone Consenti, clicca sull’icona del lucchetto serrato collocato in basso a sinistra, digita la password di amministrazione del Mac e, infine, clicca sul bottone Sblocca.

Adesso devi semplicemente attendere che Android venga caricato e poi potrai scaricare e testare tutte le app che vorrai.
Se desideri provare le app presenti sul Play Store, naturalmente devi avviare quest’ultimo, cliccando sulla sua icona presente nella schermata Home di Android, e accedere al tuo account Google.

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Fatto ciò, provvedi a cercare l’app di tuo interesse, mediante l’apposito campo di ricerca posto in alto, e scarica l’app come faresti su un qualsiasi dispositivo Android, ovvero cliccando sui pulsanti Installa e Accetto.

Ad installazione completata, avvia l’app cliccando sul pulsante Apri o sulla sua icona nel menu principale e testa le sue funzionalità.

ARC Welder

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Un altro emulatore Android che faresti bene a prendere in considerazione è ARC Welder.
Non ne hai mai sentito parlare?
In sostanza si tratta di un’applicazione per il browser Google Chrome che permette di emulare Android in maniera abbastanza semplice.

Ho deciso di parlartene come ultima soluzione perché presenta due limiti piuttosto importanti:
in primis, offre la possibilità di testare una volta app per volta, obbligando l’utente a cancellarla per usarne un’altra; inoltre non supporta i Google Play Services e, di conseguenza, non consente di scaricare app dal Play Store (è possibile installare app soltanto tramite pacchetti APK).

Ciò detto, vediamo come utilizzare anche questo emulatore.
Innanzitutto, avvia Chrome sul tuo Mac (se non l’hai ancora installato, scopri come riuscirci leggendo le istruzioni presenti in quest’altra guida), recati su questa pagina del Chrome Web Store e premi sui pulsanti Aggiungi e Aggiungi app.
Tieni conto che potrebbe volerci qualche minuto per scaricare l’applicazione, visto il suo “peso”.

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A installazione terminata, avvia ARC Welder, cliccando sulla sua icona presente nel menu delle applicazioni di Chrome, e fai clic sul pulsante Choose presente nella finestra apertasi.

Ora, clicca sul pulsante (+), seleziona il file APK dell’applicazione che intendi testare e imposta le tue preferenze riguardanti la sua visualizzazione.
Mediante il menu Orientation, ad esempio, puoi decidere di eseguire l’app in verticale oppure in orizzontale, mentre mediante il menu Form factor puoi scegliere la tipologia di device da testare. Fatto ciò, premi sul pulsante Test e l’applicazione dovrebbe partire.

Dove puoi procurarti le app e i giochi da testare con ARC Welder?
Tra i vari portali a cui puoi rivolgerti, ci sono ApkMirror e TorrApk, che offrono la possibilità di scaricare i pacchetti APK di tutti i principali applicativi per Android.
Maggiori info qui.

come creare siti web con mac

come creare siti web con mac

Lasciami indovinare:
stai pensando di realizzare il tuo primo sito Web avvalendoti del Mac e ti piacerebbe avere qualche consiglio sui programmi da utilizzare.
Beh, fino a qualche anno fa ti avrei consigliato sicuramente iWeb, un’applicazione di Apple che permetteva di sviluppare siti Web in maniera molto semplice.
Ma purtroppo il suo sviluppo è stato interrotto e non è più disponibile per il download.

Proviamo dunque a guardarci intorno e cerchiamo di scoprire come creare siti Web con Mac con gli strumenti che ci mette attualmente a disposizione il mercato.
Per fortuna – non temere – sono tanti e, nonostante Apple sia uscita ufficialmente da questo tipo di “giochi”, non mancano le soluzioni semplici e intuitive che rispecchiano pienamente lo stile cupertiniano.
Quanto costano?
Dipende tutto dalle tue esigenze.

Se ti accontenti di applicazioni di livello medio te la puoi cavare senza spendere un centesimo, mentre se hai esigenze di tipo professionale devi puntare a qualcosa di più completo, e quindi anche più costoso.
Adesso però basta chiacchiere.
Da’ un’occhiata qui sotto e scopri quali sono i programmi che fanno maggiormente a caso tuo.

Indice

  • Informazioni preliminari
  • Programmi per creare siti Web con Mac
    • BlueGriffon
    • SeaMonkey
    • Adobe Dreamviewer
    • XAMPP
  • Altri metodi per creare siti Web con Mac

Informazioni preliminari

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Prima di entrare nel vivo di questa guida e di spiegarti, nel concreto, come creare siti Web con Mac, lascia che ti dia qualche informazione in più in merito alle conoscenze di base che dovresti acquisire.

Nonostante, come scoprirai tra breve, esistano dei programmi in grado di realizzare intere pagine Web (ma anche interi siti!) senza toccare una sola linea di codice, ti consiglio di apprendere, se non lo hai già fatto, quelle che sono le nozioni di base dei linguaggi HTML e CSS che servono, rispettivamente, a realizzare la struttura di una pagina Web e a definirne l’aspetto grafico.

In realtà, i linguaggi coinvolti nella realizzazione di una pagina Web sono in numero ampiamente maggiore, tuttavia, per riuscire a districarti rapidamente anche in caso di problemi, avere una conoscenza basilare di HTML e CSS è più che sufficiente.

Pertanto, se non possiedi conoscenze di questo tipo, ti consiglio un’approfondita lettura della mia guida su come creare una pagina HTML, nella quale ti ho fornito una panoramica esaustiva sull’argomento.

Programmi per creare siti Web con Mac

Fatte le dovute precisazioni iniziali, è arrivato il momento di entrare nel vivo di questa guida e di presentarti quelli che, a mio avviso, sono i migliori programmi per creare siti Web con Mac attualmente disponibili.

BlueGriffon

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Il primo programma che voglio invitarti a prendere in considerazione è BlueGriffon:
nella fattispecie, si tratta di un software gratuito e open source che permette di realizzare pagine Web in modalità WYSIWYG (what you see is what you get), quindi grazie a un’interfaccia grafica del tipo punta-e-clicca, ma anche con la possibilità di andarne a scrivere direttamente il codice HTML.

Il programma è multi-piattaforma (compatibile, oltre che con macOS, anche con Windows e Linux), gratuito (anche se per sbloccarne tutte le funzionalità è necessario acquistarne la versione a pagamento) e compatibile con tutti gli standard Web più recenti.
Inoltre, è possibile ampliarne le funzionalità installando alcune estensioni disponibili sul sito ufficiale.

Per scaricarlo sul tuo Mac, collegati al suo sito Web ufficiale, fai clic sulla voce download che sta in alto e premi sul collegamento sottostante il logo di macOS (OS X).

A download ultimato, avvia il pacchetto .dmg ottenuto in precedenza e, mediante la finestra che si apre su schermo, trascina l’icona del programma nella cartella Applicazioni del Mac.
Successivamente, recati in quest’ultima, fai clic destro sull’icona di BlueGriffon e clicca su Apri per due volte di seguito, in modo da bypassare le limitazioni imposte da Apple verso i software provenienti da sviluppatori non certificati.

L’interfaccia utente del software è estremamente intuitiva:
la barra degli strumenti posta in alto consente di accedere alle funzioni principali del programma; tramite i pulsanti collocati nella barra degli strumenti situata subito sotto, è possibile aggiungere elementi alla pagina che si sta sviluppando.
La barra funzioni collocata a sinistra, invece, contiene gli elementi utili alla formattazione del testo.

Infine, mediante i pulsanti collocati in basso, è possibile scegliere se visualizzare l’editor in modalità WYSIWYG, in modalità Sorgente o con entrambe le visuali in contemporanea (Dual View).
BlueGriffon supporta inoltre l’installazione di componenti aggiuntivi – sia gratuiti che a pagamento – che permettono di estenderne le funzionalità.
Alcune sono già installate “di serie” e le trovi recandoti nel menu Strumenti > Componenti aggiuntivi.

SeaMonkey

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SeaMonkey, più che un programma per creare siti Web, è un software “tuttofare” dedicato al mondo di Internet:
esso comprende un browser basato sul motore Gecko, un client di posta elettronica, un client di chat per la rete IRC, un lettore RSS e, chiaramente, un editor HTML grazie al quale è possibile creare e modificare pagine Web, anche in modalità WYSIWYG (Composer).

Si tratta di un software open source, completamente tradotto in italiano e compatibile con i sistemi operativi Windows, macOS e Linux.

Per scaricarlo sul Mac, collegati a questa pagina, seleziona la voce macOS x64 dal menu a tendina relativo al sistema operativo, la voce Italian – Italiano dal menu a tendina per la selezione della lingua e clicca sul link Download Now, in modo da scaricare il file d’installazione del programma sul computer.

A download ultimato, apri il pacchetto .dmg che hai ottenuto e, avvalendoti della finestra del Finder che compare su schermo, trascina l’icona di SeaMonkey nella cartella Applicazioni del Mac.
Recati in seguito nella summenzionata cartella, fai clic destro sull’icona appena copiata e premi su Apri per due volte consecutive, in modo da bypassare le limitazioni imposte da macOS verso i software provenienti da sviluppatori non certificati.
Se necessario, scegli se consentire o meno all’app di accedere ai contatti (funzione utile se intendi usarla per la gestione della posta elettronica).

Giunto alla schermata iniziale di SeaMonkey, puoi avviare l’editor Composer recandoti nel menu File > Nuovo >  Composizione pagina.
Questo strumento non ha bisogno di particolari presentazioni:
mediante la barra superiore del programma è possibile aggiungere elementi alla pagina, la barra collocata subito sotto consente di applicare formattazione a testi ed elementi simili, mentre il risultato è visualizzabile nella parte centrale della pagina.
Contento?

Adobe Dreamweaver

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Non credo che Adobe Dreamweaver abbia bisogno di presentazioni:
senza ombra di dubbio, è una delle più gettonate e potenti soluzioni professionali mediante la quale realizzare siti Internet di vario tipo.
A dispetto di quanto si possa credere, questo software è utilizzabile anche dai neofiti, in quanto integra un editor visuale tramite il quale è possibile aggiungere elementi di vario tipo alle pagine Web.

Tra le altre cose, Dreamveawer è compatibile con un gran numero di linguaggi Web, tra cui CSS, PHP, JavaScript e ASP, pertanto può essere utilizzato per la realizzazione di siti Internet completi, a tutto tondo.
Come è semplice immaginare, questo software è disponibile a pagamento, tuttavia è possibile testarne gratuitamente tutte le funzionalità per un periodo pari a 30 giorni.

Mi chiedi come fare a ottenerlo in questo modo?
Lascia che te lo spieghi subito.
Per cominciare, collegati al sito Internet del programma, clicca sul pulsante Versione di prova gratuita e attendi che il client venga completamente scaricato sul computer.

A download ultimato, apri il pacchetto .dmg scaricato in precedenza, fai doppio clic sull’icona del file d’installazione del programma e segui le istruzioni che ti vengono proposte per finalizzare la stessa:
clicca sul pulsante Accedi per effettuare l’accesso al tuo Adobe ID (se non ce l’hai, premi invece su Registrati e digita i dati richiesti), indica il tuo livello di competenza di Dreamweaver, la tua occupazione attuale e specifica per chi ti appresti a installare il programma.

Indicate tutte le informazioni richieste, clicca sui pulsanti ContinuaInizia a installare, in modo da avviare il setup vero e proprio del programma, che potrebbe durare diversi minuti.

L’interfaccia di Dreamweaver può sembrare ostica ma, una volta “assimilata”, può essere gestita senza problemi:
nella parte alta dello schermo è possibile vedere le modifiche apportate alla pagina in formato grafico, mentre nell’area sottostante si può digitare il codice della pagina.

Al bisogno, il programma può essere usato anche “al contrario”, cioè modificando la parte grafica e studiandone le modifiche in HTML.
Mediante le varie barre di menu e strumenti, è possibile avere accesso alle varie funzioni del software.

XAMPP

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Se intendi cimentarti nella creazione di un sito Web mediamente complesso o che possa essere visibile anche dall’esterno, senza però acquistare alcun dominio o spazio di hosting, può venirti in aiuto il software XAMPP:
se non ne avessi mai sentito parlare, si tratta di un programma che consente di creare un server Web in quattro e quattr’otto, installando anche componenti aggiuntivi quali il motore PHP e il gestore di database MySQL.
Il software è open source, gratuito, e multi piattaforma, quindi compatibile anche con Windows e Linux, oltre che con macOS.

Per ottenerlo, collegati al sito Internet di XAMPP, clicca sul pulsante Scarica che sta in alto, individua il riquadro XAMPP per OS X e premi sul pulsante Scarica (64 bit) corrispondente alla versione PHP che intendi usare per sviluppare il tuo sito Web.
In caso di dubbi, fai riferimento all’edizione più recente del programma.

Una volta ottenuto il pacchetto .dmg, avvialo e, mediante la finestra del Finder che compare su schermo, trascina l’icona del programma nella cartella Applicazioni del Mac.
In seguito, recati in quest’ultima, fai clic destro sul programma appena copiato e, per superare le restrizioni imposte da macOS verso i software provenienti da sviluppatori non certificati, premi su Apri per due volte consecutive.

Alla prima apertura del programma, ti sarà chiesto di consentire l’inizializzazione dei suoi componenti:
per procedere, clicca sul pulsante OK e, quando richiesto, immetti la password del Mac e premi ancora su OK.

Se tutto è andato per il verso giusto, dovresti ora trovarti al cospetto della schermata principale del programma:
per avviare il server Web, recati nella scheda Manage Servers, clicca sulla voce Apache Web Server e poi sul pulsante Start.
Ad avvio avvenuto, il “pallino” corrispondente dovrebbe colorarsi di verde.
Inoltre, se il tuo sito prevede l’impiego del database MySQL (ad es.
se intendi installare il CMS WordPress), ripeti la stessa operazione con il server MySQL Database.

Una volta avviati i server necessari, recati nuovamente nella scheda Welcome e clicca sul pulsante Open Application Folder per aprire, nel Finder, la cartella HTDOCS, nella quale dovrai poi copiare i file del sito Web che stai realizzando.
Per vedere il tuo lavoro, avvia un browser di tua scelta (ad es.
Safari) e collegati al sito http://localhost:80, oppure clicca sul pulsante Open Application annesso alla schermata iniziale di XAMPP.

Altri metodi per creare siti Web con Mac

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Se sei arrivato fin qui, vuol dire che hai bene inteso come creare siti Web con Mac avvalendoti dei programmi preposti allo scopo.
Se, però, non sei riuscito nel tuo intento perché hai poca dimestichezza con l’HTML e, in generale, con lo sviluppo Web, sappi che possono venirti in aiuto i cosiddetti CMS, o Content Management System:
volendo semplificare, si tratta di piattaforme Web complete accessibili tramite il browser, le quali consentono di creare e personalizzare un sito Internet senza avere alcuna conoscenza dei linguaggi di programmazione necessari.

In Rete, esistono decine e decine di CMS, ciascuno creato con uno scopo specifico:
WordPress, per esempio, è un sistema principalmente pensato per la creazione di blog, mentre Joomla può essere impiegato per realizzare siti Internet di varia natura, anche e-commerce.
Prima di poter essere utilizzato, un CMS deve essere installato su un server Web, che può essere locale (creato, per esempio, con XAMPP) o remoto.
Per approfondire questo tema, consulta pure la guida specifica che ho realizzato sull’argomento.

Come dici?
Dopo aver mosso i primi passi nella realizzazione dei siti Web, intendi spiccare il volo e pubblicare il tutto su Internet?
In tal caso, può esserti d’aiuto la mia guida al miglior hosting, nella quale ti ho elencato alcuni dei più noti portali che offrono tutto il necessario per ospitare un sito Web.

Infine, non dimenticare di procurarti un programma per FTP in grado di caricare, in modo semplice, i file del tuo sito sullo spazio Web dedicato.
Personalmente, ti consiglio di prendere in considerazione l’utilizzo di FileZilla, uno dei migliori software di questo tipo, del quale ti ho parlato nella mia guida su come usare FileZilla.

come creare una cartella su mac

come creare una cartella su mac

Hai appena acquistato un Mac e stai iniziando a destreggiarti tra le diverse funzioni del suo sistema operativo, macOS.
Essendo abituato da molto tempo all’utilizzo di un computer Windows, trovi difficoltà anche nel compiere le azioni più banali.
Ad esempio, non sai ancora come creare una cartella su Mac o come condividerla e, quindi, vorresti una mano a raggiungere il tuo scopo.
Ho indovinato, vero?
Beh, se le cose stanno effettivamente così, non preoccuparti.

Nella guida di oggi, infatti, ti illustrerò come creare le cartelle su macOS sfruttando tutti gli strumenti predefiniti del sistema operativo Apple.
E ti dirò di più:
non ti indicherò solo come creare una semplice cartella, ma anche come condividerne una in rete (nella rete locale o tramite cloud) e come creare delle tipologie di cartelle speciali, come quelle per la masterizzazione dei dati oppure quelle smart.

Allora, dimmi un po’, sei impaziente di leggere i suggerimenti che ho preparato per te in questo tutorial?
Sì?
In questo caso, dovremmo iniziare subito senza perdere altro tempo! Siediti bello comodo davanti al tuo Mac, leggi i prossimi paragrafi e prova a mettere in pratica le indicazioni presenti in essi.
Ti assicuro che la creazione delle cartelle su Mac non avrà più segreti per te.
A me non resta altro che augurarti una buona lettura e, soprattutto, un buon lavoro!

Indice

  • Creare una cartella su macOS
  • Creare una cartella da Terminale
  • Creare una cartella nel Launchpad
  • Creare una cartella per la masterizzazione
  • Creare una cartella smart
  • Creare una cartella condivisa

Creare una cartella su macOS

Per creare una cartella su Mac, hai a disposizione tutti gli strumenti predefiniti del sistema operativo macOS.
La prima cosa che devi fare, dunque, è individuare la posizione in cui creare una nuova cartella:
puoi crearne una sulla Scrivania oppure all’interno di altre cartelle, raggiungibili tramite il Finder.

Dopo aver raggiunto la posizione in cui vuoi creare la nuova cartella, fai clic con il tasto destro del mouse in un punto vuoto della schermata e, nel menu contestuale che ti viene mostrato, seleziona la voce Nuova cartella.
Fatto ciò, vedrai comparire l’icona con il simbolo di una cartella denominata Cartella senza titolo.

In alternativa, puoi raggiungere la voce File, nella barra dei menu in alto e selezionare la voce Nuova cartella dal menu contestuale.
Inoltre, puoi ottenere lo stesso risultato premendo la combinazione di tasti shift+cmd+n sulla tastiera del Mac.

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Se vuoi creare una nuova cartella partendo da uno o più file evidenziati, raggiungi la voce File nella barra dei menu in alto e, nel menu contestuale, selezione la dicitura Nuova cartella con [nomefile] o Nuova cartella con selezione (X elementi).

Così facendo, i file verranno spostati automaticamente in una nuova cartella, situata nella stessa posizione dove essi si trovavano.
In alternativa, puoi eseguire la stessa operazione utilizzando la combinazione di tasti control+cmd+n.

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Infine, se vuoi rinominare una cartella, ti basta selezionarla e poi fare clic sul suo nome, in modo da entrare nella modalità di modifica.
Altrimenti puoi selezionare la cartella e premere il tasto Invio sulla tastiera del computer o, ancora, puoi selezionare la cartella e andare nel menu File > Rinomina collocato in alto a sinistra.

Quando rinomini una cartella su Mac, ricorda che è vietato l’uso del segno di punteggiatura Punto come primo carattere iniziale del nome, in quanto questa tipologia di formattazione è riservata alle cartelle di sistema.
Inoltre, non puoi usare il segno di punteggiatura dei due punti in nessuna parte del nome della cartella.

Creare una cartella da Terminale

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In alternativa al metodo che ti ho indicato nel capitolo precedente, puoi creare una cartella tramite il Terminale di macOS.
Per prima cosa, avvia il Terminale selezionandolo dalla cartella Altro del Lacunhpad.

Un altro modo per avviare il Terminale è fare clic sull’icona con il simbolo di una lente di ingrandimento (Spotlight) che trovi nella barra dei menu, in alto a destra, digitare la parola terminale nel campo di ricerca e fare clic sul corrispondente risultato.

Nella schermata che ti viene mostrata, digita quindi il comando cd [percorso] per raggiungere la posizione dove vuoi creare la nuova cartella.
Per esempio, mettiamo il caso che tu possieda una cartella sulla Scrivania, denominata “Foto vacanze” e che tu voglia creare una sottocartella al suo interno; in questo caso, dovrai digitare il comando cd desktop, seguito da Invio sulla tastiera, e poi cd “foto vacanze”, premendo nuovamente Invio.

Così facendo, avrai eseguito l’accesso alla cartella tramite il Terminale di macOS.
Digita quindi il comando mkdir [nome cartella] per creare una nuova cartella all’interno di quella da te appena raggiunta.
Se vuoi, invece, creare più sottocartelle in un unico comando, digita mkdir –p [cartella 1]/[ cartella 2]/[cartella 3].
Proseguendo con l’esempio precedente, scrivi mkdir –p “Giorno 1”/“ Foto mare”, per creare la cartella “Foto mare”, all’interno di quella “Giorno 1”, situata in “Foto vacanze”.
Facile, no?

Creare una cartella nel Launchpad

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Se vuoi ordinare le applicazioni che trovi nel Launchpad, puoi creare delle cartelle per smistarle secondo l’ordine che più preferisci.
Per fare ciò, ti basta semplicemente tenere premuto il tasto sinistro del mouse sull’icona di un’applicazione, in modo da poterla trascinare.

A questo punto, sposta l’icona dell’app su quella di un’altra, per creare immediatamente una nuova cartella.
Infatti, si aprirà una schermata che ti mostrerà le due app all’interno di un riquadro.
Sopra questo puoi leggere il nome della cartella creata, che puoi personalizzare facendo clic su di essa.

Dopo aver creato la cartella nel Launchpad, puoi spostare altre applicazioni al suo interno con lo stesso metodo che ti ho indicato nelle righe precedenti.

Creare una cartella per la masterizzazione

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Se la tua intenzione è, invece, quella di trasferire dei file all’interno di un CD o un DVD, puoi creare delle cartelle di masterizzazione.
Per fare ciò, raggiungi la Scrivania di macOS e fai clic sulla voce File che trovi nella barra dei menu, in alto a sinistra.
Nel menu contestuale che ti viene mostrato, individua la voce Nuova cartella di masterizzazione e fai clic su di essa.

Dopo aver creato la cartella, puoi assegnare immediatamente un nuovo nome ad essa, digitandolo sulla tastiera.
Premi quindi Invio per confermare e fai poi doppio clic su di essa per accedere al suo contenuto. La cartella risulterà inizialmente vuota, ma puoi trascinare al suo interno qualsiasi file o cartella che vuoi masterizzare.

Quando avrai terminato, ti basterà premere sul pulsante Masterizza, che trovi in alto a destra nella schermata della cartella, e seguire la procedura guidata per scrivere i dati su un disco di scrittura.
Per maggiori info al riguardo, consulta la mia guida su come masterizzare su Mac.

Nota: le cartelle per la masterizzazione si possono creare anche in posizioni differenti dalla Scrivania di macOS.
In questo caso, ti basta accedere alla posizione dove vuoi creare questa tipologia di cartella e seguire la stessa procedura che ti ho indicato nelle righe precedenti.

Creare una cartella smart

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Su Mac esiste una tipologia di cartelle denominata Smart.
Queste hanno lo scopo di creare degli indici di ricerca che raccolgono file e cartelle secondo i parametri impostati dall’utente.
Una cartella smart ha quindi lo scopo di raggruppare, ad esempio, tutti le immagini presenti sul computer o in un certo percorso oppure mostrare i file più recenti.

Per creare una cartella smart, fai clic sulla voce File nella barra dei menu in alto e, nel menu contestuale, fai clic sulla dicitura Nuova cartella smart.
Se vuoi applicare un indice di ricerca all’interno di una cartella prestabilita, accedi a questa e segui puoi la stessa procedura che ti ho indicato nelle righe precedenti.

Dopo averla creata, ti verrà mostrata una schermata nella quale dovrai, innanzitutto, indicare la posizione dove deve essere eseguita la ricerca; fai quindi clic sulla voce Questo Mac oppure su quella a fianco che indica il nome della cartella personalizzata che hai precedentemente raggiunto.

Adesso, fai clic sul pulsante con il simbolo + e utilizza i menu a tendina per impostare i parametri di ricerca.
Utilizzando i pulsanti con i simboli + e , puoi aggiungere o rimuovere i parametri.
Dopo che avrai configurato la cartella smart, devi salvarla premendo sul pulsante Salva.
Seleziona quindi il nome che vuoi attribuirgli e il percorso dove posizionare la sua icona di accesso.

Creare una cartella condivisa

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Se il tuo intento è quella di creare una cartella su Mac per condividerla in rete con un altro PC o in cloud con altri utenti, in questi casi posso aiutarti facilmente.
Come?
Te lo spiegherò nelle prossime righe.

Se vuoi creare una cartella da condividere in rete, devi prima abilitare la funzione di condivisione nelle impostazioni di macOS.
Per fare ciò, fai clic sull’icona con il simbolo di una mela morsicata, situata nell’angolo in alto a sinistra sulla barra dei menu.
Nel menu contestuale che ti viene mostrato, fai clic sulla voce Preferenze di sistema e seleziona la voce Condivisione, nel pannello delle Impostazioni di macOS.

Nella nuova schermata che visualizzi, metti il segno di spunta sulla voce Condivisione file e premi poi sul pulsante Opzioni.
Seleziona, quindi, entrambe le caselle che vedi a schermo per abilitare la condivisione tramite SMB e AFP.
Non sai cosa sono queste sigle?
Sono due acronimi che stanno rispettivamente per Server Message Block (SMB) e Apple Filing Protocol (AFP), protocolli di rete che permettono lo scambio di file tra due dispositivi.

Mentre SMB è un protocollo di Windows, AFP è quello che permette la comunicazione tra dispositivi Apple.
Puoi attivare, quindi, entrambi i protocolli se hai computer con sistemi operativi Windows e macOS nella stessa rete, altrimenti orientati sulla scelta dell’uno o dell’altro.

Adesso, metti il segno di spunta sulla casella a fianco all’account del Mac e indica la password per permette il collegamento di un PC Windows.
Premi quindi su Fine, per completare.

Se vuoi aggiungere una cartella in condivisione di rete, fai clic sull’icona con il simbolo +, altrimenti raggiungi la cartella e fai clic con il tasto destro su di essa; nel menu contestuale che ti viene mostrato, scegli la voce Ottieni informazione e, nella schermata che si apre, metti un segno di spunta sulla casella Cartella condivisa.

Oltre alla condivisione in rete, puoi anche condividere una cartella in cloud, utilizzando i servizi messi a disposizione da Apple (iCloud) o da altri servizi come Google Drive o Dropbox.
Se hai seguito alla lettera tutti i procedimenti fin adesso indicati per creare una cartella, non ti sarà difficile eseguire quest’operazione su uno di questi servizi integrati o che hai installato su macOS.

Se dovessi però avere qualche problema, ti consiglio di approfondire l’argomento tramite alcune mie guide, come quelle su come condividere file su Dropbox, come funziona iCloud e come condividere file con Google Drive.

come criptare una cartella mac

come criptare una cartella mac

Hai archiviato alcuni vecchi file di lavoro in varie cartelle che ora vorresti cifrare per evitare modifiche accidentali?
Se possiedi un Mac puoi riuscirci in maniera abbastanza facile senza installare alcun programma aggiuntivo sul computer.

Proprio così! Se vuoi imparare come criptare una cartella Mac, non devi far altro che aprire l’Utility Disco inclusa in OS X e seguire le indicazioni che trovi di seguito.
In alternativa puoi anche adoperare un’applicazione di terze parti, ma di questo parleremo più avanti.

Se stai cercando una soluzione relativa a come criptare una cartella Mac e non hai intenzione di spendere soldi per riuscirci, ti consiglio di affidarti all’Utility Disco inclusa “di serie” in OS X.
Come forse già saprai, l’Utility Disco del Mac è un’applicazione molto facile da usare che consente di montare, partizionare e formattare hard disk, chiavette USB e altri dispositivi di memorizzazione.
Fra le sue tante funzioni ce n’è anche una che consente di trasformare delle semplici cartelle in file dmg (cioè immagini disco) cifrati.

Per criptare una cartella con Utility Disco, avvia la app dalla cartella Altro del Launchpad e seleziona la voce Nuova > Immagine disco da cartella dal menu File.
Seleziona dunque la cartella da cifrare e clicca sul pulsante Immagine che si trova in basso a destra.

Nella finestra che si apre, digita il nome che vuoi assegnare all’immagine disco cifrata che stai per creare (digitandolo nel campo Salva col nome), imposta l’opzione Criptatura 128-bit AES nel menu a tendina Codificazione e clicca sul pulsante Salva.
Digita quindi la password che vuoi usare per proteggere la cartella nei campi Password e Verifica, togli il segno di spunta dalla voce Memorizza la password nel portachiavi e fai click su OK per completare l’operazione.

In questo modo hai creato una “cartella” cifrata a cui è possibile accedere solo immettendo la password giusta dopo aver aperto il file dmg, però si tratta di un’immagine in sola lettura.
Questo significa che non puoi né aggiungere né rimuovere file dal suo interno.
Dovresti copiare i file fuori dal drive virtuale, copiarli momentaneamente in una cartella del tuo Mac e creare una nuova immagine disco cifrata dopo aver applicato le modifiche desiderate.

Per creare un’immagine disco cifrata dinamica, in cui si possono aggiungere e cancellare liberamente file di qualsiasi genere, segui le indicazioni che ti ho dato nella mia guida su come proteggere una cartella Mac.

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Se vuoi criptare una cartella Mac in maniera più semplice, puoi provare l’applicazione Espionage che costa 29,99 euro ma è disponibile in una versione di prova gratuita che consente di sfruttarne tutte le funzioni per un periodo di 14 giorni.

Per scaricare Espionage sul tuo Mac, collegati al sito Internet dell’applicazione e clicca sul pulsante Download.
A download completato apri, facendo doppio click su di esso, il file appena scaricato (Espionage.dmg) e trascina l’icona di Espionage nella cartella Applicazioni di OS X per installare il software sul tuo computer.

A questo punto, per cifrare una cartella con Espionage, avvia la app e segui la procedura di configurazione iniziale.
Devi cliccare prima su Next per due volte consecutive e poi su Agree.
Dopodiché devi digitare la password da usare per entrare nel programma nei campi Choose password e Verify password e cliccare sempre su Next.

A procedura ultimata, clicca sull’icona di Espionage presente nell’area di notifica di OS X (accanto all’orologio), digita la password per sbloccare l’applicazione e trascina le cartelle da criptare nel riquadro che si apre.
Quando vorrai visualizzare il contenuto delle cartelle, non dovrai far altro che richiamare il riquadro di Espionage, impostare su ON la levetta collocata accanto alle loro icone e fare doppio click sul nome della cartella da aprire.

come criptare una chiavetta usb mac

come criptare una chiavetta usb mac

Vorresti copiare alcuni importanti file di lavoro su una chiavetta USB ma hai paura che qualcuno possa prenderla e visualizzarne il contenuto senza permesso?
Allora non pensarci su due volte e crea una chiavetta USB criptata, il cui contenuto può essere letto solo dopo aver inserito una password.
Come dici?
Hai un Mac?
Nessun problema.

Con la guida di oggi, vedremo infatti come criptare una chiavetta USB Mac usando gli strumenti inclusi di default in OS X o un’utilissima applicazione di terze parti.
In questo modo, potrai creare drive utilizzabili non solo sui computer di casa Apple ma anche su PC Windows e Linux.
Mettiamoci subito all’opera!

Se vuoi sapere come criptare una chiavetta USB Mac da utilizzare esclusivamente sui sistemi di casa Apple, il primo passo che devi compiere è avviare l’Utility Disco che si trova nella cartella Altro del Launchpad di OS X e selezionare l’icona della penna USB da cifrare dalla barra laterale di sinistra.
Dopodiché recati nella scheda Inizializza, imposta la voce Mac OS esteso (journaled, codificato) nel menu a tendina Formato, digita il nome che vuoi assegnare al dispositivo nell’apposito campo di testo e clicca sul pulsante Inizializza collocato in basso a destra.

Nella finestra che si apre, digita la password che vuoi utilizzare per criptare la tua chiavetta nei campi Nuova password e Verifica e fai click sul pulsante Inizializza per salvare le impostazioni e avviare la formattazione del drive.
Al termine dell’operazione (ci dovrebbero volere poco tempo), avrai una chiavetta USB vuota ma criptata.
Questo significa che ogni volta che inserirai l’unità nel tuo Mac (o in qualsiasi altro computer Apple), per accedere al suo contenuto, aggiungere o rimuovere file, ti verrà chiesto di inserire una password.
La chiavetta non verrà più riconosciuta dai PC Windows fino a quando non la fomatterai nuovamente in FAT o NTFS rimuovendone la cifratura.

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Se vuoi criptare una chiavetta USB Mac ma vuoi utilizzarla anche su Windows e Linux, ti consiglio di utilizzare TrueCrypt.
Si tratta di un ottimo software di cifratura gratuito ed open source compatibile con tutti i sistemi operativi principali che permette di cifrare intere unità rendendole inaccessibili se non si inserisce la password corretta.
Per scaricare TrueCrypt sul tuo Mac collegati al sito Internet dell’applicazione e clicca sul pulsante Download collocato sotto la dicitura Mac OS X.

A download completato apri, facendo doppio click su di esso, il file appena scaricato (es.
TrueCrypt 7.1a Mac OS X.dmg), clicca sul pulsante Accept ed avvia il pacchetto d’installazione TrueCrypt 7.1a.mpkg facendo clck destro su di esso e selezionando la voce Apri dal menu che compare.
Nella finestra che si apre, clicca su Continua e Installa, dopodiché digita la password del tuo account utente su OS X e fai click prima sul pulsante Installa software e poi su Chiudi per terminare il processo d’installazione di TrueCrypt.

Per cifrare una chiavetta USB con TrueCrypt, avvia l’applicazione e clicca sul pulsante Create volume.
Nella finestra che si apre, metti il segno di spunta accanto alla voce Create an encrypted file container e clicca su Next per due volte consecutive.
A questo punto, fai click su Select file, seleziona la chiavetta USB da cifrare, digita il nome che vuoi assegnare all’archivio criptato in cui andrai ad inserire i tuoi file e clicca prima su Save e poi su Next per altre due volte consecutive.

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Ora devi scegliere lo spazio da riservare all’archivio cifrato in cui inserire i file.
Ti consiglio di non andare oltre il 75–80% dello spazio disponibile sulla chiavetta, in modo da lasciare un po’ di spazio libero e non cifrato per i casi di emergenza.
Digita quindi le dimensioni del volume cifrato che intendi creare e clicca su Next, dopodiché digita la password che vuoi usare per proteggere il contenuto del drive nei campi Password e Confirm password e fai click ancora su Next per due volte.
Per finire, muovi un po’ il mouse nella finestra di TrueCrypt per rafforzare il sistema di cifratura applicato alla chiavetta e clicca sul pulsante Format per avviare la creazione dell’archivio criptato sul dispositivo.

Al termine dell’operazione, per accedere al contenuto della chiavetta dovrai avviare TrueCrypt, cliccare sul pulsante Select file e selezionare l’archivio cifrato presente sul drive.
Successivamente, dovrai cliccare su Mount e digitare la password per decifrare il contenuto del dispositivo.

come deframmentare mac

come deframmentare mac

Quando si passa dal mondo Windows a quello Mac, viene naturale farsi delle domande:
molte di queste riguardano le operazioni di manutenzione che si compiono solitamente sul PC per mantenere le performance del sistema accettabili, ad esempio la pulizia dei file inutili sul disco, la rimozione dei programmi superflui dall’esecuzione automatica e la deframmentazione del disco.

Come sicuramente ben saprai, se su Windows non si deframmenta l’hard disk con regolarità, le prestazioni del computer si degradano sempre di più.
Ma su Mac come stanno le cose?
È necessaria la deframmentazione del disco oppure si può evitare di farla?
E poi, se va fatta, come deframmentare il Mac in maniera corretta?
Ci sono delle differenze se si usa un classico disco meccanico o un SSD?

A queste e altre domande cercherò di rispondere oggi, con una guida che spero possa chiarirti le idee su questo argomento una volta per tutte.
Coraggio:
prenditi cinque minuti di tempo libero e leggila.
Ti assicuro che ne varrà la pena e che riuscirai a trovare risposta a tutti i tuoi dubbi inerenti la deframmentazione su Mac.
Buona lettura!

Indice

  • Serve deframmentare il Mac?
  • Come deframmentare disco Mac
    • Deframmentare HD su Mac
    • Deframmentare SSD su Mac
    • Deframmentare disco esterno su Mac

Serve deframmentare il Mac?

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Prima di vedere come deframmentare il Mac, mi sembra giusto rispondere alla domanda che affligge tutti gli utenti che passano da Windows a macOS:
è necessario deframmentare l’hard disk di un Mac?
Beh, sappi che la risposta è no.
Salvo alcuni casi particolarissimi, infatti, i sistemi Apple non producono una frammentazione dei dischi tale da comportare rallentamenti importanti del computer.

La deframmentazione, dunque, risulta inutile, se non addirittura dannosa, soprattutto alla luce del fatto che ormai la maggior parte dei Mac dispone di SSD (unità a stato solido) in luogo dei classici hard disk meccanici e, si sa, le unità di questo tipo supportano una quantità di scritture limitata:
la deframmentazione su di esse non solo sarebbe inutile (in quanto le unità SSD sono molto rapide nel dare accesso a file e applicazioni), ma addirittura dannosa, visto che aumenterebbe il numero di scritture eseguite.

Come ben spiegato in una nota tecnica pubblicata sul sito Apple.com, la combinazione del file system HFS+ usato da macOS (così come quelle del suo successore, APFS) e le funzioni di ottimizzazione automatica incluse nel sistema fanno in modo che i file maggiormente soggetti alla frammentazione (ossia quelli che vengono modificati di continuo e quelli più grandi) vengano trattati in maniera particolare evitandone, per l’appunto, la frammentazione.
Inoltre, tecnologie come la caching read-ahead e la write-behind fanno sì che la frammentazione, che in piccola misura avviene inevitabilmente anche sui Mac, non porti a un rallentamento delle prestazioni del sistema.

I casi particolarissimi a cui accennavo prima, quelli in cui potrebbe essere necessaria una deframmentazione del disco anche su macOS, sono quelli in cui si lavora costantemente con file molto grandi – ma molto molto grandi – modificandoli spesso.
Un esempio calzante di questa situazione è il video editing, in cui si ha a che fare con file molto grandi (video in 4K, per esempio) e si agisce su di essi in maniera continua.
In queste situazioni anche Apple “ammette” che la deframmentazione può essere utile, ma prima di procedere viene comunque consigliato di riavviare il PC e verificare che la lentezza del sistema non si curi con questa spartana mossa.

E se si utilizza Windows?
Se hai installato Windows sul tuo Mac tramite Boot Camp, valgono le stesse considerazioni fatte prima:
se hai un computer equipaggiato con un SSD, non devi eseguire alcuna deframmentazione, devi solo accertarti che nell’Utility Disco di Windows sia attiva la funzione di ottimizzazione automatica dell’unità.
Se, invece, hai un disco meccanico, devi usare normalmente l’Utility Disco, attivando la deframmentazione automatica dell’unità:
trovi spiegato tutto nel mio tutorial su come deframmentare il PC.

Come deframmentare disco Mac

Fatte le dovute precisazioni di cui sopra, vediamo ora come deframmentare il Mac nei casi eccezionali in cui è richiesto compiere quest’operazione.

Deframmentare HD su Mac

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Se utilizzi un Mac con disco meccanico e ritieni di dover eseguire una deframmentazione, devi installare un programma adatto allo scopo, in quanto macOS non include utility dedicate.
Devi però sapere che le applicazioni di questo tipo non sono compatibili con i drive formattati con il nuovo file system APFS, ma solo con i file system HFS/HFS+ di macOS.
Sono dunque da utilizzare prevalentemente sui Mac di vecchia data.

Ciò detto, per evitare di spendere inutilmente soldi in programmi che offrono la funzione di deframmentazione in mezzo a tante altre funzioni di “ottimizzazione” del Mac, spesso inutili, ti consiglio di scaricare iDefrag:
una vecchia applicazione, non più sviluppata ma che funziona ancora bene sui sistemi ai quali è destinata (quelli che usano il file system HFS/HFS+) e che, proprio per la sua “morte”, viene distribuita gratuitamente.

Per scaricare la sua versione più recente, collegati a questa pagina Web e clicca sull’icona iDefrag 5.3.1.
A download completato, apri il pacchetto .dmg ottenuto, trascina iDefrag nella cartella Applicazioni del Mac e avvia il programma, facendo clic destro sulla sua icona e selezionando la voce Apri per due volte consecutive (quest’operazione è necessaria solo al primo avvio e serve a bypassare le restrizioni di macOS nei confronti delle applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati).

A questo punto, collegati a questa pagina e trascina l’immagine della licenza nella finestra di iDefrag che si è aperta, in modo da attivare gratuitamente il programma.
Fatto ciò, premi su OK e digita la password di amministrazione di macOS, per accedere alla finestra principale del software.

Ora non ti resta che selezionare il disco da analizzare dalla barra laterale di sinistra e cliccare sull’icona del lucchetto.
Devi quindi digitare la password del tuo account utente (se richiesto) e fare clic sul pulsante Apri, per avviare l’analisi del disco e visualizzarne il grado di frammentazione tramite un grafico molto chiaro e comprensibile.

Ad operazione completata (ci vorrà un minutino), puoi avviare la deframmentazione del drive semplicemente cliccando sull’apposito pulsante.
Ricorda però che la deframmentazione su Mac può avere anche un impatto negativo sulle performance del sistema, in quanto potrebbe spostare dei file che macOS posiziona in punti strategici del disco per rendere più rapido il funzionamento del computer.
Pensaci bene prima di cliccare su quel pulsante, insomma!

Deframmentare SSD su Mac

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Come ampiamente detto in precedenza, gli SSD non hanno bisogno di deframmentazione.
Tuttavia, se usi un Mac originariamente venduto con disco meccanico e nel quale hai installato un SSD, potresti dover attivare una funzionalità denominata TRIM.

Il TRIM è un comando che permette di ottimizzare le prestazioni degli SSD, in quanto provvede a inviare un segnale all’SSD ogni volta che si elimina un file.
In questo modo, l’SSD sa che il file è stato eliminato e può ripulire i blocchi della sua memoria flash non più utilizzati, in modo da restare “scattante” nel corso del tempo.

Questo comando non va usato sui Mac già venduti con degli SSD “a bordo” (quindi tutti i computer Apple recenti), in quanto già attivo di default, e in realtà va usato con cautela anche sugli SSD installati in un secondo momento nel computer, in quanto non tutti lo supportano a dovere.

Il mio consiglio, dunque, è quello di effettuare una ricerca su Google con termini del tipo “[modello SSD] trim” e, in caso di effettivo utilizzo del TRIM, di eseguire un backup precauzionale dei dati presenti sull’unità.

Ciò detto, per abilitare il TRIM sulle unità SSD installate in un Mac, non devi far altro che aprire il Terminale e dare il comando sudo trimforce enable, seguito dalla pressione del tasto Invio, dall’inserimento della password di amministrazione del Mac e dall’inserimento del comando y (per rispondere affermativamente all’avviso che viene proposto).

Deframmentare disco esterno su Mac

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Se utilizzi un disco esterno formattato in FAT/NTFS (quindi con i file system di Windows), puoi deframmentarlo usando il sistema operativo di casa Microsoft, come ti ho spiegato a inizio guida.

Infine, se dopo aver tentato la deframmentazione del disco riscontri ancora problemi di prestazioni sul tuo Mac, ti consiglio di leggere la mia guida su come velocizzare il Mac, in cui ti ho spiegato tutto quello che c’è da fare per migliorare le prestazioni di macOS (che nella totalità dei casi ha poco a che fare con la frammentazione del disco!).

come dettare al mac

come dettare al mac

Non avendo alcuna esperienza con la scrittura da tastiera su computer, quando ne hai la necessità, impieghi molto tempo anche per scrivere un breve testo.
Inoltre, spesso commetti qualche errore di battitura che ti costringe a tornare sui tuoi passi e perdere altro tempo prezioso per le correzioni.
Si sa, all’inizio anche le cose più semplici richiedono molto più tempo del previsto, ma un continuo allenamento può aiutarti nel memorizzare la posizione dei tasti sulla tastiera del tuo Mac e migliore le tue capacità di videoscrittura.
Tuttavia, in questo frangente, ti sarà sicuramente utile sapere che esiste la possibilità di dettare al computer e trascrivere in automatico i contenuti di proprio interesse.

Se ritieni che questa possa essere la soluzione più adatta alle tue esigenze e mi dedichi pochi minuti del tuo tempo, posso spiegarti per filo e per segno come dettare al Mac.
Per prima cosa, ti indicherò come abilitare e configurare tale funzione, dopodiché ti mostrerò come aggiungere nuovi comandi e usarli non solo per dettare un contenuto da trascrivere su programmi come Pages o Word, ma anche per aprire applicazioni, salvare documenti e molto altro ancora.
Interessante, vero?

Se non vedi l’ora di saperne di più, non indugiare oltre e approfondisci subito l’argomento.
Mettiti bello comodo, prenditi cinque minuti di tempo libero e dedicati alla lettura dei prossimi paragrafi.
Segui attentamente le “dritte” che sto per darti, prova a metterle in pratica e ti assicuro che, in men che si dica, sarai in grado di far trascrivere al tuo Mac i contenuti di tuo interesse senza più usare la tastiera.
Buona lettura!

Indice

  • Attivare la dettatura su Mac
  • Personalizzare i comandi di dettatura
  • Dettare al Mac su Pages
  • Dettare al Mac su Word

Attivare la dettatura su Mac

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Per poter dettare al Mac è prima necessario attivare tale funzione dalle impostazioni di macOS, con la possibilità di scegliere sia la lingua di proprio interesse che di impostare l’attivazione rapida da tastiera con una combinazione di tasti personalizzata.

Per attivare la funzione di dettatura sul tuo Mac, accedi alle Preferenze di sistema facendo clic sull’icona della rotella d’ingranaggio presente nella barra Dock.
In alternativa, premi sull’icona della mela in alto a sinistra, nella barra dei menu, e seleziona l’opzione Preferenze di sistema dal menu che compare.

Nella nuova finestra aperta, fai clic sulla voce Tastiera, seleziona la scheda Dettatura, apponi il segno di spunta accanto all’opzione vicino alla voce Dettatura e conferma la tua intenzione premendo sul pulsante Abilita dettatura.
Assicurati, quindi, che accanto alla voce Lingua sia selezionata l’opzione Italiano (Italia), altrimenti scegli la voce Aggiungi lingua, individua la lingua di tuo interesse, apponi il segno di spunta accanto al relativo paese e fai clic sul pulsante OK.

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Dopo aver attivato la funzione di dettatura, ti sarà utile sapere che in qualsiasi momento puoi avviarla cliccando sulla voce Modifica presente nella barra dei menu e selezionando la voce Avvia dettatura dal menu che compare.
Tuttavia, se preferisci una soluzione più veloce per “richiamare” la funzione in questione, puoi abilitare l’attivazione da tastiera.

Per farlo, accedi nuovamente alla sezione Tastiera, seleziona la scheda Dettatura e imposta la combinazione di tasti da premere per attivare la dettatura, usando il menu a tendina accanto alla voce Abbreviazione.
Scegli, quindi, una delle opzioni disponibili tra Premi due volte il tasto Fn (Funzione), Premi due volte il tasto Comando destroPremi due volte il tasto Comando sinistroPremi due volte il tasto Comando, mentre se vuoi usare una combinazione di tasti diversa, scegli l’opzione Personalizza e, non appena visualizzi la voce Premi tasti adesso, premi i tasti di tuo interesse che vuoi usare per attivare la dettatura.
In alternativa, puoi disabilitare tale funzione scegliendo l’opzione Non attiva.

Infine, se hai più di un microfono collegato al tuo Mac, facendo clic sull’opzione Microfono interno presente sotto l’icona del microfono, puoi scegliere il microfono da usare per la dettatura.

Personalizzare i comandi di dettatura

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Se ti stai chiedendo se è possibile personalizzare i comandi di dettatura e crearne di nuovi, la risposta è affermativa.
Tuttavia, è prima necessario attivare la Dettatura migliorata che consente l’uso di tale funzione anche senza una connessione Internet attiva e con un feedback in tempo reale.

Per attivare la Dettatura migliorata, apri le Preferenze di sistema, fai clic sulla voce Tastiera, scegli l’opzione Dettatura e apponi il segno di spunta accanto all’opzione Dettatura migliorata.
In automatico, sarà avviato il download dei file necessari a migliorare la funzione di dettatura (come indicato dalla voce Scarico Dettatura migliorata visibile in basso a sinistra):
attendi, quindi, che lo scaricamento e l’installazione siano completati e il gioco è fatto.

Adesso, fai clic sul pulsante Mostra tutte (l’icona dei puntini in alto a sinistra) per tornare nella schermata principale di Preferenze di sistema e fai clic sulla voce Accessibilità per personalizzare i comandi di dettatura.
Scegli, dunque, l’opzione Dettatura presente nella sezione Interazione nella barra laterale a sinistra e fai clic sul pulsante Comandi dettatura.

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Nella nuova finestra aperta, puoi visualizzare i comandi che puoi usare con la dettatura e le relative frasi associate.
Per esempio, selezionando il comando Deselezionalo puoi scoprire che è possibile richiamarlo pronunciando le frasi “Deselezionalo“, “Deseleziona“, “Annulla selezione” e “Annulla la selezione“.

Di default, i comandi abilitati sono quelli di selezione, navigazione, modifica, formattazione e di sistema.
Puoi anche scegliere quali comandi non utilizzare togliendo il segno di spunta accanto al comando da disabilitare, mentre per aggiungere ulteriori comandi apponi il segno di spunta accanto all’opzione Abilita comandi avanzati, inserisci la password d’amministratore e premi sul pulsante Sblocca.
Così facendo, potrai usare anche i comandi relativi alle applicazioni (es.
Esci dall’applicazione“) e ai documenti (es.
Salva il documento“), oltre ad aggiungere ulteriori comandi per le categorie citate in precedenza.

Per trovare un determinato comando, puoi scriverne il nome nel campo Cerca in alto.
Se la ricerca non dovesse dare alcun risultato, sarai contento di sapere che puoi aggiungere nuovi comandi personalizzati a patto di aver abilitato i comandi avanzati. Per aggiungere un nuovo comando, premi sul pulsante + presente in basso a sinistra, inserisci la frase da pronunciare per richiamarlo nel campo Quando pronuncio, specifica se il comando è relativo a una determinata applicazione tramite il menu a tendina Mentre utilizzo, imposta il comando da eseguire scegliendo l’opzione di tuo interesse (Apri elementi del Finder, Apri URL, Incolla testo, Seleziona menu ecc.) usando il menu a tendina Scegli collocato accanto all’opzione Esegui e premi sul pulsante Fine.

Se, invece, vuoi eliminare un comando precedentemente creato (e visibile nella sezione Utente), seleziona quest’ultimo e fai clic sul pulsante  presente in basso a sinistra.

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Ti sarà utile sapere che, nella sezione Accessibilità, selezionando la voce Dettatura, puoi attivare anche la funzione Frase di dettatura che consente di richiamare l’opzione di dettatura pronunciando la parola o la frase che preferisci.
Per farlo, apponi il segno di spunta accanto all’opzione Abilita frase chiave dettatura e inserisci la parola o la frase di tuo interesse nel campo di testo nel quale compare la parola Computer.

Così facendo, oltre ad attivare il richiamo vocale della funzione di dettatura, quest’ultima sarà visibile anche nella barra dei menu identificata dall’icona del microfono.
Cliccandoci sopra, puoi accedere alle preferenze di dettatura e alla lista dei comandi selezionando le opzioni Apri le preferenze di dettatura e Mostra i comandi di dettatura, mentre cliccando sulla voce Ascolta senza richiedere la frase chiave puoi abilitare la dettatura manualmente.

Dettare al Mac su Pages

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Se la tua intenzione è dettare al Mac su Pages, per prima cosa avvia il programma in questione e scegli l’opzione Nuovo documento.
In alternativa, se hai abilitato i comandi avanzati e hai creato l’apposito comando, puoi richiamare la funzione di dettatura e pronunciare il comando “Avvia Pages” o “Apri Pages“, a seconda del comando associato.

A questo punto, se ancora non l’hai fatto, abilita la funzione di dettatura e pronuncia i comandi di tuo interesse.
Se hai abilitato l’attivazione della dettatura da tastiera, premi la combinazione di tasti scelta (es.
premi due volte il tasto Fn), altrimenti seleziona l’opzione Modifica in alto e scegli l’opzione Avvia dettatura dal menu che compare. Se, invece, hai attivato la frase chiave, pronunciala per avviare la dettatura o fai clic sull’icona del microfono nella barra dei menu e scegli la voce Ascolta senza richiedere la frase chiave.

Dopo aver richiamato la funzione di dettatura, inizia a dettare al Mac il testo da inserire nel documento e, in automatico, questo sarà trascritto su Pages.
Ti sarà utile sapere che per utilizzare la punteggiatura o andare a capo, dovrai pronunciare i relativi comandi (es.
punto” o “vai a capo“).
Se, invece, hai la necessità di selezionare del testo o cancellare una frase, puoi usare i comandi “seleziona tutto“, “seleziona [frase]“, “cancella” e “cancella [parola]“.

Se vuoi visualizzare a schermo tutti i comandi a tua disposizione, puoi pronunciare il comando “Mostra comandi” e, in automatico, comparirà una nuova finestra con tutti i comandi che puoi usare.
In alternativa, puoi accedere alle opzioni di dettatura e creare nuovi comandi, così come ti ho spiegato nel capitolo su come personalizzare i comandi di dettatura di questa guida.

Dettare al Mac su Word

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Se ti stai chiedendo se è possibile dettare al Mac su Word, la risposta è affermativa e la procedura è analoga a quanto già descritto nel capitolo dedicato a Pages.
Infatti, i comandi della funzione di dettatura sono identici per tutti i programmi per scrivere.

Tutto quello che devi fare, quindi, è avviare Word sul tuo Mac e aprire il documento di tuo interesse.
Se, invece, stati leggendo questo tutorial a titolo informativo e non hai ancora installato il software di Microsoft, puoi dare un’occhiata alla mia giuda su come scaricare Word gratis.

Adesso, posiziona il cursore nel punto esatto in cui intendi aggiungere del testo, attiva la funzione di dettatura cliccando sulla voce Modifica nel menu in alto e selezionando l’opzione Avvia dettatura, altrimenti usa l’avvio da tastiera o la frase chiave.
Se tutto è andato per il verso giusto, vedrai comparire l’icona del microfono in basso a destra:
inizia, quindi, a dettare il contenuto del tuo documento, ricordandoti che è necessario dettare anche la punteggiatura.
Conclusa la dettatura, premi sul pulsante Fine presente sotto l’icona del microfono e il gioco è fatto.

come convertire pdf in word mac

come convertire pdf in word mac

Stai cercando delle applicazioni per convertire PDF in Word Mac ma vorresti evitare di rivolgerti a costosissimi software commerciali, o addirittura di sottoscrivere servizi in abbonamento come quelli di Adobe e il suo Acrobat Pro?
Non ti preoccupare.
Cercheremo di trovare insieme una soluzione gratuita in grado di soddisfare appieno le tue esigenze.

Purtroppo, in questo settore specifico, la scelta a nostra disposizione non è ampissima.
Bisogna accontentarsi un po’.
Tuttavia ti assicuro che, in un modo o nell’altro, riuscirai sicuramente a tramutare i tuoi PDF in file DOC o DOCX e a modificarli come desideri.
Ci sono diverse applicazioni che potrebbero fare al caso tuo.
Per non parlare dei servizi online, che in molte circostanze si rivelano anche più efficaci e facili da usare rispetto ai programmi tradizionali.

Coraggio, prenditi cinque minuti di tempo libero e prova a dare un’occhiata a tutte le soluzioni elencate di seguito.
Sono tutte estremamente valide e rapide nel compiere il loro valore.
Individua quella che potrebbe soddisfare al meglio le tue necessità e utilizzala seguendo le indicazioni che sto per fornirti.

PDF Reader Pro (Free)

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PDF Reader Pro è un’applicazione completa per la visualizzazione, la modifica e la conversione dei file PDF.
È disponibile in due versioni:
una gratuita, che permette di convertire documenti lunghi al massimo 10 pagine, e una senza limiti – ovviamente a pagamento -, che costa 49,99 euro.
Nei miei test si è dimostrata abbastanza affidabile nel mantenere la formattazione originale dei documenti (anche se in conversioni di questo tipo è praticamente impossibile ottenere risultati perfetti al 100%).

Per scaricare la versione gratuita di PDF Reader Pro sul tuo computer, visita il collegamento che ti ho appena fornito e aspetta che si apra il Mac App Store.
Qualora lo store non dovesse avviarsi da solo, lancialo manualmente premendo sul pulsante Visualizza nel Mac App Store presente nella pagina Web che si apre (sulla sinistra).
A questo punto, fai click sul bottone Ottieni/Installa l’app del Mac App Store e aspetta che il software venga prima scaricato e poi installato sul tuo computer.
Potrebbe esserti chiesto di verificare la tua identità digitando la password del tuo ID Apple.

A procedura ultimata, avvia PDF Reader Pro, seleziona la voce Apri dal menu Documento (in alto) e seleziona il PDF da trasformare in file di Word.
Dopodiché espandi la finestra dell’applicazione (trascinandone i bordi verso destra), premi sul pulsante Convert che si trova in alto a destra e – nella finestra che si apre – seleziona la voce Word(.docx) dal menu a tendina Format.

Per finire, seleziona la voce Choose dal menu Destination folder per selezionare la cartella di destinazione del file convertito, clicca sul bottone Convert e attendi che il processo di trasformazione del documento venga portato a termine.
Dovrebbero volerci appena pochi secondi.

Automator

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Se non sei interessato alla formattazione dei documenti o ai loro contenuti grafici, puoi utilizzare Automator, il software per la creazione di script e applicazioni incluso “di serie” in OS X, per estrarre il testo dai file PDF e salvarlo sotto forma di testo semplice (txt) o rich text (rtf).

Come si fa?
Nulla di più facile.
Avvia Automator dalla cartella Altro del Launchpad, dopodiché scegli l’opzione per realizzare una nuova applicazione e seleziona la voce Libreria dalla barra laterale di sinistra.

A questo punto, cerca la funzione Chiedi elementi del Finder nella barra di ricerca di Automator (in alto a sinistra) e fai doppio click sul suo nome per aggiungerla alla tua app.
Ripeti la stessa operazione con la funzione Estrai testo PDF e apponi il segno di spunta accanto alla voce Solo testo (txt) oppure accanto alla voce Testo RTF (nel riquadro bianco in basso a destra), a seconda del formato in cui desideri estrarre il testo dai PDF.

Adesso recati nel menu File > Salva e salva la tua mini-applicazione in una cartella qualsiasi.
Dopodiché avvia la app, seleziona il PDF da convertire e aspetta che venga generato, nella stessa cartella del file di input, il documento rtf o txt con il testo estratto da quest’ultimo.

LibreOffice

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Se il tuo scopo non è ottenere dei file in formato Word, bensì quello di modificare il contenuto di un PDF, puoi “virare” tranquillamente su LibreOffice.
Si tratta di una suite per la produttività, gratuita ed open source, in grado di aprire e modificare i documenti in formato PDF aggiungendovi testi personalizzati, evidenziazioni, frecce, note e molto altro ancora.
Ti ho spiegato in maniera dettagliata come utilizzarlo nel mio tutorial su come scrivere su un file PDF.

Servizi online

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Se nessuna delle applicazioni per convertire PDF in Word Mac viste finora ti sembra in grado di soddisfare appieno le tue esigenze, prova a rivolgerti a un servizio online.
Ce ne sono di validissimi.

Online2PDF, ad esempio, permette di convertire fino a 20 PDF in DOC o DOCX contemporaneamente senza spendere neanche un centesimo.
Non richiede registrazioni e ha un limite di upload di ben 100MB (o 50 pagine).
Per utilizzarlo, collegati alla sua pagina iniziale, trascina i PDF da convertire nel riquadro rosso collocato in basso e seleziona il formato di output desiderato (Word 2007–2013 (docx) o Word 2003 or older (doc)) dal menu a tendina Convert to.
A questo punto, assicurati che nel menu a tendina Mode ci sia selezionata l’opzione Convert files separately e premi sul pulsante Convert per avviare la conversione dei documenti, che al termine del processo verranno scaricati automaticamente sul tuo PC.

Nel caso in cui Online2PDF dovesse risultare irraggiungibile o non dovesse rispettare le tue aspettative, prova a convertire i tuoi documenti con SmallPDF, un altro servizio online gratuito che però supporta la trasformazione di un solo file alla volta.

Soluzioni OCR

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Se con le applicazioni o i servizi online di cui sopra non sei riuscito ad ottenere dei documenti di Word modificabili, molto probabilmente stai cercando di convertire dei PDF digitalizzati male.
Nel senso che sono stati acquisiti da uno scanner sotto forma di immagini, anziché come testi.

Per risolvere questo problema, puoi provare ad estrarre il testo dai PDF usando una soluzione di OCR (optical character recognition) in grado di riconoscere i caratteri di scrittura presenti nelle immagini e trasformarli in testi modificabili.
Tra le migliori applicazioni di questo genere ti segnalo Prizmo, che costa 49,99$ ma è disponibile anche in una versione di prova gratuita, mentre se non vuoi spendere soldi puoi rivolgerti a servizi online come a9t9 Online OCR.

Ti ho parlato in maniera approfondita di entrambe le soluzioni nella mia guida sui programmi per scannerizzare:
dalle un’occhiata e non te ne pentirai!

come collegare iphone a mac

scritto da IlMagoDellaMela

come collegare iphone a mac

Ciao!! Sono il MagoDellaMela ed in questo tutorial ti spiegherò come collegare iPhone a Mac a seconda delle tue esigenze.


Devi sapere che hai a disposizione diverse soluzioni per far comunicare i due dispositivi:
alcune ti permettono di collegare il tuo iPhone al Mac per ricaricarlo e sincronizzare i dati; altre ti consentono di scambiare dati senza cavi, effettuare chiamate da Mac e, addirittura, di iniziare un lavoro su un dispositivo e continuarlo sull’altro.

Indice

  • Cavo Lightning
  • Wireless
  • AirDrop
  • iCloud
  • Continuity
    • Handoff
    • Hotspot
    • SMS e chiamate

Cavo Lightning

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La prima cosa che devi fare è di collegare iPhone e Mac è utilizzare il cavo Lightning fornito in dotazione con il proprio iPhone.
Con questa tipologia di collegamento, è possibile ricaricare l’iPhone e sincronizzare i dati tra il computer e il telefono.

Per collegare i due dispositivi utilizzando il cavo Lightning, inseriscine un’estremità nell’ingresso USB del Mac e l’altro capo nel connettore Lightning dell’iPhone, assicurandoti che entrambi i dispositivi siano accesi.
Completato questo semplice collegamento, visualizzerai il simbolo di un fulmine sull’indicatore di stato della batteria in alto a destra a indicare che il tuo iPhone si sta caricando.

  • Ora, se utilizzi macOS 10.15 Catalina o successivi
  • apri il Finder
  • e seleziona l’icona dell’iPhone dalla barra laterale di sinistra.
    Al primo collegamento tra iPhone e Mac
  • e premi sul pulsante Autorizza comparso sullo schermo del Mac, ripeti la stessa operazione sul telefono e immetti il codice di sblocco del device, per consentire la comunicazione tra i due dispositivi.
  • Adesso seleziona una delle voci presenti nella barra in alto: Musica, Film, Programmi TV, Podcast, LibriFotoFile ecc.
    per sincronizzare i dati di tuo interesse.
    Inoltre
  • puoi cliccare sull’opzione Info per sincronizzare i contatti e il calendario.
  • Se, invece, utilizzi una versione precedente di macOS, puoi compiere le medesime operazioni con il programma iTunes
  • selezionando l’icona dello smartphone dalla parte in alto a sinistra della finestra del programma.
    Il resto delle operazioni da compiere sono praticamente le stesse che ti ho appena illustrato in relazione al Finder. Puoi approfondire l’argomento leggendo la mia guida su come sincronizzare iPhone con Mac.

Wireless

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Tra le soluzioni per far comunicare iPhone e Mac c’è anche il collegamento in modalità wireless , utile per sincronizzare i due dispositivi senza l’utilizzo del cavo.
Inoltre, con questa tipologia di collegamento, è possibile condividere la connessione Internet del Mac, seppur con alcune limitazioni.

  • Per attivare la sincronizzazione tra i due dispositivi in Wi-Fi, collega l’iPhone al Mac tramite il cavo Lightning e apri il Finder o iTunes, a seconda della versione di macOS in uso.
    Adesso
  • premi sulla voce Riepilogo
  •  e apponi il segno di spunta accanto alla voce Sincronizza con iPhone via Wi-Fi presente nel box Opzioni, dopodiché
  • fai clic sul pulsante Applica per salvare le modifiche.
  • Attivata la funzione di sincronizzazione senza fili, prendi il tuo iPhone
  • accedi al Centro di controllo di iOS
  • (effettuando uno swipe dall’angolo in alto a destra dello schermo se hai un iPhone X o successivi o dal fondo dello schermo verso l’alto se hai un modello precedente di iPhone)
  • premi sul pulsante Wi-Fi e assicurati di essere collegato alla stessa rete Wi-Fi alla quale è connesso il tuo Mac.
  • Avvia, quindi, iTunes e visualizzerai l’icona del telefono in alto a sinistra:
    premici sopra e avvia la sincronizzazione come descritto in precedenza per la modalità tramite cavo.
    In alternativa, prendi il tuo iPhone
  • accedi alle Impostazioni di iOS
  • e premi sulle voci Generali e Sincronizzazione Wi-Fi iTunes.

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devi sapere che puoi usare il Mac come router e condividere la connessione Internet con altri dispositivi, a patto che il computer sia connesso alla rete tramite cavo Ethernet.
Se hai la necessità di accedere a Internet con il tuo iPhone ma non hai a disposizione una connessione dati e il modem di casa non supporta il Wi-Fi, puoi collegare i due dispositivi e sfruttare questa funzionalità per navigare su Internet dal tuo iPhone.

  • Dal Mac, accedi alle Preferenze di Sistema
  • fai clic sulla voce Condivisione e seleziona l’opzione Condivisione Internet.
    Adesso, tramite il menu a tendina presente accanto alla voce Condividi la tua connessione da
  • seleziona l’opzione Ethernet
  • dopodiché apponi il segno di spunta accanto alla voce Wi-Fi presente nel box Ai computer che usano:.
    Premi poi sul pulsante Opzioni Wi-Fi
  • inserisci il nome della rete nel campo Nome rete
  • scegli l’opzione WPA2 Personal tramite il menu a tendina accanto alla voce Sicurezza
  • inserisci una password per la rete appena creata
  • e fai clic sul pulsante OK.
  • Prendi quindi il tuo iPhone
  • premi sulla rotella di ingranaggio per accedere alle Impostazioni di iOS
  • premi sull’opzione Wi-Fi e sposta la levetta accanto alla voce Wi-Fi da OFF a ON
  • dopodiché fai tap sulla rete creata poc’anzi
  • inseriscine la password e il gioco è fatto.
    Per approfondire l’argomento, ti lascio alla mia guida su come condividere la connessione Internet.

AirDrop

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Tra le soluzioni per collegare iPhone e Mac senza fili c’è anche AirDrop, lo strumento disponibile su iOS e macOS e che permette di trasferire file, video, documenti ecc.
tra dispositivi che si trovano nelle vicinanze, senza alcun tipo di configurazione.

  • Per utilizzare AirDrop su Mac
  • apri il Finder o recati sulla Scrivania
  •  premi sulla voce Vai presente nella barra dei menu in alto
  • e seleziona la voce AirDrop nel menu che compare.
    Nella nuova finestra aperta, se visualizzi le linee curve colorate di blu, significa che lo strumento è pronto all’uso, in caso contrario devi attivare il Bluetooth e il Wi-Fi (utili al funzionamento di AirDrop) sia su Mac che iPhone.
  • Nella finestra di AirDrop
  • premi quindi sul pulsante Attiva Wi-Fi e Bluetooth, dopodiché prendi il tuo iPhone
  • accedi al Centro di controllo di iOS (effettuando uno swipe dall’angolo in alto a destra dello schermo se hai un iPhone X o dal fondo dello schermo verso l’alto se hai un altro modello di “iPhone”) e, se Bluetooth e Wi-Fi sono disattivati
  • premi sui relativi pulsanti per attivarli.
    Se tutto è andato per il verso giusto, nella finestra AirDrop su Mac vedrai comparire il nome del tuo iPhone.
  • Per trasferire i tuoi contenuti sfruttando AirDrop su Mac
  • trascina l’elemento o gli elementi di tuo interesse sull’immagine del tuo iPhone presente nella finestra AirDrop.
    In alternativa
  • premi con il tasto destro del mouse sull’elemento da condividere
  • e premi sulle voci Condividi e AirDrop dal menu che compare.
    Nella nuova finestra aperta
  • seleziona il tuo iPhone, attendi il trasferimento.
  • Se, invece, vuoi trasferire un elemento da iPhone a Mac
  • accedi al file da inviare
  • premi sull’icona di una freccia dentro un quadrato
  • e premi sull’immagine associata al tuo Mac presente sotto la voce Tocca per condividere con AirDrop.
    Una volta stabilito il collegamento, visualizzerai un’anteprima dell’elemento condiviso:
    premi sul pulsante Accetto e, in automatico, il file sarà salvato nella cartella Download di macOS.

iCloud

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iCloud è il celebre servizio di cloud storage fornito da Apple, il quale permette di sincronizzare i dati in modo automatico attraverso il proprio ID Apple, avendo così foto, video, documenti e molto altro, sempre a disposizione e su tutti i dispositivi associati all’account iCloud.

  • Per collegare iPhone e Mac per l’utilizzo di iCloud, per prima cosa verifica che i due dispositivi siano associati allo stesso ID Apple, dopodiché prendi il tuo iPhone
  • premi sull’icona della rotella di ingranaggio per accedere alle Impostazioni di iOS
  • premi sul tuo nome
  • e premi sulla voce iCloud per scegliere le app da utilizzare con il servizio.
  • Su Mac
  • accedi alle Preferenze di Sistema premendo sull’icona della rotella di ingranaggio presente nella barra Dock
  • fai clic sull’opzione iCloud
  • e apponi il segno di spunta accanto alle applicazioni da utilizzare con iCloud.
    Per approfondire il funzionamento del servizio, puoi leggere la mia guida su come usare iCloud.
  • Inoltre, devi sapere che per scambiare file in modo semplice e veloce, puoi utilizzare anche iCloud Drive, un servizio nativo dei dispositivi Apple.
    Dopo averlo attivato seguendo le indicazioni fornite in precedenza, puoi utilizzare il servizio su iPhone tramite l’app File e su Mac
  • aprendo il Finder
  • e selezionando la voce iCloud Drive presente nel menu laterale a sinistra.
    Per saperne di più, ti lascio alla mia guida su come funziona iCloud Drive

Continuity

Continuity è un insieme di funzioni di casa Apple che permettono a Mac, iPhone e iPad di comunicare tra loro in maniera semplice ed efficace.
È possibile iniziare un lavoro con Mac e continuarlo su iPhone, ricevere ed effettuare chiamate senza prendere il telefono in mano e inviare SMS direttamente dal Mac.

Handoff

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Handoff è la funzione che permette di iniziare un’attività su un dispositivo e riprenderla velocemente su un altro.
Safari, Mail, Mappe, Calendario, Promemoria, Pages, Numbers, Keynote, Contatti e alcune app di terze parti supportano Handoff.

Per utilizzare Handoff, devi attivare il Bluetooth e il Wi-Fi su ciascun dispositivo e assicurarti di aver eseguito l’accesso con lo stesso ID Apple.
Per sapere come trovare ID Apple su iPhone e Mac, puoi leggere la mia guida di approfondimento.

  • Adesso, devi attivare Handoff sia su Mac che su iPhone.
    Su Mac
  • accedi alle Preferenze di Sistema
  • premendo sull’icona della rotella di ingranaggio presente nella barra Dock, dopodiché
  • fai clic sull’opzione Generali
  • e apponi il segno di spunta accanto alla voce Consenti Handoff tra questo Mac e i tuoi dispositivi iCloud.
    Prendi quindi il tuo iPhone
  • premi sull’icona della rotella di ingranaggio per accedere alle Impostazioni di iOS
  • e fai tap sulla voce Generali
  • premi sull’opzione Handoff
  • e sposta la levetta accanto alla voce Handoff da OFF a ON.
  • Dopo aver attivato Handoff, prendi il tuo iPhone e avvia una delle applicazioni citate in precedenza e, in automatico, nella barra Dock del Mac comparirà l’icona dell’app avviata da iPhone con il simbolo del telefono:
    premila per proseguire il lavoro sul Mac.
    Se, invece, vuoi passare da Mac all’iPhone
  • avvia una delle applicazioni che supportano Handoff, dopodiché prendi il tuo iPhone
  • avvia l’app in questione
  • scorri con il dito dal basso verso l’alto
  • e premi sul banner visualizzato in basso.

Hotspot

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  • Con Hotspot è possibile collegare il tuo iPhone al Mac e utilizzarlo come modem, sfruttando la connessione dati del telefono.
    Una soluzione utile quando preferisci lavorare dal computer ma non è disponibile una rete Wi-Fi nella zona.
  • Per prima cosa, prendi il tuo iPhone
  • accedi al Centro di controllo di iOS
  • premi sul pulsante Dati cellulare (l’icona di un’antenna con le lineette) per attivare la connessione dati
  • premi sull’icona della rotella di ingranaggio per accedere alle Impostazioni di iOS
  • premi sull’opzione Hotspot personale
  • e sposta la levetta accanto alla voce Hotspot personale da OFF a ON.
    Adesso,
  • premi sulla voce Attiva Wi-Fi e Bluetooth (se non sono già attivi) per utilizzare Hotspot senza cavi, altrimenti collega il tuo iPhone al Mac tramite il cavo Lightning
  • e premi sulla voce Solo USB.
  • Adesso, spostati sul tuo Mac
  • e fai clic sul pulsante Wi-Fi (l’icona delle lineette) presente nella barra dei menu in alto
  • adesso premi sul tuo iPhone visibile sotto la voce Hotspot personale:
    se il collegamento andrà a buon fine, visualizzerai l’icona di una catena sia sul computer che sul telefono.
    Per saperne di più, puoi leggere la mia guida su come usare hotspot su iPhone e come usare iPhone come router.

SMS e chiamate

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  • Devi sapere che puoi collegare il tuo iPhone al Mac anche per effettuare e ricevere chiamate e inviare e ricevere SMS da computer.
    Anche in questo caso, la configurazione è una procedura semplice che richiede pochi minuti.
  • Dopo esserti assicurato che i due dispositivi siano collegati allo stesso account iCloud e che siano connessi sulla stessa rete tramite Wi-Fi, prendi il tuo iPhone
  • premi sull’icona della rotella di ingranaggio per accedere alle Impostazioni di iOS
  • e premi sull’opzione Telefono
  • dopodiché premi sulla voce Su altri dispositivi
  • e sposta la levetta accanto all’opzione Consenti chiamate da OFF a ON.
  • Adesso, accedi all’applicazione FaceTime da Mac
  • fai clic sulla voce FaceTime in alto a sinistra
  • e premi sull’opzione Preferenze dal menu che compare
  • apponi quindi il segno di spunta accanto alla voce Chiamate da iPhone e sei pronto per effettuare telefonate da Mac.
  • Per abilitare l’invio e la ricezione degli SMS anche su Mac
  • prendi il tuo iPhone
  • accedi alle Impostazioni di iOS
  • e premi sulla voce Messaggi
  • dopodiché premi sull’opzione Inoltro SMS
  • e sposta la levetta accanto al nome del tuo Mac da OFF a ON .

come comprimere un file pdf con mac

come comprimere un file pdf con mac

Vorresti ridurre le dimensioni di un file PDF prima di spedirlo via email o pubblicarlo sul tuo sito Web ma non vuoi installare sul tuo Mac, solo per questo, costose soluzioni professionali?
Non ti preoccupare, non devi, o meglio non sei obbligato a farlo.
A seconda di quelle che sono le tue preferenze ed esigenze puoi infatti comprimere un file PDF con Mac sia sfruttando gli strumenti disponibili “di serie” sul tuo computer che rivolgendoti a soluzioni, per così dire, di terze parti ma comunque a costo zero ed in grado di restituirti ottimi risultati.
In tutti i casi, non devi però preoccuparti, si tratta di un’operazione semplicissima da effettuare.

Al contrario delle apparenze ed al di là di quel che tu possa pensare ti assicuro infatti che comprimere un file PDF con Mac è un vero e proprio gioco da ragazzi, che tu sia più o meno esperto in fatto di informatica e nuove tecnologia non fa molta differenza.
Seguendo con attenzione le mie dritte e le mie indicazioni, concentrandoti per qualche minuto sulla lettura di quanto riportato qui di seguito e mantenendo la calma dovresti riuscire senza particolari problemi ad “alleggerire” i tuoi file in quattro e quattr’otto.

Allora?
Si può sapere che cosa ci fai ancora li impalato?
Prenditi qualche istante tutto per te, mentiti bello comodo ed inizia immediatamente a mettere in pratica i miei suggerimenti.
Sono sicuro che alla fine potrai dirti più che soddisfatto di quanto appreso e che addirittura in caso di necessità sarai pronto e ben felice di consigliare tutti i tuoi amici desiderosi e bisognosi di ricevere delle info analoghe.
Che ne dici, scommettiamo?

Anteprima

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Come ti dicevo, per comprimere un file PDF con Mac non sei assolutamente obbligato a rivolgerti a soluzioni costose e che promettono risultati “miracolosi”.
Tutto quello di cui hai bisogno è già presente sul tuo computer a marchio Apple:
Anteprima.
Si tratta dell’applicazione predefinita di macOS/OS X con la quale vengono visualizzati foto e documenti PDF.
Forse non tutti lo sanno, ma può essere usata anche per ridurre al minimo il peso dei documenti PDF.
Se vuoi scoprire in che modo, avendo la possibilità di scegliere fra vari livelli di compressione, continua a leggere qui sotto.

Per capire come comprimere un file PDF con Mac usando l’applicazione Anteprima, tutto quello che devi fare è aprire il documento da “alleggerire” (facendo doppio clic su di esso) e selezionare la voce Esporta… dal menu File collocato nella parte in alto a sinistra dello schermo.

Nella finestra che si apre, seleziona la voce PDF dal menu a tendina Formato, imposta l’opzione Reduce File Size nel menu a tendina Filtro quartz: e scegli la cartella in cui salvare il documento in versione compressa.
Infine, clicca sul pulsante Salva e il gioco è fatto.

Per verificare di quanto è diminuito il peso del PDF rispetto al documento originale, controlla le proprietà dei due file selezionandoli con il mouse e premendo la combinazione di tasti cmd+i sulla tastiera del tuo Mac.
Il peso è quello indicato nel campo Dimensioni: (Spazio occupato su disco).
Naturalmente non aspettarti miracoli:
la compressione si avverte soprattutto nei documenti ricchi di immagini, un PDF di poche pagine composto da solo testo non verrà ridotto di chissà quanto.

Profili di compressione aggiuntivi

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Se dopo aver provveduto a comprimere un file PDF con Mac seguendo le indicazioni di cui sopra hai riscontrato una qualità troppo bassa in quest’ultimo, puoi ampliare le funzioni di Anteprima e rendere più personalizzabile il livello di compressione dei PDF installando dei profili di compressione aggiuntivi.

Come si fa?
Nulla di più semplice! Collegati a questo sito Internet e fai clic sul pulsante Download ZIP collocato sulla destra per scaricare i profili di compressione per Anteprima sul tuo computer.
A download completato apri, facendo doppio clic su di esso, l’archivio appena scaricato (Apple-Quartz-Filters-master.zip) e copia tutti i file estratti da quest’ultimo nella cartella Macintosh HD > Libreria > PDF Services.
Se non sai come arrivarci, seleziona la voce Computer dal menu Vai che si trova nella parte in alto a sinistra della Scrivania, fai doppio clic sull’icona dell’hard disk su cui è installato macOS/OS X e successivamente recati nelle cartelle Libreria > PDF Services.

Dopo aver copiato i profili di compressione sul tuo Mac, puoi comprimere i tuoi PDF con più precisione seguendo la stessa procedura che abbiamo visto precedente.
Al posto di Reduce file size, però, dal menu a tendina Filtro quartz: dovrai scegliere una delle nuove opzioni disponibili:
Reduce to 075 dpi average quality, Reduce to 075 dpi low quality, Reduce to 110 dpi average quality, ecc.

Il profilo adatto alla maggior parte dei casi, vale a dire quello che è capace di garantire il miglior compromesso fra peso e qualità del file di output, è Reduce to 150 dpi average quality ma naturalmente più bassa è la risoluzione del documento scelta e più “leggero” sarà il PDF ottenuto dopo la compressione.

ShrinkIt

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Anteprima non ha soddisfatto le tue esigenze e l’uso dei servizi online di cui sopra non ha saputo attirare in maniera particolare la tua attenzione?
Allora per comprimere un file PDF su Mac non ti resta altro da fare se non affidarti ad un’applicazione ad hoc ma, non preoccuparti, non si tratta di uno strumento “astruso”:
ti sto parlando di ShrinkIt, un’applicazione gratuita e facilissima da utilizzare… al punto tale che spiegare come funziona risulta essere quasi superfluo!

Ad ogni modo, per ridurre il peso dei tuoi PDF con ShrinkIt tutto ciò che devi fare altro non è che collegarti alla pagina di download dell’app e premere sul pulsante Download ShrinkIt per scaricarla sul tuo computer.
A download ultimato, trascina l’icona del software nella cartella Applicazioni del tuo Mac e fai doppio clic sull’icona di ShrinkIt per avviarlo subito.

Una volta visualizzata la finestra del software sulla Scrivania, trascina il PDF su cui è tua intenzione andare ad agire nella finestra di ShrinkIt ed aspetta qualche secondo affinché il programma elabori il documento.
ShrinkIt provvederà quindi a sostituire il file originale con la sua versione compressa e ne creerà una copia di sicurezza (in versione non ottimizzata) nella stessa cartella del file d’origine.
Più semplice di così?

PDF Compressor

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Volendo, puoi comprimere un file PDF con Mac anche agendo dal browser, ricorrendo all’uso di alcuni appositi servizi online.
Di risorse in rete di questo tipo ne esistono diverse, personalmente ti consiglio PDF Compressor.
Si tratta di un servizio online a costo zero e molto semplice da usare che, come lascia intendere il nome stesso, permette di comprimere le dimensioni dei documenti in formato PDF direttamente dalla finestra di Safari o di qualsiasi altro programma per navigare online, tutto senza installare alcunché sul computer.
Non presenta limiti stringerti in fatto di peso massimo dei documenti su cui agire e permette di intervenire su un massimo di 2o file per volta.

Per usarlo, collegati al sito del servizio dopodiché fai clic sul bottone Carica file e seleziona i file PDF da comprimere presenti sul tuo computer.
In alternativa, trascina i file direttamente nella finestra del browser, in corrispondenza dell’area con su scritto Trascina i tuoi file qui..

Aspetta poi che l’upload venga avviato e completato (la durata del processo dipende dal peso del file e dalla velocità della connessione Internet in uso).
Per ciascun file che hai caricato ti verrà mostrata, in corrispondenza della sua anteprima, la percentuale di compressione che è stata applicata.

Per scaricare i file PDF compressi, premi sul pulsante Scarica che trovi in corrispondenza di ogni anteprima oppure fai clic sul pulsante Scarica tutto che si trova in basso.
Se hai selezionato più file PDF, sul tuo computer verrà scaricata una cartella con tutti tutti i documenti con peso ridotto.
A meno che tu non abbia apportato modifiche alle impostazioni di default del browser Web che stai usando, dovresti trovare il documento compresso nella cartella Download del tuo computer.

come connettere airpods a mac

come connettere airpods a mac

Dopo averne sentito tanto parlare dai tuoi amici appassionati di prodotti Apple, finalmente ti sei deciso e hai acquistato anche tu un paio di AirPods, gli auricolari wireless prodotti dalla nota azienda di Cupertino.
Inizialmente avevi scelto di servirtene solo in accoppiata al tuo iPhone, ma poi hai ben pensato di sfruttare le cuffiette anche con il tuo Mac, quando non puoi permetterti di riprodurre musica e altri contenuti a tutto volume.

Tuttavia se ora sei qui e stai leggendo queste righe mi pare evidente il fatto che, sebbene il funzionamento degli AirPods sia abbastanza intuitivo, tu non abbia ben compreso come fare per collegare i famosi auricolari al tuo computer a marchio Apple.
Come dici?
Le cose stanno esattamente in questo modo e vorresti allora sapere se posso spiegarti io come connettere gli AirPods a Mac?
Ma certo che sì, ci mancherebbe altro!

Se mi dedichi qualche minuto del tuo prezioso tempo, infatti, posso indicarti, passo dopo passo, come compiere l’operazione in questione senza andare incontro a inutili perdite di tempo.
Ti anticipo già che, al contrario di quel che tu possa pensare, non dovrai fare nulla di particolarmente complicato.
Ora, però, basta chiacchierare e passiamo all’azione.
Ti auguro, come mio solito, buona lettura e ti faccio un grandissimo in bocca al lupo per tutto.

Indice

  • Informazioni preliminari
  • Come collegare AirPods a Mac
    • Gestire le impostazioni degli AirPods
  • Non riesco a connettere AirPods a Mac:
    come risolvere

Informazioni preliminari

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Prima di entrare nel vivo del tutorial, andandoti a spiegare quali sono i passaggi che vanno compiuti per riuscire a connettere gli AirPods a Mac, ci sono alcune informazioni preliminari, a tal proposito, che è mio dovere fornirti.

Partiamo dalle basi:
gli AirPods possono essere collegati al Mac, così come ad iPhone e iPad e qualsiasi altro dispositivo supporti l’utilizzo degli auricolari, solo ed esclusivamente tramite Bluetooth.
Di conseguenza, per potertene servire devi assicurarti che sul Mac o comunque sul dispositivo in accoppiata al quale intendi sfruttare le cuffiette Apple la connettività Bluetooth risulti abilitata.

Altra cosa da tenere in considerazione è che, nel caso specifico del Mac, a seconda della variante di AirPods posseduta è necessario che il computer risulti aggiornato ad una specifica versione di macOS.
Più precisamente:
per poter usare gli AirPods Pro è necessario che il Mac sia aggiornato a macOS 10.15.1 o versioni successive, per poter usare gli AirPods (2a generazione) il Mac deve essere aggiornato a macOS 10.14.4 o versioni successive, mentre per usare gli AirPods (1a generazione) è richiesto un Mac aggiornato a macOS Sierra o versioni successive.

Un’altra cosa da considerare è il fatto che dopo aver effettuato il primo collegamento a un tuo dispositivo Apple, qualunque esso sia, gli AirPods risulteranno collegati automaticamente anche su tutti gli altri device su cui hai effettuato l’accesso ad iCloud utilizzando il medesimo ID Apple, senza dover ripetere la prima procedura di configurazione.

Come collegare AirPods a Mac

IMMAGINE QUI 2

Fatte le dovute precisazioni di cui sopra, veniamo al nocciolo vero e proprio della questione e andiamo a scoprire, quindi, come connettere gli AirPods a Mac.

Come ti avevo anticipato, se in precedenza hai già collegato gli AirPods ad un altro dispositivo Apple in tuo possesso a cui hai effettuato l’accesso con lo stesso ID Apple, gli auricolari saranno già pronti all’uso anche sul tuo Mac, per cui non dovrai fare assolutamente nulla per potertene servire, se non estrarli dalla custodia e sistemarli nelle orecchie.

Se non hai già provveduto a configurare gli AirPods come appena descritto, invece, devi preoccuparti di collegare gli auricolari al tuo Mac, effettuando la procedura apposita direttamente sul tuo computer.
In tal caso, avvicina quanto più possibile al computer gli AirPods riposti nella relativa custodia di ricarica, apri quest’ultima e accedi alle Preferenze di Sistema di macOS, facendo clic sull’apposita icona (quella con la ruota d’ingranaggio) che trovi sulla barra Dock.

Nella finestra che a questo punto vedi comparire sulla scrivania, clicca sulla voce Bluetooth. Assicurati, dunque, che il Bluetooth risultati abilitato, verificando che a sinistra sia presente la dicitura Bluetooth:
attivo
.
In caso contrario, ovvero se visualizzi la voce Bluetooth:
non attivo
, provvedi ad abilitare il Bluetooth facendo clic sul pulsante Attiva Bluetooth che trovi sempre a sinistra.

Successivamente, individua i tuoi AirPods nell’elenco dei dispositivi con cui è possibile stabilire il collegamento che si trovano a destra, nella sezione Dispositivi, selezionali e fai clic sul relativo pulsante Connetti.

Oltre che così come ti ho indicato poc’anzi, ti comunico che puoi gestire il collegamento degli AirPods al Mac anche tramite la barra dei menu di macOS, facendo clic sull’icona del Bluetooth (quella con la “B”) e selezionando gli auricolari dal menu che vedi comparire.

Se non riesci a visualizzare l’icona del Bluetooth nella barra dei menu, puoi abilitarne la visualizzazione recandoti in Preferenze di Sistema > Bluetooth e spuntando la casella che trovi accanto alla dicitura Mostra Bluetooth nella barra dei menu posta nella parte in basso della finestra visualizzata.

Gestire le impostazioni degli AirPods

IMMAGINE QUI 3

Dopo essere riuscito a connettere gli AirPods a Mac, se lo ritieni necessario puoi regolarne il funzionamento, in modo tale da poterti servire degli auricolari a seconda delle tue effettive necessità.

Per farlo, ti basta fare clic sul pulsante Opzioni che visualizzi accanto al nome degli AirPods nella sezione Bluetooth nelle Preferenze di Sistema di macOS.
Tramite il pannello che successivamente ti verrà mostrato potrai quindi regolare, selezionando le opzioni che preferisci dai relativi menu a tendina e spuntando le caselle apposite, il funzionamento del microfono, del doppio tocco, del controllo del rumore ecc., a seconda del modello di AirPods da te posseduti.
A modifiche ultimate, fai clic sul pulsante Fine per confermarle e applicarle.

Per la gestione del volume, invece, dopo aver collegato gli AirPods al Mac, puoi affidarti all’uso dei tasti per la regolazione del volume presenti nella parte in alto della tastiera del computer.

In alternativa, puoi aprire le Preferenze di Sistema, cliccare sulla voce Suono nella schermata che ti viene mostrata, recarti nella scheda Uscita, selezionare gli auricolari dall’elenco sottostante la dicitura Scegli un dispositivo per l’uscita audio e spostare il cursore posto sulla barra Volume di uscita che si trova in basso, a seconda di quelle che sono le tue effettive necessità.
Per disattivare i suoni, invece, spunta la casella Muto.

Qualora la cosa ti interessasse, ti segnalo che dalla medesima schermata di cui sopra puoi altresì intervenire bilanciamento del volume, spostando, sempre in base alle tue necessità, il cursore posto sulla barra collocata accanto alla dicitura Bilanciamento.

Oltre che così come ti ho appena indicato, puoi controllare il volume degli AirPods dalla barra dei menu di macOS, facendo clic sull’icona raffigurante un altoparlante, assicurandoti che risultino selezionati i tuoi AirPods nell’elenco Dispositivo di uscita (altrimenti provvedi tu) e spostando il cursore posto sull’apposita barra di regolazione.
Nel caso specifico degli AirPods Pro, poi, puoi gestire le impostazioni relative al controllo del rumore portando il puntatore del mouse sul nome del dispositivo dall’elenco annesso al menu e facendo le tue scelte dall’ulteriore menu che si apre.

Se non è presente l’icona per la gestione del volume nella barra dei menu di macOS, puoi rimediare alla cosa recandoti in Preferenze di Sistema > Suono e spuntando la casella che trovi in corrispondenza della dicitura Mostra volume nella barra dei menu presente nella parte in basso della finestra visualizzata.

Per controllare il livello di carica degli AirPods, invece, ti basta visionare l’indicatore raffigurante una batteria presente in corrispondenza del nome degli auricolari nella sezione Preferenze di Sistema > Bluetooth di macOS oppure cliccare sull’icona del Bluetooth nella barra dei menu, portare il puntatore del mouse sul nome degli AirPods nel menu che si apre e visionare quanto riportato accanto alla dicitura Livello batteria a sinistra e Livello batteria a destra nell’ulteriore menu visualizzato.

Se, invece, vuoi passare velocemente dagli AirPods agli altoparlanti del tuo Mac (o viceversa) senza disconnettere gli auricolari, recati in Preferenze di Sistema > Suono e seleziona l’uscita audio che intendi sfruttare tra quelle in elenco.
In alternativa, puoi fare la tua scelta anche dalla barra dei menu, cliccando sull’icona raffigurante un altoparlante e selezionando il dispositivo di uscita dall’elenco.

Non riesco a connettere AirPods a Mac:
come risolvere

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Hai seguito pedissequamente le mie indicazioni ma non sei ancora riuscito a connettere gli AirPods al tuo Mac e ti stai quindi domandando come riuscire a far fronte alla cosa?
Date le circostanze, ti consiglio in primo luogo di provare a ripetere da capo e con maggiore calma i vari passaggi necessari per stabilire la connessione tra auricolari e Mac che ti ho descritto nel passo apposito presente a inizio guida.

Se procedendo come ti ho appena indicato il problema persiste, verifica che gli auricolari dispongano di un sufficiente livello di carica, attenendoti alle spiegazioni che ti ho fornito nel passo precedente.
Se gli AirPods sono scarichi, infatti, potresti non essere in grado di collegarli al Mac e di utilizzarli.
Qualora la carica non dovesse essere sufficiente, puoi rimediare alla cosa attenendoti alle istruzioni sul da farsi che ti ho fornito nel mio tutorial sull’argomento.

Un’altra cosa che puoi provare a fare se continui a riscontrare dei problemi è quella di eseguire il reset le cuffiette, operazione che, salvo il sussistere di guasti a livello hardware, si rivela risolutiva nella maggior parte dei casi.
Per scoprire in che modo riuscirci, puoi fare riferimento alle dritte che ti ho fornito nel mio articolo dedicato specificamente proprio a come resettare gli AirPods.

Nel malaugurato caso in cui pur avendo seguito le istruzioni di cui sopra dovessi continuare a riscontare dei problemi nel collegare i famosi auricolari a marchio Apple al tuo Mac, ti suggerisco di consultare questa pagina Web dedicata in via specifica al supporto e all’assistenza per gli AirPods che trovi sul sito Internet di Apple.

Collegandoti a quest’altra pagina, invece, puoi prendere visione di tutte le informazioni del caso qualora risultasse necessario procedere con la riparazione degli auricolari.

Se, invece, ritieni sia necessario metterti in contatto diretto con Apple, ti comunico che puoi riuscirci in vari modi (telefonicamente, tramite chat, di persona ecc.).
Per maggiori dettagli, puoi fare riferimento al mio tutorial incentrato in maniera specifica su come contattare Apple.

come convertire mkv in avi mac

come convertire mkv in avi mac

Da quando sei passato a Mac, e ormai sono passati diversi mesi, ti capita di scaricare film e video quasi esclusivamente in formato MKV.
Ti sei mai chiesto come mai?
Te lo dico io.
Il formato MKV è molto più flessibile rispetto ai tradizionali file AVI (i DivX, tanto per intenderci).
Consente di creare video comprensivi di molteplici tracce audio, sottotitoli e capitoli e assicura una gestione nettamente migliore dei contenuti in HD.
Inoltre sotto il punto di vista tecnico è compatibile con un maggior numero di codec audio e video.

Come dici?
MKV e AVI non sono loro stessi dei codec?
Assolutamente no! AVI ed MKV sono due contenitori, ossia due tipologie di file che al loro interno possono contenere flussi video e audio codificati con vari tipi di codec.
In alcuni casi perfino gli stessi, il che, in alcuni casi, rende il passaggio da un formato all’altro perfettamente indolore (nel senso che non bisogna effettuare ri-codifiche e quindi non si hanno perdite qualitative nel video di output).

Adesso però veniamo al nocciolo della questione.
Visto che il contenitore MKV è tanto meglio di quello AVI perché oggi sono qui e ti propongo una guida su come convertire MKV in AVI Mac?
Semplice, perché esistono ancora molti dispositivi, come ad esempio i vecchi player multimediali da salotto, che non “digeriscono” bene i file MKV e pretendono l’uso dei video in formato AVI.
Anche tu ne hai uno?
Bene, allora non perdiamoci ulteriormente in chiacchiere e vediamo subito come rendere più “digeribile” qualsiasi file MKV grazie ad alcune applicazioni per Mac.

Adapter (Gratis)

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Se vuoi convertire un file MKV in AVI essendo sicuro al 100% che tutti i tuoi dispositivi lo “digeriscano”, prova Adapter.
Si tratta di un software gratuito che converte tutti i principali formati di file video cambiandone sia il contenitore sia il codec.

Per scaricarlo sul tuo computer, collegati al suo sito Internet ufficiale e clicca sul pulsante Download.
Dopodiché apri il pacchetto dmg che hai appena scaricato e installa Adapter sul tuo Mac trascinando la sua icona nella cartella Applicazioni di OSX.

A questo punto, avvia Adapter (se compare un messaggio di errore, fai click destro sull’icona del programma e seleziona la voce Apri dal menu che compare), clicca click sul pulsante Continue e aspetta che venga completato il download di FFMPEG, un software open source per l’elaborazione dei video che funge da “motore” per le conversioni di Adapter.
L’operazione durerà appena pochi secondi.

Ad installazione di FFMPEG completata, trascina i video MKV che desideri trasformare in AVI nella schermata principale di Adapter, dopodiché espandi il menu a tendina che si trova in basso e seleziona la voce Video > General > Custom AVI da quest’ultimo.

Successivamente, richiama il pannello delle impostazioni del programma cliccando sull’icona dell’ingranaggio che si trova in basso a destra e imposta il campo Resolution su Same as source e il campo Quality su High o Very High.
In questo modo otterrai dei file AVI con la stessa risoluzione dei video MKV di input e una qualità molto vicina a quella dei file originali (mantenerla identica è praticamente impossibile nei casi di ri-codifica dei video).

Se hai bisogno di convertire un video MKV in alta definizione in un video AVI in risoluzione standard (perché magari il tuo lettore da salotto non supporta i video in HD), nel campo Resolution non scegliere la voce Same as source:
scegli la voce Preset e seleziona una delle risoluzioni standard elencate nel menu a tendina adiacente.

Per concludere, seleziona la cartella in cui salvare i video di output cliccando sui pulsanti Custom e Browse presenti all’inizio della barra laterale di Adapter e premi sul bottone Convert per avviare la conversione dei file MKV in AVI.
L’operazione potrà durare diversi minuti, dipende tutto dalla potenza del tuo computer e dalla durata dei filmati da convertire.

Purtroppo Adapter non consente di scegliere le tracce audio da conservare nei video di output, quindi se come input hai scelto un MKV con più tracce audio verrà mantenuta solo quella primaria.

Quanto ai sottotitoli, non è possibile incorporarli direttamente negli AVI.
Devi estrapolarli dal video MKV e usarli come file SRT esterni (basta rinominarli nello stesso modo del video AVI e dovrebbero essere caricati automaticamente dalla maggior parte dei player e dei dispositivi).

Per estrarre i sottotitoli dai video MKV, rivolgiti a MKVTools.
Si tratta di un programma che costa 5$ ma si può usare anche gratuitamente a patto di sopportare la comparsa di fastidiosi messaggi che invitano di tanto in tanto ad acquistare la versione completa del software.
Dopo averlo scaricato e installato sul tuo Mac (copiando la sua icona nella cartella Applicazioni di OS X), avviala e premi sui pulsanti Open e Register later.
Seleziona quindi il file MKV da cui estrarre i sottotitoli, apponi il segno di spunta accanto alle voci relative ai sottotitoli da estrarre (subtitle) e clicca sul pulsante Extract per avviare l’operazione.

iFFmpeg (trial/a pagamento)

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iFFmpeg è un altro convertitore basato su FFMPEG.
Stiamo dunque parlando di una validissima alternativa ad Adapter, ma con qualche funzione in più.

Il software è a pagamento, costa 17,50 euro, ma è disponibile in una versione di prova gratuita che permette di utilizzarlo per un numero massimo di 10 volte senza limitazioni particolari.
Tra le sue funzioni più interessanti ci sono quelle per scegliere le tracce audio conservare nei file AVI e per estrarre i sottotitoli dai video MKV senza ricorrere a software esterni.

Per scaricare la versione di prova di iFFmpeg sul tuo computer, collegati al sito ufficiale del programma e clicca sul pulsante Try it free.
Dopodiché apri il pacchetto dmg che hai appena scaricato, trascina l’icona di iFFmpeg nella cartella Applicazioni di OS X e avvia il programma.

Al suo primo avvio, iFFmpeg ti chiederà di scaricare FFMPEG (il software open source su cui è basato) e copiarlo nella sua finestra principale.
Collegati quindi a questa pagina e fai click sulla prima voce situata nella barra laterale di sinistra (es.
FFmpeg 2.7 64bit) per avviare il download.

Ad operazione completata, clicca sul pulsante Got it di iFFmpeg, poi su Demo (per iniziare a usare la versione di prova dell’applicazione) e apri il pacchetto dmg di FFMPEG.

A questo punto, trascina l’eseguibile denominato ffmpeg nella finestra di iFFmpeg, conferma l’installazione del software sul tuo Mac cliccando sui pulsanti Use and copy to Application Support/iFFmpeg folder e OK e il gioco è fatto.
Ora puoi finalmente cominciare a utilizzare il convertitore!

Provvedi dunque a copiare i file MKV da trasformare in AVI nella finestra principale di iFFmpeg e seleziona la voce Containers > AVI Container dal menu a tendina che si trova accanto alla loro immagine di anteprima.
Successivamente, se vuoi selezionare la traccia audio da conservare nel video in formato AVI, fai doppio click sulla voce Audio situata nella barra laterale di destra e scegli la lingua che preferisci (es.
ita per italiano) dal menu a tendina Stream.

Per estrarre eventuali sottotitoli incorporati nei file MKV, invece, fai click sull’icona del fumetto che si trova in alto a destra, seleziona la traccia dei sottotitoli da estrarre dal menu a tendina che compare sullo schermo, imposta l’opzione SRT nel menu Subtitle format e premi sul pulsante Extract subtitles per completare l’operazione.

Una volta regolate tutte le impostazioni del caso (ad es.
facendo doppio click sulla voce Video nella barra laterale puoi regolare risoluzione e qualità del file di output), premi sul pulsante play e attendi che la conversione giunga al termine.

Avidemux (gratis)

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Come accennato nella fase iniziale di questo tutorial su come convertire MKV in AVI Mac, in alcuni casi è possibile cambiare il contenitore dei video, cioè passare da MKV ad AVI, senza effettuare nuovamente la codifica del filmato o della sua traccia audio.
Questo significa convertire il file in maniera pressoché istantanea ed evitare qualsiasi tipo di perdita qualitativa.

Per scoprire se i tuoi video MKV sono compatibili con il contenitore AVI e provare a convertirli senza effettuare una nuova codifica, usa Avidemux.
Avidemux è un editor video gratuito ed open source compatibile con tutti i formati di file multimediali più diffusi.
Permette di tagliare, montare, ruotare e applicare effetti di vario tipo ai video e tra le sue funzioni c’è anche quella di salvare i filmati in maniera diretta, cioè senza effettuare una nuova codifica del loro contenuto.

Per scaricarlo sul tuo Mac, collegati al suo sito Internet ufficiale e clicca sulla voce FossHub collocata sotto il logo di Apple.
A download completato, apri quindi il pacchetto dmg che contiene il programma e copia la sua icona nella cartella Applicazioni di OS X.

Ad operazione completata, fai click destro sull’icona di Avidemux e seleziona la voce Apri dal menu che compare, per avviare il convertitore.
Dopodiché trascina il video MKV da trasformare in AVI nella finestra del software e imposta i menu a tendina Video output e Audio output su Copy.

A questo punto, espandi il menu a tendina Output format, seleziona la voce AVI format da quest’ultimo, premi sul bottone Configure e attiva l’opzione Avi dalla finestra che si apre.
Missione compiuta! Ora non ti resta che cliccare sull’icona del floppy disk in alto a sinistra, scegliere una cartella in cui salvare il video in formato AVI e attendere qualche secondo affinché venga generato il video di output.

Per estrarre i sottotitoli dai video MKV e salvarli come file esterni puoi fare affidamento a MKVTools, il software di cui ti ho parlato prima.

come chiudere le app su mac

come chiudere le app su mac

Dopo anni ed anni passati ad usare un PC Windows, hai deciso di comperare un Mac.
Tuttavia non hai ancora le idee molto chiare sul come compiere questa o quell’altra operazione e quindi vorresti che ti dessi qualche dritta sul da farsi.
Mi sbaglio?
No, ecco.
Beh, conta pure su di me! Sono qui per questo.
Come dici?
Quello che non hai ben capito è come fare per chiudere le applicazioni aperte?
No problem, te lo spiego io.
Dedicami qualche minuto del tuo prezioso tempo e ti fornirò tutte le spiegazioni di cui hai bisogno.

Nelle righe successive andrò infatti ad indicarti, in maniera semplice ma al tempo stesso dettagliata, come chiudere le app su Mac.
L’operazione, te lo anticipo subito, può essere compiuta in vari modi, anche da riga di comando e mediante un’apposita scorciatoia da tastiera.
Se poi l’applicazione che hai intenzione di chiudere risulta essere bloccata, puoi sfruttare un apposita funzione grazie alla quale è possibile la chiusura e riuscire comunque nell’impresa.

Allora?
Che ne diresti di mettere le chiacchiere da parte e di passare finalmente all’azione?
Si?
Grandioso.
Suggerisco dunque di non temporeggiare oltre e di metterci subito all’opera.
Posizionati bello comodo dinanzi il tuo ormai fido computer a marchio Apple e leggi tutto quanto riportato qui di seguito.
Sono sicuro che alla fine potrai dirti ben contento e soddisfatto di quanto appreso e che, addirittura, in caso di necessità sarai pronto a fornire utili dritte sul da farsi a tutti i tuoi amici.
Che ne dici, scommettiamo?

Indice

  • Chiudere e ridurre ad icona la finestra delle app
  • Chiudere le app
    • Tramite la barra dei menu
    • Tramite scorciatoie da tastiera
    • Tramite Dock
    • Tramite Terminale
    • Tramite Monitoraggio attività
  • Forzare la chiusura delle applicazioni
  • Chiudere tutte le app contemporaneamente

Chiudere e ridurre ad icona la finestra delle app

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Prima di spiegarti come chiudere le app su Mac nel vero e proprio senso del termine, vale a dire andando ad interrompere definitivamente l’uso di una terminata applicazione (sino al prossimo avvio della stessa, ovviamente), mi sembra doveroso indicarti come fare per chiuderne la finestra, semplicemente.

Per compiere l’operazione in questione, tutto ciò che devi fare altro non è che cliccare sul pulsante circolare con la “x” che sta nella parte in alto a sinistra della finestra dell’applicazione di riferimento. Così facendo, l’applicazione continuerà a restare in esecuzione (ed infatti la relativa icona continuerà ad essere visibile sulla barra Dock) ma la sua finestra e le eventuali tab verranno chiuse.

Se invece che chiudere la finestra dell’app desideri ridurre ad icona quest’ultima, fai clic sul pulsante circolare con il simbolo “-“ che trovi sempre nella parte in alto a sinistra della stessa ed è fatta.
Quando poi lo vorrai, potrai richiamare la finestra dell’app facendo clic sulla relativa anteprima o sull’icona dell’applicazione (dipende da quanto impostato nelle preferenze di sistema) sulla barra Dock.

In alternativa, puoi ridurre ad icona la finestra di una determinata applicazione facendo clic destro sulla sua icona sulla barra Dock e selezionando la voce Nascondi dal menu che si apre.

Chiudere le app

Veniamo ora al nocciolo vero e proprio della questione ed andiamo a scoprire come fare per chiudere le app su Mac interrompendone completamente il funzionamento.
Come ti dicevo in apertura, hai a tua disposizione diversi sitemi per riuscirci.
Li trovi tutti indicati qui di seguito.
Metti pure in pratica quello che ritieni essere più pratico, sono tutti ugualmente validi.

Tramite la barra dei menu

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Per chiudere le app su Mac puoi in primo luogo ricorrere all’uso della voce apposita che trovi annessa alla barra dei menu.

È facilissimo.
Tutto ciò che devi fare altro non è che portare l’applicazione di riferimento in primo piano, fare clic sul suo nome che trovi nella parte in alto a sinistra della barra dei menu e scegliere, dal menu che si apre, la voce Esci da [nome app] (al posto di [nome app] trovi indicato il nome dell’applicazione).

Se poi desideri uscire dall’app ma al successivo avvio della stessa vuoi che le finestre che in precedenza erano state aperte appaiano nuovamente sulla scrivania, clicca sempre sul nome dell’applicazione di riferimento nella barra dei menu, schiaccia il tasto alt sulla tastiera del Mac e seleziona ala voce Esci e mantieni finestre aperte dal menu che è comparso.

Tramite scorciatoie da tastiera

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Prediligi l’uso delle scorciatoie da tastiera?
Molto bene.
Puoi chiudere le app su Mac anche in questo modo.
Vediamo come, di preciso.

Tutto ciò che devi fare altro non è che portare in primo piano l’applicazione relativamente alla quale ti interessa andare ad agire e schiacciare la combinazione di tasti cmd+Q.
Et voilà!

Oltre che così come ti ho appena indicato, puoi uscire dalle app su Mac utilizzando la scorciatoia da tastiera cmd+tab che consente di passare da un programma aperto ad un altro, evidenziando l’icona dell’applicazione di riferimento (puoi riuscirci continuando a tenere premuto il tasto cmd e schiacciando all’occorrenza il tasto tab) e premendo poi il tasto Q.

Tramite Dock

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Puoi chiudere le app su Mac anche intervenendo dalla barra Dock.
Mi chiedi in che modo?
Te lo spiego subito.

Tutto ciò che devi fare altro non è che fare clic destro sull’icona dell’applicazione relativamente alla quale ti interessa andare ad agire che sta sulla barra Dock e scegliere, dal menu che si apre, la voce Esci.

Tramite Terminale

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Come anticipato ad inizio guida, puoi chiudere le app su Mac anche da riga di comando, o per meglio dire tramite il Terminale.
La cosa, in apparenza, può sembrare un po’ più complicata ma ti assicuro che anche in tal caso è un gioco da ragazzi.

Per procedere in tal modo, provvedi in primo luogo a richiamare il Terminale facendo clic sulla relativa icona (quella con la finestra con la riga di codice) che trovi nella cartella Altro del Launchpad. In alternativa, puoi richiamare l’app tramite Spotlight, mediante Siri o, ancora, recandoti nella cartella Applicazioni di macOS e poi in quella Altro ad essa annessa.

Ora che visualizzi la finestra del Terminale sulla scrivania, digita il comando killall [nomeapp] (al posto di [nomeapp] devi indicare il nome dell’applicazione di riferimento) e schiaccia il tasto Invio sulla tastiera.
L’applicazione verrà immediatamente chiusa senza chiedere alcuna conferma.

Tramite Monitoraggio attività

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Le applicazioni aperte su Mac possono altresì essere chiuse sfruttando l’utility Monitoraggio Attività inclusa “di serie” in macOS ed adibita, come facilmente intuibile dal nome stesso, al monitoraggio ed alla gestione di tutte le varie attività ed i processi in esecuzione sul computer.

Per servirtene per il tuo scopo, provvedi in primo luogo ad avviare Monitoraggio Attività facendo clic sulla relativa icona (quella con la finestra nera con il tracciato) che trovi nella cartella Altro del Launchpad.
In alternativa, puoi richiamare l’app tramite Spotlight, mediante Siri o, ancora, recandoti nella cartella Applicazioni di macOS e poi in quella Altro ad essa annessa.

Ora che visualizzi la finestra dell’utility sulla scrivania, individua in primo luogo il nome dell’applicazione che intendi chiudere nella colonna Nome Processo.
Se non riesci a trovare l’app che vuoi chiudere, puoi aiutarti effettuando una ricerca diretta, digitandone il nome nel campo apposito che trovi nella parte in alto a destra della finestra.

Una volta trovata l’app, facci clic sopra e premi sul pulsante con la “x” che sta in alto a sinistra dopodiché schiaccia il tasto Esci in risposa alla domanda che ti viene posta su schermo.

Forzare la chiusura delle applicazioni

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Una o più applicazioni che vuoi chiudere su Mac si sono “inceppate” e non rispondono ai comandi?
Se dopo qualche minuto la situazione non cambia ti conviene procedere andando ad effettuarne la chiusura forzata.
Vediamo subito in che modo riuscirci.

Tutto ciò che devi fare altro non è che richiamare la finestra Forza chiusura applicazioni utilizzando la combinazione di tasti cmd+alt+esc.
Una volta visualizzata, individua il nome dell’applicazione che desideri chiudere, selezionalo e fai clic sul bottone Uscita forzata in basso a destra.

Conferma dunque quelle che sono le tue intenzioni cliccando nuovamente sul pulsante Uscita forzata in risposta alla domanda che vedi apparire sullo schermo e l’app verrà finalmente chiusa.
Più facile di così?

Se neppure in questo modo l’applicazione sembra rispondere ai comandi, puoi forzare l’uscita dal Finder e riprovare a mettere in pratica le indicazioni che ti ho fornito nei passi precedenti oppure puoi eseguire un’altra volta le istruzioni di cui sopra.

Per chiudere forzatamente il Finder, tutto quello che devi fare è selezionare quest’ultimo dalla finestra Forza chiusura applicazioni e premere sul bottone Riapri per due volte consecutive.

In alternativa, puoi riaprire il Finder facendo clic destro sulla sua icona (quella con la faccina bicolore che sorride) che trovi sulla barra Dock tenendo permuto in contemporanea il tasto alt sulla tastiera e selezionando poi la voce Riapri dal menu che compare.

Puoi altresì forzare la chiusura di una determinata applicazione agendo dalla barra dei menu, dalla barra Dock, utilizzando una combinazione di tasti dedicata e da Monitoraggio attività.
Qui di seguito trovi spiegato come procedere in tutti e tre i casi

  • Tramite la barra dei menu – Porta in primo piano la finestra dell’applicazione di riferimento, fai clic sul simbolo della mela morsicata che sta sulla barra dei menu, premi e continua a tenere premuto il tasto maiusc sulla tastiera e scegli, dal menu che si aperto, la voce Uscita forzata [nome app] (al posto di [nome app] trovi indicato il nome dell’applicazione).
  • Tramite la barra Dock – Individua sulla barra Dock l’icona dell’applicazione relativamente alla quale ti interessa andare ad agire, facci clic destro sopra, schiaccia e continua a tenere premuto il tasto alt sulla tastiera e seleziona la voce Uscita forzata dal menu che si è aperto.
  • Tramite scorciatoia da tastiera – Porta in primo piano la finestra dell’applicazione di riferimento ed usa la combinazione di tasti maiusc+cmd+alt+esc.
  • Tramite Monitoraggio attività – Apri Monitoraggio Attività, individua l’app di cui vuoi forzarne la chiusura nella colonna Nome Processo, clicca sul pulsante con la “x” in alto a sinistra e premi sul bottone Uscita forzata.

Nota: Forzando l’uscita da un’applicazione così come ti ho appena indicato potresti perdere tutte le modifiche non ancora salvate.

Chiudere tutte le app contemporaneamente

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Ricorrendo all’uso di Automator puoi creare una speciale applicazione grazie alla quale poter chiudere tutte le app aperte in contemporanea, cosa che può farti particolarmente comodo se hai tante finestre aperte sullo schermo e/o se vai particolarmente di fretta.

Per riuscirci, provvedi innanzitutto ad avviare Automator facendo clic sulla sua icona (quella con il robottino) che trovi nella cartella Altro del Launchpad.
In alternativa, puoi richiamare l’app tramite Spotlight, mediante Siri o, ancora, recandoti nella cartella Applicazioni di macOS e poi in quella Altro ad essa annessa.

Nella finestra che vedi apparire, seleziona la voce Applicazione e fai clic sul bottone Scegli.
In seguito, digita esci da tutte le applicazioni nel campo di ricerca che sta in alto a sinistra, fai clic sull’azione corrispondente dalla colonna in basso e, continuando tenere cliccato, trascina Esci da tutte le applicazioni nella pare destra della finestra di Automator.

Per concludere, fai clic sulla voce File che sta nella barra dei menu, scegli Salva…, assegna un nome all’applicazione, indica la posizione sul tuo Mac in cui vuoi salvarla e premi su Salva.

Successivamente ti basterà recarti nella posizione in cui hai scelto di salvare l’applicazione appena creata e fare doppio clic sulla sua icona per chiudere immediatamente tutte le app aperte.
Prima di procedere con la chiusura delle vaie app ti verrà però chiesto se intendi effettuare il salvataggio delle modifiche oppure no.

come collegare il mac alla tv senza fili

come collegare il mac alla tv senza fili

Ti piacerebbe poter visualizzare sul tuo bel TV in, salotto, lo schermo dell’iMac in modo tale da poter guardare quella serie televisiva che danno in streaming senza dover traslocare il computer?
Possiedi un MacBook e vorresti poter estenderne il desktop sul televisore nella tua camerata in modo tale da avere a disposizione uno spazio di lavoro più ampio?
Beh, non vedo dove sia il problema?
Prendi il cavetto apposito, collega il tutto ed è fatta.
Come dici?
Non ti va di vedere fili vaganti per casa e vorresti dunque capire se esiste un qualche sistema per poter collegare il Mac alla TV senza fili?
Mmmmmm… vediamo… ma certo che si!

Se la cosa ti interessa, dedica qualche istante del tuo prezioso tempo alla lettura di questo mio tutorial sull’argomento e provvederò a spiegarti, per fio e per segno, come riuscirci.
Ti avviso subito, però, per collegare il tuo Mac in modalità wireless al televisore devi per forza di cose munirti di almeno uno degli appositi dispositivi di cui andrò a parlarti, altrimenti… nisba (a meno che tu non possegga uno smart TV), come si suol dire!

Allora?
Posso sapere che cosa fai ancora li impalato?
Prenditi qualche minuto tutto per te, mettiti bello comodo ed inizia immediatamente a concentrarti sulla lettura di questo articolo.
Sono sicuro che alla fine potrai dirti ben felice e soddisfatto di quanto appreso e che addirittura in caso di necessità sarai pronto a fornire utili suggerimenti su da farsi a tutti i tuoi amici interessanti all’argomento.
Are you ready?

Indice

  • “Attrezzatura” per collegare il Mac alla TV senza fili
    • Apple TV
    • Chromecast
  • Configurazione
    • Apple TV
    • Chromecast
  • Regolazione delle impostazioni video
  • Altre soluzioni interessanti
  • Collegare il Mac alla TV con i fili

“Attrezzatura” per collegare il Mac alla TV senza fili

Come anticipato in apertura, per poter collegare il Mac alla TV senza fili, vale a dire in modalità wireless, devi per forza di cose munirti di appositi dispositivi esterni sia al computer che al televisore.
Più precisamente, quello di cui sto parlando sono la Apple TV, il famoso set-top box dell’azienda di Cupertino, oppure di Chromecast, il mini dongle prodotto da Google.

Tra i due, come facilmente intuibile, la soluzione più indicata sarebbe la prima poiché essendo la Apple TV un prodotto Apple a sua volta la connessione tra Mac e televisore si rivela decisamente ben più semplice, veloce e versatile.
Ad ogni modo, anche l’uso di Chromecast si rivela idoneo.
A te la scelta, insomma.
Entrambi i dispositivi, tienilo però ben presente, adempiono allo in questione solo se collegati alla medesima rete del Mac.
Per maggiori dettagli continua a leggere, trovi spiegato tutto qui sotto.

Apple TV

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Per quel che concerne la Apple TV, trattasi di un dispositivo entrato a far parte del catalogo dell’azienda della “mela morsicata” già da diversi anni a questa parte ma che risulta ancora oggi sconosciuto ai più.
È essenzialmente un media center, detta in termini molto spiccioli una “scatoletta” che si collega al televisore e consente di accedere a una vasta gamma di contenuti online tra cui film su iTunes Store, video su YouTube, Netflix ecc.
oltre che di visualizzare la scrivania del Mac e tutto quanto viene fatto passare sullo schermo del computer su quello del televisore impiegato.
Va collegato al TV tramite cavo HDMI.

Ad oggi, sul mercato sono disponibili due differenti versioni di Apple TV: una più datata e dal prezzo più contenuto ed una più moderna e, come deducibile, dal prezzo più elevato.
Sul sito Internet di Apple è possibile acquistare solo la versione di Apple TV più recente, ma in altri store si riesce ancora a reperire quella più datata.
Qui di seguito trovi esplicate le principali differenze che intercorrono tra i due modelli.

  • Apple TV di 3a generazione – A seconda dello store d’acquisto di riferimento, il prezzo si aggira trai 70 e gli 80 euro.
    Supporta la ricezione di contenuti audio e video con una risoluzione massima di 1080p e include un set predefinito di applicazioni, fra cui Netflix, YouTube, Vevo e iTunes che non posso essere modificate dall’utente.
    Viene fornita con un telecomando apposito ma volendo si può controllare anche da iOS, direttamente dal Centro di controllo.
  • Apple TV di 4a generazione – È disponibile nella varianti da 32GB ed in quella da 32GB 4K e 64GB 4K.
    Include una serie di applicazioni di base a cui si possono però sommare quelle scaricabili dall’app store dedicato. Viene fornito un telecomando touch tramite il quale ci si può muovere più agevolmente nei menu, giocare con i videogame e comandare il media center con la voce (anche se al momento la funzione non è ancora disponibile per l’Italia).
    Per il resto, supporta la ricezione di contenuti audio e video con una risoluzione massima di 1080p proprio come il modello “entry level”.

IMMAGINE QUI 2

Apple TV HD (32GB)

Vedi offerta su Amazon

IMMAGINE QUI 3

Apple TV 4K (32GB)

Vedi offerta su Amazon

IMMAGINE QUI 4

Apple TV 4K (64GB)

Vedi offerta su Amazon

La tecnologia sfruttata da Apple TV per la riproduzione e la visualizzazione dei contenuti senza l’ausilio di cavi e cavetti vari si chiama AirPlay.
Più precisamente, la suddetta tecnologia permette si duplicare quello che accade sullo schermo di macOS sul televisore, di estendere la scrivania del Mac così da usare il TV come secondo display e di riprodurre su Apple TV i contenuti video salvati sul computer.

Per usufruire di AirPlay occorre avere una Apple TV di seconda generazione (non menzionata nelle righe precedenti in quanto ormai troppo datata e praticamente reperibile solo usata) oppure di terza o quarta generazione, così come anticipato poc’anzi, e un Mac metà 2011 o versioni successive equipaggiato con macOS Mountain Lion o superiori.

Per completezza d’informazione, ti segnalo che è possibile riprodurre contenuti tramite AirPlay su Apple TV anche da iPhone e iPad.
Parlare di questo adesso, però, significherebbe andare fuori tema.
Se vuoi approfondire la questione oltre che il funzionamento dell’apple TV in generale puoi consultare il mio tutorial incentrato, appunto, su come funziona Apple TV e la pagina dedicata annessa alla sezione supporto del sito Internet ufficiale di Apple.

Chromecast

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Passiamo ora a Chromecast, la chiavetta di Google che consente di trasmettere sul televisore contenuti audio/video e lo schermo del computer, usando la tecnologia denominata Google Cast, previo collegamento dell’apparecchio al TV tramite l’apposito cavo HDMI che fuoriesce dal dispositivo stesso. La sua forma attuale è quella di una “sfera schiacciata”, mentre il modello di prima generazione aveva le sembianze di una pendrive, come quelle che si utilizzano per salvare file e documenti vari.

Chromecast è compatibile con tantissime applicazioni che consentono di sfruttarne in toto le potenzialità e con tante piattaforme software.
Si può dunque utilizzare non solo in accoppiata con il Mac ma anche e soprattuto dai dispositivi Android e da PC, iPhone, iPad e Windows Mobile.

La generazione di Chromecast attualmente in commercio si suddivide in tre modelli, tutti acquistabili dallo store ufficiale di Google.
Li trovi indicati qui di seguito, con le relative caratteristiche.

  • Base –  Permette di riprodurre video fino a una risoluzione di 1080p (Full HD), costa 39 euro e supporta le reti wireless a 5GHz.
  • Ultra – Permette di riprodurre video in 4K e HDR (con supporto Ethernet), costa 79 euro ed anche in tal caso è presente il supporto alle reti wireless a 5GHz.

Poi c’è anche il modello Audio, che permette di trasformare qualsiasi impianto audio in un impianto wireless, ma per lo scopo in oggetto non torna utile.
Ad ogni modo, se vuoi approfondire la questione ed ottenere maggiori dettagli sul suo funzionamento oltre che su quello degli altri modelli puoi consultare il mio tutorial dedicato, appunto, a come funziona Chromecast.

Configurazione

Ora che hai compreso quali sono i dispositivi che è possibile usare per collegare il Mac alla TV senza fili vediamo come fare per poterli sfruttare per raggiungere il tuo obiettivo.
Trovi tutti i dettagli del caso proprio qui di seguito.

Apple TV

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Se Mac e Apple TV rispettano tutti i requisiti di cui sopra, per visualizzare lo schermo del Mac sul televisore ti basta fare clic sull’icona di AirPlay (lo schermo con il simbolo del triangolo accanto) nella parte in alto a destra della barra dei menu di macOS e scegliere la voce Apple TV dal menu che si apre.

Successivamente potrai scegliere, sempre dal medesimo menu, se duplicare lo schermo del Mac sul televisore (Duplicazione iMac o Duplicazione MacBook) o se usare il TV come estensione dello schermo del Mac (Usa come monitor separato).

Se non riesci a trovare l’icona per la duplicazione dello schermo nella barra dei menu del Mac, recati in Preferenze di sistema (l’icona dell’ingranaggio che sta sulla barra Dock), clicca su Monitor e spunta la casella accanto alla voce Mostra opzioni di duplicazione nella barra dei menu quando disponibili.

Se invece vuoi visualizzare sullo schermo del televisore solo alcuni specifici contenuti in streaming da Internet, usa il browser Safari che dalla versione 9 (vale a dire quella inclusa a partire da macOS 10.11 El Capitan) supporta l’invio di video in MP4 al televisore.
Per riuscirci, ti basta fare clic sull’icona di AirPlay che vedi apparire sul player del video di interesse.

Chromecast

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Per avviare la trasmissione della scrivania del Mac al televisore a cui è collegato Chromecast, collegati al sito Internet che lo ospita tramite il browser Chrome, clicca sull’icona con i tre puntini in orizzontale che sta in alto a destra, espandi il menu a tendina Trasmetti a e seleziona il nome del tuo Chromecast dal riquadro che si apre.

Se invece vuoi riprodurre sul TV solo una specifica pagina Web, clicca sull’opzione Trasmetti e seleziona l’apposita voce. Inoltre, su alcuni siti, come Netflix e YouTube il supporto a Chromecast è “nativo”. Di conseguenza, visitandoli è possibile inviare al televisore drittamente il video da riprodurre, escludendo il resto della pagina Web.

Regolazioni delle impostazioni video

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Dopo aver effettuato il collegamento tra Mac e TV, puoi intervenire sulla impostazioni relative ai due schermi recandoti nelle Preferenza di sistema (l’icona dell’ingranaggio che si trova nella barra dock), facendo clic sull’icona Monitor e selezionando la scheda Disposizione.

Da qui, nel caso in cui il TV venga usato come estensione della scrivania è possibile disporre i due schermi nell’ordine preferito, in modo che il mouse si possa muovere in maniera naturale rispettando a quella che è la reale posizione dei monitor.
Per riuscirci, sposta i due riquadri blu che stanno al centro.

Se invece, a prescindere dalla modalità di utilizzo dello schermo selezionata, desideri cambiare la risoluzione del TV o del Mac, usa le impostazioni presenti nella scheda Monitor.

Qualora poi dopo aver impostato la duplicazione dello schermo l’audio continuasse ad essere riprodotto dal Mac e non dal televisore (e la cosa non fosse di tuo gradimento), clicca sull’icona Suono, annessa alla schermata generale di Preferenze di sistema, seleziona la scheda Uscita e scegli il nome del TV dall’elenco dei dispositivi in elenco per l’uscita audio.

Altre soluzioni interessanti

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Nel caso specifico delle smart TV, oltre che tramite Apple TV e Chromecast, è possibile collegare il Mac al televisore ricorrendo all’uso di alcune apposite applicazioni, come di quelle che trovi qui di seguito, da installare su macOS e che consentono di duplicare lo schermo del computer via wireless.

  • Mirror per LG TV – Permette di collegare il Mac agli smart TV di casa LG.
    È possibile duplicare lo schermo direttamente dalla barra dei menu di macOS e gestire le opzioni relative ai colori e all’audio.
    Costa 10,99 euro.
  • Mirror for Samsung TV – Permette di collegare il Mac agli smart TV Samsung.
    Anche in tal caso, è possibile duplicare lo schermo agendo dalla barra dei menu di macOS e gestire varie altre opzioni relative ad audio e video.
    Costa 10,99 euro.
  • Mirror per Sony TV – Applicazione che consente di collegare i computer a marchio Apple agli smart TV Sony.
    Per il resto, presenta le medesime caratteristiche delle risorse di cui sopra.
    Costa sempre 10,99 euro.
  • Mirror per Panasonic TV – Con quest’app è possibile collegare Mac e smart TV Panasonic e visualizzare lo schermo di macOS sul televisore.
    Le altre caratteristiche sono analoghe alle risorse già menzionate.
    Il costo è di 10,99 euro.
  • Mirror per Philips TV – Permette di collegare il Mac alle TV smart di Panasonic.
    Consente sempre di duplicare lo schermo agendo dalla barra dei menu di macOS e di gestire tutto quanto concerne audio e video.
    Costa 10,99 euro.

Nota: Anche in tal caso è indispensabile che Mac e smart TV facciano parte della stessa rete senza fili altrimenti non sarà possibile stabilire il collegamento.

Collegare il Mac alla TV con i fili

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Leggendo quanto ti ho indicato con questo mio articolo ti sei ricreduto e invece che collegare il Mac alla TV senza fili vorresti capire come riuscirci utilizzando i “classici” cavetti?
Detto, fatto! Leggi il mio tutorial dedicato in via generica a come collegare il Mac alla TV e lo scoprirai subito.

In linea di massima, basta munirsi di un cavo HDMI da collegare tra il TV e il computer ricorrendo all’impiego, a seconda del modello di Mac in uso, di un adattatore.
In alcuni casi, si possono usare anche altre tipologie di cavi (es.
VGA) ma la migliore soluzione resta comunque quella che ti ho appena indicato.

come cambiare dns su mac

come cambiare dns su mac

La tua connessione ad Internet non è mai stata particolarmente veloce, questo è un dato di fatto.
Ciononostante sul tuo vecchio computer eri riuscito a velocizzare l’apertura dei siti Internet andando a modificare i DNS.
Da quando però sei passato a Mac non sei più stato capace di fare altrettanto.
Un po’ per inesperienza.

Se vuoi scoprire come cambiare DNS su Mac, non devi far altro che seguire le indicazioni che sto per fornirti con questo mio articolo dedicato all’argomento ed in men che non si dica farai volare la tua connessione anche sul sistema della mela.

Posso assicurarti che si tratta di un’operazione estremamente semplice da compiere anche per chi, come te, non si reputa un grande esperto in fatto di informatica ed ancor di più di computer a marchio Apple.

Indice

  • Alcune precisazioni
  • Migliori DNS
    • OpenDNS, Google DNS e Cloudflare
    • Namebench
  • Cambiare i DNS su Mac
    • Dalle Preferenze di sistema
    • Dal Terminale
    • Dal router

Alcune precisazioni

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Prima di spiegarti come fare per poter cambiare i DNS su Mac mi sembra doveroso fornirti qualche spiegazione in più riguardo, appunto, i DNS.
Nel caso in cui non ne fossi a conoscenza (o qualora non lo ricordassi), i DNS altro non sono che una sorta di intermediari fra noi e i siti Web che intendiamo visitare.

Infatti, è proprio grazie ai DNS che possiamo accedere a Google digitando google.it o google.com nella barra degli indirizzi del browser invece che l’indirizzo IP del motore di ricerca (64.233.167.99), vale a dire una lunghissima serie di numeri (cioè le reali coordinate del sito di riferimento) decisamente impossibile da ricordare ogni volta.

Tenendo conto di quando appena affermato, non è poi così difficile dedurre che andando ad usare dei DNS rapidi è possibile rendere più veloce la connessione ai siti Web in quanto i tempi di risposta vengono ridotti.

Da notare che modificare i server DNS può altresì essere utile per accedere a tutti quei portali per i quali il gestore telefonico della connessione ad Internet impiegata ha imposto dei blocchi o delle restrizioni.

Migliori DNS

Ma quali sono i server DNS a cui puoi fare riferimento e che puoi dunque impostare sul tuo computer Apple?
La risposta, al contraro di quel che tu possa pensare, è decisamente semplice:
quelli in grado di restituire performance migliori in base alla tua connessione ad Internet ed a seconda di quelle che sono le tue reali necessità.

Per maggiori dettagli in tal senso continua a leggere.
Qui di seguito trovi infatti un elenco di server DNS consigliati e reputati come i migliori dai più ed un passo dedicato all’uso di una speciale applicazione che può aiutarti ad individuare i DNS maggiormente adatti per te.

OpenDNS, Google DNS e Cloudflare

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Di server DNS ce ne sono tanti, anzi tantissimi.
I più gettonati e che personalmente che ti consiglio di utilizzare per cambiare i DNS su Mac sono quelli offerti da OpenDNS, Google DNS e Cloudflare.
Di seguito, trovi gli indirizzi esatti da usare per configurare la connessione del tuo computer Apple.

OpenDNS

  • Server DNS primario:
    208.67.222.222
  • Server DNS secondario:
    208.67.220.220

Google DNS

  • Server DNS primario:
    8.8.8.8
  • Server DNS secondario:
    8.8.4.4

Cloudflare

  • Server DNS primario:
    1.1.1.1
  • Server DNS secondario:
    1.0.0.1

Quelli di Google e Cloudflare sono famosi in primis per la loro velocità e per il fatto che, essendo internazionali, permettono di accedere anche ai siti che vengono oscurati dai provider italiani.
Diversamente dai DNS di Google, quelli di Cloudflare offrono però un livello di privacy maggiore in quanto non conservano i dati dei siti visitati dagli utenti.

Per quel che concerne invece i server DNS di OpenDNS, sono abbastanza veloci e permettono a loro volta di accedere ai siti bloccati nel Bel Paese.
Vengono però sfruttati più che altro per la loro funzione di parental control che consente di inibire la visualizzazione di specifiche categorie di siti.

Namebench

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Se vuoi essere sicuro al 100% di aver individuato i server DNS migliori per la tua connessone o, qualora non li avessi ancora scelti, di conoscere quelli più adatti, puoi ricorrere all’uso di Namebench, un’applicazione gratuita in grado di analizzare la rete in uso e di trovare i server DNS migliori per quest’ultima.

Per servirtene, collegati alla relativa pagina di download

  • premi sul collegamento namebench-x.x.x-Mac_OS_X.dmg che sta in cima, in modo tale da avviarne il download.
  • A scaricamento completato
  • apri il pacchetto .dmg ottenuto e trascina Namebench nella cartella Applicazioni di macOS.
    Successivamente
  • avvia il programma facendo
  • clic destro sulla sua icona e seleziona la voce Apri per due volte consecutive, in modo tale ad andare ad aggirare le limitazioni di Apple imposte contro gli sviluppatori non autorizzati.

Ora che visualizzi la finestra del programma sulla scrivania, verifica che ci sia il segno di spunta accanto alle voci Include global DNS provider e Include best available regional DNS services per includere nella ricerca, rispettivamente, i server DNS globali e quelli regionali.

  • Dopodiché
  • premi sul pulsante Start che sta in basso a destra.
    Verrà avviata la ricerca dei migliori server DNS per la tua connessione a Internet ed al termine dell’operazione si aprirà una pagina Web con in alto a destra la configurazione consigliata.
    Tieni presente che il test andrà avanti molto a lungo, ragion per cui cerca di non spazientirti.

Cambiare i DNS su Mac

Ora che hai le idee più chiare in merito alla natura dei server DNS e dopo aver scelto quelli che intendi utilizzare.
Andiamo quindi a scoprire, insieme, come cambiare i DNS su Mac.

Ti anticipo subito che puoi riuscirci agendo dalle Preferenze di sistema oppure dal Terminale.
Puoi altresì modificare i DNS per navigare in rete dal tuo computer a marchio Apple (ma non solo) intervenendo direttamente sul router. Trovi tutte le istruzioni sul da farsi proprio qui di seguito.

Dalle Preferenze di sistema

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Se vuoi scoprire come cambiare i DNS su Mac agendo dalle Preferenze di sistema, il primo passo che devi compiere è quello di fare

  • clic sull’icona di Preferenze di sistema (quella con l’ingranaggio), per l’appunto, collocata sulla barra Dock.
    Una volta visualizzata la relativa finestra sulla scrivania
  • premi sulla voce Rete.
  • A questo punto, seleziona la connessione attualmente in uso (es.
    Wi-Fi o Ethernet) dalla barra laterale di sinistra
  • premi sul pulsante Avanzate… collocato in basso a destra.
    Recati dunque nella scheda DNS e cancella tutti gli indirizzi presenti nel riquadro sottostante la voce Server DNS: , selezionandoli con il mouse e premi sul pulsante [-] che si trova in basso a sinistra.

Ad operazione completata

  • premi sul pulsante [+] che sta sempre in basso a sinistra
  • digita l’indirizzo del server DNS primario che intendi utilizzare per la connessione (es.
    8.8.8.8) e premi il tasto Invio sulla tastiera del Mac.
    Ripeti l’operazione per il server DNS secondario da impostare sul computer (es.
    8.8.4.4)
  • premi prima sul pulsante OK
  • e poi su quello Applica per salvare ed applicare i cambiamenti.

Nota: Se non riesci a selezionare una o più voci nelle Preferenze di sistema

  • premi sul simbolo del lucchetto chiuso in basso a sinistra nella sezione Rete, digita la password del tuo account utente su Mac
  • e poi premi sul bottone Sblocca, in modo tale da andare ad abilitare la possibilità di apportare modifiche.
  • Dal Terminale

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Come anticipato nelle precedenti righe, è possibile cambiare i DNS su Mac anche agendo da riga di comando, o per meglio dire da Terminale.
Per riuscirci, avvia il Terminale richiamando il Launchpad previo

  • premi sulla relativa icona (quella con il razzo spaziale) annessa alla barra Dock, apri la cartella Altro
  • e poi seleziona l’icona di Terminale

(quella con la finestra nera e la riga di codice).

Ora che visualizzi la finestra del Terminale sulla scrivania, digita il seguente comando networksetup -setdnsservers nome interfaccia rete DNS primario DNS secondario, avendo cura di sostituire a nome interfaccia rete il nome della connessone di rete di riferimento (es.
Wi-Fi o Ethernet) ed a DNS primario DNS secondario il DNS primario e quello secondario che vuoi usare (es.
8.8.8.8 e 8.8.4.4).

Successivamente

  • premi il tasto Invio sulla tastiera del computer
  • digita (se richiesta) la password relativa al tuo account utente su macOS ed è fatta.
    Le modifiche saranno immediatamente applicate!

Successivamente potrai verificare che la modifica dei server DNS è effettivamente andata a buon fine immettendo, sempre nella finestra del Terminale

  • il seguente comando networksetup -getdnsservers nome interfaccia rete, avendo cura di sostituire a nome interfaccia rete il nome dell’interfaccia di rete di riferimento.
  • premi il tasto Invio sulla tastiera del computer e ti saranno immediatamente mostrati i DNS impostati sul tuo Mac.

Dal router

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  • Per concludere ti voglio spiegare come cambiare i DNS su Mac (oltre che su tutti gli altri dispositivi collegati alla medesima rete) andando ad agire direttamente dal router in tuo possesso.
    Per riuscirci devi metter mano al pannello di gestione di quest’ultimo.
    Per cui
  • apri il browser che solitamente usi sul tuo computer a marchio Apple per navigare in rete (es.
    Safari)
  • digita l’IP del modem nella barra degli indirizzi
  • premi il tasto Invio sulla tastiera del Mac.

Solitamente l’indirizzo IP del router è 192.168.0.1 oppure 192.168.1.1.
Se però digitando tali coordinate vedi apparire un messaggio d’errore, leggi il mio tutorial su come trovare indirizzo IP router per riuscire ad individuare quello corretto.

Una volta immesso l’IP corretto del modem, se vedi comparire una finestra tramite cui ti viene chiesto di digitare nome utente e password per accedere al pannello di gestione, serviti delle combinazioni admin/admin oppure admin/password, nella maggior parte dei casi sono quelle predefinite.
Se non riesci ad eseguire il login perché le combinazioni che ti ho fornito non risultano essere corrette, leggi il mio articolo su come accedere al router per scoprire come rimediare.

  • Ad accesso eseguito, recati nella sezione relativa alla configurazione della connessione
  •  seleziona (se necessario) l’opzione per usare determinati server DNS invece che quelli forniti dall’ISP ed individua le voci DNS 1
  • oppure DNS primario e DNS 2 oppure DNS secondario.

Compila ora i campi presenti in corrispondenza di tali voci con i server DNS che vuoi usare (es.
8.8.8.8 per il server DNS primario e 8.8.4.4 per il server DNS secondario)

  • premi sul pulsante ApplicaOK o Salva in modo tale da confermare ed applicare le modifiche.
    Tieni presente che successivamente il router potrebbe riavviarsi.

come cambiare icone mac

Come cambiare icone Mac

In questo tutorial ti  illustrerò tutto quel che risulta necessario fare per modificare le icone in uso su OS X per file, cartelle ed applicazioni e qualsiasi altro elemento presente sul sistema.

Prima di iniziare  per cambiare icone Mac devi sapere una cosa molto importante.
Per sostituire l’icona attualmente in uso per uno specifico file puoi selezionare una tra le tante disponibili di default sul tuo Mac oppure puoi sfruttare un’icona personalizzata reperita in altro modo. Se preferisci utilizzare delle icone personalizzate ma non hai ancora a tua disposizione l’icona sostitutiva ti suggerisco di consultare la mia guida Icona gratis per scaricare direttamente da Internet le icone che preferisci.
Se invece è tua intenzione creare delle icone personalizzate, disegnandole a tuo piacimento oppure sfruttando immagini e foto già presenti sul tuo computer, ti suggerisco di consultare la mia guida Programmi per grafica in cui trovi indicate diverse risorse utili allo scopo in questione.

Cambiare icone Mac di file, cartelle e applicazioni

Se ti interessa capire come cambiare icone Mac andando ad agire su file, cartelle e programmi i passaggi che devi effettuare sono pochi ed anche decisamente semplici.

  • Per cambiare icone Mac procedi innanzitutto andando
  • a fare doppio clic sull’icona che hai scaricato da Internet
  • oppure che hai creato utilizzando uno dei programmi che ti ho suggerito nelle precedenti righe ed attendi che Anteprima, il programma disponibile di serie su OS X grazie al quale visualizzare e modificare foto e immagini, si avvii.

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  • Adesso seleziona l’intera immagine che visualizzi utilizzando la combinazione di tasti cmd+a e poi copiala utilizzando la combinazione di tasti cmd+c.
  • Procedi ora andando a selezionare il file, la cartella o l’applicazione per la quale è tua intenzione andare ad agire modificandone l’icona
  • cliccaci sopra con il tasto destro del mouse e scegli la voce Ottieni informazioni dal menu che ti viene mostrato.

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  • Nella finestra che a questo punto andrà ad aprirsi
  • premi sulla miniatura dell’icona attualmente in uso che si trova in alto a sinistra accanto al nome del file, della cartella o dell’applicazione
  • e poi premi la combinazione di tasti cmd+v.
  • Fatto ciò l’icona precedentemente in uso per il file, la cartella o l’applicazione selezionata verrà immediatamente sostituita da quella da te scelta.

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  • Per confermare le modifiche apportate e dunque la tua volontà di cambiare icone Mac non dovrai far altro
  • che chiudere la finestra contente le informazioni sulla cartella o sull’applicazione
  • premendo sul pulsante di colore rosso collocato nella parte in alto assistita della finestra aperta.

Tieni poi presente che oltre che cambiare icone Mac così come ti ho appena indicato è possibile modificare l’icona attualmente in uso applicando quella di un altro file, di un’altra cartella o di un’altra applicazione già presente su OS X.
Detta in altri termini, per poter utilizzare l’icona di quel dato file per contrassegnare quella specifica cartella per riuscirci devi attenerti alle seguenti indicazioni.

  • Tanto per cominciare individua il file, la cartella o l’applicazione avente l’icona di tuo interesse dopodiché
  • premici sopra con il tasto destro del mouse
  • e poi scegli la voce Ottieni informazioni dal menu che ti viene mostrato.
    Nella finestra che a questo punto andrà ad aprirsi
  • clicca sulla miniatura dell’icona che si trova in alto a sinistra accanto al nome del file, della cartella o dell’applicazione
  • e poi premi la combinazione di tasti cmd+c.
  • Adesso premi con il tasto destro del mouse sul file, la cartella o l’applicazione avente l’icona che è tua intenzione cambiare
  • e premi poi sulla voce Ottieni informazioni annessa al menu che ti viene mostrato.
    Nella nuova finestra che a questo punto andrà ad aprirsi sulla scrivania seleziona con il tasto sinistro del mouse la miniatura dell’icona che risulta collocata nella parte in alto a sinistra dopodiché
  • premi la combinazione di tasti cmd+v.
  • Fatto ciò l’icona precedentemente in uso per il file, la cartella o l’applicazione selezionata verrà immediatamente sostituita da quella da te scelta.

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Chiaramente nel caso in cui dovessi avere dei ripensamenti riguardo la messa in atto della procedura mediante cui cambiare icone Mac potrai sempre e comunque tornare sui tuoi passi andando a ripristinare quanto utilizzato di default da OS X.

  • Per ripristinare l’icona precedentemente utilizzata
  •  premi con il tasto destro del mouse sul file, sulla cartella o sull’applicazione relativamente alla quale intendi agire
  • scegli la voce Ottieni informazioni dal menu che ti viene mostrato e nella finestra che a questo punto andrà ad aprirsi sulla scrivania
  •  premi sulla miniatura dell’icona attualmente in uso che si trova in alto a sinistra accanto al nome dell’elemento su cui stai andando ad agire
  • e premi sul tasto Elimina presente sulla tastiera.
    In alternativa al pulsante elimina poi utilizzare la combinazione di tasti cmd+x.
  • Fatto ciò l’icona precedentemente in uso per il file o la cartella selezionata verrà immediatamente sostituita da quella di default.

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Cambiare icone Mac di altri elementi

Se invece desideri cambiare icone Mac andando ad agire non solo su file, cartelle e applicazioni ma anche sulle icone di sistema, su quella del cestino e su quella dei drive sappi che no si tratta di un’operazione possibile mettendo in pratica i passaggi che ti ho già indicato.

Per poter cambiare tali icone bisogna infatti ricorrere all’impiego di appositi programmi di terze parti.
Se la cosa ti interessa ti suggerisco dunque di consultare la mia guida Programmi per icone Mac in cui ti ho indicato in maniera esaustiva tutta una serie di utili software che è possibile utilizzare per cambiare icone Mac così come ti ho appena indicato.

come cambiare nome utente mac

come cambiare nome utente mac

Dopo aver passato anni ed anni ad utilizzare Windows di recente hai effettuato l’acquisto del tuo primo Mac e subito hai cominciato a destreggiarti nel mondo dei computer della mela morsicata.
Sino ad ora non hai riscontrato problemi particolari anche se, chiaramente, hai bisogno dei tuoi tempi per abituarti a OS X e per conoscere meglio il nuovo sistema operativo.
Tuttavia c’è una cosa che al momento proprio non hai capito e riguardo cui vorresti fare maggior chiarezza… come cambiare nome utente Mac?
Se ti stai ponendo davvero questa domanda sappi però che non hai motivo di preoccuparti, posso aiutarti io.

Che dire, a tutti può capitare di avere qualche ripensamento riguardo il nome utente scelto per il proprio account utente su Mac.
In tal caso, però, non c’è bisogno di disperarsi o di pensare a chissà quale complicata operazione debba esser necessario effettuare per far fronte alla cosa.
Infatti, cambiare nome utente Mac non solo è un’operazione fattibile ma per di più è anche abbastanza semplice da eseguire, fidati.

Se sei quindi effettivamente interessato a scoprire quali sono i passaggi che bisogna effettuare per poter cambiare nome utente Mac ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero, di metterti ben comodo dinanzi al tuo computer e di concentrarti sulle indicazioni passo passo che sto per fornirti.
Sono certo che alla fine potrai dirti più che soddisfatto della cosa e che in caso di necessità sarai anche pronto a spiegare ai tuoi amici bisognosi di una dritta analoga come procedere.

Se è tua intenzione cambiare nome utente Mac la prima cosa che devi fare è accedere a Preferenze di sistema.
Per fare ciò puoi semplicemente cliccare sull’icona di Preferenze di sistema che risulta annessa al Dock.
Nel caso in cui l’icona Preferenze di sistema non dovesse esser presente sul Dock accedi a Spotlight premendo sull’icona raffigurante una lente di ingrandimento che si trova nella parte in alto a destra della barra dei menu, digita preferenze di sistema nel campo di ricerca che ti viene mostrato a schermo e poi fai clic sul primo risultato visualizzato, quello presente sotto la voce Il migliore.

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Ora che visualizzi la finestra di Preferenze di sistema premi sulla voce Utenti e gruppi, attendi che la nuova schermata risulti visibile dopodiché clicca sul lucchetto con accanto la scritta Modifiche disabilitate che risulta collocato in basso a sinsitra, digita la password facente riferimento al tuo account utente su OS X nel campo collocato accanto alla voce Password: e poi fai clic sul pulsante Sblocca.
Effettuando questi passaggi hai appena abilitato la possibilità di effettuare modifiche sul tuo account utente.

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Adesso porta il cursore del mouse sul tuo nome utente annesso alla barra laterale di sinistra della finestra Utenti e Gruppi che visualizzi, cliccaci sopra con il tasto destro del mouse e poi fai clic sulla voce Opzioni avanzate… annessa al menu che ti viene mostrato.

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A questo punto direi che ci siamo, sei finalmente pronto per poter apportare le modifiche necessarie al tuo account per cambiare nome utente Mac.
Prima di spiegarti come procedere per poter cambiare nome utente Mac è bene però chiarirsi su un punto.
A seconda di quelle che sono le tue esigenze e preferenze è possibile cambiare nome utente Mac andando ad agire sul nome completo e/o su sul nome account.
Attieniti quindi alle apposite procedure riportate di seguito per capire come cambiare nome utente Mac in un caso oppure nell’altro.

Cambiare nome utente Mac – Nome completo

Nota: Il nome completo può essere modificato dall’utente o da un amministratore.
Il nome completo non deve necessariamente essere uguale al nome account.

Se è tua intenzione capire come cambiare nome utente Mac andando ad intervenire sul nome completo una volta visualizzata la schermata Opzioni avanzate di Utenti e Gruppi in Preferenze di sistema premi sul form presente accanto alla voce Nome completo:, evidenzia quanto scritto nella casella e digita il nuovo nome che intendi utilizzare.

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Per confermare le modifiche apportate premi sul pulsante OK collocato in basso a destra.

Effettuando questi passaggi hai appena portato a termine la procedura mediante cui cambiare nome utente Mac agendo sul nome completo.
Tieni però presente che per rendere effettiva la modifica appena apportata devi riavviare il computer.
Per riavviare il tuo Mac premi sulla mela morsicata collocata nella parte in alto a sinistra della barra dei menu e poi scegli la voce Riavvia… dal menu che ti viene mostrato.

Cambiare nome utente Mac – Nome account

Nota: Dato che il nome account viene usato per creare la cartella Inizio di un utente il nome account e il nome della cartella Inizio devono necessariamente corrispondere. Inoltre  in questo caso per poter cambiare nome utente Mac è necessario apportare modifiche all’account desiderato agendo da un altro account amministratore (successivamente potrai anche eliminarlo).
Se non sai come fare per creare un nuovo account amministratore puoi cliccare qui per seguire le indicazioni presenti sull’apposita pagina Web del sito Internet ufficiale di Apple.

Se è tua intenzione capire come cambiare nome utente Mac andando ad intervenire sul nome account devi prima provvedere a rinominare come meglio credi la cartella Inizio.
Per fare ciò premi sulla voce Vai annessa nella parte in alto a sinistra della barra dei menu dopodiché premi sulla voce Inizio annessa al menu che ti viene mostrato.
Fai quindi clic con il tasto destro del mouse sulla cartella Inizio relativa all’utente su cui intendi agire, premi sulla voce Rinomina ed assegna il nuovo nome.
Quando richiesto digita i dati di login che hai utilizzato per effettuare l’accesso all’account che stai usando.

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Adesso premi sull’icona di Preferenze di sistema presente sul Dock per rendere nuovamente attiva la schermata Opzioni avanzate di Utenti e Gruppi precedentemente aperta, premi sul form presente accanto alla voce Nome account:, evidenzia quanto scritto nella casella e digita il nuovo nome che intendi utilizzare e che deve coincidere con quello che hai appena assegnato alla cartella Inizio.

Ora porta il cursore del mouse sul form presente accanto alla voce Cartella Inizio:, evidenzia quanto scritto nella casella e poi digita il nuovo nome che intendi utilizzare per la cartella Inizio facendo in modo che corrisponda con il nuovo nome che hai assegnato alla cartella Inizio nella cartella Utenti.

Per confermare le modifiche apportate premi sul pulsante OK collocato in basso a destra.

Adesso effettua il logout dall’account che stai utilizzando ed accedi a quello per il quale hai appena provveduto cambiare nome utente Mac.
Per fare ciò premi sull’icona della mela morsicata collocata nella parte in alto a sinistra della barra dei menu, seleziona la voce Esegui il logout da Nome Utente (dove al posto di Nome Utente trovi indicato il nome utente dell’account che stai attualmente utilizzando) dopodiché clicca con il tasto sinistro del mouse sul account utente che hai provveduto a rinominare, digita la password associata e premi sul pulsante Invio della tastiera.

Verifica quindi che la procedura mediante cui cambiare nome utente Mac sia andata correttamente a buon fine e che tutti i file e le cartelle esistenti siano visibili e che l’account funzioni normalmente dopodiché procedi andando ad eliminare l’altro account utente.
Per fare ciò accedi a Preferenze di sistema, premi su Utenti e Gruppi, clicca con il tasto destro del mouse sull’account utente che intendi eliminare e scegli l’apposita voce per la rimozione dal menu che ti viene mostrato a schermo.

come cambiare sfondo mac

come cambiare sfondo mac

Hai comprato da poco il tuo primo Mac ma, su questo non puoi farci assolutamente nulla, sei già stufo dell’immagine di sfondo predefinita usata per la scrivania.
Data la situazione ed essendo ancora poco esperto in fatto di prodotti a marchio Apple, ti se dunque precipitato sul Web alla ricerca di qualche bel tutorial che ti spiegasse giust’appunto in che modo procedere e sei finito qui, su questo mio articolo.
Beh, che dire, reputati fortunato! Con questo mio post di oggi desidero infatti parlarti come cambiare sfondo Mac.
Contento?

Nelle righe successive sarà infatti mia premura illustrati come fare per impostare un wallapper a piacere su macOS in modo tale da riuscire a personalizzare la scrivania al meglio, sia scegliendo tra le varie immagini “di serie” che utilizzandone una personalizzata, come quelle che ad esempio puoi reperire leggendo il mio post sugli sfondi gratis.
In entrambi i casi, non hai assolutamente nulla di cui preoccuparti… è una procedura semplicissima e per la messa a segno della quale occorrono solo pochi istanti.
Sempre retando in tema, provvederò altresì a spiegarti come fare altrettanto per quel che concerne gli altri monitor eventualmente collegati al tuo Mac e per la schermata di login.

Allora?
Che ne diresti di mettere finalmente le chiacchiere da parte e di cominciare a darci da fare?
Si?
Grandioso.
Posizionati bello comodo dinanzi il tuo computer della “mela morsicata” ed inizia subito a concentrarti sull’argomento.
Sono sicuro che alla fine potrai dirti ben contento e soddisfatto di quanto appreso e che, addirittura, in caso di necessità sarai pronto e ben felice di fornire utili indicazioni sul da farsi ai tuoi amici in difficoltà.
Che ne dici, scommettiamo?

Indice

  • Cambiare sfondo alla scrivania del Mac
    • Da Preferenze di Sistema
    • Dal Finder
    • Da Foto
  • Regolare le impostazioni dello sfondo
  • Cambiare lo sfondo degli altri monitor collegati
  • Cambiare sfondo della schermata di login del Mac

Cambiare sfondo alla scrivania del Mac

Vuoi scoprire che cambiare lo sfondo della scrivania tuo Mac e non sai come fare?
Allora leggi le istruzioni sul da farsi che trovi proprio qui di seguito.
Ti anticipo sin da subito che i formati supportati sono PNG, JPEG, TIFF e PICT e che puoi seguire ben tre differenti procedure per riuscire nell’impresa:
agendo da Preferenze di Sistema, dal Finder oppure dall’applicazione Foto.
In tutti e tre i casi, la procedura è semplicissima ed il risultato è praticamente sempre lo stesso.

Da Preferenze di Sistema

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Se vuoi cambiare lo sfondo della scrivania del Mac, il primo passo che devi compiere è quello di fare clic sull’icona di Preferenze di Sistema (quella con l’ingranaggio) che sta sulla barra Dock, nel Launchpad o nella cartella Applicazioni e cliccare poi su Scrivania e Salvaschermo nella finestra che si apre.
Una volta fatto ciò, ti ritroverai al cospetto della schermata delle impostazioni di macOS relativa, appunto, alla scelta dello sfondo.

Oltre che così come ti ho appena indicato, puoi accedere direttamente alla sezione delle preferenze di sistema dedicata alla modifica del wallpaper in uso facendo clic destro in un qualsiasi punto vuoto sulla scrivania e scegliendo, dal menu contestuale che si apre, la voce Modifica sfondo scrivania….

Adesso, assicurati che nella parte in alto della finestra visualizzata su schermo risulti selezionata la scheda Scrivania (ed in caso contrario selezionala tu) dopodiché scegli la cartella da cui selezionare l’immagine di sfondo dal menu sulla sinistra. Se vuoi usare le immagini di serie, clicca sulla freccetta che sta accanto alla voce Apple per espandere il relativo menu e seleziona Immagini scrivania, mentre se preferisci usare un’immagine a tinta unita scegli Colori pieni.

Se poi come sfondo desideri impostare un’immagine archiviata nella tua raccolta fotografica in Foto, fai clic sulla freccetta accanto alla voce Foto in modo tale da espandere il relativo menu e seleziona l’album di riferimento, mentre se vuoi usare un’immagine archiviata nella cartella Immagini del Mac devi fare clic sulla freccetta che trovi accanto ala voce Cartelle così da espanderne il relativo menu e devi poi selezionare la voce Immagini.

Se vuoi, puoi selezionare anche una qualsiasi altra cartella sul tuo Mac.
Per riuscirci, clicca sul pulsante [+] in fondo a sinistra, seleziona la cartella di riferimento dalla finestra che si apre, premi sul bottone Scegli e poi seleziona il nome della cartella appena aggiunta nella barra laterale sulla sinistra.

Adesso, seleziona, dalla parte destra della finestra delle preferenze di sistema, l’anteprima dell’immagine che vuoi usare come sfondo e le modifiche saranno immediatamente apportate.
Et voilà!

Dal Finder

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Vuoi cambiare lo sfondo del Mac impostando come wallapper un’immagine che hai salvato sul computer in una data posizione?
Beh, ti comunico che puoi riuscirci facilmente anche direttamente dal Finder, senza dover accedere a Preferenze di Sistema come visto insieme nelle righe precedenti.
Mi chiedi in che modo?
È stra-semplice!

Tutto quello che devi fare è individuare l’immagine sul tuo Mac, farci clic destro sopra e scegliere, dal menu che si apre, l’opzione Imposta immagine della scrivania.
Fatto! Entro pochi istanti lo sfondo del tuo Mac verrà modificata con l’immagine scelta.

Da Foto

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Un ulteriore metodo che hai a tua disposizione per cambiare lo sfondo del Mac consiste nell’andare ad agire dall’applicazione Foto, quella inclusa in macOS per archiviare e gestire le immagini e gli album fotografici.
Mi chiedi in che modo?
Te lo indico subito.

Innanzitutto, avvia l’app Foto facendo clic sulla sua icona (quella circolare con il fiore multicolor e lo sfondo bianco) che trovi sulla barra Dock, nel Launchpad o nella cartella Applicazioni.
Una volta visualizzata la finestra dell’applicazione, individua la foto di tuo interesse nella libreria aiutandoti con le schede Foto, Momenti, Raccolte e Anni che stanno in alto e con la barra di ricerca sulla destra, sempre in alto.

Se poi avevi archiviato la foto in un album e ricordi quale, puoi aiutarti nella ricerca selezionando prima quest’ultima dalla barra sulla sinistra.

Una volta individuata l’immagine, facci clic destro sopra e scegli, dal menu che andrà ad aprirsi, l’opzione Condividi dopodiché clicca su Imposta immagine della scrivania.
Fatto ciò, l’immagine scelta verrà subito impostata come wallapper per il desktop.
Più comodo di così?

Regolare le impostazioni dello sfondo

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Sei riuscito a cambiare lo sfondo del tuo Mac con un’immagine personalizzata o con una tua foto ma questa non risulta essere perfettamente centrata?
Allora intervieni subito sulle impostazioni dello sfondo della scrivania. Per fare ciò, accedi a Preferenze di sistema facendo clic sulla relativa icona (quella con l’ingranaggio) sulla barra Dock, nel Launchpad oppure nella cartella Applicazioni, seleziona Scrivania e Salvaschermo nella finestra che si apre ed assicurati che risulti selezionata la scheda Scrivania in alto (ed in caso contrario selezionala tu).

Successivamente serviti del menu che trovi in alto, sotto il nome dell’immagine selezionata come sfondo, per scegliere, in base a quelle che sono le tue esigenze e preferenze nonché la risoluzione dell’immagine di riferimento, se impostarla a schermo pieno, se adattarla allo schermo, se ampliarla per riempire lo schermo, se centrarla oppure se usarla in formato mosaico.
Tutte le modifiche vengono apportate in tempo reale.

Oltre a poter apportate le modifiche di cui sopra, ti segnalo che, sempre agendo dalla sezione in questione delle preferenze di sistema di macOS, puoi fare in modo che una data serie di immagini vengano impostate in maniera randomica come sfondo.
Per riuscirci, seleziona la cartella d’immagini di riferimento dal menu sulla sinistra, spunta la casella che sta in basso accanto alla voce Cambia immagine: e poi definisci l’intervallo di tempo tramite il menu a cascata sulla destra (es.
Ogni 30 minuti oppure Ogni ora).

Se lo preferisci, puoi anche fare in modo che l’immagine di sfondo venga modificata, invece che dopo un certo intervallo di tempo, ogni volta che esegui il login o quando il Mac esce dallo stop.
Per fare ciò, seleziona l’opzione apposita, rispettivamente Quando esegui il login e Quando esci dallo stop, dal menu di cui sopra.

A prescindere dal fatto che tu abbia scelto di modificare l’immagine di sfondo per il tuo Mac dopo un determinato intervallo di tempo, al login oppure quando il computer esce dallo stop, le immagini presenti alla cartella di riferimento saranno modificate in base al modo in cui risultano essere ordinate.
Se preferisci invece che vengano selezionate casualmente, spunta la casella che sta accanto alla voce Ordine casuale, in basso.

Cambiare lo sfondo degli altri monitor collegati

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Vuoi cambiare lo sfondo degli altri monitor collegati al tuo Mac ed usati come schermi separati?
Si può fare.
Mi chiedi in che modo?
Te lo illustro subito.
Innanzitutto, assicurati che il Mac e gli altri schermi risultino collegati tra loro dopodiché clicca, nel monitor principale (il Mac, insomma), sull’icona di Preferenze di Sistema (quella con l’ingranaggio) che sta sulla barra Dock, nel Launchpad o nella cartella Applicazioni e premi su Scrivania e Salvaschermo nella finestra che si è aperta.

Adesso, portarti con il puntatore nella regione del monitor relativamente al quale desideri agire ed usa la finestra delle preferenze di sistema che si è aperta anche su quest’ultimo per selezionare lo sfondo del desktop che preferisci, procedendo in maniera analoga a quanto visto ad inizio articolo.

Oltre che così come ti ho appena indicato, puoi cambiare lo sfondo degli altri monitor collegati al Mac portandoti con il puntatore sullo schermo di riferimento, facendo clic destro in un qualsiasi punto della relativa scrivania, scegliendo Modifica sfondo scrivania… dal menu che compare e procedendo così come ti ho indicato poc’anzi.

Cambiare sfondo della schermata di login del Mac

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Per impostazione predefinita, andando a cambiare lo sfondo del Mac viene modificato anche quello impiegato per la schermata di login, vale a dire la schermata tramite cui scegliere l’account utente da usare ed inserire l’eventuale password al seguito.
Qualora però volessi impiegare un’immagine diversa, sappi che la cosa è fattibile ma in tal caso i passaggi da compiere sono differenti rispetto a quelli di cui sopra.

Innanzitutto, individua l’immagine che vuoi usare come sfondo per la schermata di login, assicurati che sia in formato PNG (se non sai come fare, leggi il mio tutorial su come visualizzare estensione file) ed in caso contrario convertila nel formato corretto (anche in tal caso, se non sai come riuscirci puoi leggere il mio post dedicato, appunto, a come convertire immagini).

Successivamente crea una copia dell’immagine scelta sulla scrivania selezionandola, facendoci clic destro sopra, scegliendo Copia “nome file” e poi facendo clic destro sul desktop e selezionando Incolla elemento dal menu che si apre.
In alternativa, seleziona l’immagine d’origine, usa la combinazione di tasti cmd + C per copiarla negli appunti di macOS dopodiché clicca in un qualsiasi punto vuoto della scrivania e premi la combinazione di tasti cmd + V per incollarla.

Adesso, rinomina la copia dell’immagine appena creata sulla scrivania in com.apple.desktop.admin.png, fai clic destro sull’icona del Finder (quella con il sorriso) che sta sulla barra Dock e scegli, dal menu che compare, Vai alla cartella… dopodiché digita, nella finestra che vedi apparire sullo schermo, /library/Caches/ e premi il bottone Vai.

Trascina ora l’immagine precedentemente copiata sulla scrivania e rinominata nella posizione appena raggiunta del Finder e fai clic su Sostituisci in risposta all’avviso che vedi apparire.
È fatta!

Adesso, ogni volta che andrai ad effettuare il login ti avrà mostrata l’immagine appena impostata invece che quella usata come sfondo per il Mac.
Ovviamente, nel momento in cui andrai a cambiare nuovamente lo sfondo del desktop, cambierà automaticamente anche la relativa immagine nella schermata che permette di scegliere l’utente in fase di accesso.

Nota: Il sistema che ti ho appena indicato per cambiare lo sfondo della schermata di login del Mac non funziona se hai abilitato la funzione Cambio utente rapido per consentire a più utenti di restare connessi contemporaneamente.

come capire se il mac ha un virus

come capire se il mac ha un virus

Uno di principali dubbi che attanaglia gli utenti Mac attenti alle problematiche relative alla sicurezza è come capire se si è stati “conteggiati” da malware, adware e virus in generale capaci di rubare dati personali, password, foto e contenuti di vario genere senza che sia possibile rendersene consto.
Proprio per tale ragione, oggi ho deciso di scrivere questo mio tutorial tutto incentrato su come capire se il Mac ha un virus.
Se la cosa ti interessa, prenditi dunque qualche minuto di tempo libero, mettiti bello comodo dinanzi il tuo fido computer a marchio Apple e leggi attentamente le indicazioni che sto per fornirti.

Partendo dal presupposto fondamentale che il caro vecchio mito secondo cui i Mac sono a prova di virus è da sfatare in quanto le minacce informatiche per i computer a marchio Apple esistono ed i fatti degli ultimi anni lo hanno ben dimostrato ma che comunque l’azienda della “mela morsicata” riesce quasi sempre ad intervenire in maniera tempestiva bloccando le falle che saltuariamente minacciano le sue macchine e che in ogni caso si tratta di una situazione decisamente molto meno comune che su Windows ed altre eventuali piattaforme, ci sono comunque delle avvisaglie e degli strumenti ad hoc che possono permettere di capire se il Mac in uso è stato infettato.
Sempre a proposito di strumenti, sono ovviamente disponibili delle risorse che, qualora il computer fosse stato attaccato da questa o da quell’altra minaccia informatica possono permettere di far fronte alla cosa.

Detto ciò, con questo mio articolo cercherò quindi di indicarti sulla base di che cosa è possibile capire se il Mac è stato preso di mira da una minaccia informatica oltre che come fare per sbarazzarsene e per prevenire il verificarsi di una situazione di questo tipo in modo tale da andare ad agire a monte e non a valle, come si suol dire.
In tutti i casi, non hai di che preoccuparti, non dovrai fare nulla di particolarmente complicato o che comunque sia fuori dalla tua portata.
Tutte le istruzioni che trovi qui di seguito possono essere messe facilmente in pratica da chiunque, sia dai più esperti in fatto di nuove tecnologie che dai meno serrati al riguardo.
Buona lettura!

Indice

  • Segnali di allerta
  • Effettuare una scansione antivirus
    • Bitdefender
    • VirusTotal Uploader
    • Malwarebytes Anti-Malware For Mac
  • Buoni consigli per evitare problemi

Segnali di allerta

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Sulla base di quanto affermato in apertura, chiedersi come capire se il Mac ha un virus è cosa più che lecita.
Per trovare una risposta, il sistema più semplice ed immediato consiste senza dubbio alcuno nel rivolgersi ad apposti programmi antivirus in grado di effettuare la scansione del computer (quelli che trovi indicati nel passo successivo) ma prima di arrivare a questo ci sono altri “segnali” che è possibile prendere in esame per avanzare una possibile ipotesi di “contagio”.

Le avvisaglie che devo far sospettare il fatto che macOS sia stato intaccato da un virus sono la comparsa sistematica di eventuali strani avvisi all’apertura dei browser impiegati di solito per navigare in rete ed un’eccessiva lentezza del computer.
In entrambi i casi, dare uno sguardo ai processi in esecuzione può essere indubbiamente utile per farsi un’idea di ciò che sta realmente accadendo al Mac.

Per riuscirci, puoi usare il tool “di serie” Monitoraggio attività, che permette di monitorare tutti i processi in esecuzione e che quindi può permetterti di analizzare se ci sono programmi sospetti in esecuzione.
Per servirtene, avvia lo strumento dalla cartella Altro del Launchpad dopodiché verifica quali son i processi in vetta nelle varie schede disponibili (CPU, Memoria, Energia, Disco e Rete).
Se trovi dei nomi sospetti o che comunque non riesci a ricondurre a qualcosa di familiare, selezionali e poi clicca sul pulsante “i” in alto a sinistra per ottenere maggiori dettagli.

Se neppure in questo modo riesci a saperne di più, effettua una ricerca in rete digitando il nome del processo di riferimento su Google.
Così facendo, potresti incappare in qualche forum di esperti o di utenti che hanno avuto i tuoi stessi dubbi e schiarirti subito le idee al riguardo oltre che, qualora si trattasse realmente di un virus, ricevere dritte esatte per procedere con la rimozione.

Effettuare una scansione antivirus

Come anticipato nel passo precedente, il miglior sistema per capire se il Mac ha un virus consiste nell’eseguire una scansione antivirus, appunto.
Questo, è però bene sottolinearlo, non vuole dire per forza di cose dover installare un software antivirus sul Mac.
Oggigiorno l’uso di un programma di questo tipo, intesto come risorsa in grado di monitorare 24 ore su 24 ed in maniera continua il computer, come avviene su Windows, per quel che concerne il versante macOS non trova ancora grande utilità, almeno non per gli utenti domestici ed alla luce di quanto già detto nelle precedenti righe.

E allora?
Come effettuare questa scansione antivirus?
Beh, semplice:
usando un apposito scanner in grado di effettuare l’analisi di specifici file e posizioni su richiesta dell’utente e, all’occorrenza, di debellare le eventuali minaccia informatiche  individuate, sia quelle specificamente per Mac che per altri sistemi oprativi, in modo tal da proteggere il computer in uso ma anche quello altrui (un computer Apple può infatti essere un vettore sano per malware e virus che attaccano i sistemi Microsoft).
Qui di seguito, trovi dunque indicati alcuni tra quelli che a parer mio rappresentano i migliori strumenti della categoria per capire se il Mac ha un virus.

Bitdefender

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Il primo tra gli strumenti per passare al setaccio il tuo Mac o comunque sia per analizzare specifici file alla ricerca di virus che mi sento di consigliarti è Bitdefender.
Non ne hai mai sentito parlare?
Strano, è molto famoso.
Ad ogni modo, rimediamo subito.
È un antivirus molto “gettonato” e promosso a pieni voti sulla base di test appositi, ha un tasso di rilevamento delle minacce molto alto, riconosce sia i virus per macOS che quelli per Windows e non va a gravare sulle risorse del Mac.

È disponibile in una versione gratuita che effettua solo scansioni on-demand ed in una versione a pagamento che include anche un modulo per la protezione in real time. La versione gratuita di Bitdefender puoi scaricarla dal Mac App Store, mentre quella a pagamento puoi ottenerla dal sito ufficiale dell’antivirus (devi effettuarne prima l’acquisto premendo sul pulsane apposito).

Per quel che concerne il funzionamento, è estremamente intuitivo in entrambi i casi.
Per utilizzare l’edizione gratuita dell’antivirus, ad esempio, basta aggiornare le definizioni cliccando sul pulsante Aggiorna e avviare una scansione completa del sistema premendo su Scansione appr.
del sistema
.
Se poi vuoi analizzare solo le aree critiche del tuo Mac (quelle dove si nascondono più comunemente i malware) o vuoi controllare una cartella specifica, utilizza i pulsanti Controlla percorsi critici e Controlla percorso pers..

VirusTotal Uploader

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Hai bisogno di controllare alcuni file da condividere con dei PC Windows?
Allora ti consiglio di affidarti a VirusTotal Uploader.
Trattasi di una piccola (ma decisamente funzionale!) applicazione gratuita che consente di caricare i file su VirusTotal, il servizio online tramite il quale è possibile controllare i file con i motori di oltre 50 antivirus e antimalware in simultanea.
Si può usare direttamente dal browser senza installare alcun software sul computer, ma tramite il programma che ti ho appena segnalato è molto più comodo e veloce.

Per scaricare VirusTotal Uploader sul tuo Mac, collegati alla pagina per il download e premi sul bottone Download VirusTotal Uploader che sta in cima.
A download ultimato, apri il pacchetto .dmg che contiene VirusTotal Uploader e trascina l’icona di quest’ultimo nella cartella Applicazioni di macOS.
Successivamente fai clic destro sull’icona del programma e scegli la voce Apri dal menu che appare (quest’operazione va effettuato solo al primo avvio, le volte successive potrai aprire l’app così come fai di solito con tutte le altre).

Ora che visualizzi la finestra di VirusTotal Uploader sulla scrivania devi selezionare il file da controllare con il mouse, trascinalo nella finestra dell’applicazione ed aspettare che ti venga mostrato il responso della scansione.
Nella colonna contrassegnata dalla voc Detections troverai tutti i numeri dei risultati positivi ottenuti dal file.
Per ottenere maggiori dettagli, clicca sul link che si trova nella colonna Permalink.

Malwarebytes Anti-Malware For Mac

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Per quel che concerne la specifica individuazione e rimozione dei malware ti consiglio invece di affidarti a Malwarebytes Anti-Malware For Mac.
È la versione per computer Apple di uno dei migliori antimalware disponibili per PC Windows.
Agisce in modalità on-demad e non richiede competenze tecniche specifiche.
Inoltre, è in grado di rimuovere in modo automatico le minacce scovate.
È gratis ma eventualmente è disponibile in una variante a pagamento (39,99 euro/anno) che va ad analizzare il sistema in tempo reale e che offre ulteriori features per la sicurezza.

Per usarlo, tanto per cominciare effettuane il download collegandoti al suo sito Internet ufficiale e facendo clic sul bottone verde Download gratuito (oppure su quello Acquista subito se preferisci optare per la versione a pagamento dell’applicazione).
A scaricamento completato, apri il pacchetto .pkg che hai ottenuto e procedi all’installazione del software. Clicca, quindi, sul pulsante Continua tre volte di seguito, prosegui cliccando su AccettaInstalla, fornisci la password di amministrazione del Mac e, al termine dell’installazione, fai clic prima sul pulsante Chiudi e poi su Sposta.

In seguito, avvia Malwarebytes Anti-Malware, fai clic sul pulsante Scan now e aspetta che la scansione del sistema venga avviata e completata.
Nel caso in cui Malwarebytes Anti-Malware For Mac dovesse trovare qualcosa, spunta la casella che trovi accanto ai nomi degli elementi segnalati e clicca sul pulsante per rimuoverli.
Accetta, eventualmente, il riavvio del Mac.

Buoni consigli per evitare problemi

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Per concludere, desidero fornirti alcuni utili consigli che a mio avviso faresti bene a prendere in seria considerazione per evitare problematiche sparse a prescindere da metodiche e strumenti vari per individuare la presenza di virus sul tuo Mac.
Si tratta essenzialmente di dritte legate al buonsenso, nulla di complesso insomma.

  • Attivare Gatekeeper – Hai mai sentito parlare di Gatekeeper?
    No?
    Non c’è problema, posso spiegarti io di cosa si tratta.
    È una funzione inclusa in tutte le versioni più recenti di macOS che rafforza i controlli malware presenti nel sistema operativo Apple impedendo l’esecuzione di applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati.
    Per impostazione predefinita la funzione dovrebbe essere già abilitata ma a fronte di un maggior grado di sicurezza ti invito in ogni caso a verificare che sia realmente in questo modo (a partire da macOS High Sierra può essere disattivata solo agendo da Terminale) ed in caso contrario a rimediare.
    Per riuscirci, recati in Preferenze di sistema, clicca sull’icona di Sicurezza e Privacy, seleziona la scheda Generali ed assicurati che sia selezionata l’opzione App Store e sviluppatori identificati. In caso contrario, clicca sul lucchetto che sta in basso a sinistra, digita la password del tuo account utente su macOS, clicca su Sblocca e seleziona App Store (per consentire solo le app provenienti dal Mac App Store) oppure App Store e sviluppatori identificati (per consentire le app provenienti dal Mac App Store e da fonti esterne ma certificate da Apple).
  • Installare app attendibili – Non installare applicazioni provenienti da fonti dubbie è un altro fondamentale passo da compire per evitare l’insorgenza di problemi sul Mac legati alla sfera della sicurezza.
    Proprio per questo, non posso far altro se non suggerirti scaricare solo le app presenti sul Mac App Store (quindi quelle che sono state verificate direttamente da Apple) e quelle provenienti da sviluppatori attendibili (es.
    Microsoft e Adobe).
  • Evitare l’uso di Flash Player e Java – Altra cosa che ti sconsiglio vivamente di fare è quella di installare ed usare plugin quai Flash Player e Java che vengono sempre più spesso impiegati dai malintenzionati come veicolo per gli attacchi informatici.
    Trattasi di tecnologie ormai in buona parte obsolete e che possono essere tranquillamente rimpiazzate da altri standard, come ad esempio l’ampiamente apprezzato HTML5.
    Ci sono poi programmi che integrano drittamente l’uso di uno o entrambi i plugin (es.
    Google Chrome integra Flash Player) senza che sia necessario installare ulteriori risorse su Mac.
  • Installare gli aggiornamenti – Apple rilascia specifici aggiornamenti per macOS su base regolare tramite i quali, oltre che essere introdotte nuova funzioni, vengo corretti bug e chiuse eventuali falle di sicurezza.
    Per cui, un altro imprescindibile suggerimento per evitare problematiche varie sul tuo Mac consiste nell’andare ad installare tutti gli aggiornamenti che vengono resi disponibili per lo stesso.
    Per attivare l’installazione automatica degli aggiornamenti per macOS e per le app, apri Preferenze di sistema, vai su Aggiornamento software e apponi il segno di spunta accanto alla voce Mantieni il Mac aggiornato automaticamente.
    Dopodiché fai clic sul pulsante Avanzate e seleziona tutte le voci disponibili: Cerca aggiornamenti, Scarica i nuovi aggiornamenti quando disponibili, Installa aggiornamenti macOS, Installa gli aggiornamenti delle app da App Store e Installa i file dei dati di sistema e agli aggiornamenti di sicurezza. Se utilizzi una versione di macOS precedente alla 10.14 Mojave, devi seguire una procedura diversa:
    avvia il Mac App Store, accedi alla Aggiornamenti in alto a destra, verificare la disponibilità di eventuali update e premi sul relativo pulsante Aggiorna.
    Se lo trovi più comodo, puoi anche abilitare il download automatico degli aggiornamenti recandoti in Preferenze di sistema, cliccando su App Store e selezionando le voci Verifica aggiornamenti automaticamente, Scarica gli aggiornamenti disponibili in background e Installa i file dei dati di sistema e gli aggiornamenti di sicurezza.

come caricare foto su instagram da mac

come caricare foto su instagram da mac

In questo tutorial ti spiegherò come caricare foto su Instagram da Mac con qualche accorgimento in più.
E intendo spiegarti  anche come effettuare l’upload delle tue immagini dal Mac a Instagram avvalendoti dei browser più conosciuti (Safari, Google Chrome e macOS) e qualche piccolo trucco del mestiere.
Inoltre, sarà mia cura mostrarti come effettuare la medesima operazione utilizzando un emulatore Android per Mac e, di conseguenza, l’app ufficiale di Instagram. Prima di continuare, voglio farti  sapere che se sceglierai di effettuare il caricamento delle foto attraverso il browser, non avrai a disposizione i filtri e gli effetti di Instagram, dunque le immagini verranno caricate esattamente così come sono.

Indice

  • Caricare foto su Instagram tramite Instagram Web
    • Safari
    • Google Chrome
    • Mozilla Firefox
  • Caricare foto su Instagram tramite BlueStacks

Caricare foto su Instagram tramite Instagram Web

Come ben sai, la versione di Instagram dedicata ai browser per computer non permette nativamente il caricamento delle immagini.
Tuttavia, con un piccolo trucco, è possibile ingannare il sito Internet e fingere che il browser in questione sia in uso da smartphone o tablet, modificando il cosiddetto user-agent all’interno del programma di navigazione per computer:
di seguito mi appresto a insegnarti come mettere in pratica questo accorgimento con SafariGoogle ChromeMozilla Firefox.

Safari

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  • Per quanto riguarda Safari, il browser presente di serie in macOS, la modifica dello user-agent è integrata nelle funzionalità di sviluppo e non necessita di software aggiuntivo.
    Per attivare questa opzione
  • accedi per prima cosa al menu Safari > Preferenze collocato in alto a sinistra, clicca sulla scheda Avanzate nella finestra che si apre a schermo
  • e apponi il segno di spunta accanto alla voce Mostra menu Sviluppo nella barra dei menu.
  • Fatto ciò
  • chiudi il pannello relativo alle impostazioni di Safari
  • collegati al sito Internet di Instagram
  • premi successivamente sul menu Sviluppo > User agent del browser
  • e seleziona una delle opzioni relative a Safari su iOS (es. Safari – iOS xx – iPhone).
  • A questo punto è praticamente fatto e non ti resta che condividere una foto come faresti di consueto:
    se necessario, effettua l’accesso a Instagram
  • premendo prima sul pulsante Accedi 
  • e digitando poi il tuo nome utente e la tua password
  • premi successivamente sul pulsante Non ora per evitare il download dell’app e, per avviare la procedura di caricamento immagine
  • premi sul pulsante (+) collocato in basso.

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  • Fatto ciò, utilizza il pannello del Finder per selezionare l’immagine da caricare, clicca sul pulsante Scegli
  •  utilizza le apposite icone a forma di frecce per attivare/disattivare lo zoom o ruotare l’immagine, clicca sul pulsante Avanti, inserisci la didascalia e gli hashtag che desideri e premi sul pulsante Condividi, collocato in alto a destra, per finalizzare la procedura.

Google Chrome

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Per quanto riguarda il browser Google Chrome (se non ce l’hai già, puoi installarlo consultando il mio tutorial dedicato), puoi provvedere alla modifica dello user-agent usando l’estensione User-agent switcher for Google Chrome.

  • Per prima cosa
  • collegati alla pagina Web del componente aggiuntivo
  • premi sul pulsante Aggiungi
  • e poi sul pulsante Aggiungi estensione per completare l’installazione del software.
    Fatto ciò
  • collegati al sito Internet di Instagram
  • premi sull’icona dell’estensione appena aggiunta
  • (il pulsante a forma di globo collocato in alto a destra)
  • poi sul menu a tendina Select a user-agent e scegli, dalla lista proposta, una delle voci relative ad Android o iOS (Safari on iPhoneSafari on iPadiPhoneiPad oppure iPod, tanto per citarne qualcuna).

Dopo qualche istante, verrà caricata a schermo l’interfaccia di Instagram dedicata al dispositivo scelto:
a questo punto, non devi far altro che attenerti alle istruzioni che ti ho fornito nella precedente sezione per effettuare l’upload dell’immagine. Una volta terminato il tuo compito, puoi riportare la situazione alla normalità cliccando ancora una volta sull’icona del componente aggiuntivo e selezionando la voce Default dalla lista proposta.

Mozilla Firefox

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Utilizzi Mozilla Firefox e vorresti avvalerti del medesimo trucco per caricare foto su Instagram da Mac?
Nessun problema! Anche in questo caso, però, dovrai affidarti a un componente aggiuntivo conosciuto come User-agent Switcher.

  • Per iniziare, collegati al sito Internet dedicato all’estensione
  • premi sul pulsante Aggiungi a Firefox
  • e finalizza l’operazione cliccando sul pulsante Installa.
    A questo punto
  • apri una nuova scheda
  • premi sul pulsante dell’estensione in alto a destra (
  • contrassegnato da un’icona a forma di omino in impermeabile e cappello), seleziona dal menu a tendina di sinistra la voce Safari
  •  e da quello centrale la voce iOS
  • apponi il segno di spunta accanto alla versione più recente del browser (ad es. Mobile Safari 10.0 su iOS 10.3.3) e finalizza l’operazione
  • cliccando sul pulsante Apply collocato in fondo.
  • Il gioco è praticamente fatto:
    tramite la scheda aperta in precedenza
  • collegati al sito Internet di Instagram
  • effettua l’accesso come di consueto
  • e attieniti alle istruzioni che ti ho fornito nella sezione relativa a Safari per caricare la foto che desideri. Quando hai finito, ricordati di riportare la navigazione alla normalità:
    premi ancora una volta sull’icona di User-agent Switcher
  • premi sui pulsanti Reset Apply e continua a navigare come di consueto.

Caricare foto su Instagram tramite BlueStacks

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L’assenza dei filtri rappresenta per te un limite non trascurabile, dunque avresti il desiderio di caricare foto su Instagram da Mac utilizzando un’interfaccia identica a quella dell’app per smartphone e tablet?

Credo proprio di avere la soluzione adatta al tuo caso:
di seguito intendo spiegarti come effettuare questa operazione avvalendoti di BlueStacks, un emulatore Android disponibile gratuitamente per Mac.
Tramite esso, infatti, potrai installare l’app Instagram per Android sul Mac, ed effettuare l’upload delle foto che desideri tramite quest’ultima.

Prima di continuare, voglio chiarirti un aspetto fondamentale:
la versione gratuita di BlueStacks consiglia saltuariamente l’installazione automatica di alcune app a scopi pubblicitari.
Tuttavia questi si possono tranquillamente ignorare.
In alternativa, è possibile sottoscrivere un abbonamento (4$/mese o 40$/anno) per rimuoverli.

  • Iniziamo:
    per prima cosa, collegati al sito ufficiale dell’emulatore
  • premi prima sul pulsante Scarica Bluestacks
  •  premi poi sul pulsante Download collocato nella pagina successiva
  • e attendi  quindi che il file (BlueStacksInstaller_xx.dmg) venga copiato sul Mac.
  • Adesso avvia il programma appena scaricato
  • facendo doppio clic sull’icona di BlueStacks che compare a schermo
  • poi per avviare l’installazione
  • premi sul pulsante Apri.
    Fatto ciò
  • premi su Continuare
  • e poi anche su Installare
  •  inserisci, quando richiesto, la password del tuo account utente
  • e premi sul pulsante Installa assistente, per finalizzare la procedura.

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  • A questo punto
  • premi sul pulsante Apri le preferenze di sistema e, tramite il pannello delle impostazioni di Mac
  • clicca prima su Consenti
  • e poi sull’icona del lucchetto situata in basso a sinistra.
    Per terminare l’installazione di BlueStacks su macOS
  • digita nuovamente la password del Mac e premi su Sblocca.
  • Completata questa operazione, puoi finalmente configurare il software, in quanto ti verrà chiesto di creare un account BlueStacks, per continuare a utilizzare il programma.
    premi su Inizia
  • e digita le credenziali di accesso dell’account Google di cui disponi (indirizzo email e password).
    Per proseguire
  • premi prima su Avanti
  •  poi su Accetto e, infine
  • su Comincia a usare BlueStacks.

Eventualmente, se non disponi di un account Google, consulta il mio tutorial dedicato all’argomento), in modo capire come effettuare la procedura di registrazione.

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A configurazione terminata, puoi finalmente iniziare a scaricare le app da Google Play:
avvia quindi il Play Store premendo sulla sua icona che vedi nella sezione Home di BlueStacks cerca l’app Instagram, utilizzando l’apposita barra di ricerca e procedi all’installazione dell’app, premendo sui pulsanti Installa Accetto.

  • A questo punto,  è fatto:
    avvia Instagram richiamandolo dall’icona appena aggiunta in BlueStacks, effettua l’accesso con le tue credenziali
  • e premi il pulsante [+] collocato in basso per avviare la procedura di upload dell’immagine, praticamente identica a quella dell’app per smartphone e tablet.
  • L’unico aspetto da tener presente, in questa fase, è la scelta della sorgente da cui prelevare l’immagine:
    se intendi utilizzare foto archiviate sulla memoria di BlueStacks
  • premi senza esitare sulla voce Galleria; se intendi caricare foto presenti nella memoria del computer
  • seleziona invece la voce Scegli da Mac.

Altri emulatori Android

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L’idea di utilizzare un emulatore per Android ti stuzzica, ma non hai trovato in BlueStacks la soluzione ideale per te? Esistono infatti numerosi software progettati per lo scopo, compatibili con macOS, che permettono l’installazione di app da Google Play Store:
ciò significa,  che puoi avvalerti dell’app Instagram per Android anche attraverso differenti da BlueStacks.

Se non sai come si fa ti consiglio di andare sulla mia guida ai migliori emulatori Android, li troverai tutto quello che ti serve.

come archiviare file su mac

come archiviare file su mac

Sei appena passato a Mac e stai cercando delle soluzioni per gestire in maniera efficiente i tuoi file e crearne delle copie di sicurezza?
Hai bisogno di creare degli archivi ZIP in cui organizzare i tuoi documenti di lavoro ma non sai come riuscirci?
Non ti preoccupare, cercheremo di risolvere il problema insieme.

Ho da proporti varie soluzioni che consentono di creare facilmente archivi in formato ZIP ed eseguire backup di tutti i file presenti sul computer.
Non ti resta che scegliere quella che fa maggiormente al caso tuo e scoprire come archiviare file su Mac utilizzandola.

Se ti interessa sapere come archiviare file su Mac in modo da creare degli archivi ZIP contenenti foto, documenti, fogli di calcolo o qualsiasi altro file, puoi utilizzare la funzione integrata “di serie” in OS X oppure un’applicazione di terze parti (se hai esigenze più avanzate).

Per zippare uno o più file sfruttando l’utility di archiviazione presente nel Mac, seleziona gli elementi da includere nell’archivio (usando la combinazione cmd+click), dopodiché fai click destro su uno qualsiasi dei file e seleziona la voce Comprimi elementi dal menu che compare.
Se incontri qualche difficoltà o vuoi maggiori info su questa procedura, leggi la mia guida su come zippare file con Mac.

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Se hai esigenze più avanzate, o comunque ti piacerebbe avere un controllo maggiore sulle tipologie di archivi da creare, puoi archiviare file su Mac utilizzando Keka.
Si tratta di un’applicazione gratuita che permette di estrarre tutte le principali tipologie di archivi compressi ma, soprattutto, di creare archivi ZIP, 7ZIP, TAR, GZIP o BZIP con proprietà personalizzabili.

Per scaricare Keka sul tuo Mac, collegati al sito Internet dell’applicazione e clicca sul pulsante Scarica Keka.
A download completato apri, facendo doppio click su di esso, il file appena scaricato (es.
Keka–1.0.3-intel.dmg) e trascina l’icona di Keka nella cartella Applicazioni di OS X per completare l’installazione del software.

A questo punto, puoi creare facilmente un archivio compresso contenente tutti i file che desideri.
Avvia quindi Keka e seleziona uno dei formati disponibili nella barra degli strumenti del programma (ZIP, 7ZIP, TAR, GZIP o BZIP), dopodiché imposta il livello di compressione che vuoi usare per il tuo archivio (usando la barra di regolazione Metodo), scegli se impostare una password di protezione o se creare un archivio multivolume (suddiviso in più parti) ed avvia la creazione dell’archivio trascinando i file da zippare nella finestra di Keka.

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Se non vuoi archiviare i file per creare degli archivi compressi ma per conservarne delle copie di sicurezza, ci sono varie soluzioni che puoi usare sul tuo Mac.
La prima che ti consiglio è quella inclusa di default in OS X, ossia Time Machine che consente di copiare l’intero contenuto del computer su un hard disk esterno.

Altra soluzione molto affidabile è quella offerta da Carbon Copy Cloner, che come suggerisce il nome consente di clonare e ripristinare l’intero hard disk del Mac.
Scopri in dettaglio come sfruttare entrambi questi strumenti consultando le mie guide su come effettuare un backup con Time Machine e come clonare hard disk Mac.

come attivare bluetooth su mac

come attivare bluetooth su mac

Dopo averlo desiderato per mesi, hai deciso di fare il grande passo e acquistare il tuo primo Mac.
Avendo sempre avuto a che fare con computer equipaggiati con Windows, inizialmente sei rimasto spiazzato dalla grafica di macOS, ma pian piano ci hai preso la mano e adesso sei completamente soddisfatto del tuo acquisto.
Ci sono solo alcuni dettagli che ti sfuggono ancora.
Ad esempio, non avendone mai avuto bisogno prima d’ora, non sei ancora riuscito a capire come collegare un dispositivo Bluetooth al tuo Mac e vorresti capire come riuscire nel tuo intento.
È così?
Allora non vedo dove sia il problema:
se vuoi, ci sono qui io per darti una mano e spiegarti come fare.

Se mi dedichi qualche minuto del tuo tempo libero, posso dirti come attivare Bluetooth su Mac elencandoti tutte le soluzioni a tua disposizione.
Inoltre, ti illustrerò la procedura dettagliata per abbinare un dispositivo esterno e ti spiegherò come poter inviare file dal tuo Mac verso altri computer o dispositivi mobili dotati di Bluetooth. Come dici?
È proprio quello che volevi sapere?
Allora non perdiamo altro tempo in chiacchiere e passiamo subito all’azione!

Coraggio:
mettiti bello comodo, prenditi cinque minuti di tempo libero e dedicati alla lettura dei prossimi paragrafi.
Segui attentamente le indicazioni che sto per darti, prova a metterle in pratica e ti assicuro che attivare il Bluetooth sul tuo Mac sarà facile come bere un bicchier d’acqua. A me non resta altro che augurarti buona lettura e farti un grosso in bocca al lupo per tutto!

Indice

  • Attivare Bluetooth
  • Abbinare un dispositivo al Mac tramite Bluetooth
  • Inviare file dal Mac tramite Bluetooth

Attivare Bluetooth

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Attivare Bluetooth su Mac è un’operazione semplice che richiede pochi secondi di tempo.
Si tratta di una procedura necessaria per abbinare tra loro dispositivi che utilizzano questa tecnologia, ma può essere utile anche per lo scambio di file e per utilizzare funzionalità come Continuity ed Handoff, che consentono di continuare il lavoro cominciato su un altro device Apple, e Hotspot personale, per connettersi alla rete di un iPhone o un iPad.

Entrando più nel dettaglio, per attivare il Bluetooth sul tuo Mac, non devi far altro che accedere alle Preferenze di Sistema premendo sull’icona della rotella d’ingranaggio presente nella barra del Dock e, nella nuova finestra aperta, selezionare l’opzione Bluetooth.
In alternativa, fai clic sull’icona della mela presente in alto a sinistra, nella barra dei menu, seleziona l’opzione Preferenze di Sistema dal menu che compare e clicca sulla voce Bluetooth.

Nella sezione dedicata alla tecnologia Bluetooth, puoi visualizzarne lo stato (Attivo o Non attivo), i dispositivi associati in precedenza e il pulsante per l’attivazione.
Clicca, quindi, sulla voce Attiva Bluetooth per attivare il Bluetooth sul tuo Mac e il gioco è fatto.

Dopo l’attivazione, lo stato del Bluetooth passerà da Non attivo ad Attivo e potrai visualizzare anche il nome associato al tuo Mac, che verrà visualizzato dagli altri dispositivi sia in caso di abbinamento che di trasferimento di file tramite Bluetooth.
Per cambiarlo, accedi alle Preferenze di Sistema, fai clic sulla voce Condivisione e inserisci il nuovo nome nel campo Nome computer.

Inoltre, nella sezione Bluetooth, puoi regolare le impostazioni avanzate premendo sul pulsante Avanzate presente in basso a destra e togliendo o apponendo il segno di spunta accanto alle voci di tuo interesse.

  • Apri Impostazioni Assistita Bluetooth all’avvio se la tastiera non viene rilevata:
    attivando questa funzione, in caso di utilizzo di una tastiera Bluetooth, viene avviata Impostazioni Assistita Bluetooth per collegare il dispositivo se questo non dovesse essere rilevato in automatico all’avvio del Mac.
  • Apri Impostazioni Assistita Bluetooth all’avvio se il mouse/trackpad non viene rilevato:
    consente di avviare Impostazioni Assistita Bluetooth nel caso in cui un mouse o un trackpad Bluetooth non siano riconosciuti e collegati al Mac al suo avvio.
  • Consenti ai dispositivi Bluetooth di riattivare il computer:
    consente di riattivare il Mac (in caso di Stop) utilizzando i dispositivi collegati tramite Bluetooth, come il clic del mouse o l’utilizzo della tastiera.

Dopo aver attivato il Bluetooth e averne regolato le impostazioni avanzate, se sei solito utilizzare tale tecnologia (ad esempio con l’utilizzo di cuffie senza fili) e non vuoi ripetere la procedura appena descritta ogni volta che intendi collegare un dispositivo, ti consiglio di aggiungere la funzione di attivazione/disattivazione Bluetooth nella barra dei menu in modo tale da attivare tale tecnologia con pochi clic.
Accedi, quindi, alle Preferenze di Sistema, clicca sulla voce Bluetooth e apponi il segno di spunta accanto all’opzione Mostra Bluetooth nella barra dei menu e potrai visualizzare il suo simbolo (una “B” stilizzata) in alto a destra.

Aggiungendo questa “scorciatoia” alla barra dei menu, puoi attivare il Bluetooth premendo sul suo simbolo e selezionando la voce Attiva Bluetooth dal menu che compare.
Selezionando, invece, l’opzione Apri preferenze Bluetooth, puoi accedere velocemente alla sezione di gestione dei dispositivi e delle funzionalità avanzate della quale ti ho parlato poc’anzi.

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In alternativa, puoi attivare il Bluetooth chiedendolo a Siri, l’assistente vocale di Apple disponibile sia su iPhone/iPad che su macOS.
Per richiamare Siri, clicca sull’icona di un cerchio colorato in alto a destra (oppure tieni premuto cmd+spazio sulla tastiera) e, una volta comparsa la finestra Come posso aiutarti?, pronuncia “Attiva il Bluetooth“.
Attendi la risposta di Siri e questa, in pochi secondi, soddisferà la tua richiesta.

Abbinare un dispositivo al Mac tramite Bluetooth

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Dopo aver attivato il Bluetooth, puoi abbinare un dispositivo al Mac, come un iPhone, un paio di cuffie senza fili, mouse o tastiere che utilizzano questa tecnologia in maniera molto facile.

Per collegare il Mac a un dispositivo esterno tramite Bluetooth, fai clic sull’icona della rotella d’ingranaggio presente nella barra Dock per accedere alle Preferenze di Sistema, dopodiché seleziona l’opzione Bluetooth e assicurati che anche sul dispositivo da associare sia attivata tale tecnologia.

Adesso, attendi che il Mac trovi tutti i dispositivi Bluetooth nei paraggi e, una volta individuato quello di tuo interesse, fai clic sul pulsante Connetti per stabilire un collegamento tra il Mac e l’altro dispositivo.
Nel caso di collegamento tra un Mac e un altro computer o un dispositivo mobile, assicurati che il codice visualizzato sui due dispositivi sia identico e premi sul pulsante Abbina mostrato sul dispositivo da collegare.
Se può esserti d’aiuto, ti lascio alla mia guida su come collegare iPhone a Mac.

Devi sapere che dopo aver collegato due dispositivi per la prima volta, non sarà più necessario ripetere l’abbinamento seguendo la procedura appena descritta e, nella maggior parte dei casi, il collegamento sarà automatico se entrambi i dispositivi hanno attivo il Bluetooth.
Se così non fosse, fai clic sull’icona del Bluetooth nella barra dei menu in alto sul tuo Mac, seleziona il nome del dispositivo da collegare, premi sul pulsante Connetti dal menu che compare e il gioco è fatto.

Inviare file dal Mac tramite Bluetooth

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Devi sapere che con il tuo Mac puoi anche inviare file tramite Bluetooth ai dispositivi che utilizzano tale tecnologia, come uno smartphone o un altro computer.
Tuttavia, non è possibile traferire file verso dispositivi equipaggiati con iOS, come iPhone e iPad.

Se, quindi, hai provato a inviare un file tramite Bluetooth dal tuo Mac verso il tuo iPhone e hai visualizzato il messaggio Il dispositivo non dispone dei servizi necessari, non devi preoccuparti:
i tuoi dispositivi sono perfettamente funzionanti, ma non è possibile traferire file con questa tecnologia.
In tal caso, sarai contento di sapere che esistono altre soluzioni di questo genere come AirDrop o iCloud.

Per inviare un file da Mac a un altro dispositivo tramite Bluetooth, abbina i due dispositivi come ti ho spiegato nei paragrafi precedenti, dopodiché clicca sull’icona del Bluetooth nella barra dei menu, seleziona il dispositivo di tuo interesse e fai clic sulla voce Invia file a dispositivo.
Scegli, quindi, il file da inviare e premi sul pulsante Invia.

Devi sapere, però, che esiste anche un’altra procedura che permette sia di attivare il Bluetooth che di inviare un file a un altro dispositivo abilitato.
Per prima cosa richiama Spotlight cliccando sull’icona della lente d’ingrandimento presente in alto a destra nella barra dei menu o premendo la combinazione di tasti cmd+spazio da tastiera.
Adesso, digita Bluetooth nel campo Ricerca Spotlight e schiaccia il pulsante Invio della tastiera:
in automatico, si aprirà una nuova finestra per l’attivazione del Bluetooth.

Pigia, quindi sul pulsante Attiva Bluetooth (se è disattivato) e, nella nuova finestra aperta, prima seleziona il file da inviare e poi premi sul pulsante Invia.
Nella schermata Seleziona dispositivo Bluetooth, seleziona il dispositivo di tuo interesse e clicca sul pulsante Invia per avviare il trasferimento.

app per mac

app per mac

Hai comperato da pochissimo il tuo primo Mac e ti piacerebbe ricevere qualche utile consiglio riguardo quali app scaricare sul tuo computer a marchio Apple?
Beh, direi allora che sei capitato sull’articolo giusto, al momento giusto.
Con questo tutorial di oggi era infatti mia intenzione indicarti proprio le migliori app per Mac, quelle praticamente indispensabili per effettuare le più svariate operazioni.

Se la cosa ti interessa, non posso dunque far altro se non consigliarti di metterti posizionato ben comodo dinanzi il tuo computer e di concentrarti attentamente sulla lettura delle indicazioni che trovi di seguito.
Ti proporrò applicazioni per modificare foto, per convertire video, per effettuare la manutenzione del sistema e chi più ne ha più ne metta, sia gratis (in alcuni casi con acquisti in-app) che a pagamento.
Insomma, qualsiasi siano le tue esigenze alla fine, vedrai, riuscirà a trovare delle risorse utili ed interessanti.

Ah, quasi dimenticavo:
per completezza d’informazione provvederò anche ad illustrarti come fare per scaricare ed installare le app sul tuo computer della “mela morsicata”, nel caso in cui non lo sapessi, oltre che come rimuoverle, qualora dovessi avere di ripensamenti.
Detto ciò… buona lettura e buon download!

Indice

  • Come scaricare e installare le app
  • Migliori app
    • Foto e video
    • Audio e musica
    • Internet e messaggistica
    • Produttività
    • Utility e manutenzione
    • Altro
  • Come disinstallare le app

Come scaricare e installare le app

Come anticipato qualche riga più su, prima di indicarti quelle che ritengo essere le migliori app per Mac mi sembra doveroso spiegarti come e dove poter scaricare tali risorse sul tuo computer e soprattutto come installarle.

Allo stato attuale delle cose, le app per Mac possono essere scaricate dal Mac App Store, lo store made in Apple presente “di serie” su tutti i Mac a partire dal 2011, con il lancio d Snow Leopard, oppure da altri store online o, ancora, direttamene dati siti degli sviluppatori.

Per quel che concerne il Mac App Store, come lascia intendere il nome stesso, si tratta di un negozio virtuale di applicazioni, gratuite e non, tutte esenti da potenziali rischi (per l’utente e per il computer) in quanto verificate direttamente da Apple e suddivise per categoria.

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Per scaricare le app dal Mac App Store occorre cliccare sul nome dell’app di interesse, premere sul pulsante Ottieni/Prezzo app (al posto di Prezzo app trovi indicato il prezzo dell’applicazione quando a pagamento) e poi su Installa ed è fatta.
Facendo in questo modo, l’applicazione verrà scaricata automaticamente nella cartella Applicazioni del Mac ed installata ed a procedura ultimata potrà subito essere avviata.

Per effettuare i download è altresì indispensabile disporre di un account Apple (se ben ricordi, ti ho spiegato come crearne uno nella mia guida su, appunto, come creare un ID Apple) con il quale bisogna aver effettuato l’accesso sul Mac App Store, cliccando sull’apposito collegamento posto a destra, in corrispondenza della sezione Link veloci nella sezione In primo piano.

Esiste anche una versione del Mac App Store accessibile da Web ma il download deve sempre passare per lo store presente sul Mac.
Difatti accedendo alla pagina relativa ad una data app e cliccando poi su Visualizza nel Mac App Store viene immediatamente aperta la finestra dello store sul computer ed è possibile procedere così come indicato poc’anzi.

Per quanto riguarda il download dai siti Internet di terze parti, solitamente basta fare clic sul bottone per il download/per l’acquisto e il file dell’applicazione (o il relativo pacchetto .dmg) viene scaricata nella cartella Download del Mac.
Da li, per eseguire l’installazione basta trascinare il file con l’icona all’app nella cartella Applicazioni ed è fatta.
Solo in alcuni casi viene proposta una procedura d’installazione alternativa ma comunque sia guidata che riprende quella che generalmente occorre eseguire sui computer Windows.

Successivamente, per aggirare le limitazioni imposte da Apple nei confronti degli sviluppatori non autorizzati, bisogna recarsi in Preferenze di sistema > Sicurezza e Privacy e bisogna spuntare la dicitura App Store e sviluppatori non identificati che sta in basso (se non riesci a selezionare tale voce clicca prima sul lucchetto in basso a sinistra e digita la password del tuo account locale).
Successivamente occorre fare clic destro sull’icona dell’app, scegliere la voce Apri dal menu che appare e confermare l’esecuzione dell’applicazione (solo la prima volta).

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Da notare che per quanto riguarda il download da siti terzi è sempre bene prestare particolare attenzione alle fonti ed alla compatibilità con la versione di OS X/macOS in uso sul Mac poiché non essendo app certificate direttamente da Apple potrebbero creare dei problemi o comunque sia non essere perfettamente fruibili.

Migliori app

Ora che hai le idee perfettamente chiare riguardo il come scaricare le app per Mac direi che sei finalmente pronto per passare allo step successivo:
scoprire le risorse per te più interessanti e, appunto, scaricarle sul tuo computer Apple.
Trovi quelle che ritengo essere le migliori applicazioni proprio qui sotto.

Foto e video

Stai cercando qualche bella applicazione che ti consenta di visualizzare e di intervenire su foto e video apportandogli modifiche varie?
Allora da’ uno sguardo alle risorse che trovi qui sotto e vedrai che riuscirai a trovare pane per i tuoi denti.

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  • iMovie – Prodotto dalla stessa Apple per i suoi utenti, si tratta di un potente e rinomato programma per l’editing video che può essere impiegato sia a livello domestico che professionale.
    Permette di intervenire sui video già realizzati e di crearne di nuovi con foto, musica ed ulteriori filmati.
    Gratis.
  • VLC – È uno dei player multimediali più apprezzati ed utilizzati in assoluto in tutto il globo.
    Consente di riprodurre praticamente qualsiasi file audio e video (oltre che flussi di rete e podcast) senza dover installare ulteriori risorse sul computer.
    L’interfaccia è un po’ scarna, è vero, ma vale sicuramente la pensa usarlo.
    Gratis.
  • HandBrake – Uno dei più apprezzati ed utilizzati convertitori video per Mac (e non solo). Permette di generare filmati MP4 o MKV partendo da tutti i principali formati di file video ed integra una serie di profili già pronti all’uso tramite i quali è possibile semplificare ulteriormente la procedura di conversione selezionato quello d’interesse.
    Gratis.
  • Pixelmator – Definito dai più come la controparte del celebre Photoshop per il solo universo Apple, si tratta di un’app che consente di editare in maniera completa e professionale ma al contempo semplice foto ed immagini di varo genere.
    Offre tantissimi strumenti, pannelli e funzioni varie per l’image editing, supporta i livelli, la correzione del colore e molto altro ancora.
    Costa 16,99 euro.
  • Tonality – Un vero e proprio must have per i fotografi, professionali e non.
    Utilissima per donare un classico effetto bianco e nero alle istantanee.
    Offre un gran numero di parametri e preset utili per mettere in risalto anche il più piccolo dettagli degli scatti effettuati.
    Costa 16,99 euro.

Audio e musica

Cerchi un’app per convertire questo o quell’altro file audio?
Hai bisogno di qualche risorsa che ti consenta di creare della buona musica?
Allora le app che trovi elencate qui di seguito sicuramente sapranno soddisfarti.

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  • GarageBand – L’applicazione di casa Apple che assiste gli utenti nella composizione dei propri brani musicali, registrati collegando gli strumenti al computer o suonati direttamente in via digitale, con una interfaccia chiara e facile da comprendere.
    Gratis.
  • Stringed 2 – Semplice app che offre la possibilità di regolare a piacimento il pitch e il tempo di un file audio con estrema facilità e semplicità.
    Costa 5,49 euro.
  • Audacity – Ottimo e rinomato editor audio ricco di funzionalità e di natura open source.
    Praticamente un must have.
    Gratis.
  • Shazam – Ottima applicazione capace di individuare al volo il titolo dei brani ascoltati quando sono in riproduzione.
    Agisce direttamente dalla barra di sistema.
    Gratis.
  • Music Converter – Un bel convertitore per file audio specifico per Mac.
    Supporta numerosi formati, ha un’interfaccia abbastanza intuitiva ed è apprezzato dai più.
    Gratis.

Internet e messaggistica

Passiamo ora alle app per Mac utili per la gestione della posta elettronica, per navigare in Internet, per comunicare con gli amici e che comunque sia in un modo o nell’altro hanno a che fare con il Web.
Eccole.

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  • Chrome – “Semplicemente” il browser Web di casa Google in versione Mac.
    Gratis.
  • WhatsApp Desktop – Ha davvero bisogno di presentazioni?
    Si tratta del client desktop per Mac della celebre app per la messaggistica istantanea mediante cui è possibile chattare con tutti i propri contatti direttamente dalla scrivania dei computer a marchio Apple.
    Gratis.
  • Telgram – Client desktop del servizio per la messaggistica istantanea concorrente a WhatsApp.
    Le funzioni sono praticamente le stesse di quelle che vengono offerte su tutti gli altri dispositivi da cui è fruibile.
    Gratis.
  • Spark – Ottimo client email da utilizzare in alternativa all’app Mail installata di serie su tutti i Mac.
    Ha una bella interfaccia, consente di smistare agevolmente le caselle di posta particolarmente “affollate”, di impostare degli avvisi per specifici messaggi, di attivare lo snooze e molto altro ancora.
    Gratis.
  • Tweetbot for Twitter – Ottimo e rinomato client alternativo per Twitter che consente di sfruttare il famoso servizio di microblogging alla massima potenza e direttamente dalla scrivania del Mac.
    Costa 10,99 euro.

Produttività

Utilizzi il Mac per lavoro o per studio e cerchi delle applicazioni che possono permetterti di svolgere il tutto con maggiore facilità?
Allora molto probabilmente quelle che trovi qui sotto sapranno soddisfarti.

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  • Pages, Numbers e Keynote – Le applicazioni di casa Apple che compongono la suite d’ufficio iWork utili, rispettivamente, per leggere e redigere testi, creare e visualizzare fogli di calcolo e realizzare e riprodurre presentazioni.
    Gratis.
  • PDF Expert – Modifica PDF – Ottima applicazione tramite la quale è possibile leggere, annotare e modificare i file in formato PDF.
    Estremamente performante e perfettamente integrata con il Mac.
    Costa 64,99 euro.
  • Magnet – Piccola ma utilissima app che consente di “domare” ogni finestra aperta sulla scrivania allineandole al volo e ridimensionandole in automatico.
    Costa 1,09 euro.
  • SimpleMind Lite – Consente di creare mappe concettuali e mentali in maniera semplice e veloce.
    Gratis.
  • Fantastical 2 – Un calendario alternativo a quello disponibile di serie pieno zeppo di funzionalità avanzate tra le quali un algoritmo di comprensione del linguaggio altamente innovativo.
    Costa 54,99 euro.

Utility e manutenzione

Qui sotto ci sono invece tutte quelle app che rientrano nella categoria delle utility e/o che possono tornarti utili per effettuare un po’ di sana manutenzione sul tuo Mac.

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  • OnyX – Famosissimo software utile per la manutenzione e l’ottimizzazione dei sistemi operativi Apple.
    Integra tantissime funzioni e strumenti e si rivela di grande aiuto per impostare preferenze nascoste.
    Ne è disponibile una variante specifica per ciascuna versione di OS X/macOS.
    Gratis.
  • The Unarchiver – Ottima app costantemente aggiornata che permette di decomprimere i file compressi nei formati più comuni, incluso il RAR.
    Gratis.
  • Gemini 2:
    The Duplicate Finder
    – Ottima risorsa per cercare ed individuare al volo i file duplicati salvati sul computer andando dunque a liberare in pochi clic lo spazi occupato inutilmente.
    È molto precisa ed ha una bella interfaccia.
    Costa 21,99 euro.
  • Memory Clean – Monitor and Free Up Memory – Semplice ma utilissima applicazione che consente di monitorare la memoria RAM del Mac e liberarla al volo, direttamente dalla barra di stato.
    Gratis.
  • CleanMyDrive 2 – Buon disk manager per unità esterne e interne che permette di accedere rapidamente a qualsiasi disco collegato al computer con informazioni dettagliate sull’utilizzo dello spazio.
    Gratis.

Altro

Per concludere, desidero segnalarti tutte quelle applicazioni che per un motivo o per un altro non rientrano nelle categorie precedenti ma che ritengono comunque sia il caso che tu debba provare almeno una volta.
Le trovi nel seguente elenco.

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  • Amphtamine – Semplice ma funzionale app che una volta in uso impedisce al Mac di andare in stop.
    Offre anche diverse ed interessanti opzioni avanzate configurabili a piacimento.
    Gratis.
  • Bitdefender Virus Scanner – È vero, i virus su Mac non sono ancora così diffusi come su Windows, ma esistono, questo è un dato di fatto.
    Avere dunque a disposizione uno strumento per effettuare di tanto in tanto qualche scansione all’intero disco ed ai singoli file come nel caso di quest’ottima app di casa Bitdefender (e dunque basata sul motore del celebre antivirus) è utilissimo.
    Gratis.
  • Parcel – Vuoi tenere traccia delle tue spedizioni direttamente dalla scrivania del Mac senza dover visitare ogni volta i singoli siti Internet dei corrieri?
    Allora quest’applicazione fa al caso tuo.
    Semplice ma funzionale, supporta tutti quelli che sono i più diffusi servizi di spedizione al mondo.
    Gratis.
  • 1Password – Indispensabile app per tenere sotto controllo e perfettamente sincronizzate sui vari device Apple tutte le proprie password mediante l’uso di una comoda password master.
    Gratis.
  • Reeder 3 – Un bel lettore di feed RSS in perfetto stile Apple e pino zeppo di interessanti funzioni.
    Supporta gestures, temi e scorciatoie da tastiera personalizzate.
    Costa 10,99 euro.

Come disinstallare le app

Ci hai ripensato e vuoi eliminare una o più delle app per Mac che hai scaricato ed installato?
Ovviamente si può fare.
Mi chiedi come?
Te lo spiego subito.

Nel caso delle app scaricare dal Mac App Store, tutto quello che devi fare è accedere a Launchpad di OS X/macOS cliccando sulla sua icona (il missile) presente nella barra Dock dopodiché devi individuare l’applicazione che desideri eliminare, cliccaci sopra con il tasto sinistro del mouse e continuare a tenere premuto sino quando non vedi comparire una x nell’angolo in alto a destra. Per rimuoverla, clicca sulla x e rispondi in maniera affermativa all’avviso che appare.

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Nel caso delle app scaricare da fonti esterne al Mac App Store, per disinstallarle devi semplicemente trascinarne l’icona dalla cartella Applicazioni a quella del Cestino, sulla barra Dock.
Successivamente ricordarti di svuotare il cestino facendoci clic cesro sera, selezionando l’apposita voce dal menu che appare e dando conferma dell’esecuzione dell’operazione.

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Ci sono poi alcune applicazioni che non si possono disinstallare trascinando la loro icona sul cestino (solitamente sono quelle che prevedono una procedura di installazione ad hoc) ma includono degli appositi tool di disinstallazione come i programmi per Windows.
Il tool può solitamente essere reperite direttamene sul sito Internet del relativo sviluppatore.

Se hai bisogno di ulteriori dettagli sul da farsi, ti consiglio di consultare il mio articolo su come disinstallare applicazioni Mac tramite cui ho provveduto a parlarti della questione in maniera estremamente approfondita.

come abilitare java su mac

come abilitare java su mac

Un collega ti ha mostrato il funzionamento di un programma scritto in Java molto utile per il lavoro che stai svolgendo ma, non avendo mai avuto a che fare con questo linguaggio prima d’ora, non hai la più pallida idea di come mandarlo in esecuzione sul tuo Mac.
Senza perderti d’animo, hai subito aperto Google alla ricerca di una soluzione al tuo problema e sei capitato proprio qui, sul mio sito Web.

Se le cose stanno in questo modo, allora sappi che ti trovi nel posto giusto, al momento giusto! Di seguito, infatti, ti spiegherò per filo e per segno come abilitare Java su Mac, in modo da poter eseguire con facilità i programmi scritti mediante il suddetto linguaggio di programmazione.

Dunque, senza esitare un attimo in più, mettiti bello comodo e leggi con attenzione tutto quanto ho da spiegarti sull’argomento:
sono sicuro che, al termine della lettura di questa guida, avrai acquisito le competenze necessarie per raggiungere agevolmente l’obiettivo che ti sei prefissato.
Detto ciò, non mi resta altro da fare, se non augurarti buona lettura e buon lavoro!

Indice

  • Informazioni preliminari
  • Come installare Java su Mac
    • JRE
    • JDK
  • Come eseguire un programma Java
    • File .class
    • File .jar
    • File .JNLP
    • Eseguire Java nel browser

Informazioni preliminari

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Prima di entrare nel vivo di questa guida e di spiegarti, nel concreto, come abiliatre Java su Mac, lascia che ti dia qualche informazione in più in merito all’argomento.

Al fine di consentire l’esecuzione dei programmi scritti in linguaggio Java, è necessario che su macOS sia installato un software denominato JRE (Java Runtime Environment):
se non ne avessi mai sentito parlare, si tratta di un programma che contiene tutti i componenti necessari per avviare correttamente numerose categorie di programmi scritti in Java. JRE è disponibile per tutte le maggiori piattaforme desktop (Windows, Linux e, ovviamente, macOS) e può essere scaricato da Internet in forma del tutto gratuita.

Altra “variante” dell’ambiente di esecuzione Java è, invece, JDK, o Java Development Kit:
esso aggiunge, oltre agli strumenti messi a disposizione da JRE, altri componenti aggiuntivi che consentono di creare dei veri e propri utilizzando Java.
JDK è un software concesso in licenza da Oracle e scaricabile gratuitamente da Internet.

Fatta questa doverosa premessa, ti starai certamente chiedendo quale delle due versioni sia più conveniente, giusto?
Beh, tutto dipende da quelle che sono le tue necessità:
se devi soltanto eseguire dei programmi scritti in linguaggio Java, l’installazione di JRE è più che sufficiente.
Se, invece, hai intenzione di imparare Java e di iniziare a scrivere programmi in prima persona, allora si renderà necessario installare l’intero ambiente JDK.

Scopo di questo tutorial sarà, per l’appunto, guidarti nell’installazione di JRE o JDK su macOS e indicarti, in seguito, come eseguire le più diffuse tipologie di programmi Java e come abilitare il relativo plugin nel browser, ove possibile.

Come installare Java su Mac

Chiarita la differenza tra le due principali versioni dell’ambiente Java attualmente esistenti, è arrivato il momento di passare all’opera e di mostrarti, nel concreto, come abilitare Java su Mac.
Di seguito ti spiego come procedere sia con l’installazione di JRE, ossia dell’ambiente di sola esecuzione delle applicazioni Java, che con quella di JDK, cioè dell’ambiente di sviluppo completo.

JRE

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Installare Java Runtime Enviroment (JRE) su macOS è davvero semplicissimo:
tanto per cominciare, collegati alla pagina di download del software, clicca sul pulsante Accetto tutti i cookie, se necessario, quindi premi il pulsante Download gratuito di Java e, giunto alla pagina successiva, premi il bottone Accettate e avviate il download gratuito, per ottenere il pacchetto d’installazione del software.
Se richiesto, clicca sulla voce Consenti, in modo da bypassare le limitazioni di sicurezza imposte da Safari.

A download ultimato, lancia il file .dmg ottenuto e fai doppio clic sul pacchetto d’installazione del programma (ad es.
Java X Update YYY) contenuto nella finestra che si apre successivamente a schermo. Per avviare l’installazione del programma, clicca sul pulsante Apri, inserisci la password di amministrazione del Mac (la stessa che usi per effettuare l’accesso al sistema, per intenderci) e premi il pulsante OK, per superare le limitazioni di sicurezza imposte da macOS.

A questo punto, non ti resta che cliccare sul pulsante Installa, in modo da procedere con il setup di Java.
Se tutto è filato liscio, dopo alcuni istanti, un messaggio di conferma dovrebbe avvisarti dell’avvenuta installazione del software:
quando ciò accade, premi il pulsante Chiudi, per finalizzare il tutto.

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A questo punto, per verificare che Java sia stato correttamente installato su macOS, avvia le Preferenze di sistema cliccando sull’icona a forma d’ingranaggio annessa alla barra Dock e, giunto alla finestra successiva, verifica la presenza dell’icona di Java all’interno delle opzioni disponibili.

Se desideri verificare la versione di Java installata sul Mac o controllare l’eventuale presenza degli aggiornamenti, clicca sulla summenzionata icona, attendi l’apertura del pannello di controllo di Java e clicca sulla scheda Aggiorna, collocata in alto.

JDK

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Se, invece, ti interessa iniziare a programmare in Java e vuoi ottenere il software di sviluppo Java Development Kit (o JDK), fai così:
collegati al sito Internet della suite, clicca sul pulsante Accetto tutti i cookie, se necessario, dunque clicca sul pulsante Java Download collocato al centro della pagina (sotto la dicitura Java SE Downloads) e attendi che la pagina successiva venga interamente caricata.

A questo punto, individua il riquadro Java SE Development Kit X.Y.Z (dovrebbe trovarsi in fondo alla pagina), apponi il segno di spunta accanto alla voce Accept License Agreement e clicca sul link jdk-X.Y.Z_osx-x64_bin.dmg, in modo da avviare il download del pacchetto d’installazione di JDK.
Se necessario, clicca sul pulsante Consenti per bypassare le limitazioni di sicurezza di Safari.

Una volta ottenuto il file contenente l’ambiente JDK, avvialo, fai doppio clic sul file .pkg contenuto al suo interno e, per procedere con l’installazione del software, clicca in sequenza sui pulsanti Continua e Installa.
Quando richiesto, inserisci la password di amministrazione del Mac, premi il pulsante Installa software e, al termine del processo, clicca sul pulsante Chiudi, per uscire dal programma d’installazione.
Infine, scegli se spostare o meno quest’ultimo nel cestino, cliccando sui pulsanti Sposta o su Non spostarlo e OK.

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Ora, per verificare che l’installazione di JDK sia andata a buon fine, apri il Terminale di macOS (puoi richiamarlo dalla cartella Altro del Launchpad oppure dal menu Vai > Utility del Finder) e digita, al suo interno, il comando java -version, seguito dalla pressione del tasto Invio.

Come eseguire un programma Java

Ora che sei riuscito finalmente ad abilitare Java su Mac, è arrivato il momento di capire come avviare i programmi scritti attraverso tale linguaggio di programmazione.
In ambito casalingo, potresti trovarti al cospetto di almeno tre differenti categorie di programmi Java:
gli eseguibili con estensione .class, gli eseguibili con estensione .jar e gli eseguibili con estensione .JNLP.
Di seguito ti elenco le caratteristiche di ciascuno di questi tipi di file, insieme con le modalità di apertura degli stessi.

File .class

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Questa categoria di file si riferisce al file binario proveniente da una classe Java precedentemente compilata (mediante il comando javac NomeClasse.java).
Chiaramente, un eseguibile di questo tipo deve trovarsi all’interno della cartella (del package) contenente le altre classi e gli altri metodi necessari per la sua esecuzione, altrimenti verrà generato un errore di runtime.

Per eseguire un file con estensione .class, avvia il Terminale di macOS (richiamabile dal menu Vai > Utility del Finder), spostati nella cartella che contiene il file .class mediante il comando cd /Percorso/Cartella (ad es.
cd ~/Desktop, se l’eseguibile si trova sulla scrivania), premi il tasto Invio della tastiera e, allo stesso modo, impartisci il comando java NomeFile, omettendo l’estensione .class.

File .jar

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I file con estensione .jar, a differenza dei precedenti, contengono al loro interno tutto il necessario per essere eseguiti da qualsiasi computer dotato di JRE o JDK, a prescindere dalla relativa posizione.

Su macOS, puoi eseguire un file con estensione .jar facendo clic destro sullo stesso, selezionando la voce Apri dal menu contestuale proposto e cliccando nuovamente sul pulsante Apri, per superare le restrizioni imposte da macOS.

In caso di problemi, puoi altresì avviare un file di questo tipo direttamente dal Terminale:
richiama quest’ultimo dalla cartella Altro del Launchpad, spostati nella cartella che contiene il file .jar avvalendoti del comando cd /Percorso/Cartella (ad es. cd ~/Desktop) e mandalo in esecuzione mediante il comando java -jar NomeFile.jar.
Per maggiori informazioni, leggi pure la mia guida su come aprire i file JAR.

File .JNLP

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L’estensione .JNLP identifica un particolare file progettato per l’avvio di un programma scritto in Java, il cui codice risiede però su Internet:
all’avvio, questa tipologia di applicazione scarica in locale una copia del file, lanciando subito dopo la prima istruzione valida per la sua esecuzione.
In altre parole, un file JNLP è il “lanciatore” di un altro programma scritto in Java.

Detto ciò, il modo più semplice per avviare un file di questo tipo consiste nel fare clic destro sulla sua icona, selezionando poi la voce Apri dal menu contestuale visualizzato a schermo.
Per concludere, clicca sul pulsante Apri per superare le restrizioni di sicurezza imposte da macOS e continuare con l’esecuzione del programma.

Se lo ritieni opportuno, sappi che i file JNLP possono essere avviati anche dal Terminale:
avvia quest’ultimo richiamandolo dalla cartella Altro del Launchpad, spostati nella cartella contenente il file JNLP di tuo interesse digitando il comando cd /Percorso/Cartella (ad es.
cd ~/Scrivania) e, infine, manda in esecuzione il file impartendo il comando javaws NomeFile.JNLP.
Per maggiori informazioni, dai un’occhiata al mio tutorial su come aprire i file JNLP.

Come abilitare Java nel browser

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Come dici?
Hai installato Java con l’apposito intento di eseguire applicazioni Web mediante il browser che sei solito usare sul Mac?
In questo caso, non credo di avere buone notizie da darti:
per questioni strettamente legate alla sicurezza, i browser Safari (a partire dalla versione 12), Chrome Firefox non supportano più l’uso del plugin su macOS.
Il plugin di Java risulta invece funzionante con le versioni di Safari inferiori alla 12.

Dunque, se disponi della suddetta versione del browser e desideri avvalerti del plugin Java, assicurati innanzitutto che Java risulti abilitato per l’esecuzione di codice remoto:
per verificarlo, accedi alle Preferenze di sistema del Mac (cliccando sull’icona a forma d’ingranaggio situata sul Dock), clicca sull’icona di Java e, giunto alla finestra successiva, fai clic sulla scheda Sicurezza.

Successivamente, verifica la presenza del segno di spunta accanto alla voce Abilita il contenuto Java per il browser e le applicazioni Web Start (altrimenti fallo tu) e clicca sui pulsanti Applica OK per confermare le modifiche.

Ora, avvia il browser Safari, recati nel menu Safari > Preferenze e clicca sulla scheda Sicurezza, situata nella parte alta del nuovo pannello che compare a schermo.
A questo punto, clicca sulle voci Consenti plugin Gestisci impostazioni del sito Web, seleziona la dicitura Java e, mediante il menu a tendina Quando si visitano altri siti Web, seleziona l’opzione più adatta alle tue necessità, a scelta fra ConsentiSempre consentito oppure Chiedi.
Per concludere e applicare le modifiche, clicca sul pulsante Fine.

Ora, puoi testare rapidamente il funzionamento del plugin di Java su Safari nel seguente modo:
collegati a questa pagina Web, clicca sul pulsante Accetto tutti i cookie, poi su Accetta e continua e, infine, su Esegui:
se il plugin è stato correttamente abilitato, dovresti veder comparire il messaggio Congratulazioni, accompagnato da una spunta verde.

Quando hai finito, ricordati di disattivare nuovamente Java in Safari, seguendo la medesima procedura vista poc’anzi e selezionando l’opzione per disattivare il funzionamento del plugin Java dal menu a tendina Quando si visitano altri siti Web.

come affiancare due foto con mac

come affiancare due foto con mac

Pur non essendo un grande esperto di grafica o fotoritocco, vorresti riuscire ad affiancare due foto sul tuo Mac per creare un bel collage da condividere online?
Credo di avere quel che fa per te, mi riferisco a Free Collagerator.

Free Collagerator è un’applicazione per Mac disponibile gratuitamente (almeno fin quando sarà in fase beta) che permette di realizzare facilmente collage di foto in pochi click.
Ecco come affiancare due foto con Mac utilizzandolo.

Se vuoi scoprire come affiancare due foto con Mac, il primo passo che devi compiere è collegarti al sito Internet di Free Collagerator e cliccare sul pulsante Download per scaricare il programma sul tuo computer.
A download completato apri, facendo doppio click su di esso, il file appena scaricato (download-collagerator-mac.dmg) e trascina l’icona di Free Collagerator nella cartella Applicazioni di OS X per installare l’applicazione sul Mac.

Adesso non ti rimane altro che lanciare Free Collagerator e cliccare sul pulsante New collage per avviare la creazione di un nuovo collage.
Nella finestra che si apre, seleziona la risoluzione che deve avere il collage dal menu a tendina Page size, l’orientamento (orizzontale o verticale) e fai doppio click sulla voce Black border.

Trascina quindi le due foto che desideri affiancare nella finestra di Free Collagerator e seleziona la scheda Theme per regolarne spaziatura (Arrange), ombreggiature (attivabili in Shadows) e colore di sfondo (Background).
Quando sei soddisfatto del risultato ottenuto, seleziona la voce Export dal menu File e seleziona formato e risoluzione in cui salvare il collage dalla finestra che si apre.

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È possibile affiancare due foto con Mac utilizzando anche altre applicazioni che sicuramente conoscerai.
Mi riferisco a Photoshop, il software di fotoritocco più famoso del mondo, e Picasa, nota applicazione prodotta da Google che consente di visualizzare, organizzare e ritoccare facilmente le foto digitali.

Anche se leggermente più complesso rispetto a quanto appena visto con Free Collagerator, affiancare le immagini con Photoshop è possibile in pochissimi click ed è un’operazione alla portata di tutti.
Se vuoi saperne di più, leggi la mia guida su come affiancare due foto con Photoshop in cui troverai tutti i dettagli su questa procedura.

Anche Picasa rende la creazione di collage un gioco da ragazzi.
Se non ci credi, dai un’occhiata al mio tutorial su come affiancare due foto con Picasa e prova a metterlo in pratica.
Scommetto che rimarrai stupito dalla semplicità di questa operazione.

come aggiornare mac

come aggiornare mac

Sei appena passato da Windows a macOS e vorresti qualche informazione su come funziona il sistema di aggiornamento del sistema operativo Apple?
Stai provando a scaricare un aggiornamento dal Mac App Store ma l’operazione non va a buon fine a causa di un errore e non sai come risolvere il problema?
Non ti preoccupare, se vuoi ci sono qua io a darti una mano.

Dedicami cinque minuti del tuo tempo libero e ti spiegherò come aggiornare Mac utilizzando tutti i sistemi possibili e immaginabili.
Vedremo dunque come aggiornare macOS (e le applicazioni installate sul computer) utilizzando l’apposita funzione del Mac App Store, come risolvere i problemi di download del Mac App Store, come sfruttare i Combo Update rilasciati da Apple sul suo sito ufficiale e, dulcis in fundo, come effettuare un’installazione pulita della versione più recente di macOS.

Molti dei nomi e dei termini che ti ho appena elencato ti risultano oscuri?
Non ti preoccupare, se sei nuovo del mondo Mac è normale.
Adesso però, proprio per questo, non perdere altro tempo e mettiti subito all’opera:
prenditi un po’ di tempo libero, leggi le indicazioni che sto per darti e mettile in pratica per aggiornare il tuo Mac alla versione più recente di macOS.
È tutto gratis!

Indice

  • Operazioni preliminari
  • Aggiornare Mac
    • Configurazione degli aggiornamenti automatici
    • Installazione degli aggiornamenti automatici
    • Cosa fare in caso di problemi
  • Aggiornare Mac tramite Combo Update
  • Aggiornare Mac effettuando un’installazione pulita

Operazioni preliminari

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Prima di installare un aggiornamento per macOS, sia esso un aggiornamento intermedio (es.
da macOS 10.12.3 a macOS 10.12.4) o un major upgrade (es.
da macOS 10.11.x a macOS 10.12), è sempre opportuno effettuare un backup dei propri dati.
Sia chiaro, aggiornare il Mac non comporta la cancellazione dei dati, ma si sa, in situazioni del genere è sempre bene essere previdenti e mettere in salvo tutti i dati a cui si tiene di più.

Per effettuare il backup dei tuoi dati puoi affidarti a Time Machine, lo strumento di backup incluso “di serie” in macOS, puoi utilizzare un comunissimo hard disk esterno su cui copiare i tuoi file e/o puoi avvalerti di servizi di cloud storage quali Dropbox, iCloud Drive e Google Drive.
A te la scelta.
L’importante è non andare di fretta e fare una copia, possibilmente duplice (magari una online e una offline), dei propri dati.

Se ti serve una mano nell’utilizzo di Time Machine, puoi consultare la mia guida su come effettuare un backup con Time Machine, mentre se vai alla ricerca di un buon disco esterno su cui custodire i tuoi dati, da’ un’occhiata alla mia guida all’acquisto dedicata agli hard disk esterni.

Nota: se stai per effettuare un major upgrade, prima di procedere e perdere del tempo inutilmente, accertati che il tuo Mac sia compatibile con la nuova versione di macOS rilasciata da Apple.
Trovi queste informazioni nelle note di rilascio o una semplicissima ricerca su Google.

Aggiornare Mac

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Il modo più semplice per aggiornare Mac è rivolgersi a Preferenze di sistema, per quel che concerne gli aggiornamenti di sistema, e al Mac App Store, per quel che concerne le applicazioni scaricate dal Mac App Store (quelle scaricate dai siti esterni vanno aggiornate usando l’apposita funzione inclusa in ciascuna di esse).

Apri, dunque, Preferenze di sistema (l’icona dell’ingranaggio che si trova sulla barra Dock), scegli l’icona Aggiornamento software e attendi la ricerca degli ultimi aggiornamenti di sistema disponibili.
Se viene rilevata la presenza di update, accetta la loro installazione cliccando sul pulsante Aggiorna ora e seguendo poi le indicazioni su schermo.

Per quel che concerne le applicazioni, puoi verificare la disponibilità di aggiornamenti aprendo il Mac App Store e selezionando la voce Aggiornamenti dalla barra laterale di sinistra.
Se sono disponibili degli update per un’app, clicca sul pulsante per installarli, che dovresti trovare in corrispondenza del nome dell’applicazione.

Se utilizzi una versione di macOS precedente alla 10.14 Mojave, devi scaricare sia gli aggiornamenti di sistema che gli aggiornamenti delle app tramite il Mac App Store. Se configurato in maniera opportuna, il Mac App Store può gestire tutti gli aggiornamenti in maniera automatica, nel senso che può verificare la disponibilità di aggiornamenti, può scaricarli in background e, al termine del download, può proporre all’utente la loro installazione tramite delle notifiche che compaiono sul desktop.
L’utente, a quel punto, può decidere se procedere con l’installazione dell’update (che di solito necessita del riavvio del computer) o se posticipare l’operazione cliccando su degli appositi pulsanti.

Il meccanismo di aggiornamento è lo stesso sia per gli aggiornamenti intermedi (es.
da macOS 10.12.3 a macOS 10.12.4) che per i major upgrade (es.
da macOS 10.11.x a macOS 10.12).
Cambiano però i tempi e le modalità d’installazione:
gli aggiornamenti intermedi si installano automaticamente in pochi minuti (in genere una quindicina) senza interventi da parte dell’utente.
I major upgrade vengono installati tramite un’apposita applicazione che viene scaricata sul Mac (es.
macOS Sierra nel caso di macOS 10.12) e richiedono, almeno inizialmente, un intervento da parte dell’utente, il quale deve accettare le condizioni d’uso del software e deve selezionare il disco di destinazione del sistema operativo.
I tempi d’installazione, come facilmente intuibile, si dilatano un bel po’ rispetto a quelli degli aggiornamenti intermedi.

Configurazione degli aggiornamenti automatici

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Se vuoi impostare il download automatico degli aggiornamenti per macOS e/o per le applicazioni scaricate dal Mac App Store, apri Preferenze di sistema (l’icona dell’ingranaggio che si trova nella barra Dock), vai su Aggiornamento software e, se non è ancora presente, apponi il segno di spunta accanto alla voce Mantieni il Mac aggiornato automaticamente.

Successivamente, fai clic sul pulsante Avanzate e apponi il segno di spunta accanto a tutte le voci disponibili: Cerca aggiornamenti (per attivare la ricerca automatica degli aggiornamenti), Scarica i nuovi aggiornamenti quando disponibili (per avviare il download degli aggiornamenti), Installa aggiornamenti macOS (per attivare l’installazione automatica degli aggiornamenti), Installa gli aggiornamenti delle app da App Store (per attivare l’installazione automatica degli aggiornamenti delle app) e Installa i file dei dati di sistema e agli aggiornamenti di sicurezza (per attivare l’installazione automatica degli aggiornamenti di sicurezza critici).

Se utilizzi una versione di macOS precedente alla 10.14 Mojave, devi seguire una procedura leggermente diversa:
apri Preferenze di sistema e seleziona l’icona dell’App Store dalla finestra che ti viene mostrata sullo schermo. A questo punto, a seconda delle tue preferenze, metti o rimuovi il segno di spunta dalle seguenti opzioni.

  • Verifica aggiornamenti automaticamente – per attivare la ricerca automatica degli aggiornamenti.
  • Scarica gli aggiornamenti disponibili in background – per attivare il download automatico degli aggiornamenti.Installa aggiornamenti app
  • Installa aggiornamenti app – per attivare la ricerca e/o il download degli aggiornamenti per le applicazioni scaricate dal Mac App Store (opzione disponibile solo attivando “Verifica aggiornamenti automaticamente”).
  • Installa aggiornamenti macOS – per attivare la ricerca e/o il download degli aggiornamenti per macOS (opzione disponibile solo attivando “Verifica aggiornamenti automaticamente”).
  • Installa i file dei dati di sistema e gli aggiornamenti di sicurezza – per consentire l’installazione automatica degli aggiornamenti di sicurezza più importanti (scelta consigliata).

Installazione degli aggiornamenti automatici

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Quando macOS trova un aggiornamento di sistema e lo scarica, ti avvisa con una notifica che compare in alto a destra sul desktop.
A quel punto, come già spiegato, tu puoi decidere se procedere con l’installazione dell’update o se posticipare l’operazione a qualche ora di distanza (es.
la sera) o al giorno dopo.

Clicca quindi sul pulsante della notifica relativa all’opzione di tuo interesse, ad esempio Installa/Riavvia per installare subito l’aggiornamento o Più tardi per posticiparlo, e procedi di conseguenza.
Se decidi di installare subito l’aggiornamento, clicca su Scarica e riavvia, accetta le condizioni d’uso di macOS (se necessario) e attendi pazientemente che l’update venga installato sul tuo Mac.
il computer si riavvierà e dovrai attendere circa 15-20 minuti affinché l’installazione dell’aggiornamento venga completata.
Se invece decidi di posticipare l’aggiornamento, non devi fare nulla:
puoi proseguire normalmente con il tuo lavoro fino a quando macOS non ti chiederà nuovamente cosa vuoi fare con gli aggiornamenti disponibili.

Come già accennato in precedenza, nel caso dei major upgrade di macOS, la procedura da seguire è leggermente diversa.
Va scaricata l’applicazione relativa alla versione di macOS da installare sul computer (es.
macOS Mojave nel caso di macOS 10.14) e, al termine del download, bisogna avviare quest’ultima per accettare le condizioni d’uso del software e selezionare il disco di destinazione.

Cosa fare in caso di problemi

Se il Mac App Store dà problemi, nel senso che alcuni aggiornamenti non vengono scaricati e/o vengono mostrati dei messaggi d’errore, puoi provare a ripristinare la cache dello store.
I passaggi da compiere sono i seguenti.

  • Chiudi il Mac App StorePreferenze di sistema, se in esecuzione.
    Per chiudere completamente lo store, premi la combinazione di tasti cmd+q sulla tastiera del computer.
  • Apri il Terminale.
    Se non sai dove trovarlo, cerca nella cartella Altro del Launchpad.
  • Nella finestra del Terminale, digita il comando open $TMPDIR../C/com.apple.appstore/e premi Invio.
  • Si aprirà la cartella che contiene i file temporanei del Mac App Store.
    Prendi tutto il contenuto della cartella e trascinalo in una cartella di tua scelta (puoi anche spostarlo nel Cestino se vuoi).

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Adesso apri nuovamente Preferenze di sistema e il Mac App Store, prova ad avviare la ricerca degli aggiornamenti e tutto dovrebbe filare liscio come l’olio.
Se la soluzione non funziona, riposiziona i file di cache nella cartella da cui li hai tolti precedentemente e prova ad aggiornare macOS tramite Combo Update.
Per sapere di cosa si tratta, leggi il capitolo successivo di questo tutorial.

Aggiornare Mac tramite Combo Update

Se gli aggiornamenti del Mac App Store non funzionano e/o si vuole effettuare un’installazione più “pulita” del sistema operativo, si può ricorrere ai Combo Update di macOS.
Qualora non ne avessi mai sentito parlare, i Combo Update sono dei pacchetti di aggiornamento per macOS che comprendono l’intero sistema operativo (quindi sono molto pesanti) e vanno scaricati dal sito Internet di Apple.
Non si possono scaricare dal Mac App Store, e poi vanno installati “manualmente”.

Oltre che per il “peso”, i Combo Update si differenziano dagli aggiornamenti standard per macOS per il fatto che consentono di aggiornare qualsiasi versione del sistema operativo a partire dall’ultima major release e non solo la release immediatamente precedente.
In altre parole, se con gli aggiornamenti del Mac App Store puoi passare solo dalla tua versione di macOS a quella immediatamente successiva (es.
da macOS 10.12.3 a macOS 10.12.4), con i Combo Update puoi “saltare” le versioni intermedie e passare da una major release a qualsiasi aggiornamento per quest’ultima (es.
da macOS 10.12 direttamente a macOS 10.12.4).

Fatte queste doverose “presentazioni”, vediamo come agire.
Se vuoi scaricare un aggiornamento Combo per macOS, collegati al sito Internet di Apple e clicca prima sulla voce relativa all’aggiornamento che vuoi installare (es.
Scarica – Aggiornamento macOS Sierra 10.12.3 Combo) e poi sul pulsante Scarica presente nella pagina che si apre.

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A download completato, apri il pacchetto dmg che contiene il Combo Update (macosupdcomboxx.dmg) e fai doppio clic sull’icona macOSUpdComboxx.pkg contenuta al suo interno.

Nella finestra che si apre, clicca sul pulsante Continua per tre volte consecutive, accetta le condizioni d’uso del software premendo sull’apposito pulsante e clicca su Installa.
Digita quindi la password del tuo account utente su macOS (quella che usi per accedere al sistema) e premi prima su Installa software e poi su Continua installazione, Riavvia e Sposta per riavviare il Mac ed eseguire l’aggiornamento di macOS.

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Il computer si riavvierà e l’aggiornamento di macOS verrà installato su quest’ultimo.
L’operazione richiederà più tempo rispetto ad un aggiornamento standard di macOS.
Dati, applicazioni e preferenze rimarranno tutti al loro posto.
Dovrebbero altresì risolversi i problemi legati agli aggiornamenti scaricati tramite il Mac App Store.

Aggiornare Mac effettuando un’installazione pulita

Se hai intenzione di formattare il tuo Mac e di installare la versione più recente di macOS su quest’ultimo, riavvia il computer e tieni premuti i tasti cmd+r durante la fase di accensione.
In questo modo accederai alla modalità di recovery di macOS, attraverso la quale formattare il disco e installare la versione più recente di macOS scaricandola da Internet.

Per formattare il disco puoi usare semplicemente Utility Disco.
Per installare macOS, invece, devi scegliere la voce Reinstallazione macOS dal menu principale della recovery e devi selezionare il disco che hai formattato come unità di destinazione del sistema operativo.

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Se non hai una connessione Internet molto veloce o vuoi formattare più Mac, puoi creare una chiavetta USB con i file d’installazione del sistema operativo (quindi evitare il download ripetuto di macOS da Internet) usando l’utility Install Disk Creator.
Per usare questa utility devi scaricare la versione di macOS di tuo interesse dal Mac App Store e devi usare una chiavetta con almeno 10GB di spazio libero.

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A chiavetta ottenuta, puoi riavviare il Mac ed eseguire il boot da unità USB tenendo premuto il tasto alt della tastiera e selezionando la chiavetta (es. Install macOS Mojave) dal menu che compare.
Il resto della procedura (formattazione del disco e installazione di macOS) è in comune con l’installazione pulita tramite recovery.

Per maggiori informazioni, consulta il mio tutorial su come installare macOS Mojave in cui ti ho spiegato dettagliatamente come installare una major release di macOS agendo tramite Mac App Store, Recovery e chiavetta USB.
Ti assicuro che è molto più semplice di quello che immagini.
Ovviamente con la formattazione del disco e con l’installazione pulita di macOS, tutti i file, le applicazioni e le preferenze presenti sul Mac vengono eliminate.
Assicurati di fare un bel backup prima di procedere!

come aprire file exe su mac

come aprire file exe su mac

Hai recentemente acquistato un nuovo Mac e non potresti esserne più contento:
le caratteristiche del sistema operativo desktop di Apple ti soddisfano appieno, e ormai riesci a padroneggiare le funzionalità offerte dal nuovo computer senza sforzo alcuno.
Proprio qualche giorno fa, però, hai scoperto di dover necessariamente utilizzare un programma progettato per Windows:
di norma, questo tipo di applicazione ha estensione .exe, e non è compatibile in modo nativo con il sistema operativo a tua disposizione.

Di quel programma proprio non puoi fare a meno, dunque sei disperatamente alla ricerca di un metodo che ti permetta di aprirlo su macOS, onde evitare l’acquisto di un nuovo computer su cui poter lavorare con Windows.
Ebbene, sappi che ti trovi proprio nella guida giusta:  di seguito, infatti, ti insegnerò come aprire file exe su Mac illustrandoti tutti i passaggi necessari per eseguirli.

Seguendo le istruzioni che mi appresto a fornirti, imparerai a gestire i file eseguibili di Windows attraverso alcuni programmi adatti allo scopo, creando un “livello intermedio” che permette di utilizzarli anche su Mac; inoltre, ti segnalerò alcune pratiche applicazioni che ti permettono di virtualizzare Windows su Mac, eseguendo una copia completa del sistema operativo.
Non aver timore, posso garantirti che è molto più semplice a farsi che a dirsi!

Indice

  • PlayOnMac
  • WineBottler
  • Installare Windows su Mac
    • Boot Camp
    • VirtualBox
    • Parallels Desktop

PlayOnMac

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Il primo metodo per aprire file exe su Mac su cui vorrei focalizzare la tua attenzione è PlayOnMac:
in breve, si tratta di un programma che crea una sorta di “livello intermedio” su Mac, al fine di ottenere tutto quanto necessario per eseguire i file di installazione dei programmi Windows, senza però installare il sistema operativo prodotto da Microsoft.

Nello specifico, il funzionamento di PlayOnMac è basato su Wine (un altro programma della medesima categoria), e rappresenta un metodo per semplificare notevolmente la configurazione di quest’ultimo.
PlayOnMac è stato inizialmente pensato per l’esecuzione dei giochi nativi per Windows ma, nel tempo, è stato migliorato al fine di permettere l’esecuzione di numerose tipologie di programmi.

Fatta questa doverosa premessa, è arrivato il momento di entrare in azione e vedere come si usa PlayOnMac:
per prima cosa, collegati alla pagina Internet del programma, premi sul pulsante Download PlayOnMac collocato a destra e attendi che il file venga completamente scaricato sul computer.

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Completata questa operazione, avvia il summenzionato file e, avvalendoti della finestra che va ad aprirsi a schermo, trascina l’icona di PlayOnMac nella cartella Applicazioni del tuo Mac, dopodiché accedi a quest’ultima, fai clic destro sull’icona di PlayOnMac e seleziona Apri dal menu contestuale proposto, per poi cliccare ancora una volta sul pulsante Apri (questo passaggio va eseguito soltanto al primo avvio del programma).

A questo punto, premi sul pulsante No per impedire a PlayOnMac di raccogliere informazioni sull’hardware del Mac al fine di migliorare gli elenchi di compatibilità (oppure su Yes se intendi partecipare a questa iniziativa), dopodiché chiudi il programma e premi sul pulsante Yes per confermare l’operazione:
ciò è necessario affinché il programma sia in grado di eseguire la configurazione automatica all’avvio successivo.

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Dunque, ancora una volta, avvia PlayOnMac dalla cartella Applicazioni, premi sul pulsante Avanti per procedere con l’installazione del componente XQuartz, seleziona la voce Scarica XQuartz per me dalla finestra successiva e clicca sul pulsante Avanti.
A questo punto, fai doppio clic sull’icona XQuartz.pkg dalla nuova finestra che va ad aprirsi, premi tre volte sul pulsante Continua, poi sui pulsanti AccettaInstalla, inserisci la password di amministratore, clicca sul pulsante Installa software, attendi la finalizzazione del processo e premi sul pulsante OK.

Una volta terminata l’installazione di XQuartz, vene finalmente mostrata la schermata principale di PlayOnMac:
premi sulla voce Installare un programma per accedere al menu di installazione, identifica il programma di cui necessiti dalla lista proposta (puoi aiutarti usando i pulsanti in alto, per navigare tra le varie categorie), seleziona la relativa icona con un doppio clic e segui le istruzioni fornite a schermo per completare l’installazione.
A procedura terminata, il file exe potrà essere richiamato ed eseguito dalla schermata principale di PlayOnMac.

Se hai bisogno di installare o eseguire un software non presente negli archivi di PlayOnMac, la procedura è leggermente differente:
una volta avuto accesso al menu di installazione, clicca sulla voce Installa un programma non presente nella lista, apponi il segno di spunta accanto alla voce Don’t remind me anymore e clicca su Avanti, ripeti la medesima operazione nella schermata successiva, e clicca sul pulsante Avanti annesso al pannello di installazione che va ad aprirsi.

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Nella finestra successiva, clicca sulla voce Installa il programma in un nuovo dispositivo virtuale, premi sul pulsante Avanti, digita il nome del dispositivo che ospiterà la tua applicazione (ad es. MioProgramma), avendo cura di evitare gli spazi e fai clic su Avanti. Rimuovi tutti i segni di spunta dalla finestra successiva e premi ancora sul pulsante Avanti, seleziona l’architettura (32 o 64 bit) del programma che ti appresti a eseguire, fai clic sul pulsante Avanti, attendi la creazione dell’unità virtuale e, se necessario, premi su Installa nella schermate di Wine relative alle installazioni di Wine Mono e Wine Gecko.

Completata questa fase, premi sul pulsante Esplora, seleziona il file exe da eseguire avvalendoti del pannello del Finder, premi sul pulsante Avanti e segui attentamente le istruzioni a schermo per finalizzare il setup dell’applicazione per Windows.
Durante l’ultima fase della configurazione, seleziona il collegamento al file eseguibile del programma installato (ad es.
Audacity.lnk) per creare un collegamento nella schermata principale di PlayOnMac.

Una volta tornato alla lista applicazioni di PlayOnMac, seleziona il programma che ti interessa eseguire, premi sulla voce Esegui collocata a sinistra, clicca sull’omonima cartella nella parte sinistra della finestra Explorer di Wine visualizzata immediatamente dopo (ad es. Audacity.app), fai doppio clic sul nome del programma residente nel pannello destro, e attendi che il file venga avviato.
Per creare un collegamento sulla scrivania del tuo Mac, così da aprire successivamente il file exe senza “passare” per PlayOnMac, seleziona la sua icona dalla schermata principale del programma e premi sulla voce Creare una scorciatoia.

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Completata la fase di prima configurazione, puoi avviare direttamente i programmi Windows tramite PlayOnMac senza prima aprire il summenzionato programma:
dopo aver salvato sul Mac il file exe che intendi aprire, avvialo con un doppio clic e attendi che PlayOnMac si occupi di configurare tutto il necessario, e di procedere all’esecuzione del software come visto poc’anzi.
Se necessario, puoi aprire “manualmente” il file exe con PlayOnMac facendo clic destro su di esso e selezionando Apri con > PlayOnMac dal menu contestuale proposto.
Più semplice di così?

WineBottler

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Se PlayOnMac non è riuscito a soddisfarti, o se hai bisogno di qualcosa che ti permetta di eseguire con pochi problemi i file exe standalone (cioè quelli che non richiedono alcun tipo di installazione preventiva), puoi rivolgerti a WineBottler.

Anche in questo caso, stiamo parlando di un programma che crea un livello aggiuntivo su Mac al fine di permettere l’esecuzione dei programmi di Windows:
pur essendo, esattamente come PlayOnMac, basato su Wine, quest’applicazione gestisce il sistema in modo leggermente differente e può offrire prestazioni e aspettative migliori, specie su programmi non molto esosi in termini di grafica.

Ora che disponi di tutte le informazioni necessarie, è il momento di passare all’azione:
per prima cosa, scarica WineBottler collegandoti a questo sito Web, premendo sul pulsante WineBottler x.y.z stable, poi sul pulsante Download e, successivamente, sulla voce Avanti che compare in alto a destra dopo circa 5 secondi.
Trattandosi di una pagina pubblicitaria, assicurati di non cliccare in altre zone e annulla tutti gli eventuali avvisi che potrebbero essere mostrati.

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A questo punto, avvia il file appena scaricato (WineBottleComboxx.dmg), trascina l’icona Wine nella cartella Applicazioni del tuo Mac avvalendoti della schermata che va ad aprirsi, ripeti l’operazione con l’icona WineBottler, e avvia quest’ultimo programma dalla summenzionata app:
per farlo, clicca con il tasto destro del mouse sulla relativa icona, premi sulla voce Apri residente nel menu contestuale proposto, poi sul pulsante Apri, dopodiché digita se richiesto la password di amministratore del Mac (devi farlo soltanto la prima volta).

Il gioco, a questo punto, è praticamente fatto:
clicca sul pulsante Download collocato in alto per accedere a una selezione di programmi pre-configurati per l’installazione e, se trovi ciò di cui hai bisogno, fai doppio clic sulla relativa icona e segui i passaggi a schermo per finalizzare il processo.

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Se, invece, desideri aprire un file exe non compreso nella lista, premi sul pulsante Advanced collocato in alto, premi sul pulsante select File… e scegli il file exe da eseguire avvalendoti del pannello del Finder.
A questo punto, apponi il segno di spunta accanto a una delle seguenti voci, in base all’operazione che ti appresti a compiere.

  • Scegli la voce execute file (Installer) se il programma che ti appresti a eseguire è un file exe di installazione.
  • Scegli la voce copy file (Program) to the App Bundle se, invece, si tratta di un singolo file eseguibile che non necessita di altro (standalone).
  • Scegli la voce copy file (Program) and all files in the folder to the App Bundle se il programma da eseguire ha bisogno dei file contenuti nella cartella in cui si trova (ad es.
    file portable o programmi scompattati).

Fatto ciò, seleziona la versione del sistema operativo Windows da usare dal menu a tendina System Version Info, apponi il segno di spunta accanto alle voci Include MonoInclude Gecko, dopodiché premi sul pulsante Install, assegna un nome al collegamento che il programma si appresta a creare digitandolo nella casella Save As, e clicca sul pulsante Save per finalizzare l’operazione.

A questo punto, procedi con le istruzioni mostrate a schermo per effettuare la procedura di installazione o pre-configurazione e, nella finestra relativa alla scelta dell’eseguibile iniziale (Select startfile), scegli il nome del tuo programma seguito dall’estensione exe (ad es.
Audactiy.exe) avvalendoti del menu a tendina proposto.

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Infine, premi due volte sul pulsante OK per selezionare il file d’avvio e il gioco è praticamente fatto:
per avviare il programma così configurato o installato, puoi utilizzare l’icona creata sulla scrivania del tuo Mac.
Facilissimo, vero?

Installare Windows su Mac

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Se le soluzioni segnalate fino ad ora non sono state di tuo gradimento, o se i summenzionati programmi non ti hanno permesso di raggiungere un risultato accettabile, puoi sempre optare per l’installazione o la virtualizzazione di Windows su Mac:
utilizzando applicazioni quali Boot Camp, VirtualBox o Parallels Desktop, sarai in grado di eseguire una copia completa del sistema operativo di Microsoft per eseguire al meglio le applicazioni di cui necessiti.

Prima di procedere oltre, è bene che tu sia consapevole di una cosa molto importante:
a prescindere dal programma che tu decida di utilizzare, avrai bisogno quasi sicuramente di scaricare autonomamente un’immagine ISO di Windows (procurandoti inoltre un Product Key valido da inserire all’occorrenza).
Se non ne disponi, puoi rivolgerti ai miei tutorial su come scaricare ISO Windows 10, come scaricare Windows 8.1 e come scaricare Windows 7.

Boot Camp

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Boot Camp, se non ne avessi ancora sentito parlare, è uno strumento incluso “di serie” in macOS che permette di eseguire una copia completa di Windows da una partizione distinta del Mac, con la possibilità di avviarla ogni volta che lo si desidera.
Permette di scaricare tutti i driver necessari al funzionamento del sistema operativo Microsoft e di partizionare il disco senza ricorrere a soluzioni esterne.

Installare Windows sul Mac tramite Boot Camp è semplicissimo:
una volta scaricata l’immagine ISO di Windows sul tuo computer ed esserti procurato una chiavetta USB da almeno 16 GB (verrà utilizzata come supporto da cui avviare l’installazione  di Windows), esegui l’Assistente Boot Camp richiamandolo dalla cartella Altro del Launchpad, premi sul pulsante Continua, apponi il segno di spunta accanto alle voci Crea un disco di installazione di Windows, Scarica software di supporto Windows più recente da Apple e Installa Windows, clicca sul pulsante Continua e segui le semplici istruzioni a schermo per finalizzare il partizionamento e avviare il setup del sistema Microsoft.

Se desideri una guida passo-passo sui passaggi necessari per finalizzare la configurazione di Boot Camp e l’avvio di Windows, ti esorto a rivolgerti alla mia guida specifica su come installare Windows su Mac.

VirtualBox

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Se non desideri “sporcare” il disco del tuo Mac creando una partizione dedicata a Windows, puoi sempre optare per la creazione di una macchina virtuale:
di fatto, si tratta di un sistema per eseguire una versione completa del sistema operativo Microsoft direttamente all’interno di Mac, attraverso uno specifico programma.

La soluzione gratuita e più semplice a cui tu possa rivolgerti è sicuramente VirtualBox:
questo programma, infatti, permette in pochi passi di creare un computer virtuale, dotato di periferiche virtuali distinte dall’hardware del Mac, dotato di sistema operativo Windows.
In linea di massima, ciò che devi fare è scaricare VirtualBox dal suo sito Internet, installarlo su macOS e creare una nuova macchina virtuale pronta per ospitare una copia di Windows (ed eseguire i file exe di cui hai bisogno).

Se non hai mai utilizzato VirtualBox prima d’ora, e necessiti di una guida passo-passo per la creazione della macchina virtuale, ti consiglio di dare un’occhiata al mio approfondimento su come usare VirtualBox.

Parallels Desktop

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Non sei rimasto soddisfatto di VirtualBox, e vorresti un programma simile ma con più funzionalità?
Allora ti consiglio di rivolgerti a Parallels Desktop:
si tratta di un software estremamente potente, in grado di fornire istruzioni semplici e intuitive durante l’intero processo di installazione di Windows, con la possibilità di acquistare una licenza del sistema operativo in fase di setup.

Inoltre, questo programma permette di importare al suo interno le eventuali partizioni Windows già create con Boot Camp (rendendo dunque superflua una nuova installazione del sistema operativo), e dispone di meccanismi di ottimizzazione che lo rendono ideale anche per eseguire file exe e applicazioni particolarmente pesanti, quali potrebbero essere ad esempio i programmi CAD, i software Adobe (Photoshop, Lightroom, Illustrator e così via) o il framework Visual Studio.

Parallels Desktop, tuttavia, non è gratuito:
dopo un periodo di prova iniziale, il programma è disponibile ad un prezzo di partenza di 79.99 euro per una licenza mono-versione a uso domestico:
puoi trovare ulteriori informazioni in merito collegandoti al sito Internet ufficiale del programma.

come aprire file iso con mac

come aprire file iso con mac

Hai appena acquistato il tuo primo Mac e, naturalmente, non hai ancora molta dimestichezza con macOS e le sue applicazioni.
Così, dopo aver scaricato un file ISO da Internet, non riesci a capire come visualizzarne il contenuto.
Non ti preoccupare:
se vuoi, sono qui pronto a darti una mano e spiegarti come compiere quest’operazione.

Se vuoi imparare come aprire i file ISO con Mac, non devi far altro che concentrarti sulla lettura di questa mia guida dedicata in via specifica all’argomento.
Ti anticipo già che la cosa è in primo luogo fattibile usando un’apposita utility già inclusa nel sistema, la quale, tra le altre cose, risulta anche estremamente semplice da impiegare.

Per completezza d’informazione, poi, sarà mia premura illustrati anche come estrarre il contenuto dei tuoi file immagine, in modo tale da poter visualizzare e utilizzare liberamente tutti i dati presenti al loro interno.
Ora, però, basta chiacchierare e passiamo all’azione.
Ti auguro, come mio solito, buona lettura e ti faccio un grandissimo in bocca al lupo per ogni cosa.

Indice

  • Come montare file ISO con Mac
    • DiskImageMounter
    • Daemon Tools
  • Come estrarre file ISO con Mac
    • The Unarchiver
    • Keka

Come montare file ISO con Mac

Cominciamo vedendo come montare un file ISO con Mac, cioè come aprire un file ISO andando a creare un’unità virtuale (come se un dischetto fosse collegato al computer), in modo da poter accedere al suo contenuto.
Puoi utilizzare DiskImageMounter, l’apposito strumento incluso “di serie” in macOS, oppure software di terze parti come Daemon Tools.
Trovi spiegato tutto qui sotto.

DiskImageMounter

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Il primo, nonché più pratico, strumento al quale puoi fare riferimento per riuscire ad aprire i file ISO con Mac, andandoli a montare in unità virtuale, è DiskImageMounter.
Come ti dicevo prima, si tratta della risorsa predefinita dei computer Apple tramite la quale è possibile montare i file immagine in delle unità virtuali.

Per poterla usare, ti basta fare doppio clic sull’icona del file ISO (quella con il foglio bianco e il disco fisso) da aprire.
Qualora i file ISO fossero stati associati a un altro software e non dovessero montarsi in un’unità virtuale tramite doppio clic, fai clic destro sul file immagine di tuo interesse e seleziona le voci Apri conDiskImageMounter dal menu contestuale.
Se non riesci a trovare DiskImageMounter nel menu a tendina, clicca sulla voce Altro da quest’ultimo e seleziona l’utility DiskImageMounter andandola a “pescare” dalla cartella /System/Library/CoreServices/ di macOS.

Dopo aver fatto ciò, il file ISO verrà montato sul Mac e potrai quindi accedere al suo contenuto mediante la finestra che andrà ad aprirsi sulla scrivania oppure selezionando l’icona dell’unità dal desktop o dalla barra laterale del Finder.
Più facile di così?

Quando poi lo riterrai opportuno, potrai smontare l’immagine ISO montata in precedenza nei seguenti modi:
schiacciando il tasto Eject sulla tastiera del Mac; trascinando l’icona del file immagine comparsa sulla scrivania sull’icona del Cestino presente sulla barra Dock; facendoci clic destro sopra e selezionando la voce Espelli “nome file ISO”; aprendo il Finder (cliccando sull’icona della faccina sorridente sulla barra Dock) oppure individuano il nome del file ISO nella barra laterale di sinistra e cliccando sul tasto Eject posto in sua corrispondenza.

Daemon Tools

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In alternativa all’uso di DiskImageMounter, per aprire i file ISO con Mac puoi affidarti a Daemon Tools:
si tratta di un rinomato software di terze parti (disponibile anche per Windows) che consente di montare il contenuto dei file immagine su dei drive virtuali che si possono poi aprire come se fossero dei dischetti veri e propri.

Inoltre, permette di generare nuovi file ISO partendo praticamente da zero.
Di base è gratis, ma per accedere a funzionalità avanzate, come la possibilità di creare immagini audio e dati e creare drive USB avviabili, occorre attivare i vari pacchetti a pagamento (al costo base di 10,99 euro/mese).

Per scaricare Daemon Tools sul tuo Mac, collegati al sito Internet del programma e clicca sul pulsante Scarica.
A download ultimato, apri il pacchetto .dmg ottenuto, facendo doppio clic su di esso, e trascina l’icona del programma nella cartella Applicazioni del Mac.
In seguito, fai clic destro su di essa e seleziona la voce Apri dal menu che compare.

Nella finestra che ora ti viene mostrata sulla Scrivania, clicca prima sul bottone Sono d’accordo e poi su quello Licenza gratuita, per attivare la versione di prova del programma.
Digita, dunque, la password di amministrazione del Mac nel campo apposito e premi sul bottone Installa assistente.
In seguito, avvia il programma, cliccando sul pulsante Apri Daemon Tools.

Se in corso d’opera vedi comparire un avviso relativo al fatto che un’estensione di sistema è stata bloccata, per rimediare, clicca sul bottone Apri le preferenze Sicurezza e, nella finestra che si apre sullo schermo, fai clic sul pulsante Consenti presente in basso, in corrispondenza della dicitura È stato bloccato il caricamento del software di sistema dello sviluppatore “Disc Soft Ltd”.

Ora che visualizzi la finestra principale del software sullo schermo, per montare un file ISO, clicca sul pulsante Monta velocemente che si trova in basso a sinistra, seleziona il file ISO di tuo interesse tramite l’ulteriore finestra che si apre e clicca sul bottone Apri.

Dopo aver fatto ciò, potrai accedere al tuo file ISO appena montato facendo doppio clic sull’icona del dischetto che trovi nella parte in basso a sinistra della finestra di Daemon Tools e nell’elenco Immagini presente a destra.
In alternativa, ti basta fare doppio clic sull’icona con il disco e il logo del programma comparsa sul desktop oppure selezionare il nome dell’immagine ISO dalla barra laterale del Finder (a cui puoi accedere cliccando sull’icona della faccina che sorride che si trova sulla barra Dock).

Quando lo vorrai, potrai smontare l’immagine ISO montata in precedenza facendo clic destro sulla sua icona nella parte in basso della finestra di Daemon Tools o in quella laterale di destra e selezionando la voce Smonta dal menu che compare.
In alternativa, puoi procedere in maniera analoga a come ti ho indicato nel capitolo precedente relativo all’uso di DiskImageMounter.

Se ritieni di aver bisogno di ulteriori dettagli sul funzionamento di Daemon Tools, puoi consultare il mio tutorial incentrato in maniera specifica sul programma.

Come estrarre file ISO con Mac

Adesso vediamo come estrarre i file ISO con Mac, in modo da visualizzarne e utilizzarne il contenuto senza creare delle unità virtuali.
Per riuscirci, ti suggerisco l’uso di due applicazioni di terze parti:
The Unarchiver e Keka, di cui ti parlerò meglio nei capitoli successivi.

The Unarchiver

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Il primo strumento che ti consiglio di provare per estrarre file ISO con Mac è The Unarchiver.
Non ne hai mai sentito parlare?
Strano, è molto famoso.
Si tratta di un’applicazione gratuita che consente di estrarre gli archivi compressi (ZIP, RAR ecc.), i file immagine ISO e BIN e i file EXE (gli eseguibili di Windows), tutto in modo estremamente semplice e veloce.

Per scaricare e installare l’applicazione sul tuo computer, collegati alla relativa sezione del Mac App Store, clicca sul pulsante Ottieni che si trova in alto a sinistra, quindi su quello Installa e autorizza il download digitando la password del tuo account Apple o usando il Touch ID (se il Mac che stai usando supporta la suddetta tecnologia).

Successivamente, fai clic destro sull’icona del file ISO (quella con il foglio bianco e il disco fisso) da estrarre, seleziona le voci Apri con e quella The Unarchiver dal menu contestuale e il gioco è fatto.
Se ti viene mostrata una finestra tramite cui ti viene chiesto in che posizione intendi salvare i file una volta estratti, specificala e clicca sul bottone Estrai. Se non compare nessuna finestra, il contenuto del file ISO verrà salvato in una cartella apposita creata nella medesima posizione del file d’origine.

Keka

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Un altro programma al quale puoi fare riferimento per estrarre il contenuto dei file ISO su Mac è Keka:
si tratta di un’applicazione che agisce in maniera analoga a The Unarchiver:
permette di estrarre tutti i principali formati di archivi e di file immagine (ISO inclusi) in maniera facile e immediata.
È open source ed è gratis.
Da notare, però, che è eventualmente disponibile in una versione a pagamento sul Mac App Store (costa 3,49 euro) utile per supportare il lavoro svolto dagli sviluppatori.

Per scaricare la versione gratuita di Keka sul tuo Mac, recati sul sito Internet del programma e fai clic sul pulsante Scarica vx.x.xx.
A download ultimato, apri il pacchetto .dmg ottenuto, trascina l’icona di Keka nella cartella Applicazioni di macOS, fai clic destro su di essa e seleziona la voce Apri dal menu che compare, in modo tale da aprire il programma andando ad aggirare le limitazioni che Apple impone verso le applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati (operazione che va eseguita soltanto al primo avvio).

Una volta visualizzata la finestra del software sulla scrivania, trascinaci sopra, in corrispondenza della dicitura Rilascia qui per estrarre, il file ISO che è tua intenzione estrarre.

A questo punto, specifica, mediante la finestra comparsa sullo schermo, la posizione del Mac in cui intendi estrarre il file immagine e clicca sul bottone Estrai.
Attendi, dunque, che la procedura di estrazione venga avviata e porta a termine, dopodiché troverai tutti i file componevano l’immagine ISO in una cartella apposita creata nella posizione indicata in precedenza.
Più semplice di così?

Come aprire rar con Mac

Come aprire rar con Mac

IlMagoDellaMela
www.ilmagodellamela.it | www.ilmagodellamela.com

Ciao!!! Sono IlMagoDellaMela ed in questo tutorial ti spiegherò come aprire far con Mac, in modo da aprire file .rar compressi con il tuo computer Apple.

Hai acquistato da poco il tuo primo Mac, hai scaricato degli archivi in formato RAR e, con grande sorpresa, hai scoperto di non essere in grado di aprirli utilizzando l’utility di compressione integrata “di serie” su OS X?

Se la risposta a questa domanda è affermativa non devi preoccuparti, a tutto c’è rimedio.

Vari modi per aprire file RAR con Mac

Per aprire RAR con Mac basta infatti ricorrere all’impiego di apposite risorse extra.

Utilizzando infatti alcune applicazioni di terze parti, sia gratuite sia a pagamento, è possibile aprire RAR con Mac in modo estremamente semplice e veloce.
Di risorse per aprire RAR con Mac ne esistono svariate, tutte estremamente valide.
La scelta della soluzione più adatta per riuscire nell’impresa spetta quindi soltanto a te, in base a quelle che sono le tue preferenze ed esigenze.

A questo punto, se sei dunque intenzionato a scoprire che cosa è possibile fare per aprire RAR con Mac ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero, di metterti ben comodo dinanzi al tuo computer e di concentrarti attentamente sulla lettura di questa guida.

App per aprire file .rar su Mac :
The Unarchiver

Se vuoi aprire RAR con Mac la prima applicazione che ti suggerisco di utilizzare è The Unarchiver.
Si tratta di un’applicazione gratuita che consente di estrapolare qualsiasi file dagli archivi compressi in formato RAR con un semplice doppio clic su di essi.
Oltre che i file RAR The Unarchiver supporta anche vari altri archivi compressi come ad esempio quelli nei formati ZIP, 7-ZIP, TAR e GZIP.

  • apri il Mac App Store premendo sulla sua icona posizionata sul Dock
  • digita the unarchiver nella barra di ricerca collocata in alto a destra
  • premi Invio sulla tastiera
  • poi seleziona il primo risultato visualizzato
  • poi fai clic sul pulsante Ottieni annesso nella parte in alto a sinistra della finestra che è andata ad aprirsi
  • Se richiesto digita la password facente riferimento al tuo ID Apple
  • poi fai clic sul pulsante Accedi.

Attendi ora che il download di The Unarchiver venga avviato e completato dopodiché chiudi la finestra di Mac App Store e non fare assolutamente nulla se non doppio clic sul file RAR che intendi aprire su Mac.

Infatti, una volta installata sul Mac The Unarchiver dovrebbe impostarsi automaticamente come applicazione predefinita per l’apertura dei file RAR ragion per cui

  • dovrebbe bastarti fare doppio clic su qualsiasi archivio per fare in modo che ne venga estratto il contenuto nella cartella corrente.

Nello sfortunato caso in cui così non fosse puoi

  • selezionare le tipologie di file da aprire con The Unarchiver
  • avviando l’app
  • mettendo il segno di spunta accanto ai tipi di archivi da associare al programma, in questo caso specifico RAR Archive.

Per confermare le modifiche apportate chiudi semplicemente la finestra dell’applicazione.

Se ti ritrovi ad avere a che fare con degli archivi multi-volume sappi che per poter aprire RAR con Mac utilizzando The Unarchiver dovrai copiare tutti i file RAR all’interno della stessa cartella

poi fare doppio clic con quello con il numero più basso (ad esempio archivio.part1.rar)

senza numeri nel nome (ad esempio. archivio.rar).

Sappi inoltre che premendo sulla scheda Estrazione annessa alla finestra di The Unarchiver è possibile scegliere in quale cartella estrarre il contenuto degli archivi.

Dal menu Estrai gli archivi in:

  • seleziona quindi Same folder as the archive se desideri estrarre i file nella cartella di origine dell’archivio
  • seleziona Ask for a destination fonder per scegliere di volta in volta una cartella diversa oppure
  • scegli Other per selezionare una cartella personalizzata.

App per aprire .rar su Mac:
StuffIt Expander 16

Un’altra app molto usata per aprire file .rar su Mac si chiama StuffIt Espander 16.

Si tratta di un’applicazione gratuita che consente di aprire RAR con Mac e che oltre a quello in oggetto supporta tutti i principali formati di archivi compressi.

L’applicazione presenta un’interfaccia utente estremamente semplice da usare ed è inoltre molto veloce nel processo di decompressione dei dati.

  • Per aprire RAR con Mac on StuffIt Expander 16 la prima cosa che devi fare è effettuare il download dell’app.
  • apri il Mac App Store premendo sulla sua icona annessa al Dock
  • digita stuffit expander 16 nella barra di ricerca collocata in alto a destra
  • premi Invio sulla tastiera
  • poi seleziona il primo risultato visualizzato
  • poi fai clic sul pulsante Ottieni annesso nella parte in alto a sinistra della finestra che si è aperta
  • Se richiesto scrivi la password facente riferimento al tuo ID Apple
  • poi fai clic sul pulsante Accedi

Attendi ora che il download di StuffIt Expander 16 venga avviato e completato dopodiché 

  • premi sul pulsante Apri apparso nella finestra di Mac App Store in sostituzione del pulsante Ottieni.
  • Aspetta quindi qualche istante affinché la finestra dell’applicazione risulti visibile
  • dopodiché trascina i file da estrarre sull’icona della scatola che compare sulla scrivania ed indica la cartella in cui desideri che vangano estrapolati i file.

In alternativa alla procedura che ti ho appena indicato puoi aprire RAR con Mac utilizzando StuffIt Espander 16 associando il software agli archivi compressi.

Per fare ciò usa la combinazione di tasti cmd+ sulla tastiera del Mac per accedere alle preferenze dell’applicazione

  • recati nella scheda Advanced
  • premi sulla voce RAR 
  • poi fai clic sul pulsante Assign to StuffIt Expander.

Se oltre ai file RAR desideri associare tutti i formati di archivio supportati da StuffIt Espander 16 al software

  • recati nelle sue preferenze
  • seleziona la scheda Advanced 
  • premi sul pulsante Assign all to StuffIt Expander che risulta collocato in basso sulla sinistra.

App per aprire file .rar su Mac: iZip Archiver

Un’altra app per aprire RAR con Mac è iZip Archiver, una ulteriore applicazione per Mac che puoi usare per aprire file .rar con il tuo computer Apple.

Fiore all’occhiello di iZip Archiver è poi la possibilità offerta all’utente di vedere un’anteprima degli archivi compressi senza doverli effettivamente aprire e quella di permettergli di creare file compressi in un formato proprietario.

Per aprire RAR con Mac con iZip Archiver la prima cosa che devi fare è effettuare il download dell’app.

  • avvia Mac App Store premendo sulla sua icona annessa al Dock
  • digita izip archiver nella barra di ricerca collocata in alto a destra
  • premi Invio sulla tastiera
  • poi seleziona il primo risultato visualizzato.
  • poi fai clic sul pulsante Ottieni annesso nella parte in alto a sinistra della finestra che si è appena aperta
  • Se richiesto digita la password del tuo ID Apple
  • poi fai clic sul pulsante Accedi.

Attendi ora che il download di iZip Archiver venga avviato e completato 

  • premi sul pulsante Apri apparso nella finestra di Mac App Store in sostituzione del pulsante Ottieni.
  • Aspetta quindi qualche istante affinché la finestra dell’applicazione risulti visibile
  • seleziona la voce Preferences dal menu iZip in alto a sinistra.
  • Nella finestra che si apre
  • clicca sulla voce file associations
  • metti il segno di spunta accanto a RAR files
  • agli eventuali altri formati che vuoi associare al programma 
  • poi clicca sul pulsante Close per salvare i cambiamenti.

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Effettuando questi passaggi hai configurato il programma in modo da poter aprire RAR con Mac semplicemente andando a fare doppio clic sull’archivio compresso che intendi scompartire.

Dopo aver fatto doppio clic sul file RAR da scompattare si aprirà una finestra con l’elenco dei file contenuti nell’archivio e tu potrai decidere se visualizzarli direttamente, aprendoli con un doppio clic, oppure se estrarli in una cartella di tua scelta trascinandoli con il mouse.

App per aprire file .rar su Mac: RAR Archiver

Oltre ad avere la necessità di aprire RAR con Mac ti piacerebbe avere a tua disposizione un’applicazione per creare archivi compressi nel suddetto formato?

Bene, allora in tal caso prova a dare uno guardo a RAR Archiver.

Ti avviso però, a differenza delle altre risorse che ti ho già indicato RAR Archiver è fruibile soltanto previo pagamento di 1,99 euro.

Se desideri dunque aprire RAR con Mac con RAR Archiver la prima cosa che devi fare è effettuare il download dell’app.

clicca qui per collegarti direttamente alla pagina Web di Mac App Store dell’applicazione dopodiché

  • premi sul pulsante Visualizza nel Mac App Store 
  • attendi che il Mac App Store venga avviato sul tuo computer.
  • In alternativa avvia Mac App Store premendo sulla sua icona annessa al Dock, digita rar archiver nella barra di ricerca collocata in alto a destra
  • premi Invio sulla tastiera
  • poi seleziona il primo risultato visualizzato.
  • Successivamente clicca sul pulsante 1,99 € annesso nella parte in alto a sinistra della finestra che è andata ad aprirsi.
  • Se richiesto digita la password facente riferimento al tuo ID Apple
  • poi fai clic sul pulsante Accedi.
  • Attendi ora che il download di RAR Archiver venga avviato e completato
  • poi chiudi la finestra di Mac App Store e non fare assolutamente nulla se non doppio clic sul file RAR che intendi aprire su Mac.

Infatti, il programma si imposterà automaticamente come applicazione predefinita per aprire RAR con Mac.

Tieni presente che per impostazione predefinita RAR Archiver estrae il contenuto di tutti gli archivi in una stessa cartella.

Se desideri cambiare la destinazione dei file avvia la app

  • recati nelle sue impostazioni selezionando la voce Preferences dal menu RAR Archiver 
  • poi imposta nel menu a tendina Save folder l’opzione che ritieni più consona alle tue esigenze.

Se invece di aprire RAR con Mac desideri creare nuovi archivi dovrai avviare RAR Archiver e trascinare nella finestra che ti viene mostrata a schermo tutti i file che vuoi includere nel pacchetto compresso.

antivirus mac

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Gli antivirus per Mac servono davvero?
Questa, come si suol dire, è una domanda da un milione di dollari, ma oggi proverò ugualmente a darti una risposta.
Dunque, diciamo subito che i malware per Mac esistono ma la loro diffusione è estremamente più contenuta rispetto a quella dei malware per Windows.
Questo perché macOS è un sistema operativo estremamente meno diffuso di Windows, ma anche perché Apple riesce spesso a intervenire in maniera tempestiva bloccando le falle che saltuariamente minacciano la sicurezza del suo software.

E allora chi è che ha davvero bisogno di un antivirus per Mac?
Direi tutti coloro che sono soliti scaricare applicazioni da fonti esterne al Mac App Store e – per altri motivi – coloro che condividono spesso dei file con i PC Windows.
Chi scarica applicazioni provenienti da fonti esterne al Mac App Store dovrebbe usare un antivirus per evitare i malware per macOS (che sono relativamente pochi ma, come spiegato in precedenza, esistono); chi condivide file con i PC Windows dovrebbe installare un antivirus non tanto per la sicurezza del proprio computer ma per quella dei PC Windows con i quali condivide i file.
Molti antivirus per Mac, infatti, sono in grado di riconoscere anche i malware per Windows (ai quali macOS è immune, è bene sottolinearlo) e quindi evitano che passando si possano passare documenti infetti ad amici e colleghi che utilizzano Windows.

Il mio consiglio è quello di installare un antimalware in grado di effettuare una scansione on-demand del computer quando necessario (evitando così l’appesantimento dovuto al controllo in tempo reale del sistema), associare a quest’ultimo un antivirus per le scansioni on-demand dei file destinati ai PC Windows e utilizzare il Mac in maniera accorta evitando l’installazione di software provenienti da fonti poco affidabili.
Poi se si vuole andare veramente sul sicuro (e si possiede un Mac abbastanza ben messo sotto il punto di vista delle prestazioni) si può optare per l’utilizzo di un antvirus che controlla il sistema in tempo reale, ma al momento non mi sento di dire che si tratta di un’esigenza fondamentale per gli utenti macOS (almeno quelli casalinghi, in ambito aziendale le cose ovviamente si fanno più serie).
Fatta questa ampia ma doverosa premessa, direi di non perdere altro tempo e di scoprire insieme alcuni dei migliori antivirus Mac disponibili attualmente su piazza:
scopri qual è quello che fa maggiormente al caso tuo.

Operazioni preliminari

Prima di cercare un antivirus/antimalware da installare sul tuo Mac, metti in pratica questi piccoli consigli di buonsenso e già sarai a metà dell’opera.

Verifica che Gatekeeper sia attivo.
Gatekeeper è una funzione inclusa in tutte le versioni più recenti di macOS (da Mountain Lion in poi) che rafforza i controlli malware presenti nel sistema operativo Apple impedendo l’esecuzione di app provenienti da sviluppatori non certificati.
Per verificare il corretto funzionamento di questa funzione sul tuo Mac, apri Preferenze di sistema (l’icona dell’ingranaggio che si trova nella barra Dock), spostati su Sicurezza e Privacy e assicurati che nella scheda Generali della finestra che si apre ci sia il segno di spunta accanto alla voce App Store e sviluppatori identificati.
Se l’opzione in questione non risulta selezionata, clicca sull’icona del lucchetto collocata in basso a sinistra, digita la password del tuo account utente su macOS, premi Invio e selezionala.

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Non installare applicazioni provenienti da fonti poco affidabili.
Installa solo le applicazioni che si trovano sul Mac App Store e quelle provenienti dagli sviluppatori affidabili (es.
Adobe, Microsoft, Google eccetera).
Evita nella maniera più assoluta i software pirata (non solo perché sono pericolosi, ma anche perché sono illegali) e se possibile evita l’utilizzo di plugin come Java o Flash Player che sono sempre più spesso veicolo di attacchi informatici.

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Installa gli aggiornamenti! Come detto in precedenza, Apple cerca di aggiornare i suoi sistemi operativi in maniera tempestiva per “turare” tutte le falle di sicurezza che vengono rilevate in essi.
Questo significa che se vuoi un Mac sicuro devi installare tutti gli aggiornamenti che ti vengono proposti da macOS e devi tenere tutte le tue applicazioni al passo con i tempi.
Per aggiornare macOS e tutte le applicazioni scaricate dal Mac App Store, non devi far altro che aprire Preferenze di sistema, andare su Aggiornamento software e mettere il segno di spunta accanto alla voce Mantieni il Mac aggiornato automaticamente (se non presente).
Successivamente, fai clic sul pulsante Avanzate e seleziona tutte le opzioni disponibili: Cerca aggiornamenti, Scarica i nuovi aggiornamenti quando disponibili, Installa aggiornamenti macOS, Installa gli aggiornamenti delle app da App Store e Installa i file dei dati di sistema e agli aggiornamenti di sicurezza.

Se utilizzi una versione di macOS precedente alla 10.14 Mojave, devi agire in maniera diversa:
devi avviare il Mac App Store e recarti nella scheda Aggiornamenti che si trova in alto a destra, per attivare gli aggiornamenti automatici per le app.
Per abilitare il download automatico degli update recati invece in Preferenze di sistema, clicca sull’icona App Store e metti il segno di spunta accanto alle voci Verifica aggiornamenti automaticamente, Scarica gli aggiornamenti disponibili in background, Installa aggiornamenti app e Installa i file dei dati di sistema e gli aggiornamenti di sicurezza.

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Utilizza un antimalware per Mac.
Il motivo per il quale siamo qui oggi.
Per dormire sonni relativamente tranquilli, installa un buon software antimalware sul tuo Mac e utilizzalo di tanto in tanto per controllare lo stato del sistema.
Una soluzione per la scansione on-demand dovrebbe bastare, ma se utilizzi il computer in ambito professionale e/o sei responsabile per la sicurezza di dati altrui potresti prendere in considerazione anche soluzioni più complete con il controllo in tempo reale.
Ne abbiamo parlato abbondantemente prima, quindi ora evitiamo altri indugi e vediamo quale antivirus Mac utilizzare.

Malwarebytes Anti-Malware (gratis)

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I virus sono una tipologia specifica di malware (cioè di software malevolo) progettata per alterare/danneggiare i dati presenti sul computer infettato, replicarsi e propagare l’infezione su altre macchine.
Su Mac ce ne sono relativamente pochi ma esistono altri tipi di malware, spesso meno “distruttivi” dei virus ma comunque pericolosi, che bisogna imparare a fronteggiare.

Una delle migliori soluzioni che oggigiorno consentono di fronteggiare i malware su Mac è Malwarebytes Anti-Malware, versione Mac di uno dei migliori antimalware disponibili per Windows.
Con Malwarebytes per macOS è possibile rimuovere i malware e gli adware (i software indesiderati che mostrano contenuti pubblicitari durante la navigazione Internet e/o l’uso quotidiano del computer) in modalità on-demad senza appesantire il sistema e senza la benché minima fatica.
Basta avviare il software, cliccare su un pulsante e il gioco è fatto.
È disponibile anche una versione a pagamento di Malwarebytes Anti-Malware, che costa 39,99 euro/anno e include anche il modulo di protezione in tempo reale, ma al momento non la ritengo necessaria per quelle che sono le tue necessità.

Per scaricare la versione gratuita di Malwarebytes Anti-Malware sul tuo Mac, collegati dunque al sito ufficiale del programma e clicca sul pulsante Download gratuito che si trova al centro della pagina.
A download completato, apri il pacchetto pkg di Malwarebytes e, nella finestra che viene visualizzata sullo schermo, clicca prima sul pulsante Continua per tre volte consecutive e poi su AccettaInstalla.
Digita, quindi, la password di amministrazione del Mac, dai Invio, attendi la fine dell’installazione del programma e clicca prima su Chiudi e poi su Sposta per concludere il setup.

A questo punto, avvia Malwarebytes Anti-Malware, premi sul pulsante Scan now e attendi che la scansione del sistema venga portata termine (ci vorranno pochi minuti).
Se dal controllo emergono degli elementi sospetti, assicurati che ci sia il segno di spunta accanto ai loro nomi e clicca sul pulsante per rimuoverli (se necessario, accetta anche il riavvio del sistema).
Se, invece, non viene rilevata alcuna minaccia, chiudi direttamente la finestra del programma.

Bitdefender (gratis/a pagamento)

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Bitdefender è uno dei pochi antivirus che sono stati promossi a pieni voti nei test comparativi di AV-Test.org, ha un tasso di rilevamento delle minacce pari al 100% e non appesantisce il sistema.
È disponibile in due versioni:
una gratuita che effettua solo scansioni on-demand e una a pagamento (39,99 euro/anno) che invece include un modulo per la protezione in tempo reale.
In entrambe le versioni riesce a riconoscere sia i malware per macOS sia quelli per Windows, quindi risulta utile anche per chi cerca solo un antivirus per controllare i file da condividere con i PC degli amici.

La versione gratuita di Bitdefender, denominata Virus Scanner, la puoi scaricare direttamente dal Mac App Store mentre quella a pagamento la devi prelevare dal sito ufficiale dell’applicazione cliccando sulla voce PROVA SUBITO UNA VERSIONE DI PROVA DI 30 GIORNI, creando un account gratuito sul sito di Bitdefender e premendo prima su INSTALL BITDEFENDER e poi su DOWNLOAD.
Per installare il software sul tuo Mac, apri il file Bitdefender_xx.pkg che hai scaricato sul computer e clicca sempre su Continua/Accetta.
Potrai usare il prodotto gratis per 30 giorni prima di acquistarlo.
Se il pacchetto d’installazione non si avvia e compare un messaggio d’errore, fai click destro sulla sua icona e seleziona la voce Apri dal menu che compare.

Il funzionamento di Bitdefender risulta estremamente intuitivo in entrambe le versioni del software.
Per utilizzare l’edizione gratuita dell’antivirus, ad esempio, basta aggiornare le definizioni cliccando sul pulsante Update now e avviare una scansione completa del sistema premendo su Deep System Scan.
Se poi vuoi scansionare solo le aree critiche del sistema (quelle dove si nascondono più comunemente i malware) o vuoi controllare una cartella specifica, utilizza i pulsanti Scan Critical Locations e Scan a Custom location.

AVG Free (gratis)

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AVG Free è un altro dei pochi antivirus che sono riusciti a raggiungere il 100% di efficacia nei test comparativi di AV-Test.org.
Ha la protezione in tempo reale, rallenta il sistema un po’ di più rispetto a Bitdefender (quello a pagamento con il modulo di protezione in tempo reale) ma questo non dovrebbe rappresentare un problema, le prestazioni del Mac dovrebbero mantenersi comunque su ottimi livelli.

Per scaricare AVG Free sul tuo computer, collegati al sito Internet dell’applicazione e clicca prima sul pulsante Download gratuito e poi su Download Now.
A scaricamento completato, apri il pacchetto dmg che hai prelevato dal sito Internet di AVG e avvia l’eseguibile Install AVG Antivirus contenuto al suo interno.

Nella finestra che si apre, clicca prima su Continua per due volte consecutive e poi su Accetta e Installa.
Digita quindi la password del tuo account utente su macOS, premi il tasto Invio sulla tastiera del computer e concludi il setup cliccando prima su Chiudi.

A questo punto dovrebbe partire la procedura di configurazione iniziale di AVG.
Clicca quindi sul pulsante Continue, crea il tuo account gratuito sul network di AVG per attivare la tua copia del software (basta digitare un indirizzo email e una password negli appositi campi di testo e premere sul pulsante Create account) e clicca sul pulsante Go to dashboard per accedere alla schermata principale dell’antivirus.

Adesso sei libero di avviare una scansione completa del sistema, premendo sul bottone Scan Mac, o di scansionare singoli file trascinandoli nell’apposito riquadro.
Per attivare o disattivare la protezione del sistema in tempo reale usa la levetta che si trova sotto la voce Realtime protection.

Nota: qualora decidessi di disinstallare AVG, non trascinare l’icona dell’applicazione del cestino.
Avvia il software, clicca sul menu AVG AntiVirus che si trova in alto a sinistra e seleziona la voce Uninstall AVG AntiVirus da quest’ultimo.
Nella finestra che si apre, clicca quindi sul pulsante Continue, digita la password del tuo account utente su macOS, premi Invio, clicca su Finish e il gioco è fatto.

VirusTotal Uploader (gratis)

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Se hai bisogno di controllare solo i file da condividere con i PC Windows, puoi optare per VirusTotal Uploader, una piccola applicazione gratuita che permette di caricare i file su VirusTotal.
Qualora non ne avessi mai sentito parlare, VirusTotal è un ottimo servizio online che consente di controllare i file con i motori di oltre 50 antivirus e antimalware contemporaneamente.
Si può utilizzare direttamente dal browser senza installare alcun software sul PC, ma tramite Uploader è decisamente più comodo.

Per scaricare VirusTotal Uploader sul tuo Mac, collegati alla pagina che ospita l’applicazione e clicca sul pulsante Download VirusTotal Uploader.
A download completato, apri il pacchetto dmg che contiene VirusTotal Uploader e trascina l’icona del software nella cartella Applicazioni di macOS.
Dopodiché fai click destro sull’icona dell’uploader, seleziona la voce Apri dal menu che si apre e preparati a usare il software.

Come si fa a usare VirusTotal Uploader?
Nulla di più facile.
Seleziona il file da controllare con il mouse, trascinalo nella finestra dell’applicazione e attendi che ti venga mostrato il risultato della scansione.
Nella colonna Detections compariranno i numeri dei risultati positivi ottenuti dal file (quindi il numero degli antivirus che lo considerano potenzialmente pericoloso) Per visualizzare i risultati in maniera più dettagliata clicca sul link che si trova nella colonna Permalink.

Come gestire le cuffie AirPods sul Mac

scritto da IlMagoDellaMela

Come connettere le AirPods al Mac

In questo articolo ti mostrerò come gestire sul Mac le cuffie AirPods.
In pratica vedremo come connetterle senza fili al Mac con il protocollo Bluetooth, vedremo come regolare le impostazioni delle cuffie, come regolare il volume, come switchare tra gli altoparlanti del Mac e le cuffie AirPods.

>>> Dove comprare AirPods a prezzi bassi

Gestire le impostazioni degli AirPods

  • Dopo essere riuscito a connettere gli AirPods a Mac, se lo ritieni necessario puoi regolarne il funzionamento, in modo tale da poterti servire degli auricolari a seconda delle tue effettive necessità.
  • clicca sul menu Mela del tuo Mac
  • clicca sulla voce Preferenze di sistema
  • premi sulla voce Bluetooth (come in figura seguente)

apparirà il pannello di gestione dei dispositivi Bluetooth

  • Per farlo, ti basta fare clic sul pulsante Opzioni che visualizzi accanto al nome degli AirPods

nella sezione Bluetooth nelle Preferenze di Sistema di macOS.

  • Tramite il pannello che successivamente ti verrà mostrato potrai quindi regolare, selezionando le opzioni che preferisci dai relativi menu a tendina e spuntando le caselle apposite, il funzionamento del microfono, del doppio tocco, del controllo del rumore ecc., a seconda del modello di AirPods da te posseduti. A modifiche ultimate,
  • fai clic sul pulsante Fine per confermarle e applicarle.

Per la gestione del volume, invece

dopo aver collegato gli AirPods al Mac, puoi affidarti all’uso dei tasti per la regolazione del volume presenti nella parte in alto della tastiera del computer.

  • apri le Preferenze di Sistema
  • cliccare sulla voce Suono nella schermata che ti viene mostrata
  • recarti nella scheda Uscita

  • seleziona gli auricolari dall’elenco sottostante la dicitura Scegli un dispositivo per l’uscita audio
  • sposta il cursore posto sulla barra Volume di uscita che si trova in basso, a seconda di quelle che sono le tue effettive necessità.

Come disattivare i suoni totalmente

  • Per disattivare i suoni, invece
  • spunta il checkbox Muto (in basso a destra)

Come mutare il volume dalla tastiera del Mac

direttamente dalla tastiera del Mac, hai dei tasti per controllare il volume

ILTASTO F10

è il tasto per mutare completamente l’audio

IL TASTO F11

ABBASSA IL VOLUME del Mac

Qualora la cosa ti interessasse, ti segnalo che dalla medesima schermata di cui sopra puoi altresì intervenire bilanciamento del volume, spostando, sempre in base alle tue necessità, il cursore posto sulla barra collocata accanto alla dicitura Bilanciamento.

  • Oltre che così come ti ho appena indicato, puoi controllare il volume degli AirPods dalla barra dei menu di macOS
  • facendo clic sull’icona raffigurante un altoparlante
  • assicurandoti che risultino selezionati i tuoi AirPods nell’elenco Dispositivo di uscita (altrimenti provvedi tu)
  • spostando il cursore posto sull’apposita barra di regolazione.
  • Nel caso specifico degli AirPods Pro, poi, puoi gestire le impostazioni relative al controllo del rumore portando il puntatore del mouse sul nome del dispositivo dall’elenco annesso al menu
  • e facendo le tue scelte dall’ulteriore menu che si apre

>>> Dove comprare AirPods a prezzi bassi

Come mostrare l’icona del VOLUME sulla barra in alto nel Mac

  • Se non è presente l’icona per la gestione del volume nella barra dei menu di macOS, puoi rimediare alla cosa
  • recandoti in Preferenze di Sistema > Suono
  • e spuntando la casella che trovi in corrispondenza della dicitura Mostra volume nella barra dei menu presente nella parte in basso della finestra visualizzata.
  • Per controllare il livello di carica degli AirPods, invece, ti basta visionare l’indicatore raffigurante una batteria presente in corrispondenza del nome degli auricolari nella sezione Preferenze di Sistema
  • scegli la voce Bluetooth del tuo Mac

  • clicca sull’icona del Bluetooth nella barra dei menu
  • porta il puntatore del mouse sul nome degli AirPods
  • nel menu che si apre
  • controlla quanto riportato accanto alla dicitura Livello batteria a sinistra e Livello batteria a destra nell’ulteriore menu visualizzato

Se, invece, vuoi passare velocemente dagli AirPods agli altoparlanti del tuo Mac (o viceversa) senza disconnettere gli auricolari

  • recati in Preferenze di Sistema
  • > Suono
  • seleziona l’uscita audio che intendi sfruttare tra quelle in elenco.
  • In alternativa, puoi fare la tua scelta anche dalla barra dei menu
  • cliccando sull’icona raffigurante un altoparlante
  • selezionando il dispositivo di uscita dall’elenco.

Non riesco a connettere AirPods a Mac: come risolvere

Hai seguito pedissequamente le mie indicazioni ma non sei ancora riuscito a connettere gli AirPods al tuo Mac e ti stai quindi domandando come riuscire a far fronte alla cosa?

Date le circostanze, ti consiglio in primo luogo di provare a ripetere da capo e con maggiore calma i vari passaggi necessari per stabilire la connessione tra auricolari e Mac che ti ho descritto nel passo apposito presente a inizio guida.

Se procedendo come ti ho appena indicato il problema persiste, verifica che gli auricolari dispongano di un sufficiente livello di carica,

attenendoti alle spiegazioni che ti ho fornito nel passo precedente. Se gli AirPods sono scarichi, infatti, potresti non essere in grado di collegarli al Mac e di utilizzarli.

Un’altra cosa che puoi provare a fare se continui a riscontrare dei problemi è quella di eseguire il reset le cuffiette, operazione che, salvo il sussistere di guasti a livello hardware, si rivela risolutiva nella maggior parte dei casi.

Per scoprire in che modo riuscirci, puoi fare riferimento alle dritte che ti ho fornito nel mio articolo dedicato specificamente propri

Come verificare lo stato di carica delle cuffie AirPods

Verificare lo stato di carica delle cuffie AirPods

La prima operazione preliminare che ti consiglio di compiere è verificare lo stato di carica degli AirPods e del loro case, in modo da scongiurare eventuali problemi in fase di reset degli auricolari.

Il modo più semplice per verificare lo stato di carica degli AirPods è

  • apri la custodia di ricarica (come in figura seguente)
  • mentre sono inseriti in quest’ultimo:
  • se l’indicatore LED è verde, gli auricolari sono carichi
  • se, invece, è arancione, sono scarichi.

Come resettare Aipods

Nel malaugurato caso in cui pur avendo seguito le istruzioni di cui sopra dovessi continuare a riscontare dei problemi nel collegare i famosi auricolari a marchio Apple al tuo Mac

Come contattare Apple per assistenza aggiuntiva

Per maggiori dettagli, puoi fare riferimento al mio tutorial incentrato in maniera specifica su come contattare Apple.

ti suggerisco di consultare questa pagina Web dedicata in via specifica al supporto e all’assistenza per gli AirPods che trovi sul sito Internet di Apple.

Collegandoti a quest’altra pagina, invece, puoi prendere visione di tutte le informazioni del caso qualora risultasse necessario procedere con la riparazione degli auricolari.

Se, invece, ritieni sia necessario metterti in contatto diretto con Apple, ti comunico che puoi riuscirci in vari modi (telefonicamente, tramite chat, di persona ecc.).

Per maggiori dettagli, puoi fare riferimento al mio tutorial incentrato in maniera specifica su come contattare Apple.

>>> Dove comprare AirPods a prezzi bassi

Come fare screenshot su Mac

In questo tutorial ti spiegherò come fare screenshot sul Mac in modo da catturare lo schermo del tuo Mac e salvarlo come immagine.

Esistono diversi modi per fare uno screenshot dello schermo con il Mac.
E’ possibile sia catturare lo schermo intero, sia una parte dello schermo definita dall’utente con il mouse, sia cattura la finestra attiva sulla quale si sta lavorando.

E’ possibile fare screenshot su tutti i modelli di Mac, dalle versioni desktop come iMac 21 o iMac 27 pollici, oppure i Mac portatili, come MacBook Air, MacBook Pro nelle varie configurazioni.

La funzione per fare screenshot sono integrate nel sistema operativo Mac OS quindi funzionano su qualunque Mac, compreso il Mac Mini.

In questo articolo ti illustrerò le scorciatoie da tastiera che ti permetteranno di FARE SCREENSHOTS SUL MAC.

Catturare tutto lo schermo del Mac

Per fare uno screenshot su Mac usa la sequenza di tasti rapida 

CMD + Shift + 3

questa scorciatoia ti farà catturare un fermo immagine completo di tutto quello che attualmente viene mostrato sullo schermo.

Catturare la finestra in primo piano

C’è un trucco semplice per catturare solo la schermata mostrata i primo piano sullo schermo, escludendo tutto ciò che è intorno o nelle vicinanze. In questo caso la sequenza da seguire è questa:

  • premi CMD + Shift + 4
  • premi barra spaziatrice
  • clicca con il tasto sinistro del mouse la finestra che vuoi catturare
  • (diventerà azzurra quando è selezionata)

Catturare una porzione dello schermo

Puoi anche fare uno screenshot su Mac parziale selezionando la porzione da catturare. In questo caso usa la shortcut 

CMD + Shift + 4

Raggiungi con il puntatore l’area che vuoi catturare, premi e mantieni premuto il tasto sinistro del mouse mentre estendi la selezione:

rilascia i tasti per catturare lo screen parziale.

Catturare la TouchBar sul Mac

Nei Macbook più recenti Apple ha introdotto la TouchBar: un display touch screen a colori presente sulla parte superiore della tastiera che aggiunge alcune funzioni necessarie per rendere l’uso del computer più agevole.

Ovviamente, trattandosi di uno schermo, puoi catturare un’istantanea di ciò che viene mostrato su di esso.

Per conoscere la procedura giusta da eseguire ti invito a leggere la guida su come fare uno screenshot della TouchBar.

Come aggiornare Skype sul Mac

Come aggiornare Skype su Mac

IlMagoDellaMela
www.ilmagodellamela.it | www.ilmagodellamela.com

In questo tutorial ti spiegherò come aggiornare Skype sul Mac, in modo da installare una versione più recente della tua app Skype, se l’hai installata molto tempo fa.

Aggiornare Skype su Mac è molto semplice ed è una operazione che si fa accedendo al Mac App Store.
Aggiornare Skype consiste nell’installazione della versione più recente dell’app Skype, disponibile per il tuo computer.

Perchè aggiornare le applicazioni sul Mac

In generale, è consigliabile aggiornare le applicazioni installare sul proprio Mac per avere una versione più aggiornata e recente delle singole applicazioni.
Le versioni più recenti delle app presentano meno errori rispetto alle precedenti, perchè sono stati risolti dagli sviluppatori software dopo le segnalazioni di tester e utenti.

Attenzione ad aggiornare le applicazioni sul Mac

Prima di scaricare un aggiornamento per un’app per computer, solitamente è consigliabile consultare un amico o collega che l’abbia già fatto (ad esempio per programmi professionali essenziali come Xcode, oppure come la suite Adobe, Microsoft Office e simili).
Questo perchè a volte succede che le versioni più recenti delle applicazioni non funzionino perfettamente sul proprio sistema operativo, perchè troppo vecchio.

Se hai un computer moderno acquistato negli ultimi 5 anni, ti consiglio sempre di aggiornare le app sul tuo Mac.
Se il tuo computer è più vecchio di 5 anni, fai attenzione prima di aggiornare le app sul tuo Mac.

Come aggiornare Skype sul Mac

Vediamo in questo paragrafo la procedura per aggiornare Skype su Mac in pochi semplici passaggi.
Se hai installato Skype da molto tempo sul tuo Mac, puoi verificare la presenza di aggiornamenti per l’applicazione in modo molto semplice.
Segui la procedura qui sotto per verificare la presenza di aggiornamenti per l’app Skype per Mac.

  • apri Skype sul tuo Mac
  • clicca sul menu Skype (in alto a sinistra) (come in figura seguente)
  • scegli la voce Controlla aggiornamenti
  • aspetta qualche istante per fare in modo che il programma effettui il controllo della disponibilità di nuovi aggiornamenti
  • se vengono trovati nuovi aggiornamenti disponibili da scaricare ed installare
  • premi sul pulsante Installa quando Esci per effettuare lo scaricamento dell’aggiornamento di Skype
  • attendi che il download della versione più aggiornata del programma venga avviato

Esci da Skype

  • vai sul menu Skype in alto a sinistra
  • clicca sulla voce Esci da Skype per uscire dal programma Skype e per fare in modo che l’aggiornamento venga installato sul tuo Mac

Al successivo riavvio di Skype il programma risulterà aggiornato all’ultima versione scaricata.

A conferma della cosa vedrai apparire la scritta Abbiamo aggiornato Skype e reso disponibile la versione più recente, inclusi i miglioramenti delle prestazioni e le correzioni dei problemi nella parte destra della finestra del programma.

Aggiornare Skype in modo automatico

Per il futuro, se preferisci evitare di dover controllare da te la disponibilità di nuovi aggiornamenti per Skype puoi anche abilitare l’apposita funzionalità del programma che permette di automatizzare l’esecuzione di tale procedura.

Per aggiornare Skype in maniera automatica

  • clicca sul menu Skype in alto a sinistra sullo schermo
  • clicca su Preferenze…
  • premi sulla scheda Generale della nuova finestra visualizzata
  • metti il segno di spunta accanto alla voce Mantieni Skype sempre aggiornato collocata in basso
  • Successivamente chiudi la finestra per confermare l’applicazione delle modifiche apportate.

Problemi nell’aggiornamento di Skype

Se non riesci a scaricare un aggiornamento per il programma Skype attraverso il menu Skype alla voce controlla aggiornamenti, puoi sempre andare sul sito ufficiale di Skype e scaricare manualmente una versione dell’app per Mac più recente.

Il sito internet ufficiale per scaricare l’app Skype per Mac è il seguente

https://www.skype.com/it/

  • premi sul pulsante verde Scarica Skype che visualizzi al centro dello schermo
  • clicca Scarica Skype per Mac
  • attendi che la procedura di download del software venga avviata e portata a termine
  • clicca sul file del tipo Skype_x.xx.xxx.dgm che risulta disponibile nella cartella Download del tuo Mac
  • trascina l’icona di Skype annessa alla finestra che è andata ad aprirsi sulla scrivania nella cartella Applications

  • premi sul bottone Sostituisci
  • avvia Skype così come fai di solito

Come scaricare Skype sul Mac dal sito ufficiale

Per maggiori informazioni puoi leggere il tutorial dettagliato su come scaricare Skype sul Mac da zero:
Come scaricare Skype sul Mac
Come scaricare Skype su iPhone

Come evidenziare o sottolineare testo su PDF sul Mac

scritto da IlMagoDellaMela

Come evidenziare o sottolineare testo su PDF sul Mac

In questo tutorial ti spiegherò come sottolineare oppure evidenziare testo su un file PDF sul Mac, con il programma Anteprima (preinstallato su tutti i Mac)

Evidenziare, sottolineare e barrare il testo in un file PDF tramite Anteprima sul Mac

Puoi utilizzare gli strumenti di evidenziazione, sottolineatura e barrato di testo per attirare l’attenzione su un testo in un PDF.

Evidenziare, sottolineare o barrare il testo su Anteprima

  • Nell’app Anteprima sul Mac
  • apri il PDF che desideri modificare

Esegui una delle seguenti azioni:

Per Evidenziare, sottolineare o barrare il testo

  • seleziona il testo
  • fai clic sulla freccia giù accanto al pulsante Evidenzia
  • quindi scegli un colore di evidenziazione, una sottolineatura o un barrato.

Utilizzare la modalità di evidenziazione

  • fai clic sul pulsante Evidenzia (di modo che diventi blu)
  • fai clic sulla freccia giù accanto al pulsante Evidenzia
  • quindi scegli un colore di evidenziazione, una sottolineatura o un barrato.
  • D’ora in avanti, ogni volta che selezioni del testo, lo stile di evidenziazione che hai scelto verrà applicato automaticamente al testo.

Per disattivare l’evidenziazione

  • fai clic di nuovo sullo strumento di evidenziazione.

Rimuovere un testo evidenziato, sottolineato o barrato

  • fai clic sul testo tenendo premuto il tasto CTRL
  • appare un menu a di scelta rapida
  • quindi scegli Rimuovi evidenziazione

Come vedere tutte le evidenziazioni in un PDF

  • Nell’app Anteprima sul Mac
  • apri il PDF che desideri modificare.
  • apri il menu Vista
  • poi scegli Evidenziati e note
  • in modo che la voce “Evidenziati e note” abbia un segno di spunta accanto

Ciascuna sezione di testo evidenziato sarà visualizzata nella barra laterale.

Come collegare le AirPods al Mac

scritto da IlMagoDellaMela

Come collegare le AirPods al Mac

In questo tutorial ti spiegherò come collegare le AirPods al Mac, in modo da ascoltare la musica del Mac sulle cuffie AirPods oppure fare videochiamate e call su Skype, Teams, ed altri programmi per conference calls sul Mac con le tue AirPods.

Come accennato nei paragrafi precedenti, se hai connesso gli AirPods al tuo iPhone o iPad, in automatico gli auricolari saranno pronti all’uso su tutti i dispositivi associati al tuo ID Apple.

Collegare le AirPods al Mac

  • Se, quindi, vuoi utilizzare gli AirPods con il tuo Mac,
  • tutto quello che devi fare è cliccare sull’icona della rotella d’ingranaggio presente nella barra Dock
  • (quella che si trova in fondo allo schermo)
  • per accedere alle Impostazioni di macOS.
  • Nella nuova finestra aperta
  • scegli l’opzione Bluetooth
  • individua i tuoi AirPods
  • e pigia sul relativo pulsante Connetti.

Come collegare per la prima volta le AirPods al Mac

Se, invece, non hai un iPhone/iPad o non hai ancora effettuato il collegamento degli auricolari wireless di Apple su nessun dispositivo associato al tuo ID Apple, il procedimento di prima configurazione è analogo a quanto appena descritto.

  • clicca sul menu mela in alto a sinistra sul tuo Mac
  • clicca sulla voce Preferenze di sistema
  • si aprirà la finestra delle Preferenze di sistema del tuo Mac (figura seguente)
  • fai clic sulla voce Bluetooth e assicurati che quest’ultimo sia attivo.
  • premi sul pulsante Attiva Bluetooth presente a sinistra sotto la voce Bluetooth: non attivo.

PREMI IL PULSANTE SULLA CUSTODIA DELLE AIRPODS

  • ora premi il tasto BlueTooth delle AirPods (figura seguente)
  • che si trova sul retro della custodia
  • in questo modo le AirPods si mettono in modalità per farsi riconoscere dal Mac
  • che le identificherà
  • il Mac a questo punto rileva le AirPods e le mostra tra l’elenco dei dispositivi Bluetooth
  • clicca sul tasto Connetti (come in figura seguente)
  • ora le AirPods sono collegate correttamente al Mac
  • ti basta lanciare la riproduzione di un video oppure di un brano musicale per controllare

e rilevati dal tuo Mac dovresti visualizzare anche i tuoi AirPods.

Come usare il tasto delle AirPods per connettere le AirPods ad altri dispositivi

  • tieni premuto il tasto di connessione presente sul retro della custodia degli auricolari,
  • fino a quando l’indicatore di stato diventa bianco lampeggiante.
  • premi sul pulsante Connetti
  • presente accanto alla voce AirPods di [nome] 
  • Dopo aver connesso i tuoi auricolari
  • fai clic sul pulsante Opzioni per regolare le loro impostazioni:
  • tramite i menu a tendina situati accanto alle voci Doppio tocco a destra e Doppio tocco a sinistra
  • scegli una delle opzioni disponibili tra Siri, Riproduci/Pausa, Traccia successiva, Traccia precedente
  • e No per associare i comandi ai due auricolari quando fai un doppio tocco su di essi.

Come aggiungere la barra BlueTooth in alto sul Mac

Ti sarà utile sapere che per una più semplice gestione dei tuoi AirPods su Mac,

puoi aggiungere i comandi rapidi di Bluetooth

e Volume nella barra dei comandi in alto.

Se ancora non l’hai fatto

  • accedi alle Impostazioni di macOS pigiando sull’icona della rotella d’ingranaggio e
  • scegli l’opzione Bluetooth
  • metti il segno di spunta accanto alla voce Mostra Bluetooth nella barra dei menu
  • in automatico, potrai gestire con pochi clic il collegamento dei tuoi dispositivi Bluetooth (compresi gli AirPods) dal menu in alto.

Come switchare tra altoparlanti del Mac e AirPods sul Mac

Se, invece, vuoi passare velocemente dagli AirPods agli altoparlanti del tuo Mac (o viceversa) senza eseguire la disconnessione degli auricolari, accedi alle Impostazioni di macOS

  • fai clic sulla voce Volume e, nella sezione Effetti sonori
  • apponi il segno di spunta accanto alla voce Mostra volume nella barra dei menu.
  • Adesso
  • fai clic sull’icona del megafono in alto per passare da una sorgente audio all’altra.

Come disconnettere le AirPods dal Mac

Per disconnettere le AirPods dal Mac, segui i passaggi qui sotto:

  • clicca l’icona in alto a destra del Bluetooth
  • poi scegli le AirPods
  • poi clicca su Disconnetti

TUTORIALS E GUIDE SULLE AIRPODS

Come comprare le AirPods a poco prezzo
Come riconoscere le AirPods false da quelle originali
Come funziona la garanzia Apple sulle AirPods originali

Dove comprare AirPods a poco prezzo

Dove comprare AirPods a poco prezzo

IlMagoDellaMela
www.ilmagodellamela.it | www.ilmagodellamela.com

In questo articolo ti voglio parlare delle AirPods, le cuffie Bluetooth senza fili che puoi usare con iPhone, iPad e Mac, e anche con altri dispositivi BlueTooth.

Dove posso comprare AirPods a poco prezzo ?

Attualmente le AirPods costano 179 € per la versione con custodia di ricarica con filo, e 229 € per la versione con custodia di ricarica ad induzione (Wireless).

Molti utenti si lamentano che il costo è un pò eccessivo per una cuffia Wireless e quindi vorrebbero acquistarle ad un prezzo inferiore.

AirPods a poco prezzo, saranno originali ?

Alcune persone fanno acquisti incauti su Internet invogliati da prezzi inferiori a 179 €, e incappano in fregature senza pari.

Come riconoscere le AirPods false

Infatti ho personalmente visto alcune persone ricevere delle cuffie AirPods false, in tutto simili alle AirPods, ma riconoscibili in vari modi:

  •  il peso delle AirPods false è circa la metà delle AirPods vere originali Apple
  • la custodia di ricarica ha una tonalità di bianco differente da quella delle originali
  • il pulsante tondo per sincronizzare la cuffia con l’iPhone collocato sulla custodia di ricarica non è ben rifinito come quello originale
  • la qualità audio delle cuffie AirPods false non è minimamente paragonabile a quelle originali

Su Internet ci sono diversi siti che vendono AirPods, ma gran parte di questi siti vendono la versione falsa delle AirPods, anche a caro prezzo. (prezzi intorno ai 150 €)

Tanti utenti sprovveduti pensano di fare l’affare e risparmiare 20 € sul prezzo d’acquisto originale, e si ritrovano in mano la versione falsa delle AirPods.

Conviene risparmiare 20 € per rinunciare alla garanzia di 2 anni presso Apple ?

Se acquisti le AirPods originali presso un Apple Store o sul sito ufficiale Apple www.apple.com sei sicuro di avere il prodotto originale.

Apple ti offre 2 anni di garanzia sul prodotto, su tutti i difetti e malfunzionamenti di fabbrica.

Questo vuol dire che se entro due anni dall’acquisto si presenta un malfunzionamento che non dipende dal tuo errato utilizzo, Apple ti sostituisce gratuitamente il prodotto.

Cosa succede se acquisto le AirPods presso un rivenditore ?

Primo anno di garanzia

Se acquisti le AirPods presso un rivenditore autorizzato Apple, come ad esempio MediaWorld oppure Unieuro, Apple ti fornisce il primo anno di garanzia (puoi recarti in un Apple Store per il primo anno).
I tempi di sostituzione del prodotto presso un Apple Store sono immediati.

Secondo anno di garanzia

E per quanto riguarda il secondo anno di garanzia, la norma europea dice che il rivenditore deve darti un secondo anno di garanzia.
Nel secondo anno dovrai dunque recarti presso il rivenditore dove l’hai acquistate.
I tempi di sostituzione del prodotto potrebbero essere lunghi qualche settimana.

Come collegare le AirPods al Mac

Per imparare come collegare le AirPods al Mac tramite collegamento senza fili (protocollo Bluetooth) puoi leggere il seguente tutorial

>>> Come collegare le AirPods al Mac

Formattare le partizioni di un disco su Mac

Formattare le partizioni di un disco su Mac

IlMagoDellaMela
www.ilmagodellamela.it | www.ilmagodellamela.com

Ciao!!! Sono IlMagoDellaMela ed in questo tutorial ti spiegherò come formattare le partizioni di un disco su Mac con l’applicazione di Mac Os chiamata Utility disco, che trovi pre-installata su tutti i Mac.

Utility Disco è l’applicazione fornita da Apple che permette di formattare un disco fisso (hard disk) interno o esterno del tuo Mac, creare partizioni all’interno del disco, correggere ed eventualmente riparare errori logici rilevati sul disco.

In questa guida vedremo come formattare le partizioni di un hard disk su Mac, dopo averle create, sempre mediante l’applicazione Utility Disco.

Il primo passo sarà svuotare completamente il disco che vuoi dividere in partizioni, il secondo passo sarà creare le partizioni, ed il terzo passo sarà formattare queste partizioni create.

Procedura per formattare le partizioni di un disco su Mac

Se hai collegato al tuo Mac un hard disk esterno che include più di una partizione e vuoi formattare una singola partizione lasciando intatte le altre:

  • seleziona il nome della partizione da formattare dalla barra laterale di Utility Disco (anziché il nome del drive)
  • Se invece vuoi formattare completamente il disco creando al contempo più di una partizione,
  • seleziona l’icona del drive dalla barra laterale di Utility Disco
  • clicca sul pulsante Partiziona
  • utilizza il grafico a torta per eliminare tutte le partizioni di cui vuoi sbarazzarti: basta fare click sulle porzioni del grafico relative a queste ultime e premere sul pulsante [-] che si trova in basso.
  • ad operazione completata
  • clicca sul pulsante Applica
  • e attendi che vengano applicati tutti i cambiamenti alla struttura del disco.

Come formattare un disco esterno con Utility Disco su Mac

Come usare Utility Disco
Tutorials e guide su Utility Disco

Come formattare un disco su Windows 

TUTORIALS E GUIDE SU COME FORMATTARE UN HARD DISK SU WINDOWS su WinFacile.it